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GREG LAKE

MAT2020-LAKE

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Ho avuto l’occasione di conoscere per la prima<br />

volta Greg Lake nell’agosto del 2009. Avevo<br />

appena compiuto 16 anni e la mia vita<br />

era la musica. Con la mia famiglia e quella di<br />

Max Marchini eravamo alloggiati in un albergo<br />

di South Kensington. Max stava ultimando<br />

il libro scritto assieme a Lake e aveva voluto<br />

presentarmi il Grande Gregorio, come lo<br />

chiamavano gli amici. Ero emozionantissima<br />

perché era la prima volta che incontravo dal<br />

vero una rockstar di quel calibro, nonostante<br />

mi sembrasse di conoscerlo da sempre, cresciuta<br />

come ero in quel meraviglioso giardino<br />

incantato che è la sua musica. Sfoderando<br />

un sorriso smagliante, Greg entra nell’albergo,<br />

solo, abbraccia Max e la sua famiglia, poi<br />

Max mi presenta “May I introduce you to the<br />

young Annie? She knows all of your songs and<br />

can play them too on guitar or piano”. Mentre<br />

ci sediamo e Greg fa portare l’immancabile<br />

bottiglia di vino rosso, mi regala una prima<br />

lezione: tanto più un artista è grande, tanto<br />

più è una grande persona anche a livello umano.<br />

Passiamo il pomeriggio a parlare e io, che<br />

il giorno prima avevo comprato in Denmark<br />

Street uno spartito per pianoforte di un best<br />

of ELP, me lo faccio autografare. Faccio una<br />

foto abbracciata a lui e lo saluto, portando<br />

con me per molti giorni la magica aura di quel<br />

momento, e già mi sentivo un po’ sua amica,<br />

per il modo arguto, rispettoso, dolcissimo,<br />

simpatico, spassoso e ammaliante con il quale<br />

si era rapportato con una adolescente in<br />

adorazione”<br />

Era il tardo pomeriggio del 27 novembre<br />

2012, aspettavo con ansia sotto la scritta<br />

“Arrivals” dell’aeroporto di Bergamo, piedi e<br />

mani erano irrequieti impegnati in un tamburellare<br />

perpetuo, Max (Marchini) camminava<br />

avanti e indietro per il corridoio antistante<br />

le porte scorrevoli del gate controllando ad<br />

ogni passo se il volo di Greg e Regina fosse già<br />

atterrato. Il tempo non passava più, ad ogni<br />

minuto aumentavano la gioia e l’agitazione,<br />

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