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amici in cammino n. 52 - Associazione Santa Maria Torino

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Segue da pag<strong>in</strong>a 1La passio Christi è qu<strong>in</strong>di la “novità” che urta e irrompenella realtà di un mondo troppe volte rassegnato,ammutolito dal dolore, dalla sofferenza. La “novità” è lacertezza che l’amore di Cristo è la risposta alla passionedell’uomo. Ci ritroveremo davanti alla S<strong>in</strong>done con lenostre passioni <strong>in</strong>teriori e domanderemo questa passionedi vivere e la consolazione del cuore.Come diceva il card<strong>in</strong>ale Saldar<strong>in</strong>i durante l’Ostensionedel 1998: “La S<strong>in</strong>done ci dona la sua misteriosa, veraconsolazione: questo Gesù è passato <strong>in</strong> mezzo a noi edha voluto conoscere tutto, proprio tutto di ciò che ci fasoffrire… Egli non fu esentato dalla morte, ma fu richiamatodalla morte e reso vivo per sempre con laRisurrezione: ecco la consolazione della S<strong>in</strong>done. Essanarra di un Gesù che è entrato nell’abisso del dolore edella morte, <strong>in</strong> tutto fratello nostro, ma che poi ne è uscitoper sollevarci con sé nella nuova gloria.”È entrato nell’abisso della nostra umanità, con passione,perchè ci ama. Buon Natale!Don Paolo C.SANTO NATALE 2009Cari <strong>amici</strong> dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong>, ci avvic<strong>in</strong>iamoa grandi passi al Santo Natale e con un po’ di trepidazionemi acc<strong>in</strong>go a scrivere alcune righe. Cosa possodire per stimolare il vostro <strong>in</strong>teresse?Provo ad offrirvi un piccolo ragionamento sulla testimonianzadella carità.Dio nella sua <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ità bontà ha voluto donare a tutta l’umanitàsuo figlio Gesù che è carità e amore, quella caritàche è ben rappresentata da figure uniche, <strong>in</strong>arrivabilicome quelle dei Santi.Spesso ci dimentichiamo che ci sono testimonianze dicarità altrettanto valide senza scomodare i santi e che,soprattutto le giovani generazioni, non sanno riconoscere.Parlo di quelle persone che da anni offrono il lorotempo al servizio degli altri perché viene dal cuore, perchédopo aver tanto lavorato ritengono giusto dedicarsiagli altri, per solidarietà umana, perché si trovano benenel gruppo o nell’associazione o per altri motivi. Gesù ènato <strong>in</strong> mezzo a noi per testimoniare, con coerenza eumiltà, l’amore di Dio Padre per gli uom<strong>in</strong>i. Certo l’esempiodei grandi testimoni di carità è importante perchérappresentano una luce da seguire; ma il nostro crescere<strong>in</strong> carità dipende molto anche dai gesti quotidianiche possiamo imparare appunto da quelli <strong>in</strong>torno a noiche ne hanno fatto uno stile.Cari <strong>amici</strong>, questi testimoni di carità li conoscete megliodi me, forse lo siete voi stessi.Sarebbe bello che queste esperienze, le motivazioni chele fanno nascere, fossero un po’ più conosciute per farlediventare patrimonio della comunità. Non per pavoneggiarsio per dare lustro alla propria persona, ma perchétutti possano crescere nella carità. Educare alla carità,viverla e testimoniarla non può essere un fatto privato edesclusivo, ma dovrebbe essere uno stile anche di comunità,di <strong>Associazione</strong>. Il che significa che l’attenzione alpovero, alla persona sola o <strong>in</strong> stato di disagio e di bisognonon possono essere delegati a poche persone comese certe situazioni non ci riguardassero.“I poveri li avrete sempre con voi” dice Gesù, perchésono la fedeltà a Cristo di una comunità, perché se nonci occupiamo di loro, non possiamo dirci credenti, sel’educazione alla carità non fosse diffusa il rischio èquello di un netto calo di attenzione verso chi soffre.Una comunità cristiana che non ha saputo educare all’attenzioneverso gli altri si troverà impegnata a <strong>in</strong>seguirel’emergenza, ritrovandosi povera essa stessa. Come cristian<strong>in</strong>on possiamo permettere che, questo accada,Gesù che nasce ci chiama alla costruzione del Regno, acontribuire ad una realtà di amore a contribuire a migliorareun po’ il mondo.Solo così saremo veri testimoni di carità, il mondo <strong>in</strong> cuiviviamo ne ha veramente bisogno, solo così potremodire di aver provato, pur con tutte le contraddizioni e ilimiti degli umani, a vivere il comandamento: “ amatevigli uni gli altri come io vi ho amato”.F<strong>in</strong>isco con l’augurare a tutti Voi Soci ed Amicidell’<strong>Associazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong> ed ai vostri familiari unbuon Natale ed un migliore Anno Nuovo da parte mia edi tutto il Consiglio.Carlo Albertazzi2

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