RIVISTA 14 (luglio 2010)

Padre RaffaelePadre Raffaelenel ricordo diFr. Venerio Busanidi Fr. Venerio Busani(nato il 20 febbraio 1916 - morto il 7 marzo 2002)Ho incontrato P. Raffaeleal santo Noviziato.Non l’abbiamo cominciatoinsieme. Loroc’erano già [*Raffaeleentra in Noviziatoil 5 ottobre 1938]. Iosono andato a marzo.Il Maestro era P. Angelo[Ghiddi da Pavullo]e Vice-Maestro era P.Emilio [Benelli da Arzelato].P. Angelo eraMaestro e superiore.Subito, all’inizio, ho trovatoRaffaele un ragazzomolto sereno, moltoallegro, molto contento.Poi a un bel momentosi è dato alla santità,perché ha scoperto... s’èmesso a leggere queilibri che ci dava P. Angelo:la [B. Maria Maddalena]Martinengo...quelle sante lì. Tutto inun momento si è vistoun cambiamento di PadreRaffaele. In ricrea-8zione rideva. A me dicevasempre: Venerio, haipadito? [dialettale: haidigerito?].Dopo s’è visto che luifaceva queste penitenze:stava sempre inginocchio, leggeva inginocchio, ecc... mangiavapoco..., che dopoP. Angelo ha dovutoanche tirargliele via.Credo sia stata quella larovina della sua salute,perché era robusto. Maquesto non lo si notava.Ce lo diceva P. Angeloche delle volte lo vedevain ginocchio, e losgridava... ma fuori nonsi notava. Che fosse unragazzo molto devoto,era devoto. E poi anchegli altri novizi, perché sipregava tutti come dellebestie...Poi l’ho perduto neltempo dello studentatoe l’ho ritrovato su a Gaiato,nella casa “S. Giuseppe”.Sono arrivato suuna sera, l’ho trovato làda solo. Era sereno, mac’aveva niente da mangiare.Poi in quei giornilì lui per essere sereno,a mezzogiorno - mentreio lavavo i piatti - luisi metteva un cuscinodavanti e uno di dietroe faceva il P. Vitone [*P.Vito da Clusone]. P. Vitoneera quello che eradovuto scappare di lassù[a motivo dei partigianicomunisti che lo cercavano].E così si rideva, siè andati avanti.Raffaele era Diacono.è venuto su malatoda Reggio e l’avevanomesso lì a Gaiato. Il Sanatorioera tutto chiuso.Ma lui andava giùa Pavullo, perché c’erail Professore Montanari.Il Sanatorio l’hannoaperto dopo, perché