I DIECI COMANDAMENTI DELLA RICONCILIAZIONE - Laici Salettini -
IT_I DIECI COMANDAMENTI DELLA RICONCILIAZIONE
IT_I DIECI COMANDAMENTI DELLA RICONCILIAZIONE
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
“preghiamo il Signore, parliamo col Signore di questo, per il bene dell’altro: Signore, aiutalo”.<br />
“Non devo essere io” ha quindi concluso, “a fare giustizia con la mia lingua. Chiediamo questa<br />
grazia al Signore”.<br />
Nella lettera di Giacomo possiamo vedere come la maldicenza è uno dei mali sociali causati dalle<br />
passioni abiette. La diffamazione non soltanto è contraria alla legge divina, ma porta implicita una<br />
critica a questa stessa legge. Nel Vangelo di Luca Gesù insiste nel chiederci di sovrabbondare in<br />
gesti di bontà. Questo esubero di bontà ci rende sereni e felici, anzi ci fa “figli dell’Altissimo”, ci fa<br />
già vivere in terra la beatitudine del cielo.<br />
E'’ un discorso bellissimo, allettante, ma certamente non facile. Eppure basta incominciare. La vita<br />
cristiana si costruisce con i sì prima che con i no. Se poi ciascuno di noi potesse meditare e metter<br />
in pratica il piccolo test presentato in questa piccola storia che segue forse il mondo sarebbe<br />
migliore.<br />
“Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse: “Sai cosa ho appena<br />
sentito sul tuo amico? “Un momento”, rispose Socrate, “Prima che me lo racconti, vorrei farti un<br />
test, quello dei tre setacci”. “I tre setacci?” “Ma sì”, continuò Socrate, “prima di raccontare ogni<br />
cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre<br />
setacci.<br />
Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?” “No ne ho solo sentito<br />
parlare.” “Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della<br />
bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono” “Ah no! Al contrario”. “Dunque -<br />
continuò Socrate - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere.<br />
Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia<br />
cosa mi avrebbe fatto questo amico” “No, davvero” “Allora”, concluse Socrate, “quello che volevi<br />
raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?”<br />
E' importante quindi tenere a mente l'insegnamento proposto in questa storia per cui quando<br />
staremo per parlare male degli altri sarà bene domandarci prima: “E' vero quello che sto per dire? E'<br />
una cosa buona quello che sto per dire? E' utile che io lo dica?”<br />
D) UN ESEMPIO DI VITA: Henri Nouwen (Sentirsi Amati, Quiriniana 2005)<br />
“Non molto tempo fa, nella mia comunità, ho avuto una autentica esperienza personale del potere di<br />
una vera benedizione. Poco tempo prima che ciò accadesse, avevo iniziato una funzione di<br />
preghiera in una delle nostre cappelle. Janet, una handicappata della nostra comunità mi disse:<br />
“Henri, mi puoi benedire?”. Io risposi alla sua richiesta in maniera automatica tracciando con il<br />
23