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662.BUSTO IN BISCUIT, MANIFATTURA DI NAPOLI, CIRCA 1780–1790raffigurante l'Hera Farnese; una mancanza minore, difetti di cotturaalt cm.40,5A NAPLES BISCUIT BUST, CIRCA 1780–1790; FIRING CRACKS AND SOME MINOR LOSSESStima € 34.000 – 36.000Realizzato su un modello di Filippo Tagliolini, questo importante busto (unica versione nota) in biscuit riproduce il marmoconservato nel Museo Archeologico di Napoli (inv. 6005; in AA.VV. , Collezioni del Museo Nazionale di Napoli, Napoli 1989,ill. 12 pag. 155). Esso è stato reso noto nel 1986 da Angela Caròla–Perrotti (Le Porcellane dei Borbone di Napoli, <strong>catalogo</strong>della mostra, Napoli 1986, pag. 342) e andrà collegato ad una delle più impegnative produzioni intraprese dalla manifatturareale napoletana, il servizio noto come Ercolanese. Destinato al padre del re, Carlo di Borbone, già sovrano di Napoli ed orare di Spagna, questo insieme celebre utilizzava come decoro per il vasellame le pitture murali rinvenute durante gli scavi effettuatiad Ercolano sotto il regno dello stesso Carlo e come dessert le riprese in biscuit di alcuni busti ritrovati nella Villa deiPapiri . Il volume descrittivo del servizio, compilato dal direttore della fabbrica Domenico Venuti, sottolineava come il dessertvolesse celebrare la ideale continuità ideale di intenti tra i due sovrani impegnati nella riscoperta di Pompei ed Ercolano. Allacomposizione, ideata dal Tagliolini, si accompagnanavano "Dodici teste grandi a mezzo busto estratte dalle Originali del RealMuseo Ercolanese". Questa ultima serie di busti doveva incontrare subito un grandissimo successo, tanto che la manifatturadeciderà da subito di ampliarla con altri elementi (soprattutto femminili), attingendo questa volta non solo ai prototipi diprovenienza ercolanese ma anche a soggetti appartenenti alle grandi collezioni dei Farnese, ereditate dai Borbone di Napoli:tra questi, appunto, la nostra Hera.Per una disamina della produzione di busti monumentali si veda anche fra gli altri A.Gonzáles Palacios, Lo scultore Filippo Tagliolini e la porcellana di Napoli, Torino 1988, p. 167 e segg., e ancora A. CarolaPerrotti, op. cit. scheda 266 e seguenti.22

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