focus economiaAnche nel 2011resta alto ilricorso a rapporti<strong>di</strong> lavoro flessibili:solo il 28,9%è destinatoad avere uncontratto a tempoindeterminato,mentre il 63,3%sarà a tempodeterminatoPARMA economica FOCUS ECONOMIAsionale o <strong>di</strong>ploma professionale, che intermini assoluti equivale a 200 unità inmeno (-15%). Complessivamente sonopreviste 1.130 assunzioni con qualifica <strong>di</strong>istruzione e formazione professionale, peruna quota sul totale delle assunzioni nonstagionali pari al 18,1%; questo dato subisceuna riduzione <strong>di</strong> quasi quattro puntipercentuali rispetto allo scorso anno masi mantiene comunque superiore ai valoriregistrati in Emilia Romagna (14,2%)e in Italia (13,5%). La richiesta si orientaverso gli in<strong>di</strong>rizzi socio-sanitario (430unità), meccanico (210), amministrativocommerciale(110), elettrotecnico (90),turistico alberghiero (70).6Tra i <strong>di</strong>plomati, i più richiestisono quelli provenientidall’in<strong>di</strong>rizzo amministrativocommercialeLa quota più alta delle 6.230 assunzioninon stagionali previste nella nostra provinciariguarda il personale meno qualificato,“dotato” solo della scuola dell’obbligo, chearriva al 35,9% del totale delle assunzionipreviste nel 2011, il valore più elevato dal2007. In totale saranno 2.240 lavoratoricon il solo titolo della scuola dell’obbligoinseriti nelle aziende parmensi (contro1.860 dei 12 mesi precedenti), <strong>di</strong> cui 750nell’industria e 1.490 nei servizi.Quale tipo <strong>di</strong> contrattooffrono le impreseAnche nel 2011 le imprese evidenzianoun aumento molto marcato del ricorso arapporti <strong>di</strong> lavoro flessibili.Se si tiene conto <strong>di</strong> tutte le 9.110 assunzionipreviste dalle imprese parmensiintervistate per il 2011, solo il 28,9%sarà regolato da un contratto a tempoindeterminato, mentre una quota moltopiù elevata, il 63,3%, sarà a tempo determinato.Escludendo da questa analisi le 2.890assunzioni stagionali, per loro naturadestinate a essere temporanee e quin<strong>di</strong>molto raramente in grado <strong>di</strong> garantire allavoratore una stabilità temporale, emergeun quadro ancora incerto e instabile.La lenta e fragile ripresa economica italianasembra con<strong>di</strong>zionare le scelte delleimprese: i contratti a tempo determinatoarriveranno a rappresentare la quotapiù alta (46,3%) delle assunzioni <strong>di</strong> nonstagionali in provincia <strong>di</strong> <strong>Parma</strong>, mentrein Emilia-Romagna la quota supererà il50%. Tra le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> contrattia tempo determinato spicca il deciso aumento<strong>di</strong> quelli finalizzati alla sostituzionetemporanea <strong>di</strong> personale, dai livelli precrisi<strong>di</strong> 640 unità previste nel 2008 alle1.360 del 2011, mentre appaiono in flessionei contratti finalizzati alla copertura<strong>di</strong> un picco <strong>di</strong> attività.
focus economiaCalano le previsioni <strong>di</strong> assunzione concontratto a tempo indeterminato, chescendono al 42,4% rispetto al 47% del2010 e al 56,7% del 2009. La quota <strong>di</strong><strong>Parma</strong> risulta maggiore del valore me<strong>di</strong>oregionale (36,8%) ma inferiore a quellonazionale (44,9%). I contratti <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>statopesano per il 7,7% delle assunzioni,i contratti <strong>di</strong> inserimento per l’1,1%.In base alla <strong>di</strong>mensione, sono le gran<strong>di</strong>imprese a prevedere maggiormente ilcontratto a tempo indeterminato (50,2%),mentre la quota scende al 36% nelle piccoleimprese (fino a 9 <strong>di</strong>pendenti), e al35,7% nelle me<strong>di</strong>e imprese (10-19 <strong>di</strong>pendenti).Quin<strong>di</strong>, nel complesso delle 9.110assunzioni previste il 68,3%, pari a 6.230unità, saranno lavoratori non stagionali e il22,2% (1.380 unità) part time, in aumentorispetto al 2010.Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reperire leprofessioniNella provincia <strong>di</strong> <strong>Parma</strong> si registra per l’annoin corso una <strong>di</strong>minuzione delle assunzioniconsiderate <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile reperimento. Ilvalore provinciale è comunque superiorealla me<strong>di</strong>a regionale (21,8%) e nazionale(19,7%). Saranno 1.740 i posti <strong>di</strong> lavoronon stagionali per i quali si prevedono maggiori<strong>di</strong>fficoltà per la copertura. Si tratta del27,9% dei posti creati, una percentuale in<strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> quasi cinque punti rispetto aun anno fa. Fra gli “introvabili”: professioniqualificate nei servizi sanitari (163), addettialla ristorazione e ai pubblici esercizi (152),personale non qualificato nei servizi <strong>di</strong> puliziae lavanderia (142), personale <strong>di</strong> segreteriae operatori su macchine <strong>di</strong> ufficio (113),addetti alle ven<strong>di</strong>te al minuto (109), tecnicidelle scienze ingegneristiche (87), meccanici,montatori, riparatori (85), fabbri ferraicostruttori <strong>di</strong> utensili (79), tecnici parame<strong>di</strong>ci(75). Le maggiori <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reperimentosi evidenziano, dal punto <strong>di</strong> vista settoriale,soprattutto nel comparto dei servizi, dove leaziende hanno problemi a trovare 1.200 figureprofessionali, pari al 30% del personalein entrata. Nell’industria, le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reperimentodelle figure professionali è pari al24,1% (in totale 540 ingressi). I settori dovele <strong>di</strong>fficoltà sono maggiori sono rappresentatidalle industrie elettriche ed elettroniche,dei mezzi <strong>di</strong> trasporto (dove si arriva al44,6%) e della fabbricazione <strong>di</strong> macchinarie apparecchiature (36,4%).Le maggiori <strong>di</strong>fficoltà nel reperirepersonale riguardano i servizi,dove le aziende hanno problemia trovare 1.200 figureLa principale motivazione delle <strong>di</strong>fficoltà incontratedalle imprese è rappresentata dalridotto numero dei can<strong>di</strong>dati, che spiega il51,1% delle assunzioni considerate <strong>di</strong>fficili,mentre l’inadeguatezza dei can<strong>di</strong>dati determinail restante 48,9%. La scarsa <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> can<strong>di</strong>dati è dovuta principalmenteal fatto che poche persone esercitano, osono interessate a esercitare, la professione(69,8%), e che la figura ricercata èmolto richiesta e c’è molta concorrenza trale imprese per reclutarla (27,1%). L’inadeguatezzaè determinata dalla mancanza<strong>di</strong> can<strong>di</strong>dati con adeguata qualificazione(45,2%), dalla mancanza <strong>di</strong> caratteristichepersonali adatte allo svolgimento dellaprofessione (21,3%), dalla mancanza dellanecessaria esperienza (14,2%), mentrenell’11,5% dei casi i can<strong>di</strong>dati hannoaspettative superiori o <strong>di</strong>verse da ciò cheviene loro offerto. Il tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ricercadel personale in provincia è pari a 3,5mesi, invariato rispetto al 2010. In Italia, inme<strong>di</strong>a, un’impresa impiega quattro mesi,mentre in Emilia Romagna il tempo d’attesaè <strong>di</strong> 4,2 mesi.7FOCUS ECONOMIAPARMA economica
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