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Relazione Generale - Osservatorio Astronomico Cagliari

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OAC − <strong>Osservatorio</strong> <strong>Astronomico</strong> di <strong>Cagliari</strong><br />

Piano Triennale 2005-2007<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>Generale</strong><br />

In Appendice vanno allegati i documenti:<br />

A.I) L’idea progettuale di una nuova sede dell’OAC nel Campus dell’ex-polveriera di Selargius<br />

sottoposto alla Direzione del Dipartimento I (Rodonò)<br />

A.II) Completamento e operatività della Stazione Radioastronomica di Pranu Sanguni<br />

sottoposto congiuntamente da IRA e OAC alla Direzione del Dipartimento II (Vettolani)<br />

A.III) Multiwavelenghts observations and theoretical studies of rotation powered<br />

pulsars and their environments<br />

sottoposto come proposta di progetto nazionale alla Direzione del Dipartimento I (Rodonò)<br />

A.IV) Trasferimento tecnologico, potenziali spin-off e applicazioni interdisciplinari nel settore delle<br />

ottiche attive e delle tecnologie laser.<br />

sottoposto all’attenzione del Settore Trasferimento Tecnologico (Mandolesi)<br />

A.V) Partecipazione dell’OAC e della Stazione Radioastronomica di Pranu Sanguni al<br />

Consorzio di Supercalcolo della Sardegna<br />

sottoposto congiuntamente da OAC e IRA all’attenzione del Settore Supercalcolo (Pasian)


I N T R O D U Z I O N E<br />

Premessa: In Sardegna, a circa 35 km da <strong>Cagliari</strong>, in località Pranu Sanguni, l’<strong>Osservatorio</strong> <strong>Astronomico</strong> di<br />

<strong>Cagliari</strong> (OAC) (www.ca.astro.it) e l’Istituto di Radioastronomia di Bologna (IRA) (www.ira.cnr.it), stanno<br />

realizzando un grandioso impianto scientifico, denominato SRT (Sardinia Radio Telescope)<br />

(www.ca.astro.it/srt/), un radiotelescopio del diametro di 64m, di concezione moderna, versatile, con diverse<br />

posizioni focali, e con una copertura di frequenza da 0.3 a 100 GHz. L’impianto, disegnato per applicazioni<br />

di Radioastronomia, Geodinamica e Scienze Spaziali, costituirà la terza, e più grande, antenna della rete<br />

radioastronomica italiana e si configura come una facility internazionale di alto profilo. L’iniziativa è<br />

finanziata principalmente dal Ministero della Ricerca (MIUR) e dalla Regione Autonoma della Sardegna<br />

(RAS). Questo importante avvenimento, rappresenta l’elemento caratterizzante del piano di sviluppo<br />

dell’OAC. Va ricordato che l’OAC negli anni ‘90 era stato protagonista in campo internazionale di una<br />

significativa attività nell’ambito della geodesia spaziale, effettuata con l’utilizzo di tecniche di Satellite Laser<br />

Ranging (SLR), restando però ai margini dello sviluppo dell’astronomia italiana. Conclusa questa fase,<br />

l’OAC ha cominciato gradualmente a inserirsi in tematiche di ricerca moderne. Ricercatori dell’OAC sono<br />

stati coinvolti per esempio nel progetto del Telescopio Nazionale “Galileo” (www.tng.iac.es/), installato nelle<br />

isole Canarie, e nel progetto europeo “FLAMES” (www.eso.org/instruments/flames/). Presso l’OAC esiste da<br />

alcuni anni una prestigiosa attività di ricerca in Astrofisica del Mezzo Interstellare, condotta in collaborazione<br />

con il Dipartimento di Fisica dell’Università, e di recente si è trasferito a <strong>Cagliari</strong> un affermato gruppo di<br />

ricerca in Astrofisica delle Stelle di Neutroni, formatosi a Bologna e in Australia. Nonostante comincino<br />

quindi ad emergere nuove nicchie di eccellenza anche a <strong>Cagliari</strong>, l’OAC è ancora una piccola struttura di<br />

ricerca, ed esiste ancora una notevole differenza strutturale fra l’OAC e gli altri istituti astronomici italiani.<br />

Esistono tuttavia le premesse per capitalizzare la presenza in Sardegna degli impianti di Pranu Sanguni e<br />

operare una significativa crescita, ma questo richiede efficaci interventi strutturali e di alta formazione.<br />

Sebbene l’OAC condivida con l’IRA la proprietà di SRT, affinché in Sardegna si possa condividere a pieno<br />

titolo anche la proprietà intellettuale di questi impianti, occorre una immediata ed efficace iniezione di<br />

risorse, soprattutto di risorse umane.<br />

I rapporti con l’Università. L’Università degli Studi di <strong>Cagliari</strong>, in particolare il Dipartimento di Fisica,<br />

guarda con forte interesse alla crescita dell’astrofisica. Da diversi anni esiste a <strong>Cagliari</strong> una prestigiosa<br />

cattedra di astrofisica e di recente è stata attivata una cattedra di radioastronomia, sulla quale è stato<br />

chiamato l’attuale Direttore dell’OAC. Tuttavia, la difficile situazione economica in cui versano oggi gli<br />

atenei universitari, e fra questi quello di <strong>Cagliari</strong>, non fa intravedere concrete possibilità di ulteriore crescita<br />

a breve termine dell’offerta formativa in astrofisica. Nonostante questa difficile situazione, grazie allo stretto<br />

rapporto di collaborazione con l’OAC, e grazie anche al recente trasferimento presso l’OAC di alcuni<br />

ricercatori dell’IRA di Bologna, che collaborano attivamente anche alla didattica, l’astrofisica a <strong>Cagliari</strong> conta<br />

oggi su sette dottorandi e su diversi laureandi, sia nella Laurea Triennale che in quella Specialistica.<br />

Impostazione strategica del Piano Triennale. La Direzione dell’OAC ritiene che l’Istituto Nazionale<br />

debba favorire un flusso di giovani ricercatori verso <strong>Cagliari</strong>, e infatti le richieste di risorse umane per il<br />

prossimo triennio sono orientate prevalentemente all’arruolamento di giovani, prevalentemente post-doc,<br />

2


nell’ambito di quei progetti scientifici e tecnologici di respiro nazionale in cui l’OAC è coinvolto e che sono<br />

descritti nelle sezioni successive. In parte questo processo è già stato innescato con il distacco presso<br />

l’OAC di alcuni giovani ricercatori dell’IRA di Bologna e con l’arruolamento recente di tre nuovi Ricercatori<br />

Astronomi, e sta certamente dando i suoi frutti.<br />

Altri due elementi che caratterizzano l’impostazione strategica del Piano Triennale sono gli sviluppi proposti<br />

nel settore del Supercalcolo e delle Reti, e l’idea progettuale della nuova sede, localizzata nei pressi della<br />

Cittadella Universitaria, sulla strada che da <strong>Cagliari</strong> conduce a Pranu Sanguni.<br />

3


Il Piano Triennale 2005-2007 dell’OAC si articola sulle seguenti tipologie di progetti:<br />

a) Progetti Nazionali coordinati dall’OAC (di cui si presenta una descrizione globale e di cui è stata<br />

inviata al Dip-I una scheda digitale). Questi sono:<br />

Progetto-1 Infrastrutture Edilizie e Tecnologiche e strumentazione accessoria per il<br />

radiotelescopio SRT. (Di cui allega anche un documento in appendice)<br />

Progetto-2 Multiwavelengths observations and theoretical studies of rotation powered pulsars<br />

and their environments (Descritto più ampiamente in appendice)<br />

b) Progetti Nazionali coordinati da altre sedi INAF (descritti in dettaglio nel Piano Triennale della<br />

struttura di appartenenza del coordinatore nazionale di altra sede nella corrispondente scheda<br />

digitale, di cui si descrive sinteticamente in questo documento l’attività locale). Questi sono:<br />

i) Geodinamica e Geodesia (Coordinatore Sarti, IRA)<br />

ii) Oggetti compatti (Coordinatore Stella, Monte Porzio)<br />

iii) Impatto della dinamica sull’evoluzione stellare (Coordinatore Fusi Pecci, Bologna))<br />

iv) Nuove frontiere della teoria dell’Astrofisica stellare (Coordinatore D’Antona, Monte Porzio)<br />

v) Progetto ALMA (Coordinatore Testi, Arcetri)<br />

vi) Progetto GLAST (Coordinatore Caraveo, IASF)<br />

c) Progetti Nazionali coordinati all’esterno dell’INAF (di cui si descrive in questo documento l’attività<br />

locale e di cui è stata inviata al Dip-I una scheda digitale). Questi sono:<br />

Progetto-3 Astrofisica del Mezzo Interstellare: Molecole nello spazio e in laboratorio<br />

d) Progetti Locali di Ricerca (di cui si descrive l’attività e di cui è stata inviata al Dip-I una scheda<br />

digitale). Questi sono:<br />

Progetto-4 Osservazioni radio di regioni di formazione stellare<br />

Progetto-5 Trasferimento tecnologico, potenziali spin-off e applicazioni interdisciplinari<br />

nel settore delle ottiche attive e delle tecnologie laser. (Descritto anche in appendice)<br />

Progetto-6 Storia e didattica dell’astronomia, Archeoastronomia, Divulgazione<br />

Progetto-7 Gestione del telescopio didattico<br />

Progetto-8 Gestione della stazione meteo locale.<br />

Progetto-9 Ricerca e formazione in Radioastronomia e tecnologie relative (MIUR-Ob-I)<br />

e) Progetti Locali di potenziamento delle risorse per la ricerca. (di cui si descrive l’attività e di cui è<br />

stata inviata al Dip-I una scheda digitale). Questi sono:<br />

Progetto-10 Potenziamento delle risorse supercalcolo (MIUR-PON) (Descritto anche in appendice)<br />

Progetto-11 Potenziamento del laboratorio di elettronica<br />

In appendice sono allegati alcuni documenti relativi ad interventi e progetti di particolare rilievo<br />

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Progetto-1. Infrastrutture Edilizie e Tecnologiche e Strumentazione Accessoria per SRT.<br />

(Progetto Nazionale)<br />

Nell’ambito della realizzazione di SRT l’OAC è responsabile di un progetto, al quale partecipano unità di<br />

personale dell’OAC e dell’IRA, denominato “Infrastrutture Edilizie e Tecnologiche e Strumentazione<br />

Accessoria per SRT”. Analogamente, l’IRA è responsabile della costruzione dell’antenna e di parte della<br />

strumentazione accessoria. In attesa di definire nell’ambito del Dipartimento II una articolazione<br />

completa di tutto il progetto SRT nel suo insieme, i due progetti sono presentati separatamente da OAC e<br />

IRA, nei rispettivi piani triennali, ognuno per la sua parte specifica di competenza.<br />

Nota: Occorre quindi tenere presente che la scheda digitale relativa a questo progetto è da correlare con l’<br />

analoga scheda preparata dall'IRA, e con il separato rapporto sul completamento di SRT presentato<br />

congiuntamente da IRA e OAC al Dipartimento II (Appendice A.II)<br />

SRT è un progetto scientifico innovativo proposto e gestito dall’Istituto di Radioastronomia dell’Istituto<br />

Nazionale di Astrofisica, insieme all’<strong>Osservatorio</strong> <strong>Astronomico</strong> di <strong>Cagliari</strong>. Questo nuovo strumento si<br />

affiancherà ai radiotelescopi dell’IRA già esistenti in Italia a Medicina e Noto come pure a quello di Matera,<br />

gestito dall’ASI. Il sito di installazione è stato scelto dopo un’accurata indagine su tutto il territorio sardo,<br />

anche mediante quattro campagne di misura del livello di interferenze radio, mediante un’unità mobile<br />

allestita per scopi analoghi dall’IRA. La località scelta è Pranu Sanguni, nel comune di San Basilio, circa<br />

35km a Nord di <strong>Cagliari</strong>.<br />

Il radiotelescopio è costituito da un’antenna parabolica di 64 metri di diametro, completamente orientabile in<br />

Azimut ed Elevazione. La sua configurazione elettromagnetica è gregoriana e simmetrica rispetto all’asse di<br />

rivoluzione. Il progetto prevede tre zone focali al fine di operare su di uno spettro di frequenze di ricezione<br />

estremamente ampio, da 300MHz a 100GHz. Dal fuoco primario si opererà dal limite inferiore fino a circa 10<br />

GHz; da quello gregoriano da circa 5 GHz fino al limite superiore, mentre dal fuoco “Beam Wave Guide”<br />

saranno accessibili le bande intermedie, con anche la possibilità di avere magnificazioni diverse, tramite<br />

l’utilizzo di ulteriori superfici riflettenti sul cammino ottico. La commutazione fra le varie bande di frequenza<br />

avverrà tramite la rotazione di un braccio ausiliario nel caso del fuoco primario; con un tamburo rotante in<br />

quello gregoriano ed infine con uno specchio rotante nel terzo fuoco.<br />

Peculiarità molto innovativa di questa antenna è l’utilizzo di un controllo attivo di tutta la superficie primaria,<br />

tramite un migliaio di attuatori interposti fra la struttura di supporto del cesto ed i pannelli riflettenti: il progetto<br />

di questo sistema è già stato collaudato con successo nell’antenna di Noto, quindi si richiederanno solo<br />

modifiche minori per la sua implementazione su SRT. Il sistema di attuatori sviluppato da IRA è ora in corso<br />

di fabbricazione presso una ditta che opera in Sardegna.<br />

Un altro aspetto originale del progetto è quello dell’utilizzo di profili sagomati per le superfici riflettenti<br />

primaria e secondaria in modo da minimizzare lo “spill over” e l’onda stazionaria presente fra lo specchio ed<br />

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il ricevitore. A causa di questa sagomatura, la corsa degli attuatori è stata scelta in modo tale da poter<br />

ripristinare entro tolleranze accettabili il profilo parabolico iniziale e quindi consentire di operare circa fino a<br />

10GHz anche dal fuoco primario.<br />

La progettazione meccanica della struttura ha previsto una sofisticata simulazione di Analisi agli Elementi<br />

Finiti per garantire la sopravvivenza in condizioni ambientali estreme, la sua lunga durata nel tempo ma<br />

anche un certo livello di “omologia” per poter operare fino a 22GHz senza l’utilizzo della superficie attiva. Si<br />

prevede poi di mantenere un’alta efficienza d’apertura anche sulle bande di frequenza superiori dopo aver<br />

implementato varie strategie metrologiche per compensare non solo la gravità (nella rotazione in Elevazione<br />

del cesto) ma anche gli effetti delle deformazioni termiche e quelle dovute al vento sulla struttura.<br />

I ricevitori saranno realizzati tramite risorse degli Istituti coinvolti nel progetto, con caratteristiche pari a quelle<br />

di analoghi sistemi installati nei più prestigiosi osservatori europei ed internazionali: in particolare essi<br />

verranno raffreddati a temperature criogeniche, utilizzeranno “feed” e componentistica RF in guida d’onda<br />

appositamente sviluppata per questo tipo di applicazione. In generale si prevedono bande istantanee fino<br />

ad alcuni GHz e il doppio canale di polarizzazione, con alti valori di purezza (>30 dB). Particolare attenzione<br />

è stata data alla realizzazione di ricevitori in configurazione, “feed arrays”, che rappresenta la frontiera più<br />

avanzata dell’alta efficienza osservativa nei moderni radiotelescopi.<br />

Schizzo dell’insediamento tecnologico previsto a Pranu Sanguni. Le infrastrutture edilizie includono la sala<br />

controllo, i laboratori scientifici, gli uffici, le officine meccaniche, e un piccolo Centro Visitatori.<br />

Il progetto attualmente è strutturato in vari livelli decisionali ed operativi, come da organigramma seguente.<br />

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Il Board ha responsabilità direttive su tutto il progetto. Il progetto esecutivo della parte strutturale e della<br />

strumentazione necessaria ad effettuare le osservazioni, la loro realizzazione in fabbrica o presso i nostri<br />

laboratori, l’installazione al sito ed i test funzionali, fino all’inaugurazione di SRT nella sua configurazione<br />

base (con tre ricevitori uno per zona focale), è guidata dall’Ufficio Progetto. Tutte le attività sperimentali<br />

sono ripartite fra dodici Gruppi di Attività Integrata (GAI). Ad essi si affiancano il gruppo incaricato della<br />

pagina Web e quello per la protezione dalle interferenze sulle bande assegnate alla Radio astronomia, che<br />

ha già provveduto alla iscrizione di questa nuova stazione in sede ITU (International Telecommunication<br />

Union).<br />

Un breve cenno agli scopi scientifici previsti per SRT spazia non solo su tutti i campi delle moderna ricerca<br />

radio astronomica ma anche su campi strettamente connessi ad essa. Nella Radioastronomia sono<br />

comprese: le osservazioni VLBI, effettuate in contemporanea con la rete Europea e mondiale, costituta da<br />

alcune decine di Osservatori sparsi su tutto il pianet; nell’astronomia galattica si studieranno Pulsars, Stelle<br />

radio emittenti, Nubi Molecolari, Strutture Galattiche; nell’astronomia extra galattica invece si effettueranno<br />

osservazioni nel continuo di Nuclei galattici attivi, della Variabilità di radio sorgenti, mentre nelle righe<br />

spettroscopiche di Linee di emissione ed assorbimento molecolare e di Maser extragalattici. Alle ricerche in<br />

radio astronomia si affiancheranno campagne osservative di Geodesia VLBI e quelle di inseguimento di<br />

missioni spaziali ESA-NASA per ricerche nel campo dei test di Relatività <strong>Generale</strong>, ricerca di una evidenza<br />

sperimentale di Onde Gravitazionali e Radio Science. Tali esperimenti seguono quelli iniziati con successo<br />

nel tracking di Ulysses e Cassini fino a 32GHz, avvenute da Noto, per la prima volta in Italia.<br />

Il progetto SRT, iniziato nel 1993 con lo studio preliminare della TIW-Vertex, è stato poi finanziato dal<br />

MURST nel 1997; si prevede possa essere completato nel 2007. SRT sarà il più potente radiotelescopio<br />

Italiano ed uno dei più sensibili, efficienti e versatili a livello mondiale: le sue caratteristiche peculiari sono: la<br />

grandissima area di raccolta; la copertura estremamente ampia delle frequenze di ricezione; l’utilizzo delle<br />

più avanzate tecnologie allo stato dell’arte nel campo delle microonde, della meccanica e dell’elettronica<br />

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digitale; esso utilizzerà strategie originali di metrologia che ne permetteranno di estendere le capacità<br />

operative fino a 100GHz.<br />

Con riferimento all’organigramma generale di SRT, all’OAC fanno capo le seguenti attività:<br />

Gruppo 02: Metrologia (Coordinatore Pernechele, OAC)<br />

Gruppo 07: Stazione Tempo e Frequenza (Coordinatore Mureddu, OAC)<br />

Gruppo 09: Infrastrutture Edilizie e Tecnologiche (Coordinatore Poma, OAC)<br />

Gruppo 10: Documentazione (Coordinatore Alvito, OAC)<br />

Gruppo 11: Site Management (Coordinatore Porceddu, OAC)<br />

Inoltre, il Direttore dell’OAC, D’Amico, fa parte dell’organismo di gestione di SRT (SRT Board).<br />

E opportuno segnalare che l’attività relativa al Gruppo 07 (Stazione Tempo e Frequenza) al momento<br />

attuale consiste essenzialmente nel Laboratorio Tempo e Frequenza dell’OAC, che si prevede di<br />

trasferire al sito di SRT non appena le infrastrutture edilizie saranno agibili. Va anche segnalato che<br />

esiste una importante iniziativa in ambito SRT, riguardante l’infrastrutturazione di rete e<br />

l’implementazione di risorse di supercalcolo in sito. Poiché questa attività è al momento strettamente<br />

collegata e integrata al progetto di Supercalcolo dell’OAC, se ne rimanda la descrizione in una sezione<br />

successiva di questo documento. Analogamente, l’attività di definizione di un punto GPS al sito e<br />

l’installazione di un ricevitore GPS per il monitoraggio della colonna di vapor d’acqua fa parte del<br />

progetto nazionale di Geodinamica e Geodesia, di cui l’OAC fa parte, descritto nella scheda IRA del<br />

Coordinatore, Sarti.<br />

Come indicato nella scheda digitale inviata, i finanziamenti per SRT, di cui è responsabile l’OAC, sono<br />

stati erogati dalla Regione Autonoma della Sardegna (Infrastrutture Edilizie e Tecnologiche) e dal<br />

MIUR/FIRB (apparecchiature aggiuntive). In aggiunta, l’OAC ha in programma di provvedere sul proprio<br />

Bilancio al mantenimento della Stazione Tempo e Frequenza, fino a quando questa non sarà totalmente<br />

presa a carico dei finanziamenti SRT, e ha in programma di potenziare, con risorse proprie, le attività<br />

locali connesse alla Geodinamica e al GPS..<br />

I dettagli numerici della parte del progetto SRT che è competenza di <strong>Cagliari</strong> sono disponibili nella<br />

relativa scheda digitale inviata al Dip-I e nelle schede progetto del Bilancio OAC. Informazioni sullo stato<br />

di avanzamento dei lavori di SRT sono disponibili sulla pagina web (http://www.ca.astro.it/srt/).<br />

Il piano di sviluppo a medio e lungo termine e le relative esigenze di budget di tutte le attività di SRT<br />

sono disponibili nel documento presentato congiuntamente da IRA e OAC al Dipartimento II, di cui si<br />

allega copia in appendice A.II<br />

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Progetto-2. Multiwavelengths observations and theoretical studies of rotation powered pulsars and<br />

their environments (Progetto Nazionale)<br />

Responsabile Nazionale: Nichi D’Amico (OAC)<br />

Nota: I dati relativi alle strutture INAF e ai gruppi universitari partecipanti sono reperibili nella scheda digitale<br />

inviata al Dip-I e nel documento esteso allegato in Appendice A.III<br />

Premessa: Utilizzando apparati sperimentali di nuova generazione e il radiotelescopio da 64m di Parkes<br />

(NSW, Australia), il Gruppo Pulsar Italiano (http://pulsar.ca.astro.it/pulsar/), originariamente a Bologna e da<br />

alcuni anni a <strong>Cagliari</strong>, sta producendo una vera e propria esplosione nel numero di scoperte di nuove radio<br />

pulsar. Una survey del piano galattico, la Multibeam Pulsar Survey, ha scoperto più di 700 nuove radio<br />

pulsar (da paragonare alle circa 700 rivelate nei primi 30 anni dalla scoperta originaria!). Una survey<br />

profonda degli ammassi globulari, questa ancora in corso, ha portato alla scoperta di 12 nuove millisecond<br />

pulsars, di cui alcune in sistemi binari estremamente peculiari, e infine, di recente, il gruppo è stato artefice<br />

della scoperta della prima pulsar doppia (http://www.ca.astro.it/press8Jan2004/), un sistema binario<br />

relativistico che si configura come un laboratorio di Relatività <strong>Generale</strong> senza precedenti.<br />

Descrizione sintetica del Progetto: Le pulsar, stelle di neutroni magnetizzate ruotanti, si prestano ad<br />

interessanti applicazioni sia in fisica che in astrofisica. A più di 30 anni dalla scoperta originaria, lo studio<br />

delle pulsar continua a produrre risultati eccellenti: dall'indagine della materia ultradensa alla Relativita'<br />

<strong>Generale</strong>, dall'evoluzione stellare alla cosmologia. Un esempio lampante di queste applicazioni e' stata la<br />

conferma indiretta della esistenza di onde gravitazionali, in accordo con quanto previsto dalla teoria della<br />

relatività generale di Einstein. I risultati che sta conseguendo il gruppo di <strong>Cagliari</strong> hanno stimolato in Italia<br />

negli ultimi anni un intreccio di collaborazioni con altri gruppi che si interessano, sotto vari aspetti, alle<br />

tematiche connesse allo studio delle radio pulsar, sia dal punto di vista osservativo (in particolare<br />

l’identificazione ottica delle stelle compagne di millisecond pulsar in sistemi binari), sia da punto di vista<br />

teorico e modellistico (per esempio lo studio della dinamica degli ammassi globulari e del ruolo delle<br />

millisecond pulsar in questi sistemi, l’evoluzione dei sistemi binari contenenti stelle di neutroni, il ruolo delle<br />

radio pulsar nella morfologia dei resti di supernova, etc…). Di recente poi, la scoperta della prima pulsar<br />

doppia ha stimolato un intensa attività di studio degli effetti relativistici osservabili e dei potenziali test di<br />

fisica della Gravitazione.<br />

Questo intreccio di collaborazioni ha creato in Italia un contesto intellettuale molto stimolante, ideale per la<br />

formazione di giovani ricercatori. Il progetto ha sempre trovato nel tempo sufficienti risorse economiche, sia<br />

a carico delle strutture che ne fanno parte, sia su Progetti Cofin, presentati con una attenta alternanza di<br />

coordinatori delle varie sedi, ma va certamente potenziato.<br />

Gli obiettivi del Progetto per il Triennio. Il gruppo leader, il gruppo di <strong>Cagliari</strong>, è coinvolto nel prossimo<br />

triennio in una nuova survey a Parkes. Il progetto, nel suo insieme, potrà trarre il massimo beneficio da<br />

questi esperimenti per studiare a fondo alcune classi di fenomeni associati ai meccanismi di formazione ed<br />

9


evoluzione delle pulsar, con particolare riferimento a due fasi cruciali dell'evoluzione di una radio pulsar: la<br />

fase "giovane", in cui la stella di neutroni ruotante, fortemente magnetizzata, e' molto "energetica", e'<br />

tipicamente un emettitore di radiazione anche ad alte energie, e' associata ad un resto di supernova ed<br />

interagisce con esso; la fase "terminale", in cui una stella di neutroni in un sistema binario contenente una<br />

stella compagna di piccola massa, in seguito all' evoluzione di questa compagna, riceve massa, e momento<br />

angolare e viene così "riaccelerata" fino a formare una millisecond pulsar. Una attenzione particolare è<br />

riservata al follow-up della pulsar doppia, alla ricerca di altri sistemi simili o addirittura in condizioni più<br />

estreme, e alle implicazioni che queste misure hanno in fisica della Gravitazione e in Relatività <strong>Generale</strong>.<br />

Il progetto si svilupperà nel triennio di riferimento all’insegna di due parole chiave: mobilità e formazione. Il<br />

contesto intellettuale altamente stimolante che si è creato nel gruppo e la fitta rete di collaborazioni<br />

internazionali vanno sfruttate per offrire a giovani post-doc un contesto di crescita scientifica fortemente<br />

competitivo e di avanguardia, attraverso l’attivazione di assegni di ricerca e di periodi di stage nelle varie<br />

sedi del progetto e all’estero. A <strong>Cagliari</strong>, in particolare, dovranno essere potenziate le risorse di calcolo,<br />

coordinando questa attività con il Progetto di Supercalcolo dell’OAC segnalato nelle pagine successive, e<br />

dovrà essere potenziata l’attività di sviluppo degli apparati sperimentali che il gruppo utilizza a Parkes, e che<br />

in prospettiva utilizzerà presso SRT.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, in funzione delle risorse economiche esterne che il gruppo<br />

saprà reperire e del peso relativo che l’Istituto riterrà opportuno riconoscere a questo progetto nell’ambito del<br />

Piano Triennale Nazionale. In questo senso, il quadro economico presentato nella scheda digitale è da<br />

considerare puramente indicativo e si riferisce prevalentemente alle risorse locali messe a disposizione dalle<br />

singole strutture.<br />

E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che il gruppo nazionale può sostenere, in base alla sua<br />

attuale consistenza, alle proprie collaborazioni internazionali, alle esigenze di partecipazione a campagne<br />

osservative all’estero, e in base alla varietà della tematica scientifica.<br />

- Potenziali posizioni Post-doc : 2 a <strong>Cagliari</strong>, 1 in ogni altra sede ∼130 k euro per anno<br />

- Potenziali posizioni di ricercatore: 1 per ogni sede ∼180 k euro per anno<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼100 k euro per anno<br />

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Progetti Nazionali coordinati in altre sedi INAF<br />

Diversi ricercatori dell’OAC saranno coinvolti nel triennio di riferimento in vari progetti nazionali coordinati<br />

da altre sedi INAF. In accordo con le linee guida suggerite per la preparazione del Piano Triennale, questi<br />

progetti, la consistenza di gruppi, e le risorse economiche disponibili e programmatiche, sono descritte in<br />

dettaglio nel Piano Triennale della struttura di appartenenza del Coordinatore Nazionale e nella relativa<br />

scheda digitale. Si ritiene tuttavia utile accennare, sinteticamente, all’attività locale e alle risorse locali<br />

disponibili presso l’OAC.<br />

i) Geodinamica e Geodesia (Coordinatore nazionale: Sarti, IRA): Allo scopo di dare continuità alla<br />

ricerca e ai servizi geodetico-spaziali sviluppati negli ultimi anni presso la sede dell'OAC, si<br />

intende avviare presso il Sardinia Radio Telescope una serie di importanti attività legate alla<br />

caratterizzazione del sito, alla geodesia e alla geodinamica. A breve termine si prevede<br />

linstallazione di un ricevitore geodetico GPS/GLONASS presso il sito di SRT. Il fine è quello di<br />

consolidare uno o più punti geodetici con una stazione permanente e, possibilmente, con dei<br />

rover e quindi intraprendere un'attività di site-testing attraverso l'analisi routinaria del ritardo<br />

troposferico e del contenuto di vapor d'acqua. L'attività sarà svolta in collaborazione con l'IRA di<br />

Bologna e con l'Università di <strong>Cagliari</strong>. In aggiunta ai finanziamenti esterni che il gruppo saprà<br />

reperire e in attesa che questa attività sia assorbita nel piano a lungo termine delle attività di<br />

SRT, come è segnalato nella scheda digitale del Coordinatore nazionale l’OAC intende<br />

finanziare nel triennio di riferimento l’attività locale di questo gruppo con un budget annuo<br />

ricavato sul proprio FFO.<br />

ii) Oggetti compatti (Coordinatore nazionale: Stella, Monte Porzio): L’attività di ricerca del gruppo<br />

pulsar di <strong>Cagliari</strong>, che costituisce l’asse portante di un progetto nazionale di cui è coordinatore<br />

l’OAC, ha portato ad un intreccio di collaborazioni con il gruppo di Monte Porzio che coordina a<br />

sua volta un progetto nazionale sugli “Oggetti Compatti”, specie negli aspetti connessi alla fisica<br />

delle stelle di neutroni e dei buchi neri, all’emissione X, e allo studio degli effetti relativistici nei<br />

sistemi binari. Nel triennio di riferimento si prevede una intensa attività di collaborazione fra<br />

questi due grandi progetti nazionali. L’attività locale è sostenuta al momento con risorse<br />

ricavate sul FFO.<br />

iii) Impatto della dinamica sull’evoluzione stellare (Coordinatore Fusi Pecci, Bologna): L’attività di<br />

ricerca del gruppo pulsar di <strong>Cagliari</strong>, che costituisce l’asse portante di un progetto nazionale di<br />

cui è coordinatore l’OAC, ha portato ad un intreccio di collaborazioni con il gruppo di Bologna<br />

che si occupa di evoluzione stellare, e in particolare con il gruppo che coordina il progetto<br />

nazionale “Impatto della dinamica sull’evoluzione stellare”, specie negli aspetti connessi con lo<br />

studio della dinamica degli ammassi globulari e della presenza di stelle di neutroni in questi<br />

sistemi. Nel triennio di riferimento si prevede una intensa attività di collaborazione fra questi due<br />

grandi progetti nazionali. L’attività locale è sostenuta al momento con risorse ricavate sul FFO.<br />

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iv) Nuove frontiere della teoria dell’Astrofisica stellare (Coordinatore nazionale: D’Antona, Monte<br />

Porzio): L’attività di ricerca del gruppo pulsar di <strong>Cagliari</strong>, che costituisce l’asse portante di un<br />

progetto nazionale di cui è coordinatore l’OAC, ha portato ad un intreccio di collaborazioni con il<br />

gruppo di Monte Porzio che si occupa di evoluzione stellare, e in particolare con il gruppo che a<br />

sua volta coordina il progetto nazionale “Nuove frontiere della teoria dell’Astrofisica stellare”,<br />

specie negli aspetti connessi all’evoluzione di sistemi binari il cui stadio finale vede la<br />

formazione di una o due stelle di neutroni. Nel triennio di riferimento si prevede una intensa<br />

attività di collaborazione fra questi due grandi progetti nazionali. L’attività locale è sostenuta al<br />

momento con risorse ricavate sul FFO.<br />

v) Progetto ALMA (Coordinatore nazionale: Testi, Arcetri): L’<strong>Osservatorio</strong> Astrofisica di Arcetri<br />

coordina l’attività di partecipazione italiana al progetto ALMA, sia per quanto riguarda gli aspetti<br />

costruttivi degli impianti, che per quanto riguarda l’utilizzo scientifico della facility. L’OAC,<br />

nell’ambito delsuo programma di sviluppo della radioastronomia, e in particolare della<br />

radioastronomia millimetrica, è coinvolto nel progetto. Nel triennio di riferimento si prevede una<br />

intensa attività di collaborazione a questo progetto nazionale, anche in relazione agli sviluppi<br />

scientifici connessi con SRT. L’attività locale a <strong>Cagliari</strong> sarà comunque sostenuta con risorse<br />

ricavate sul FFO.<br />

vi) Progetto GLAST (Coordinatore nazionale: Caraveo, IASF): L’osservazione delle pulsar a raggi<br />

gamma, a causa della bassa statistica di conteggi, richiede tempi di integrazione molto lunghi<br />

(settimane) e necessita quindi di effemeridi radio precise e aggiornate in tempo reale. L’attività<br />

di ricerca del gruppo pulsar di <strong>Cagliari</strong>, che costituisce l’asse portante di un progetto nazionale di<br />

cui è coordinatore l’OAC, ha costantemente mantenuto un intreccio di collaborazioni nazionali<br />

e internazionali con le missioni spaziali ad alte energie (per esempio con la missione del<br />

Comptono Gamma Ray Observatory, CGRO), fornendo effemeridi aggiornate di un ampio<br />

campione di radio pulsar, e ha collaborato attivamente nella ricerca di radio pulsar come<br />

controparti delle sorgenti gamma non identificate. Nell’ambito di queste collaborazioni, il gruppo<br />

oggi è coinvolto anche nel progetto GLAST. Nel triennio di riferimento si prevede una intensa<br />

attività di collaborazione a questo grande progetto nazionale, anche in relazione agli sviluppi<br />

scientifici connessi con SRT. L’attività locale sarà sostenuta con risorse GLAST e con risorse<br />

ricavate sul FFO.<br />

12


Progetto-3. Astrofisica del Mezzo Interstellare: Molecole nello spazio e in laboratorio<br />

(Coordinato all’esterno dell’INAF)<br />

Responsabile Locale: Giacomo Mulas/ Ignazio Porceddu (OAC)<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I)<br />

Premessa: Questa attività, che si inquadra in un Progetto Nazionale di ampio respiro coordinato al di fuori<br />

dell’INAF, rappresenta da diversi anni uno degli assi portanti della ricerca in astronomia e astrofisica a<br />

<strong>Cagliari</strong>. Il gruppo locale di <strong>Cagliari</strong> è in forte crescita e mostra una eccellente attitudine alla formazione di<br />

dottorandi e giovani ricercatori.<br />

Descrizione sintetica del Progetto: L’attività scientifica principale è lo studio della fotofisica, della chimica<br />

e della morfologia delle nubi che definiscono il mezzo interstellare diffuso. Il lavoro di ricerca viene svolto in<br />

coordinamento con strutture INAF (e.g. <strong>Osservatorio</strong> di Catania), con realtà universitarie locali (Laboratorio<br />

SLACS del Dip. di Fisica di <strong>Cagliari</strong>), nazionali (e.g. Univ. di Messina, Catania, Firenze) ed internazionali<br />

(e.g. CNRS Toulouse). . Gli argomenti di ricerca che sono ormai parte del patrimonio del gruppo includono lo<br />

studio delle cosiddette Unidentified Interstellar Features, l'analisi della morfologia del mezzo interstellare<br />

diffuso, la chimica della molecola dell'idrogeno. Queste attività vengono affrontate sia attraverso l'utilizzo di<br />

osservazioni (ground based e da satellite), che tramite modellistica numerica. L'uso di varie metodologie di<br />

analisi ha portato il gruppo ad avere un expertise nell'utilizzo di modelli e tools numerici utilizzati anche in<br />

aree di ricerca della Fisica dello stato solido. Unidentified Interstellar Features (UIFs). Con questo acronimo<br />

indichiamo tre fenomeni, con "firme" spettroscopiche chiaramente individuate nell'ISM, per i quali è forte<br />

l'attenzione a livello internazionale: le Diffuse Interstellar Bands, l'Extended Red Emission e le Aromatic<br />

Infrared Bands.<br />

Obiettivi del Progetto per il Triennio: Il gruppo vede coinvolti ormai un buon numero di studenti e<br />

dottorandi ed è bene prevedere nel prossimo triennio alcune posizioni post-doc e almeno due nuove<br />

posizioni di ricercatore. Inoltre, data l’intensa attività computazionale, sarà necessario potenziare anche le<br />

risorse di calcolo, coordinando questa attività col progetto di Supercalcolo dell’OAC, segnalato nelle pagine<br />

successive. Il triennio di riferimento prevede una intensa attività computazionale, e una intensa attività di<br />

riduzione dati, sia attraverso la partecipazione a campagne osservative in Cile, che attraverso la riduzione di<br />

dati di archivio. Il Gruppo ha trovato costantemente risorse economiche sul Cofin, ma merita certamente di<br />

essere potenziato e finanziato anche dall’Istituto Nazionale e sarà comunque finanziato nel triennio di<br />

riferimento con risorse ricavate dal Bilancio locale dell’OAC, come indicato nella scheda digitale.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che il<br />

gruppo saprà reperire. E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che il gruppo può sostenere, in<br />

13


ase alla sua attuale consistenza, in base alle proprie collaborazioni internazionali, e in base alla varietà<br />

della tematica scientifica:<br />

- Potenziali posizioni Post-doc : 2 ∼36 k euro per anno<br />

- Potenziali posizioni di ricercatore: 2 ∼60 k euro per anno<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼30 k euro per anno<br />

14


Progetto-4. Osservazioni radio di regioni di formazione stellare (Progetto locale)<br />

Responsabile: Luca Moscadelli<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I<br />

Premessa: Questo progetto è nato dalla collaborazione fra il gruppo di formazione stellare, esistente a<br />

<strong>Cagliari</strong> da alcuni anni, e alcuni ricercatori dell’IRA che sono stati distaccati di recente presso l’OAC. In<br />

senso stretto si tratterebbe quindi di un progetto multisede (o nazionale), ma essendo l’OAC e la Sezione<br />

IRA di <strong>Cagliari</strong> localizzate nella stessa sede, il progetto è presentato qui come progetto locale. Peraltro,<br />

buona parte delle risorse allocate al progetto per il triennio di riferimento saranno ricavate sul bilancio locale.<br />

Descrizione generale del Progetto: Il gruppo si occupa di diversi filoni connessi alla problematica generale<br />

della formazione stellare, dalle protostelle di piccola massa studiate per mezzo di osservazioni VLBI, allo<br />

studio della cinematica del gas in vicinanza di YSO (Young Stellar Objects) massivi, usando osservazioni sia<br />

dei maser H2O (22 GHz) che di quelli del metanolo (6.7 GHz). Il gruppo inoltre si occupa attivamente anche<br />

della ricerca di nuove sorgenti maser dell’acqua in galassie contenenti AGN (Active Galactic Nuclei) e/o con<br />

intensa formazione stellare (starburst) attraverso osservazioni “single-dish” e si occupa dello studio della<br />

correlazione fra il gas molecolare e i continuo radio non-termico. Le osservazioni radio sono fatte<br />

normalmente con gli strumenti della rete europea EVN (European VLBI Network), con il VLA (Very Large<br />

Array) e con il radiotelescopio da 100m di Effelsberg. L’attività è certamente particolarmente rilevante in<br />

vista della nascita degli impianti di Pranu Sanguni.<br />

Obiettivi del Progetto per il Triennio: Il Progetto vede già coinvolti tre dottorandi dell’Università di <strong>Cagliari</strong>,<br />

e sta avviando importanti collaborazioni con le sedi di Bologna e Firenze, con l’intento di sviluppare un<br />

progetto nazionale. Questa operazione va certamente incoraggiata, anche in vista dei potenziali sviluppi di<br />

questa tematica con SRT. Il Gruppo ha trovato di frequente risorse economiche sul Cofin, ma merita<br />

certamente di essere potenziato e finanziato anche dall’Istituto Nazionale e sarà comunque finanziato nel<br />

triennio di riferimento anche con risorse ricavate dal Bilancio locale dell’OAC, come indicato nella scheda<br />

digitale.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che il<br />

gruppo saprà reperire. E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che il gruppo può sostenere, in<br />

base alla sua attuale consistenza, in base alle proprie collaborazioni internazionali, e in base alla varietà<br />

della tematica scientifica:<br />

- Potenziali posizioni Post-doc : 2 ∼36 k euro per anno<br />

- Potenziali posizioni di ricercatore: 2 ∼60 k euro per anno<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼30 k euro per anno<br />

15


Progetto-5. Trasferimento tecnologico, potenziali spin-off e applicazioni interdisciplinari nel settore<br />

delle ottiche attive e delle tecnologie laser. (Progetto locale)<br />

Responsabile: Claudio Pernechele<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I. Una<br />

descrizione più ampia del progetto è stata sottoposta all’attenzione di Reno Mandolesi, (Appendice A.IV)<br />

Premessa: La partecipazione al progetto SRT, e in particolare il coordinamento presso l’OAC delle attività<br />

connesse alla metrologia di SRT (cioè il controllo della superficie attiva e delle ottiche di SRT tramite<br />

tecniche di laser ranging) e la precedente esperienza di gestione e controllo della Stazione di Laser Ranging<br />

dell’OAC, hanno creato a <strong>Cagliari</strong> una crescente expertise in un settore di punta della ricerca applicata, in<br />

cui esistono una varietà di interessanti applicazioni industriali. In accordo con le linee guida dell’Istituto<br />

Nazionale, che incoraggiano le operazioni di trasferimento tecnologico e gli spin-off, l’OAC sta sviluppando<br />

una serie di progetti applicativi in questo settore. A questa attività partecipano unità di personale dell’OAC<br />

e della sezione IRA di <strong>Cagliari</strong>. In senso stretto si tratterebbe quindi di un progetto multisede (o nazionale),<br />

ma essendo l’OAC e la Sezione IRA di <strong>Cagliari</strong> localizzate nella stessa sede, il progetto è presentato qui<br />

come progetto locale. Peraltro, buona parte delle risorse allocate al progetto sono ricavate sul bilancio<br />

locale.<br />

Descrizione generale del Progetto: Il progetto, allo stato attuale, si articola su due fronti, ma si ritiene che<br />

nel triennio potranno essere individuate altre applicazioni, e che potrà essere estesa la partecipazione ad<br />

altre sedi dell’INAF. La prima linea di attività si è concretizzata di recente con la stipula di un accordo di<br />

collaborazione con l’Università di Vienna (gruppo Prof. Anton Zeilinger). Il gruppo di Fisica sperimentale<br />

guidato dal Prof. Zeilinger è leader in molte applicazioni della comunicazione quantistica, e lavora sia in<br />

comunicazione via fibra che in atmosfera (free space). In questo contesto va segnalato che il gruppo di<br />

Vienna fa parte del progetto (Project IST-QuComm) che è fra i finalisti del Premio Descartes 2004<br />

(http://www.cordis.lu/science-society/descartes/finalists2004.htm), uno dei più prestigiosi riconoscimenti<br />

scientifici della Comunità Europea. Nell’ambito di questa collaborazione, all’OAC è stato chiesto di<br />

sviluppare un sistema di ottica attiva (beam steering con specchio di tip/tilt e studio di un sistema ad ottica<br />

adattiva) da utilizzare su alcuni telescopi dell'Università di Vienna. In particolare, l’expertise dell’OAC serve<br />

a studiare un sistema di correzione delle perturbazioni atmosferiche per migliore l'efficienza del sistema di<br />

comunicazione. L'obiettivo e' quello di studiare le distorsioni tipiche per una comunicazione ground-ground a<br />

pochi metri da terra e per distanze di una decina di chilometri e quindi di realizzare un sistema di ottica<br />

attiva/adattiva per la loro correzione. Il lavoro preliminare si svilupperà in tre fasi: 1) dimensionamento ottico<br />

e montaggio del sistema di beam steering (3 mesi). 2) test del sistema in condizioni reali (6 mesi). 3) studio<br />

ed analisi delle distorsioni atmosferiche sul beam laser dopo la correzione di tip/tilt (3 mesi). La seconda<br />

linea di attività riguarda alcune applicazioni industriali specifiche, per le quali alcune ditte italiane hanno<br />

dimostrato interesse a investire. Si prevedono per esempio interessanti applicazioni di sistemi di range<br />

finder a tempo di volo attualmente allo studio per la metrologia di specchio secondario e del sistema di<br />

monitoraggio a 4 assi (roto-traslazione).<br />

16


Obiettivi del Progetto per il Triennio: La collaborazione con l’Università di Vienna è essenzialmente una<br />

collaborazione scientifica tradizionale, sebbene fortemente orientata agli aspetti applicativi, e non vi sono<br />

pertanto particolari aspetti di criticità o particolari procedure da attivare. Questa attività è finanziata al<br />

momento dall’Università di Vienna, ma la Direzione dell’OAC intende promuovere il progetto al suo interno,<br />

finanziandolo anche con risorse proprie, come è indicato nella relativa scheda digitale, non solo per<br />

affrontare le spese di investimento e di funzionamento, ma anche per stimolare un programma di formazione<br />

specifica. Esistono certamente anche fonti locali di finanziamento della Regione Sardegna, a valere su<br />

risorse del POR che potranno essere utilizzate. Il fronte delle applicazioni industriali e quindi i rapporti con<br />

le aziende interessate e gli eventuali spin-off costituiscono invece un fatto nuovo per l’OAC ed è pertanto<br />

necessario che l’Istituto Nazionale definisca la più presto le procedure da seguire per questo tipo di attività.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che il<br />

gruppo saprà reperire.<br />

E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che il gruppo può sostenere, in base alla sua attuale<br />

consistenza, in base alle proprie collaborazioni internazionali, e in base alla varietà della tematica scientifica.<br />

- Potenziali posizioni Post-doc : 2 ∼36 k euro per anno<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼20 k euro per anno<br />

17


Progetto-6. Storia e Didattica dell'Astronomia – Archeoastronomia – Divulgazione (Progetto<br />

Locale)<br />

Responsabili scientifici: Tania Lai, Peppino Calledda, Angelo Poma<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I.<br />

Nell'ambito delle attività legate alla ricerca didattica esiste un'attiva presenza di personale dell’OAC nei<br />

gruppi di lavoro e nelle varie commissioni che si occupano della didattica per le scuole elementari, medie<br />

e superiori e nei corsi per la formazione degli insegnanti. Ricercatori dell’OAC tengono corsi nella scuola<br />

di specializzazione organizzata dal Centro Interdipartimentale per la Ricerca Didattica (CIRD). La storia<br />

dell’astronomia è stato portato avanti da diversi anni. Si è svolto sia un lavoro di revisione e<br />

catalogazione del patrimonio storico, sia un'attività di vera e propria ricerca archeo-astronomica sul<br />

territorio. Ciò ha portato alla pubblicazione di materiale estremamente interessante ed all'organizzazione<br />

di convegni anche in collaborazione con Amministrazioni locali. In particolare, dopo la costituzione della<br />

Società Italiana di Archeoastronomia sono stati individuati vari progetti e richiesti finanziamenti specifici<br />

per condurre ricerche coordinate sul territorio e convegni. Particolare rilievo assume, per i prossimi anni,<br />

il progetto una sala espositiva museale, da realizzare nella nuova sede (si veda paragrafo sull’edilizia),<br />

dedicato alla strumentazione astronomica, e sempre in quest'ambito, la partecipazione attiva al progetto<br />

nazionale per la salvaguardia degli archivi. A breve termine sarà allestita una nuova aula didattica e una<br />

sala espositiva nell’ex-foresteria. Numerose iniziative sono e saranno attive con continuità e il grande<br />

successo delle manifestazioni pubbliche e delle serate di apertura al pubblico (con centinaia di persone<br />

sempre presenti nelle sedi di Punta Sa Menta che a Carloforte) conferma la validità delle iniziative legate<br />

alla didattica ed alla divulgazione dell'Astronomia, che quindi saranno mantenute ed ampliate anche nel<br />

prossimo triennio, con particolare riferimento allo sviluppo di tecniche multimediali.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che il<br />

gruppo saprà reperire, per esempio il progetto nazionale sugli archivi a cui intende partecipare. A breve<br />

termine sarà effettuato un intervento di sistemazione della nuova aula didattica e della sala espositiva<br />

(connesso all’intervento di edilizia a breve temine, si veda il paragrafo sull’edilizia).<br />

- Budget ritenuto congruo per l’allestimento dell’aula e delle sale<br />

(si veda il piano per l’Edilizia)<br />

∼10 k euro (totale)<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼3 k euro per anno<br />

18


Progetto-7. Gestione del telescopio didattico (Progetto locale)<br />

Responsabile tecnico: Gianni Alvito<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I.<br />

Premessa. L’OAC dispone di un telescopio Meade LX 16" utilizzato per scopi didattici e divulgativi. Lo<br />

strumento è stato oggetto di un completo rinnovamento per quanto concerne la montatura, prima altaz e ora<br />

equatoriale. La nuova montatura è una Astrophysics GT1200, totalmente remotizzabile. L'operazione di<br />

upgrade è stata effettuata utilizzando i fondi della Legge 6/2000 per la divulgazione scientifica. Nel corso del<br />

2005 verrà completata la dotazione di strumentazione di piano focale, attraverso l'adozione di uno<br />

spettrografo SBIG. Ciò consentirà di rendere il Meade maggiormente fruibile per l'attività di didattica<br />

universitaria e di divulgazione pubblica.<br />

Obiettivi del Progetto per il Triennio. Con il rinnovamento del telescopio didattico, e con la realizzazione<br />

della nuova aula didattica e della sala espositiva nell’ex-foresteria (si veda il piano a breve termine<br />

dell’edilizia in appendice), la Direzione dell’OAC intende intensificare l’utilizzo didattico e divulgativo dello<br />

strumento. A questo scopo sarà creata una squadra, costituita da giovani ricercatori e dai dottorandi che<br />

curerà le visite.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico si limita ai soli costi di gestione e manutenzione.<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento, la manutenzione e upgrade ∼3 k euro per anno<br />

19


Progetto-8. Gestione della stazione meteo locale (Progetto locale)<br />

Responsabile: Franco Buffa<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I.<br />

E' ormai da alcuni anni che il gruppo meteo dell'OAC svolge le sue attività di site-testing presso facilities<br />

astronomiche. Si intende testare sul campo una nuova tipologia di anemometri 3D ad alta risoluzione<br />

temporale e a basso costo. Sensori analoghi, ma di precedente generazione, sono stati utilizzati con<br />

successo presso il TNG. L'acquisizione del nuovo sensore integrerebbe la dotazione strumentale<br />

dell'OAC che è orami obsoleta e al contempo consentirebbe di testarne l'applicabilità alle esigenze di<br />

SRT. A questo riguardo, da un lato si vuole dimostrare l'utilità di questi strumenti per finalità legate alla<br />

sicurezza operativa di SRT, dall'altro lato le informazioni tridimensionali fornite da questi anemometri<br />

potrebbero concorrere anche al controllo della superficie attiva. Lo studio dei modi di vibrazione della<br />

struttura dei grandi telescopi e della correlata sensoristica costituiscono un importante capitolo degli studi<br />

metrologici dedicati a tali progetti. Il sensore 3D in oggetto è in grado di fungere da data-logger per la<br />

sensoristica standard meteo (pressione, temperatura, umidità ecc.).<br />

Obiettivi del Progetto per il Triennio. Nel triennio si procederà ad un graduale rinnovamento della<br />

centralina meteo e del sito web dove saranno accessibili i dati in tempo reale e le serie storiche.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico a lungo termine si limita ai soli costi di gestione e manutenzione.<br />

Il Budget ritenuto congruo per il funzionamento, la manutenzione è di circa ∼3 k euro per anno, con un<br />

investimento iniziale di upgrade per il 2005 dell’ordine di 15 keuro.<br />

20


Progetto-9 Ricerca e formazione in radioastronomia e tecnologie relative (Progetto Locale)<br />

Responsabile: Nichi D’Amico<br />

Nota: Si tratta di un progetto finanziato dal MIUR (Progetti Speciali per le regioni dell’Obiettivo-I). Per la<br />

composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I.<br />

Finalità generali del progetto: Con il presente finanziamento ci si propone di avviare presso l’OAC un<br />

programma di sviluppo di attività di ricerca e formazione nel campo della radioastronomia, soprattutto dal<br />

punto di vista sperimentale e tecnologico. Il programma mira a fare sì che, una volta terminato il<br />

radiotelescopio sardo “SRT”, giovani studenti e post-doc formatisi in Sardegna possano competere a<br />

pieno titolo nello sviluppo di strumentazione scientifica di avanguardia per la nuova facility. Questi<br />

obiettivi possono essere realizzati iniziando da subito la sperimentazione di sensori e prototipi per<br />

radioastronomia, e inserendo giovani laureati e dottorati nel circuito internazionale della ricerca<br />

radioastronomica di base e tecnologica, attraverso i rapporti di collaborazione coordinata, e stage presso<br />

i grandi centri nazionali e internazionali.<br />

L'obiettivo specifico del progetto è la realizzazione di un prototipo innovativo di sistema di acquisizione<br />

dati da utilizzare presso il radiotelescopio di Parkes.<br />

Fonte di finanziamento: MIUR – Finanziamenti speciali per le regioni dell’Obiettivo-I. Decreto Direttoriale 9<br />

ottobre 2002 n.1105/2002.<br />

21


Progetto-10. Potenziamento delle risorse di calcolo e supercalcolo (Progetto Locale)<br />

Responsabilità Scientifica generale: Direttore OAC<br />

Nota: I dettagli relativi al primo intervento, già in corso a valere sulle risorse del PON-Avviso 901, sono<br />

reperibili nella scheda digitale inviata al Dip-I, mentre il piano di sviluppo del secondo intervento,<br />

programmato per un nuovo avviso del PON è descritto nel documento allegato in Appendice A.V<br />

Premessa: Il presente progetto consiste in un piano di interventi di ampio respiro di cui assume la<br />

responsabilità generale la Direzione dell’OAC. Questa attività si articola di una serie di sottoprogetti, con<br />

differenti fonti di finanziamento, per i quali esistono differenti Responsabili scientifici o tecnici. Un notevole<br />

potenziamento delle risorse di calcolo è in corso, grazie a un finanziamento di 320 keuro ottenuto sul PON<br />

(Avviso 901) che prevede la realizzazione di una nuova LAN interna ad alta velocità, i cui dettagli sono<br />

indicati nella scheda digitale inviata al Dip-I, ed esiste la prospettiva per l’OAC di partecipare ad un grosso<br />

progetto regionale di supercalcolo che assume una valenza particolare anche in relazione alla Stazione<br />

Radioastronomica di Pranu Sanguni, di cui si presenta in appendice (A.V) un documento programmatico.<br />

Descrizione delle esigenze di Supercalcolo presso l’OAC: L’OAC e il gruppo universitario con cui l’OAC<br />

collabora, hanno consolidato negli ultimi anni una notevole esperienza nel supercalcolo, sia attraverso<br />

l’utilizzo di decine di migliaia ore di calcolo presso il supercomputer IBM SP4 del CINECA, che attraverso la<br />

realizzazione in sito di un Cluster di tipo Beowulf basato su 20 nodi bi-processore e denominato<br />

“MANGUSTA” (http://pulsar.ca.astro.it/pulsar/mangusta/). L’attività dell’OAC al CINECA è stata portata<br />

avanti prevalentemente dal Gruppo di Astrofisica del Mezzo Interstellare. La sistematicità degli studi<br />

intrapresi, genera una necessità in primo luogo di high throughput computing, cioè di eseguire un numero<br />

molto grande di job indipendenti dello stesso codice con input diversi, sia per campionare un vasto volume di<br />

uno spazio dei parametri, come nei primi due casi, che per calcolare le stesse caratteristiche molecolari in un<br />

gran numero di specie molecolari diverse, nel terzo caso. Nel caso di calcoli ab initio, all'esigenza di cui<br />

sopra si aggiunge quella di una considerevole potenza computazionale richiesta per ogni singolo calcolo,<br />

che cresce in maniera molto ripida con le dimensioni dei sistemi considerati.<br />

La progettazione e realizzazione del Cluster MANGUSTA è stata invece opera del Gruppo Pulsar<br />

(http://pulsar.ca.astro.it/pulsar/ ). In questo caso, la potenza di calcolo è utilizzata per ridurre i dati delle<br />

survey radio effettuate di recente a Parkes, che consistono in database di diverse decine di Terabyte. La<br />

potenza di calcolo disponibile con un cluster di questo tipo risulta particolarmente efficace nella ricerca si<br />

sistemi binari, perché consente di ricostruire in modo non parametrico la perdita di coerenza del segnale<br />

impulsivo dovuta al Doppler orbitale.<br />

Risorse di supercalcolo necessarie presso la Stazione Radioastronomica di Pranu Sanguni<br />

Già da alcuni anni i più grandi radiotelescopi del mondo si dotano di potenti strutture locali di supercalcolo, e<br />

questo non solo per offrire possibilità concrete di analisi in loco dei dati acquisiti e di gestione di grandi<br />

database, ma anche per disporre di potenti sistemi di baseband signal processing che fanno parte a tutti<br />

22


gli effetti della catena ricevente. Un esempio interessante è COBRA (Coherent On-line Baseband Receiver<br />

for Astronomy, http://www.jb.man.ac.uk/research/cobra/ ), un cluster di tipo Beowulf costituito da 96 nodi biprocessore,<br />

installato presso il radiotelescopio di Jodrell Bank (UK<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che<br />

l’OAC saprà reperire, in particolare la nuova richiesta PON che si sta preparando, e in funzione del peso<br />

relativo che l’Istituto Nazionale riterrà opportuno riconoscere a questo progetto, finanziandolo anche con<br />

risorse proprie. E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che l’OAC può sostenere, in base alla<br />

sua attuale consistenza, in base alle proprie collaborazioni internazionali, e in base alla varietà dei propri<br />

progetti.<br />

- Budget ritenuto congruo per la funzionalità del CED (FFO): ∼35 k euro per anno<br />

- Budget disponibile per il potenziamento della LAN (PON, Avviso 901): 320 k euro (totale) (*)<br />

- Budget reperibile sul prossimo PON: 1 500 k euro (totale) (**)<br />

- Nuove posizioni di tecnico informatico necessarie: 3 ∼30 k euro per anno (***)<br />

(*) di cui 63 keuro sono stati messi a disposizione dell’OAC a titolo di cofinanziamento (40k impegnati sul<br />

FFO 2004 e 23k sul FFO 2005)<br />

(*) di cui almeno 400 k euro dovranno essere messi a disposizione dall’Istituto Nazionale titolo di<br />

cofinanziamento. L’OAC non può estrarre queste risorse dal proprio FFO.<br />

(**) Attualmente, sono in organico 2 nel settore informatico posizioni a contratto (triennale), il cui budget è<br />

stato ricavato nel 2004 dal consolidato derivante dal pensionamento di una unità di personale (Rivano) e dal<br />

trasferimento ad altro Ente di un’altra unità di personale (Loi). Alla fine del triennio (2006) al termine di<br />

questi contratti, l’OAC chiederà di mettere a concorso i posti a tempo indeterminato, con risorse a valere<br />

sullo stesso consolidato, che a partire dal 2005 è stato trasferito sul Bilancio centrale dell’Istituto. Quindi la<br />

richiesta dei 3 posti, in termini di budget, corrisponde ad una sola unità di personale tecnico.<br />

23


Progetto-11. Potenziamento del Laboratorio di elettronica (Progetto Locale)<br />

Responsabile locale L. Mureddu<br />

Nota: per la composizione numerica del gruppo e le risorse, si veda la scheda digitale inviata al Dip-I.<br />

Premessa: A questa attività partecipano unità di personale dell’OAC e della sezione IRA di <strong>Cagliari</strong>. In<br />

senso stretto si tratterebbe quindi di un progetto multisede (o nazionale), ma essendo l’OAC e la Sezione<br />

IRA di <strong>Cagliari</strong> localizzate nella stessa sede, il progetto è presentato qui come progetto locale. Peraltro,<br />

buona parte delle risorse allocate al progetto sono ricavate sul bilancio locale.<br />

Descrizione generale del progetto. Presso il laboratorio di elettronica dell’OAC sono state sviluppate negli<br />

ultimi anni diverse apparecchiature connesse con la strumentazione Laser, con le strumentazioni meteo e<br />

con la stazione tempo e frequenza. Il personale coinvolto in queste attività ha maturato esperienza e<br />

professionalità in vari settori dell’elettronica digitale e analogica, nel settore del trattamento online dei segnali<br />

e dei sistemi di interfaccia. Con un opportuno adeguamento del parco strumenti, con l’eventuale<br />

assunzione a contratto di una unità di personale, e con la disponibilità di attivare borse di studio<br />

specialistiche, il laboratorio di elettronica dell’OAC può certamente essere configurato come una struttura<br />

moderna, in grado di cimentarsi nella progettazione e realizzazione di strumentazione di avanguardia nel<br />

campo della radioastronomia. E’ chiaro che la tecnologia dei ricevitori a microonde ha raggiunto oggi un<br />

livello di specializzazione tale da richiedere alcuni anni di formazione e sperimentazione e rappresenta<br />

quindi una possibilità di sviluppo a medio e lungo termine (2005-2007), che comunque va intrapresa. Questo<br />

processo avrà luogo attraverso la collaborazione col l’Istituto di Radioastronomia di Bologna, in particolare<br />

con il personale della Stazione Radioastronomica di Medicina, dove l’attuale Direttore ha collaborato negli<br />

ultimi dieci anni a diversi esperimenti. Esiste un altro settore, sempre connesso con le problematiche<br />

sperimentali della radioastronomia, che offre una possibilità di sviluppo a breve termine (2005), e questo è il<br />

settore dell’acquisizione dati e del trattamento in linea dei segnali radioastronomici. In questo settore, con un<br />

adeguamento del parco strumenti esistente e con l’attivazione di borse di studio specialistiche si può iniziare<br />

il lavoro di progettazione e realizzazione di prototipi. Inoltre, il potenziamento del Laboratorio di Elettronica<br />

offre una naturale prospettiva per il proseguimento dello sviluppo del range finder laser connesso con le<br />

problematiche di puntamento di SRT.<br />

Obiettivi del Progetto per il Triennio: Il Progetto vede già coinvolto un assegnista della Facoltà di<br />

Ingegneria di <strong>Cagliari</strong>, e sta avviando importanti collaborazioni con le sedi di Bologna e Firenze, con<br />

l’intento di accelerare la crescita di expertise. Questa operazione va certamente incoraggiata, anche in vista<br />

dei potenziali sviluppi di questa tematica con SRT. I progetto sarà finanziato nel triennio di riferimento<br />

sopratutto con risorse ricavate dal Bilancio locale dell’OAC, come indicato nella scheda digitale.<br />

Potenziale piano di sviluppo e quadro economico nel triennio<br />

Il quadro economico completo del progetto e quindi lo sviluppo realistico delle attività nel triennio di<br />

riferimento, potranno essere definiti più avanti, anche in funzione delle risorse economiche esterne che il<br />

gruppo saprà reperire. E’ comunque utile segnalare lo sviluppo potenziale che il gruppo può sostenere, in<br />

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ase alla sua attuale consistenza, in base alle proprie collaborazioni internazionali, e in base alla varietà<br />

della tematica scientifica:<br />

- Potenziali posizioni Post-doc : 3 ∼54 k euro per anno<br />

- Budget ritenuto congruo per il funzionamento: ∼30 k euro per anno<br />

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EDILIZIA – Piano a Breve termine (2005)<br />

EDILIZIA: Programma a breve termine degli interventi di edilizia presso la sede attuale (2005)<br />

La sede attuale della sezione di <strong>Cagliari</strong> dell’INAF, l’<strong>Osservatorio</strong> <strong>Astronomico</strong> di <strong>Cagliari</strong>, è in vicinanza<br />

di Poggio dei Pini, in località Punta Sa Menta, circa 25 km a sud di <strong>Cagliari</strong>. La scelta di questa sede<br />

risale a diverse decine di anni fa e rispecchia l’esigenza di allora di proseguire l’attività storica della<br />

Stazione Internazionale di Latitudine di Carloforte, che si trovava appunto alla stessa latitudine di Punta<br />

Sa Menta. Questa attività è ormai terminata da alcuni anni e la sede di <strong>Cagliari</strong> dell’INAF può trovare una<br />

localizzazione più adeguata alle sue attuali attività scientifiche e alle prospettive di sviluppo, connesse<br />

prevalentemente a SRT. Si è ritenuto quindi necessario trovare una nuova sede nelle vicinanze del<br />

Dipartimento di Fisica dell’Università (Cittadella Universitaria di Monserrato) col quale l’OAC ha uno<br />

stretto rapporto di collaborazione, e che è molto più vicino a Pranu Sanguni di quanto non sia la sede<br />

attuale di Poggio dei Pini. Esiste un’idea progettuale a riguardo (descritta in Appendice A.I), alla quale si<br />

sta lavorando.<br />

A breve termine, per ottenere nella sede attuale nuovi spazi per le crescenti attività tecnologiche e<br />

scientifiche dell’OAC, la Direzione ha comunque in programma di ristrutturare la palazzina che ospita la<br />

foresteria, ormai dimessa, e alcuni magazzini. Questo consente di trasferire in questi locali l’aula<br />

didattica e alcuni uffici, e di ricavare ulteriori spazi nella palazzina principale. Attività di ristrutturazione<br />

sono in corso, e proseguiranno negli anni successivi anche a Carloforte, con risorse economiche gestite<br />

dal Demanio.<br />

Il budget che la Direzione ha programmato di spendere per queste operazioni è dell’ordine di 65 keuro, il che<br />

lascia una quota di 550 keuro da accantonare per cofinanziare la realizzazione di una nuova sede.<br />

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