sommario - Camera di Commercio di Parma

mercati esteriL’Italia è lasettima potenzaindustriale, mala carenza dipolitiche industrialisembra untratto costantedei governida molti anni.Diversamente, laFrancia ha saputoproteggere leattività industrialistrategicheL’arroganza pseudo-intellettuale checontraddistingue la generalità dei nostripolitici e il mancato rispetto degli avversariprovoca talvolta conseguenze deltutto imprevedibili, come è successo adesempio in occasione dell’ultima tornatareferendaria.Uno dei quesiti concerneva il tema assaicontroverso della distribuzione dell’acqua.Il testo del quesito referendarioconcerneva l’abrogazione di un dispostonormativo alquanto complesso earticolato che prospettava, tra l’altro,la possibilità di interventi privati al finedel miglioramento del servizio - inveroin alcune parti del Paese estremamentecarenti - ove le imprese municipalizzatenon fossero state in grado di provvedervi.Ciò avrebbe significato opportunitàdi lavoro in investimenti infrastrutturali,che avrebbero trovato la loro coperturafinanziaria anche mediante adeguamentitariffari a carico degli utenti. L’esitodel referendum ha cristallizzato la situazionedi inefficienza e ha costituito unasorta di legge finanziaria in favore esclusivodella casta politica.Questa infatti, resasi conto che i compensiper gli amministratori delle impresemunicipalizzate sono soggetti aminori vincoli rispetto ad altri incarichipubblici, hanno dato luogo ad una sortadi “assalto alla diligenza” ai consigli diamministrazione di tali enti.Quanto successo induce perplessitàsulla lungimiranza governativa degliestensori del testo referendario, sullacompletezza delle informazioni da partedei media agli elettori e sulla consapevolezzadegli stessi sulle possibili conseguenzedelle loro scelte.Verrebbe da rilevare che, ove non sussistesserodubbi sulla piena consapevolezzadelle conseguenze delle scelteda parte degli elettori - assumendoche la casta politica presenti i connotatidel “grande fratello”, protagonista delvolume intitolato 1984, libro futuribileche George Orwell scrisse nel lontano1947 - ci troveremmo di fronte alla conclusionecontenuta nel volume: «Egli erauscito vincitore su se stesso. Amava ilGrande Fratello».A conclusione di quanto esposto, si ritieneragionevole mantenere un moderatoottimismo.Fortunatamente facciamo partedell’Unione Europea, che non corrispondeall’unione dei popoli europeicontenuta nel manifesto di Ventotenedel 1943, ma è pur sempre alcunché dicostruttivo. Come un vecchio piroscafopostale, l’Unione ha raccolto nel tempotutti i passeggeri che si sono presentatiall’imbarco, compresi quelli che, comel’Inghilterra, all’unione dei popoli nonhanno mai creduto. L’Inghilterra, infatti,a suo tempo ha aderito a quella che allorasi chiamava Comunità Europea dopoaver constatato che la stessa era ingrado di produrre effetti - diversamentedalla European Free Trade Association(EFTA), un organismo in un certo sensoantagonista che comprendeva, oltreall’Inghilterra, altri Paesi nordici. Si èdell’avviso che l’Unione Europea, purcon tutti i suoi limiti, abbia compiuto talipassi in avanti da rendere difficile addiritturapensare alla sua scomparsa.Se l’Unione Europea è intervenuta a sostegnodella traballante economia grecadopo aver constatato la gravità delleturbolenze create dalla stessa (sebbeneil Pil greco rappresenti solamente lo0,36% di quello mondiale), a maggiorragione interverrà a sostegno dell’economiaitaliana. Il dissesto italiano provocherebbedanni ben più gravi.L’Unione Europea ci indurrà a prendereprovvedimenti analoghi a quelli che altriPaesi hanno già preso.Ciò ci costringerà a sacrifici, ma al di làdi una dilagante anarchia e di un futurodalle prospettive incerte, a mio parerenon si vedono alternative.69mercati esteriPARMA economica