I nuovi farmaci ipolipidemizzanti47Figura 6 - Correlazione tra le variazioni di HDL-c ed LDL-c dopo la somministrazione di diversi inibitoridella CETP.L’utilizzo del primo inibitore della CETPstudiato, torcetrapib, è stato interrotto nellosviluppo clinico per l’aumentata incidenzadi eventi CV e di mortalità totale duranteun trial di fase III.È importante comunque sottolineareche l’aumentata tossicità era da attribuirsiad effetti collaterali sul sistema reninaangiotensinae quindi non riconducibiliall’inibizione della CETP (30). Lo sviluppoclinico di un secondo inibitore della CETP,dalcetrapib, è stato interrotto durante unFigura 7 - Terapie ipolipidemizzanti. Cosa dovremmo aggiungere alle statine nei pazienti ad alto rischiocardiovascolare? Modificata da (33).
48Stefano Bellosta, Alberto Corsinitrial clinico di fase III per la mancanza diefficacia nel ridurre gli eventi CV, senzacomunque causare aventi avversi seri (31).Una risposta definitiva sull’eventuale valoreclinico ottenibile attraverso l’inibizionefarmacologica della CETP verrà daglistudi clinici attualmente in corso con duealtri inibitori, anacetrapib (28) e evacetrpib(32).ConclusioniLa riduzione dei livelli di LDL-C con ifarmaci ipolipidemizzanti è il principaleapproccio farmacologico per stabilizzare ilprocesso aterosclerotico.Diverse classi di farmaci sono utilizzateormai da anni nella terapia delle dislipidemie,mentre nuove molecole con meccanismid’azione alternativi sono in diversefasi di sviluppo clinico.Il diffuso utilizzo clinico della terapiacon le statine ha fornito una protezione significativa,sia in prevenzione primaria siasecondaria, con riduzione della mortalità edella morbilità cardiovascolare. Le statinesono considerate la terapia di prima sceltaper la prevenzione e il trattamento dellepatologie CV, ma un significativo rischioresiduo rimane anche dopo una terapiaintensiva.L’utilizzo della combinazione con ezetimibeha permesso di migliorare l’azionesul LDL-C, e in seconda battuta l’uso deifibrati per il controllo del profilo lipidicoglobale ha permesso l’avanzamento dellaterapia.Le nuove strategie terapeutiche (Figura7) permetteranno di ottimizzare ulteriormenteil profilo lipidico con lo scopo diridurre il rischio CV dei pazienti a rischioCV: ezetimibe, mipomersen e gli inibitoridi PCSK9 e MTP per i pazienti che necessitanodi una ulteriore riduzione del LDL-C, gli inibitori di CETP per quelli che oltrealla riduzione del LDL-C hanno bisogno diaumentare il loro HDL-C e infine i fibrati egli antisenso contro apoCIII per quelli chepresentano alti livelli di TG e bassi livelli diHDL-C (33).I nuovi farmaci ipolipidemizzanti si stannodimostrando in grado di fornire un beneficioclinico sia in aggiunta alla terapiacon statine in pazienti con ipercolesterolemiagrave o con dislipidemia mista, siacome alternativa per i pazienti che sonointolleranti alle statine.RIASSUNTOLa riduzione dei livelli di colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL-C) con i farmaciipolipidemizzanti è il principale approccio farmacologico per stabilizzare il processo aterosclerotico.Le statine sono considerate la terapia di prima scelta per la prevenzione e il trattamento delle patologiecardiovascolari (CV), ma un significativo rischio residuo rimane anche dopo una terapia intensiva. Numerosifarmaci sono attualmente disponibili in terapia, e nuove terapie ipolipidemizzanti sono in fase distudio con l’obiettivo di ottimizzare la terapia ipolipidemizzante. Tra questi la lomitapide, un inibitoredella MTP la proteina che trasferisce i trigliceridi a livello dei microsomi, i nuovi farmaci biologiciquali oligonucleotidi antisenso che inibiscono la sintesi di apo B100, come il mipomersen, e anticorpimonoclonali contro la proteina PCSK9 che sono in grado di ridurre il LDL-C. Infine, vanno ricordati gliinibitori della CETP (tra cui anacetrapib e evacetrapib) in grado di aumentare in modo significativo ilHDL-C e di ridurre il LDL-C. Queste nuove strategie terapeutiche permetteranno di ottimizzare ulteriormenteil profilo lipidico con lo scopo di ridurre il rischio CV dei pazienti ad alto rischio.Parole chiave: Ipocolesterolemizzanti, mipomersen, lomitapide, evacetrapib, anacetrapib, statine,ezetimibe, fibrati, acido nicotinico, anticorpi contro PCSK9, oligonucleotidi antisenso, inibitori MTP,inibitori CETP.