Scarica PDF - Ufficio Stampa Rai - Rai.it

MAX PAIELLAVero. C'è stata un'esperienza simile, però limitataad una sola puntata. Ho fatto esperimenti, devodire ben riusciti, di interattività radio e televisione,come il "Max Paiella Show" su Radio2, cheoccasionalmente è stato trasmesso anche in tv, suRainews e su Rai5.Da dove trae ispirazione?Dall'attualità e dal suo distorcersi. Questatrasmissione è composta da una serie di sketchsurreali che però attingono dalla realtà, anche se,mai come in questo momento, l'irrealtà e la realtàhanno diversi punti d'incontro. Il tutto utilizzandouna chiave di lettura leggera.Non smette di stupirci con i suoi personaggi cult,ma sappiamo poco di lei, della sua vita…Sono tendenzialmente un abitudinario. Lavoromolto, tantissimo. è mia moglie Caterina aspronarmi e di questo la ringrazio.Quando ha scoperto la vena artistica?In realtà ho cominciato disegnando, vengo dalliceo artistico. Ho sempre disegnato, sono ungrande appassionato di fumetti. Poi ho fattol'Accademia delle Belle Arti, infatti sarei maestro discultura. Ma all'epoca coltivavo già altri interessi,cantavo, suonavo, facevo le imitazioni, qualchespettacolo.Poi è arrivata la radio.Le prime persone che ho conosciuto in questoambito sono stati Lillo e Greg. Con Greg, tanti annifa, frequentavamo la stessa palestra: io avevosedici anni e lui ventuno. Più tardi ci siamo ritrovati,tutti e due appassionati di country-blues: è stataproprio questa passione a riunirci. Suoniamo per lostesso gruppo, i "Jolly Rockers", che quest'invernoabbiamo anche portato in teatro. Collaboro con"610" (la trasmissione di Radio2 condotta da Lillo eGreg ndr), ma "Il ruggito del coniglio" è stato ilprogramma che mi ha permesso davvero diesprimermi. Con Dose e Presta si è creato unsodalizio: loro sono dei grandissimi autori oltre cheentertainer e conduttori. Fanno la radio come vafatta, quindi ho avuto modo, lavorando con loro, ditirare fuori mie capacità. E proprio al "Ruggito"sono nati molti dei miei personaggi, da Fata Paiella,a Vinicius do Marones, ai fratelli Cannone, DemetriusParakulis e naturalmente le imitazioni. Tutto è natograzie a loro, che ho conosciuto una decina di annifa.Ha un modello di riferimento?Ce ne sono parecchi. Per certi versi ammiro moltoquel tipo di comico che ti sorprende e che, a volte,ha un atteggiamento provocatorio. Tra gli americanipenso a Lenny Bruce, tra i nostri italiani algrandissimo Alberto Sordi. E poi a chi è riuscito adunire teatro e canzone come Giorgio Gaber, cheperò non voglio nominare troppo perché oggi sitende a dire, se si vuole sembrare intelligenti,"facciamo una bella canzone di Gaber". Sono unsuo grande estimatore e all'interno di "Paiellatutto compreso" c'è una rubrica dove ci sono unautore e un comico. Quest'ultimo, dopo aver fattoil suo monologo, dice "e adesso come facciamo asembrare intelligenti? Come possiamo chiudere inmodo colto e guadagnarci l'applauso? Vabbè,mettemoce Gaber!".Qual è la radio dei suoi ricordi?Quella di Corrado, di Vaime, di Renzo Arbore. Hoanche riascoltato recentemente "Alto Gradimento"(storico programma condotto da Arbore eBoncompagni ndr). Con Arbore ho fatto anche duedischi, abbiamo collaborato molto.E il Max privato?Mia moglie, Caterina, è arrivata nella mia vita noveanni fa e Lorenzo è arrivato nelle nostre vite cinqueanni fa. Un bambino bellissimo e intelligentissimo,che mi sta aspettando in riva al mare per giocaresulla sabbia con paletta e secchiello. •I MIEI COMPAGNIDI VIAGGIOComincio dal direttore diRadio2 Flavio Mucciante epoi il capostrutturaDomenico Cosentino, lacuratrice Lucia Mosca, ilregista Fabrizio Trionfera,collaborano LeonardoSinibaldi e Roberto Deidda.Le musiche sono di AttilioDi Giovanni e delsottoscritto, Max Paiella30 www.ufficiostampa.rai.itTV RADIOCORRIERE31