Geo_1_Europa_e_Italia
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Settore primario<br />
<strong>Geo</strong> 1 <strong>Europa</strong> e <strong>Italia</strong><br />
Nel corso del XX secolo l'<strong>Italia</strong> si è trasformata da paese<br />
prevalentemente agricolo a paese industriale. Di conseguenza, il settore<br />
primario ha visto l'occupazione calare drasticamente, passando dal 43%<br />
al 3,8%. Oggi, gli occupati in agricoltura sono appena 891 000, in gran<br />
parte uomini (71,3 % del totale) e residenti nel Mezzogiorno (46,8% del<br />
totale). Il 10% della manodopera agricola è inoltre rappresentato da<br />
stranieri. La superficie agricola italiana è pari a 17,8 milioni di ettari, di<br />
cui 12,7 utilizzati, e si concentra soprattutto nel Mezzogiorno (45,7%). I<br />
prodotti maggiormente coltivati e redditizi sono il vino, il granoturco,<br />
l'olio, i pomodori, il frumento duro e l'uva da vino. Nel comparto della<br />
produzione di origine animale spiccano latte di vacca e di bufala, carni<br />
bovine, carni suine e pollame. La produzione della pesca marittima e<br />
lagunare, comprende anche crostacei e molluschi.<br />
Risorse minerarie<br />
Il territorio italiano presenta giacimenti minerari di varia tipologia:<br />
mercurio, antimonio, piombo, zinco, argento, ferro e di minerali quali<br />
pirite, fluorite, amianto e bauxite. Nell’ultimo periodo, tuttavia, i<br />
giacimenti con un potenziale sfruttamento economico sono diminuiti, e<br />
l'attività mineraria rimasta si è concentrata sui sali evaporitici, le marne<br />
cementizie e le argille per l'industria ceramica; sempre attiva l'attività<br />
estrattiva, delle numerose cave di marmo ed altre rocce per l'edilizia,<br />
l'estrazione di pomice, ossidiana, pozzolana e talco.<br />
Energia<br />
L'<strong>Italia</strong>, rispetto ad altri Paesi dell'Unione europea, presenta una<br />
maggiore dipendenza dalle importazioni di materie prime e di<br />
idrocarburi (gas e petrolio). A causa della mancanza di giacimenti<br />
consistenti, la maggior parte delle materie prime e il 75% dell'energia<br />
devono essere importati. Negli anni duemila il settore energetico<br />
nazionale è stato interessato da numerosi cambiamenti, come la riforma<br />
del mercato elettrico e del gas, lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la<br />
promozione dell'efficienza, del risparmio energetico e della sicurezza<br />
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