30.07.2015 Views

Leonardo Becchetti Bene comune nell'era della ... - Meicmarche.it

Leonardo Becchetti Bene comune nell'era della ... - Meicmarche.it

Leonardo Becchetti Bene comune nell'era della ... - Meicmarche.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

investe nei processi d’inclusione dei più marginalizzati o investendo in un prodotto finanziario chefavorisce l’accesso al cred<strong>it</strong>o dei non bancabili vuol dire contribuire ad un processo di reazione eredistribuzione di valore che promuove le pari opportun<strong>it</strong>à proprio attraverso il mercato.5. Responsabil<strong>it</strong>à sociale, creazione e distribuzione di valoreE’ bene precisare come le scelte di responsabil<strong>it</strong>à sociale rappresentano un complemento e non unsost<strong>it</strong>uto del ruolo delle ist<strong>it</strong>uzioni non intendendo deleg<strong>it</strong>timarle o deresponsabilizzarle maproponendosi invece come stimolo per un loro maggiore orientamento al bene <strong>comune</strong>. Nessuno,sottolineando l’importanza di queste nuove forme di partecipazione, ha in mente di deleg<strong>it</strong>timare ilruolo e l’importanza delle ist<strong>it</strong>uzioni tradizionali. E’ proprio dal riconoscimento del loro momentodi debolezza e dalla volontà di creare dal basso quel senso civico in grado di rafforzarle chenascono queste iniziative.La responsabil<strong>it</strong>à sociale segna dunque un importante passo avanti nella democrazia economicaaumentando il grado di partecipazione dei c<strong>it</strong>tadini e superando la dicotomia tra il nostro ioconsumatoree l’io-lavoratore spesso messi in confl<strong>it</strong>to nelle scelte operate dal sistema economico.Una semplificazione colpevole <strong>della</strong> cultura dei nostri tempi è quella di r<strong>it</strong>enere che dall’obiettivo<strong>della</strong> massimizzazione del benessere dell’azionista possano derivare a cascata effetti benefici per lealtre nostre dimensioni di consumatore, lavoratore e portatore di relazioni. In realtà è del tuttoevidente che in moltissimi casi l’attenzione unica a questo principio mette in moto dei processi cheumiliano le altre dimensioni. E’ il paradosso dell’inversione <strong>della</strong> scala di prior<strong>it</strong>à , tra gli elementipiù sostanziali (l’essere lavoratore e portatore di relazioni) ed elementi più accidentali (l’essereconsumatore ed azionista) <strong>della</strong> persona. Il primato dell’azionista, se non temperato dall’attenzionealle altre dimensioni, e in un contesto di asimmetrie informative e di regole deboli come quelloattuale, può facilmente tradursi in un effetti indiretti negativi per il consumatore, il lavoratore e ilportatore di relazioni.La posta in gioco è d’importanza fondamentale. Con l’economia <strong>della</strong> responsabil<strong>it</strong>à sociale èpossibile superare la dicotomia tra il momento <strong>della</strong> produzione guidato dai cr<strong>it</strong>eri dell’efficienza,spesso a scap<strong>it</strong>o dell’equ<strong>it</strong>à, e la fase successiva <strong>della</strong> redistribuzione che ripara i guasti generatiindirettamente nella prima fase. Le imprese oggi leader nella responsabil<strong>it</strong>à sociale (i pionierirappresentati da imprese sociali di mercato come il circu<strong>it</strong>o equosolidale, le banche etiche, laGrameen Bank di Junus e tutti coloro che, spinti da questi esempi, si sono messi sulla stessa scia)creano valore economico proprio promuovendo i valori <strong>della</strong> responsabil<strong>it</strong>à sociale e dunqueintegrano i due momenti in maniera armonica in una sola fase. L’impulso dei pionieri che hadimostrato al resto del mercato la presenza di una quota consistente di consumatori interessati aquesti prodotti, ha contagiato le imprese tradizionali che in maniera sempre crescente prendonoalcuni impegni in questa direzione.Cresce la consapevolezza che il mer<strong>it</strong>o di questo processo non è solo e tanto quello di promuovere ilbene dei beneficiari esterni di queste iniziative quanto quello interno dei lavoratori delle impresestesse. In un mondo nel quale gli obiettivi delle imprese incorporano sempre di più elementi etici lamotivazione intrinseca dei lavoratori è stimolata con effetti pos<strong>it</strong>ivi sulla loro produttiv<strong>it</strong>à e la lorosoddisfazione di v<strong>it</strong>a, inclusa ovviamente la capac<strong>it</strong>à di costruire relazioni familiari di qual<strong>it</strong>à,capac<strong>it</strong>à fortemente influenzata dal grado di autorealizzazione e di pienezza raggiunto nell’amb<strong>it</strong>ofondamentale <strong>della</strong> propria v<strong>it</strong>a lavorativa.Il senso di tutto questo percorso si riassume molto efficacemente in un passo paradossale di Keyneschiamato a scrivere un saggio sull’economia dei nipoti (The economics of our grandchildren).Keynes scrive negli anni ’20 in una frase diventata famosa, che …"For at least another hundred years we must pretend to ourselves and to everyone that fair is fouland foul is fair; for foul is useful and fair is not. Avarice and usury and precaution must be our

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!