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I lutti hanno l’effetto di certi farmaci: sono ad<br />
azione ritardata. Chiunque di noi lo sa. Nella<br />
mia lunga attività di critico, giornalista e<br />
musicofilo ho avuto la fortuna di conoscere<br />
tutti i miei eroi di persona. Con alcuni diventare<br />
amico. Il mio rapporto con Greg Lake era<br />
unico. Abbiamo condiviso tante cose oltre la<br />
musica e le chitarre, l’amore per il cibo, i vini,<br />
l’arte e la filosofia.<br />
La mia famiglia era la sua e la sua la mia.<br />
Per cui probabilmente non riesco a mantenere<br />
quella oggettività che un giornalista serio<br />
dovrebbe avere sempre. Sopprimere quella<br />
trappola tipica dell’incapace, quell’infetto,<br />
orrido salto logico del “mi piace” che ha reso<br />
patetici tanti sedicenti critici da queste parti…<br />
Credo che dopo i Beatles, che sono il polline<br />
che ha fecondato tutta la musica, e non solo,<br />
la più grande rivoluzione nella musica pop (da<br />
popular, come ricordava Riccardo Bertoncelli,<br />
primo a usare il verbo della critica d’arte nella<br />
nostra musica), sia quella compiuta da quei<br />
ragazzi con gli occhi pieni di stelle, che verso<br />
il finire degli anni sessanta hanno rifiutato il<br />
facile ovvio, premiati da un mercato che riconosceva<br />
originalità e talento.<br />
Greg era sicuramente tra loro. La sua visione<br />
del suono, il suo talento come produttore era<br />
incredibile. Con i King Crimson del primo album<br />
ha definito un nuovo modo di concepire<br />
la musica: il suo ruolo era davvero paritetico<br />
con Fripp e Sinfield. Mi vengono alla mentre<br />
mille aneddoti che mai troveranno spazio. Poi<br />
con Keith, uomo difficile e compositore straordinario,<br />
Greg nel difficile ruolo di frontman<br />
e di tessere delicati equilibri, con una produzione<br />
del suono davvero impressionante:<br />
chiunque abbia orecchi ascolti Take a Pebble,<br />
dal primo, santo album di EL&P. Da dimostrazione<br />
hi-fi insuperabile per intensità e verosimiglianza<br />
acustica.<br />
Ovvio: la più bella voce del rock inglese, per<br />
me. Bassista personale e chitarrista - specie<br />
acustico - di visionario talento. Pioniere delle<br />
corde Rotosound, con John Entwistle e Chris<br />
Squire, del quale fu co-inquilino dei tempi an-<br />
26 27<br />
dati e con il quale legato da profonda amicizia.<br />
Durante la sua malattia ho scoperto un lato<br />
inedito e privato di Greg, il suo essere grato<br />
e non avere rimpianti per ogni singolo giorno<br />
della sua vita. Il suo essere nonno di Gabriel,<br />
affettuoso, presente per tutti gli amici,<br />
devoto alla crescita musicale (ed enologica)<br />
di Annie Barbazza, sua erede e profonda amica,<br />
con quel piglio burbero che teneva fede<br />
da un lato al suo leggendario “bad temper” e<br />
dall’altro all’instancabile devoto alla Musica,<br />
sua ragione di vita.<br />
Abbiamo speso nottate su skype a parlare di<br />
chitarre, ore in negozi di chitarre in tutto il<br />
mondo: una passione pazzesca. A Piacenza,<br />
la mia città, aveva trovato una seconda casa.<br />
Ha voluto iniziare qui il tour di Songs Of A Lifetime,<br />
ha stretto amicizia con tutti e si è fatto<br />
amare da tutti, a cominciare dal Sindaco,<br />
per non parlare delle cuoche delle migliori<br />
trattorie della città. Trovato in Franz Soprani<br />
il fotografo a cui ha affidato la cura dell’immagine<br />
di ELP, agli Studi Elfo che ha preferito ad<br />
Abbey Road per la cura con la quale Alberto<br />
Callegari curava il suono: “He has the best fuckingears<br />
in the world”.<br />
Vedete che vado sul personale. Credo però<br />
davvero che la sua musica vivrà per sempre e<br />
che Greg verrà riconosciuto come un grande<br />
tra i grandissimi.<br />
So Long Greg Lake.