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Noctilux dei poveri - RPO

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Devo dire che le modelle non si sono certo lamentate, anzi hanno apprezzato il magnifico effetto spaziale<br />

e la sensazione di presenza che le focali corte danno, basta stare un po’ attenti con il punto di ripresa e la<br />

prospettiva.<br />

Nudi, persone e soggetti inanimati…<br />

Anni fa non fotografavo le persone, non che le evitassi, certo facevo foto ricordo, ero più interessato alla<br />

fotografia <strong>dei</strong> manufatti, degli edifici, in particolare alle pavimentazioni urbane, queste foto, hanno<br />

significato molto per me, perché mi hanno maturato e portato al superamento del brivido del neofita,<br />

quello per cui sei già soddisfatto per il solo fatto di vedere in un’immagine ciò che hai ripreso.<br />

Vedo che stampi tutto il negativo originale?<br />

Si, stampo tutto, se una foto è tagliata male, non è una buona foto, sarà fanatismo,<br />

ma più che altro è un retaggio bressoniano. Nella mia vita, sono stato fortemente influenzato in tre<br />

passaggi fondamentali, sono per così dire passato dalla limpida geometria di Henry Cartier Bresson, al<br />

furore passionale di Willian Eugene Smith, fino all’immanenza tragica di Robert Frank.<br />

Questo è il mio percorso nella consapevolezza del fare fotografia, un cammino che certamente non si<br />

conclude mai, ma che in una certa fase della vita è determinante e che in un modo o nell’altro, porta alla<br />

coscienza di sé e del proprio agire fotografico.<br />

La mia vita è cambiata quando sempre nel 1989 (per me l’anno di Leica), ho visto “Love blind faith” di<br />

Frank, un trittico di una maschera di gomma, attaccata ad un palo, la foto è anche un po’ sfocata, ora su di<br />

me ha avuto un effetto devastante, mi ha messo in crisi assoluta, mi ha proposto una visione nuova,<br />

assolutamente inedita, c’era qualcosa in quell’immagine di non ben definito, magico e inspiegabile,<br />

questo secondo me dovrebbe trasmettere una grande foto, dovrebbe sorprenderti per qualcosa che non<br />

riesci a cogliere ne tantomeno a spiegare.<br />

Nella fotografia, io cerco solo la bellezza, è come per la vita, ma assomiglia tanto al trattenere la sabbia<br />

tra le mani, quasi impossibile, ci metto tutto il fuoco della mia la passione, e forse sbaglio ma è il modo<br />

migliore che conosco per esprimermi, tutto passa, quel poco che mi resta tra le mani, mi illumina la vita e<br />

spero che possa piacere agli altri, condividendo l’energia di un momento perduto, la poesia di qualcosa<br />

che svanisce, lo so è difficilissimo, ma d’altronde si sa che sono un sentimentale...<br />

Luca Rubbi<br />

Leicapassion 3-2006 pag.42

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