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Giornale Italiano dell'Arteriosclerosi 2013 - Sisa

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I nuovi farmaci ipolipidemizzanti41Figura 2 - Meccanismod’azione di Mipomersen.Il Mipomersen è un oligonucleotide antisensodi seconda generazione contro l’apolipoproteinaB 100 (apoB100) umana. L’apoB100fornisce la struttura proteica pertutte le particelle lipidiche aterogene circolantinel sangue. L’uso di mipomersen riducei livelli epatici di mRNA per l’apoB100(Figura 2B) in maniera dose-dipendente,seguita da una riduzione dei livelli ematicidi LDL-C, numero di particelle LDL, TGe lipoproteina (a) (Lp(a)), mentre i chilomicroni,che contengono in prevalenzaapoB48 e vengono sintetizzati nell’intestino,non vengono toccati, probabilmenteanche a causa della captazione preferenzialedegli oligonucleotidi da parte degliepatociti. Questo porta ad una riduzionedose-dipendente dei livelli di colesterolototale. Il mipomersen viene somministratoper iniezione sottocutanea e la concentrazionemassima viene raggiunta in circa 3-4ore, con una biodisponibilità del 54-78% eun legame alle proteine plasmatiche del90%. Viene metabolizzato da endonucleasia oligonucleotidi più corti che vengono aloro volta ulteriormente metabolizzati daesonucleasi. Il mipomersen ha una emivitamolto lunga, di circa 1-2 mesi e dopo 24 oredalla somministrazione, meno del 4% vieneescreto nelle urine.Mipomersen ha completato con successodiversi studi di fase III in doppio-cieco,controllati con placebo in un ampio ventagliodi pazienti (grave ipercolesterolemiaassociata a ipercolesterolemia familiare(FH), sia eterozigote sia omozigote).


42Stefano Bellosta, Alberto CorsiniIn un recente studio in doppio-cieco,randomizzato e controllato con placebo,in pazienti con LDL-C >100 mg/dL ad altorischio e già in trattamento con il dosaggiomassimo di ipolipidemizzanti, il mipomersen(200 mg/una volta alla settimana) per26 settimane ha ridotto il LDL-C del 37%contro un 5% del placebo (16). Il valoretarget di LDL-C è stato ottenuto nel 76%dei pazienti con mipomersen contro il 36%con il placebo. I livelli di apoB100 sonostati ridotti in modo significativo del 38%e di Lp(a) del 24%. Gli eventi avversi piùcomuni sono stati delle reazioni nel puntodi iniezione (eritema con dolore e pruritonel 78% contro 31% nel placebo) e sintomiinfluenzali (34% contro 21%). In alcuni pazientiè stato osservato un aumento delletransaminasi e dell’accumulo di lipidi a livelloepatico, come aspettabile a causa delmeccanismo d’azione del farmaco, ma i valorisi sono normalizzati dopo la cessazionedel trattamento (16). In un altro studioin pazienti FH trattati con la dose massimadi ipolipidemizzante e sottoposti a plasmaferesi,il mipomersen ha ridotto ulteriormentei livelli di LDL-C del 28% e di Lp(a)del 21%, riducendo così la necessità di aferesinel 50% di questi pazienti (17). Datala relazione causale indiscussa tra elevatilivelli di LDL-C e rischio cardiovascolare,si prevede che questa riduzione addizionaledel LDL-C possa portare ad una robustariduzione del rischio CV.Mipomersen è stato approvato negliStati Uniti per il trattamento dei pazientiFH omozigoti come adiuvante della dietae della terapia ipolipidemizzante, al contrariol’EMA ha emanato una opinionenegativa su mipomersen sulla base dellasicurezza del farmaco ed ha richiesto unavalutazione aggiuntiva (18).Altri ASO sono in via di sviluppo peraiutare i lipidologi e i cardiologi nel controllodei lipidi aterogeni, e comprendonooligonucleotidi contro l’apo CIII, Lp(a), laproteina 3 simile all’angiopoietina, PCSK9e la CETP (15).L’uso di ASO di seconda generazionecontro l’apoCIII (ISIS-APOCIIIrx) ha portatoad una riduzione significativa del 75%dei livelli di TG circolanti in primati nonumani e nell’uomo (19). Al momento, questofarmaco è in fase II per determinarela sua efficacia e sicurezza. Si pensa cheverrà utilizzato in pazienti con livelli moltoelevati di TG (>880 mg/dL) per ridurre ilrischio di pancreatite.Inibitori della MTPLa proteina microsomiale che trasferiscei trigliceridi (MTP), si trova nel reticoloendoplasmico degli epatociti ed enterocitied è necessaria per la formazionedelle lipoproteine che contengono l’apoBnel fegato e nell’intestino. La lomitapide èuna piccola molecola sintetica somministrabileper via orale in grado di inibire laMTP, riducendo quindi la sintesi dei chilomicronie delle VLDL (Figura 3) e di conseguenzai livelli plasmatici di LDL-C. Iltempo per raggiungere la concentrazionemassima è di circa 6 ore con una dose di60 mg, ed ha una biodisponibilità assolutadel 7%.Il suo volume di distribuzione apparenteè molto ampio (985-1290 L) ed quasitutta legata alle proteine plasmatiche (circail 99,8%). La lomitapide è metabolizzataprincipalmente dal Citocromo P450(CYP) 3A4 a metaboliti inattivi, e in minorpercentuale dai CYP 1A2, 2B6, 2C8e 2C19. Viene eliminata principalmentenelle urine e in parte nelle feci (53-60% e33-35%, rispettivamente), con una emivitadi circa 40 ore.In uno studio multinazionale di fase IIIa singolo braccio, aperto, della durata di78 settimane, la lomitapide (da 5 a 60 mg/


I nuovi farmaci ipolipidemizzanti43Figura 3 - Meccanismo d’azione di Lomitapide. (spiegazione nel testo).die, con incrementi successivi ogni 2-4settimane per 26 settimane e poi 52 settimanealla massima dose) ha ridotto i livelliplasmatici medi di LDL-C del 50% alla settimana26 e i livelli si sono mantenuti nelcorso delle successive settimane. In unostudio multicentrico di 12 settimane, indoppio cieco in pazienti con ipercolesterolemia,la lomitapide (da 5 a 10 mg/die conincrementi ogni 4 settimane) ha causatouna riduzione dei livelli di LDL-C dal 20 al30% in monoterapia, mentre l’aggiunta diezetimibe (10 mg/die) ha ridotto ulteriormentei livelli di LDL-C fino al 46% (20). Èda notare che durante il trattamento sonostate proseguite le altre terapie ipolipidemizzantigià in corso.Il farmaco è stato in genere ben tollerato,e gli eventi avversi più comuni sonostati dei disturbi gastrointestinali e un leggeroaccumulo di grassi epatici che peròsi è stabilizzato dopo l’incremento iniziale(13). Ad oggi non sono stati segnalati casidi sospetta tossicità epatica nei pazientitrattati con lomitapide. Dato che l’accumulodi grassi a livello epatico può variare anchedi molto da paziente a paziente, questoargomento richiederà una attenta considerazionee un controllo a lungo termine perpoter escludere in modo definitivo dellevariazioni specifiche che possono causarefibrosi e cirrosi.La lomitapide è stata di recente approvatadalla FDA, e in seguito da EMA, comeadiuvante di una dieta povera in grassi e dialtre terapie ipolipidemizzanti per ridurre ilivelli di LDL-C in pazienti con ipercolesterolemiafamiliare omozigote.Inibitori della proteina PCSK9La proproteina convertasi subtilisina/kexin tipo 9 (PCSK9) fa parte della classedelle serina proteasi, è sintetizzata comezimogeno solubile prepro-PCSK9 che vienetrasformato in proproteina convertasiattraverso un processo autocatalitico nelreticolo endoplasmatico (Figura 4A). Ilpeptide (prodominio) dopo il suo distaccoautocatalitico rimane comunque associatoa PCSK9 e contribuisce alla sua secrezione.PCSK9 rilasciata nel torrente circolatorioè in grado di interagire con il recettoredelle LDL (LDL-R) e favorirne la degrada-


46Stefano Bellosta, Alberto CorsiniFigura 5 - Effetto dimAb contro PCSK9sui livelli plasmatici diLDL-C.zione di uno studio di fase I che ha documentatol’effetto ipocolesterolemizzantedel silenziamento del RNA messaggeroper PCSK9 mediante RNA interferenceche ha evidenziato come la ridotta sintesidi PCSK9 (-70%) si associ ad un importanteriduzione del LDL-C (-40%) (26).Inibitori dell’enzima CETPLa proteina di trasferimento di esteridel colesterolo (CETP) promuove il trasferimentodegli esteri di colesterolo edi trigliceridi dalle HDL alle lipoproteinecontenenti apo B (VLDL e LDL) (27).L’inibizione farmacologica della proteina,determina come atteso un incrementonotevole dei livelli di HDL-C, ma ancheuna riduzione di LDL-C e non-HDL-C(-31%) (Tabella 1).Questi farmaci sono inoltre in grado diridurre i livelli plasmatici di Lp(a) (-35%) edi apoproteina B (-20%) ad evidenziare uneffetto particolarmente favorevole sull’interoprofilo lipidico (28).La Figura 6 mostra la correlazione tral’aumento dei livelli di HDL-C con la riduzionedel LDL-C dopo somministrazionedi diversi inibitori della CETP con meccanismotuttavia non completamente chiarito(29).


I nuovi farmaci ipolipidemizzanti47Figura 6 - Correlazione tra le variazioni di HDL-c ed LDL-c dopo la somministrazione di diversi inibitoridella CETP.L’utilizzo del primo inibitore della CETPstudiato, torcetrapib, è stato interrotto nellosviluppo clinico per l’aumentata incidenzadi eventi CV e di mortalità totale duranteun trial di fase III.È importante comunque sottolineareche l’aumentata tossicità era da attribuirsiad effetti collaterali sul sistema reninaangiotensinae quindi non riconducibiliall’inibizione della CETP (30). Lo sviluppoclinico di un secondo inibitore della CETP,dalcetrapib, è stato interrotto durante unFigura 7 - Terapie ipolipidemizzanti. Cosa dovremmo aggiungere alle statine nei pazienti ad alto rischiocardiovascolare? Modificata da (33).


48Stefano Bellosta, Alberto Corsinitrial clinico di fase III per la mancanza diefficacia nel ridurre gli eventi CV, senzacomunque causare aventi avversi seri (31).Una risposta definitiva sull’eventuale valoreclinico ottenibile attraverso l’inibizionefarmacologica della CETP verrà daglistudi clinici attualmente in corso con duealtri inibitori, anacetrapib (28) e evacetrpib(32).ConclusioniLa riduzione dei livelli di LDL-C con ifarmaci ipolipidemizzanti è il principaleapproccio farmacologico per stabilizzare ilprocesso aterosclerotico.Diverse classi di farmaci sono utilizzateormai da anni nella terapia delle dislipidemie,mentre nuove molecole con meccanismid’azione alternativi sono in diversefasi di sviluppo clinico.Il diffuso utilizzo clinico della terapiacon le statine ha fornito una protezione significativa,sia in prevenzione primaria siasecondaria, con riduzione della mortalità edella morbilità cardiovascolare. Le statinesono considerate la terapia di prima sceltaper la prevenzione e il trattamento dellepatologie CV, ma un significativo rischioresiduo rimane anche dopo una terapiaintensiva.L’utilizzo della combinazione con ezetimibeha permesso di migliorare l’azionesul LDL-C, e in seconda battuta l’uso deifibrati per il controllo del profilo lipidicoglobale ha permesso l’avanzamento dellaterapia.Le nuove strategie terapeutiche (Figura7) permetteranno di ottimizzare ulteriormenteil profilo lipidico con lo scopo diridurre il rischio CV dei pazienti a rischioCV: ezetimibe, mipomersen e gli inibitoridi PCSK9 e MTP per i pazienti che necessitanodi una ulteriore riduzione del LDL-C, gli inibitori di CETP per quelli che oltrealla riduzione del LDL-C hanno bisogno diaumentare il loro HDL-C e infine i fibrati egli antisenso contro apoCIII per quelli chepresentano alti livelli di TG e bassi livelli diHDL-C (33).I nuovi farmaci ipolipidemizzanti si stannodimostrando in grado di fornire un beneficioclinico sia in aggiunta alla terapiacon statine in pazienti con ipercolesterolemiagrave o con dislipidemia mista, siacome alternativa per i pazienti che sonointolleranti alle statine.RIASSUNTOLa riduzione dei livelli di colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL-C) con i farmaciipolipidemizzanti è il principale approccio farmacologico per stabilizzare il processo aterosclerotico.Le statine sono considerate la terapia di prima scelta per la prevenzione e il trattamento delle patologiecardiovascolari (CV), ma un significativo rischio residuo rimane anche dopo una terapia intensiva. Numerosifarmaci sono attualmente disponibili in terapia, e nuove terapie ipolipidemizzanti sono in fase distudio con l’obiettivo di ottimizzare la terapia ipolipidemizzante. Tra questi la lomitapide, un inibitoredella MTP la proteina che trasferisce i trigliceridi a livello dei microsomi, i nuovi farmaci biologiciquali oligonucleotidi antisenso che inibiscono la sintesi di apo B100, come il mipomersen, e anticorpimonoclonali contro la proteina PCSK9 che sono in grado di ridurre il LDL-C. Infine, vanno ricordati gliinibitori della CETP (tra cui anacetrapib e evacetrapib) in grado di aumentare in modo significativo ilHDL-C e di ridurre il LDL-C. Queste nuove strategie terapeutiche permetteranno di ottimizzare ulteriormenteil profilo lipidico con lo scopo di ridurre il rischio CV dei pazienti ad alto rischio.Parole chiave: Ipocolesterolemizzanti, mipomersen, lomitapide, evacetrapib, anacetrapib, statine,ezetimibe, fibrati, acido nicotinico, anticorpi contro PCSK9, oligonucleotidi antisenso, inibitori MTP,inibitori CETP.


I nuovi farmaci ipolipidemizzanti49Bibliografia1. Baigent C, Blackwell L, Emberson J, et al.Efficacy and safety of more intensive loweringof LDL cholesterol: a meta-analysisof data from 170,000 participants in 26 randomisedtrials. Lancet. 2010; 376: 1670-1681.2. Catapano AL, Reiner Z, De Backer G, et al.ESC/EAS Guidelines for the managementof dyslipidaemias The Task Force for themanagement of dyslipidaemias of the EuropeanSociety of Cardiology (ESC) and theEuropean Atherosclerosis Society (EAS).Atherosclerosis. 2011; 217: 3-46.3. AIFA. Nota 13. Determina AIFA del26/03/<strong>2013</strong>. In: AIFA, ed.: Gazzetta Ufficiale83 del 09/04/<strong>2013</strong>; <strong>2013</strong>.4. Santos RD, Waters DD, Tarasenko L, et al.Low- and high-density lipoprotein cholesterolgoal attainment in dyslipidemic women:The Lipid Treatment Assessment Project(L-TAP) 2. Am Heart J. 2009; 158: 860-866.5. Perreault S, Blais L, Dragomir A, et al. Persistenceand determinants of statin therapyamong middle-aged patients free of cardiovasculardisease. Eur J Clin Pharmacol.2005; 61: 667-674.6. Bersot T. Drug therapy for Hypercholesterolemiaand Dyslipidemia. In: LaiurenceL. Brunton, Bruce A. Chabner, KnollmannBC, eds. Goodman & Gilman’s The PhaacologicalBasis of Therapeutics. New York:McGraw-Hill; 2011.7. Goldberg AC, Sapre A, Liu J, Capece R,Mitchel YB. Efficacy and safety of ezetimibecoadministered with simvastatin in patientswith primary hypercholesterolemia: a randomized,double-blind, placebo-controlledtrial. Mayo Clin Proc. 2004; 79: 620-629.8. Baigent C, Landray MJ, Reith C, et al. Theeffects of lowering LDL cholesterol withsimvastatin plus ezetimibe in patients withchronic kidney disease (Study of Heart andRenal Protection): a randomised placebocontrolledtrial. Lancet. 2011; 377: 2181-2192.9. Boden WE, Probstfield JL, Anderson T, et al.Niacin in patients with low HDL cholesterollevels receiving intensive statin therapy. NEngl J Med. 2011; 365: 2255-2267.10. Group H-TC. HPS2-THRIVE randomizedplacebo-controlled trial in 25 673 high-riskpatients of ER niacin/laropiprant: trial design,pre-specified muscle and liver outcomes,and reasons for stopping study treatment.Eur Heart J. <strong>2013</strong>; 34: 1279-1291.11. Bellosta S, Corsini A. Statin drug interactionsand related adverse reactions. ExpertOpin Drug Saf. 2012; 11: 933-946.12. Bellosta S, Paoletti R, Corsini A. Safety ofstatins: focus on clinical pharmacokineticsand drug interactions. Circulation. 2004;109: III50-57.13. Cuchel M, Meagher EA, du Toit Theron H,et al. Efficacy and safety of a microsomaltriglyceride transfer protein inhibitor inpatients with homozygous familial hypercholesterolaemia:a single-arm, open-label,phase 3 study. Lancet. <strong>2013</strong>; 381: 40-46.14. Drakopoulou M, Toutouzas K, Stefanadis C.Novel pharmacotherapies of familial hyperlipidemia.Pharmacol Ther. <strong>2013</strong>; 139: 301-312.15. Geary RS, Crooke R, Bhanot S, SingletonW. Antisense therapy for cardiovascularmetabolic disease. Drug Discovery Today:Therapeutic Strategies. <strong>2013</strong>.16. Thomas GS, Cromwell WC, Ali S, Chin W,Flaim JD, Davidson M. Mipomersen, anApolipoprotein B Synthesis Inhibitor, ReducesAtherogenic Lipoproteins in Patientswith Severe Hypercholesterolemia at HighCardiovascular Risk: A Randomized, Double-Blind,Placebo-Controlled Trial. J AmColl Cardiol. <strong>2013</strong>.17. Vogt A, Parhofer KG. The potential of mipomersen,an ApoB synthesis inhibitor, toreduce necessity for LDL-apheresis in patientswith heterozygous familial hypercholesterolemiaand coronary artery disease.Expert Opin Pharmacother. <strong>2013</strong>; 14: 691-697.18. Norata GD, Ballantyne CM, Catapano AL.New therapeutic principles in dyslipidaemia:focus on LDL and Lp(a) lowering drugs. EurHeart J. <strong>2013</strong>; 34: 1783-1789.19. Graham MJ, Lee RG, Bell TA, 3rd, et al. Antisenseoligonucleotide inhibition of apolipoproteinC-III reduces plasma triglycerides inrodents, nonhuman primates, and humans.Circ Res. <strong>2013</strong>; 112: 1479-1490.


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