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PINO DANIELEriflessione perché, se devo farequalcosa, è un disco nuovo. Ho fattotanti live, troppi. Preferisco in questomomento concentrarmi e fare poiqualcosa di diverso, sempre qualcosadi med<strong>it</strong>erraneo, sempre rivoltoall'Africa, con l'orecchio a Sud.E, al di là del tour, sta lavorando aqualcosa? Nuovo album, singoli inarrivo?Niente di nuovo. Ho scr<strong>it</strong>to delle cose,ma non ci penso proprio al panoramadiscografico. Le cose stanno un po'cambiando e bisogna ragionare in unaltro modo, secondo me.In che senso?Bisogna vivere il disco in manieratotalmente diversa.Nel senso del mercato della musica oda un punto di vista autoriale?Non bisogna pensare alla distribuzioneo all'oggetto disco a cui non bisognapensare proprio più. Bisogna pensaread altre cose: ai live, ai concerti e aquello che un artista vuole dire e anchedimostrare al pubblico il suo impegnoper quello che fa. Per quanto miriguarda io voglio suonare la ch<strong>it</strong>arra.Ho sempre fatto quello e farò quellofinché me lo permetteranno, senzaandare a cercare cose che funzionino oeventi. Bisogna stare attenti a noncadere nell'errore di fare a tutti i costidegli eventi o inventarsi qualcosa.Bisogna anche suonare per il piacere disuonare e basta.Veniamo al mondo del cinema e dellatv a cui lei è inev<strong>it</strong>abilmente legato,non fosse che per le molte colonnesonore di cui è autore. Altrecollaborazioni nel campo, progetti?Ho scr<strong>it</strong>to soprattutto per Massimo(Troisi ndr). Sono legato a quel periodo,a quell'autore… Ho fatto anche altro,ma non è il mio lavoro.Sul piccolo schermo vanno per lamaggiore i talent. Che ne pensa e cherapporto ha con i giovani che voglionoavvicinarsi alla musica e cominciare asuonare "sul serio"?In tv non ci sono solo i talent. Ho vistoche la televisione sta facendo anchealtre cose, grande promozione allamusica. Forse, da quando sonocambiati i dirigenti, sono più attenti alla musica ingenerale e hanno cap<strong>it</strong>o che questa fa parte dellacultura di questo Paese e quindi bisogna aiutarel'arte, la musica, chi scrive i libri. Il nostro è unPaese d'arte.Anche la radio, specie Radio2, è molto attenta eattiva sulla musica.Meno male, significa sensibil<strong>it</strong>à. La tv deve fare dellescelte, ma mi sembra che in questo momento abbiaocchio sia per quella nazional-popolare che per lamusica di qual<strong>it</strong>à. Devo dire che questo è un periodoabbastanza pos<strong>it</strong>ivo per la musica in tv.E ai giovani che vogliono cominciare a far musicaESCLUSIVA"davvero", che consiglio vuole dare?Forse presentandosi a queste selezioni per i talenthanno una buona possibil<strong>it</strong>à. E' chiaro che si lavorasulla competizione e non sul contenuto, cioè non silavora su quello che uno scrive, ma su quello che unofa sentire. Una competizione un po' troppo tecnica.Attenzione al contenuto non c'è, tranne quandocap<strong>it</strong>a che l'uno e l'altra si trovino insieme, e allorasei di fronte all'artista bravo bravo, vedi Mengoni oquelli che scrivono anche delle cose, i Modà, Emma…è un po' più dura di una volta, ma il contenuto paga.Fioccano gli album riarrangiati di molti cantautori.C'è secondo lei una crisi di creativ<strong>it</strong>à di questi o14 www.ufficiostampa.rai.<strong>it</strong>TV RADIOCORRIERE15

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