IntroduzioneLa professione di Igienista <strong>Dentale</strong> nasce negli Stati Un<strong>it</strong>i nel 1913.È un operatore san<strong>it</strong>ario, laureato in igiene dentale, il quale educa nello specifico allasalute del cavo orale, ma nel contempo mette in atto servizi preventivi, terapeutici ededucativi di salute generale.I servizi di igiene dentale devono essere disponibili per programmi di ricerca, per i centri disalute pubblica, per gli ospedali ed ist<strong>it</strong>uzioni per la cura di persone disabilio vulnerabili, per le strutture private.In Italia la prima scuola apre a Bari nel 1978, ma solo con il Decreto 137/99 vengonoratificati la figura ed il ruolo professionale dell’Igienista <strong>Dentale</strong>.Il processo di valorizzazione di tutte le professioni san<strong>it</strong>arie (infermieri, tecnici dilaboratorio, tecnici di radiologia, igienisti dentali) viene ridisegnato con la Legge 42/99 chesancisce il passaggio da “arti san<strong>it</strong>arie ausiliarie” a “professioni san<strong>it</strong>arie” e l’introduzionedelle lauree di I e II Livello.Tutto questo traccia una trasformazione rilevante nella cultura e nella società attuale taleda indurre il riesame dei principi che regolano la professione. Il radicale cambiamento dilivello formativo, deontologico e professionale che promuove tutte le professioni san<strong>it</strong>arie,e quindi anche la figura dell’Igienista <strong>Dentale</strong>, richiede un approfondimento nella direzionedella moderna “governance” delle organizzazioni san<strong>it</strong>arie, al fine di fornire aiprofessionisti elementi di certezza e di riferimento ai principi di central<strong>it</strong>à e rispettodell’autonomia del paziente, ovvero i principi che maggiormente caratterizzano la modernaetica san<strong>it</strong>aria.Marialice Boldi2
Perché un codice eticoL’odontoiatria <strong>it</strong>aliana sta vivendo, nell’ultimo decennio, una strutturale e profondatrasformazione dell’assistenza san<strong>it</strong>aria, specificamente nel campo della salute orale, checoniuga i valori di qual<strong>it</strong>à con la necess<strong>it</strong>à di riorganizzare e contenere la spesa pubblica.È indubbio che i recenti fenomeni macroeconomici connessi alla globalizzazione, l’avventodell’euro e una diversa percezione del concetto di “sociale” abbiano profondamentemutato i rapporti tra operatore della san<strong>it</strong>à e c<strong>it</strong>tadini.L’immagine del dentista, che spesso nelle piccole realtà ab<strong>it</strong>ative si identificava ecoincideva con quella del medico condotto, ed era inser<strong>it</strong>o nella scala sociale a fianco delil prete e del farmacista, appare oggi così profondamente lontana dai canoni culturalicorrenti da sembrare persino obsoleta.Tuttavia, il tempo trascorso non è molto: si può dire che in appena alcuni decenni si èsviluppata la cosiddetta odontoiatria moderna.Lo sviluppo non ha semplicemente condizionato l’amb<strong>it</strong>o strettamente tecnologico conl’avvento di strumentazioni e procedure assai sofisticate, ma ha anche determinatol’evolversi di tecniche, come l’implantologia, considerate oggi di routine ed invece in untempo non remoto valutate assolutamente pionieristiche.Con l’avvento di una medicina e una odontoiatria più avanzata, anche il rapporto medicopazientesi evolve: dal concetto ippocratico, in cui l’obiettivo è il bene del paziente inassoluto (concezione paternalistica), si approda al concetto libertario/autonomistico, in cuil’obiettivo è la capac<strong>it</strong>à di rispetto dei valori del paziente e della sua autonomia di scelta.Nascono e si affermano così i concetti basilari di informazione, consenso,autodeterminazione, obbligazione di mezzi o di risultato.Proprio dall’affermarsi di una nuova odontoiatria più sofisticata e dal modificarsi delrapporto odontoiatra/paziente nasce l’esigenza, intrinseca alla professione, di studiare ilrapporto tra operatore e paziente per favorire una migliore compliance e, in ultima analisi,contenere il crescente contenziosoDagli studi in amb<strong>it</strong>o odontologico forense nasce, attorno al 2001, l’esigenza di sviluppareun codice etico di autoregolamentazione.Teatro di tale studio è l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani che pubblica, nel 2002, ilprimo “codice etico comportamentale” dell’odontoiatria.Nella premessa e nel codice si rileva l’obiettivo della professione nell’autodotarsi di regolenon solo finalizzate a migliorare lo specifico rapporto dentista/paziente, ma anche afavorire la diffusione di una migliore immagine della professione nell’amb<strong>it</strong>o sociale (ilprimo modello di riferimento, anche storico, è il codice etico dell’ADA, American DentalAssociation, ove si afferma il ruolo “sociale” della professione odontoiatrica nel vigilare,nell’amb<strong>it</strong>o del rapporto dentista/paziente, sui dir<strong>it</strong>ti/doveri di ambo le parti in causa).Ma non solo questo è un elemento di cambiamento; è indubbio che la realtà economicadella famiglia <strong>it</strong>aliana media è cambiata e che quindi è necessaria oggi una maggioreattenzione alle spese e che, parimenti, la spesa per l’odontoiatria sia più “attenta econsapevole”.Di contro, il costo medio delle prestazioni odontoiatriche, considerando l’aumentodell’erogazione di prestazioni in strutture pubbliche o miste pubblico/privato, si ècertamente abbassato e si è verificato un aumento di prestazioni “in prevenzione” rispettoalle prestazioni “in cura” con, inoltre, un maggiore e meglio distribu<strong>it</strong>o contatto con lapopolazione.A fronte di tutti questi cambiamenti sociali nasce, anche nell’amb<strong>it</strong>o odontoiatrico come delresto in generale nell’amb<strong>it</strong>o medico, la necess<strong>it</strong>à di specializzazione della competenzaclinica.3