trebbe fare), <strong>Madonna</strong> si presenta scosciatasu Hard Candy, il penultimo cd punito consolo quattro milioni di copie vendute, continuaa sfornare zum-pa zum-pa adolescenziali,indegni della peggiore dance rumena,come Celebration e Revolver.In cerca di perenne giovinezza, la cantantelascia la vecchia casa discografica edentra a far parte della Interscope, una etichettaspecializzata in rapper, con due dellequali, Nicki Minaj e M.I.A., lei stessa collaborain uno mutuo cannibalismo: io vi dola mia fama, voi mi date la vostra freschezza.Però il vero motivo del flop di MDNA èla fretta con cui è stato realizzato. Fra collezionidi moda per H&M, lanci di profumicome il recente Truth or Dare? nel cui spotsi rimette la mascherina sadomaso, aperturedi palestre, regie di film da dimenticaresu aristocratici inglesi, <strong>Madonna</strong> sarà passatain sala d’incisione nei ritagli di tempo.I veri fan, che a un’artista come lei hannodato tutto e da cui vogliono tutto, non siaccontentano di una ispirazione ritagliata.E guardano altrove. Lady Gaga è lì che liaspetta, mentre sogna un cheeseburger.»[dalla rivista Oggi, aprile 2012]<strong>Madonna</strong>’s up & downA metà di questo agostoFatto d’ore assai noioseHanno preso un senso oppostoDue madonne assai famoseUna sta sul piedistalloE si dice ascenda al cieloL’altra cade da cavalloMentre cavalcava a pelo[da Poesie dell’agosto oscuro, 2005]«Ieri su MTV hanno passato il nuovovideo di <strong>Madonna</strong> che ha 47 anni ma si èmessa gli hot pants rosa shocking e quandoballa Hung Up strusciandosi per terra si vedequasi tutto. Mia mamma ha detto che lei hadue anni in più di <strong>Madonna</strong>, ma che le suecosce sono più stagne anche senza ginnasticao photoshop e che se trova gli hot pants almercato li compera e se li mette. «Provaci»,ha detto mio papà «e ti do uno schiaffo.»[da Sette storie brevi e bollenti, Inserto Moda delCorriere della Sera, 2006]«Da tre settimane c’è l’ora legale.Queste ore del tramonto posticipatosono le sole che mi restano(il sole che mi resta)per andare in bicicletta lungo il solitopercorsodi non-ancora campagna e non-più città,con troppe costruzioni all’orizzonte piùprossimoa ricordarmi i paesaggi urbani e verticaliin cuimi sono mosso fino a poco fae che ho abbandonato per questo paesaggio14
non-ancora del tutto orizzontale enon-ancora del tutto campestre,ma irto di gru e scheletri di case in costruzioneche si alternano ad altre isole di edificinon-ancora terminati, ma già abitati dapendolari a corto raggio i quali,dai balconi aperti verso ovest,guardano a sera in attesa della cenaun punto all’orizzonte sospeso in cieloe sotto,perpendicolarmente,vi indovinano il loro posto di lavoro.Quando la strada svolta mi lascio allespalle sia l’orizzonte urbano sia le case nonfinite e corro pedalando su una mountainbike cromata che tutti si voltano a guardareda quanto è bella e lucida e io non la so nemmenousare, non conosco l’esatto impiegodei rapporti e non ho nemmeno bisognodi conoscerlo perché qui nella non-ancoracampagna, in questo punto della Lombardiasenza un nome preciso, non-più brianza enon-ancora bassa, non ci sono rilievi che richiedanoil passaggio ad altre marce.Pedalo a una velocità di cui non mi credevocapace e sudo per la fatica, sudo peril berretto nero Adidas, sudo per la cuffiabackhead Sony, argentata come la bicicletta,e collegata a un lettore di minidisc ancoraSony dal quale ascolto tutte le sere, da tresettimane, in loop Ray of Light di <strong>Madonna</strong>.Ray of Light forse è una canzone sullamorte e su quello che seguirà alla morte. Ladefunta schizza veloce per il cielo tra gli zefirinotturni e non ricorda più quando quellalibera condizione è iniziata. La viventepiange ancora qualche lacrima per la defunta,ma si chiede a che pro se poi evaporerannonel sole? La defunta è un raggio di luceormai e vede l’universo in un altro modo egira, schizza, sfreccia più veloce del fulminee intanto attende il momento in cui gli abitantidella Terra saranno una cosa sola, ossiasaranno tutti defunti.Io schizzo veloce per la campagnacon alle spalle sempre più lontane le casenon ancora finite in cui miei coetanei ormaisedimentati in nuclei familiari cenanocon Gerry Scotti (alcuni, ma sono meno,Amadeus), tra le lacrime dei figli che imploranotutto quanto vedono pubblicizzato, lacrimeche domani evaporeranno da sole esaranno sostituite da lacrime per altri prodottinon ottenuti. Pedalo veloce e mi chiedoquando questa mia libera condizione ècominciata, godo del mio egoismo sterile,del desiderio di non sentire il tempo.Giro, schizzo e sfreccio fino a che il cielodiventa scuro. Allora torno a casa, a primaserata già iniziata, a cene altrui già finite,con il pianto dei bambini placato (molti giàdormono). Distrutto per la fatica cui nonsono abituato, mi lascio cadere sul divano,di fronte ho quanto è possibile vedere da unquinto piano isolato e dalla finestra entranogli zefiri notturni. Il lettore di minidisc èquasi scarico, ma non lo spengo. Chiudo gliocchi e mi piacerebbe essere William Orbit,che ha composto questa musica sin dal15