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La Lente 04/2012Il link viene aperto - Die Schweizerische Post

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6<br />

Un racconto di Natale un po’ diverso:<br />

Le luci risplendono,<br />

è Natale …<br />

Ho saputo che nel 2010 l’ufficio postale di<br />

Babbo Natale a Nuuk era talmente sovra c -<br />

carico che nessuna delle lettere ha ricevuto<br />

risposta. Alla fine, il Julemandens<br />

<strong>Post</strong>kontor dev’essere persino fallito. Ora<br />

i tempi sono cambiati. E così provo a immaginare<br />

come sarebbero andate le cose<br />

se l’evento della Natività fosse accaduto<br />

ai giorni nostri.<br />

Il giorno di Natale qualche giornale<br />

avrebbe riportato sicuramente la notizia<br />

di un «neonato trovato in una stalla» e<br />

dell’apparizione a qualche contadino di<br />

una creatura bianca e luminosa con le ali<br />

sulla schiena. Uomo o donna? Difficile a<br />

dirsi. Tre giorni più tardi sarebbe giunta<br />

la notizia che la madre del bambino, Maria,<br />

era stata affidata alle cure di uno psichiatra<br />

perché sosteneva di essere ancora<br />

vergine. Il 6 gennaio saremmo venuti in ­<br />

fine a sapere dell’arresto di tre immigrati<br />

clandestini, arrivati dal Medio Oriente<br />

con un carico di sostanze sospette.<br />

No, così non posso proprio raccontarvi la<br />

storia della Natività. Voglio fare un altro<br />

tentativo. Mi concedo una pausa, prendo<br />

un caffè e lascio libero sfogo ai miei pensieri<br />

e finalmente mi torna alla mente la<br />

storia che un amico tedesco mi raccontò<br />

un paio di anni fa. Proverò ad arricchirla<br />

di qualche dettaglio. Ed è già come se tutto<br />

stesse accadendo proprio in questo<br />

istante …<br />

È tardo pomeriggio. Oggi sono rientrato<br />

un po’ prima dal lavoro e sono già seduto<br />

sul divano a sfogliare la guida dei programmi<br />

televisivi. All’improvviso sento<br />

un lieve rumore, come se qualcuno da<br />

fuori stesse graffiando debolmente la fi­<br />

nestra. «Non guardare», penso. Ma il rumore<br />

ritorna e diventa più forte. Questa<br />

volta è come un leggero sospiro. Come se<br />

qualcuno stesse cercando di liberarsi. Mi<br />

affaccio alla finestra del balcone e non<br />

vedo nulla … Ma poi sento all’improvviso<br />

una voce sommessa: «Fammi uscire».<br />

Raccolgo tutto il mio coraggio, apro la<br />

porta del balcone ed esco nel buio. Tutto<br />

normale! A parte le sedie ripiegate sul<br />

balcone, ben ricoperte da un telo di plastica,<br />

niente attira la mia attenzione. Ma<br />

presto sento risuonare una voce: «Dai,<br />

sbrigati». E finalmente lo vedo, un alberello<br />

di Natale, costretto in una reticella<br />

bianca. «Ci vuole molto?», mi chiede la<br />

voce con aria di rimprovero. Devo avere<br />

un’allucinazione, penso. «No, non è un’allucinazione»,<br />

ribatte l’alberello, «Adesso<br />

tirami fuori da qui!» È stato davvero l’alberello<br />

a parlare? Lo guardo con più attenzione<br />

e mi sembra di intravedere un<br />

volto tra i rami. Rientro in fretta in casa e<br />

cerco un paio di forbici.<br />

Zic, zac! Mano a mano che taglio la rete,<br />

sempre più ramoscelli si raddrizzano<br />

con sollievo. È come se un coro di bambini<br />

cantasse: «O Tannenbaum, o Tannenbaum<br />

…». E alla fine vedo davvero un<br />

volto che cerca affannosamente un po’<br />

d’aria. Grandi occhi verdi e sorridenti mi<br />

guardano con tenerezza. «Grazie», dice<br />

l’alberello. «Cosa vorresti ricevere per<br />

Natale?», chiedo io come domanda di<br />

routine. «Un vin brulè, per favore», risponde<br />

l’alberello, «con tutto il freddo<br />

che ho sopportato qui fuori». Senza pensarci<br />

troppo, corro in cucina e preparo la<br />

bevanda richiesta.<br />

Francobolli speciali Natale<br />

Ecco, sul tavolo davanti a me, il nuovo francobollo rosso verde e blu creato da Paul<br />

Bühler e decorato da ghirlande di luci. Deve fornirmi l’ispirazione per il mio racconto<br />

di Natale. Francobolli … già si accende una lampadina nella mia testa e penso agli<br />

annulli postali di Bethlehem (Berna) e Wienacht-Tobel (Lutzenberg) che collezionavo<br />

tempo fa. Ho letto che Babbo Natale ha persino un suo ufficio postale al Polo Nord,<br />

il Julemandens <strong>Post</strong>kontor a DK-3900 Nuuk. Vorrei parlarvi di questo e perciò vado a<br />

controllare l’indirizzo …<br />

Quando ritorno fuori mi rendo conto del<br />

problema. «Come facciamo?», domando.<br />

«Prendi un vaso di fiori, chiudi il buco,<br />

versa il vin brulè nel vaso e mettimici<br />

dentro», ribatte l’alberello. Detto, fatto.<br />

Tiro fuori una sedia, la apro e mi siedo accanto<br />

all’alberello. E improvvisamente è<br />

Natale. Un profumo di stelle alla cannella,<br />

biscotti al cocco, bastoncini alla nocciola<br />

e piccoli cuori di panpepato si diffonde<br />

nell’aria …<br />

Accendo una candela e cingo con un<br />

braccio l’alberello di Natale. Insieme beviamo<br />

un po’ di vin brulè contemplando il<br />

cielo notturno. Migliaia di stelle risplendono<br />

lassù, come ghirlande di luce di<br />

un’illuminazione natalizia cittadina. Un<br />

mare di luci! Quanto splendore! … Ecco è<br />

Natale. <strong>La</strong> candela si consuma … è la Notte<br />

Santa! Felice Natale a tutti!<br />

His Matschers Voice

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