FALCO PECCHIAIOLOPernis apivorus (Linnaeus, 1758)di Roberto Lippolisfoto di Michele CentoCENNI GENERALI SULLA SPECIECorologia, distribuzione e fenologiaSpecie monotipica a distribuzione europea. In Europa l’are<strong>al</strong>e riproduttivoè compreso tra il 38° e il 67° par<strong>al</strong>lelo, con presenza piuttosto uniformenel s<strong>et</strong>tore centro–orient<strong>al</strong>e, più frammentata nei paesimediterranei. Migratrice, sverna nei paesi centro–occident<strong>al</strong>i dell’Africaequatori<strong>al</strong>e (Mezz<strong>al</strong>ira & Iapichino, 1992).HabitatNidifica in varie tipologie forest<strong>al</strong>i (latifoglie, conifere pure o miste) preferibilmentedi <strong>al</strong>to fusto, con presenza di radure o confinanti con areeaperte ricche di Imenotteri. I siti di nidificazione sono posti in una fascia<strong>al</strong>tim<strong>et</strong>rica da 0 a1.500 m<strong>et</strong>ri, con maggiore frequenza tra 400 e1.000 m<strong>et</strong>ri (Mezz<strong>al</strong>ira & Iapichino, 1992).Status in EuropaL’Europa costituisce oltre il 75% dell’are<strong>al</strong>e riproduttivo del F<strong>al</strong>co pecchiaiolo.Presente con una popolazione stimata in 100.000–160.000coppie, il suo stato di conservazione è ritenuto favorevole ed è classificatoNon–SPEC. Le popolazioni più consistenti sono presenti in Francia,Russia e Bielorussia. Nonostante un leggero declino in <strong>al</strong>cuni paesiscandinavi, il trend è ritenuto stabile (BirdLife Internation<strong>al</strong>, 2004).16
Status in It<strong>al</strong>iaSpecie migratrice e nidificante con una popolazione stimata in 600–1000 coppie e un trend di sostanzi<strong>al</strong>e stabilità, con decrementi e incrementiloc<strong>al</strong>i.La distribuzione interessa il s<strong>et</strong>tore <strong>al</strong>pino con densità che diminuisconoda est verso ovest e d<strong>al</strong>le aree pre<strong>al</strong>pine <strong>al</strong>le v<strong>al</strong>late interne; risulta benrappresentata nell’Appennino s<strong>et</strong>tentrion<strong>al</strong>e, mentre la presenza si fapiù scarsa o loc<strong>al</strong>izzata nell’Appennino centro–meridion<strong>al</strong>e, in Campaniae in Basilicata; irregolare in C<strong>al</strong>abria e da confermare in Sardegna; rarae loc<strong>al</strong>izzata in Pianura Padana e Puglia (Brich<strong>et</strong>ti & Fracasso, 2003).Occasion<strong>al</strong>mente svernante con casi di presenza di singoli individui in<strong>al</strong>cune regioni (Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna, Sicilia) (Brich<strong>et</strong>ti& Fracasso, 2003).Nella Lista Rossa 2011 degli Uccelli Nidificanti in It<strong>al</strong>ia (Peronace <strong>et</strong> <strong>al</strong>.,2012) è considerata tra le specie a “Minor Preoccupazione” (LC).M<strong>et</strong>odi di indagine ed aree indagateLe osservazioni sono state eff<strong>et</strong>tuate tra giugno e agosto, in 10 macroaree(Fig. 7) idonee <strong>al</strong>la riproduzione della specie con una superficiecomplessiva di 10.248 km 2 , percorrendo in auto 671 trans<strong>et</strong>ti di lunghezzapari a 5 km. Il m<strong>et</strong>odo consente l’esplorazione di vaste aree e diottenere un campione rappresentativo delle abbondanze (Preston &Beane, 1996; Vinuela, 1997; Meunier <strong>et</strong> <strong>al</strong>., 2000).I trans<strong>et</strong>ti sono stati eff<strong>et</strong>tuati d<strong>al</strong>le ore 9:00 <strong>al</strong>le ore 18:30, percorrendoad una velocità di 30–35 km/ora strade secondarie, a marginedi formazioni boschive, <strong>al</strong>la base di sistemi collinari e montani in cui sonostati eff<strong>et</strong>tuati 1 o 2 punti di osservazione della durata di 5 minuti, tr<strong>al</strong>oro distanti <strong>al</strong>meno 2 km (Bibby <strong>et</strong> <strong>al</strong>., 2000).È stata considerata esplorata una superficie avente per lunghezza iltrans<strong>et</strong>to e per larghezza una fascia later<strong>al</strong>e di 1.500 m<strong>et</strong>ri. Ad ogniosservazione della specie venivano annotate la posizione, l’ora, la data,la loc<strong>al</strong>ità, il numero di individui e la nidificazione (eventu<strong>al</strong>e, probabile,certa).Le macroaree sono state selezionate in funzione della morfologia, delclima, della veg<strong>et</strong>azione (Blasi, 1994), delle destinazioni d’uso, della continuitàambient<strong>al</strong>e e delle urbanizzazioni.17