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Gennaio - Febbraio 2011 - Comune di Acquapendente

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Lo sapevate cheAssociazioniIl cimitero <strong>di</strong> Torre Alfina<strong>di</strong> Maria Teresa MontaltoTorre Alfina è una delle due piccole frazionidel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Acquapendente</strong>. Haun Cimitero proporzionato alla scarsa popolazionema è ben tenuto; è or<strong>di</strong>nato ela gente fa sì che le tombe non manchino<strong>di</strong> fiori.Ha una piccola Cappella con un Altare e ilpavimento contiene un “ossario”.Purtroppo questo ambiente è molto piccoloe inospitale. Quando piove l’acquaentra abbondante e, naturalmente penetraanche nel pavimento.Si potrebbe fare qualcosa per migliorarequesto luogo “consacrato”?Aspirare ad una Cappella più grande ciLE PIENEDEL PAGLIAren<strong>di</strong>amo conto <strong>di</strong> chiedere troppo alle“magre finanze” del <strong>Comune</strong> ma una grata<strong>di</strong> scolo sotto al gra<strong>di</strong>no della porta dadove entra l’acqua non richiede un grandelavoro!!Chie<strong>di</strong>amo al <strong>Comune</strong>:“Potete esau<strong>di</strong>re questo piccolo desiderio?”GRAZIE.RispostaL’Amministrazione Comunale ringrazia laSig.ra Montalto per la segnalazione. L’UfficioTecnico si è subito attivato per effettuareun sopralluogo e valutare il tipo <strong>di</strong>intervento da realizzare per risolvere ilproblema nel più breve tempo possibile.Letto l’articolo a firma Marco Capra cisembrano opportune delle precisazioni.Premesso che è molto facile sostenerecerte, seppur per certi aspetti con<strong>di</strong>visibili,affermazioni quando non si è, perquel che ci risulta, <strong>di</strong>rettamente interessatida certi fenomeni “naturali”, possiamoforse ricordare che questo risulta unpo’ più <strong>di</strong>fficile allorquando, a torto o aragione, le conseguenze <strong>di</strong> certe situazionisi pagano <strong>di</strong>rettamente sulla propriapelle.Specialmente se a pagarle sono piccoliagricoltori che già vessati da una congiunturanon certo favorevole, si trovanodalla mattina alla sera con buona partedell’atteso raccolto <strong>di</strong>strutto o peggioancora con una parte della superficieaziendale da sempre coltivata completamenteinutilizzabile. Certamente questifatti, seppur nella loro gravità, non debbonominimamente autorizzare nessunoal ricorso a pratiche <strong>di</strong> gestione delterritorio drastiche, invasive e men chemeno tali da fare violenza al ns fiumePaglia (“costringerlo dentro argini <strong>di</strong> cementoo dragarne il letto in continuazione”).D’altronde cre<strong>di</strong>amo che, messi daparte certi roboanti quanto inutili eccessiin un senso o nell’altro ed utilizzandoun po’ <strong>di</strong> saggio e altrettanto popolarebuon senso, sia giusto accettare il concettoper il quale una certa “manutenzione”dell’intera rete idrica <strong>di</strong> una pianura(alluvionale o meno) non sia così<strong>di</strong>s<strong>di</strong>cevole (magari progettata e realizzatadai numerosi enti che dovrebberosovrintendere al territorio). A meno che,e questa potrebbe essere un’audace provocazione,non si voglia abbandonare aduna gestione completamente naturaletutti i territori pianeggianti ove scorraun bacino d’acqua, magari rendendoli <strong>di</strong>nuovo melmosi e paludosi come lo eranoprobabilmente in origine, ridando ilgiusto spazio a zanzare e malaria! Ancheloro, secondo certe logiche oggi ancora<strong>di</strong> moda ed anche un po’ snob, potrebberoaverne <strong>di</strong>ritto... “Le piene sono legatealle piogge”: ma è proprio sempree assolutamente vero? Nel caso specificoè un po’, permetteteci, anomala questaaffermazione fatta da una persona chedovrebbe conoscere il territorio. Forsein un contesto assolutamente naturale enon fortemente intaccato dalla presenzaumana come il ns sarebbe così, ma vorremmoricordare, tra le altre cose, chea monte del fiume Paglia negli ultimianni sono state concesse <strong>di</strong>verse autorizzazioniper la costruzione <strong>di</strong> serre, e<strong>di</strong> alcune aree industriali, che avendopermesso la realizzazione <strong>di</strong> imponentiinfrastrutture, hanno coperto decine <strong>di</strong>ettari <strong>di</strong> territorio impedendo <strong>di</strong> fatto ilnaturale assorbimento delle acque piovane.Non è forse sbagliato pensare che questoabbia creato, in caso <strong>di</strong> forti precipitazioni,un assolutamente enorme, artificialeed anomalo scorrimento superficialedelle acque piovane ed un successivoobbligatorio convogliamento forzatodelle stesse verso il fiume, probabilmenteaumentando chissà <strong>di</strong> quanto la portatafluviale, sicuramente oltre il livelloParticolare apprezzamento e ringraziamentoalla Sig.ra AngelaDel Vecchio per aver addobbatoanche quest’anno un meravigliosoAlbero <strong>di</strong> Natale nel giar<strong>di</strong>no<strong>di</strong> casa sua.critico, e facendo <strong>di</strong>ventare quello cheera un fenomeno naturalmente straor<strong>di</strong>narioin un fenomeno artificialmenteor<strong>di</strong>nario e molto pericoloso.“Esattamente quello che è successo inVeneto nei mesi scorsi”: il confronto èsecondo noi assolutamente pertinenteessendo quella una zona notoriamenteeccessivamente urbanizzata ed industrializzatatale da creare le con<strong>di</strong>zioniper fenomeni come quelli che si sonoverificati. Per chiudere, valga assolutamenteil rispetto del fiume come “elementonaturale complesso ed in evoluzione”,a patto che queste caratteristichenon siano del tutto annullate dalla presenzaumana, altrimenti lo stesso devepurtroppo, secondo il ns punto <strong>di</strong> vista,necessariamente essere con tutte le cauteledel caso, adeguato alle nuove esigenzecui l’uomo, suo malgrado, lo sovraccarica,onde evitare il verificarsi <strong>di</strong>fenomeni assolutamente non più naturalila cui successiva rinormalizzazioneporterebbe, questo sì, come minimo adun “enorme <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> risorse”. Cor<strong>di</strong>alisaluti.<strong>Acquapendente</strong>, 29 <strong>di</strong>cembre 2010Alcuni agricoltori della Valle del PagliaRefenio Santini, Giulio Monarchi, GabriellaBertagnolio, Adelmo Nuvoloni,Giuseppe Peroni, Ilio Prudenzi, ErmannoGeronzi, Na<strong>di</strong>o Rocchi, Oliviero Rocchi,Refenio Rocchi, Omero Palla, Moira Paoletti,Fabio Paoletti, Paolo Paoletti, GiulioGeronzi, Federico CordeschiCOMITATO PRO OSPEDALE DI ACQUAPENDENTESolo poche righe doverose innanzitutto per ringraziaretutti coloro che hanno lasciato un contributo firmandol’adesione al nostro comitato, e poi per informarvi su alcunidati. Il totale delle firme è stato <strong>di</strong> 5375 e sono stateraccolte tra i comuni <strong>di</strong> <strong>Acquapendente</strong>, San LorenzoNuovo, Grotte <strong>di</strong> Castro, Trevinano, Torre Alfina,Valentano, Proceno, Castel Giorgio. La maggior partedelle persone, che è venuta a firmare ai nostri presi<strong>di</strong>,ha lasciato anche dei contributi volontari per un totale<strong>di</strong> euro 5.201,27, cifra che è risultata sicuramente al<strong>di</strong> sopra delle nostre aspettative. Cercando quin<strong>di</strong> lamaniera <strong>di</strong> ricambiare la generosità della gente, abbiamodeciso <strong>di</strong> acquistare un macchinario utile per l’assistenzadomiciliare, esattamente un elettrocar<strong>di</strong>ografoportatile al costo <strong>di</strong> euro 2.730,00, in più compreremoA RICORDO DEL MAESTROADALBERTO BRONZOSiamo stati amici per tutta la vita. Vicini <strong>di</strong>casa al Poggio Graziano, ci siamo frequentatisoprattutto nel periodo dell’adolescenza conpochi pensieri e tante idee, pieni <strong>di</strong> iniziativee <strong>di</strong> buona volontà. Appena il passaggio della2° guerra, nel ’45, fondammo insieme ad altriamici “La società del passatempo”, su due localisinistrati al Poggio Graziano, che sistemammoalla meglio per farne un circolo della gioventùdove ritrovarci per dare sfogo alla nostra esuberanzagiovanile. Fu lì che fu costituita unapiccola orchestrina con gli strumenti <strong>di</strong>sponibilifra coloro che frequentavano la scuola <strong>di</strong>musica della banda comunale <strong>di</strong>retta dal maestroCesare Ruspantini. Fu fatta una batteriaalla meglio con balle e cartapesta e fu affidataal batterista che vi sfogò tutta la sua passioneprima nel dargli la forma della vera batteria,poi per accompagnare la costituenda Ondaa breve un materassino a depressione al costo <strong>di</strong> euro300,00 circa che andrà in dotazione al pronto soccorso,il resto è servito per le nostre spese <strong>di</strong> cancelleria, imanifesti etc. Lasciateci fare, infine, un ringraziamentoparticolare ai ragazzi della Protezione Civile, dellaCroce Rossa e Pro Loco <strong>di</strong> <strong>Acquapendente</strong> che insiemea qualche volontario ci hanno dato una mano nell’organizzazione;un po’ deludente la partecipazione dellealtre associazioni aquesiane sulle quali pensavamo invece<strong>di</strong> contare un po’ <strong>di</strong> più. Comunque le adesionisono sempre ben accette, sicuramente più delle inutilichiacchiere da bar… Se volete potete contattarci perchiarimenti e adesioni a questo numero: 3312789498,email prosanitatuscia@gmail.com, il nostro blog prospedaleacquapendente.blogspot.com.Il MOVIMENTO PERLA VITA AQUESIANOSanta Gianna Beretta Mollanella giornata nazionale della vita delgiorno 6/2/<strong>2011</strong> ha <strong>di</strong>stribuito le primule“fiore della vita” ed ha letto unmessaggio in tutte le S. Messe dellagiornataCome ogni anno, consentite al Movimentoper la Vita aquesiano <strong>di</strong> salutarviin questa XXXIII giornata perla Vita che anche ad <strong>Acquapendente</strong>occupa uno spazio <strong>di</strong> rilievo perchétra collaboratrici, collaboratori, adottantie studenti che prendono patte alConcorso europeo, sono molti quelliche dobbiamo ringraziare. Siamo anchecerti che saranno in molti a lasciarsiinterrogare dal tema <strong>di</strong> questaGiornata: “Educare alla vita per ridaresperanza”.Nessuno deve rimanere in<strong>di</strong>fferente<strong>di</strong> fronte alle riflessioni che vengonoproposte perché ognuno deve sentirsichiamato ad educare al rispetto dellavita in qualsiasi circostanza ed in qualunquemomento.Noi siamo sicuri che sono le preghiere<strong>di</strong> Don Luigi a farci mantenere e migliorare,insieme a Don Enrico, quelleiniziative che fanno parte del patrimoniospirituale e religioso <strong>di</strong> questo popoloa cui Don Luigi era molto legatoper consanguineità, cultura e tra<strong>di</strong>zioni.Nel quasi anniversario del suo Natalein cielo, il Movimento per la Vitaaquesiano vi invita a ricordarlo nellevostre preghiere specie in questa Giornatain cui il valore e la <strong>di</strong>gnità dellavita ci mettono davanti le sue sofferenzee le sue umiliazioni accettateper fede sapendo che alla fine <strong>di</strong> quelpercorso, Gesù lo ha aspettato per abbracciarlo.Ora, in compagnia <strong>di</strong> SantaGianna Beretta Molla, guarda concompiacimento al Movimento aquesianoe ci invita a seguire gli autorevoliconsigli della nuova guida in modo daimparare ad “educare alla vita per daresperanza”.Azzurra che resta molti anni come orchestrafra le migliori del paese. Il Maestro Bronzo neassunse la <strong>di</strong>rezione e fu anche in un primotempo suonatore <strong>di</strong> tromba e poi <strong>di</strong> fisarmonica.La fisarmonica fu acquistata a Roma dalBronzo nel ’46 nuova <strong>di</strong> zecca. Ne parlo concognizione perché il sottoscritto, ancora giovane<strong>di</strong> primo pelo, fu parte della comitivache si recò a Roma ad accompagnare Bronzoal primo noviziato musicale. La società delpassatempo durò una stagione e fece posto aballi e <strong>di</strong>vertimento dei giovani del momento,anzi alcuni vi trovarono moglie, e non furonopochi, tra le ragazze che la frequentavano. Lasocietà si sciolse presto perché il locale fu lasciatoa quelli che avevano perso la casa con laguerra. L’orchestrina continuò a lungo. Il MaestroBronzo dovette lasciare il lavoro <strong>di</strong> agricoltoreper motivi <strong>di</strong> salute, però continuò lapassione della musica frequentando corsi percorrispondenza fino a raggiungere la qualifica<strong>di</strong> maestro e <strong>di</strong> compositore <strong>di</strong> musica. Insegnòmusica alle carceri <strong>di</strong> Viterbo e questo gli<strong>di</strong>ede lavoro che portò avanti con molto sacrificioed impegno. Come compositore, insiemealla collaborazione <strong>di</strong> un poeta paroliere, fecetante e tante canzoni per i carri del Carnevaleed anche per altre occasioni.Ci risulta che in un concorso pubblico a caratterenazionale fu scelto come vincitoredell’inno <strong>di</strong> una squadra <strong>di</strong> calcio milanese (ilMilan). Siccome per ragioni <strong>di</strong> salute non potettepartecipare alla presentazione e <strong>di</strong>rezionedella musica, rinunciò a torto collo e con moltaumiltà all’assegnazione.Ricor<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> lui la passione che de<strong>di</strong>cò allamusica. Fece tutto da solo, con pochi aiuti anchedalle istituzioni, grazie alla sua volontà eal suo spirito <strong>di</strong> sacrificio. Uomo scrupoloso egentile, <strong>di</strong> una grande sensibilità, lo ricor<strong>di</strong>amocon affetto e tanta stima anche a nome <strong>di</strong> tutticoloro che lo conobbero e gli vollero bene.Mauro Roncapag. 28 pag. 29

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