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Aprile 2007 - Parrocchia di Torbole

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In ascoltoII domenica <strong>di</strong> PasquaDal Vangelo <strong>di</strong> Giovanni 20, 19-31La sera <strong>di</strong> quello stesso giorno, il primo dopoil sabato, mentre erano chiuse le porte delluogo dove si trovavano i <strong>di</strong>scepoli per timoredei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo aloro e <strong>di</strong>sse: “Pace a voi”. Detto questo, mostròloro le mani e il costato. E i <strong>di</strong>scepoli gioironoal vedere il Signore.Gesù <strong>di</strong>sse loro <strong>di</strong> nuovo: “Pace a voi! Comeil Padre ha mandato me, anch’io mando voi”.Dopo aver detto questo, alitò su <strong>di</strong> loro e <strong>di</strong>sse:“Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete ipeccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete,resteranno non rimessi”.Tommaso, uno dei Do<strong>di</strong>ci, chiamato Di<strong>di</strong>mo,non era con loro quando venne Gesù. Gli <strong>di</strong>sseroallora gli altri <strong>di</strong>scepoli: “Abbiamo visto ilSignore!”.Ma egli <strong>di</strong>sse loro: “Se non vedo nelle suemani il segno dei chio<strong>di</strong> e non metto il <strong>di</strong>tonel posto dei chio<strong>di</strong> e non metto la mia manonel suo costato, non crederò”.Otto giorni dopo i <strong>di</strong>scepoli erano <strong>di</strong> nuovo incasa e c’era con loro anche Tommaso. VenneGesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loroe <strong>di</strong>sse: “Pace a voi!”. Poi <strong>di</strong>sse a Tommaso:“Metti qua il tuo <strong>di</strong>to, guarda le mie mani;sten<strong>di</strong> la tua mano, e mettila nel mio costato;e non essere più incredulo ma credente!”.Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.Gesù gli <strong>di</strong>sse: “Perché mi hai veduto hai creduto:beati quelli che pur non avendo vistocrederanno!”.Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi<strong>di</strong>scepoli, ma non sono stati scritti in questolibro.Questi sono stati scritti, perché cre<strong>di</strong>ate cheGesù è il Cristo, il Figlio <strong>di</strong> Dio e perché, credendo,abbiate la vita nel suo nome.“Gesù si fermò in mezzo a loro e <strong>di</strong>sse: Pace a voi!”Ogni volta che apparve agli apostoli Cristo, dopo aver vinto la morte, augurò la pace, sapendoquanto tutti loro la desiderassero. Nel conferire agli apostoli il potere <strong>di</strong> rimettere i peccati, Cristoha portato la pace nell’anima inquieta dell’uomo. L’anima creata da Dio ha nostalgia <strong>di</strong> Dio. Lapace con Dio è il fondamento della pace tra gli uomini. Liberato dalla schiavitù del peccato, l’uomoè in pace. E’ partendo dalla pace interiore, quella del cuore, che si può stabilire la pace esteriore:in famiglia, fra vicini, in seno alla Chiesa, tra i popoli. Dio chiama tutti gli uomini ad unirsi al suopopolo unico. Il suo desiderio è <strong>di</strong> riunire tutti gli uomini in un’unica comunità per salvarli.O Padre, che nel giorno del Signoreraduni il tuo popolo per celebrareil Vivente che ha sconfitto la morte,donaci la forza del tuo Spirito,perché ti ren<strong>di</strong>amo il libero serviziodella nostra obbe<strong>di</strong>enza e del nostro amoreper regnare con Cristo nella gloria.DAL CAMPANILE / In ascolto5

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