30.07.2015 Views

INC 2-2009.pdf - Chiesa Cattolica Italiana

INC 2-2009.pdf - Chiesa Cattolica Italiana

INC 2-2009.pdf - Chiesa Cattolica Italiana

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB RomaNotiziario trimestrale di pastorale e informazione sociale per la gente del Circo e del Luna ParkMIGRANTES Roma (Ufficio pastorale Fieranti e Circensi)


un giorno particolareCresime al Circo Medrano in RomaniaQuesta estate, in Romania, il Circo Medrano della famiglia Casartelli in societàper questa tournée con la famiglia Alessandrini, ha fatto una lunga sosta aConstanta, nel quartiere turistico di Mamaia.A Bucarest il circo era stato avvicinato da don Graziano Colombo, il sacerdoteorionino che si occupa degli italiani in Romania, così si è pensato di organizzarele prime comunioni e cresime per i bambini del Circo.Don Luciano ha raggiunto il circo in Romania per qualche giorno per aiutare nellaorganizzazione ed incontrare i bambini nella loro preparazione allaCelebrazione. Il 16 luglio è arrivato al circo Monsignor Damian Cornel, vescovoausiliare di Bucarest, insieme di un gruppo di preti rumeni per celebrare lamessa e amministrare le cresime.Il vescovo aveva studiato in Italia e parlava correttamente l’italiano ed ha rivoltoparole di sostegno ai cresimandi: David Alessandrini, SteveAlessandrini, Giordan Alessandrini ed a Michael Alessandrini e Bianca LilasGilda Varanne che hanno partecipato alla messa facendo la prima comunione;ai bambini si è unito anche Philippe Varanne, padre di Bianca che ha celebratoanche lui la cresima.Dopo la celebrazione il vescovo, che mai aveva avuto una occasione del genere,ha voluto visitare lo zoo e si è soffermato interessato nelle scuderie dove haammirato la cura che viene dedicata agli animali.Poi c’è stato un momento di convivialità sotto la tela della signora Cinzia dovele mamme avevano preparato piccoli dolci ed un buon caffè. Il Vescovo è tornatosubito a Bucarest, i preti, invece sono tornati allo spettacolo serale.Cresime al Circo Coliseum RomaQuest’inverno, nel corso della permanenzanatalizia a Brescia del CircoColiseum Roma della famiglia diEugenio Vassallo hanno ricevuto il sacramentodella Cresima Rudy e NicoleTucci (figli di Rudy Tucci e CarmenZamperla) e Riccardo e Perla Bisbini,(figli di Carmen ed Enzo Bisbini). Haofficiato la celebrazione don PieroGabella.Carissimi Rudy, Riccardo, Nicolae Perla,ho letto con immensopiacere la vostra lettera.È bello vedere che ricevete lacresima con desiderio e, sonoconvinto,nessuno più di donPiero può farvi sentire la bellezzadella vita cristiana.Avrei tante cose da augurarvi;ne dico una sola: “Il Signore vifaccia sentire sempre il valoregrande della vostra vita e vi aiutia spenderla bene; la vostra vitasia bella agli occhi di Dio ebuona per tutte le persone cheincontrate.Vi ricorderò nella preghiera insiemecon tutte le vostre famiglie.Con amicizia nel Signore,Mons. Monari LucianoVescovo di BresciaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 10


Battesimi all’ Euro Circo in Spagnaun giorno particolareDon José Aumente é un prete spagnolo che vive al nord, nella regione diCastilla&Leon. Appartiene all'Istituto secolare dei Servi della <strong>Chiesa</strong> fondatoda don Dino Torreggiani, e nel suo carisma c’é la pastorale del Circo.Attualmente é parroco a Carrion de los Condes nella Diocesi di Palencia e quandoha notizia di qualche circo nelle vicinanze va subito a trovare le famiglie epassare un po' di tempo con loro.Le foto che pubblichiamo sono state scattatedurante la celebrazione deiBattesimi sotto la "carpa" dell'Eurocircodella famiglia Folco (i figli del celebreclown Giancarlo Berto Folco) il 15 giugno2007 a Palencia.I bambini che hanno ricevuto il Battesimosono Emily Maria Liliana Folco de Roos,nata a Marbella il 3 agosto 2005, StefanoFolco de Roos, nato a Coruña il 14 febbraio2007 (figli di Clay Folco e Alicia deRoos) e Sean Folco Gonzale, nato aGranada il 1 dicembre 2005 (figlio diDemis Folco e Aida Gonzales). Come sempresuccede alla celebrazione é seguita lafesta in famiglia con una bella torta cheera decorata con le foto dei tre bambini.Battesimi al Circo Orfei (Darix Martini)Il 19 maggio al Circo Orfei (direzione Darix Martini) è stato celebrato a Capuail battesimo di Juri Martini (figlio di Darix Martini e Sabrina Dell’Acqua, natoa Caltagirone il 19 maggio 2008) e Kimberly Martini (figlia di DanieleMartini e Frida Sambiase, nata a Vittoria il 7 maggio 2008).Kimberly e Darix Juri MartiniDarix Juri MartiniUn momento della celebrazioneCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 11


FestivalII FestivalCiudad de Albacete 2009di Maurizio ColomboCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 12Nel mese di marzo la cittadina diAlbacete si trasforma in un croceviamondiale di incontro tra artisti chenon si sono mai esibiti in spettacolicircensi nel nostro continente. Daquesta idea di Genis Mataboschprende il via il II Festival Mondialedel Circo “Ciudad de Albacete”. Unfestival che vede protagonisti artistiprovenienti da 10 paesi diversi perun totale di 23 attrazioni e 82 interpreti,4 spettacoli di selezione ed ungrande galà finale con premiazione.Il luogo che ospita lo chapiteau anchese consueto per le tradizioniiberiche ci fa sempre una certa sensazione:incornicia il tendone, infatti,la splendida plaza de toros dellacittà. Se lo scorso anno ad ospitarela manifestazione erano state le attrezzaturedel Circo Deros, quest’annol’organizzazione si è rivoltaal Circo Wonderland delle famiglieMacaggi e Forgione, che hanno messoa disposizione i loro materiali e iragazzi di pista che hanno svolto almeglio il grande lavoro che comportaun festival, diretti da StefanDanetto proveniente dalla grandeorganizzazione del Cirque D’Hiver diParigi. Un’altra perla a corollario diquesto festival del circo è senz’altrola direzione musicale di CarminoD’Angelo, che esalta con la sua competenzae il proprio carisma qualsiasisituazione che si presenta in pista.Ad impreziosir ancor di più questamanifestazione lo spessore tecnicodella giuria presieduta da BernhardPaul direttore del Circo Roncalli, coadiuvatoda Francesco Bouglionenuovo direttore artistico del festivaldi Massy nonché proprietario delCirque d’Hiver di Parigi; Laci Endresz,direttore del circo stabileBlackpool Tower, Leonid Kostyuk direttoredel grande Circo di Stato diMosca ed infine Rolando RodriguezRomero direttore del Circo di Statodi Cuba. Ad affiancare la giuria “teccomeil primo, meglio del primoLa Troupe Nanjing (Foto Colombo)I Fratelli Fernandez (Foto Colombo)


FestivalSergey Andreev in arte Buddha(Foto Roullin)Genis Matabosch(Foto Colombo)nica” in questo festival sono presentialtre due giurie, la prima compostada giornalisti ai quali spetta ilcompito di decidere il premio dellacritica ed una seconda composta dafotografi a cui spetterà la decisionedi premiare la miglior immagine.LA PRIMA SERATA DI SELEZIONEIdeatore e presentatore di questofestival scende in pista con tutto ilsuo grande carisma Genis Matabosche si parte con lo spettacolodella prima serata (“spettacoloblu”) che dopo la parata iniziale proseguecon le veloci evoluzioni a terradella troupe marocchina MustafaTanger. Ottimi salti e buone piramidiper cominciare con il giusto ritmoquello che sarà un prestigioso festival.Una breve ripresa comica diPaquin Jr. che rivedremo in seguitofa da preludio al numero aereo delDuo Hypnoz, una coppia di artistecanadesi, Myriam e Annie, che formatesialla scuola del circo delQuebec danno vita sotto la cupoladel circo ad un numero di triangoloaereo in cui eleganza, plasticità e rischiosono gli ingredienti principali.Ritorna in pista per una ripresa più“corposa” Paquin Jr, coadiuvato dauno splendido cagnolino, dalla moglieSandra e dal giovane figlioAngel. Definito il più “europeo” deiclown messicani, questo artista costruitosida se (non proviene da famigliacircense) comincia la sua storiacome fotografo nel 1985 e dalbordo della pista comincia ad apprenderei rudimenti della clownerie.Due anni più tardi si reca negliStati Uniti per un’audizione per ilCirco Vargas e da lì comincia la suacarriera che lo porterà a calcare iprestigiosi palcoscenici del centroAmerica.La prima troupe cinese a scendere inpista è quella della scuola diYunnan, una bellissima performancedi mano a mano con le agili che tengonoin equilibrio delle tazze, unesercizio molto ben coreografato econ trucchi di alto valore tecnico. Siritorna in aria per le evoluzioni altrapezio di Alixa Sutton una giovaneartista americana che ha creato unsuo personale stile che fonde la contorsioneai classici esercizi che il trapezioconsente. Questo festival èstato per lei una prima esperienzanel mondo del circo, fino ad ora si ésempre esibita solo in cabaret e inimportanti night club.Concludono la prima parte della primaserata la troupe russa dei Selnikhin,provenienti dal Circo di Statodi Mosca, il prestigioso Bolshoi, conuna performance alla barra russache lascia senza fiato; tutti gli esercizivengono eseguiti dalle due bravee spericolate agili su di una sbarradalla sezione circolare con la notevoledifficoltà in fase di arrivo chequesto attrezzo comporta.Splendido l’ultimo salto: doppio saltomortale in avanti e ritorno consalto mortale indietro, esercizio dialtissima difficoltà e di grande bellezzaestetica.La seconda parte si apre con unagiovane troupe proveniente dallaRussia, al trapezio volante gli Heroes,numero costruito dal registaRuslan Ganaev, ma che risulta ancora“acerbo” per i grandi palcoscenicia causa dei troppi errori commessiin entrambe le serate di selezione.A discolpa forse di questi giovani artistidell’aria la mancanza delle correttemisure di distanza tra gli attrezzie la scarsa luminosità in cupola.Ritorno in pista di Paquin Jr perdar modo di smontare la grande rete:ora la pista è tutta per i giovaniAnastasini, Giuliano e Fabio: 20 anniper il porteur e solo 12 per l’agile,due giovani ragazzi americanidalle chiare origini italiane figli diGiovanni direttore dell’omonimocirco che proseguono nel miglior modouna tradizione che vede attualmenteal mondo nei giochi icariani, inostri connazionali come miglioriprotagonisti assoluti (vedi Bello,Errani, Rossi, Huesca,…). Può un numerodi cinghie aeree stupire? La rispostaè si! La presentazione del russoSergey Andreev, in arte Buddha,è qualche cosa di mistico e allo stessotempo inusuale, “la nascita diBudda” vista in chiave aerea edacrobatica e per la prima volta messain scena per questo festival.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 13


FestivalDa Cuba una coppia di artisti non comuni,perché gemelli dalla straordinariasomiglianza: i fratelli Fernandezin un numero classico di poseplastiche e mano a mano, la particolaritàdi questo numero non è tantola difficoltà tecnica quanto l’inusualescambio di ruoli, entrambi agilied, alternativamente, entrambi porteur.A chiudere la prima serata diselezione la troupe cinese diNanjing, 10 giovani artisti che dannovita ad un bellissimo numero di lazos,con spericolati salti mortali egrandi evoluzioni di gruppo, un numeroche ha già raccolto prestigiosipremi, il più recente un Oro alFestival dei Giovani a Mosca nel2008.LA SECONDA SERATALa seconda serata di selezione dopola classica parata di tutti gli artisti siapre con la dinamicità, la verve e lasimpatia salsera dei giovani cubanidella troupe Ovalerys che alla basculamettono in scena il loro repertoriodi salti spericolati alternati asimpatiche coreografie tipiche dellaloro terra d’origine: una presentazioneche offre un punto di vista diversodal classico stile dei paesidell’Est Europa. Proveniente direttamentedal Circo Nikulin la creazionealla corda verticale della graziosaartista russa Tatiana che si presentacon “Woman Scream”, un personaggiodi altri tempi in un’ambientazionestorica legata agli anni Venti. Unnumero che fonde una straordinariaelasticità, velocità di esecuzione egrande e seducente sensualità.Pedro Pedro, Tin Tin e Peter, treclown messicani in una classica edesotica entrata musicale. Per scriveredella tradizione di questa famigliaci vorrebbero pagine e pagine: iCampa fanno parte da generazionidella tradizione circense e tra le loromani qualsiasi oggetto prende vitain maniera musicale. Coinvolgentie divertenti. Un altro artista con allespalle una gloriosa famiglia di circoil russo Dmitry Khaylafov: al solopronunciare il suo cognome viene inmente uno dei più grandi numeri dipertiche che abbiano calcato le pistedi circo a livello mondiale; luipresenta un numero di giocoleriaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 14con palline a rimbalzo, solo che perrendere ancora più complicata la situazionee quindi più unica la suapresentazione, utilizza dei piani dallediverse inclinazioni in modo taleda avere rimbalzi sempre differentied aumentare cosi la difficoltà dellasua esibizione. In un volo immaginariosi passa immediatamente dallaRussia agli Stati Uniti. Ed un volo èproprio quello che ha fatto questoartista formatosi al Clown Collegedel Ringling Bros. Barnum & Bailey.Nel 1985 il caso ha voluto che ungruppo di clown del celebre circo facessel’ingresso nella scuola del giovaneRobert Zeiser in quel di LongIsland (New York) e subito dentro dise si accese il desiderio di ciò che lasua vita avrebbe dovuto essere.Dopo due settimane era tra i 50 ragazziche ebbero accesso al collegedi Ringling ed alla fine del periodo distudio fu uno dei 10 che ottenneroun contratto per la stagione delgrande circo americano. Per Mr.Robb il lavoro del clown è come unsalto nel vuoto: ogni volta è sperareche il paracadute si apra, in questocaso il suo paracadute sono le risatedel suo pubblico. Presentazione moltoparticolare ed anche qui costruitasotto la regia del genio artistico diRuslan Ganev: Recluse è l’appellativoartistico di Oleg Postol artistaUzbeko che dopo un percorso di studivariegato approda alle disciplinecircensi per specializzarsi in questoparticolare numero di cinghie aereePaquin Jr. (Foto Colombo)I Fratelli Anastasini(Foto Roullin)


Festivalbasato sulla fisicità e sulla grandepotenza del suo corpo. Una presentazioneinnovativa in cui spicca lacontinua ricerca del “nuovo” messain atto negli ultimi anni dai creativirussi sulla scia della scuola canadeseed in particolar modo del Cirque duSoleil. Da qualche anno ha preso afar parte della pista del circo una disciplinaacrobatica nata per essere“dimostrata” in strada, la break dance.Una delle più incredibili versioniviene presentata a questo festivaldai giovani B-Town Allstars un gruppodi 6 artisti provenienti da Polonia,Germania ed Ukraina, che racchiudononella loro presentazione il megliodel repertorio di questo incredibile“ballo”. Si conclude così in manieramolto simpatica la prima parte diquesta seconda serata. L’aperturadella seconda parte spetta ad un’artistamessicano, Luigi impegnato inuna bella presentazione al trapezioWashington: nel suo esercizio spiccala perfetta verticale ad un braccio el’equilibrio in impalo con il trapezioin rotazione ed in brandeggio.Una seconda e divertente entratamusicale dei Campa precede il manoMr Robb (Foto Colombo)Andrej Jigalov (Foto Roullin)a mano dei Motuzenko, due artistiformatisi alla scuola del circo di Kieve dotati di grande talento. Il loropercorso artistico li porterà in giroper il mondo a presentare la loroperformance su palcoscenici comel’MGM di Las Vegas o l’Apollo Varietèin Germania; nel 2001 questa coppiasi separa per tornare insieme in questofestival a distanza di 8 anni. Vistala loro incredibile presentazionesembra che il tempo si sia fermato:incredibile il loro passaggio testa atesta… senza “ciambella” . Di nuovonaso in su per un numero molto particolaredi cerchio aereo presentatoda una coppia di artisti americani,Cody Schreger e Mark Harding gli EnCircle. In un panorama che è ormaisaturo di numeri aerei, questi acrobatisono riusciti con l’ausilio di teleed un cerchio a creare sia evoluzioniclassiche con l’attrezzo verticale,che nuove evoluzioni con lo stessoorizzontale, novità che ha permessoai due artisti di creare nuove figurein questa disciplina di ormai lunghissimatradizione.Una nuova entrata di scena di Mr.Robb introduce la giocoleria gioiosae dinamica di Roberto Carlos chemette in pista in una versione classicadi giocoleria tutta la passione e ilcalore del suo paese d’origine, ilMessico. Clave, palline da ping ponge cappelli sono i suoi attrezzi che aggiuntialla sua velocità e al suo brioprendono vita come se fossero mossida vita propria. Da rimarcare la grandeprestazione con le palline da pingpong, ne riesce a gionglare fino a 7con la bocca! La chiusura di questaseconda serata spetta al secondo numeropresentato dalla troupe cinesedi Yunnan, un mix tra due specialitàclassiche, i giochi icariani e le meteored’acqua. Tutto ciò è veramenteincredibile e le evoluzioni compiuteda questi giovani e spettacolari artisti;unico neo di questa attrazioneil massiccio utilizzo in queste troupedi agili “bambini” che ne sminuisce ilvalore assoluto.NONSOLOFESTIVALMa il festival non è stato solo questo,al suo esterno ed ospitato dal TeatroCirco de Albacete si sono svolte altremanifestazioni collaterali, comela prima mostra di film sul circo, laseconda edizione del mercatino deicollezionisti di materiale circense,una conferenza stampa sullo statodel circo in Russia, il primo incontrodegli amici del circo di Albacete euna bellissima mostra di filatelia circensecurata da Genìs Matabosch,che ha dato alle stampe un bellissimolibro a tiratura limitata. Lo scorsoanno fu il Clown dei Clown, DavidLarible, a battezzare con la sua presenzae con il suo one man show questofestival al suo esordio, quest’annoa calcar il palcoscenico del TeatroCirco è il più grande clown russo,Andrey Jigalov che in compagnia delsuo partner Czaba Szego e della suacompagna nella vita Françoise Rochaismette in mostra il meglio delsuo repertorio creando momenti diirrefrenabile ilarità. Una secondaedizione del festival davvero ottimache conferma il buonissimo lavorosvolto l’anno scorso e il grande affiatamentodel gruppo dei “ragazzi diAlbacete”. Un ringraziamento particolarespetta a Ricardo, Gari e Genìsche hanno accolto gli ospiti internazionalicon grande calore e savoir fairecurando ogni aspetto della manifestazionecon grande professionalità.Cinque giornate di full immersiondi circo, cinque giornate indimenticabili.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 15


Circhi ItalianiCirco Coliseum Romaun bel circo italiano con un piede in Greciadi Antonio VanoliLa famiglia Vassallo appartiene abuon diritto alla storia del circo italiano.Anzi, senza tema di smentita,possiamo affermare che parte dellafama del circo italiano all’estero èdovuta proprio a questa famigliache, con le sue frequenti tournée,ha contribuito in maniera determinantea diffondere questa antica arteun po’ in tutta Europa e nel bacinodel Mediterraneo.La dinastia Vassallo trae origine dall’unionedi Ciccillo Vassallo conElena Bizzarro. Oltre ad una nuovafamiglia, Elena e Ciccillo fondano unnuovo Circo: il Circo Vassallo. Il matrimonioregala ai due numerosi figli,tutti valenti artisti in diverse discipline:pertiche, addestramento dianimali, acrobatica, ma il numeropiù famoso, un po’ il marchio di famiglia,è il numero della scala con lamoto che ancora oggi viene presentatoda tutti i rami della grande famiglia.I numerosi fratelli hanno ambizionidifferenti e provano diversestrade, tanto che, nel 1979, Eugeniosi stacca dalla famiglia e apre unapropria mostra di rettili con i qualigira per l’Italia. Successivamente, insocietà con la famiglia Cristiani,apre un Circo e parte per la sua primatournée in Grecia. Conclusa questatournée, Eugenio torna in famigliae, l’anno successivo, torna interra ellenica con tutti i fratelli. Conil tempo i figli di Elena e Ciccillo sisono sposati e le nuovi unioni hannogenerato molti nipoti (i cuginiVassallo sono in totale ventotto). Lafamiglia, divenuta ormai troppogrande per rimanere unita, decide didividersi e, dall’iniziale Circo Rollerdi Vienna, il circo fondato dai genitoriElena e Ciccillo, nascono il Circodi Vienna gestito dalla famiglia diSalvatore, il Circo Rony Roller gestitoda quella di Edoardo, l’Harris gestitoda Walter e Lucia (col maritoAlberto Pellegrini) e l’attuale ColiseumRoma gestito da EugenioVassallo.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 16IL CIRCO DI EUGENIO E MACIQUITAFondatori del Coliseum Roma sono iconiugi Eugenio e Maciquita Zamperlaunitamente ai figli Carmen,Franco e Claudio.Maciquita, la matriarca, appartienealla famiglia Zamperla, specializzatasoprattutto nella creazione e presentazionedi numeri di animali dialtissimo livello tanto che alcuni diquesti numeri (la gabbia, il jockey egli scimpanzè) hanno avuto l’onoredi partecipare al VII Festival Internazionaledel Circo di Monte Carlonel 1980. Eugenio rimane da subitoaffascinato dalla personalità delEnzo Bisbinisuocero Bianco, allora celebre domatoredi animali feroci (portava inpista undici leoni maschi) tanto dadecidere di entrare a sua volta ingabbia. Eugenio diventa così addestratorepartendo da un numerocomposto da tre leonesse. Il suoceroBianco ebbe grande importanza nellavita della coppia anche perché simise in società con il generoEugenio, nel 1981, al momento dellaseparazione dal resto dei fratelli.Dopo un paio d’anni di tournèe in


Circhi ItalianiItalia, il circo parte per la prima diuna lunga serie di tournèe in Grecia;complessivamente la famiglia vantaben ventotto anni di tournée in questaterra, tanto da meritare l’affettuosoappellativo di “Vassallo greci”.Eugenio porta negli anni il propriocirco in tournée in numerose nazioni,quali ad esempio oltre allaGrecia: Cipro, Turchia, Bulgaria edaltre nazioni dell’Est Europa.In questi lunghi anni il circo rientravain Italia solamente per i tre-quattromesi invernali, sbarcando quasisempre ad Ancona o Brindisi e, diconseguenza, le città toccate eranoquasi sempre quelle limitrofe. A ciòsi devono le frequenti tournée inPuglia. In Italia il complesso oltre adutilizzare l’insegna “Circo Colosseo”(nel periodo della società conla famiglia Zamperla) o “Circo Coliseum”è stato presentato come“Lena e Rinaldo Orfei” (dal 1995 al1998) e come “Sandra Orfei” mogliedi Armando Zamperla (nel biennio2000-2002), mentre all’estero hautilizzato prevalentemente il nome“Circo Roma”.Da un paio d’anni, la famiglia ha decisodi riunire in un’unica nuova denominazionei due marchi assumendodefinitivamente la nuova insegna“Circo Coliseum Roma”.Nel corso degli anni i Vassallo hannocambiato diversi chapiteau, complessivamentesei. Attualmente, oltrea varie strutture, possiedono duediversi chapiteau che, in occasionedelle tappe in piazze importantivengono montati contemporaneamente.I due tendoni misurano rispettivamentemt. 38 X 42 il piùgrande e mt. 30 X 34 il più piccolo.Entrambi sono di colore giallo, il coloresociale con cui sono verniciatianche tutti i mezzi dell’ampissimo emoderno parco automezzi.CARMEN, FRANCO E CLAUDIOCome dicevamo Eugenio e Maciquitahanno tre figli: Carmen, Franco eClaudio. Artisti completi e poliedrici,negli anni hanno presentato numerisempre diversi, sia da soli chein troupe, riprendendo e presentandonumeri appartenenti alla tradizionefamiliare. In effetti, i tre han-Claudio Vassallo con leragazze della coreografiaindianaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 17


Circhi Italianino presentato il numero di perticheed il numero delle scale con la motoereditati dalla famiglia paterna edun buon numero di pas de deux, presentatoda Carmen e Franco, ereditatoda quella della madre.Dicevamo che nella loro carriera artisticai tre ragazzi hanno presentatoun po’ di tutto.Carmen, oltre ai numeri con i fratelli,ha presentato un numero di capellied uno di pappagalli. Franco,invece, ha sempre fatto il porteur,sia nel numero di pertiche che nelnumero di volanti e, attualmente,presenta anche la grande parataesotica. E poi c’è Claudio, quelloche anche i fratelli riconoscono esserel’artista di famiglia: ottimo generico,nel circo ha fatto di tutto:dal mandare i cavalli, all’esibizionecome volante, dalle pertiche, alclown, dall’entrata musicale al minimo-massimo.E’ appassionato dianimali da sempre ed in effetti già asei anni presentava una libertà dipony, la sua specialità e la sua passionesono però gli animali feroci,passione ereditata dal nonno Biancoe dal padre Eugenio. Claudio ha lavoratofino ad ora con due diversigruppi di animali: uno di tigri e l’altrodi dieci leoni, entrambi i gruppidiscendono da animali appartenentialla famiglia Zamperla. Per esempio,alcune tigri dell’attuale gruppo discendonoda Royal, lo splendido edenorme esemplare di tigre siberianaaddestrata e portata in pista dallozio Lucio Zamparla, valido addestratoredi “grandi gabbie” che siconcludevano puntualmente con la“passeggiata” all’ esterno della cagecon un stupendo esemplare di leopardo.2000/2001. Manifesto delCirco Sandra Orfei a Foggia(Foto C. Enzinger)2000/2001. Il Circo SandraOrfei a Foggia(Foto C. Enzinger)Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 18


Circhi ItalianiClaudio Vassallocon due leoncinihop eseguito in equilibrio sul filobasso. Oltre a Claudio, tutti gli esponentidella famiglia sono stati scritturatiper la trasmissione TV “CircoMassimo”. Con il tempo, i genitorihanno lasciato sempre più spazio aifigli, ma non per questo sono menoimpegnati nella gestione. Eugeniocontinua ad occuparsi dell’amministrazionementre Maciquita, da veradonna di circo, sovrintende allospettacolo, realizza tutti i costumipresentati nel corso dello show edidea le coreografie che uniscono ivari quadri in cui è suddiviso l’originalespettacolo.GLI ANIMALICome si può facilmente intuire ilpunto di forza di questo circo è la famiglia:una famiglia in grado di reggereda sola un intero spettacolo, dibuon livello. Oltre alla famiglia però,l’altro punto di forza è costituitodall’ottimo e vario zoo. Passione diun po’ tutti i Vassallo, al ColiseumRoma però è davvero ricco ed imponente.Lucio ha partecipato a diverse manifestazionicome il Festival Internazionaledel Circo di Montecarlo, ilGran Premio Internazionale del Circodi Milano oltre a numerose trasmissioniTV. Dopo avere ceduto i leonia Victor Hugo Cardinali (Portogallo),attualmente Claudio presentauno stupendo gruppo di tigri siberianeche gli sta regalando notevolisoddisfazioni anche grazie alla partecipazionenell’ ottobre 2007, alFestival del Circo di Latina e al programmatv “Circo Massimo”, mandatoin onda nell’estate 2008.Con gli anni, anche i figli della coppiahanno creato proprie famiglie edi nuovi membri della famiglia fannoparte integrante dello spettacolo.Carmen, nella vita, è unita ad EnzoBisbini, erede della lunga tradizionefamiliare dei Bisbini (con i fratelli,dava vita al trio di clown musicali “IBisbini” che ha lavorato in circhi importanticome l’American Circus deiTogni solo per citarne uno) cominciatacon il padre Ginetto. Valente epoliedrico clown, oltre a numeroseriprese, Enzo, presenta un curiosonumero, chiamato “EnzElvis”, tuttoda gustare. Carmen ed Enzo hannodue figli Riccardo e Perla che, recentemente,assieme ai genitorihanno debuttato in una simpaticaentrata musicale.Franco, invece, è sposato con Jota,ragazza greca conosciuta duranteuna delle tournèe in terra ellenicache generalmente presenta lo spettacolo.Franco e Jota hanno due figli:Melanie ed Alex. Claudio, invece,è sposato con Sara Mateva, valenteartista bulgara, e sono genitoridi Iris. Le innate doti artistiche ela non comune eleganza, unite allastraordinaria potenza fisica, hannoconsentito a Sara di creare diversinumeri di qualità. Attualmente presentadiversi lavori: le cinghie, i tessutied il bellissimo numero di hula2008. Le tigri di ClaudioVassallo (Foto Piero Cagna)Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 19


Circhi ItalianiSi va dalle tigri siberiane, ai rettili,dall’imponente ippopotamo portatoin pista da Franco all’interno delbuon quadro esotico acquistato inUngheria una quindicina di anni fa,al bisonte americano, dalle zebre aicammelli, dai pony agli asinelli perfinire con i cavalli: ce ne sono unatrentina di esemplari di razze diverse.A proposito di cavalli, nello spettacolovengono portati in pista perdiversi numeri: la corsa delle bigheall’interno del quadro romano, il minimaxi, il giocoliere a cavallo, l’altascuola all’interno del quadro dedicatoa Zorro. Sempre all’interno diquesto quadro troviamo la bella cavalleriaacquistata dai Donnert emandata da Josef.Nel passato, i Vassallo possedevanoanche tre elefanti Indra, Genny eSandri acquistati nel febbraio 1987dall’American Circus di Enis Togni epresentati da Franco Vassallo inGrecia. I pachidermi a causa dell’etàmorirono presto. L’ultimo esemplare,Sandri, è deceduta alla venerandaetà di ottantasei anni.GLI ARTISTINel corso degli anni, molti artisti sonopassati nella pista dei Vassallo.Solo per citarne alcuni, ricordiamo iVulcanelli arrivati subito dopo lachiusura del loro “Circo di Berlino”(intorno al 2000), con i volanti ed iltrampolino elastico che attualmentepresentano al Moira Orfei. Oltre aquesti numeri conosciutissimi, altempo, presentavano la gabbia diGilda (la indimenticabile “Gilda deiLeoni”), protagonista per tre annicirca della pubblicità in occasionedelle tournèe estere. E poi i Gartnercon il celebre numero d’elefanti, iSali, Riccardo Macaggi e CinziaMarcantoni, i famosissimi AfricaSchow, Matev che attualmente fal’istruttore all’Accademia del Circo.E ancora, Ivan e Denizza con la ruotadella morte, attualmente alCirque du Soleil come istruttore, ildislocatore Vadim Pichinsky e MaximoRossi Diana, alias Mister Crocodileche allora portava in pista dodicicoccodrilli e numerosi serpenti. Edinfine i clown Bisbini. Come accennavamoin un altro capitolo, la storiadei Bisbini ora continua, con la nuovaentrata musicale in cui oltre adEnzo e Carmen, figurano i figli Riccardo,che a 13 anni è già un validomusicista, Perla ed il nipote AlexVassallo (figlio di Jota e Franco).Piazze di Natale 1986-2008I Vassallo nella fantasia diBatman1986/87 Atene (con Zamperla)1987/88 Atene (con Zamperla)1988/89 Alessandria (in società con Zamperla)1989/90 Atene (in società con Zamperla)1990/91 Grecia (in società con Zamperla)1991/92 Grecia (in società con Zamperla)1992/93 Santa Maria Capo a Vetere (in società con il Circo Rony Roller)1993/94 Velletri (in società con il Circo Rony Roller)1994/95 In provincia di Napoli (in società con il Circo Rony Roller)1995/96 In società con il Circo Rony Roller1996/97 Napoli (Ippodromo di Agnano, con l’insegna Lena e RinaldoOrfei)1997/98 Brindisi1998/99 Pescara1999/2000 Atene2000/2001 Foggia (con l’insegna Sandra Orfei)2001/2002 Martina Franca (TA) con l’insegna Sandra Orfei2002/2003 Atene con l’insegna Circo Medrano in società con i Casartelli2003/2004 Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto con l’insegna SandraOrfei2004/2005 Foggia2005/2006 Taranto con ospite d’onore Rinaldo Orfei2006/2007 Lucca2007/2008 Alba (CN)2008/2009 BresciaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 20


Circhi Italiani2008. Sara Mateva Vassallo(Foto Piero Cagna)2008. La famiglia di Rudi Tucci(Foto Piero Cagna)LO SPETTACOLOQuello del Coliseum Roma è decisamentediverso, in quanto cerca diconiugare tutti i numeri del circoclassico con elementi di coreografiaquantomeno insoliti.La famiglia Vassallo ha organizzato ilproprio show in quadri tematici chestrizzano l’occhio alle varie età delpubblico: si parte dalla sontuosaparata romana iniziale, al quadrodedicato a Zorro, dagli indiani pellerossa,alla parata dei Super Eroi e infine,al sontuoso quadro dei Pirati.Questo modo di presentare lo spettacolosottolinea lo sforzo fatto dallaDirezione per dare un taglio artisticopreciso e dalla caratteristicainconfondibile; un segno che consentedi differenziarsi dagli spettacolipresentati dagli altri complessi.Tutto questo però non è il mezzo pernascondere la leggerezza dello spettacolo;parate e coreografie nonsopperiscono ad uno spettacolo povero,bensì, al contrario, contribuisconoa rafforzarlo. All’interno dellascaletta, infatti, troviamo anche autenticheperle, quali, solo ad esempio,l’hula hop sul filo presentatocon eleganza da Sara Mateva.Lo spettacolo parte con la “parataromana” di tutti gli artisti all’internodella quale sono stati inseriti itessuti di Sara. Zorro e la sua altascuola fanno da cappello introduttivoal quadro equestre all’interno delquale vengono presentate la libertàed i pony. Le illusioni dei Tucci, precedonola bella esibizione di Saraagli hula hop sul filo teso. La paratadegli indiani nativi introduce il classicogiocoliere a cavallo eseguito daClaudio. La parata dei Super Eroi alleprese con la scala sulla moto girevoleci accompagna alla fine del primotempo. La seconda parte dellospettacolo, basata essenzialmentesugli animali, si apre con il bel numerodi gabbia di Claudio alle presecon sette tigri siberiane di notevolidimensioni. E’ la volta del ricco serraglioportato in pista da Franco esuccessivamente dell’insolito quadrodei Pirati dei Caraibi presentatodai Tucci, una stupenda nave dei piratiche una volta aperta mostra cosanasconde: un’incredibile varietàdi rettili. Tocca ad Enzo Bisbini e alsuo irresistibile Enzelvis il compitodi scaldare il pubblico con alcunetrovate inedite per l’Italia e di portarciverso il numero conclusivo, unaltro grande classico oramai, purtroppo,sempre più raro: l’esibizionedei volanti The Flying Navas.Da sottolineare che tutto lo spettacoloè raccordato e sostenuto dagliinterventi di Enzo Bisbini, clown dilunga esperienza che, con mille trovate,sempre misurate, eleganti emai volgari, riesce a divertire grandie piccini. In occasione delle festività2008/09 trascorse con ottime successoa Brescia, lo spettacolo è statorafforzato ed in parte cambiatocon l’arrivo di diverse famiglie.Al Coliseum Roma, dopo la fine delcontratto con il Weber Circus diLoredana ed Ettore Weber, sono arrivatii Valeriu con i loro bei numeridi sostenuto aereo, trapezino, la conosciutissimapantomima dellaSirenetta con le verticali dei tre giovanifratelli ed il numero di volanti.Oltre ai Valeriu, nello spettacolo figuravanoanche la famiglia Piazzaad integrare le già nutrite parate ela famiglia Brescianini, con Diegoimpegnato nella presentazione dellospettacolo e Jennifer alle prese conil ritmato numero di trinka e tessuti.Dopo Brescia il Coliseum Roma si ètrasferito a Camponogara per laBefana al Circo organizzata dall’l’Associazione <strong>Italiana</strong> per la Ricercasul Cancro, successivamente aVenezia - Tessera per il tradizionaleCarnevale al Circo e da qua, il 25febbraio, è partito alla volta dellaGrecia dove si prevede rimarrà intournée fino all’autunno.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 21


Circhi ItalianiCirco Lidia Togniripartire dalla semplicitàdi Michele Casale, foto di Andrea Tamburrini e Christophe RoullinMi riaffaccio in casa Lidia Togni a distanzadi mesi dall’ultima visita avvenutaa Salerno. In quell’occasionesi trattava della produzione “LatinoAmericano” successivamente presentataa Roma per le feste. La nuovaavventura artistica, partita daOstia il 13 Marzo scorso, recita uneloquente: “Semplicemente Spettacolare”.Tante le novità propostein primavera in Calabria, a partiredalle strutture: è stato rispolveratoil vecchio chapiteau ovale che rendepiù agevoli le operazioni di montaggioe smontaggio e velocizza glispostamenti; in più, conferiscemaggiore calore ed accoglienza all’ambientefacendo riassaporarequel gusto retrò che le nuove strutturemoderne avevano un po’ soffocato.Inoltre, compagnia completamenterinnovata come d’abitudineper questo circo.La coreografia finale(Foto C. Roullin)Daniel Ingen(Foto A. Tamburrini)LO SPETTACOLOAffascinanti ballerine, con un singolareballetto in gabbia, introduconoil giovane addestratore italianoSonny Caroli: numero misto di tigrie leoni nel quale Sonny dimostra sicurezzae padronanza tali da consentirglid’interagire col pubblico echiederne calore e partecipazione.Dopo una breve ripresa comica deiclown Los Bazan entra in pista conil numero di giocoleria la troupebrasiliana Olimecha. Si proseguecon la immancabile ed elegante altascuola d’equitazione di VinicioCanestrelli Togni che si concludecon il ritorno in pista dei Los Bazanalle prese con uno scanzonato duelloin perfetto stile John Rambo.Fanno il loro ingresso in pista conCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 22


Circhi ItalianiLe capre della famiglia IngenL'elefantessa India (Foto A. Tamburrini)Los Bazan (Foto A. Tamburrini)costumi caratteristici Daniel e Josephine Ingen e lesimpatiche caprette ammaestrate: numero insolito edoriginale che sortisce stupore misto a divertimento suivolti degli spettatori. Si prosegue prima con l’hula hoopdi Natalia e poi con i ritmi ed il folklore africano deiKenya Boys che si cimentano in: acrobazie, piramidiumani, volteggi, salti nei cerchi. In molti li conosceranno,visto che si sono esibiti in diversi complessi italiani;riescono come sempre a regalare quel valore aggiuntocon impeccabile bravura ed agilità. L’elefante di Viniciofa da preludio al ritorno in pista degli artisti cariocaOlimecha: questa volta ci deliziano al trampolino elasticocon risultati oserei dire ottimi; diverse evoluzionie salti mortali ripetuti hanno scaldato il pubblico visibilmentesoddisfatto. Termina così la prima parte delloSpettacolo lasciando spazio ai canonici quindici minutid’intervallo che consentono di vistare lo zoo e di ristorarsiai bar nuovi di zecca inaugurati di recente. La secondaparte si apre di nuovo con Daniel e JosephineIngen ed i loro graziosi cagnolini. Spazio poi all’esilaranteentrata musicale dei Los Bazan. In assoluto la migliorefra quelle presentate: impegnati con diversi strumentimusicali riescono a strappare risate fragorose ancheagli spettatori più scettici e distratti. I cavalli in libertàdi Vinicio Togni chiudono come sempre lo spettacolo.Mi fa piacere rilevare i miglioramenti e la crescitache questo numero ha maturato nel corso degli anni: sipossono ammirare più di venti cavalli insieme e, nonostantela pista sia più piccola rispetto alla precedentegli animali si muovono con sorprendente disinvoltura. Lafigura del presentatore, assente in altre occasioni, è affidataa Giovanni Palmiri. Spettacolo nell’insieme dibuon livello. Magari la presenza di un numero aereo lorenderebbe a mio avviso più completo ma non è esclusoci possano essere delle novità nell’immediato futuro.Nel mese di maggio la gabbia di Sonny e Roberto Carolisi è trasferita al Circo Orfei (Darix Martini). Lo spettacolodel Circo Lidia Togni è stato nel frattempo rinforzatocon il globo della morte dei Diorios. Lidia Togni,come pochi in questi anni, si è preoccupata sempre dioffrire nuove e differenti proposte artistiche e di questole va dato assolutamente merito.Vinicio Togni (Foto A. Tamburrini)Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 23


Circhi ItalianiZavatta Haudibert 2009dopo 5 anni l’abbraccio della Siciliadi Raffaele GrassoUn felice ritorno in Sicilia, quellodel complesso dei fratelli Enrico eSalvatore Zavatta, riapprodati nell’isoladopo un’assenza di quasi 5anni. In un ambiente curato e in cuiimpera ordine, eleganza e attenzioneper tutto ciò che un pubblico esigentecome quello dei nostri giornirichiede e si aspetta, gli Zavattapresentano uno spettacolo di buonlivello, composto da una nutritacompagnia. Il tutto corredato da unimpianto audio e luce, curato daAlessandro Zavatta.Lo spettacolo, presentato da MauroMonti, ha inizio con David Kost chein chiave comica, dà come per incantoil via ad una melodica quantofiabesca ouverture. Fanno un festosoingresso in pista le coloratissimemajorette, che sgombrano velocementela pista per consentire losvolgimento di un’entusiasmantepartita di cani boxer, arbitrata conbrio da Davide Zimmari. Il pubblicomostra di continuare a gradire questechiassose performance calcistiche.Segue un dinamico e veloceMike Monti, che si presenta al pubblicocon una giocoleria eseguitacon racchette, bastoni e palline. Lasua bravura e la sua grande comunicatività,gli valgono il puntuale consensodel pubblico.Luci soffuse in tinta porpora sono dapreludio all’ingresso di Rita Zavatta,che in una coreografia con costumie musiche da tango argentino,si presenta al trapezio aereo inoscillazione. Diversi spilli degni dinota e un finale con sospensione peri talloni rendono l’esibizione veramentebella. Una ripresa di DavidKost precede Sara Monti all’hulahoop che si produce in vorticose roteazioni.Una prima ripresa diDavide Zimmari, anticipa la “donnaserpente” Miss Arisha e le sue ancelleche in un contesto orientaleggiantepresenta una serie di grandirettili, fino a rinchiudersi in una minuscolateca con uno di essi. A se-Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 24La compagnia 2009Sara Monti(Foto di Barbara Vasta)


Davide ZimmariWanda Biasini(Foto di Barbara Vasta)Alessandro e Cristina Zavattacon Davide KostMike MontiCirchi Italianiguire il simpatico ingresso di cavallinipony e asinelli addestrati e presentatida Mike Monti. A seguire,una coreografica fantasia gitana,con musiche e costumi tipici, anticipal’alta scuola di equitazione, presentatain pista da Sara Monti. Su unsuperbo esemplare di cavallo avelignese,esegue dei passi indietro a giropista e piroette di rara eleganza.Una simpatica rivisitazione di “Apedammi il miele” affidata a DavideKost, Davide Zimmari e AlessandroZavatta, chiude la prima parte.Si ricomincia con un nutrito e ordinatoesotico,portato in pista daAlessandro Zavatta, composto dadromedari zebre e lama. Tutti glianimali appaiono davvero in ottimaforma, segno tangibile delle continuecure e attenzioni che l’addestratorededica loro. Altra ripresa diZimmari, prima di un’ottima perfomancedi verticalismo, che rivedeprotagonista il bravo Mike Monti.Stile, eleganza e tecnica riassumonoquesta esibizione, che vede nellagraduale salita in plancia il suo momentoclou. La scaletta aerea diWanda Biasini riporta in alto losguardo del pubblico: una buona esibizionecon fluide roteazioni e un rapidissimoturbillon finale. In pistatutto è pronto per l’antipodismo diSara Monti, preceduto da una piacevolepresentazione dell’artista stessain chiave Hollywoodiana. Un momentodi magia degli “ZavattaMagic”, anticipa uno dei momentipiù attesi da grandi e piccoli: l’esibizionedella troupe cilena dei FlyingMilla (Circo Nock 2008) al trapeziovolante: 5 componenti (3 donne e 2uomini) si producono in una crescenteserie d’interessanti passaggi aerei,tra cui doppio salto mortale, saltomortale in avanti, doppio passaggioincrociato e l’adrenalinico “volodell’angelo” finale. Bello davvero edi grande impatti sul pubblico. Il ritornoin pista di tutti gli artisti e gliapplausi che puntualmente vengonoloro tributati, sancisce un ampioconsenso che gli intervenuti tributanoalla fine di ogni spettacolo.Durante la tournée, in alcuni periodidell’anno, lo spettacolo viene arricchitodalle perle di famiglia, Loredanae Cristina Zavatta, oltre aGianni Baldini, marito di Cristina.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 25


Circhi ItalianiCirco Fantasydi Raffaele Grassonovità in casa Rossante-SaliCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 26E’ davvero bello rivedere un complessodopo tanti anni, e constatarnecon gioia il cambiamento e il miglioramentoche si riscontra, sia nell’aspettoe organizzazione logistica,sia nello spettacolo proposto.Iniziando dall’esterno, un’originaleluminaria fa da cornice al lungo ingressofrontale (20mt), da cui parteun corridoio coperto di 32mt in tintagiallo blu (come tutto il materialedel resto) che il pubblico percorreper giungere dentro lo chapiteau (vene sono in dotazione due, uno di28mt, l’altro di 36mt, che vengonoinstallati alternativamente in funzionedelle piazze visitate di volta involta). All’interno, si rimane colpitidai particolari degli allestimenti.Lungo tutta la barriera sagomata,affiancata da colonne stilizzate,scorre una gradevole illuminazione atecnologia led. Lo stesso dicasi per ipalchi. Il giro di teli dello chapiteauriporta delle corone stellate e le inizialidi Liviana Rossante, moglie diMario Sali. Perfino le antenne, sonoelegantemente rivestite da teli cheriproducono tali colonne stilizzate.Infine, impianto audio e luci di ultimagenerazione, con fra cui spiccano10 teste mobili. Ma veniamo allospettacolo presentato dalla padronadi casa, Liviana Rossante. S’iniziacon i cavallini pony e gli asinelli portatiin pista da Steve Cavedo, seguitoda un quadro che introduce la velocegiocoleria di Daniel Aanitei,che fa letteralmente volare cerchi,clave e palline. Tutta la parte comicaé affidata a Joy Costa Larible.E’ la volta di una brillante esibizionedi antipodismo, ad opera di TerenceCavedo, che mostra tecnica e padronanzadella disciplina. Spetta aCesare Franchetti e alle sue partner,rispettivamente moglie e figlia,catapultare il pubblico in una simpaticaambientazione western, producendosiin millimetrici tiri di precisionecon asce, coltelli e scoppiettantiquanto taglienti frustate. In arte,sono gli “Arizona”. Altra ripresacomica, prima che il buio avvolga lapista ed un melodico tango argentino,faccia da sottofondo alle evoluzionidi Claudia Larible che, sospesaal cerchio aereo, regala al pubblicomomenti decisamente poetici, concludendocon lo spillo finale dellapresa con i piedi. L’ambientazione éLa compagnia 2009ClaudiaCosta Larible


Circhi ItalianiTilla AaniteiAnni Ottanta.Manifesto del Circo Fantasydedicato a Mario Sali(Collezione Enzinger)Stiv Cavedoquasi da fiaba, con belle coreografiedi luci che si diffondono sullo chapiteaudurante l’esibizione.Il Duo Carioca, dal Brasile con la suapantomima comica, intrattiene piacevolmentegli intervenuti creandodelle situazioni paradossali.Sguardo in alto, per un’altro momentoaereo: il sostenuto di Dan eTilla Aanitei. Apparendo dal nulla,questi due artisti riescono a disegnarefigurazioni aeree di notevole efficaciaper la perfetta simbiosi tragrazia, eleganza e forza fisica.La seconda parte si apre con l’immancabilenumero di gabbia presentatodal carismatico Mario Saly.Cinque stupendi esemplari di tigri siberianee del Bengala, eseguonoesercizi veloci e coordinati dai comandidell’addestratore. Gli spettatoririmangono sempre colpiti dall’attimoin cui Mario Saly con disinvolturabacia una delle sue tigri sulmuso. Una buona dimostrazione difiducia e confidenza con l’animale.Ancora Joy, prima del ritorno diMario saly, che presenta un gruppodi animali esotici molto nutrito conben 21 esemplari tra cammelli, dromedari,uno stuolo di lama, zebre,alpaca, guanaco, yack, watussi,struzzi ed emù: una bella sorpresaper i bambini. Lo zoo del CircoFantasy può vantare numerosi lietieventi tra cui la nascita di cuccioli ditigre, oltre ad una cammellina nataappena pochi mesi orsono.Segue la giocoleria di Steve Cavedocaratterizzata da passaggi molto rapidie un’originale performance finaleal buio con palline fluorescenti.Ancora poesia, con i tessuti aerei diClaudia Larible, accompagnata daun brano al pianoforte. Un perfettoconnubio tra disciplina sportiva edanza moderna, sono gli ingredientidel vorticoso e coinvolgente numerodi Tilla Aanitei agli hula hoop. Segueun numero di fachirismo e la mostradi serpenti e svariati alligatori e coccodrilli.Ancora tanta simpatia e divertimentocon Joy, prima che la pistavenga avvolta da un alone di mistero…Illusionee magia, sapientementepresentata dal trio “MagicHarris” composto dai fratelli Cavedo.Una festosa e colorata fantasia napoletana,capeggiata da Pulcinella,Arlecchino e le Maruzzelle, seguiti datutti gli artisti, chiude uno spettacolopiacevole e che incontra il consensodel pubblico.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 27


Circhi ItalianiCirco Amedeo Orfeifoto di Bruno Campagnatournée settentrionaleIl Circo Amedeo Orfei solitamenteattivo in Lazio, Toscana, Campania,Abruzzo e Molise, nel mese di gennaioha iniziato una risalita versonord che lo ha portato prima inToscana e successivamente inPiemonte per una tournée della duratacomplessiva di cinque mesi, finoal 7 giugno, quando il complessosi è fermato per la consueta pausaestiva. Era la prima volta che ilcomplesso diretto da Lino Orfei sispingeva così a Nord. Il circo ha poiripreso la sua tournée in Toscana, inprovincia di Lucca, ai primi di luglio.La famiglia Orfei riesce con le proprieforze a presentare uno spettacolovario e completo, arricchendoil programma con un paio di attrazioniscritturate. La tradizionale pistadi segatura è preceduta da unpalco semicircolare utilizzato per lecoreografie, per l’ingresso degli artistie per la presentazione di paiodi numeri (quali il trasformismo). Lachapiteau a quattro antenne e ottocontropali, dovrebbe a breve esseresostituito con una tendapiù moderna nel mese disettembre.Lo spettacolo inizia conuna breve coreografiainiziale e prosegue conla cavalleria proposta daAlex Orfei rilevata nel2007 dal Circo Karoly diAdam e Desiré Caroli. Sitratta di un gruppo disanfratellani preparatoda Vinicio Togni. Senzascorrere la sequenzaesatta del programma,segnaliamo gli altri numeridi animali proposti,ossia un gruppo di animaliesotici mandatosempre da Alex, l’elefantessaMinni presentatain due versioni: laclassica parodia del barbieree la routine piùtradizionale affidata aCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 28Michael, il più piccolo dei figli diLino e Denise. D’effetto la presentazionedi rettili di Jurgens Bonaciniche porta in pista grandi esemplaridi coccodrilli e serpenti. Negliultimi anni lo spettacolo di AmedeoOrfei si caratterizza per avere unodei propri punti di forza in tre giocolieri,alle prese con tecniche estili completamente differenti.Questo tris d’assi, composto daWilly e Tyron Colombaioni e daMassimiliano Dell’Acqua, può farinvidia a complessi di categoria superiore.Willy, classico giocolierecon clave e cerchi è reduce da unascrittura all’Apollo Verieté inGermania; Tyron, come il fratelloWilly, si è fatto apprezzare alFestival di Latina con la sua performancedi giocoleria in bouncing,mentre Massimiliano si distinguenella disciplina del giocoliere gentiluomo,grazie ad un’ottima presenzascenica e la classe dei movimenti.Interessante anche il filo teso diIvan Orfei e l’antipodismo di YasminDell’Acqua. Uno dei numeri piùrecenti messi a punto da MassimilianoDell’Acqua e Debora Orfei èla performance di trasformismo presentatasul palco rialzato con eleganticostumi e cambi d’abito moltorapidi nel classico stile proposto daigrandi esponenti russi di questa disciplina.Nella stagione 2009 brilla la scritturadi Veronica e Yuri Caveagna chepropongono il collaudato numero dirullo oscillante e la performance dipattini acrobatici. La comicità vedealternarsi Jurgens Bonacini e i fratelliColombaioni che insieme al padreRonald portano in scena ancheun’entrata musicale.Complessivamente, dunque, una famigliache ha un ottimo potenzialee che porta in pista una compagniagiovane e promettente.La compagnia 2009 del CircoAmedeo Orfei


La Magia del CircoCirchi Italianiil Circo va a Teatro grazie a Nando OrfeiDal 4 all’8 febbraio il Teatro Lyric diAssisi ha proposto uno spettacolo di“circo a teatro” intitolato La Magiadel Circo che ha visto protagonista lafamiglia di Nando Orfei. Gli Orfei nonsono nuovi ad esperimenti di circo diregia ed anzi son stati i precursori diquesto genere dal Circo delle Mille eUna Notte all’Omaggio a Fellinidell’Antico Circo Orfei.Anche in questo caso Fellini è statoprotagonista sia nell’omaggio a “IClown” e ai magnifici costumi espostinella hall del teatro, sia nella ricercaestetica di un’atmosfera intimae raccolta, sia nell’attenzioneper la scelta della comicità ricadutasu Davide Cavedo con le note ripresecon cui si è fatto conoscere inquesti anni e su Carillon, il surrealeclown dalla truccatura che celebra iRastelli e Romualdo, impersonato daltorinese Paolo Casanova che raggiungemomenti di grande poesia conle bolle di sapone.Tra i numeri proposti le contorsionistecinesi, il trapezio Washington diDavid Busnelli accompagnato al cantoda Debora, i pattini proposti daGioia e Amedeo all’interno di unacoreografia ispirata al musicalMamma Mia!, i pappagalli di MiriamZorzan, il filo teso di Erik Niemen, icani dalmata dei Niemen, la trinkadi Gioia inserita in un quadro dedicatoa Fellini, le bolle di sapone diCarillon e i tessuti di Sneja (mogliedi Paride Orfei) e l’immancabilebomba di David Cavedo la cui detonazioneregala un finale esplosivosulle note di I Will Survive. Ci troviamodi fronte, però, ad uno spettacolodi cui la descrizione della scalettapuò dire poco. E’ il gioco teatraleche muta la sostanza del programmaarricchito dalle canzoni dal vivo, dallepresentazioni di Davide Padovan eAmbra Orfei, dalle coreografie a tema,le riprese dei clown, il coinvolgimentodel pubblico. Per una volta ilcirco è andato a teatro ed ha dato ilmeglio di sé. Ecco in cosa consiste laMagia del Circo, nell’atmosfera unicache i suoi artisti sanno creare ovunquesi esibiscano. Una produzionevera e propria dunque che ha riscossoun successo tale da convincere iproduttori ad intraprendere unatournée teatrale in tutta Italia cheda gennaio toccherà Bologna (16-17/01), Torino (19-21/02) e varie cittàin tutta Italia. E se prima di alzarciper lasciare il teatro, le note dellatromba di Nando Orfei ci porgonol’arrivederci allora siamo certi cheanche senza tendone e segatura,quello è davvero il circo…Locandina dello spettacoloLa Magia del CircoGioia Orfei e il Clown Carillon(Paolo Casanova)Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 29


NewsRadio Circo informa...a cura di www.circusfans.netRINGLING BROS AND BARNUM& BAILEY A ROMA E MILANOPer la prima volta nella sua storia ilcolosso americano, diretto daKennethe Feld, arriva in Italia portandol’Unità Gold ad una pista chenel 2008-2009 ha visitato alcune cittadineamericane (e New York questaestate) con il titolo Boom-a-Ring. Lo spettacolo che sarà presentatoesclusivamente a Roma (Palalottomaticadal 14 al 18 ottobre2009) e Milano (Palasharp, dal 21 al25 ottobre 2009) vedrà protagonistele seguenti attrazioni: Urias Family(globo della morte); BorislavaVaneva e Valentin Dinov (pertiche);Diana Vedyashkina (cani bassotti,numero premiato ai Festival di Moscae Latina); Martti e Tiina Peltonen(balestre); Vasily Trifonov eStanislav Knyazkov (giocoleria comica);Karl Winn (ruota della morte).Per i grandi animali, il Ringling-Barnum ha optato per due attrazionieuropee: gli elefanti di ElvisErrani e le tigri di Carmen Zander.Gli spettacoli saranno preceduti dalclassico preshow all’americana, duranteil quale gli spettatori potrannoincontrare gli artisti, provare icostumi, imparare i giochi di prestigio,camminare in equilibrio su unafune e raccogliere autografi. Tutti idettagli su www.applauso.it1999-2009.10 ANNI DEL SITOCIRCUSFANS ITALIAIl portale web Circusfans Italia compie10 anni! 10 anni di notizie e informazionipuntuali e capillari sututti i circhi italiani e sui principalieventi europei. Lo Staff del sito perl’occasione ha messo on line un po’di gustose curiosità rimpolpando isuoi nutriti archivi fotografici.Un’occasione per festeggiare tuttiinsieme il più duraturo e longevo sitoweb d’Europa sul circo.Attraverso queste pagine l’AssociazioneCircusfans Italia ci tiene a ringraziaretutti gli utenti del sito chequotidianamente contribuisconocon “soffiate”, fotografie, consigli esuggerimenti affiché da 10 anniCircusfans sia il sito di circo più visitatoin Europa.Grazie a tutti!AL VIA L’11° FESTIVALDI LATINAAll’approssimarsi dell’undicesimoFestival di Latina siamo in grado dicomunicarvi una parte consistentedegli artisti della prossima edizioneche prevederà, tra le altre, le seguentiattrazioni: Arron Sparks (giocoleria);Tony Frebourg (diablo);Kata Kiss (trapezio); Duo Elja (doppiotrapezio); Duo Lyra (cerchio aereo);Troupe Sarach (equilibrismo allepertiche); Pavel Voladas (barraorizzontale); Troupe Igor Tomchuk(barra russa); Sos Petrosyan Junior(giovanissimo “manipolatore”); RobertoCarlos (giocoleria); TroupeSafargalins (giocoleria di gruppo);Los Fernandez (mano a mano); DuoValeri (cinghie elastiche); Duo AquaTwins (contorsionismo in acqua);Paul Chen (monociclo); Valik eValerik Kashkin (clown). Ma la grandesorpresa è la partecipazione delCirco Moira Orfei che sarà rappresentatoin concorso dal mano a manodi Moira Junior e Walter Junior efuori concorso dagli animali diStefano Orfei Nones che dovrebbeproporre due numeri di gabbia e l’altascuola. Insomma un Festival cheha tutte le carte in regola per rinnovareil successo della trionfale edizioneprecedente.I canibassotti diDianaVedyashkinaIl manifestodell’ 11°Festival diLatinaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 30


News34° FESTIVAL DI MONTE CARLO:LE PRIME INDISCREZIONIDal 14 al 24 gennaio 2010 a Monte Carlo torna l’appuntamentocon il Festival del Circo. Il programma ufficialedella manifestazione è ancora coperto da segreto,ma i ben informati parlano di una gustosa chicca:il ritorno nel Principato di Martin Lacey Jr (giàClown d’Argento nel 2000) che oltre al suo celebre numeroporterebbe un nuovo numero che vede protagonistii leoni bianchi e un passaggio con il celebre rinoceronteTsavo, rilevato dal tedesco Circo Barum. Tra lealtre attrazioni di cui sono trapelati i nominativi: glielefanti africani di Sonny Frankello, la troupeEshimbekov (cosacchi e filo alto); Roland e Petra Duss(otarie); Trio Starbucks (i comici in forza da Knie nellastagione 2009), la Troupe Yakoubovi (pertiche), RobTorres (clown americano rivelatosi ai Festival diBudapest e Latina); i Flying Micheal (trapezio volante)e le colombe di Andrej Fjodorovs. Per informazioni eprenotazioni: telefono 00377.92 05 23 45.Il manifesto del 34° Festival di Monte CarloUNA GRANDE FESTA CELEBRA LE FAMIGLIETOGNI-CASARTELLIIl 5 ottobre il Palasharp di Milano ospiterà un grandeevento-spettacolo in occasione del 50° anniversario dellamorte di Ercole Togni. Le famiglie Togni e Casartelli siconcedono una serata dedicata alla loro meravigliosastoria che le vedrà protagoniste di un documentario ineditofirmato da Luca Verdone. Una mostra di materialecartaceo e modellini (tra cui alcuni pezzi provenientidalla collezione di Roberto Pandini) farà da cornice all’eventoche culminerà con uno spettacolo animato, tragli altri, da Corrado e Davio Togni, David Larible, HolerTogni, Andrea Togni, Wioris De Rocchi e Flavio Togni.Un evento fortemente voluto da Divier Togni, protagonistada anni dello show business, ideatore e gestoredelle note strutture storiche come il PalaSharp diMilano, VaillantPalace di Genova e PalaTorino di Torino epromoter italiano di importanti produzioni live internazionali.Un omaggio al padre Wioris, a Darix, Leonida,Nandino, Cesare e a tutti i grandi Togni che hanno fattogrande il nostro circo. Ingresso gratuito, previo prenotazioneentro il 29 settembre. Per informazioni e prenotazioni,tel. 02/33400551 – 02/38006643. Email: evento.palasharp@gmail.comUna significativa immagine che vede insiemeDivier e il padre Wioris TogniCIRCO MEDRANO:PROGRAMMA RINNOVATOIl 1° ottobre inizia a Mestre la tournée invernale delCirco Medrano di rientro in Italia dopo la stagione trascorsain Romania. Il tour invernale, prima di giungerea Firenze per le tradizionali festività natalizie, toccheràPadova, Treviso, Vicenza e Milano. Per quantoriguarda lo spettacolo, tra le novità troveremo il numeromisto di gabbia (tigri e leoni) di Redi Montico, ilclown di serata Vladi Rossi, la riconferma dei volantiFlying Micheals, i cani e pony di Mister Dalmatin, latroupe alla bascula Catana (dalla seconda metà di novembrein poi), le otarie di Roland e Petra Duss (limitatamenteal prima parte della tournée), il globo dellamorte dei Nacarado, il ventriloquo Kevin Huescaoltre ai consolidati numeri di casa.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 31


NewsIl Circo dei Sogniun’esposizione ricorda Roberto Pandinidi Dario DurantiCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 32Plastico del Circo CaroliModellino del Circo MedranoIl 25 aprile é stata inaugurata nellasplendida cornice di Villa Burba aRho (MI) la mostra “Il Circo deiSogni” contenente alcuni dei favolosipezzi della collezione dell’IngegnerRoberto Pandini, grandestorico e appassionato di circo, cheproprio a Rho, a poche centinaia dimetri dal luogo dell’esposizione, haabitato fino al febbraio del 2005,anno in cui ci ha prematuramentelasciati. E’ stata una giornata emozionante,baciata da un caldo soleprimaverile, all’insegna della passioneper il circo. Affollatissima lasala dove si è tenuto un breve momentodi presentazione della mostrache ha avuto il pregio di non esserequasi per nulla istituzionale,grazie all’intervento sentito e sincerodel sindaco della città di Rho cheha ricordato la sua amicizia di lungadata con Roberto Pandini, risalenteai banchi della scuola primaria.Tutte le testimonianze hanno contribuitoa ricordare la figuradell’Ingegnere, sia di storico e collezionistadi circo, che di uomo dalcarattere apparentemente chiuso,aspro e schivo, ma dotato di senseof humor e genuina, calorosa passioneper il nostro mondo.La mostra disponeva di due ampi saloni:il primo contenente i modelliniche affollavano il museo privato diRoberto, le opere d’arte, le foto artistichee le ricostruzioni di circhi inminiatura, di automezzi, giostre,teatri e padiglioni e particolari realizzatein materiali poveri (qualiscatole di latta, alluminio, cartoncinodei medicinali…) da Dario eMarlisa Castelnuovo, grandi amicidi Pandini.Nella seconda sala manifesti vecchie nuovi di tutti i formati con particolareattenzione alle produzionidella famiglia di Ferdinando Togni(fantastici i due grandi murali delCirco Heros 1969 e del Circo BillySmart 1975); locandine di vari complessi,una bella collezione di programmiitaliani, la serie completa diprogrammi del Festival di MonteCarlo (dal 1974 al 2005) di cuiRoberto ricordava con autoironicoorgoglio di non aver perso nessunaedizione e di essere forse il solo italianoa poter dire questo! Facevanobella mostra di sé dei magnifici programmidi Ringling-Barnum degli anniTrenta e Quaranta; e ancora unfilmato girato dallo stesso Robertonel giugno 1973 sull’arrivo del CircoAmericano a Rho, con alcuni spezzonidi spettacolo. Il video è statoamorevolmente riversato su dvd attraversocon l’uso di una telecame-


NewsL’invito alla mostraAlcuni dei manifestiesposti a RhoRoberto Pandini al CircoAmericano negli anni Ottantara che ha filmato la proiezione suparete del materiale originale informato super8. Completavano edarricchivano l’esposizione alcunipezzi provenienti dai quartieri invernalidel Circo Americano gentilmentemessi a disposizione dalla famigliaTogni: uno sgabello degli elefantidi Willy Togni, un altro sgabellodella gabbia di Pablo Noel, il trapeziodel porteur della troupeFlying Marylees-Togni, due costumida parata dell’Ameri-cano degli anniSettanta, una bascula e un costumedella troupe di Fujian utilizzataper il quadro dei leoni cinesi, sempreall’Americano. Insomma, lechicche non sono mancate, ma al dilà dei singoli pezzi esposti ciò cheha riempito il cuore nella giornatainaugurale è stato l’abbondanteflusso di gente che ha visitato l’esposizione.L’atmosfera genuina einformale della giornata é stato ilmodo più adatto per ricordare lapassione di Roberto Pandini che forsenon avrebbe gradito un contestotroppo serioso. L’esposizione è statacurata dall’Associazione Palladiocon il supporto del Comune di Rho,di Alfonso Reschini, cugino diPandini e dell’Associazione CircusfansItalia.Il 29 giugno una seconda mostra haonorato la collezione Pandini e i modellinirealizzati dai coniugi Castelnuovo.A organizzare questo secondoevento il Museo del CavalloGiocattolo di fronte alla sede dellaChicco Artsana, a Grandate, in provinciadi Como, il luogo adatto pervalorizzare alcuni dei pezzi di questacollezione che ci auguriamo possatrovare una onorevole collocazionein pianta stabile affinché gli appassionatidi tutto il mondo possanorifarsi gli occhi davanti a questi verie propri tesori che Pandini per tuttala vita ha accumulato e curato.L’esposizione sarà visitabile aGrandate fino al 30 ottobre.Eventi come questi, purtroppo rarinel nostro paese, onorano la culturadel circo e se comunicati a dovere,riscuotono interesse e apprezzamentoanche da parte del pubblicoprofano.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 33


NewsCirco Massimo Show 2009di Dario Duranti, foto di Fabio Marinodieci anni in prima tvLa prima edizione di Circo Massimoandava in scena a Roma, sotto lochapiteau del Circo Moira Orfei (attendatoa Piazzale Clodio) dal 1° al12 febbraio 2000. Si trattava di unvero e proprio galà condotto dallashowgirl Laura Freddi in compagniadi David Larible eccezionalmente inEuropa in quel periodo in quanto ancoralegato da contratti con ilRingling. Lo spettacolo si avvalevanon solo delle strutture di WalterNones, ma anche dell’intera compagniadel Circo Moira Orfei debitamentearricchita per realizzare benquattro appuntamenti televisivi inprima serata, su Rai Tre. Il mondodegli appassionati accolse quelloshow televisivo con grande entusiasmo,come se fosse stato un festival,senza immaginare ancora che sarebbestato il battesimo di una fortunatae duratura serie televisiva che riportavail circo in tv in prima seratanon più a supporto di divi della televisioneche per un giorno si cimentavanonelle discipline circensi, bensìcome programma che metteva inprimo piano il circo rendendolo protagonistadel palinsesto televisivo.Sarebbe interessare citare tutti gliartisti che hanno transitato nella primaedizione e in tutte quelle successivo,ma l’elenco sarebbe talmentelungo che rischieremmo diannoiare. Riteniamo più interessanteanalizzare alcune delle caratteristicheche hanno caratterizzato quasitutte le edizioni di questo vero eproprio show televisivo: la ricerca diattrazioni classiche del circo, la curaquali maniacale delle inquadrature,l’ambientazione del programmaa Roma o nei dintorni della Capitale,la grande attenzione della comicitàe la presenza di numeri di animalicon particolare interesse verso i numeridi gabbia. L’iniziativa vennepersino applaudita da MonicaCirinnà dell’Ufficio Diritti degliAnimali del Comune di Roma e fieraoppositrice del circo con animali, inquanto il progetto prevedeva ancheCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 34Redi Monticouna serata di circo senza animali.Tra gli artisti italiani menzioniamo iBello (icariani e trapezio comico), iJasters (balestre e coltelli), i Giurintano(pattini), Andrea Togni (tessuti),i Saabel e i numeri di casaOrfei-Nones. A produrre questo ambiziosoprogetto la società Finzionisrl fondata nel 1995 da Marco ZitaGaetano Monticoche nel 1990 aveva già costituito laEuro Business responsabile di tuttala programmazione del circo su RaiTre negli anni Novanta. DirettoreArtistico di Circo Massimo e arteficeinsieme ai registi, agli autori e tecnicidella produzione è AlessandroSerena, che in questo caso giocavain casa, potendo contare sull’impor-


NewsSuellen CasuAlfredo Montemagnotante supporto della famiglia Nones-Orfei. Nel 2001 a sorpresa si ripetela fortunata esperienza di CircoMassimo, girato sempre a Roma, inPiazzale Clodio, non più sotto lo chapiteaudi Moira, bensì sfruttando lacoda post-festiva della permanenzaa Roma del Circo Americano di EnisTogni. L’ambiente viene opportunamenteridotto ad una pista, avvicinandole gradinate, così da creareun ambiente più intimo e raccolto.La famiglia Togni ha così modo diproporre varie versioni della cavalleria,l’alta scuola, un numero di noveelefanti e la combinazione cavalli&elefantiproposti da Flavio, la comicitàe l’alta scuola di Manuela eMike Togni, i Magic Togni, la famigliadi Cesare; presenti anche l’issulionistaGianni Mattiolo, il rullooscillante di Juri Caveagna e diverseattrazioni internazionali.Dopo queste prime due edizioni “romane”la produzione di Circo Massimosi trasferisce in Svezia sotto ladirezione artistica dei fratelli Henrye Robert Bronett, titolari anche delmarchio Cirkus Scott, molto celebrein Svezia, sotto il cui chapiteau si effettuanole riprese delle consuete 4puntate televisive. Inevitabilmenteanche la composizione del cast subiscedelle non trascurabili variazioni:vengono soppressi i numeri di gabbiae ridotta comunque la presenza deglianimali e dei grandi numeri digruppo a vantaggio di attrazioni (purinteressanti e di alto livello qualitativo)provenienti in parte dal contestodel circo contemporaneo. Lospettacolo risulta inevitabilmenteun po’ appiattito sulle attrazioni aereee comunque sulle performanceacrobatiche e si riduce quel caratteredi “italianità che dalla prima edizioneaveva caratterizzato lo show,nonostante la presenza in questobiennio dei Curatola Brothers (manoa mano) di Daris e Gianni Fumagalli.2004.CIRCO MASSIMO TORNA IN ITALIADal 20 al 30 aprile sotto allo chapiteaudella famiglia di Guido Errani(attendato nel quartiere Talenti diRoma) si svolge la quinta edizione di“Circo Massimo” che dopo le dueedizioni registrate in Svezia aKarlskrona, torna nella Capitale, ovevide la luce attraverso la collaborazionefra la società di produzioneFinzioni e la RAI.La peculiarità di Circo Massimo ènuovamente quella di mettere insieme4 serate a tema di alto livello artisticocui prendono parte artisti famainternazionale e che successivamentesaranno trasmesse (in varieversioni) sulle televisioni di tuttaEuropa. Il ritorno della produzionesul suolo italiano coincide anche conuna revisione nelle scelte relativealla composizione del programma:se negli ultimi anni si era data maggiorenfasi a numeri aerei o a terraeseguiti da singoli e coppie e limi-Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 35


Newstando di fatto la presenza di animaliprevalentemente a cavalli, cani ecammelli (anche per via delle restrittiveleggi svedesi sull’utilizzodegli animali al circo) dal 2004 sitorna ad un modello di circo piùclassico in cui hanno un ruolo dominantei numeri di animali (con grandifelini, animali esotici ed elefanti)e le grandi troupe. Inoltre la produzione2004 di Circo Massimo attingesia al bacino di artisti orientale (conforte presenza di russi e cinesi), siaa quello continentale, con una massicciapresenza di giovani italianiprovenienti da circhi di medie dimensioni,ma già abituati ad esibirsiin contesti internazionali, quali i fratelliD’Amico (verticali e sostenutoaereo), Stefano Rossi (tigri e cavalleria),Vladi Rossi (safari comico conelefante ed ippopotamo), la famigliadi Riccardo Errani (cavalleria, trinka,hula hop), la famiglia di CesareTogni (elefanti, ballerina a cavallo,piramidi equestri), Jerry Nicolay (tigri),i Royal Brothers (mano a mano).Tra i partecipanti, i trionfatoridel Festival di Monte Carlo 2004 (ifratelli Guido e Maicol Errani) e ivincitori di edizioni recenti quali labascula della Troupe Puzanovi eAnatoly Zalievsky con il suo numerodi verticali che ha completamenterinnovato questa disciplina contandoinnumerevoli emuli e copie (più omeno riuscite) in tutta Europa.Come sempre un occhio di riguardoè prestato alla comicità: se nel 2000protagonista indiscusso fu il “Clowndei Clown” David Larible, e nel2002 Fumagalli, nel 2004 è la voltadi Andrey Jigalov. Gli spettacoli diquesta edizione sono condotti daFilippa Lagerback, affiancata dallaspalla comica Marco Carolei. La regiatelevisiva, invece, spetta comeconsuetudine a Paola Portone la cuiconoscenza dell’ambito circensematurata in questi anni, consenteun’oculata selezione di numeri coerenticon le esigenze del piccoloschermo.Bimba MonticoDenny Montico2005La sesta edizione di Circo Massimo sitiene dal 16 al 26 marzo 2005 semprelo chapiteau del Circo Errani,attendato per l’occasione a Monterotondo,a circa 15 km da Roma.Importante l’apporto dei numeri delCirco Embell Riva (elefanti, cavalli,esotico, tessuti, trapezio volante…),del Circo Niuman (cavalleria, esotico,mano a mano, alta scuola) e dellafamiglia Errani (elefanti, antipodismo,pattini). La comicità vede protagonistii nostri Davis Vassallo (cheaffianca Filippa Lagerback nellapresentazione) e Jimmy Folco; ingabbia applaudiamo Roberto Caroli,e tra le numerose attrazioni ricordiamoi pappagalli di Alessio Fochesatoe il mago Erix Logan.2006Dal 14 al 23 marzo 2006 si riaccendonole telecamere e i riflettori diCirco Massimo. La location è per ilterzo anno consecutivo costituitadalle strutture del Circo Errani installatecome consuetudine nellaCapitale (quest’anno in zona Eur,Cecchignola). La comicità è ancoramolto forte grazie alla presenza diPeter Shub, Barry Lubin “GranMa”,Henry Ayala e del Trio Charinin.Il cast annovera i numeri di animalidel Circo Americano (elefanti, cavallerie,alta scuola, cammelli, tigri),proposti in varie versioni appositamentemesse a punto per la produzionetelevisiva, gli elefanti diJones Togni e il passo a due di Italoe Daiana Togni, i Peres Brothers, labmx di Jonathan Rossi, il tavolinocomico di Guido e Wioris Errani, ilventriloquo Kevin Huesca, nove numeridella compagnia ucraina Bingo,sette numeri della Troupe di Dalian,Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 36


NewsClaudio Carbonari JrWalter Vassallola Troupe Alves (volanti, filo basso,capelli e sostenuto aereo) e diverseattrazioni straniere inedite per il nostropaese.2007. IL CIRCO VA IN STUDIONel 2007 Circo Massimo subisceun’altra svolta che incide non pocosull’impostazione del programma ilcui nome diventa “Circo MassimoShow”, indicando una maggior spettacolarizzazione.Dopo sette anni diriprese sotto alla tenda di un circo,la produzione si trasferisce negli studitelevisivi di Dino De Laurentissulla Pontina a Roma (km. 23,8), glistessi che ospitarono le puntate diReality Circus pochi mesi prima.Le puntate di questa serie non sonopiù 4, bensì 8 (7 più un “Megliodi…”). Quindi la serie televisiva estivadel 2007 era composta esclusivamenteda puntate Circo Massimo(eliminando dal palinsesto i Festivaldi Parigi, Budapest, Golden Circus oMassy come in precedenza). In ognipuntata viene trasmesso un numerodel Cirque du Soleil, tratti daMystere, Ka, Zumanity e Love glispettacoli permanenti a Las Vegasalcuni mai trasmessi in tv. La conduzionenon è più affidata alla scandinavaFilippa Lagerback, bensì aFabrizio Frizzi affiancato da BelenRodriguez e Ainett Stephens. Inogni puntata viene proposto un numeropresentato da artisti giovanissimi(quali Moira Junior e WalterJunior, i giovani Togni, Mike TogniJr, Pierre David Larible, etc…),spesso creato per l’occasione. Adogni puntata un artista oltre a presentareun numero tenta di battereun record mondiale. Ad ogni puntataverrà presentata un’esibizione provenienteda “altre discipline” nonpropriamente circensi: dal bartenderal lancio del frisbee, dal twirlingal pattinaggio.La formula interessante per alcuniaspetti, rischia di mettere in secondopiano il circo in alcuni momenti:inizialmente l’atmosfera risente unpo’ del trasferimento in uno studiotelevisivo e la conduzione non sempresi sposa con il ritmo dello spettacolocircense, tuttavia dopo la primapuntata il programma si riavvicinaai canoni tradizionali, riscontrandoil consueto successo di pubblico.Un tale aumento di puntate richiedeun cast molto più numeroso: vengonocosì coinvolti numerosi italiani,tra cui i Pellegrini (mano a mano);David Busnelli (Circo Niuman, canidalmata), Gianni Mattiolo (grandi illusionicon animali), la famiglia diGaetano Montico (tigri e leoni, trapezino,fantasia equestre gitana eorientale), il clown Davis Vassallo,le otarie di Philip Cerosimo eGladys Medini, il filo teso di ErikNiuman e la contorsionista VanessaNiuman (Circo Niuman), gli elefantidel Circo Embell Riva presentati daJody Bellucci, il giocoliere WillyColombaioni (Circo Amedeo Orfei), itessuti di Vanessa Medini e AljoschaCoatti (tessuti volanti e palo cinese),pattini dei Giurintano.2008Nel 2008 Circo Massimo torna neglistudi sulla Via Pontina a Roma, presentandouna novità nella conduzione:a fianco alla statuaria AinettStephens troviamo Stefano OrfeiNones. Nel cast molta comicità (IlTrio Bisbini, Florin e Cato, EnzoBisbini, Kirk Marsch, Peter Shub, ilTrio Caveagna e le riprese di Steve,i Gotys, il messicano Gordini, RobTorres) anche per la richiesta dipuntate di sola clownerie vendutenei paesi Arabi. Nutrita come al solitola delegazione di artisti italianiCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 37


Newsquali: la famiglia Saabel, i pappagallidi Antony Zatta, la contorsionistaAsia Perris, i rettili di Bruno Meggiolaro,la Bellucci (Circo EmbellRiva, con elefanti e cavalli in esclusiverivisitazioni), la famiglia Vassallo(Circo Coliseum Roma, cavalli,tigri, giocoliere a cavallo, esotico),l’illusionista Mattiolo, Romy Meggiolaro(trinka e colombe), SaraMateva Vassallo (filo, cinghie, tessuto),Tayron Colombaioni (giocoliere),oltre a numerose attrazioni internazionali.2009. IL DECENNALEL’edizione 2009 conferma la linea intrapresanelle ultime due edizioni,registrando le puntate negli studi televisivi,ma tornando a sei puntate edando ancora una volta ampio spazioalle attrazioni italiane, affiancate dainediti numeri internazionali.Il cast completo ha visto protagonistii seguenti artisti: Alfiya & Yuri (pattinia rotelle); Famiglia Montemagno(elefante, esotico, cavalli e cani boxer);Andrea Alton (cerchio aereo);Andrey Romanosky (contorsionistae verticalista e contorsionista nel tubo);Bianca Montico (trapezino etessuti); Troupe Confucio (antipodista,lazo, giocoleria con i cappelli,ombrellini, dragone, ventagli);Claudio Carbonari Jr. (giocoliere inbouncing); Danny Montico (numerocon sette tigri); Davis Vassallo(clown); Jenny Denji (pellicani, pinguini,istrice); De Albertone (fantasistatrasformista); Duo Elya (trapezino);Duo Legenda (mano a mano etessuti); Duo Pilar (pattini e bolas);Duo Vector (adagio acrobatico dimano a mano); Enea e Delia (cinghie);Erwan Bodiou (illusionista conle colombe); Fabia Cereghetti (cordaverticale); Felipe Salas (verticalista);Francesco Scimemi (mago comico);Daris e Gianni Fumagalli(clown); Gaetano Montico (numerocon cinque leoni); Gaetano Triggiano(illusionista); Grandma & Joel(clown); Henry Ayala (clown); HugoNoel (Roue Cyr); Joanna (cantanteai tessuti); Kristina Kokorina (giocoliera);Luliya Mikhayalova (verticalie contorsioni); Manuel Farina (numeromisto di tigri e leoni); FamigliaMontico (fantasia orientale e presentazionedi rettili); Oksana Vielkina(giocoliera); Perla Bertolussi (altaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 38scuola); Quinterion (acrobatica inbanchina); Redi Montico (numeromisto di tigri e leoni); Remi Martin(palo cinese); Rob Alton (BMX);Romy Seibt (corda verticale); SergeHuercio (acrobazie comiche alla bicicletta);Suellen Casu (antipodista);Troupe Marocco (piramidi umane);Tyron e Teilor Montico (cavalli in libertà);Veronica Fontanella (cordaverticale); Vitaly Ostroverkhov (cordamolle); Zhora Organisyan (giocoleriacon i palloni)In questa serie di Circo MassimoShow, come nella precedente, è stataprevista una rubrica dedicata alcirco del futuro che vede scendere inpista giovani talenti. Nella primapuntata è la volta di Giada Maspoli,svizzera di Lugano, frequenta lascuola di circo dell’artista russa LidiaGolovkova, e presenta una brillanteperformance ai tessuti aerei. Giada,pur essendo poco più che una bambina,ha vinto il primo premio per i numeriaerei, al festival internazionaledel circo di Arkhangelsk (cittadinarussa sul Mar Bianco). Un piccolo festivalma comunque un riconoscimentoimportante. Nella seconda,Fumagalliinvece, sono stati gli italiani Kelly eAris Zavatta a rappresentare le fascepiù giovani, coinvolgendo la presentatriceAinette Stephens nei loro giochicon le bolas argentine. Inoltre, inogni puntata, vengono proposti duenumeri tratti da precedenti edizionidi Circo Massimo o dallo spettacoloregistrato a Venezia, sempre daFinzioni, intitolato “Non ChiamateloCirco”.I risultati dell’Auditel ancora unavolta hanno premiato Circo MassimoShow che si conferma uno dei programmipiù visti dell’intera programmazionedi Rai Tre, con una media di2.400.000 spettatori. Considerata lacrisi che attraversa le reti televisiveche si vedono talvolta ridotti gli investimentipubblicitari, gli ascolti diCirco Massimo Show sono un segnaleottimo dell’interesse che il circocontinua a riscuotere in televisione edella qualità della produzione che siavvale di uno staff leader in Europanel settore delle emissioni a temacircense.


di Dario DurantiProfiliFatima Zohra e i MerzariTris d’AssiConosciuta con il nome di FatimaZohra (in molti ancora oggi pensanoche Fatima sia il nome e Zohra il cognome),è stata una tra le più famosecontorsioniste del mondo a cominciaredagli anni Sessanta. Figlia d’arte,è nata il 19 dicembre 1949 aSintra in Portogallo.La madre, Carmen Moreira, fuun’apprezzata trapezista e nel mondodel circo conobbe il maritoAbdessalam Mejdoubi, acrobata diuna troupe marocchina. Si sposarononel 1949, l’anno dopo nacque Fatimae nel 1956 Mohamed; quest’ultimostudiò musica a Lisbona e come musicistaintraprese una carriera che loportò in Canada a Toronto. Con tantisacrifici poco alla volta riuscì a creareun ristorante tipico portogheseche, sempre a Toronto, ancora oggigestisce: il Lisbon by Night. PerFatima la vita cominciò subito con unviaggio, neppure sei giorni dopo ilparto, mamma e figlia partirono perseguire il padre impegnato con latroupe in giro per il Portogallo. Daquel giorno Fatima ne ha percorsi dichilometri e si può affermare che iluoghi più prestigiosi del mondo li abbiavisti tutti. Molti di questi luoghi liconosceremo assieme a lei, ma primavorremmo sapere come furono i primipassi come artista e chi glieli hainsegnati. “Ho cominciato a provareper gioco a sei anni le prime nozioni;seriamente ho iniziato a 7 anni con isalti a terra, il verticalismo, la contorsione,il trapezio. Mio papà è statoil mio maestro principale, ma anchemia mamma mi ha fatto da maestra”.Anche in seguito, una volta cominciatala carriera?“Sì, l’arte del contorsionismo me l’hainsegnata mio padre”.Quindi tuo padre non aveva esperienzasolo di salti. Parlarci un di lui...“Mio papà ballava benissimo il tiptap,sapeva fare verticalismo, trapezioe saltava a terra, era un artista diuna troupe marocchina ed anche unapersona molto intelligente e coltaper quegli anni: non era facile frequentarele scuole dell’obbligo, malui riuscì a completare tutti gli studi.Sapeva esprimersi in varie lingue eper questo era anche il segretariodella troupe. Era lui che andava aparlare con la direzione perché inquegli anni gli impresari in Portogallonon erano molti ed era abitudineun contatto diretto con la direzionedel circo o del locale. E’ natonel 1911 ed è morto all’età di 88 anni”.Il contorsionismo è una disciplina chepare abbia origine in Oriente, conCarmen Moreira madredi Fatima al Circo Pricedi Madriddislocazioni di un corpo che si piegaassumendo pose spettacolari. Si diceche sia stata proprio Fatima Zorha adare una certa visibilità a questa disciplinaa cominciare dai suoi primianni di carriera. Come è nata la sceltadel contorsionismo?“Ho provato altre cose, ero abba-Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 39


ProfiliI promettenti inizi di FatimaFatima in un servizio fotograficoin studiostanza brava al trapezio, saltavo aterra molto correttamente per queglianni, facevo le verticali, ma ilmio numero è stato sempre stato ilcontorsionismo, da 11 fino a 40 annisempre contorsionista”.Quindi hai cominciato all’età di 11anni, come fu il debutto?“Fu il primo gennaio del 1961,nell’Isola de Madeira nel circo portogheseRoyal. Furono subito 3 spettacoliin un giorno, un bel battesimo,ma a me non fece differenza perchéero abituata a provare intensamentetutti i giorni”. All’età di 13 anni lafama di Fatima supera i confini delPortogallo e viene chiamata comeospite d’onore in Marocco per l’anniversariodell’incoronazione di ReHassan II. Ormai è partita per quellungo viaggio a cui accennavo primae le chiedo di aiutarmi a ripercorrerloassieme a noi. “Ho cominciato nel1961 in Portogallo al circo Royal, poinel Coliseu dos Recreios, nel 1962sempre in Portogallo al Circo Royal,questo fino all’incidente di mia madreche mi costrinse a fermarmi perqualche tempo”. Apriamo una parentesi,Carmen Moreira, la mamma era una famosatrapezista, nel 1961 all’età di 33 anniera a Pamplona dove si esibiva nello Zoo Circus,durante lo spettacolo cadde (lavorava senza rete)facendo un volo di 15 metri, appena riprese isensi si capì subito che il futuro della sua vita sarebbestato su di una sedia a rotelle. Carmen nonpoteva stare senza circo, era la sua vita, all’epocala famiglia abitava a Lisbona, e nella piccolacucina di casa Carmen cominciò ad allenare la figlia,un modo anche quello per restare attiva.Incontreremo ancora Carmen, ma adesso torniamoal 1962: quell’anno Fatima e tutta la famiglia si fermaronoper seguire la riabilitazione della mamma,solo una piccola parentesi nel 1963 nel CircoLuftman. Come prosegue la carriera dal 1964?“Nel 1964 – prosegue Zohra - sono nel Berlin Zirkus eal Circo Aleman di Cristoforo Cristo - il padre di Angel- 1965 con il Circo Monumental dei fratelli Castilla”.Ecco, nel 1965 ci fu la registrazione di una famosatrasmissione televisiva americana, Ed Sullivan Showe tu eri tra i protagonisti dello spettacolo. “Avevo 15anni, come già detto ero in Spagna al CircoMonumental, l’agente aveva proposto il mio numeroe mi mandarono in Germania al circo stabileKrone di Monaco dove si tenevano le riprese televisive,era la prima televisione a colori. A EdSulivan il mio numero piacque molto e mi disseche mi voleva in tv a New York. Infatti fui scrit-Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 40


Profiliche lavorava al circo ed in una diquelle visite hai conosciuto una persona…“Lavoravo al Moulin Rouge eal Lidò de Paris c’erano i fratelliMerzari: io conobbi Aguanito, ci innamorammoed il 18 novembre del1974 ci siamo sposati. Il matrimoniovenne celebrato a Presina vicino aVerona, nella chiesetta dove eranostati battezzati tutti i Merzari.Aguanito aveva un contratto a LasVegas e dopo qualche tempo partìper l’America, io restai in Italia perchéero incinta, il 23 aprile del 1975a Soave di Verona nacque nostro figlioRuby. Poco tempo dopo presil’aereo e con il bambino volai subitoin America. Quella fu l’unica pausadella mia carriera: il parto e qualcheanno per seguire il piccolo Ruby, dopodichéAguanito ed io abbiamo semprelavorato negli stessi posti”.Con il matrimonio e la nascita del figlioFatima si ferma per qualche anno,per rivederla in pista si deve attendeil 1979 (in Svezia) al CircoScott; nel 1980 e 1981 è in Svizzera alCirco Nock. Dal 1982 in poi sia Fatimache Aguanito cominciano ad esserescritturati in night club, music hall egalà, tutti luoghi importanti, che peròhanno una rotazione degli artistiabbastanza veloce e che quindi sarebbeimpossibile ricostruire con precisione.Tra un galà e l’altro nel 1984Zohra è in Italia nel Clown Circus(Cavedo-Giarola) e nel 1986 all’ItalianCircus a Dubai, in società con laFamiglia Franchetti. L’addio alle sceneavviene a Lisbona in grande stile:il Casinò de Estoril ha preparato unoshow imponente ed è in quell’occasioneche Fatima si esibisce per l’ultimavolta. Ad un certo punto terminila carriera e cominci a fare l’insegnate,un argomento che rimandiamoa tra poco, però due domande sul temale pongo subito: tu e Aguanitosiete stati anche gli insegnanti di vostrofiglio Ruby? “No, fu una decisionenostra. Eravamo all’Accademiadel Circo e chiedemmo a Palmiri cheRuby fosse affidato ad un altroistruttore. Il motivo è semplice: unfiglio ascolta poco i genitori, mentrecon un altro istruttore il rapporto èdifferente. Fu affidato a Ronny Jarzed imparò a fare il trapezista volante.Ha fatto anche il giocoliere, halavorato sulle navi da crociera, poi alcirco della famiglia Carbonari, infineFatima con Ed Sullivan al Krone Bau durante le riprese tvCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 42


ProfiliFatima indossa il celebremantello biancoCirco Nock. Il celebrespillo della rosa in boccada circa tre anni è dalla Moira Orfei.Da trapezista e giocoliere è diventatodomatore, oltre al numero deicammelli, quando Stefano NonesOrfei ha impegni e non può esserepresente al circo, Ruby lo sostituiscecon le tigri. Sempre al circo ha conosciutosua moglie”.Una domanda particolare, ho sentitodire che il contorsionismo lascia dolorie acciacchi sul fisico? “Grazie alCielo non ho mai avuto problemimentre lavoravo, solo una volta, manon fu per colpa mia: una persona midanneggiò la schiena e sono stata diversotempo senza lavorare”. C’è unmodo per prevenire i problemi al fisicoper una contorsionista, ed in propositocosa dici agli allievi? “Il riscaldamentoè importante, quello chedico sempre ai nostri allievi è di fareuna preparazione soprattutto fisica.Il nostro corpo è come un motore, lodevi scaldare prima, non puoi vendereil pop corn e poi andare subito inpista perché è la cosa più sbagliatache si possa fare”.Chi consideri al momento come tuaerede, chi è la più grande contorsionistadel momento? “Sue Ellen Sforziè molto brava come contorsionista,non parliamo delle cinesi che sonofuori classe, neanche da compararecon me, loro sono molto più”.Ripensando ai tanti anni di carriera,ti sei trovata meglio a lavorare nelcirco o nei varietà? “Casinò di Nizza,Monte Carlo, Campione d’Italia, cosadire del Moulin Rouge… però io sononata nel circo e quello rimane la cosapiù bella, ancora adesso con miomarito, appena possiamo scappiamonel circo, la mia vita è questa”.Un’ultima domanda, Fatima ZoraMejdoubi in Merzari, si sente Marocchina,Spagnola o <strong>Italiana</strong>? “Sono natain Portogallo, mamma spagnola epapà marocchino, sposata in Italia,forse mi sento cittadina del mondo.Il mio cuore però è in Portogallo, anchese i miei genitori provenivano dapaesi diversi, lì sono nata”.Aguanito ed AguamadoMerzariLa storia di Emilio ‘Aguanito’ Merzariè legata a quella del fratelloVittorio ‘Aguamado’ e forse è la provache, pur con fatica e tanta dedizione,le favole possono diventarerealtà. Dove comincia il cammino diquesti due artisti che un giornale definì“gli incredibili acrobati ed equilibristiche sfidano le leggi di gravitàcoi loro mano a mano e testa a testa”?(Il testa a testa prevede chel’agile sia in equilibrio a testa in giùsulla testa del fratello porteur, ed assumaposizioni difficili da eseguirequanto spettacolari da vedere). Percapirlo ci spostiamo a Presina, unafrazione di Albaredo (VR), dove il 15marzo 1908 nasce Giuseppe Merzari.Di lui in un’intervista al quotidianol’Adige Aguanito dirà “A 14 anni miopadre lavorava sulle più alte armaturedella chiesa in costruzione e facevaacrobazie da brivido”. In queglianni tutti i lavori erano buoni perportare a casa il pane, e Giuseppenon disdegnava lavori di fatica, sec’era bisogno di lavoratori per la costruzionedella chiesa lui era in primafila. Per un certo periodo fece ancheCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 43


ProfiliAguanito il temerario dellabicicletta1986. Locandina del CircoAndalucia in Spagnail carriolante e fu proprio in queitempi che, all’età di 18 anni, si avvicinòalla vita del circo. Passò daAlbaredo il Circo Pivetta e non ci vollemolto perché Giuseppe fosse assuntocome uomo di fatica.Terminate le mansioni Giuseppe si ritagliavamomenti di allenamento enon ci volle molto ad imparare le basiper lavorare in pista; col tempo, infatti,diventerà cavallerizzo, trapezista,clown e acrobata.Un giorno il circo è a Thiene e mentrefa un giro di propaganda per ilpaese, Giuseppe viene avvicinato dauna bella ragazza del posto, ItalaBortoli: sembra un fotoromanzo raccontarlo,ma la ragazza affascinata asua volta da questo giovanotto delcirco, si avvicina a Giuseppe confessandoglii suoi sentimenti: forse èstato il matrimonio più rapido dellastoria perché dopo due giorni i dueerano già sposati. Dal matrimonio nasceEmilio (11 agosto 1936) soprannominatoAguanito, in onore di ungrande artista spagnolo. Il 6 giugnodel 1938 nasce Vittorio MarcelloAguamado (nome ispirato da un famosoattore messicano). Anche inquesto caso Aguamado resterà il nomecon cui sarà sempre identificato ilCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 44secondogenito di Giuseppe ed Italacon la differenza che il nome‘Aguamado’ fu anche registrato all’anagrafe.Nel frattempo papà Giuseppeaveva creato il Circo Arena Merzari,ed è in questo ambito che i duefratelli muovono i primi passi.I pochi mezzi dell’epoca non potevanopermettere alla famiglia Marzaridi proporre un circo con animali, tuttaviaa parte il cavallo che trainava lacarovana, qualche animale era presente.Lavorava nel circo un personaggioconosciuto come Baccalà(detto anche Orecchia Assassina),clown, giocoliere e domatore di bastardiniammaestrati. Oltre ai cagnolinic’era un asino utilizzato nell’entratacomica del veterinario (il veterinariovisita il somaro dalla partesbagliata e dice “per forza che stamale, ha il fiato che puzza!”).Mamma Itala nel frattempo aveva imparatoa volteggiare con il trapezio ead esibirsi in esercizi ginnici con glianelli. I figli di Giuseppe imparano diversediscipline e con gli anni si specializzanoin un numero di forza che,assieme al padre, darà vita al TrioMerzari. Aguanito si specializza anchecome equilibrista con la bicicletta:una cartolina del 1960 lo descriveràcome “il temerario con la bicicletta”.Nel 1956 tutta la famigliapassa alle dipendenze di un circo dimedia grandezza (Circo Cipriano diAthos Portner Folco) e nel 1961 l’ingaggioin uno dei più importanti complessiitaliani dell’epoca il “CircoPalmiri”. Nel Circo Palmiri i due fratellivengono notati da un agenteamericano che non esita a scritturarli.Da quel momento la vita dei fratelliMerzari ha un cambiamento radicalee cominciano ad esibirsi neicirchi e soprattutto nei locali piùesclusivi del mondo e saranno conosciuticome “Les Aguanitos” (per leesibizioni al trapezio) e con il nomedi “Guams Brothers” (mano a mano).Aguamado aveva sposato Pauletteuna equilibrista di una famosa famigliafrancese i “Mustier Rosier”,Paulette si esibiva sui globi con ilgruppo Dior Sisters. Aguanito sposaFatima Zohra, da quel momento ledue famiglie continuano la loro vitaartistica lavorando sempre negli stessiposti, un gruppo unito che, nellevarie specialità, raccoglie consensicon ogni genere di pubblico per cui siesibisce. Oggi avendo l’occasione diincontrare Aguanito può diventare interessantesentire dalla sua voce co-


Profili1974. I Merzari premiati dalSindaco di Monaco e dal Dr Fréreal 1° Festival di Monte Carlome sono andate alcune esperienze.Nel maggio del 1965 in Sudafrica sieteal Boswell Wilkie Circus; se primaeravate apparsi sui giornali per meritiartistici, il 19 maggio i giornali scrivonodi un evento drammatico.“Prima devo spiegare il nostro eserciziocon il trapezio vasenton.Quando arrivammo al Circo Palmiri cichiesero di fare il doppio vasenton,(un trapezio più piccolo oscillantedentro l’altro più grande) quella erala specialità dei fratelli Larible chegià erano bravissimi. Noi invece continuammoa modo nostro, io facevo ilporteur e tenevo il secondo trapeziodove sulla staffa mio fratello eseguivale evoluzioni. In Sudafrica si ruppela staffa proprio mentre mio fratellogirava sotto di me, mio fratellocadde mentre aveva ancora la testasulla ciambella del trapezio e fu portatosubito in ospedale perché gli siera aperta la testa. Io fui più fortunatoperché la pista era rialzata edera di cocco, quindi cadendo di schienain meno di una settimana ero giàpronto per lavorare. La direzione delcirco sostituì mio fratello con una ragazzache però non poteva fare tuttoil lavoro di Aguamado”.Nella vostra carriera vi fu un altro incidente,ma fortunatamente dalleconseguenze meno drammatiche, allaprima edizione del Festival delCirco di Monte Carlo nel 1974.“Sì, meno drammatica, ma a momentimi ammazzo! Nello spettacoloc’era una troupe di trapezisti e le loroattrezzature non davano spazioalla nostra, ci misero con il trapeziodavanti, quasi alla fine della pista, ifari erano vicinissimi e mio fratelloperse l’equilibrio. Io tenevo la staffache era arrivata già sul braccio, ebbiGli Aguanitos al trapezioWashingtonIl Circo Merzari di papàGiuseppeCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 45


Profilil’intuizione di afferrarla con due ditaed a tenerci su per qualche secondo,quanto bastò perché la nostracauta fosse meno violenta, anche sein quell’occasione io presi un bel colpo”...e, aggiungiamo noi, la moglieFatima che era avanti con la gravidanza,fece un salto mortale senzabisogno di alzarsi dalla sedia.Nel 1976 ci sono le olimpiadi aMontreal, in quell’occasione dove lavoravate?“Quando ci sono questigrandi eventi, ovunque organizzanomanifestazioni di contorno, nel casonostro, al Concon di Montreal, avevanopreparato uno spettacolo proprioper le olimpiadi, ogni sera venivaospitata una squadra al completodi una nazione. Si può dire che quellavolta ci siamo esibiti per tutti gliatleti che parteciparono a quell’Olimpiade”.Già che siamo in temadi sport, saltiamo qualche anno; unapubblicità del maggio 1978 riporta iFratelli Merzari e Fatima Zohra nellascaletta della “6 giorni ciclistica diMilano” al velodromo Vigorelli.“Lavoravamo dentro al palazzetto.C’era un palco e nell’intervallo traIl mano a mano con il nome di Guam's BrothersPapà Giuseppe in esercizi aereial Circo ArnovasPapà Giuseppe con i figli Aguanito ed Aguamadouna gara e l’altra c’era uno spettacolopresentato da Pippo Baudo, gliartisti che si esibivano si alternavanoa cantanti in voga in quei tempi comei Matia Bazar e i Ricchi e Poveri.Abbiamo partecipato per 3 edizioni”.Nella vostra storia c’è anche una parentesiin Spagna come direttori delCirco Andalucia. Che tipo di esperienzafu ? “Una anno andammo inSpagna con i Macaggi, facevano glispettacoli per le scuole ed oltre agliartisti avevano bisogno di uno chapiteau.Visto che noi avevamo ancheun nostro chapiteau con cui facevamogli affitti andammo. L’anno seguentela direttrice spagnola ci convinsead andare con lei noi da soli,Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 46


I CONTRATTI DEI MERZARI(Les Aguatitos - Guams Brothers)I primi passo li muovono assieme al padre nel circo di famiglia “ArenaMerzari”, nel 1956 il “Trio Merzari” è scritturato nel Circo Athos Cipriano(Athos Portner Folco) e nel 1961 arrivano al Circo Palmiri (arena, e varietà).Durante la permanenza nel circo Palmiri, vengono notati e scritturatida un agente americano, da quel momento comincia per loro una carrierache li porterà nei maggiori spettacolo di tutto il mondo. L’avventura cominciacome Trio Merzari, in seguito con il ritiro dalle scene del padre i duefratelli si esibiranno con i nomi de Les Aguatitos (trapezio vasenton) oGuams Brothers (mano a mano - testa a testa).Elencare tutti i locali, night club, music hall, circhi in cui si sono esibiti èquasi impossibile, le date che seguono si riferiscono alle loro scritture piùprestigiose.1965 Boswell Wilkie Circus (Sudafrica)1966 Circo Barum (Germania)1967 Circo Barum (Germania)1969 Circo de Praga1971 Circo Heros (Italia)1971 Circo Knie (Svizzera)1972 Lido di Parigi (Francia)1973 Lido di Parigi (Francia)1974 Circus on Ice Moira Orfei (Italia)1974 1° Festival del Circo di Monte Carlo1974 Las Vegas (Usa)1975 Las Vegas (Usa)1975 Lido Parigi (Francia)1976 Montreal (Canada)1977 Cirkus Scott (Svezia)1978 Fovarosi Nagycirkusz (Ungheria) / Cliff Richard Show (Usa)1978 Cliff Richard Show (Usa)1979 Cirkus Scott (Svezia)1980 La Terrasse Night Club , Zurigo1981 Circo Nock (Svizzera)1982 Cirque Achille Zavatta (Francia)1984 Clown’s Circus, Fratelli Cavedo (Italia)1986 Italian Circus (Dubai)1986 Circo Andalucia (Spagna)accettammo senza riflettere bene.Noi avevamo il tendone però non disponevamodel materiale. Dovemmoacquistare tutto dalla A alla Z, daicamion alle gradinate. Quando arrivammoprendemmo una stangataclamorosa: eravamo andati per fargli spettacoli per le scuole e neppuredue giorni dopo cominciò un lungosciopero delle scuole; al massimo arrivavanodai 20 ai 50 studenti, insommaci rimettemmo un sacco disoldi”. Nel 1984 c’è l’esperienza inItalia del Clown’s Circus, un’ideaforse rivoluzionaria per quegli anni,voi eravate in società? “No, eravamoscritturati, lo spettacolo era bello,con regia coreografie ed artisti importanti,l’idea di quello spettacolofu di Antonio Giarola che ne curòanche la regia, ed assieme a GiancarloCavedo mise in pratica il progetto,ma la pubblicità era troppomirata al circo senza animali”.Effettivamente a leggere gli articolidell’epoca, si trattava di uno spettacoloimportante, però gli articoli eranopreceduti da titoli tipo“Finalmente un circo senza sofferenza”che forse ingannavano il lettore epare che anche all’interno della categoriacircense il Clown’s Circus nonfosse visto di buon occhio.“Arrivavano continuamente giornalisti,ma con quella pubblicità nonfunzionava, noi pensiamo che l’erroresia stato pubblicizzare il circo senzaanimali, i bambini non vengono alcirco se non ci sono animali; a medispiace perché lo spettacolo meritavapiù successo, forse la delusionepiù grande fu di Antonio Giarola cheaveva anche finanziato buona partedi quel progetto”.ProfiliUna curiosità che risale agli anniSettanta, assieme al padre che si eragià fermato da tempo: Aguanito edAguamado aprono un locale adAlbaredo: “Il Congo Bar”, un pezzod’Africa tutto arredato a tema conoggetti originali. Per molti artisti ecircensi di passaggio in zona il CongoBar diventa un punto di riferimento,e per i fratelli Merzari, nei momentidi riposo quel luogo diventò la secondacasa...Le famiglie Merzari cominciano adavere qualche anno sulle spalle, sicomincia a pensare alla data dal ritirodalle scene anche se di benzina incorpo ce n’è ancora.Nel 1985 viene organizzato un granderaduno del Cadec a Scarperia vicinoa Firenze. Ad ospitare quel raduno(che qualcuno ancora oggi definisce“mitico”) fu il Grand Cirque deFrance (della società tra i fratelliRossi e Aldo Zucchetto), lo spettacolodei Rossi-Zucchetto fu appositamenterinforzato con i Merzari,Fatima Zohra, i Savio al loro debutto,l’uomo forte Arthur Robin, iBellucci (pattini) e Fosco Gerardi investe di presentatore. Solo a ricordarloAguanito e Fatima (che nelfrattempo ci ha raggiunto) sorridonodivertiti.. “La rivista Circo definì lospettacolo ‘gallina vecchia fa buonbrodo’, uno spettacolo di ultraquarantenniche però sapevano ancorastare in pista. Fu divertente e fu ancheun buon spettacolo”. Il tempoper un’apparizione nel 1986 a Dubaicon l’Italian Circus della famigliaFranchetti. Ancora qualche spettacolo,ma il momento del ritiro arriva.Nel 1990 Aguanito e Fatima inizianoad insegnare all’Accademia diVerona. Il figlio Ruby cominciò la carrieracome trapezista ed oggi lo troviamonel numero di gabbia del CircoMoira Orfei. Mentre Aguamado e lasua famiglia continuarono a lavorarenel mondo del circo con altri incarichipresso la Famiglia Togni. OggiAguamado è in Spagna nel circo dellafamiglia Faggioni. Le figlie diPaulette ed Aguamado, Evelyn eCeline hanno seguito i mariti nellacarriera artistica. L’incrocio di questestorie parallele diventa ancor piùaffascinante se si pensa che EvelynMerzari debuttò in pista come equilibristasul filo proprio nel Clown’sCircus.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 47


ProfiliFatima ed Aguanito, daartisti ad insegnantiDelle carriere di Fatima ZorhaMejdoubi ed Emilio Aguanito Merzariabbiamo già parlato, gli anni comincianoad avanzare e già da tempo siera pensato di terminare la carriera,i contratti erano selezionati ed il lavoroormai era anche una scusa perfare dei viaggi. Nel 1990 la meta diun viaggio è il Portogallo (Estoril);prima di partire Fatima andò aVerona a trovare amici che lavoravanonella giovanissima Accademia delCirco. Zorha come cominciò per voila carriera di insegnati? “Erano i primigiorni di marzo, durante la miavista all’Accademia, parlando con lasignora Leda (Leda Bogino, moglie diEgidio Palmiri) mi disse che avevanobisogno di istruttori. Noi non avevamomai fatto gli istruttori, però avevamodeciso di fermarci, anzi miomarito non lavorava più; allora dissial signor Palmiri: proviamo se va bene,altrimenti amici come prima.Accettammo anche perché essendol’Accademia a Verona, per noi eramolto comoda; ci fu questo piccoloperiodo di prova, poi partimmo.Eravamo in Portogallo e ricevemmouna lettera in cui Palmiri si complimentavacon noi, e ci informava chela scuola si era trasferita aCesenatico. Da Verona ci trasferimmoin Romagna e vi restammo 13 anni”.Parliamo di questa vostra avventuracome insegnanti: quando preparavateun numero lo seguivate fino alla fineoppure regia, scenografia e musicheerano compiti di altri? “In principioil sig. Palmiri ci chiedeva di prepararei numeri mentre alle coreografieed alle musiche ci avrebberopensato loro; ma i coreografi non arrivavanoe dovevamo pensare noi acoreografie e musiche. Noi non avevamonulla in contrario se arrivavaun coreografo, ma non arrivava mainessuno e ci arrangiavamo in casa dasoli. Poi quando una cosa era prontachiamavamo il sig. Palmiri per unasupervisione e se qualcosa non andavasi correggeva”.È mai successo che i ragazzi che vi assegnavanoper un determinata disciplinanon fossero adatti per quel tipodi esercizio? “Più di una volta è successo.Il primo anno mi diconoCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 48“Questo deve fare la contorsione”,io rispondevo di quelli che ha mandatoin questi mesi per fare contorsionismol’unica valida é la Sue EllenSforzi, invece tempo 3 mesi questoragazzina o questo ragazzino sonorovinati. Ci vuole predisposizioneper questo mestiere: per esempioCarlo D’Amico e Sue Ellen erano predispostie potevamo allenarli senzasforzarli. Più di una volta durante ilcammino abbiamo visto che l’allievoera più adatto ad altro ed abbiamocambiato rotta”. Hai tecniche particolarenell’insegnare soprattutto ilcontorsionismo? “Molte delle mietecniche sono quelle che mio papà hainsegnato a me; dopo vedendo un po’gli artisti che girano, ho imparatoqualche cosa, ma noi troviamo cheper il momento vanno bene le cosecome le insegniamo, e molti risultatici confortano in questo”. Parlando dirisultati e di allievi ne ricordi qualcunoin particolare? “Fare dei nomi nonsarebbe giusto perché ne abbiamoavuti tanti e ricordarli tutti non èpossibile. Con tutti indistintamenteabbiamo sempre agito con lo stessometro e nutrito lo stesso affetto; comunque,per fare un esempio, Adansed Ivan Peres han iniziato con noi,stavamo già mettendo su il numeroquando la direzione li trasferì con insegnatirussi. Ne abbiamo formatitanti, Terence e Nancy Rossi, iCiriello, Olivia Ferraris, VanniRossetti, Carlo D’Amico, SuyenBusnelli, Rita Carnevale. Ai treValeriu abbiamo insegnato tutto noitranne il giocoliere. I Casartelli(Alexis, Stefany, Leslie), Kevin ePatrik Martis, Roberta Bellucci, iDell’Acqua.. ma ripeto, rischio di faredei torti a qualcuno se continuo afare dei nomi, una cosa è certa: èsempre una bella emozione vedereoggi lavorare in pista chiunque di loro”.Gli allievi vi han seguito e nel tempohan fatto tesoro dei vostri insegnamenti?“Abbiamo trovato allievi che han capitoil nostro metodo e li ho sempretrovati entusiasti”. A conferma delleparole di Zorha, c’è da dire che neigiorni in cui fu realizzata questa intervistaabbiamo assistito a diversispettacoli in cui erano impegnati suoiex allievi, ogni volta che uno di loroentrava in pista l’attenzione della“maestra” era alta, e dopo lo spettacolol’allievo veniva dall’ex insegnanteper chiedere consigli. Tornando allascuola, si può parlare di una “scuolaitaliana” di contorsionismo grazieal lavoro di Fatima Zohra? C’è unadifferenza tra la scuola coreana e lanostra? “Noi andiamo in dolcezza,un’altra scuola, le altre sono moltopiù avanti. Con Sue Ellen Roccuzzoabbiamo cercato di fare una contorsionistapiù moderna, ho cercato dirinnovare il numero che facevo eliminando,per esempio, esercizi qualila presa con i piedi del cappello e delfiore. Noi abbiamo un altro metododi insegnamento, i cinesi non guardanose sfiniscono un allievo, stannoore ed ore a provare, non so neanchese mangino…io non la penso così”.Nel frattempo ci ha raggiuntiAguanito ed a lui chiedo se le attrazionihanno ancora un mercato in


ProfiliItalia o se bisogna andare all’esteroper lavorare magari anche in contestiextra-circo.“I nostri allievi che non hanno un circoin famiglia sono tutti all’esteroche lavorano in posti buoni, gli altrise sono di famiglia avendo il circo comei Bellucci, i Casartelli, i Niemen,tanto per fare un esempio, quelli rimangonoa casa nel proprio circo”.Per un insegnante nell’allievo è piùimportante la tecnica o la disciplina ?“Sono tutte e due cose fondamentalie fortunatamente fino ad oggi le abbiamoottenute tutte e due”. Comeinsegnante come vedi un atleta completoa 360°, che doti deve avere?“Deve avere una base di ginnastica,staccate, piegate, verticalismo, forza,perché se non hai la forza nellebraccia e nei muscoli addominali nonfai nulla. Se non fai piegate prima disaltare a terra ti rompi la schiena, sefai le verticali ti rovini i polsi e tuttoil resto. Quando hai questa partenzanel saltare a terra sei già inquadratoa fare qualunque cosa, labase è quella”. Una mia ossessione èla musica, penso che la scelta sia fondamentalee che il giusto mix tra musicae bravura dell’artista debba ottenerei brividi sulla pelle dello spettatore.Spesso capita di assistere anumeri la cui colonna sonora non hanulla in comune con l’esercizio che sista guardando. Canzoni del cantantepreferito, oppure musiche di unospettacolo che è piaciuto, ma chenon si sposano con l’esercizio in corso.“La musica è quasi il 50% del risultato.L’artista deve riuscire a farlasua, deve entrare nella pelle mentrefai l’esercizio e soprattutto deveessere la tua musica. Una volta noidistinguevamo l’artista dalla musica...senti la musica di Kris Kremo (ilcelebre giocoliere gentiluomo) giustoper fare un esempio, quella erala sua musica, e lui entrava in essamentre eseguiva i suoi esercizi.Purtroppo in questo oggi si faticamolto a far capire il concetto, e direche con una musica giusta un numeronormale potrebbe salire di tantigradini nel gradimento del pubblico”.Come abbiam visto Fatima Zorhaed Aguanito insegnano per 13 anniall’Accademia del Circo. La scuolachiude a Cesenatico per ritornare aVerona, l’appuntamento è per la riaperturae questa volta vicino casa,ma la convocazione per la riaperturadei corsi non arriva. “Sinceramente -risponde Fatima - eravamo confermatianche per la stagione successiva,ma è successo qualcosa che lo haimpedito. Se avessi saputo il motivoavrei chiarito. Con il tempo, chiaritie verificati i disguidi il sig. Palmiri cimandò una lettera di scuse”.Al Circo NiumanChiusa l’attività con l’Accademia,dopo un po’ di tempo tornate a faregli insegnati, questa volta in un circo,come siete arrivati al Circo Niuman?“Noi eravamo tornati a fare i pensionati,conoscevamo la Suyen Busnelli -figlia di Argangelo Busnelli e GuendalinaNiemen - che era stata nostraallieva e ci piaceva tantissimo.I Niemen sapevamo che sono bravissimepersone; ci chiamarono chiedendocise eravamo disposti ad andareda loro per insegnare ai ragazzinidelle loro famiglie. Avremmo dovutoinsegnargli a continuare nel mestieremagari con altre cose nuove.Accettammo un periodo di provasempre dicendo se va bene altrimentiamici come prima, in fondo non sapevamoneanche come ci saremmotrovati con loro e loro con noi. Siamorimasti 2 anni e mezzo e ci siamo trovatibenissimo. L’inverno scorso cisiamo fermati perché mio nipote cheha 15 anni ora va alle superiori, o sifermavano mio figlio e mia nuora o cifermavamo noi, giusto che si ferminogli anziani. Mio figlio e sua moglie(Julia Kolesnikova) hanno un maschietto,Rey, che il prossimo novembrecompirà 4 anni: a vederlo sembratranquillo, ma il suo soprannome è ‘Terremoto Merzari’. Vladik, il nipotedi 15 anni è figlio di mia nuora, maper noi tutti è come uno di casa e glivogliamo un gran bene. Scherzo deldestino, Ruby e Julia si sono sposatiproprio a Cesenatico”.Il rapporto che si è creato tra i coniugiMerzari e la Famiglia Niemen èveramente speciale. Ragazze e ragazziprendono sul serio le ore di allenamento,è un tornare a scuola, macon la consapevolezza che quelle oredi sudore un giorno saranno compensatedall’applauso del pubblico.Abbiamo visto che il feeling con la famigliaNiemen è quello giusto, chiedoallora a Zorha se ci sono state soddisfazioninell’insegnare a quegli allievi.“Tantissime: abbiamo a disposizionetre mesi l’anno e non si possonocerto fare miracoli, però i ragazzirispondono bene. Ad Erik –equilibristasul filo - abbiamo insegnato ilsalto mortale. A David la girata conla testa nel vasenton. Il numero dicontorsionismo della Vanessa lo abbiamopreparato fin dall’inizio. Connoi Caroline ha imparato il trapezio.Naturalmente abbiamo curato anchecoreografie ed in alcuni casi la sceltadelle musiche. Aguanito ha insegnatoil trapezino alla piccola Elisabet lostiamo perfezionando. Elisabet assiemead Angel provano le verticali evanno molto bene. Poi ci sono i giovanissimiMaverik e Warren che stannoapprendendo le basi fondamentali”.Ecco, Aguanito e Fatima Zorha:lui sereno, ma severo quando si trattadi insegnare una disciplina, lei decisain ogni situazione. Quando leggeretequeste righe saranno al seguitodella carovana del Circo Niuman,perché in fondo alla storia, il circo èstato, è e sarà sempre la loro vita.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 49


ProfiliFiorenza Colombo TogniSignora del circo italianodi Raffaele GrassoIn queste pagine proveremo a narraresommariamente il percorso artisticoed umano di un importante personaggiodella storia del circo italianoproveniente da una delle dinastiepiù prestigiose d’Europa. La signoraFiorenza Colombo Fratellini in Togni.Il papà, Gino Colombo (19/01/1889-1967), rimasto orfano in giovane età(il nonno era titolare di un’osteria aMilano), viene educato presso iMartinitt (un’istituzione di assistenzamilanese) studiando tra le altre coseanche architettura, pittura e danzaclassica. Fu artista multiforme e poliedrico.Diventa primo ballerino alteatro La Scala di Milano. A causa diuna brutta caduta durante uno spettacolodeve rinunciare a proseguirela danza classica. All’età di 21 anniviene ingaggiato nella troupe Rigamontie fu allievo di Rudy Hegelmann,poi come volante al CircoGatti-Manetti, fino ad arrivare nel1911 circa, prima della Rivoluzionein Russia al Circo Proserpi, dove incontrae si innamora di ElenaFratellini (Parigi, 30/05/1901), lacui famiglia, prestigiosa dinastia diclown, vissuta tra la Russia e la Polonia,era titolare appunto del CircoProserpi. Elena era la più giovanedei fratelli e si esibiva sia a cavalloche al trapezino. Nel 1922 ElenaFratellini e Gino Colombo si sposanoin Moldavia; dalla loro unione nasconoLucia (1925), Fiorenza (25/02/1923), Ginetta (1927), Luigi (1929),Giacomino (1934), Alessandro (1937),Alberto (1939) e Italo (1941).Fiorenza fino all’età di sette anniviaggia con loro, poi si ferma insiemeai fratelli a Bruxelles dove si formanostudiando fino all’età di 15 anni.Studia anche danza classica, oltre adiplomarsi successivamente in pianoforteal Conservatorio. Sia il papàche la nonna sono molto presentinella loro formazione, avendo fattoentrambi da giovani danza classica.A 18 anni Fiorenza studia anche cantolirico, ottenendo risultati sorprendentiper le stupende doti canoreCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 50Fiorenza cantante lirica aBerlinoLa compagnia del CirkusProserpi in Russia


ProfiliFiorenza Colombo dabambina1942. Fiorenza (a sinistra) eGinetta Colomboche mostra di possedere. Nei periodi liberi dallostudio con la famiglia intraprende delle tournéecome ricorda lei stessa: “Nel 1939 io, Ginetta emia cugina Mafalda formavamo il TrioBellezza girando in molti teatri d’Italia; in cartellonec’era scritto La Compagnia Fratellinipresenta il Trio Bellezza. Arrivando alla stazione,dato che la pubblicità che ci precedeva erasempre molto massiccia la gente si aspettavadi vedere scendere dal treno chissà qualidonne mature e formose, invece eravamotre adolescenti, graziose, ma pur sempreragazzine. Il nostro era tutto repertorio daavanspettacolo con canti, balletti, esibizioniaeree e l’esibizione al tavolo dei GimmaBrothers, trio composto da Gino,Giacomino e Mafalda”. Il fratello in questocontesto suonava la fisarmonica e la performancesi concludeva con la loro entrata di clown.L’<strong>INC</strong>ONTRO CON IL CIRCOTOGNIDopo la fine della SecondaGuerra Mondiale la CompagniaFratellini viene scritturataal Circo Nazionale Tognidove a Como nel settembre1945 Fiorenza conosce e si innamoradi Darix Togni. Il 19 gennaio 1946Fiorenza e Darix si sposano a Milan.Dopo le nozze partono per un romanticoviaggio di nozze in montagna,sulla neve. Ricorda Fiorenza: “Hosempre impresso in mente il ricordodel nostro grande amore, un verocolpito di fulmine al primo incontro.Ci legava molta complicità reciproca”.Dalla loro unione nascono Danila(8/06/1946-17/02/2007), Livio (28/10/1950), Corrado(12/08/1953), Davio (4/10/1959) eNevia (27/05/1964).La sorella Ginetta sposa a marzo dellostesso anno Cesare Togni: “Ci esibivamoin tutto - prosegue Fiorenza –charivari, piramidi a cavallo (inizialmenteWioris, Darix, Cesare, Fiorenza,Liliana, Adriana, fino ad arrivarea 9 elementi). Io avevo molta pauradi esibirmi ad altezza, ma grazie amio marito vinsi pian piano questapaura”. Inoltre Fiorenza, da brillantecantante lirica, in abito lungo nero econ uno stile napoletano tutto suo,cantava brani della tradizione partenopeaquali “Torna a Surriento” e“Cuore ingrato” durante il montaggioe lo smontaggio della gabbia. Siamoagli inizi degli anni Cinquanta. In orchestranei primi mesi del 1950, giàin attesa di Livio, per sostituire un orchestraleche era andato via, suona ilpianoforte. Tra le esperienze artisticheinsieme a Darix, anche un incidentein pista che ricorda con particolareimpressione: “Nell’estate del1950, durante l’esibizione delle piramidiequestri, mentre ero sulle spalledi Darix, i cavalli si fermarono improvvisamentefacendomi cadere esbattere sul maneggio. Dovetti starea riposo per un mese, ma comunqueandò bene”. Tornò ad esibirsi dopo lanascita di Livio. C’è da aggiungereche Fiorenza, anche se giovane, hagià un bagaglio culturale di esperienzeartistiche notevole, avendo viaggiatoparecchio all’estero: Russia,Polonia, Germania, Francia, solo percitare alcuni paesi. Aveva avuto modo,dunque, di formarsi una propriapersonalità molto solida e di aprire ipropri orizzonti culturali.Ricorda: “Negli anni Cinquanta venivogiudicata troppo emancipata soloperché andavo a prendere un caffè albar da sola. Tutta un’altra cosa al-Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 51


ProfiliFiorenza Colombo Togninegli anni NovantaFiorenza e Darix con i figliDanila Livio Corrado e DavioFiorenza con la figliaNevial’estero. Tra l’altro io mi ritengo unanimo libero, animo molto viaggiare”.Darix molto raramente andò comeartista all’estero; accadde unavolta in Svezia al Cirkus Scott (1969)e prima nel 1961 in Danimarca alCirkus Schumann, allo stabile diCopenhagen. All’ingresso dell’edificiocampeggiava una gigantografia diDarix gladiatore che si illuminava dinotte. Fu quello l’ultimo anno che lostato in quel paese consentì l’esibizionedegli animali feroci.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 52RICORDI BELLI E BRUTTIIn quegli anni erano stati acquistatida un complesso in Germania tre elefanti.Una sera uno di essi riuscendoa staccare dal terreno il picchetto acui era ancorato, fuggì dalle scuderieed entrando nel circo “correndo sottole gradinate e scaraventando letavole come se fossero stati deifiammiferi…quanta paura…quel giornoperò l’elefantessa divenne incredibilmentedocile e mansueta”.Paura, dunque, come quella che provaronoper il terribile incendio diPorta Volta a Milano nel 1963 che distrusseil circo. Darix e Fiorenza stavanocenando verso le 20 quando leurla “Al fuoco! Al fuoco!” provenientidall’esterno fecero balzare fuoriDarix che uscì a piedi nudi. Era inverno.Gli elefanti terrorizzati dallefiamme sfondarono un muro a cuierano addossate le scuderie, consentendocosì una via di fuga agli altrianimali. Un operaio sul carro gabbiadelle tigri con un tubo gettava continuamenteacqua per evitare che lefiamme e il fiume le soffocassero,dato che non potevano darsi alla fuga.Il tutto probabilmente accaddeper un corto circuito. Quanta forza,sacrifici e coraggio per ricominciare.Emblematici al riguardo rimangono ilmanifesto in cui un bambino mette lasua offerta in un circo a forma di salvadanaioe la poesia “Il Circo” ispiratae dettata da Darix e scritta daEnrico Bassano. Darix la recitò successivamentesempre alla fine deglispettacoli. Ancora Paura, come quandoa Roma, nell’estate 1957 scapparonodal carro gabbia quattro tigri,andando a passeggiare tra le gradinate.Fu la nonna che riuscì a tenere abada in un angolo con estremo coraggioe sprezzo del pericolo. In un’altraoccasione dopo il numero in pista,per una disattenzione dell’operaio,rimase aperto lo sportello del tunnel


ProfiliFiorenza e Darix negli anniCinquantacosicché una delle tigri ritornò liberain pista dove vi era un bambino chegiocava. Anche in quell’occasionegrazie al sangue freddo di Darix tuttoandò per il meglio senza conseguenzeper il bambino.DARIX, DOMATORE E DIRETTOREDarix aveva iniziato la sua carriera didomatore con le tigri a 25 anni.Presentò prima un numero di soli leonie poi un numero di 8 tigri delBengala. Creatasi l’immagine di Darixgladiatore, partecipò a molti filmstorici in costume in queste vesti. Ilsuo in pista era un ammaestramentoin dolcezza il che lo aiutò molto nelriuscire ad instaurare un buon rapportocon i suoi animali. In pistaDarix aveva alcune peculiarità che glierano proprie quali il cerchio in cuisaltava le tigri non era infuocato, macircondato da un giro di lampadine,le colonnine stile romano usate comesgabelli per gli animali, per contribuirealla sua figura da “gladiatore”;la gabbia costituita da rete metallica,la cupola romana, alcuni sistemidi montaggio e smontaggio delle gradinate,tutti progetti realizzati e soventebrevettati dal fratello Wiorische bilanciava la grandezza di Darixin pista con l’importanza del suo lavorodietro le quinte. Due assi per ungrande circo. A loro il merito dellefantastiche produzioni del Circonell’Acqua che rimarranno uniche edirripetibili nella storia del circo italiano.Fuori dallo chapiteau un’enormevasca di 10 x 6 metri. All’interno,in un’ambientazione veneziana congiochi d’acqua e gondole in pista eFiorenza che cantava sul ponticello,Danila che interpretava “La Mortedel Cigno”, ovunque luci blu fluorescentie animali di gomma piuma sospesicome per incanto in tutto lochapiteau. Negli anni SettantaFiorenza arriva in pista su un cavalloe una volta in pista cantava con la vocesu cui ci siamo dilungati.Ad Imperia il 1° settembre 1976 siviene a sapere della sua malattia checauserà la sua scomparsa in appena45 giorni, il 15 ottobre 1976. “In quei45 giorni - ricorda Fiorenza – gli fui alfianco in ogni istante. Da quando luise ne è andato tutto è cambiato.Umanamente e artisticamente, mal’amore che ci legava era talmenteforte che tutt’oggi in alcuni momentiè come se lo sentissi accanto”. Allaguida del complesso si sono succedutii figli. Fiorenza, anche con la mortenel cuore, ha continuato a viveree lavorare nel circo con la famiglia,esibendosi come cantante fino al2005, anno della tournée del Florilegioin Francia, durante il passo a duedi Davio. In questa apparizione in pista,Fiorenza appariva nelle vesti della“mamma” accompagnata da unchitarrista o da una fisarmonica dalvivo.A questo punto lasciamo la parola aMarcello Porru che per diversi anniha accompagnato Fiorenza in pistasuonando la chitarre: “Accompagnarela Fiorenza era una cosa molto piacevole;la Fiorenza cantava assolutamentedal vivo, lasciava la sala stupefatta,una voce nitida e chiara comel’alba di un giorno stupendo.Quando cantava “Torna a Surriento”,l’acuto finale ti dava i brividi!”.Prosegue Marcello ancora rapito dalricordo di quei periodi in casa Togni:“La Fiorenza al circo era “un’icona”:la mamma di tutti noi. Un’artistache ha sempre saputo adeguarsi aiproblemi attuali, contro quelli che,in tanti circhi, restano rinchiusi nelloro perimetro prendere contattocon la realtà esterna. Fiorenza hasempre amato ed ama ancora, ilviaggio, questo credo che non potràmai abbandonarlo. Quando si andavaal supermercato, la si sentiva canticchiare,eseguiva le sue prove di cantoanche quando faceva la spesa; tornavacon la sua bicicletta cantandoquasi sempre un’aria melodica; inogni caso anche se non la si vedevasapevamo che era nel supermercato,la si udiva fino a tre quattro repartipiù lontani; era una cosa bella, hasempre amato il suo mestiere”.Vogliamo chiudere queste righe conle parole della signora Fiorenza chesono stampate su alcuni programmidi sala, parola con le quali è solitaterminare le interviste. In fondo ormaici sembra di conoscerla bene.“Siamo ricchi di storia e di ricordi. Ilcirco è il mio lavoro, è la mia vita, glianimali i miei amici. La mia roulottenon é grande come un appartamento,ma cammina, e dove vado io leiviene con me”.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 53


ProfiliAmedeo Nino Orfeiil Grande Sconosciutodi Alberto OrfeiOggi voglio parlarvi di un personaggiopoco conosciuto, ma che ha fattola storia del circo. Mi riferisco aNino Orfei, o meglio, AmedeoOrfei, figlio di Orfeo Orfei (fratellopiù vecchio di mio nonno Paolino) eNorma Zambelli. Nino nacque aSant’Agata Bolognese il 31 dicembredel 1902.Nino fa parte della storia del circo edegli Orfei. Cominciò la sua attivitàcircense a tredici anni (poco primadella guerra) con un numero di trapezio,poi diventò un eccellente saltatorea terra e al trampolino graziealla sua grande agilità. Questa suaabilità gli fruttò molto quando si dedicòall’acrobata a cavallo, sotto laguida del grande maestro russoNikolaj Nikitin.Quando, durante la I Grande Guerra,suo padre Orfeo, fu al fronte comegranatiere, lui con soli tredici anni,per aiutare la madre a mantenere lafamiglia, che era composta dalla sorellaIole (1905) e dal fratelloNandino (1907), dato che il circo ri-1928. Amedeo durante l’AltaScuola. Quadro a olio di autoresconosciutomase chiuso durante tutto il periodobellico, andò a lavorare nei teatricon un numero di charivari e un numerodi trapezino con i quali avevadebuttato da pochi mesi.I contemporanei dei due grandi cavallerizziEnrico Caroli e Nino Orfei,discutevano su chi dei due fosse ilmigliore. Certo Enrico fu molto piùfamoso, mentre Nino rimase un po’nell’ombra, ma chi li conobbe entrambi,li considerò i più grandi cavallerizzidi tutti i tempi.Enrico e Nino furono grandi amici ederano anche parenti, perché Enricoera fratellastro di sua moglieAmedea Bellei, poiché la mamma dimia zia Amedeasi sposò, in secondenozzecon AlbertoCaroli, padredi Enrico.Quando NinoconobbeAmedea e lasua famiglianel1 9 2 3 ,E n r i c onon era ancora famoso, mentre luiera già abbastanza conosciuto daisuoi contemporanei; poi Enrico andòin Germania al Circo Bush, dove ottenneun grandissimo successo e raggiunsela fama. Tutte le volte che idue s’incontravano, Enrico dicevasempre all’altro: “Tu Nino dovrestifare come me, andare per un po’ inqualche grande circo, per essere conosciuto,perché, finche resterai neltuo circo di famiglia, rimarrai sempresconosciuto, o perlomeno nonconosciuto come meriteresti, perchései un bravissimo cavallerizzo,ma restando lì, rimarrai sempre nel-1927. Amedea Bellei e Nino Orfei all’epoca del Passo a DueCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 54


ProfiliAmedea Bellei sulle punte a15 anni al Circo MadamTruzzi1927. Ritratto di Amedea Belleil’ombra”.Io personalmente non vidi mio zioNino all’epoca in cui era un cavallerizzo,anche se fui un suo allievo, sianel jokey che nell’ammaestramentodi cavalli, però vidi fotografie chemostravano gli incredibili eserciziche eseguiva, come il doppio saltomortale da cavallo a cavallo, unesercizio incredibile, perché nel cavalloche cominciava il salto, nonaveva la possibilità di una rincorsa:era in piedi in equilibrio sul cavallo,poi con un impulso eseguiva il doppioarrivando sull’altro cavallo. Eratutto fatto con una grande forza dispalle e grandissima agilità. Arrivaresull’altro cavallo facendo due saltimortali, era quasi come farli da fermo.Non ho mai saputo di altri chel’abbiano eseguito. Nella foto non sipuò contare il numero di salti mortaliche eseguiva, credetti alla genteche lo raccontava, fra i quali anchemio padre e mio zio Paride, genteche godeva di tutta la mia fiduciae stima, però nella foto che è pubblicatain quest’articolo, si vede lastraordinaria altezza che raggiunge,potendo immaginare il numero di giriche faceva.Amedea e Nino si conobbero, comeaccennavo, nel 1923 e si sposarononel 1926, unendo le loro abilità perfare un bellissimo numero di passo adue, perché anche Amedea era unabrava cavallerizza proveniente dallascuola dei Caroli; Amedea eseguivaun bel numero di balletto sulle puntesul cavallo col panneau (l’ampiasella piatta utilizzata per questo tipodi disciplina, n.d.r.).Nino, oltre che al numero di jokey,presentava anche una bella altascuola: usciva in frac, tutto compitoed elegante; dal momento che ognivolta che entrava in pista vestito cosìper presentare quel numero, c’erasempre qualcuno che rideva, facendoloirritare, decise di vestirsimeno classico e cominciò a presentarsiin costume da Cow Boy e, inquel modo, nessuno più rise.Orlando Orfei, che è nato nel 1920,ha diciotto anni meno di Nino, equando aveva diciannove anni, Ninone aveva trentasette; mio padreconsiderava suo cugino già un vecchio,e ogni tanto lo sfotteva. Ungiorno Nino si stancò, prese il gallettogiovane e lo mise fermo in piedi(tenete presente che Orlando aquell’età era già alto m. 1,82)Amedeo, con quattro passi di rincorsa,saltò Orlando a piedi pari, e lo risaltòa tornare, facendolo tre volte,mostrando al giovanotto che il vecchionon era così rammollito. Orlandorimase stupefatto nel vedere tantaagilità: da quel momento smise diconsiderarlo decrepito, e ogni tantoraccontava quell’episodio a qualcuno.C’è da dire una cosa: Nino nonsaltò a piedi pari sulla testa del cugino,ma i piedi li fece passare al latodella sua testa, rubando una ventinadi centimetri, ma rimane sempreun salto di m. 1,60 pressochésenza rincorsa.Sempre detto da chi lo vide, comeVittorio Caretta, Nando Squarzoni,Afer Bogino e tanti altri, Nino eseguivain un giro di pista quattro saltiin piedi sul cavallo senza l’uso dellabattuta che,per chi non lo conosce,è una specie di piccolo trampolinoche aiuta a saltare sul cavallo. Hosentito qualcuno che affermava cheCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 55


Profilidi salti ne faceva ben cinque, ma aquesto io non credo. A quelli chehanno affermato che i salti eranoquattro io credo, perché era tuttagente seria, degna di fiducia.Ho anticipato sopra, che fu importanteanche per la mia famiglia, oravi spiego il motivo. Mio padre era diventatogià un buon domatore, eavevamo anche gli orsi bruni diSwend Evertik, e anche quello eraun gran bel numero, ma non avevamoancora l’impronta del grande circo.La trasformazione successequando mio cugino Nandino (NandoOrfei), volle un numero di cavalli inlibertà. Questo provocò grandi discussioniin famiglia, perché, Orlandoe i miei zii Remo Venturi e RenatoFreddi, furono contro, ma mia ziaAlba Furini, s’impuntò e volle assecondareil figlio. Vinse lei e furonocomprati i famosi cavalli che preseroparte al film “Ben Hur” conCharlton Heston, insieme a dei cammellie dei pony. Nino fu incaricatodi preparare i numeri con quegli animali;Rinaldo, Orfeo ed io fummoreclutati per aiutarlo. Quello per mefu l’inizio di una nuova fase dellamia vita. Dopo la preparazione diquei numeri, mi appassionai ai cavallie volli imparare tutto su queglianimali: cavalcarli e addestrarli.Anche in quel caso Nino si dimostròun eccellente addestratore.Ho affermato che la trasformazionedel nostro circo fu dovuta alla venutadi quegli animali e ve ne forniscouna prova: quando avevamo i bellissiminumeri di Orlando e di Swend,non potevamo fare le sfilate, ma conl’arrivo dei cavalli, dei cammelli edegli altri animali, che si potevanoportare in parata, le cose cambiarono,e grazie a Nandino, che aveva lamania delle cavalcate, cominciammoad avere un’altra impronta, davero circo grande.Non ho dimenticato il carisma di miopadre, specialmente con la televisionedi quei tempi in cui tutti i programmierano filmati in diretta perchénon esisteva ancora il “videoregistratore”e nessuno riusciva a farequello che Orlando faceva quando sidovevano fare riprese con gli animali:il suo dono d’improvvisatore, ilcarisma col microfono, la sua innatadote da trascinatore di folle (se sifosse dato alla politica, avrebbe sicuramentefatto strada). Orlando fecein modo che i dirigenti della RAIci scegliessero sempre quando volevanoriprendere un circo, così ci trasformammonel circo della televisione,che culminò con le trasmissioni“Il Mattatore” e “Il DomatoreRacconta”; però a quei tempi c’eragià la registrazione dei programmi equei filmati furono esportati negliUSA e di là distribuiti in molti paesi,facendoci conoscere nel mondo intero.Quello che voglio dire e cheprima dei cavalli, cammelli e gli elefanti,sembravamo un bel circo “medio”.Torniamo a Nino: come dissi,fu un grande cavallerizzo e addestratoredi cavalli, e fu veramenteimportante nella nostra trasformazioneda circo medio a circo grande,ma non fu (almeno per me e per miocugino Orfeo, suo figlio) un buonmaestro per cavallerizzi, perché futroppo esigente e perfezionista.Niente di quello che facevamo erasufficiente. Lui era stato troppogrande e tutto quello che noi riuscivamoa fare, gli sembrava mediocre.Ricordo che ci fece andare in piedisul cavallo per mesi di fila, senzafarci provare un pochino di volteggia.Questo a me sembrava il colmo.Io mi sentivo già così bravo a stare inpiedi sul cavallo, che mi scocciavacontinuare a provarlo tutti i giorniper ore e con la lungia. Un giorno mistancai e gli dissi che ero già sicurodi non aver più bisogno della lungiae che volevo provare un po’ di volteggia.Lui mi disse: “Sì Enrico!” – “PerchéEnrico?” – domandai. Lui rispose:“Sì, Enrico Caroli! Ormai sei bravocome lui!” – e replicò – “Prova aguardare in alto!” – “Guardare in alto”– chiesi – “Sì, in alto” – disse.Ubbidii e alzai lo sguardo, e in menche non si dica mi ritrovai appeso allalungia come un salame. Fu sufficientealzare lo sguardo per perderetutto l’equilibrio che in mesi di proveavevo acquistato: se fossi statosenza lungia, non so proprio comesarebbe finita.Senza dubbio lui voleva farci raggiungereprima, una sicurezza di appiomboche sicuramente ci avrebbeaiutato nelle fasi successive delleprove, ma per noi era una perdita ditempo, perché quello che ci piacevae volevamo, era la volteggia e nonessere perfetti in piedi, poiché nonavevamo l’intenzione di fare il passoa due, ma il cow boy e l’alta scuola,l’essere perfetti in piedi non ci interessavamolto. È probabile che avesseragione lui, ma la nostra impazienzaci diceva il contrario, così co-Circo Orfei a Milano - Carnevale 1934Pasqua 1943. Circo Orfei a Modena. Erano tuttiriuniti, la famiglia di Nino e quella di Paolino OrfeiCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 56


Profiliminciammo a provare la volteggiasenza la sua presenza, commettendouna grande quantità di errori, alpunto che quando Nino si accorse diquello che stavamo facendo, ci sgridò,ma ci corresse e cominciò a insegnarcila volteggia nel modo giusto.Comunque lui fu una grandescuola per me, m’insegnò persino alavorare il cuoio, per fare le fruste,i finimenti e le selle dei cavalli e unmucchio di altre cose utili.Quell’uomo sapeva fare di tutto, erauna vera enciclopedia vivente. Nonc’era cosa dentro il circo che lui nonconoscesse. Credo che lui e mio zioAdriano Bonora, fossero le personeche conoscevano più cose di circoche io abbia incontrato. Nessun problemanel circo era tanto complicatoche uno dei duenon risolvesse.Dopo la separazionedella miaf a m i g l i a(Orlando dauna parte eLiana, Nando e Rinaldo dall’altra),noi rimanemmo con i leoni e l’Albacon i cavalli; i cammelli li dividemmoperché erano dodici e non facevanoun gran numero. Non avevamonessun numero di cavalli in libertà,cosi Orlando si decise a comprarneuno già pronto dal Circo BertramMills. Quegli animali erano stati affittatial Cirkus Scott in Svezia, cosìin agosto del 1962 Nino ed io partimmoper andare a prendere il numeroda Scott. Questo sarebbe unlungo racconto che occupa un interocapitolo del mio libro “O CircoViverá” che scrissi in Brasile. Perciòqui menzionerò solo alcuni aneddotidi quel complicato viaggio.IL COMPLICATO VIAGGIO IN SVEZIAQuando arrivammo al Circo Scott, sitrovava nella cittàdi Kiruna, ches’incontra a100 Km dentroil circopolare artico.Arrivammo in quella città alle novedi sera, ma c’era ancora luce comedi giorno. Per me, che all’epoca nonconoscevo bene (e non mi piaceva)la geografia, fu una cosa incredibile:per due notti non riuscii a dormire,ma poi, su consiglio di Didier Danion,comprai una mascherina e risolsiil problema.Il primo impatto negativo di quelviaggio fu che in Svezia all’epocaguidavano a sinistra e nella prima attraversatadi strada quasi finimmosotto le macchine che passavano. Ioavevo diciassette anni e quello spaventofu sufficiente per farmi ragionareche nell’attraversare le strade,bisognava guardare prima a destra epoi a sinistra, esattamente il contrariodi quello che faremmo qui, mamio zio Nino, che quell’anno avevala veneranda età di sessanta anni(tre anni e mezzo in meno del sottoscrittooggi), quel ragionamento nonentrò in testa, cosi dovevo salvarlodall’essere investito tre o quattrovolte al giorno!Quando partimmo, ci diedero un nomedi cui chiedere da Scott: PhilipsHallan, l’addestratore di quel numero.Arrivando al circo, scoprimmoche c’erano molti artisti che conoscevamo:i Danion delle foche, la famigliaBertolacini (saltatori italoamericani),i Chi Bao Guy (acrobaticinesi che avevano già lavorato connoi), la famiglia Rodrigues (grandisbarristi messicani che avevano unnumero di sbarre differenti, con1929. Nino in un’ Araba sulcavallo durante le prove1927. Nandino e Ninoin un numero di JokeyCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 57


Profili1940. Amedea e Nino nel Passo a due. VittorioCarretta manda i cavalli1940. Amedea e Nino nel passo a due nell’arenadopo che un temporale distrusse il tendonesbarre basse e alte), così non ci sentimmoperduti per la lingua.Chiedemmo a Didier Danion (che eraun mio grande amico) di farci da interpretecon l’addestratore inglesee insieme giungemmo al campino diPhilips Hallan. Bussammo alla portadella roulotte e apparve una signora:le chiedemmo se potevamo parlarecon suo marito e Didier tradusse.La donna rispose che non erasposata. Noi insistemmo che volevamoparlare coll’addestratore del numerodi palomini, zebre e pony delCirco Bertram Mills, e la donna disseche l’addestratore… era lei! Noi lemostrammo il biglietto che ci avevanodato col nome di Philips Hallan, eper nostra sorpresa venne fuori chePhilips Hallan era lei. Superato quelmalinteso, il giorno seguente cominciammoa provare il numero.Rimanemmo da Scott quasi due mesi,dall’inizio d’agosto alla fine disettembre, e prendemmo confidenzacon gli animali in pista, ma non installa, perché credevamo che i suoioperai sarebbero venuti in Italia eavrebbero trasmesso le istruzioni ainostri e poi se ne sarebberotornati in Inghilterra, ma nonfu così. Quando l’ultima notte,portammo gli animaliallastazione,salutammo gli stallieri inglesie da qualcosa che dissero, mi sembròche loro sarebbero tornati subitoin Inghilterra. Riferii a Nino il miodubbio, ma lui mi rispose che eromatto: sarebbe stato impossibileche avessero lasciato viaggiare glianimali dalla Svezia alla Sicilia dasoli, erano più di 3.000 km.Andammo al circo e chiamammoDidier nuovamente per farci da interprete.La signora Hallan confermòche i suoi operai sarebbero ritornatiin Inghilterra. Discutemmo unpo’ sul fatto che gli animali nonavrebbero potuto viaggiare da soli,che noi non avevamo ancora acquistatoconfidenza con loro e che sarebbestato pericoloso far affrontareloro un viaggio così lungo con personeche loro non conoscevano, ma lasignora Philips disse che quello nonera problema suo e ci salutò.A quel punto decidemmo che avremmodovuto viaggiare nei vagoni congli animali.Tornammo alla stazione e ci informammodell’orario incui il treno sarebbepartitol’indomani.Ioc a p i ichel’orario di partenza sarebbe stato intornoalle 10.30, ma Nino insistevache partiva alle 9.30. Siccome io capivol’inglese più di lui e il funzionarioche ci diede l’informazione ci risposein quella lingua, io insistettisulle 10.30. Io non avevo niente diadatto per affrontare un viaggio di3.000 in un vagone bestiame e pretesidi andare in un magazzino acomprarmi qualche tuta da ginnasticaper quell’occasione.Nino insisteva che non avremmoavuto il tempo, perché il negozioapriva alle 9.00 e non ci sarebbe statoil tempo per tornare all’hotel epoi andare alla stazione. Io dissi chese avessimo portato la nostra roba aivagoni la mattina presto, poi saremmostati liberi di andare al negozio.Dalle 09.00 alle 10.30 avremmo avutotutto il tempo per tornare ai nostrivagoni. Così mio zio venne conme al negozio. Comprai tutto quelloche mi sarebbe servito nel viaggio:le tute da ginnastica e una valigettada picnic, per farmi da mangiare nelviaggio. Quando finimmo le compere,andammo alla stazione, e per nostrasorpresa i vagoni del circo nonerano più là. A mio zio, quasi venneun colpo, io tentai calmarlo dicendogliche probabilmente li avevanospostati di binario; con la praticache io avevo di ferrovie, gli dissi chequello succede sempre, ma Nino nonsi dava pace: quei poveri animalistavano viaggiando da soli e primache gli altri del circo se ne fossero7 luglio 1936. Nino e compagni durantel’invito a BellariaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 58


Profiliaccorti, sarebbero passati dei giorni.Quel convoglio ferroviario era compostodi vari vagoni per gli animali diDarix Togni, che finita la stagione daScott tornavano in Italia, alcuni vagoniper gli animali di Knie, che tornavanoin Svizzera e i nostri due: inuno c’erano i pony e le zebre e nell’altroi quattro palomini. Avevo dimenticatodi descrivervi il numeroche andammo a prendere. Era unnumero misto composto di quattrocavalli palomini, quattro zebre equattro pony dello Shetland, un numeroveramente simpatico.Torniamo ai fatti. Chiedemmo informazionidel convoglio del circo, mafu una vera difficoltà farci capire: lìpochi capivano l’inglese e il mio eraabbastanza scadente. Nino parlavatedesco, ma quasi nessuno capivaquella lingua. Mio zio era disperato,diceva che nella sua vita non avevamai fatto una cosa così, che la responsabilitàera sua e non avrebbemai dovuto darmi retta, che se losentiva che non sarebbe dovuto venireal negozio con me e che non cisarei dovuto andare nemmeno io.Da parte mia, con i miei diciassetteanni, non vedevo tutta quella tragediadescritta da lui. Ero convinto cheavremmo ritrovato i vagoni fermi inqualche binario non lontano da lì.Finalmente un vecchio ferrovierecapì il tedesco, disse a Nino di andarecon lui. Ci portò ad una vecchiaVolvo, e poi di gran carriera cominciòa correre costeggiando i binari ealle volte scavalcandoli internamente.Finalmente arrivammo a un molo,dove c’era un grande ferri boatche stava imbarcando dei vagoni. Ciportò alla polizia doganale e parlandoin svedese spiego la nostra situazione,che sino a quel momento nonconoscevo nemmeno io. Il poliziottoci chiese i documenti e i biglietti,cosa che noi non avevamo perché,avevamo lasciato tutto nei vagonicon le nostre valigie; avevamo solola roba del corpo, qualche soldo equello che avevamo comprato almagazzino. Il doganiere cominciò ascuotere la testa negativamenteborbottando qualcosa in svedese chenoi non capivamo. Noi tentavamo difargli capire che eravamo del circo eche i nostri documenti erano rimastinei vagoni con i cavalli e che quandosiamo arrivati in stazione, non li abbiamopiù trovati. Io continuavo adirgli: “Circus, Circus train”, mal’uomo non mi capiva. Cominciò a riunirsigente per ascoltare quello chestava succedendo e finalmente unodi quelli che stava ascoltando, cominciòa parlare col doganiere, spiegandogliqualcosa.L’omino e il doganiere, sfoderaronoun sorriso e ci invitarono a seguirlisul traghetto. Noi non capivamoniente, ma li seguimmo. Il tratto dimare da Helsinborg (Svezia) aHelsingor (Danimarca) è abbastanzacorto, perche la sera si vedevano idue tetti delle cattedrali che eranofosforescenti. Dalla Svezia si vedevala chiesa in Danimarca, e da questasi vedeva quella dall’altra parte.Quando arrivammo in Danimarca, ilpoliziotto svedese ci consegnò aquelli danesi e quelli ridendo, comese già sapessero chi eravamo e cosaavevamo fatto, ci misero fretta e cifecero salire su di una specie di jeepe ci condussero, dove c’era il convogliodel circo. Quando arrivammo altreno, fummo accolti da un grandeapplauso. Tutti stavano aspettandoci,si erano accorti della nostra assenzae avevano informato la poliziadanese che si era già messa in contattocon quella svedese.La nostra fortuna fu che il convoglioferroviario era troppo lungo e sultraghetto non c’erano stati tutti ivagoni, così divisero il convoglio indue, fermarono la prima parte inDanimarca in attesa della secondache era ancora in Svezia, che fu imbarcatain un secondo viaggio, doveabbiamo traghettato anche noi cheeravamo rimasti in quel paese senzadocumenti, né bagagli e con pochissimisoldi. Possiamo dire di esserestati abbastanza fortunati. Comedissi quel viaggio fu veramente ro-1929. Nino nel salto del fazzoletto durante le prove1930. Nino nel doppio salto mortale da cavallo a cavalloCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 59


Profilicambolesco e necessiterebbe di unracconto più lungo e dettagliato comeho fatto nel mio libro. Quello cheposso dirvi qui é che mio zio non vollepiù scendere da quel vagone pernessun motivo: lui salì sul vagone aHelsingor e sarebbe sceso solo aCatania, dove c’era il nostro circo,ma fu costretto a scendere in dueoccasioni: la prima a Lipzig, dove cifu una perquisizione da parte dellapolizia della Germania dell’Est checercava dei fuggitivi, che tentavanodi raggiungere quella dell’Ovest.Siccome Nino si rifiutò di scenderedal vagone, la polizia lo buttò fuoria forza sotto minaccia delle baionette.La seconda uscita dai vagoni fu aChiasso in Svizzera, dove rimanemmofermi una settimana, perché inostri documenti sanitari erano sbagliatie dovemmo aspettare che dalcirco facessero nuove pratiche d’importazione.Dopo tre giorni fermi allafrontiera, convinsi Nino di venirecon me ad un hotel a farsi un bel bagno,ma quando tornammo, i nostrivagoni non c’erano più, al poveroNino quasi venne una sincope, manon era successo niente, li avevanospostati di ramblè (le rampe utilizzateper caricare e scaricare i vagonimerci). Lì a Chiasso mi sentivo incasa, perché parlavano italiano e leferrovie le conoscevo come le mietasche. A quei tempi io caricavo ilmateriale del circo in treno e avevomolta pratica in quell’ambiente, indipendentedi quale nazione fosse:le ferrovie erano tutte uguali, dovec’erano dei binari mi sentivo a mioagio. Quando stavamo viaggiando insiemeai vagoni degli animali diDarix, eravamo un convoglio conorari prestabiliti e possedevamo dellepriorità, ma dopo che ci lasciaronosoli a Chiasso, quando finalmentearrivò l’autorizzazione di ripartire,impiegammo alcuni giorni ad arrivarea Catania, perché, spesso ci lasciavanofermi in qualche stazione inattesa che ci fosse qualche treno peressere collocati in coda e continuareil viaggio. Finalmente arrivammo aCatania e quel sofferto viaggio terminò,ma i nostri problemi erano solocominciati. Quel viaggio provocòuna specie di trauma nervosa, diciamouno stress, al maschio delle zebre“Masai” (questo era il suo nome):quell’animale quando era in pistasi comportava normalmente edCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 60era docile, ma quando usciva dalla pista,si trasformava in un vero demonio,scalciava in tutte le direzioni emordeva, non lasciava avvicinarsi nessuno,mandò all’ospedale molti operaidi quelli che dovevano lavorarecon lui, ma questa è un’altra storia.NOMI RICORRENTIAvrete notato che nella nostra famiglia,ci sono due nomi che si ripetonovarie volte, Paolo e Ferdinando.Paolo fu il primo della stirpe, mio trisnonno,il prete che si tolse la tonacaper andarsene con una saltimbanco oforse una zingara; mio nonno Paolino,si chiamava Paolo, ma lo chiamaronocosì per via di suo nonno; mio cuginoPaolo, il fratello di Moira e il sottoscritto,perché anch’io mi chiamo anchePaolo, poi ce ne sono altri, sia quiin Italia che in Brasile. Ferdinando sichiamava il mio bisnonno, quello checreò il primo circo Orfei (era figlio diPaolo l’ex prete, e padre di Orfeo,Paolino, Enrico, Vittoria, Cecilia eGiovanna); il fratello di Nino si chiamavaFerdinando, ma lo chiamavanoNandino Fiacca (che era il nome cheusava da pagliaccio) e poi c’èNandino (Nando Orfei) mio cugino,fratello della Liana e di Rinaldo.1937. Nino e compagnia;invito con carrozzaQuesti due, sono nomi molto ricorrentinella nostra famiglia.Mio zio Nino fu un grande del circo,ma rimase sconosciuto, per il suo caratteremodesto, tutto quello che faceva,anche se fosse la cosa più difficiledel mondo, lo faceva normalmente,senza mai mettersi in evidenzao vantarsi di quello che aveva fatto.Uomini come lui e mio zioAdriano, sono la vera spina dorsaledel circo, quelli che fecero la storiasenza mai apparire. E’ grazie a gentedi quello stampo che il circo è arrivatodove è arrivato ed ha sopravissutoa tutte le vicissitudini che ci sono state.Se Nino avesse fatto il suo numerodi jokey in un circo come il nostronegli anni Sessanta, con la televisionee tutto il resto, sarebbe arrivato allestelle, ma nel suo circo degli anniVenti, rimase nell’ombra. EnricoCaroli aveva ragione: Nino sarebbedovuto andare in un grande circo.Solo in quel modo avrebbe avuto lafama che si meritava, e non sarebberimasto “Il grande sconosciuto”.


Stagione in Svizzera 2009di Massimo Malagoli – 1° parteEsteroun’offerta varia e di qualitàA tutti sarà capitato anche più diuna volta, soprattutto in passato, disentire affermazioni del tipo“L’Italia è super-affollata di circhi”o “Il lavoro è scarso perché ci sonotroppi circhi”. Ma siamo davvero sicuriche nel 2009 queste affermazionipossano essere considerate ancoravalide? Forse un dubbio sorgeguardando appena al di là dei nostriconfini, in Svizzera, dove se da unlato è vero che i complessi operantisono numericamente inferiori, dall’altroconsiderando la superficie ela popolazione ne emerge che laConfederazione ha una densità circenseimpressionante. La Svizzeraoccupa un’area inferiore allaLombardia e Piemonte, ha una popolazionenettamente più bassa diquella lombarda (7,6 contro 9,7 milioni),ma ha un’offerta di spettacolicircensi molto più ampia.In questo articolo non si vuole trattarel’offerta invernale (vedi InCammino 4/2008), bensì fare unbreve excursus solo su quella primaverile/estiva2009, senza la pretesa,comunque, di essere esaustivi.La piccola Nazione è popolata di‘circhi tradizionali’, la cui più famosaespressione è il Circo Knie, ma inquesta categoria deve essere inseritoanche Nock, Royal e i più piccoliHarlekin e Helvetia; ‘circhi-teatro’o comunque ‘non-tradizionali’ comeMonti e negli ultimi anniStarlight e ‘circhi-ristorante’ qualiil Gasser-Olympia (oggi denominatoanche più brevemente GO). Ma l’artecircense inserita in altri contestitrova anche molte altre espressionicome nel caso del CircolinoPipistrello che si ferma in genereuna settimana per località integrandoun corso intensivo sull’arte circenseai normali corsi scolastici epresentando nel fine settimana glispettacoli degli artisti ‘veri’ conquelli locali preparati durante ilcorso. Un’altra forma cresciuta inquesti ultimi anni sono i ‘Dinner-Show’ ossia cene dove gli artisti-camerieriservono ai tavoli e sono impegnatiacrobaticamente in varimomenti della serata come nel casodi Broadway-varietè (nel 2009 sultema dei vampiri), Adrenalin &Protein della famiglia di DanielGasser che dopo l’esperienza nonfortunatissima con il loro ZirkusLilliput si è convertita con maggiorsuccesso a questa forma di entertainment,Clowns & Kalorien diFrithjof Gasser in giro ormai da oltreun decennio e ancora il ‘CrazyHotel Company’ della famiglia VanGool che quest’anno ha come protagonistii comici Gaston & Roli. E nonvanno scordati nemmeno gli zoo dovevengono spesso effettuati spettacolibasati sull’addestramento dellebelve come il ‘Renè Strickler’sRaubtier Park’ (nei pressi diGeraldine Knie e MaycolErraniSolothurn) del famoso domatore chefece alcune stagioni negli anni ’90da Roncalli e da Knie, ‘Jurg JennyGrosskatzen’ di un altro domatoreche acquistò notorietà con la suagabbia mista (stagioni da Nock e alnostro Americano).Tutto rose e fiori? In realtà nell’ultimodecennio sono state diverse anchele chiusure in particolare dicomplessi di medie dimensioni comeil circo Medrano, Stey, Pajazzoo i più piccoli Viva e Stellina.La scelta 2009 è quindi molto varia,ma con una qualità decisamente altaconsiderando in molti casi le dimensioni.Un vero paradiso per gliappassionati. Buon divertimento!Circhi e Luna park IN CAMMINOpagina 61


EsteroKNIELA MAGIA CONTINUA“C’est magique” è lo slogan della91a edizione, una definizione semplice,ma vera: chi non ha detto almenouna volta “Il circo è magico”?Il connubio clown-animali-acrobatisapientemente dosati con luci-musica-atmosferacreano quella magicamiscela che anno dopo anno ha fattodi Knie la “Coca Cola del Circo”.Quest’anno ancora prima di assistereallo spettacolo, gli svizzeri hannouna sorpresa nel manifesto che ècreato da Hans Erni, un famoso pittore-scultore,centenario (ha compiutoproprio nel 2009 100 anni) chenella Confederazione ha realizzatoopere e lavori di grande risonanza.Questo instancabile artista, legatoai Knie sin dal 1966, è un vero fanche ama ripetere “Le ore trascorsesotto la tenda sono una boccata disollievo rispetto alle angosce dellavita quotidiana…”. Il poster 2009, lanona creazione per casa Knie, sichiama “Pegaso” il famoso cavalloalato. L’ispirazione è venuta pensandoall’intenso rapporto dei Kniecon i propri animali, palpabile nonsolo in pista, ma anche nella stabulazione“… che fanno di questo complessoqualcosa di magico e immortale…”.Anche nello show 2009 il cavallo haun ruolo di primo piano in una libertàcomposta di diversi quadri che èuna delizia per gli appassionati.Innanzitutto un pot-pourri agli ordinidi Mary Josè di quattro frisoni eun bianco cavallo alato che eseguepiroette e zig-zag in un’atmosferad’effetto, immediatamente seguitada Geraldine in una bella routine di12 cavalli arabi e poi in un caroselloin bianco e nero che lascia a boccaaperta ed infine Fredy jr. in una seriedi debout. Niente alta scuola nel2009, ma un numero dipiramidi/jockey presentato dai trefratelli Errani e dal piccolo IvanFrederic Knie e poi ancora il cavallocomico che ha dell’incredibilepoiché ad osservare la reazione delpubblico sembra essere una totalenovità. Insomma la cavalleria della91a edizione fa davvero onore alCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 62quadro di Hans Erni! Ma anche ilgruppo dei 5 elefanti asiatici non èda meno. Testali e costumi sulle tonalitàdel beige-marrone, belle piramidi,alcuni trucchi più simili aduna cavalleria, incroci e dinamicità:è questa la sintesi della bella esibizionedi Franco Sr., Franco Jr. eLinna Knie-Sun e i loro mastodonticiamici. Non manca, dopo il debutto2008, una breve presenza dell’ultimonato, Chris Rui, rinforzando lastrategia secondo la quale il legamecon il pubblico va costruito sin dapiccoli.Un’altra delle componenti di questastrana ‘miscela’ è l’acrobazia chespazia, nella versione attuale, in diversigeneri a partire da una leggenda:Kris Kremo. E’ dagli anniSettanta che questo mito calca lepiste o i palcoscenici di tutti i piùimportanti show, ed è davvero incredibilenon solo che sia in attivitàda quasi quaranta anni, ma ancheche prosegua nel filone creato dalpadre. La famiglia Kremo, ottimainterprete del genere giocolieregentiluomocon cappelli, palline emattoncini vende questo prodottoininterrottamente da oltre settantaanni e sembra non avere alcuna intenzionedi smettere, date le continuerichieste. La russa YelenaLarkina, moglie del famoso giocolieresvizzero, è specializzata in hulahoop, presentati in una versioneorientaleggiante con una musica accattivantee movenze sensuali. LaMaycol, Guido e ViorisErranicomponente femminile dello spettacoloè rafforzata con cinque ragazzeprovenienti dalla MongoliaInterna ai motocicli alti. Il lanciodelle tazzine da un’artista all’altraa ritmo sempre più crescente inducea chiedersi fino a dove sarannocapaci di arrivare. Guardando i coloridei costumi o delle biciclette,poi, si ha la netta percezione dell’evoluzioneavvenuta e che sta avvenendoin quel paese. A differenzadi altre performance che tentano diimitare costumi o musiche occidentali,in questo caso la creatività hagenerato un bel gioiellino. Gli altriartisti coinvolti nel 2009 si esibisconoin coppia: il Duo Serjio, nelle ultimestagioni presso il tedesco FlicFlac, impegnato in un mano a manocon alcuni spilli interessanti anchese il cambio del porteur ha leggermenteindebolito il risultato complessivo.Il baselese Christoph e ilberlinese Rodrique, in pista comeSorellas, hanno una bella performanceal trapezio, che la consacrazionedi Montecarlo, dopo Roncalli,ha definitivamente lanciato nell’olimpodei top.Non c’è spettacolo magico che nonabbia comicità e anche qui si è fattocentro. Sulla scia dell’unione cabarettistie circo, intrapresa daiKnie circa quindici anni fa, la scelta


EsteroLinna e Franco Kniequest’anno è caduta sul trioStarbugs, tre artisti di Berna (Fabu,Tinu e Silu), che hanno una comicitàmondiale poiché non basata sullaparola, bensì sulla mimica. La lorocaratteristica è rappresentare dellecanzoni moderne in un susseguirsi didispetti e colpi di scena. Sono anchebravi ballerini di hip-hop e breakdancee vedendoli ci si domanda comemai la loro esibizione al Festivaldu Cirque de Demain 2008 sia passatasottotono. Certamente dopo questatournée, troveremo il loro nomein molti altri programmi poiché sonoKris Kremodavvero divertenti. Alla comicitàdei Starbugs si contrappone quellatradizionale, ma altrettanto di qualitàdei Rossyann, che tornano doposolo un anno di assenza con il lororicco carico di strumenti musicali.La pista del più famoso circo svizzerovede per la prima volta la presenzadel ‘Circo Teatro Bingo’ cheha sostituito la classica ‘Companie’delle ultime edizioni. Gli appassionatiricorderanno questo gruppoucraino la prima volta diversi annifa a Monte Carlo, poi via via neglianni sono cresciuti sino a meritareuna prestigiosa statuetta monegasca,ma qui sembrano esprimere ilmeglio: i loro interventi molto ritmatidanno una carica di energia.Tre le apparizioni: l’apertura dellospettacolo tutta giocata sul rosso econ acrobazie a terra, l’inizio delsecondo tempo sul bianco e principalmentefocalizzato su spilli aerei,ed infine il finale su musica rock. Enella performance dei Bingo sonostati inseriti in modo preciso ed eleganteanche alcuni passaggi degliicariani Errani, inserimento effettuatocosì bene che Maicol e Guidosembrano davvero parte della compagnia.Ma da italiani dobbiamo dire chel’edizione 2009 è magica perchémostra i nostri connazionali, i trefratelli Errani, in performance assolutamentenuove e che, considerandoi pochi mesi di preparazione, meravigliano.A parte i giochi icarianidi continuano ad essere fra i miglioriesponenti, se non i migliori, quest’annosi cimentano in un jockeyche per loro era una specialità sconosciutasino a un anno fa. Una seriedi salti mortali e flic-flac sul cavallo(Wioris e Guido), un saltomortale da cavallo a cavallo(Maicol), oltre ad arrivi in piedi eseduti sono il clou della loro esibizione.Wioris e Guido in coppia si ripresentanonella seconda parte conuna routine al filo basso. In abitispagnoleggianti e su belle musiche,lavorano ad un doppio filo che in pistaassume una forma di V. Gli spilliprincipali parlano da soli: flic-flac esalto mortale all’indietro per entrambi,salto mortale in avanti per ilsolo Guido. Una esibizione che aldebutto mostrava ancora la necessitàdi un po’ di rodaggio, ma che raggiungeràmolto presto la giusta maturazionee non saremmo meravigliatiregalasse qualche piacevolesorpresa in prossime competizioni.Un Knie magico ieri, oggi e sicuramenteanche domani!Knie sarà in Ticino dal 14 al 22Novembre 2009 toccando Bellinzona(14-15 Nov), Locarno (16-18Nov) e Lugano (19-22 Nov).Vedi anche www.knie.chCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 63


EsteroNOCK: 149 ANNI EANCORA TANTAVOGLIA DI FAR CIRCOLa dinastia Nock festeggia quest’annoil 149° anno, ma sembra che lavoglia di fare circo sia passata di generazionein generazione con lostesso entusiasmo dei primi anni. AMarzo con la denominazione “Nock-Nockissimo” è partita la tournée2009 che si concluderà a fine ottobredopo aver piantato il suo chapiteaurotondo di 38 metri, giallo erosso, in 42 località. Insieme a Kniee Starlight è l’unico complesso atoccare tutti i cantoni della confederazionee vanta il non indifferenteprimato di valicare ogni anno trepassi alpini a oltre 2.000 metri di altezza.In questi ultimi anni la generazionepiù anziana ha lasciato sempre piùspazio a quella più giovane ed oggila conduzione è nelle mani delle trefiglie di Franz: Verena all’ organizzazionein generale, Franziska congli animali mentre Alexandra si dedicaallo spettacolo.Nonostante ciò, capita sovente diincontrare Franz, sua moglie o la signoraSchneider-Nock che osservanoa distanza l’operato dei più giovani.Alexandra, con il supporto di EugeneChaplin, ha messo insieme lospettacolo 2009 che prosegue sullalinea delle ultime edizioni: attenzionealle luci, buona musica e numeridi qualità in un mix di animaliacrobazia-comicità.E’ noto che attualmente nella costruzionedi uno spettacolo la partepiù difficile è quella relativa allaclownerie. La famiglia Nock a questoaspetto ha attribuito sempremolta importanza (i Rossyann, adesempio, sono stati in questo complessoper diverse edizioni) e quest’annola scelta si è posata suCesar Diaz, un clown portogheseche presenta un mix di comicità tradizionalee moderna. Questo artistache ha iniziato solo tre anni fa inquesta specialità, dopo aver per annicondotto insieme alla sua famigliail Circo Atlas, fa sorridere nellevarie riprese a volte coinvolgendoCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 64Franz NockEsterno del Circo Nock


EsteroAlexandra Nock eAlejandro Millaanche il pubblico, ma è particolarmenteapprezzato dagli svizzeri neisuoi interventi musicali. Ricordiamole sue partecipazioni al Festival diLatina e nel galà Euroclowns diCornellà de Llobregat, vicino aBarcellona nel 2008.Franziska si presenta in tre momentidiversi. Innanzitutto un soffio dieleganza è portato dalla libertà disei cavalli andalusi e frisoni che eseguonoclassiche routine singoli, incoppia, mix colori, ecc.Successivamente con l’aiuto diSuzanne Chipperfield trasporta lafantasia del pubblico in oriente conun pot-pourri di animali esotici(cammelli, zebre e lama) ed infineun altro momento classico con l’altascuola, questa volta su musichespagnole, che ritorna nel programmadi Nock dopo un paio di stagionidi assenza. In un momento nel qualevi è un attacco sempre più accessoda parte delle associazioni animalistesvizzere verso gli animali,Nock mostra coraggio nel continuarea inserire un numero di gabbia.Quest’anno è la volta di una coppiadi addestratori tedeschi (Yvonne eKnuth Muderak) per la prima voltain territorio svizzero, anche se negliultimi anni hanno costituito uno deipunti di forza di circhi olandesi,francesi e tedeschi.Presentano in dolcezza un gruppo dileoni e leonesse, con molti trucchieseguiti da Yvonne che mostra unaFranziska Nockbuona confidenza con gli animali.Una coppia di addestratori che haancora voglia di investire: infatti oltreai felini impegnati nello spettacolotrasportano anche cinque cucciolidi leone e una giovane tigreche sono già in fase di allenamentoper un prossimo debutto.Per quanto attiene la parte acrobaticagli occhi degli spettatori sonospesso rivolti verso l’alto innanzituttoper le evoluzioni della più giovanedella famiglia, Alexandra, cheinsieme con il cileno AlejandroMilla ha creato un sostenuto aereomoderno e piacevole. Punta di diamantedello spettacolo è la troupedei Danger Castilla, quattro artistispagnoli e marocchini che fanno sulfilo alto quello che per molti è impensabile.Le corse, i salti e le piramidisul cavo d’acciaio a sei metrid’altezza fanno ora emozionare ilpubblico svizzero, dopo aver meravigliatoquello tedesco (per sei annida Krone), italiano (Moira Orfei,2006/2007), francese (Pinder) espagnolo (Mundial). E’ una storiad’amore alla corda verticale quellache raccontano gli ucraini Duo AirLove atterrati in territorio elveticodopo una stagione da Arlette Gruss.L’atmosfera romantica fa sembraretutti i passaggi semplici anche secosì non sono. E ancora in aria èpossibile ammirare il numero armoniosoal trapezio di Natalya Khertscon varie piroette,cascate e preseper i talloni.A terra invece il ritmo è definito daisalti e dalle piramidi umane degliotto componenti della Tanger Troupe(Marocco) e dalle evoluzioni congli hula hoop su musiche disco dellarussa Nataliya. Sempre dalla UnioneSovietica arriva una giovanissimagiocoliera in bouncing, Anna Lebendeva,che fa rimbalzare sulla piattaformafino a 7 palline.Un numero venduto in modo accattivanteda questa giovane artistache ha trascorso gran parte dellasua giovinezza in Italia essendo la figliadi uno dei componenti dei cosacchisui cammelli Bellei che neglianni ’90 sono stati punti di forza dimolti spettacoli nel nostro paese.Il Trio Acrobatic Jazz, due ragazzi euna ragazza bielorussi-ucraini, presentanouna performance acrobaticain banchina su melodie jazz,creando un mix molto particolare.I sette elementi d’orchestra sottol’attenta bacchetta del direttoreTino Aeby scandiscono i tempi delleoltre due ore di spettacolo, confermandoil già positivo giudizioespresso in passato.Un super-Nock che ci fa ben speraresul 2010 quando si festeggeranno i150 anni di questa dinastia. Augurigià da ora!Il clown Cesar DiazCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 65


EsteroSTARLIGHT:IL CIRCO DALLACONTROPORTACirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 66Circo Starlight.Il manifesto 2009La banchina del trio AdagioStarlight, di Heinrich e JocelyneGasser, continua anche nel 2009 sullastrada intrapresa nel 2002 al terminedella scuola canadese diJonnhy (vedi In cammino 1/2008)presentando uno show moderno, diqualità ma con un’impostazione assolutamentenon tradizionale.Anche se Jonnhy non viaggia al momentocon il complesso di famiglia,poiché la barra russa “White crow”è richiesta dai più famosi varietè egala, lo show continua ad avere unaforte presenza di artisti e registi dellaÉcole Nationale du Cirque deMontreal. Quest’anno però il teamalla regia è cambiato. Oggi il comandoè nelle mani di Goos Meeuwsen,un belga che dopo il diplomae alcuni anni presso il Soleil (Lovethe Beatles) nel 2008 è arrivato nellaconfederazione in qualità di protagonistadello show di Starlight “Ccomme”. Con lui in cabina siedeJames Tanabe che ha maturatoesperienze più nel backstage, masempre in contesti canadesi e internazionali.Molte musiche dello spettacolosono state create appositamenteed anche in questo caso rispettoalle edizioni precedenti c’èuna svolta poiché affidate a un teamsvizzero.“Coulisse” è il titolo dello spettacoloche vuole illustrare il mondo delcirco visto dalla barriera che in questaambientazione è rappresentatada una corda di luci che delimita ciòche gli spettatori usualmente vedonoda quello che invece succede dietrole quinte. E così quando il pubblicoprende posto all’interno delpiccolo chapiteau (24 metri) esternamentebianco, trova già parte dellacompagnia sul palco (come negliultimi anni è su pista rialzata) chi intentoa scaldarsi, chi a leggere ungiornale, chi a coccolare un infante.Insomma la vita di tutti i giorni. Allostesso tempo il ‘direttore-attore’ diquesto strano circo si muove fra ilpubblico con sguardo severo osservandoche tutto proceda per il meglio.Il direttore è impersonato dalsecondogenito dei Gasser, Christopher,che ritorna a viaggiare dopoessersi fermato qualche anno per glistudi e aver fatto esperienze lavorativeda ‘fermo’.


EsteroIl trapezino di Francis CaronOriginale e sorprendente sono i dueaggettivi dei quali si dovrebbe abusareper descrivere questa messa-inscena.Sorprendente è la qualità dimolte esibizioni come l’ottima giocoleriadella svizzera Joelle Huguenincon routine fino a 7 palline e poi5 clave, o le contorsioni di un duo digiovani artiste mongole che rafforzanoil concetto secondo il quale laqualità non è direttamente proporzionataalle misure dello chapiteau.Ma sorprendente e degna di nota èanche la performance al trapeziosingolo del canadese Francis Caronche effettua l’esibizione quasi al rallentatoresottolineando la forza edando una lettura nettamente diversadel lavoro al ‘trapezino’. E’ unatotale novità la banchina di tre giovanissimeragazze canadesi, duedelle quali gemelle. Novità non tantonei singoli trucchi che sono comunquebuoni, ma per il fatto che èuno dei pochissimi, forse l’unico,tutto femminile. Ed è originalissimala performance dell’austriaco RichardKahlig che giongla le palline sia inavanti che dietro, ma con un costumeche lo fa apparire come se fosserodue diverse persone. Così comesui generis è l’esibizione al monociclodel canadese Philippe Belangerche si immedesima nella cavalleriadel circo sotto la chambrière del direttore.Se in uno spettacolo circensesi dice magia difficilmente oggi lasi collega con qualcosa di originale,ma così non è da Starlight. Il magoproviene da oltreoceano ed è il giovaneNathaniel Rankin che si cimentain un primo momento in una versionecomica mentre nel finale dimostrale sue qualità come manipolatorecon le carte e soprattutto condischi/cd di tutte le dimensioni.Jessica, la più giovane di casaGasser, dopo il bronzo al Festival diLatina nel mano a mano e alcuni annial trapezio, quest’anno ha intrapresouna nuova specialità: il cavod’acciaio. L’accompagnamento dalvivo di una cantante impreziosiscel’esibizione. La comicità delicata deiBaccalà conquista, ripresa dopo ripresail pubblico che gli riserva applausicrescenti. Il duo italo-svizzero,Simone Fassari e Camilla Pessi,diplomatosi alla scuola del clownDimitri era già risultato molto simpaticoin alcune edizioni di Monti,ma qui sembra esprimersi al meglio.E’ una comicità un po’ diversa dallasolita clownerie che viene tanto piùapprezzata quanto più è riservatoloro un ruolo di filo conduttore.Molto ben riusciti anche i quadrid’insieme come il salto alle corde, ilritmato balletto di apertura o locharivari finale mentre una menzionedi merito è da riservare alle diverseidee a volte eleganti a volteironiche create come legame fra ivari numeri o all’interno della performancestessa.E’ sempre molto difficile dire se l’ultimaedizione è migliore o peggioredelle precedenti poiché il giudizio èpersonale e ogni edizione ha proprieconnotazioni, ma nel caso diStarlight 2009 su un punto siamo sicuri:tutti gli spettatori concorderannonel dire “E’ davvero super!”.La passione che guida i Gasser da oltre20 anni è riuscita a generare unpiccolo ma prezioso gioiello.Un momento dellospettacoloCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 67


EsteroHARLEKIN: PICCOLOCON GRANDEQUALITÀCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 68La cavalleria di Nicole (Foto A. Hofmeester)Pedro Pichler e Monica Aegertersono due ‘fermi’ che venticinque annifa hanno iniziato a trasformare laloro passione in qualche cosa di più.Inizialmente solo come duo comico(lei clown bianco e lui l’augusto),poi dal 1992 hanno aperto un propriocomplesso dove hanno il ruolo di filoconduttore per la parte comica, senzamai abbandonare però anche laloro attività ‘normale’. Monica ancoroggi insegna in una scuola mentrePedro, con l’inizio della pensione,ha concentrato tutte le sueenergie sul circo. Il loro è un piccolocomplesso di ventiquattro metri, aquattro antenne, blu esternamente,con circa quattrocento posti all’interno,che limita la sua tournèe all’areadi Berna o al massimo ai paesiconfinanti con quel cantone. Cosìfacendo sono riusciti a instaurarebuone relazioni con le autorità e conil pubblico che oggi li percepiscequasi come amici da andare a salutare.Ma questa amicizia i due proprietarise la sono costruita anno dopoanno offrendo programmi che,rapportati alla dimensione della tenda,erano e sono di buona qualità.Ad esempio un programma di alcunianni fa annoverava il circo sull’acqua(secondo tempo tutto effettuatosu una pista piena d’acqua) con lefoche della famiglia Cardinali comeattrazione principale; in precedenza,quando ancora sconosciuti, hannoavuto il sostenuto del duo Maksuccessivamente star di Knie eMonte Carlo, senza contare troupekeniote o mongole.Anche il programma 2009 riservaqualche piacevole sorpresa rappresentatain primo luogo da una troupedi sei ragazze cinesi (Juye QilinAcrobatic Troupe), giovani, sorridentie con bei costumi provenientidalla provincia di Chuandong, zonasud di questa immensa nazione, alconfine quasi con Hong-Kong. Nelcorso dello show appaiono in quattromomenti. In apertura cinque di lorosono impegnate con gli equilibri aipiatti rotanti con alcuni spilli di effettocome la camminata sulla testadelle compagne, o la verticale testaa testa. La seconda uscita è relativamentenuova: il rapido cambiodelle maschere. In questo caso sonoimpegnate quattro componenti (èforse la numerosità la caratterizzazionerispetto ad altri numeri del genere)che con l’aiuto di un ventagliorichiamano l’attenzione degli spettatoriad ogni mutamento del viso. Ilcontorsionismo di altre quattro artiste,così come la performance precedente,potrebbe essere un puntodi forza di circhi più grandi. Il numeroè ben coreografato, con posesempre di gruppo, e nella torre deidentali ha il suo clou. L’ultima apparizioneriguarda, invece, il diaboloanche in questo caso in gruppo dicinque. I responsabili di Harlekinquest’anno hanno puntato poi suuna coppia italo-tedesca, AlessandroGillert e Cristina Moia, che siesibiscono in un buon numero al filomolle con spilli di classe che spieganoperché in passato il loro nome èapparso anche in complessi di dimensionimaggiori. Gradevole anchela loro secondo esibizione con legiacche musicali. E’ italiana, infine,l’altra famiglia scritturata: i fratelliAlan e Jody Rossi. Alan è un rapidogiocoliere e poi con il fratello è impegnatonei giochi icariani. Serie dipiroette con arrivo anche in piedi,verticale sul piede, doppio saltomortale: questa la sintesi del loromenù che ha attirato in questi annil’attenzione di diversi impresari europeiquali Charles Knie (D), UniversalRenz (D), Medrano (F), Maximum(F), Merano (N), etc.Da sempre i direttori di Harlekinhanno creduto nel circo con gli animalie poiché non dispongono di unadotazione stabile di casa, si sono dasempre adoperati per affittarli facendolipoi presentare da componentidella famiglia. Fino ad alcunianni fa il loro legame era principalmentecon lo svedese Olympia, inquesti ultimi anni con il connazionaleMedrano. Per questa edizionevengono presentati un gruppo diquattro equini avelignesi in routinesemplici ma pulite ed un gruppo dianimali della fattoria (capre, asini,maiali). La comicità, come detto inprecedenza, è terreno esclusivo diMonica e Pedro che hanno estrattoper lo spettacolo 2009 alcune ripresee intermezzi dall’ampio repertorioche si sono costruiti in questoquarto di secolo. Un’orchestra di seielementi accompagna tutto lo show.Gli spettatori possono pretendere dipiù ? Direi proprio di No!


Teo Natalicontinuando sul sentierodi Maurizio TramontiLuna ParkIn questi anni abbiamo conosciutoassieme alcune famiglie dello spettacoloviaggiante; alcune di questele ho perse di vista altre, invece,nel mio pellegrinare tra una sagra el’altra ho continuato ad incontrarle.Con il passare degli anni le strade avolte cambiano, un nuovo mestiere,nuove idee, prospettive diverse,etc. Non è un tornare sui propri passi,bensì un riprendere il camminoda dove lo si era lasciato, ed è cosìche anche in futuro mi piacerebbefarvi conoscere delle storie nuove dipersone che già vi ho presentato.Alcuni anni fa ci occupammo dellafamiglia di Giuseppe Natali, il primopesante autoscontro, poi primadi morire la volontà di lasciare allafamiglia un mestiere più leggero epratico come la sala giochi. Divenutiadulti, i figli di Giuseppe preserostrade diverse, ma restarono comunquelegati al mondo del lunapark ed in particolare a quello dellesale giochi. Il primogenito Luigi entròa lavorare in una ditta di giochielettronici (Romagna Giochi), la figliaAnna Maria dal Luna Park passòa gestire una sala giochi fissa aGatteo Mare (FC) e Teo, il figlio piùpiccolo, continuò a portare in giroper le piazze la sala giochi di famiglia.Con il tempo a fianco alla salagiochi Teo mise un elegante “tiro algettone” che ha sempre gestito lamoglie Barbara Pollice. I mestiericon il tempo aumentarono con unagiostrina e qualche gioco a gettonedi pochi metri d’ingombro. Un aiutoimportante è sempre arrivato damamma Argentina sempre pronta asostituire in cassa il figlio quando imestieri attivi erano più di uno. Conil tempo la famiglia si è allargatacon l’arrivo di Kevin e Martin. Con laseconda maternità sono aumentatigli impegni di Barbara ed il tuttomentre all’orizzonte cominciavanoa delinearsi i primi segni di crisi delsettore. Capitò casualmente un’occasionee Teo non se la lasciò sfuggire,fu così che il “tiro algettone” fu venduto inSpagna lasciando più tempoa Barbara per seguire ifigli ed allo stesso tempoper alleggerire le spese digestione di un mestiereche occupando un certospazio non era più tantoconveniente. Con la partenzadel tiro a gettone cifu comunque l’arrivo di unnuovo mestiere pratico damontare ed indipendente,funzionando a monete:una pesca con gru di pupazzigiganti. Oltre alletradizionali piazze dellaRomagna e del Bolognese,Teo in estate era presentea Cesenatico con la salagiochi ed a Gatteo Marecon la giostrina. L’invernopoi era principalmente dedicatoalla piazza di Lugodi Romagna dove solitamente la giostrinasostava per tutto il mese didicembre. Il legame della famigliaNatali con la città di Lugo è semprestato forte, vuoi perché nell’IstitutoSalesiano di quella città papàGiuseppe finì gli studi, vuoi perchétutti i figli dei Natali hanno frequentatole scuole sempre a Lugo,vuoi perché a Lugo c’è la residenzae la casa. Negli ultimi anni TeoNatali più di una volta si è trovato ariflettere sul futuro del mestiere edei figli. Occasionali incomprensionicon i colleghi, una crisi del settoreche si fa sentire, il pensiero di cambiarvita più volte lo ha tentato. Inquesti ultimi anni di crisi Teo, purmantenendo attivi i mestieri di famiglia,si è mosso in tutte le direzioni,ha anche collaborato con costruttoridi giostre quando questiavevano bisogno di due braccia inpiù, tra queste collaborazioni anchequella che lo ha portato in Sardegnaper l’allestimento del piccolo lunapark privato del Presidente delTeo NataliConsiglio, Silvio Berlusconi. Il 2008per i Natali si è concluso proprio aLugo, questa volta però la giostrina(montata sempre in centro) è partitanei primi giorni di novembre 2008e si è fermata il 15 marzo 2009.Domenica 15 marzo è stata ancheoccasione di festa e di beneficenza,infatti la giornata era dedicata aduna Associazione che si occupa deiviaggi in Italia dei bambini diChernobyl (Comitato Lughese Bambinida Chernobyl) e tutto l’incassodella giornata è stato devoluto inbeneficenza proprio a favore di questaAssociazione. Qualche settimanadopo abbiamo incontrato Teo Nataliprima a Faenza (Fiera di SanLazzaro), quindi a Castel San Pietro,Le piazze primaverili resteranno lestesse degli anni precedenti, ma unprimo segnale di questo cambiamentodi rotta che aleggia nei pensieridi Teo potrebbe essere la circostanzache l’estate 2009 non vedràpiù la sala giochi Natali nel lunapark di Cesenatico.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 69


Luna ParkLuna Park di Modenai profumi della tradizione e l’emozionedelle novitàdi LucantTorna come ogni primavera l’appuntamentocon le giostre a Modena,tra la fine di aprile ai primi di maggionell’area attrezzata di 30.000mq di Via Divisione Acqui nei pressidella Fiera.Il Grande Luna Park, offre al pubblicomodenese due settimane intensecon le sue attrazioni, ma anche conuna serie di iniziative all’insegnadel divertimento, della solidarietà edella voglia di stare in famiglia.Nel calendario del luna park di quest’annonumerose e importanti conferme,insieme a tante novità: sabato18 aprile e venerdì 24 sono stategiornate dedicate all’ AVIS, checelebra la festa provinciale; in queigiorni l’associazione, che promuovela donazione di sangue, è stata presente,assieme ad altre soggetti legatial mondo del volontariato, coni loro camper per fornire informazionie far conoscere le loro attività,distribuendo palloncini e gadget.“Siamo felici di poter unire il semplicedivertimento ad un evento diquesto tipo - spiega Eros DegliInnocenti, presidente del ConsorzioLuna Park di Modena e appartenentead una delle più antiche famigliedi giostrai italiane - Dare spazioall’AVIS e alla sua importante operaè per noi già una piacevole tradizionedopo l’esperienza dello scorsoanno”. Venerdì 25 aprile la Festadella Liberazione è stato offerto aivisitatori uno sconto del 50% per leattrazioni, e dopo l’esperimentodell’anno scorso il Consorzio Lunaparkdi Modena ha riproposto allasera un grande spettacolo pirotecnico;giovedì 30 aprile è tornata laFesta dello Studente che con i100.000 biglietti omaggio distribuitiin tutte le scuole modenesi, ha invitatogli studenti di tutte le età atrascorrere un pomeriggio di divertimentocon le attrazione delLunapark al termine della scuola.“La Festa dello Studente è sempreCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 70stata una bella iniziativa e per questoci siamo molto affezionati – raccontaEros Degli Innocenti - Il LunaPark è sempre stato il luogo piùadatto per i giovani, dove incon-Chiara Bardini e Logane AgusPanorama del Luna Parkdi Modena


Luna ParkPanorami del Luna Park di Modenatrarsi e stare insieme e noi siamofelici di poter dare loro qualchemotivo in più per scegliere questotipo di divertimento”. Durante lagiornata ai ragazzi delle scuole sonostati regalati palloni ed altri gadget.Grande chiusura infine domenica 3maggio con la Festa della Famiglia,un gran finale per il quale con invitie biglietti omaggio distribuiti nellescuole, ed per i più piccoli è statoregalato lo zucchero filato.“Tante iniziative hanno lo scopo dirilanciare un settore che vive unmomento difficile, in tutta Italia -spiega Eros Degli Innocenti - C’è bisognodi rilanciare l’immagine diquesto tipo di intrattenimento, sottolineandolo sforzo che gli esercentidegli spettacoli viaggianticompiono ogni giorni”.Gli appuntamenti in calendario nonsono state le uniche novità per il2009: immerse nelle musiche tipichedel lunapark i visitatori hannotrovato anche tante nuove attrazioni.“Modena è sempre stata all’avanguardia,sempre la prima a portarein Italia nuove giostre e divertimenti– osserva ancora Degli Innocenti -La principale novità di quest’anno èil Booster, una giostra unica in Italiain grado di provocare forti emozionigrazie ai suoi 37 metri di altezzae le rotazioni delle navicelle, ma ilbrivido sarà assicurato anche daExtreme e da Saltamontes, unanuova giostra proveniente dallaSpagna”.Attrazioni queste ad alto contenutoadrenalinico, che da sole non possono“fare” luna park senza le giostrepiù classiche e gli intrattenimentiadatti ai più piccoli e meno temeraricome tiri a segno per mettere allaprova le proprie capacità balistiche,gli autoscontri e intramontabilimiti come la casa degli specchi eil tunnel dell’orrore che mantengonoil loro fascino anno dopo annocreando, grazie agli odori, i suoni ei colori del luna park un’atmosferainconfondibile. Oltre al proprio impegnoa mantenere alta la tradizionedei giostrai, Il Consorzio del LunaPark si è impegnato quest’anno anchea garantire la sicurezza dell’area.Come sempre ci sono stati icontrolli delle istituzioni: PoliziaMunicipale, Polizia di Stato, Carabinieriche visitano il parco nelle giornatedi apertura divertimento al lunapark, ma due anni fa sono stateinstallate sulle attrazioni delle videocameredi sorveglianza e quest’annoil Consorzio ha assicurato aproprie spese un servizio di sorveglianzaattivo all’interno del lunapark interessando una Agenzia privatadi Vigilanza. “E’ stata una stagionesegnata dalla pioggia e dalbrutto tempo, ma noi non abbiamofatto mancare il nostro impegno afornire un intrattenimento di qualitàper grandi e bambini”.Nonostante la pioggia l’affluenza hafatto registrare oltre 5000 ingressinel fine settimana. Purtroppo ci sarebbel’esigenza di asfaltare l’areadi Via Divisione Acqui in cui si svolgeil Luna Park per rendere megliofruibile ai visitatori il servizio che ilLunapark offre alla cittadinanza.“Ne stiamo parlando già da diversianni - spiega il presidente delConsorzio Eros Degli Innocenti - abbiamosempre trovato grande disponibilitàda parte dell’amministrazionecomunale e per il 2010dovremmo essere in grado di risolvereanche questo problema, migliorandoin questo modo la nostraofferta ai visitatori del luna park”.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 71


Luna ParkDal Luneur a…tante piccole feste...di Piccola Sorella Anna Amelia di GesùE’ difficile parlare della sofferenzanostra, come piccole sorelle, e ditutti i nostri amici del Luneur, dopo50 e più anni vissuti intensamente,con tutto il cuore, una lunga storiadi avvenimenti ricchi di significatoper chi ci ha lavorato, ma anche pertutta la città di Roma. Purtropponon ci sono più speranze per un lunaparkdi tipo familiare, con variproblemi e contrasti, ma anche contanti legami di amicizia, di solidarietà,di parentela…Come in tante altre realtà, la nostrasocietà capitalista ed un po’ inumanain tanti aspetti, nella quale noncontano tanto le persone, bensì lariuscita e il guadagno, non riesce piùa rispettare le piccole imprese, iluoghi di incontro, una certa gratuità…Quanti giovani e famiglie dei quartieripopolari e anche di altri quartieri,ci chiedono il perché di questachiusura, e perché in una città grandecome Roma, un parco amato datanti, ha chiuso; ed anche se riaprirà,forse, non sarà più per i romani,per le famiglie più semplici, per igiovani che vogliono incontrarsi conpoca spesa… e sarà gestito da unagrossa società, non più da famigliedello spettacolo viaggiante. Manca aRoma il Luneur che tanti hanno amato…A tutte le famiglie poi che l’hannofondato e vi hanno lavorato con passione…manca non solo il lavoro, mail loro luogo di vita, un po’ come seun quartiere o un paese fosse distruttoe la gente sparsa qua e là…Abbiamo cercato appoggio, comprensione,giustizia… forse anchecon cammini non adeguati… e conmodi di vedere differenti, abbiamoavuto tante promesse… parole e basta.A noi, piccole sorelle che datanti anni eravamo al Luneur, è statotolto non tanto il lavoro, perchéci è anche stato proposto di restare,bensì la nostra missione, le relazioni,lo stare nella piazza come unaporta aperta, un luogo di incontro,di amicizia, un segno della tenerezzadi Gesù per tutti…Certo abbiamo lottato con i nostriamici, ma ci sono interessi così grandiche ci hanno tolto ogni speranza eper non perdere il legame con l’ambientedello spettacolo viaggiante econtinuare la nostra missione abbiamoraggiunto alcuni amici che fannole feste e viaggiano… e con loro partecipiamoa fiere di paese o di quartiere…e continuiamo a incontrare inostri amici là dove vivono. E’ unanuova tappa che ci fa restare nel nostroambiente e ci fa incontrare tantepersone già conosciute sia dellospettacolo viaggiante sia tra coloroAl parco Birichino-Pasualinoche venivano a giocare da noi o acomprare oggetti artigianali.Ritroviamo anche tantissima genteche conosciamo, per esempio allafesta di Trigoria, di San Paolo, diFonte Laurentina ecc….Quello che è molto bello in questefeste e fiere varie è l’atmosfera digioia, l’essere dipendenti dai nostriamici e condividere l’incertezza e illavoro con i fieranti più poveri, conpoche e piccole attrazioni. Per ora èquesto il nostro cammino sia percontinuare i legami di amicizia congli amici del lunapark, sia per trasmetterecon la presenza, con il gioco,con i premi e l’artigianato unmessaggio di serenità e di pace, siaper continuare a vivere del nostrolavoro. E il Signore cammina connoi….Irene col gioco delle sorelleCon Cinella al CasilinoCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 72


Giostre in miniaturaun importante anniversario a Bergantinodi LucantLuna ParkLo spettacolo viaggiante e l’imprenditoriacostruttiva di Bergantinohanno avuto un ruolo sociale determinanteallo sviluppo economicodel vasto territorio altopolesano e albenessere delle sue comunità.La consapevolezza di questo fattostorico suscita nei Bergantinesid’oggi un sentimento di riconoscenzaverso coloro che, mentre congrandi sacrifici risolvevano i propriproblemi di sopravvivenza, creavanomigliori condizioni di vita pertutti.Quest’anno ricorre, infatti, l’ottantesimoanniversario della nascitadella prima giostra a Bergantino,che rappresenta l’avvio di un’attivitàeconomica che sicuramente contribuìal contenimento nel paese delfenomeno dell’emigrazione e al riscattoeconomico, sociale e umanodi quella gente da miserevoli condizionidi vita. Il benessere economicoe sociale, di cui adesso gode il paese,è frutto anche del coraggio, dell’intelligenzae dei sacrifici, inaccettabilioggi, di coloro che hannosaputo inventarsi un nuovo mestiereper strapparsi dalla miseria degradantedel Polesine.La storia della Giostra è un po’ lastoria dei Bergantinesi. Il Museo dellaGiostra e dello Spettacolo Popolare,nel 10° anniversario della suanascita, ha promosso una serie dimanifestazioni per ricordare degnamentee dovutamente figure, fatti eavvenimenti che appartengono auna delle più belle pagine di questastoria. La più significativa è certamentela Mostra di modellini funzionantidi Giostre di varie epoche, costruitein acciaio inox dal modellistaVito Benevelli di Modena.La mostra è una rassegna di 14 modellidella misura di un metro di altezzaper un metro circa di larghezza,costruiti in acciaio inox su disegniforniti da costruttori di giostre.Il modellista Vito Benevelli ha dedicato20 anni della sua vita alla costruzionedi un vero luna park in miniaturacapace di incantare i visitatoridi tutte le età. La mostra è statainaugurata alla presenza delSindaco Antonio Fabbri, dell’AssessoreProvinciale alla cultura LauraUn particolare della mostraRudy Ravelli davanti a un modellinoIl modellista Vito BenevelliNegri, del Direttore del Museo TommasoZaghini e di un folto pubblicoche è rimasto ammaliato dal fascinodi queste giostre funzionanti, illuminatedi milioni di luci e accompagnatedalle musiche tipiche del lunapark.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 73


In ricordo diEmma Croce:sempre verso gli ultimiLa cara Emma ci ha lasciati, all’età di97 anni, il 24 marzo, vigilia della solennitàdell’Annunciazione di Maria.Da brava Terziaria Francescana avevaparticolare venerazione per il misterodell’annuncio della maternità dellaMadre di Dio e, la Madonna, per lasua festa, l’ha voluta nella Liturgiadel Cielo. La vita di Emma Croce èstata un continuo lavorare per ilRegno di Dio con particolare cura versoi più piccoli, i più bisognosi. Permolti anni ha ricoperto la carica diSegretaria Diocesana dell’Azione<strong>Cattolica</strong> ed era socia emerita dellaCroce Bianca di Albenga. Dove c’erada dare, Emma era presente. Ancheper le attività di sollievo ed allegria,in collaborazione con la sorella e conaltre amiche, preparava simpatichescenette che procuravano un fascinogioioso. Tuttavia il suo vero apostolato,dove tanto ha fatto, dove tantoha seminato, dove i suoi ricordi sonosempre vivi e menzionati con grandeaffetto, è stato quello svolto in mezzoai lunaparchisti, ai giostrai. Avevainiziato dietro la spinta di don DinoTorreggiani concui ha collaboratocon serenità,conoscenza, generositàe amicizia.Per loro che,nei mesi invernali,venivano evengono tuttora,a svernare inAlbenga, EmmaVincenzo RomanoIl giorno 06.04.2009 è deceduto aMarigliano (NA) Vincenzo Romano,marito della cara Rosy Zavatta checi ha mandato questa foto per ringraziarei tanti amici, direttori edartisti, che dall’Italia e dall’esterole sono stati vicini in questo momentodi dolore. Vincenzo era untecnico che ha dedicato dieci annidella sua vita in favore delle popolazionecolpite dal terremoto inCampania. Il caso ha voluto che cilasciasse proprio il giorno del terremotoin Abruzzo, un amico difamiglia ha commentato:“Vedi Rosy, lui è stato tanto utilenell’80 e sarà anche utile oggi,perché aiuterà quelle persone dalcielo”.GruppoOperatoriPastoraliLiguriaCroce era la mamma, la protettrice,la consigliera. Quanti giovani ha preparatoalla famiglia!In questi ultimi anni, dopo la mortedella sorella Adriana, per l’età ed ancheper qualche infermità si era ritirataa casa in preghiera. Emma è nelricordo di tutti. All’arrivo dei migrantiin Albenga, incontrandoli, la primacosa che ti chiedevano: “La Emmacome sta?”.Si, cara Emma, ti abbiamo accompagnatacon la preghiera, con il raccoglimentoe con l’esempio di un apostolatoumile e solerte alla Cattedraledi Albenga. Abbiamo pregatocon la Liturgia Eucaristica del momentoe, alla partenza della tua salmaper Diano Marina ti abbiamo detto:il tuo esempio resti con noi!.Arrivederci!Angelo Doglio, diaconoMons.D.Ferrarie la Sig.ra E. CroceCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 74


In ricordo diTim Holst1947-2009Il 16 aprile, mentre si trovava a SanPaolo del Brasile alla ricerca di nuovitalenti, è improvvisamente scomparsoTim Holst, talent scout delpiù grande circo del mondo, nonchévice presidente del RinglingBrothers and Barnum & BaileyCircus. Tim nasce nel 1947 negliStati Uniti dove si forma come attore.Durante gli anni dell’Universitàgli viene consigliato il Clown Collegedel Ringling dove debutta come nelclown nel 1972 per poi essere promossoa Ringmaster fino al 1976 grazieal suo carisma e alla poderosavoce baritonale. Nel 1977 assumel’incarico di direttore della UnitàRossa e di lì a poco a direzione dell’ufficiocasting del Ringling-Barnumcon l’onere e onore di reclutare ingiro per il mondo le grandi attrazionidel colossale complesso americano.Profetica la frase con cui salutòDavid Larible ad un Festival a Parigi,come ricorda lo stesso David sullepagine del portale Circusfans:“Venne verso di me e tendendomi lamano mi disse: “David tu non mi conosci,ma un giorno lavoreremo insieme...”.Aveva ragione: lavorammoper 15 anni “insieme”. Ho passatolunghe ore in sua compagnia,lunghi viaggi aerei e lunghi meetingdi produzione, ma riuscivamo semprea divertirci e a non prendercitroppo sul serio. Abbiamo anche litigatoqualche volta come é giustoche sia, ma tutto si risolveva in pocotempo con una battuta ed unapacca sulle spalle. Amava il suo lavorosopra ogni cosa, forse troppo,al punto da sacrificargli molto dellasua vita privata. Una cosa è certa:al prossimo Festival di vattelappescaci mancherà la sua presenza e lasua pacca sulle spalle”.Dominique Jando, sulle pagine delmensile francese “Le Cirque dansl’Universe” riporta un aneddotopubblicato su New Yorker dal giornalistaFred C. Shapiro secondo ilquale un diplomatico americanogiunto alla tenda di un nomade neldeserto del Gobi chiese al suo ospitese fosse per caso il primo stranieroa fargli visita. Al che il nomade rispose“No, lei è il secondo” tendendoal diplomatico il biglietto da visitadel primo visitatore: Tim Holst.Ci piace credere che questo aneddotosia reale perché da tutti i raccontisu di lui emerge davvero la capacitàdi Holst di essere dappertuttoe di riuscire ad essere pressochécontemporaneamente in tutti i con-Tim Holst a Moscacon David Laribletesti più importanti. Un lavoro cheha dato risultati concreti e per ilquale dovremo essergli grati, vistolo spessore degli spettacoli a cui conla sua attività ha saputo dar vita.HullaVon Seelaus1928-2009Il 2 agosto è mancata Hulla Kynzl Von Seelaus nata adHannover il 23 marzo 1928, e divenuta nel corso di unavita interamente dedicata agli animali e al circo, grandeesperta di elefanti ed addestratrice degli animalidella famiglia di Liana, Nando e Rinaldo Orfei negli anniSettanta. Una volta terminata la carriera in pista,Hulla continuò ad assistere gli animali nel parco creatoa Rimini dagli Orfei (Divertimondo). Dopo la mortedel marito Joan, Hulla si ritirò sulle colline Riminesi,rimanendo un punto di riferimento per tutti i circhi dipassaggio che avevano problemi con qualche animaleammalato. Sul prossimo numero di questo giornale dedicheremoun approfondito servizio su questa donnache ha amato profondamente il circo e i suoi animali.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 75


In ricordo diEnrico Curatola1935-2009Era il 1935 quando a Casalvecchio diPuglia nasceva Enrico, figlio diGiuseppe Curatola e ConsiliaFiorentini.Da subito spostatosi in Sicilia, Enricoinizia ad esibirsi sotto il proprio circodi famiglia in tutti i centri dell’isola.Bozzetti, sceneggiate napoletanee prosa (come CavalleriaRusticana) erano i generi principalidell’allora “Circo Meridional”. Nel1960 Enrico si unisce in nozze conFranca Tosi, ma nove anni dopo avvienela morte della stessa. Nel1975 vediamo il pubblico laziale risponderecon successo allo spettacolodella famiglia Curatola, che alloragirava con un due antenne, ottenendo,talvolta, splendide piazzeal centro delle cittadine. Il tour inItalia s’interrompe nel 1984, quandoil “Circo Harlem” (così di chiamavail complesso di Enrico) si imbarcadal porto di Brindisi per intraprendereuna tournee greca, che siconclude a fine anno con il rientroin patria.All’inizio del 1985 comincia daPatrasso la vera e propria avventuradei Curatola all’estero, ovvero, unafortunata tournée in terra ellenicache punta addirittura verso i centrimaggiori come Salonicco eLarissa, arrivando anche atoccare la capitale Atene.La Grecia vede anche l’inaugurazionedella nuovainsegna “Circo Italia”.Nel 1987 il “Circo Italia”varca, ancora una volta, ilconfine, puntando, questavolta, verso oriente: laTurchia.Lo spettacolo di allora prevedevacome protagonisti iQuaiser, con i loro numeridi elefanti e cavalli e unotra i migliori numeri di volantiin circolazione in quell’epoca,ovvero quello dei FratelliCuratola (Olimpia, Arturo, Ariannae Stefano, detto “Stevo”).Lo spettacolo riscuote un eclatantesuccesso, soprattutto nei grandicentri, tra cui Istanbul e Izmir.Ma il 1987 è per la famiglia Curatolaun anno funesto di cui ancora oggi èvivo il triste ricordo. Il 2 novembredi quell’anno, infatti, al ritorno dallaTurchia, a seguito di un incidentestradale, muore il giovane ed amatoGiorgio (figlio di Enrico e GildaVinciguerra), promettente artistacui sarebbe spettato il compito diprendere le redini del circo paternoEnrico Curatola imita Modugnose un destino crudele non lo avesseostacolato.In seguito alla tragedia famigliare iCuratola si prendono una breve ecomprensibile pausa prima di ricominciarela propria attività.Ed ecco, quindi, che al rientro inGrecia (sotto ad uno chapiteau a 4antenne di dimensione 32x34m) vieneportato in tutte le più note localitàuno spettacolo, che vede comeprotagonisti i Weber (caucciù e pertiche),i Franchetti (con un numerodi leoni), i Torregrossa (sostenuto ecani) e la troupe Alfano (fili e coltelli).La famiglia Curatola si esibiscein Grecia sotto le insegne“Circo Harlem” e “CircoItalia” fino al 1995, anno in cuiil complesso imbarcatosi aIougumenitsa rientra in Italiasbarcando a Bari.La tournee 1995 tocca alcunicentri della Puglia e dellaBasilicata, fino ad arrivare aLocri, piazza di Natale dell’inverno1995/96.Dopo le festività, i Curatola inizianouna graduale risalita dellapenisola, fino a toccareAtena (NA) per il Natale 1996 eFrosinone nel 1999/2000.Anni Cinquanta.Il Circo Meridional dellafamiglia CuratolaCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 76


In ricordo diIl 1997 vede il debutto a Maddalonidell’insegna “Rolando Orfei” sostituitasuccessivamente da quella di“Lena e Rinaldo Orfei”, nome che iCuratola utilizzeranno sino al 2000,anno durante il quale lo chapiteau(36mt rotondo) viene affittato allaRai per la trasmissione “CIRCUS” diMichele Santoro.Nel 2001 il circo cambia ancora nome,presentandosi, questa volta,come Danica Orfei, fino ad arrivarenel 2002, quando il complesso assumeil suo nome definitivo, ovvero“Harlem California”. Negli ultimianni la famiglia Curatola ha strettosocietà temporaneamente con diversefamiglie quali quelle dei TucciCaro Papà,ora che la tua casaè il Regno dei Cieli dubitoche sarà un eterno riposo perchémille e mille preghiereti giungeranno dai nostri cuorie avrai un gran daffaread ascoltarci tutti.Era una tiepida sera di fine maggioquando in silenzio te ne andasti...la morte è dei giusti, si dice...Chissà come muore un uomo giusto,...tu lo eri e lo hai dimostratosoprattutto nell’affrontarela dura malattia, giunta inaspettata,accettata in religioso silenzio,vissuta in pace con Dio...eri buono, generoso, altruista,amavi il tuo prossimo,eri semplice e amavi la vita!Ho visto i tuoi amici piangere e tanta,tantissima gente ai tuoi funerali.Adesso mi piace immaginartilassù tra i frutti di un giardino fiorito,quello che amavi quaggiù e di cuiti prendevi cura, mi piace pensareche ancora sorridi davantia una pesca matura e alle arancesuccose del tuo giardino!!Mi piace pensare chetu abbia una serena vita eternae che un giorno potremmodi nuovo incontrarci,lassù, da qualche parte...Pina Curatola(2002), dei Nicolay-Ferrandino(2002), di Roberto Formisano(2003/2004), dei fratelliCoda Prin (2004).ATTORE E CANTANTEGrazie alla vicinanza conRoma, uno dei centri nevralgicidella produzione cinematograficaitaliana, ealla sua tradizione di famigliache come abbiamo vistoall’inizio era particolarmenteportata alla recitazione,Enrico accumula diverseesperienze da attore all’internodi produzioni cinematografiche:nel 1968 partecipaa “Il Giorno dellaCivetta” (con Claudia Cardinalie Franco Neri), in cuiinterpreta la parte del mafioso;nel 1974 “Fiocco neroper Deborah” (con MarinaMalfatti); nel 1978 “Stringimiforte papà” (con MartineBrousciar e Graike Hill);nel 1989 partecipa alla pellicolafrancese “Roselyneet le lions”, nel 2005 è lavolta de “Il nano più altodel mondo”.Attore, dunque, ma Enricosi è sempre fatto apprezzareper un’altra dote: il canto.Attore e cantante con unaincredibile somiglianza conil grande Domenico Modugno,al punto che oltre allanotevole somiglianza fisica,Enrico Curatolain una foto recentene imitava anche il timbro e il mododi cantare. Enrico si è spento il 23maggio scorso, consumato da unamalattia che se lo è portato via all’etàdi 74 anni.GermanoBoni3 agosto 1932-8 giugno 2009Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 77


In ricordo diGiancarlo Pretini1928-2009Uno dei massimi esperti di circo, teatro,luna park e marionette, GiancarloPretini, è mancato il 4 giugno,all’improvviso nella sua villa diTricesimo. Aveva 81 anni l’uomo cheha saputo arricchire la cultura friulanacon la famosa Enciclopedia dellaspettacolo popolare: 18 volumi, ottomilapagine e seimila rare illustrazioni.Pretini, nato nel 1928 a Legnago(VR), si trasferì con la famiglia inFriuli quando aveva 10 anni. Si diplomòin elettronica al Malignani nel1948 e poi girò il mondo come tecnicodi impianti di riscaldamento, primacome dipendente e poi come titolaredella Pretini & C. di Morena.Da una città all’altra, dall’Europa alNord Africa, riuscì vedere e seguirespettacoli di ogni genere, nelle piazzecome nei teatri. E raccogliere foto,manifesti, programmi, rintracciarelibri.Oltre 25 anni anni fa, trasformata lasua ditta di termosifoni nella casaeditrice Trapezio, cominciò a metterenero su bianco e a sfornare, di getto,i volumi della sua Enciclopedia(tutti scritti a mano e poi fatti ribatterea macchina).Questi, via via, gli argomenti, alcunisviluppati in più tomi: il circo, i baracconie le fiere, gli ambulanti, marionettee burattini, i clowns, le festepopolari, il Tesaurus circensis (80 saggidi 21 scrittori nelle lingue originali),gli spettacoli a cavallo, la rivistae il musical, il teatro di strada, il teatrodialettale, infine la magia. Tra ivolumi più interessanti “La GrandeCavalcata”, “Il Circo di Carta”, semprericcamente illustrati e curati nellenote e nelle citazioni.Il suo sterminato lavoro di ricercaportò anche a risultaticuriosi, talvoltastraordinari.Pretini rintracciò aUdine, nella chiesa diSan Giacomo, l’attodi nascita di AntonioFranconi, inventore aParigi del circo moderno;scovò negliarchivi parigini il certificatodi morte del-TrioMedinila Bella Otero, fascinoso personaggiodella belle époque; salvò, infine, dalladispersione le celebri marionettedi Vittorio Podrecca, scomparse dopol’ultimo spettacolo (Vien-na 1962) eritrovate più di dieci anni dopo in unmagazzino romano. Nella sua vital’elettrotecnico-scrittore raccolse2.100 volumi sullo spettacolo popolareitaliano, una biblioteca preziosaper lavorare, unica nel suo genere.E 40 mila fotografie d’epoca, centinaiadi manifesti e locandine, oltre a450 marionette di tutta la regione e300 copioni di commedie per burattini.Pretini lascia l’amata moglie AnnaMaria Foschiatti (insieme l’anno scorsoavevano festeggiato il cinquantesimoanniversario di matrimonio), i figliLuigina e Giulio, i nipotini Antonio,Francesco e Mario e tante personecare.Tratto dal Messaggero VenetoJolanda Medini1913 - 2009Domenica 19 aprile è mancata all’affetto dei suoi cariJolanda Medini, sorella di Mario, Dirce, Carletto, Renato,Bruna, Bruno, Alberto ed Emilio. Con i fratelli Renato, Brunoe Bruna in gioventù presentava numeri di acrobatica edequilibrismo. Negli anni Quaranta si era esibita in coppiacon la sorella Bruna anche al Ringling-Barnum con un numerodi acrobatica, mano a mano e testa a testa. Aveva 95 anni.I funerali si sono tenuti ad Azzano San Paolo (BG) doveriposano molti altri membri della famiglia Medini.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 78


In ricordo diMario Verdone1917-2009Il 26 giugno all’età di 91 anni è mancatoMario Verdone. Appassionato dicirco, amico di Grock e Chaplin,Mario fu uno dei fondatori ed uno degliultimi esponenti dell’ Union desHistoriens du Cirque. Mario fu la fonteprincipale di Federico Fellini per ildocumentario del 1979 “I Clown”presentandogli Tristan Remy e il mondodei clown parigini. Aveva introdottoin ambito universitario gli studi sulcinema ed era il più grande storicodel futurismo. Appassionato anche almondo dell’illusionismo e del musichall, è grazie a lui che furono restauratie recuperati i film su Fregoli.Mario Verdone per il circo tanto hascritto e tanto ha fatto, per merapassione e stima per questo mondo.E’ del 1970 il volume “Il Circo” in cuiha scritto una interessante storia delcirco, ma numerose sono state le partecipazionie collaborazioni a rivistee pubblicazioni altrui. Suo particolarevanto era la parte curata perFederico Fellini nel volume “I Clown”nel quale oltre a ripercorrere la sceneggiaturae la storia del celebre documentario,veniva trattato un ampioexcursus sul clown affidato interamentealla firma di Verdone. E lo specialedi “La Fiera Letteraria” dedicatoal circo Tra le azioni di cui Verdoneandava giustamente fiero, era la fondazionedell’Associazione Amici del2006. Mario Verdone presidente di Giuria alGolden Circus Festival (Foto A. Tamburrini)Circo, concepito non comesodalizio di gente qualsiasiche ama il circo, bensì comeassociazione di intellettuali,artisti e scrittoriche si occupassero di circo,ottenendo l’adesionedi personaggi quali TotiScialoia, Arnaldo Ciarrocchi,Cesare Zavattini,Diego Calcagno. Tra i contributipiù preziosi cheVerdone lascia alla Storiadel Circo, la profonda convinzione(debitamentesupportata da testimonianzestoriche) che il cinemanasca del circo. Aquesto proposito Verdonein una intervista pubblicatain un recente volumebiografico afferma: “Suquesto tema ho scrittomolto e i circensi me nesono grati. In altri terminiio ho sempre sostenutoche il circo è la “madre” di tutte leforme di spettacolo, compreso il cinema”.Ma Verdone non era un intellettuale estorico lontano dal circo e dai circensi.Vantava frequentazioni e amiciziecon l’intera famiglia Togni e con diversimembri della dinastia Orfei.Una particolare amicizia e stima lolegava a Paolo Pristipino e Liana OrfeiMario Verdone(Foto di Mariano Bianca)che ogni anno lo nominavano membrodella giuria del loro Golden CircusFestival. Ed è proprio là che lo abbiamoincontrato l’ultima volta, qualcheanno fa. Una giuria che comprendevaanche Paul Fratellini, una altro personaggiodi grande affabilità recentementescomparso, e dominata da unclima di grande simpatia e calore.Verdone anche in quell’occasione ebbemodo di ricordare con l’umiltà e lacarica umana che gli erano proprie lesue frequentazioni illustri e gli aneddotiche caratterizzavano le sue frequentazionicircensi. E con orgoglioricordava di aver portato il cinemanelle aule universitarie, quando ancoranon esistevano cattedre di storiadel cinema. Un pioniere dunque, dellacultura, un uomo di grande spessoredotato di un amore incondizionatoper tutto ciò che era arte e cultura.Un amore per il circo non settoriale,ma desideroso di fondere tutte le artie di elevare il circo al livello dei linguaggiespressivi che da sempre godonodi maggior considerazione perchéin fondo aveva proprio ragionelui: il circo è la “madre” di tutte leforme di spettacolo.Circhi e Luna Park IN CAMMINOpagina 79


In ricordo diPiero TorregrossaIl 28 maggio a Sondrio all’età di 69anni è mancato all’affetto dei suoicari Piero Torregrossa dopo una lungamalattia.Era fratello di Carlo, Mimmo, Tanina,Maria e cugino di Ruggero Torregrossa.Come altre famiglie circensi italiane(come i Curatola) quella dei Torregrossaè una famiglia i cui avi si distinseroprima di tutto come attori1986. Da sinistra: MimmoAngela e Alanrecitando in Sicilia nei drammi dialettalidi argomento tragico-storico(quali “Cavalleria Rusticana”) e nellefarse. Un ramo di questa famigliasi dedicò anche al circo ed è qui chetroviamo la famiglia di Piero che inpassato gestì un proprio complessoin azione con il nome di CircoFrimer o Circo Torres. Piero con ifratelli negli anni Sessanta arriva alcirco di Liana, Nando e RinaldoOrfei e si afferma come clown afianco di Enrico Fumagalli e NandoSquarzone.Alla divisione dei tre fratelli nel1977, Piero, Mimmo e Ruggero seguonoLiana e Rinaldo, diventando iprimi due la coppia di clown“Quarantasette” e “Quarantotto” eil terzo presentatore dello spettacolo.A proposito di questi nomi d’arte,ricordiamo che Piero da giovanesi distinse oltre che come attore,anche come imitatore di Totò nelfilm “47 morto che parla” che glivalse il soprannome, appunto di“Quarantasette”.Nel libro “La grande casa chiamatacirco” Liana Orfei ricorda un simpaticoequivoco che coinvolgeva i duefratelli “Quarantasette” e “Quarantotto”al momento di percepire la1978. Pietro Torregrossa conil figlio Vincenzopaga settimanale in quanto durantelo spettacolo ciascuno dei due nellegag comiche affermava di esserel’altro e così probabilmente ci fu unaumento di paga al fratello sbagliato.Da Liana e Rinaldo Orfei Pieroebbe modo di lavorare come clown(a fianco del fratello e di AdrianoZambelli), ma anche di eccellerecome decoratore dei camion del circo,dipingendo a mano le scritte neltempo libero.Questo fino alla seconda metà deglianni Ottanta; seguì un periodo alCirco Lidia Togni e la ripresa dell’attivitàdi attore serio nei teatri, rivestendoi panni di clown in occasionedi spettacoli nelle scuole.Primi anni Sessanta. EnrichettoFumagalli Pietro e NandoSquarzone al Circo Fratelli OrfeiCirchi e Luna Park IN CAMMINOpagina 80


Lo chapiteau del CircoWonderland nella Plaza deToros per il Festival diAlbacete (Foto di C. Roullin)


MigrantesUfficio Nazionale per la Pastorale del Circo e del Luna ParkVia Aurelia 796 - 00165 ROMATel. 06.66179025 Fax 06.66179070 E-mail: unpcircus@migrantes.itI Rossyann al Circo Knie in Svizzera

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!