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A come Amici n° 35

A come Amici n° 35 - ottobre 2017

A come Amici n° 35 - ottobre 2017

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PATTO DI LUCE<br />

ritorna l’opera-musical<br />

dedicato alla pace e ai diritti umani<br />

RACCONTAMI DI TE…<br />

Lucia Vasini, Giovanni Giannone, Silvana Papandrea<br />

tre storie di vita, tra amicizia e volontariato<br />

A<strong>come</strong><br />

AMICI<br />

<strong>n°</strong> <strong>35</strong> - OTTOBRE 2017<br />

#20ANNI DI NOTTE GITANA:<br />

dal debutto del 1997 a Riccione,<br />

fino a Genova e alla Puglia nel 2017<br />

CHIARA DI DIO IN GERMANIA<br />

la mini tournée del musical<br />

dedicato alla santa di Assisi<br />

MOSTRE:<br />

“Sacro Sublime” al Santuario<br />

di S. Michele Arcangelo in Puglia<br />

“+Sè-Io=Pace” in autunno a Volterra e a Modena<br />

Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>


Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

Semestrale d’informazione, arte e cultura<br />

a<strong>come</strong>amici.it - info@a<strong>come</strong>amici.it<br />

di Rosanna Tomassini<br />

Editore:<br />

Associazione Dare<br />

c/o Via Resistenza 1 - 47833<br />

Morciano di Romagna (RN)<br />

Direttore responsabile:<br />

Rosanna Tomassini<br />

Direzione:<br />

Anna De Persio - Cristiano Giuliani<br />

Francesco Troilo - Vincenzo Occhipinti<br />

Luigi Scalbi - Giovanni Giannone<br />

Redazione:<br />

Antonella Di Muoio<br />

Asia Ferri<br />

Monica Mancini<br />

dall’Estero:<br />

Ralph Flum (Amburgo)<br />

Sven Skinner (Lugano)<br />

Correzione bozze: Antonella Di Muoio<br />

Impaginazione:<br />

Alessandra M. Antonelli<br />

Monica Mancini<br />

Autorizzazione <strong>n°</strong> 21<br />

del 25 Settembre 2000<br />

Tribunale di Rimini<br />

Iscrizione al Registro degli Operatori<br />

di Comunicazione n. 17577<br />

Copyright © 2017 by Associazione Dare.<br />

Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.<br />

Benvenuto a colui che per la prima volta apre questo giornale<br />

e bentornati a coloro che ne sono appassionati lettori. Come<br />

sempre queste poche righe sono solo una introduzione agli<br />

argomenti che troverete all’interno. In particolare in questo numero<br />

segnaliamo la nuova rubrica “Raccontami di te...” una serie di<br />

interviste con personaggi che in qualche modo abbiamo incontrato<br />

durante questi mesi e con i quali abbiamo approfondito alcuni<br />

argomenti.<br />

Inoltre si è conclusa la programmazione di Sicuramente <strong>Amici</strong>, che è<br />

rimasto in scena durante l’inverno e la primavera al teatro del Lago<br />

di Montecolombo riscuotendo ampio successo di pubblico. Pronto<br />

al debutto anche il riallestimento di Patto di Luce, l’opera musical<br />

dedicata alla Pace, che sarà in scena dal 15 ottobre. Così <strong>come</strong> pronta<br />

a riprendere il viaggio è la mostra +Sè-Io=Pace che a Novembre sarà<br />

a Volterra e quindi a Dicembre a Modena mentre al Santuario di San<br />

Gabriele Arcangelo si è aperta la mostra “Sacro Sublime”.<br />

Applausi per Notte Gitana in Puglia, ormai una conferma estiva<br />

stabile nel Gargano e tanto spazio anche ai giovani della Sicilia che<br />

hanno molto, molto da raccontarci.<br />

Vi informiamo che parallelamente è stato realizzato “Il tempo della<br />

memoria”, una copia del quale è consultabile al Museo Leo <strong>Amici</strong>,<br />

insieme alla prima parte del “Trentennale ...la Scienza conferma”.<br />

“Il tempo della memoria” è una sorta di scatola del tempo che, una<br />

volta aperta, permetterà di recuperare, riscoprire le storie, i racconti,<br />

il contributo di tanti che nel corso dei decenni hanno partecipato alla<br />

vita del Lago di Montecolombo e che oggi non sono più tra noi. Se<br />

nella sabbia del bagnasciuga l’impronta è destinata a sparire a breve,<br />

nel grande cuore del Lago essa rimane per sempre.<br />

Buona lettura!<br />

2


S OMMARIO<br />

4 Raccontami di te... LUCIA VASINI<br />

6 16 Aprile 2017<br />

7 5° FESTIVAL della canzone per Leo<br />

8 Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE<br />

10 Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA<br />

14 Sicuramente <strong>Amici</strong> saluta: oltre 10 mesi di<br />

programmazione per il musical sull’amicizia.<br />

18 Chiara di Dio a Berlino<br />

20 Successo per “Notte Gitana”<br />

24 Il Gargano balla a ritmo del fuego latino<br />

28 L’opera musical per la pace e i diritti umani<br />

32 Un’estate alla Casa del Ponte<br />

36 “+Sè-Io=Pace” nuove tappe nel 2017<br />

39 Sacro Sublime<br />

49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo<br />

43 Lettere<br />

46 Anteprima del seguito di “Leo l’uomo senza tempo”<br />

3


Raccontami di te... LUCIA VASINI<br />

L’arte del palcoscenico<br />

tra passione e umiltà<br />

Lucia scosta la ciocca di capelli dalla fronte e ti fissa<br />

con i suoi occhi grandi, con una espressione seria...<br />

ma all’improvviso le labbra si schiudono su un sorriso<br />

aperto, cordiale che sa metterti subito a tuo agio. Lungi<br />

da lei atteggiamenti da diva, anzi, la sua semplicità la<br />

rende subito amica dell’interlocutore. E viene spontaneo<br />

allora, chiederle di autodefinirsi, così, quasi per gioco, con<br />

tre parole. Una celia a cui Lucia Vasini, che ci ha concesso<br />

questa intervista, partecipa volentieri...<br />

“Tre parole per definirmi? Posso dire la canzone...sole,<br />

cuore...amore. Scherzi a parte, è difficile farlo; sono<br />

un’attrice e sono sempre alla ricerca dei miei confini e<br />

sono una persona molto curiosa. Quando insegno dico<br />

proprio agli attori di non definirsi...”<br />

Quale è la cosa più bella della tua vita e quella meno<br />

bella?<br />

“La più bella quella di aver fatto un buon lavoro con mio<br />

figlio e con il suo papà...la meno bella quando perdi degli<br />

affetti, <strong>come</strong> per esempio i genitori”.<br />

L’arte di interpretare: professionalità, passione,<br />

predisposizione, cosa conta di più alla fine?<br />

“Conta di più quello che dice Cechov, cioè la capacità di<br />

soffrire e di entrare nella capacità delle cose e di accettare<br />

quello che è la vita. E’ la capacità di non fermare la vita<br />

ma di entrarci dentro con coraggio”.<br />

Due tuoi mentori a cui sei stata molto legata sono stati<br />

Dario Fo e Franca Rame. Ci racconti?<br />

“Sono state due figure fondamentali nella mia vita.<br />

Sia Franca che Dario sono stati amici e maestri, che mi<br />

hanno protetto e aiutato. Il teatro italiano ha leggi molto<br />

severe e il talento da solo non basta…per un periodo mi<br />

hanno dato man forte e sostenuto anche con i loro testi.<br />

E <strong>come</strong> non ricordare l’esperienza con Mistero Buffo? Fo<br />

ha rappresentato per il teatro italiano una vera e propria<br />

rivoluzione: non solo un attore o autore ma anche<br />

promotore di un teatro con una funzione sociale e di aiuto<br />

agli altri. Quante volte si è speso, si sono spesi entrambi,<br />

per chi aveva bisogno o era in difficoltà! Lui era davvero<br />

un ricercatore dell’anima, di una profondità immensa”.<br />

Chiediamo allora a Lucia Vasini un ricordo…<br />

“Nel 2008, Franca mi diede un suo testo che io misi in scena<br />

in un teatro di Milano. Si trattava di ‘Grasso è bello’ era<br />

una commedia, che prevedeva scenografie e costumi. In<br />

questo caso però io l’avevo trasformata in un monologo,<br />

recitandone tutti i ruoli e senza costumi per questioni<br />

economiche. Dario e Franca vennero alla prima, io avevo<br />

una paura pazzesca….Nel camerino Dario mi consigliò<br />

di fare una premessa ad inizio spettacolo, spiegando al<br />

pubblico che per carenza di budget non si erano potuti<br />

comprare i costumi che mi avrebbero ingrassato e che<br />

Vasini in Il clan delle divorziate con Enzo Iacchetti con Franca Rame<br />

4


pur avendo mangiato a dismisura nei giorni precedenti la<br />

messa in scena, non ero riuscita nemmeno ad ingrassare<br />

il fondo schiena! Poi Dario salì sul palco facendo il<br />

prologo e Franca al termine fece la stessa cosa dicendo<br />

che da quel momento la commedia sarebbe diventata<br />

un monologo tanto le era piaciuto il mio. Ecco bontà e<br />

fiducia, questo quello che esprimevano Dario e Franca,<br />

dei veri maestri”<br />

Quanto conta l’amore nella tua vita?<br />

“È totale. È quella frase ‘Ama il prossimo tuo <strong>come</strong><br />

te stesso’ che è difficile ...sembra semplice ma non lo<br />

è. Perché amare se stessi è molto difficile. Poi ami gli<br />

altri ...ma è amore o bisogno di…?Come dice il Piccolo<br />

Principe, è la differenza tra amare e volere bene”.<br />

Un bel libro “Nessuno dei due” che hai presentato<br />

anche in riviera a Cervia lo scorso agosto.<br />

“Non sono una scrittrice e un po’ mi vergogno di questa<br />

cosa. Mi rendo conto che non è il mio lavoro. Ma a me<br />

è servito, è stato terapeutico. E’ un excursus sulle mie<br />

esperienze artistiche.<br />

Parlo di tutti con molta confidenza, in realtà scrivendolo<br />

mi sono resa conto che ho conosciuto un sacco di gente<br />

famosa e importante. Parlo però di essere umani perché<br />

al di là dei nomi contano<br />

le persone. Persone<br />

che lasciano il segno.<br />

Anche la grandezza<br />

di un maestro <strong>come</strong><br />

Leo <strong>Amici</strong> che non ho<br />

conosciuto fisicamente<br />

ma solo attraverso Carlo<br />

e Daniela, ha lasciato<br />

il segno. Basta vedere<br />

le azioni concrete della<br />

Fondazione”.<br />

Che cosa resta di questa esperienza che è cominciata<br />

proprio un anno fa con il musical Sicuramente amici,<br />

a Genova con Notte Gitana, specialmente per te, che<br />

non ami cantare e men che meno ballare...<br />

“Resta la certezza dell’amicizia, il calore. E questo ti da<br />

sicurezza nella vita. Perché ti senti amato, tanto amato.<br />

Però deve essere una cosa reciproca ed io mi sento sempre<br />

un po’ in difetto, <strong>come</strong> di non corrispondere del tutto.<br />

È importante sentirsi amati ma anche impegnarsi per<br />

ricambiare l’affetto. In questo senso cerco di fare sempre<br />

tutto quello che posso...Ma vorrei fare sempre di più”.<br />

CHI È LUCIA VASINI<br />

Apprezzata attrice del teatro italiano, diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, Lucia Vasini ha studiato<br />

canto e recitazione con Linda Wise, seguendo vari stage a Los Angeles con Judy Weston (metodo Actors Studio). In<br />

teatro ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo e Franca Rame, Gabriele Salvatores, Paolo Rossi, Cesare Lievi e Enzo<br />

Iacchetti. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi <strong>come</strong> “Su la testa” e “Colorado”, oltre a numerosi film<br />

tra i quali Il ragazzo di campagna (1984) con Renato Pozzetto, A.A.A.Achille (2001), Tommaso è andato via (2004),<br />

Manuale d’amore 2 (2007).<br />

con Paolo Rossi con Cornacchione Vasini in Molière:la recita di Versailles<br />

5


16 Aprile 2017<br />

Come di consueto nella mattinata<br />

del 16 aprile 2017 al Lago di<br />

Monte Colombo (RN) si è svolta<br />

l’assemblea generale dei volontari dell’<br />

Associazione Dare ed è stata l’occasione<br />

anche per il rinnovo delle Cariche Sociali<br />

del comitato direttivo con l’elezione del<br />

nuovo Vicepresidente, il giovane Giannone<br />

Giovanni, distintosi durante l’emergenza<br />

neve in Abruzzo nel Gennaio 2017,<br />

operando nella sede della Fondazione Leo<br />

<strong>Amici</strong> di Colledoro di Castelli, a Teramo.<br />

Si è provveduto all’approvazione del<br />

Bilancio 2016 e a dar lettura della relazione<br />

dell’attività sociale ed umanitaria svolta<br />

nel corso del 2016. Il Comitato Direttivo<br />

è composto dal Presidente Luigi Scalbi,<br />

Vicepresidente Giannone Giovanni e in qualità di Consiglieri<br />

– Anna Di Persio, Federica Varchetta, Enzo Occhipinti,<br />

Francesco Troilo. Nonostante la concomitanza con il<br />

giorno di Pasqua, sono stati numerosi gli associati che,<br />

<strong>come</strong> sempre hanno raggiunto il Lago di Montecolombo,<br />

da ogni parte d’Italia partecipando alle varie iniziative in<br />

programma, tra cui la celebrazione della S. Messa.<br />

6


cinque inediti per un grande<br />

5° FESTIVAL della canzone per Leo<br />

Musica, comicità ma anche momenti di riflessione al 5°<br />

Festival della Canzone per Leo svoltosi, <strong>come</strong> ogni anno,<br />

in concomitanza con il 16 aprile, anniversario della<br />

scomparsa di Leo <strong>Amici</strong>, e che da l’opportunità a tanti giovani<br />

provenienti da ogni parte d’Italia di cimentarsi in brani dedicati<br />

alla figura dell’ideatore del Lago di Montecolombo. Si tratta di brani<br />

scritti da diversi autori nel corso degli anni oppure del tutto nuovi,<br />

messi a punto con il sostegno dei tecnici e degli artisti professionisti<br />

della ACSD “Danza e Musical” e della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Due presentatori d’eccezione, Carlo Tedeschi, che ne ha anche curato la regia e Lucia<br />

Vasini che gentilmente si è messa a disposizione dei giovani artisti per alcune gag. La<br />

musica ha anche lasciato spazio al reading di Daniela Natale di alcuni brani estrapolati dal<br />

secondo volume di “Leo - L’uomo senza tempo” di prossima uscita.<br />

Grande interesse e plauso del pubblico, <strong>come</strong> confermato anche dall’apprezzamento ottenuto<br />

sul web e nella pagina Facebook del Teatro Leo <strong>Amici</strong> dove è possibile riascoltarli, per i 5 brani<br />

inediti scritti e musicati dai giovani che compongono l’ultimo album dei Ragazzi del Lago “5”, disponibile anche<br />

su digital store. Il Festival è stato anche trasmesso in diretta streaming su You Tube ed in molti, da diverse parti<br />

d’Italia e anche dall’estero, hanno seguito l’evento. E per chi se lo fosse perso o lo volesse rivedere, il 5° Festival della<br />

Canzone per Leo è visibile su You Tube sul canale Italian Musicals Channel.<br />

7


Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE<br />

Un informatico tra neve e terremoto in Abruzzo<br />

Giovanni Giannone, un volontario sul Gran Sasso<br />

“L’amore è l’inizio e la fine di una giornata”<br />

8<br />

lo ha conosciuto attraverso il<br />

servizio di RaiNews24, nel gennaio<br />

L’Italia<br />

2017 quando, pochi giorni dopo il<br />

terremoto e la grande nevicata che colpi<br />

l’Abruzzo e distrusse l’hotel Rigopiano,<br />

gli inviati di quel tg giunsero a Colledoro,<br />

a pochi chilometri dal Rigopiano, per<br />

descrivere <strong>come</strong> era stata affrontata, in<br />

quel paesino alle pendici del Gran Sasso,<br />

l’emergenza.<br />

Così Giovanni raccontò della Casa<br />

della Montagna, una delle sedi della<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, che in quei giorni<br />

nel suo centro di aggregazione giovanile<br />

aveva accolto oltre 60 persone, in pratica<br />

tutto il paese, rimasto isolato e senza luce. Nella casa vera e<br />

propria avevano trovato ricovero oltre 20 unità dell’esercito<br />

intervenute per liberare i piccoli centri dell’entroterra<br />

abruzzese ancora isolati.<br />

Così l’Italia conobbe questo ragazzo di 32 anni, alto e<br />

riccioluto, risoluto e fermo anche quando doveva affrontare<br />

un tetto pieno di neve. Adesso l’estate se ne andata e<br />

Colledoro comincia a vestire i colori dell’autunno mentre i<br />

prati brillano di un bel verde intenso dopo la siccità estiva.<br />

Giovanni, <strong>come</strong> sei arrivato qui alla Casa della Montagna?<br />

“L’arrivo a Colledoro è partito dall’incontro con Carlo<br />

Tedeschi ed è stato un percorso a tappe.<br />

Ero in Sicilia, dove lui cercava di aiutare la compagnia<br />

teatrale a diventare professionista ed io in quella<br />

compagnia cercavo una ragazza. Trascorse un anno e da<br />

lui ebbi tanto aiuto, mi ha anche pagato gli studi e riuscii<br />

a laurearmi. Per ricambiare ho iniziato a collaborare<br />

con altri giovani dell’associazione Dare, prima in Sicilia,<br />

poi a Mattinata ed anche ad Assisi infine al Lago di<br />

Montecolombo che è anche la sede della Fondazione Leo<br />

<strong>Amici</strong> della quale la Dare è braccio operativo.<br />

Sono arrivato a Colledoro perché vidi due<br />

ragazzini di 10 anni giocare con una rana<br />

ed un uccellino. Il primo pensiero che mi<br />

venne in mente guardandoli è che fossero<br />

ragazzi normali. Non contaminati dalle<br />

tecnologie che oggi stordiscono e che ti<br />

portano a stare isolato e chiuso dentro<br />

casa.<br />

E per quella normalità di quei due ragazzi<br />

chiesi a Carlo e all’associazione di poter<br />

svolgere questo volontariato a Colledoro,<br />

non pensando che ci potesse essere la<br />

neve o il terremoto.<br />

Anche perché venendo dalla Sicilia non<br />

conoscevo ne la neve ne il terremoto.<br />

Eppure in quel momento, ricordo la prima scossa di fine<br />

ottobre 2016, il primo pensiero che ho avuto è stato correre<br />

per strada per tranquillizzare le persone. Lì, in qualche<br />

modo, ho iniziato a capire che avevo questo nel cuore.<br />

Partito da questi due ragazzi che giocano con una rana e<br />

un uccellino sono arrivato ad abbracciare gli anziani. Poi la<br />

neve, il terremoto e tutto quello che è successo è stata una<br />

occasione grande per poter aprire il cuore. Come ho visto<br />

fare a Carlo sempre, ho potuto fare anche io in quei giorni.<br />

Sono stato felice di poter aiutare e di essere qui”.<br />

È particolare che tu sottolinei il fatto dei ragazzi che<br />

giocavano con la rana e l’uccellino e che fossero lontani<br />

dalla dipendenza da tecnologie, proprio tu che sei<br />

laureato in informatica…<br />

“Prima di conoscere Carlo stavo 16 ore al giorno al<br />

computer a giocare, mi alzavo alle 6 di mattina per<br />

giocare ai giochi on line oppure leggevo libri fantasy. La<br />

saga di Harry Potter la rileggevo in una settimana. E<br />

questo veramente mi portava in un posto dove la realtà<br />

non esiste.


L’incontro con Carlo mi ha rimesso con i piedi per<br />

terra. Attraverso il teatro, attraverso la danza.<br />

Cose che non avrei mai fatto nella vita ma che in<br />

quel momento mi sono servite. Questi due ragazzi<br />

che avevano il piacere di stare all’aperto...mi<br />

hanno fatto innamorare di questo luogo sperduto,<br />

isolato in mezzo ai monti che invece, lo scorso<br />

inverno, si è trasformato nel luogo più affollato<br />

di tutte le sedi della Fondazione. Sia perché vi<br />

arrivano tutti i ragazzi dai paesi accanto: Castelli,<br />

Isola del Gran Sasso, Colledara. Vengono tutti<br />

qui, perché le famiglie sanno che in questo centro<br />

di aggregazione giovanile c’è sempre qualcuno<br />

pronto ad accoglierli, per prendere un caffè, per<br />

parlare, per giocare oppure per mangiare una<br />

buona pizza. “<br />

Parlavi di accoglienza, oggi si fanno distinzioni<br />

anche verso chi dirigere l’accoglienza.<br />

“Io non ho mai visto Carlo far distinzioni tra persone: credenti, laici o persone che avessero pelle differente. Conta solo la<br />

persona nell’accoglienza: dal bimbo piccolo che si avvicina al centro giovanile per dar due calci al pallone o all’anziano che<br />

si ferma un attimo la sera perché è stanco e ha bisogno di un massaggio alla schiena. L’accoglienza non ha colori e nella<br />

mia vita vorrei non darglieli, altrimenti diventa un’altra cosa”.<br />

La cosa più bella e quella meno bella che ti è capitata nella vita.<br />

“Mi vengono in mente due cose, ma in realtà sono belle tutte e due. La prima è quando è morta mia mamma a sette<br />

anni. Ho avuto la fortuna di vivere questa cosa <strong>come</strong> un evento non brutto. Mia mamma stava molto male, era malata di<br />

tumore. Alla sua scomparsa mia zia mi aveva detto che “adesso sarebbe stata bene”. E’ stato il primo momento in cui ho<br />

iniziato a credere veramente in Dio. L’altra cosa bella quando ho incontrato Carlo perché in quel momento ho rivissuto la<br />

stessa cosa”.<br />

Cosa rappresenta in generale l’amore per te?<br />

“E’ l’obiettivo della mia giornata, quando arrivi a sera e pensi a cosa hai fatto.– dice Giovanni alzandosi da uno dei tavoli<br />

in legno che fuori dalla porta della Casa della Montagna offrono un momento di riposo e spazio per un caffè al visitatore -.<br />

Cerco di ripercorrere tutti i momenti in cui ho ricevuto e dato amore. L’amore è l’inizio e la fine di una giornata, il suo senso<br />

dall’alzarsi la mattina fino al riposo della sera...”.<br />

9


Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA<br />

... ci vuole una forza<br />

che mi arriva dal voler non perdere<br />

la strada di Dio...<br />

“Sono una persona che è alla ricerca della verità, in<br />

continuo cammino in questa ricerca per poter riuscire<br />

a confermare la certezza di Dio”. Così risponde Silvana<br />

Papandrea alla richiesta di descriversi ed è una frase<br />

che in sè contiene già mille risposte. Minuta ma con<br />

una grande forza, Silvana ha deciso di dedicare la sua<br />

vita agli altri. Non <strong>come</strong> ripiego o, <strong>come</strong> va di moda<br />

oggi, passatempo o per far qualcosa di buono. No, qui<br />

si tratta di un impegno totale la cui esigenza sorge già<br />

sin da piccola. “Sono stata educata dai miei all’aiuto<br />

- spiega Silvana - ma avevo sogni e speranze che non<br />

trovavano riscontro nella realtà che era ben diversa”.<br />

Poi il matrimonio con una persona che aveva già<br />

scelto la via del bene e con la quale per 10 anni Silvana<br />

continua nella sua ricerca spirituale verso l’amore di<br />

Dio.<br />

“Alla morte di mio marito - continua la fondatrice<br />

dell’Associazione Sollievo - avevo fatto una promessa<br />

a Padre Pio, che pregavo per superare questo grande<br />

dolore, che mi sarei impegnata ancora di più per gli<br />

altri, per portare sollievo agli altri. Ho cercato un<br />

miglioramento della mia vita, ho cercato di non<br />

subirla la vita - che non risparmia a nessuno dolori e<br />

attacchi del male per farti cambiare rotta -. La mia<br />

scelta, alla fine, è stata un<br />

atto di fede”.<br />

Così, nel 2001, nasce<br />

l’Associazione Sollievo<br />

iniziando un lavoro sul campo,<br />

quotidiano, contro tutto quello<br />

che di male toccava i bambini<br />

e i ragazzi, le famiglie. “È stato<br />

difficile all’inizio - racconta<br />

ancora Silvana - ma questa<br />

associazione mi ha portato<br />

ad avere un impegno forte,<br />

con alti e bassi, con anche<br />

con ricadute... finchè non ho<br />

incontrato Carlo Tedeschi,<br />

cinque anni fa. Al lago di<br />

Monte Colombo in grande ho<br />

ritrovato quello che io facevo<br />

in piccolo. Pensare che stavo<br />

quasi per gettare la spugna<br />

mentre in tanti mi dicevano di<br />

lasciare perdere...”.<br />

10


Oggi l’Associazione Sollievo ha tre sedi: la Casa<br />

Sollievo, casa diurna, a Leini vicino all’areoporto di<br />

Casselle - il cuore di tutta l’associazione; una sede<br />

nella parrocchia di Balangero, valli di Lanzo, dove<br />

don Luigi Magnano ha messo a disposizione gli spazi<br />

di una vecchia scuola dismessa e dove viene realizzata<br />

l’accademia di danza, recitazione e canto.<br />

Un’altra sede è nella val Susa, ospiti di un’altra<br />

associazione che rende disponibili i propri locali per<br />

progetti sociali.<br />

Infine la Casa Giovani a San Giorio, nella Valsusa, dove<br />

si radunano i gruppi di giovani che vengono coinvolti<br />

nelle varie sedi dall’Associazione Sollievo a cui si è<br />

affiancato il Gruppo Giovani “Anima Libera” che si<br />

prende cura delle persone utilizzando mezzi <strong>come</strong><br />

l’arte, la musica, la danza, il canto, la recitazione, la<br />

pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine<br />

di tirar fuori la bellezza che risuona in ogni cuore.<br />

“Tra accademia e centro giovani lo scorso anno<br />

abbiamo seguito oltre 200 persone, tra bambini<br />

e ragazzi in tutte le tre valli - continua Silvana - a<br />

cui si aggiunge una comunità di minori della città<br />

di Torino dove abbiamo un progetto educativo”. Le<br />

sue figlie condividono il progetto assieme a tanti altri<br />

giovani volontari.<br />

Non sarà un impegno facile...”Ho tanti giovani<br />

che mi aiutano ma pochi adulti. Tra questi adulti<br />

Livio Brescia un professionista con esperienza di<br />

musicista alla RAI di Torino per tanti anni che ha<br />

sposato la causa affiancandomi e trasmettendo<br />

tutta la sua arte e professionalità ai giovani.<br />

Ci vuole una forza che mi arriva dal voler non<br />

perdere la strada di Dio. Non voglio perdere lo<br />

sguardo verso il cielo. Per tanti anni ho camminato<br />

da sola, ma ora con Carlo e Daniela vicini non mi<br />

sento più sola, dopo dodici anni mi sento veramente<br />

i ragazzi dell’associazione Anima Libera<br />

con Carlo Tedeschi<br />

11


sostenuta. Nell’incontro con Carlo e Daniela,<br />

con l’Associazione Dare e con la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong> ho ritrovato tutto quello che io<br />

sentivo che era vero nel mio cuore. Da li quel<br />

filo si è rafforzato ancora, fortificando la mia<br />

fede. Pensi che quando leggevo o sentivo<br />

parole, frasi che Leo <strong>Amici</strong> aveva detto trovavo<br />

subito corrispondenza alla mia esperienza e<br />

al contempo, sprone e sostegno per andare<br />

avanti”.<br />

Silvana Papandrea<br />

Nella Casa Sollievo, in comodato d’uso<br />

all’associazione a Leini, si lavora sodo ogni<br />

giorno. “Sin dall’inizio raccoglievo fondi per<br />

far fare terapie a bambini che ne avevano<br />

bisogno, accoglievo i bambini e i giovani per<br />

svolgere attività di gruppo. Poi con l’incontro<br />

con Carlo Tedeschi la possibilità di fare qualche<br />

cosa in più...addirittura mi ha aiutato a<br />

realizzare un musical che si chiama ‘Accadde<br />

per strada’ riconosciuto e valorizzato dalla<br />

Regione Piemonte che ci ha invitato a portarlo<br />

in ogni scuola. Questo spettacolo nato a<br />

livello amatoriale, coinvolgendo persone con<br />

diverse difficoltà, grazie all’aiuto di Annamaria<br />

Bianchini (n.d.r. aiuto regista della compagine<br />

teatrale ACSD “Danza & Musical”) e tre<br />

insegnanti della sua accademia, inviatami in<br />

soccorso da Carlo, è diventanto bellissimo.<br />

Ed è anche un musical educativo dove vengono<br />

coinvolti tutti, abili e diversamente abili, con una<br />

parte creata appositamente per ciascuno degli<br />

artisti in erba. L’arrivo di questi tre insegnanti<br />

provenienti dalla sua compagnia teatrale e dalla<br />

sua accademia ha permesso qui a Torino l’apertura<br />

di tre accademie.”<br />

La classica domanda, allora, la cosa più bella e<br />

quella meno bella della sua vita...<br />

“La cosa più bella di aver la certezza di Dio. La<br />

più brutta è non riconoscere il passaggio di Dio”.<br />

12


E in generale, che cosa è l’amore per lei?<br />

“L’amore è per me Dio e imparare ad amare <strong>come</strong><br />

ci ama lui”.<br />

Progetti futuri?<br />

“Una casa famiglia in cui poter accogliere dei<br />

giovani e mi assumerò la responsabilità della<br />

figura genitoriale. Nella Casa Sollievo possiamo<br />

ospitare saltuariamente dei giovani e ci limitiamo<br />

alle attività diurne. Vorremmo però creare una<br />

casa famiglia propio per far vivere a questi ragazzi<br />

l’esperienza di una famiglia basata su principi<br />

sani e sull’amore. E proseguire anche il progetto<br />

di aggregazione e formazione teatrale già posto in<br />

essere, <strong>come</strong> strumento di prevenzione e recupero<br />

di giovani in condizione di disagio”.<br />

Associazione Sollievo e Anima Libera<br />

l’Associazione Sollievo porta avanti diverse iniziative, collaborando anche con nuove realtà territoriali<br />

che si occupano di difficoltà e disagio sociale. Accademia PerLa Strada è un progetto dell’Ass. Sollievo che<br />

nasce da un bisogno sociale, che porta ad accorgersi sempre più di un’emergenza educativa. L’impegno<br />

e sfida di questo nuovo progetto è per i volontari giovani della compagnia teatrale “Anima Libera”<br />

dell’associazione Sollievo opportunità di guardare la propria vita e impegnarla nell’accompagnamento di<br />

giovani abili e diversamente abili verso una speranza, verso la gioia nel confronto con gli altri, lavorando<br />

alla riscoperta dei propri talenti.L’obiettivo è “strappare i giovani alla strada” della superficialità e dalle<br />

scelte banali dove si vive orfani di valori e di passione per la vita, seguendo esempi fragili di “cristallo”.<br />

il Gruppo Giovani “Anima Libera” si occupa, grazie al progetto creato dall’Associazione Sollievo,<br />

“Accademia PerLa Strada”, principalmente della cura delle persone utilizzando mezzi <strong>come</strong> l’arte, la<br />

musica, la danza, il canto, la recitazione, la pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine di tirar fuori<br />

la bellezza che risuona in ogni cuore, seguendo le regole dettate dai “Valori Umani”. Tutto quello che<br />

viene fatto è volontariato, coinvolgendo giovani, ragazzi portatori di handicap, bambini, genitori, che<br />

donano quanto più possibile l’uno all’altro. Vengono realizzati spettacoli sui valori umani, con musiche<br />

e testi scritti dagli stessi giovani che partecipano a questo grande progetto, ma soprattutto s’impara a<br />

vivere secondo l’unica legge che può essere chiamata tale, ovvero quella dell’Accoglienza e dell’Amore!<br />

13


SPECIALE TEATRO<br />

opo più di quattro mesi di spettacolo nella stagione<br />

D invernale, ricchi di soddisfazioni per i calorosi<br />

applausi ed una primavera-estate caratterizzata da<br />

un notevole afflusso di pubblico, italiano e straniero,<br />

“Sicuramente <strong>Amici</strong>”, (scritto da Carlo Tedeschi e<br />

Giancarlo De Matteis, per la regia di Carlo Tedeschi)<br />

sabato 9 settembre 2017 ha salutato i suoi affezionati<br />

spettatori che hanno ricambiato con una lunga standing<br />

ovation. A 30 anni dal suo debutto, con più di 7 mesi di<br />

programmazione, il musical ha dimostrato ancora la<br />

sua grande attualità, confermando anche il grande<br />

successo ottenuto nei maggiori teatri italiani nel 1986<br />

quando raggiunse le 1000 rappresentazioni.<br />

Grande festa quindi, per la compagine della ACSD<br />

“Danza e Musical” che ha chiuso una stagione ricca: con<br />

Ultima replica il 9 settembre 2017<br />

“Sicuramente <strong>Amici</strong>” saluta:<br />

oltre 10 mesi di programmazione per il musical sull’amicizia<br />

il musical “Chiara di Dio” in Germania con tre date in<br />

maggio, al Zentrum-Europasaal Theater di Bayreuth<br />

e a Berlino al Pfefferberg Theater; il 18 luglio scorso<br />

ha chiuso la rassegna Genova Outsider Dancer 2017,<br />

al Porto Antico di Genova promossa dalla Fondazione<br />

Teatro Carlo Felice, con lo spettacolo “Notte Gitana”,<br />

lo stesso che per luglio e agosto ha infiammato il<br />

Gargano con le rappresentazioni alla Casa dei Giovani<br />

di Mattinata, in Puglia, riscuotendo un ampio consenso<br />

di pubblico. In scena anche artisti di calibro <strong>come</strong><br />

l’attrice Lucia Vasini (in Sicuramente <strong>Amici</strong> e a Genova<br />

in Notte Gitana) e il tenore Diego Bragonzi (a Genova in<br />

Notte Gitana). Tutta l’energia, il calore e la passione di<br />

sempre ha preso corpo in questo nuovo riallestimento<br />

grazie anche alle nuove soluzioni: introdotte nuove<br />

14


scene, quelle che mettono a confronto l’umanità con<br />

il dramma della guerra e la presenza sul palco di tanti<br />

giovani e giovanissimi che, nella corale scena finale, ben<br />

rappresentano il futuro. In questa edizione del musical tra<br />

i protagonisti una spumeggiante Lucia Vasini, nella parte<br />

della vecchia umanità, che con le sue invalse doti artistiche<br />

ha commosso e coinvolto il pubblico.<br />

Per chi non conoscesse “Sicuramente amici” ripercorriamo<br />

i tratti salienti della trama: siamo in una notte di tempesta:<br />

lampi e tuoni invadono l’immenso spazio di una bottega<br />

dove tutto è in svendita: vero antiquariato, falsi di plastica.<br />

La vecchia e grassa proprietaria, talvolta grottesca da far<br />

paura, altre bellissima, scopre la bimba nascosta in uno dei<br />

suoi bauli: ha così inizio il più contorto e contraddittorio<br />

rapporto tra le due opposte generazioni. Chi è la vecchia,<br />

truculenta signora? E chi la bimba bagnata di pioggia che<br />

tenta di rubarle un vestitino celeste tutto pizzi e merletti?<br />

Quando la prima si intenerisce le racconta le vicende di<br />

alcuni personaggi della nostra storia presi a caso qua e<br />

là nei suoi ricordi. “Prima che esistessero tutte le cose...<br />

prima ancora... vagava nello spazio la “polvere nera”<br />

che faceva ammalare di odio e tristezza chiunque la<br />

respirasse...”. Iniziano così le “favole” che intratterranno<br />

la bimba facendo scorrere il tempo di quella terribile<br />

notte di brutti presagi. Così il pubblico scoprirà che l’unico<br />

antidoto contro la polvere nera è l’amicizia, attraverso<br />

un excursus nella storia e con personaggi quali Omero<br />

e Ulissse, Aristide, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo<br />

e Salaì, Colombo e il suo mozzo, dalle piramidi all’Old<br />

America, fino ad arrivare ai giorni nostri. La compagnia<br />

annovera un nucleo di professionisti, che provengono<br />

dal cinema, dal teatro e dalla televisione, e in trent’anni<br />

di attività ha rappresentato con successo i musicals dello<br />

stesso autore e regista; oggi sono numerose le compagnie<br />

che portano in scena in diversi punti d’Italia gli spettacoli<br />

di Carlo Tedeschi, divenendo così, oltre alla Compagine<br />

teatrale ACSD “Danza e Musical”, anche l’espressione<br />

artistica dell’Associazione umanitaria Dare che insieme a<br />

Carlo Tedeschi, senza scopo di lucro, da sempre mette a<br />

disposizione risorse, attività e strutture per i giovani in una<br />

azione di prevenzione e promozione dei valori della civile<br />

convivenza.<br />

MUSICAL<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong><br />

di Carlo Tedeschi e Giancarlo De Matteis<br />

La meravigliosa favola dell’umanità!<br />

LA TRAMA<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong> è il primo musical firmato Carlo<br />

Tedeschi, racconta in 20 quadri di danza, prosa,<br />

mimo e musica, la storia dell’amicizia dalle Piramidi ai<br />

giorni nostri. Gli artisti indossano, in uno spettacolare<br />

carosello di epoche, oltre 300 costumi, dando vita alle<br />

più affascinanti storie dell’Umanità. Lo spettacolo narra<br />

le vicende di due amici che rivivono, di volta in volta, la<br />

loro amicizia nei panni dei grandi personaggi della storia:<br />

Omero e Ulisse, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo e<br />

Salaì, Colombo e il suo mozzo. Filo conduttore è la Vecchia<br />

Umanità, personaggio allegorico che racconta alla Piccola<br />

Umanità di domani l’amicizia più grande della storia,<br />

rivelando cos’è la Polvere Nera, raffigurazione del male<br />

che fa ammalare di tristezza, angoscia e odio chiunque la<br />

respiri. Dopo l’intreccio delle vite dei grandi personaggi,<br />

l’Umanità, consapevole dei propri errori, concluderà la<br />

storia ritrovando la saggezza e con tanto amore lascerà<br />

che sia la Piccola Umanità a proseguire il suo compito.<br />

CD delle colonne sonore<br />

anche nei migliori store<br />

iTunes - Google Play<br />

Spotify - Amazon<br />

Un sogno:<br />

gitani, passione e femminilità.<br />

Chitarre andaluse, musiche dal vivo,<br />

canti e danze spagnole coinvolgenti<br />

40 artisti in scena<br />

15


SPECIALE TEATRO<br />

UN ANNO DI SICURAMENTE AMICI...<br />

I COMMENTI DEI GIOVANI INTERPRETI<br />

Pensare che questo spettacolo sia stato l'inizio<br />

della compagnia teatrale e di tutto quello che da<br />

30 anni a questa parte è scaturito mette i brividi.<br />

Eppure dopo 30 anni questo musical, che parla<br />

della storia dell'umanità delineando personaggi<br />

che ne hanno migliorato il percorso, è ancora<br />

moderno, nuovo, geniale.<br />

Dopo un anno di questo musical è quasi strano<br />

pensare che per chissà quanto non ne sentiremo le<br />

canzoni, le parole eppure tutto quello che abbiamo<br />

messo in scena è entrato in me e mi ha aiutato a<br />

crescere sia <strong>come</strong> persona che <strong>come</strong> artista.<br />

Grazie a questo spettacolo tra risate, lacrime di<br />

commozione, spensieratezza e profondità ha<br />

lasciato in me e spero in tutti coloro che lo hanno<br />

visto ed interpretato, verità e consapevolezze<br />

nuove.<br />

Veronica<br />

Si chiude il sipario: è l'ultima rappresentazione di<br />

“Sicuramente <strong>Amici</strong>”.<br />

Il cuore mi batte forte perché sono consapevole<br />

che così <strong>come</strong> una stagione teatrale si è conclusa,<br />

un altro capitolo della mia vita è stato scritto. Non<br />

è facile tradurre in parole quello che vivo attraverso<br />

il teatro: un grazie è troppo poco per ricambiare<br />

l'immensa fortuna di poter esprimere la gioia che<br />

esprimo quotidianamente ad ogni spettatore del<br />

pubblico, donando una piccola parte di me.<br />

Un grazie per la grande possibilità di stare insieme<br />

ad altri ragazzi <strong>come</strong> me e di crescere, così <strong>come</strong><br />

su un grande palco di legno, su quello della vita.<br />

Gioia<br />

9 settembre 2017, data dell'ultima<br />

rappresentazione del musical Sicuramente <strong>Amici</strong>.<br />

16


E quasi passato un anno, anche se il tempo sembra essere<br />

volato da quando questo spettacolo ha debuttato con il<br />

suo nuovo riallestimento il 7 ottobre 2017. Non avrei mai<br />

pensato di interpretare il musical che ha segnato, ormai<br />

30 anni fa, l'inizio dell'infinita e meravigliosa storia della<br />

compagnia dei ragazzi del lago, compagnia, tra l'altro,<br />

della quale facevano parte i miei genitori e quelli di tanti<br />

altri componenti dell'attuale compagnia teatrale. E<br />

già, sembra assurdo ma è un ciclo che si ripete, proprio<br />

<strong>come</strong> si ripete l'amicizia dei due protagonisti del musical<br />

stesso, variando tra epoche e scenari ma mantenendo<br />

sempre costante, appunto, l’amicizia che li lega. Giorni,<br />

settimane, mesi di prove per arrivare a tale risultato,<br />

giorni intensi, a volte faticosi, potremmo dire, ma ripagati<br />

fino all'ultima goccia, soprattutto per chi, <strong>come</strong> me, ha<br />

voluto fare di questa compagnia, di questo teatro e di<br />

tutto ciò che gira attorno ad esso, la propria vita. Giorni<br />

faticosi appunto, ma che ci hanno tenuti stretti, vicini, che<br />

ci hanno insegnato a stare insieme costruendo un legame<br />

che sarà sempre più solido tra noi. L'emozione dell'ultima<br />

data porta anche un po' di malinconia ma la bellezza è<br />

l'essere consapevoli che non è la fine di un ciclo ma ne è<br />

l'inizio di uno nuovo.<br />

Iacopo<br />

17


SPECIALE TEATRO<br />

Tre date d’Oltralpe<br />

“Chiara di Dio” a Berlino<br />

tournèe in Germania per il musical da 500mila spettatori<br />

Maggio del 2004 “Chiara di Dio” il musical,<br />

scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />

debuttava al Liryck Theatre di Assisi. 13 anni di<br />

rappresentazioni, oltre 500mila spettatori e 7 anni<br />

in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi;<br />

lo spettacolo è stato riproposto da oltre 100<br />

compagnie amatoriali in tutta Italia e all’estero.<br />

Sono questi i numeri del successo di “Chiara di<br />

Dio”, il musical dedicato alla santa di Assisi, scritto<br />

e diretto da Carlo Tedeschi.<br />

Maggio 2017.<br />

Per il suo tredicesimo compleanno “Chiara di Dio”<br />

è in Germania con tre date: al Zentrum-Europasaal<br />

Theater di Bayreuth l’11 maggio e il 15 e il 16<br />

maggio a Berlino al Pfefferberg Theater. E’ stato<br />

un appuntamento importante, tanto atteso dal<br />

pubblico tedesco che ha avuto modo di assistere<br />

alla rappresentazione della vera storia di Chiara<br />

accanto a Francesco. Applausi per gli artisti che<br />

sul palcoscenico hanno ricambiato con passione il<br />

calore dei tanti spettatori.<br />

La storia di “Chiara di Dio”<br />

Il musical, rappresentato in Assisi al Teatro<br />

Metastasio e che costituisce uno dei pochi esempi<br />

in Italia di spettacolo in pianta stabile per così<br />

tanto tempo, era stato richiesto dal Comune<br />

18


di Assisi e dai frati Francescani all’autore e regista<br />

Carlo Tedeschi, messo in scena dalla sua compagnia<br />

che aveva debuttato in occasione della ricorrenza<br />

dei 750 anni dalla morte di Santa Chiara nel 2004 ed<br />

eccezionalmente rappresentato l’11 agosto 2004 anche<br />

nel bellissimo scenario di San Damiano.<br />

Da quella rappresentazione è stato realizzato un dvd,<br />

distribuito anche da Famiglia Cristiana, del quale alcuni<br />

passaggi hanno ottenuto numerose visite sui canali<br />

web, in particolare You Tube. Nel corso degli anni il<br />

musical su Chiara di Assisi è stato visto da centinaia<br />

di migliaia di persone e dal 9 agosto del 2008 al 2016<br />

è stato rappresentato in pianta stabile al Teatro<br />

Metastasio di Assisi.<br />

Alcuni brani dello spettacolo sono stati proposti anche<br />

in occasione della visita di Papa Francesco ad Assisi. Il<br />

musical, completamente dedicato alla figura e alla vita<br />

di Santa Chiara accanto a San Francesco, avvalendosi<br />

delle Fonti Francescane storiche, “fa emergere –<br />

spiega lo stesso regista e autore, Carlo Tedeschi –<br />

l’umanità e l’attualità di questi due giovani, Chiara e<br />

Francesco, un esempio per i ragazzi di oggi nonostante<br />

siano trascorsi otto secoli. Un modello di <strong>come</strong> uscire<br />

dagli schemi, con la forza e passione della gioventù<br />

senza compromettere la propria integrità. Esempio<br />

naturalmente da rapportare ed attualizzare ai mutati<br />

scenari dell’oggi”.<br />

Proprio per questa sua straordinaria attualità sono<br />

ormai oltre un centinaio le compagnie amatoriali che<br />

hanno rappresentato il musical, coinvolgendo oltre 5<br />

mila giovani. Il regista e autore Carlo Tedeschi ha voluto<br />

dare loro la possibilità, fin da subito, di utilizzare basi e<br />

copioni, nonché le strutture del piccolo Paese del Lago<br />

di Monte Colombo (RN) ove si è formata la compagine<br />

teatrale fornendo collaborazioni nel montaggio del<br />

musical (coreografie, canti, recitati) e nella realizzazione<br />

di costumi e scenografie. Tutto questa operosità ha<br />

consentito anche di portare alla luce nuovi talenti.<br />

LA TRAMA<br />

Lo spettacolo introdotto dalle parole di Papa Giovanni<br />

Paolo II (che definisce Chiara e Francesco “fenomeni”,<br />

“leggende”), inizia con Chiara morente, intorno a lei le<br />

consorelle piangenti. Chiara sfinita, chiede “una cerasa”,<br />

una ciliegia. Nell’intervallo che separa questa richiesta<br />

di Chiara dal ritorno della consorella (che arriverà<br />

miracolosamente con la ciliegia tra le dita trovata nel<br />

chiostro di S. Damiano in agosto) scorrono il primo ed<br />

il secondo tempo dello spettacolo con gli avvenimenti<br />

più toccanti e straordinari della sua vita: l’incontro con<br />

Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la<br />

sua consacrazione, l’obbedienza a Francesco. Episodi<br />

drammatici e di vita quotidiana: dallo spettacolare<br />

confronto con i Saraceni fino alla singolare figura di<br />

suor Filippa. La fedeltà alle fonti storiche ha evidenziato<br />

l’attualità dei modelli di Chiara e Francesco anche al<br />

pubblico più giovane.<br />

www.chiaradidio.it<br />

Facebook: @chiaradidiomusical<br />

Video: canale YouTube ItalianMusicalsChannel<br />

19


SPECIALE TEATRO<br />

La compagnia teatrale si esibisce a Genova<br />

Successo per “Notte Gitana”<br />

alla rassegna Genova Outsider Dancer al Porto Antico<br />

FOTO MANIFESTO<br />

EVENTO<br />

all’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha concluso<br />

D la rassegna Genova Outsider Dancer 2017,<br />

promossa dalla Fondazione Teatro Carlo Felice, con<br />

la rappresentazione di martedì 18 luglio 2017, al Porto<br />

Antico di Genova, in Piazza delle Feste. Applausi e<br />

standing ovation per la compagnia I ragazzi del Lago<br />

– ACSD Danza e Musical – che ha interpretato lo<br />

spettacolo musicale, scritto e diretto da Carlo Tedeschi.<br />

“Durante la rappresentazione vi abbiamo parlato di<br />

argomenti profondi – ha detto Carlo Tedeschi al termine<br />

della stessa – vi abbiamo parlato della passione gitana<br />

e della passione in genere, della femminilità e della<br />

fratellanza. Tre pilastri della nostra vita. La passione<br />

porta a vivere con amore, la donna porta l’amore, perchè<br />

ci cresce quando è mamma e poi ci è al fianco quando è<br />

donna per portare al mondo altre creature da amare e<br />

che, a loro volta, possano portare al mondo la passione<br />

della vita. Dunque passione, femminilità e fratellanza<br />

non fanno altro che portare gioia di vivere. Speriamo<br />

questa sera di avervi donato tanta gioia di vivere” ha<br />

concluso Tedeschi.<br />

L’obiettivo, a sentire i calorosi applausi, è stato raggiunto,<br />

così <strong>come</strong> è avvenuto nelle numerose rappresentazioni<br />

che hanno caratterizzato l’estate 2016 a Rimini, al Teatro<br />

Leo <strong>Amici</strong> – Lago di Montecolombo – dove Notte Gitana<br />

è stato in scena con successo per tutta la stagione,<br />

confermando il suo appeal con il pubblico già evidente<br />

al suo debutto avvenuto il 10 agosto del 1997 a piazzale<br />

Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone.<br />

L’arrivo a Genova è stata anche occasione per l’autore<br />

e regista Carlo Tedeschi di tornare in terra natia con un<br />

suo spettacolo dopo decenni.<br />

Nato a Rapallo, Tedeschi (pittore – attualmente in<br />

giro per l’Italia con la mostra nazionale itinerante<br />

+Sé-Io=Pace – Premio Borsellino per la pace nel 2009,<br />

scrittore – con volumi di successo quale “L’Uomo dal<br />

turbante rosso” Premio Cesare Pavese – , autore e<br />

regista teatrale con all’attivo oltre 20 spettacoli tra cui<br />

“Chiara di Dio” in pianta stabile al Teatro Metastasio<br />

di Assisi per dieci anni con oltre 500mila spettatori e<br />

“Sicuramente <strong>Amici</strong>” suo primo musical che conta più<br />

di 1000 rappresentazioni in Italia e all’estero) ha portato<br />

nella città della lanterna, uno dei suoi spettacoli più<br />

amati dal grande pubblico, spesso palestra per tanti<br />

giovani talenti da lui incontrati nella sua lunga carriera e<br />

portati alla maturità artistica grazie a percorsi di studio<br />

sostenuti dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Ospiti d’eccezione sul palco di “Notte Gitana” a Genova<br />

l’attrice Lucia Vasini e il tenore Diego Bragonzi a cui si sono<br />

affiancati cinquanta artisti (tra attori, cantanti, musicisti,<br />

ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti.<br />

“Notte Gitana” è prodotto dall’Associazione Dare e<br />

promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Tra i protagonisti, <strong>come</strong> già detto, anche Lucia Vasini<br />

(che ha interpretato il brano “Giamaica” e guidato<br />

la giovane protagonista nell’avvio di spettacolo) che<br />

ancora una volta conferma il suo grande coraggio sia<br />

dal punto di vista artistico che umano.”<br />

20


Un sogno:<br />

gitani, passione e femminilità.<br />

Chitarre andaluse,<br />

musiche dal vivo,<br />

canti e danze spagnole coinvolgenti<br />

50 artisti in scena<br />

LA TRAMA<br />

Sul palcoscenico la giovane protagonista, una<br />

ragazza di oggi, che curiosando in una vecchia<br />

soffitta, trova in un baule un classico costume<br />

sevillano mentre alla radio va in onda una tipica<br />

canzone dedicata alla Spagna. Fantasticando, sogna<br />

ad occhi aperti, di trovarsi in compagnia di gitani<br />

e di venire accolta dal calore di quella gente che,<br />

con i ritmi incalzanti delle loro chitarre, cantano e<br />

danzano per lei.<br />

La ragazza, trasportata dalla danza, dalla musica e<br />

dall’atmosfera, vive il folklore e la passione gitana.<br />

Ne uscirà più matura, pronta ad indossare il costume<br />

spagnolo e una mantilla avuta in dono, simbolo per<br />

lei di una riscoperta femminilità sottolineata dalla<br />

galanteria e dall’atteggiamento del gitano di cui si<br />

innamorerà.<br />

Un sogno:<br />

gitani, passione e femminilità.<br />

Chitarre andaluse, musiche dal vivo,<br />

canti e danze spagnole coinvolgenti<br />

40 artisti in scena<br />

21


Questa esperienza é del tutto nuova per me<br />

– afferma Lucia Vasini – ed è proprio grazie<br />

a questa compagnia di giovani, preparati<br />

sia professionalmente sia umanamente che<br />

un’artista riesce ad esprimersi al meglio,<br />

mettendo in luce la parte più vera di sé e l’amore<br />

che ha dentro. Perché é questo, poi, che passa<br />

dal palco al pubblico e per questo ringrazio il<br />

regista Carlo Tedeschi “.<br />

Ma <strong>come</strong> nacque “Notte Gitana”?<br />

“Una sera, in una discoteca di Pilas a Siviglia –<br />

racconta l’autore e regista Carlo Tedeschi<br />

– le musiche moderne vennero interrotte<br />

dal dj, diffondendo le note forti e passionali<br />

di una sevillana. I giovani, senza lasciare la<br />

pista iniziarono l’antica danza. Da qui, visto<br />

l’apprezzamento che questa musica suscita<br />

anche sui giovani, l’idea per la realizzazione<br />

dello spettacolo”.<br />

Notte Gitana è stato interpretato, oltre che da<br />

Lucia Vasini e Diego Bragonzi, da: Compagnia<br />

Ragazzi del Lago; la giovane protagonista<br />

è Maria Pia Giacomino; il gitano Francesco<br />

Troilo; Primi ballerini Gianluca Raponi e Simona<br />

Imola. Le voci sono di Paco Cuesta Fuentes,<br />

Juan Martinez Fernandez, Isabel Bejarano<br />

Dominguez, Maria Mercedes Porras Navarro,<br />

Albatea Internullo, Laura De Biagi.<br />

Lucia Vasini in scena<br />

La performance di Diego Bragonzi<br />

FOTO NOTTE GITANA A GENOVA<br />

per gentile concessione: Ufficio stampa Fondazione Teatro Carlo Felice, a cura fotografo Marcello Orselli<br />

22


20 ANNI<br />

DI NOTTE GITANA<br />

Piazza Roma e viale Ceccarini -Riccione<br />

La compagnia del 1997<br />

Ecco parte della storica compagnia del debutto a<br />

Riccione, piazza Roma, 10 agosto 1997! Sono passati<br />

vent’anni ma il fascino dello spettacolo, scritto e<br />

diretto da Carlo Tedeschi, è rimasto immutato.<br />

Alle 7mila persone che lo videro a Riccione allora se<br />

ne sono aggiunte altre migliaia, in tutta Italia e ogni<br />

volta un successo. Notte Gitana è anche occasione per<br />

sostenere un bel progetto...ma andiamo con ordine.<br />

Nella storica foto presenti: Carlo Tedeschi, che da<br />

allora ha realizzato tanti altri musical, tra tutti citiamo<br />

il più amato dal grande pubblico, “Chiara di Dio” che<br />

ha collezionato oltre 500mila spettatori, reinterpretato<br />

da più di 100 compagnie amatoriali e che è stato in<br />

pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi per 10<br />

anni. Presente anche il coreografo Carmelo Anastasi,<br />

personaggio mitico della televisione e del teatro,<br />

coreografo delle storiche trasmissioni Rai Studio Uno e<br />

Canzonissima. Grazie al fortunato incontro tra Tedeschi<br />

e Anastasi, nascono musical di egregio valore; seppure<br />

scomparso, le sue coreografie per diversi spettacoli di<br />

Tedeschi sono ancora riproposte al pubblico, tra cui<br />

quelle di Notte Gitana. Tra i musical coreograficamente<br />

più significativi e che denotano tutto il valore tecnico e<br />

artistico di Anastasi ricordiamo “Dio, che meraviglia”.<br />

Nella foto anche Maria Di Gregorio (in abito rosso<br />

accanto a Tedeschi). Last but not least, anima<br />

dell’Associazione umanitaria Dare (scomparsa nel<br />

2002), Maria Di Gregorio ispirò all’autore il senso<br />

dello spettacolo, dedicato al valore della femminilità<br />

e alla sua riscoperta. Nello stesso 1997, sempre<br />

in agosto, sabato 30 a Pesaro, all’Hotel Flaminio<br />

ricevette il premio nazionale “Speciale Donna 1997”,<br />

riservato alle figure femminili che si distinguono<br />

nel sociale (l’anno prima era stato assegnato<br />

a Madre Teresa di Calcutta) per il suo grande<br />

impegno nel mondo del volontariato, in particolare<br />

nei confronti dei bambini e dei giovani, tra i suoi<br />

progetti una casa famiglia per bambini abbandonati.<br />

Eppoi tanti artisti, cantanti, ballerini, tra cui Gianluca<br />

Raponi (oggi anche coreografo) e Simona Imola primi<br />

ballerini, musicisti provenienti direttamente dalla<br />

Spagna, Giancarlo De Matteis, musicista rinomato,<br />

autore anche delle musiche di Forza venite gente<br />

e di Sicuramente <strong>Amici</strong> e tanti altri, fino a contarne<br />

quasi cento, i cui nomi sfuggono ma dei quali non è<br />

andato perso il calore e la passione che proposero in<br />

quella storica rappresentazione. Il 10 agosto 1997<br />

è anche un primo esperimento: sul palcoscenico di<br />

piazzale Roma a Riccione, nella notte delle stelle<br />

cadenti e dei desideri, salgono quasi 100 artisti tra<br />

cantanti, ballerini, musicisti, attori per presentare<br />

“Notte Gitana” uno spettacolo dedicato al flamenco<br />

ed alla sivigliana. Tutti si esibiscono gratuitamente,<br />

lo scopo è raccogliere fondi per costruire una<br />

casa famiglia per l’infanzia abbandonata a<br />

Montecolombo, nella bella campagna verde riminese.<br />

Passano cinque anni. Nel 2002 la casa famiglia “La<br />

Base” è terminata ma ora occorre predisporre un<br />

salvadanaio per accogliere i futuri 12 piccoli ospiti.<br />

Ed ecco i 100 professionisti di nuovo in azione: da<br />

un’idea di Carlo Tedeschi e Stefano Natale autori di<br />

musical e già artefici dell’iniziativa del ’97, nasce la<br />

rassegna “I sette magnifici musicals”, sette spettacoli<br />

che sono rappresentati al Teatro “L. <strong>Amici</strong>” del Lago<br />

di Montecolombo, nell’entroterra riminese, fino ad<br />

ottobre, ogni mese a partire da aprile 2002. In questa<br />

rassegna è presente anche “Notte Gitana” che torna in<br />

scena per il mese d’agosto: è una sorta di “anniversario”<br />

per consolidare un bel risultato. Agli artisti si aggiungono<br />

anche altri professionisti, ciascuno nel suo settore, per<br />

concorrere tutti insieme all’iniziativa, impegnandosi<br />

gratuitamente. “Notte Gitana”, spettacolo di grande<br />

impatto, tutto interamente dal vivo, ha quindi una<br />

marcia in più. Oltre a rappresentare un viaggio nella<br />

Spagna, dall’immaginario collettivo (con i classici<br />

“Granada”, la Carmen di Bizet, ecc.) fino all’Andalusia<br />

reale, è un viaggio del cuore, nel cuore, in nome della<br />

solidarietà. La casa famiglia La Base è ora una realtà.<br />

23


Secondo anno di successi per lo spettacolo a Mattinata<br />

opo il consenso ottenuto la scorsa estate,<br />

D quando tutto il Gargano è stato travolto dal<br />

suo fascino e dal suo fuego latino, “Notte Gitana” è<br />

tornata anche quest’anno dal 9 luglio fino alla fine di<br />

agosto a Mattinata (FG) nello spazio verde della Casa<br />

dei Giovani SS.89 km.144 (località Papone). “Notte<br />

Gitana”, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, pittore,<br />

scrittore, autore e regista teatrale, ha in sé i colori e<br />

suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo, nella sua<br />

extending version, è stato chiamato ad arricchire la<br />

rassegna Genova Outsider Dancer 2017” promosso<br />

dalla Fondazione Teatro Carlo Felice. Lo scorso<br />

anno fu anche al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte<br />

Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la stagione<br />

quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione.<br />

A Mattinata“Notte Gitana” ha visto in scena di<br />

venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini,<br />

estate 2017<br />

Il Gargano balla a ritmo di fuego latino<br />

coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti ed è stata<br />

presente nel foggiano grazie ad una preziosa sinergia<br />

tra: l’ACSD “Danza e Musical” giovane compagine di<br />

artisti capace di coinvolgere anche numerosi ragazzi<br />

del luogo nella passione della danza e del teatro;<br />

Carlo Tedeschi, che si è messo a disposizione dei<br />

giovani per le prove e la regia ed ha reso disponibile<br />

gratuitamente il proprio spettacolo; la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong>, che ha sostenuto gli studi di tanti giovani<br />

portandoli alla maturità artistica; l’Associazione Dare<br />

che ha messo a disposizione la Casa dei Giovani a<br />

Papone e il service audio-luci. Lo spettacolo è stato<br />

interpretato da: Delia Grenacher nel ruolo della<br />

giovane, Emanuel Gatta nel ruolo del gitano, Chiara<br />

Bisceglie nel ruolo dell’amica a cui si aggiungono gli<br />

allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” di Mattinata con<br />

cinque artisti professionisti della Compagine teatrale.<br />

24


Nacchere e mantiglie in Puglia<br />

nel racconto di Mirko e Desola<br />

"Io con Desola e Ryan, la mia famiglia, - esordisce Mirko<br />

- abbiamo trascorso 5 anni ad Assisi sia nella casa di<br />

Capodacqua assieme alla compagnia teatrale, data in<br />

comodato d’uso all’Associazione Dare dalla diocesi di<br />

Assisi, che al Teatro Comunale Metastasio in gestione<br />

alla Dare, partecipando <strong>come</strong> ballerini nei musical di<br />

Carlo Tedeschi, nelle iniziative proposte dall’Associazione<br />

Dare e la Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e <strong>come</strong> insegnanti della<br />

ACSD “Danza e Musical” portando gli allievi agli esami<br />

professionali di danza classica e moderna. Concluso l’anno<br />

accademico 2016 ad Assisi con il saggio, siamo partiti per<br />

raggiungere un’altra sede della Fondazione Leo amici,<br />

Mattinata (FG), lasciando con un po’ di rammarico tutti gli<br />

allievi che abbiamo curato in questi anni.<br />

Arrivati in Puglia, ad attenderci, Gigi e Licia, una coppia di<br />

insegnanti <strong>come</strong> noi dell’ACSD e artisti della compagnia<br />

teatrale di Carlo Tedeschi stabili alla “Casa dei giovani” data<br />

in comodato d’uso alla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> dalla diocesi<br />

di Manfredonia, ormai da 4 anni.<br />

"Subito al lavoro - proseguono Mirko e Desola - con<br />

l’allestimento dello spettacolo musicale Notte Gitana,<br />

prossimo al debutto nel piazzale di casa per tutta l’estate<br />

assieme ai giovani del posto e di tutta la diocesi seguiti<br />

con tanta cura da Gigi e Licia. Questi giovani ci hanno<br />

accolto <strong>come</strong> in una grande famiglia. Giorno dopo giorno,<br />

anche successivamente alla partenza di Gigi e Licia, dopo<br />

il debutto, il 9 Luglio, la sintonia ed il legame con i ragazzi<br />

si è fatto sempre più forte. Con loro abbiamo organizzato<br />

la pubblicità dello spettacolo, portato nelle piazze, negli<br />

hotel a 5 stelle di Manfredonia e Mattinata delle piccole<br />

performance di 10 minuti di Notte Gitana<br />

ed infine anche 2 rappresentazioni<br />

in forma integrale dello spettacolo a<br />

Zapponeta e a Manfredonia per la festa<br />

Patronale dove hanno assistito 2000<br />

persone.<br />

Inoltre durante l’estate abbiamo accolto,<br />

qui alla casa, numerosi gruppi di giovani<br />

provenienti da varie diocesi d’Italia (quasi<br />

200), offrendogli il nostro sostegno nella<br />

attività organizzate dai loro educatori<br />

e sacerdoti. L’estate è terminata ma le<br />

tante emozioni provate hanno fatto sì<br />

che questa esperienza rimarrà scolpita<br />

nel nostro cuore".<br />

25


Rassegna stampa<br />

sabato 8 luglio 2017<br />

L'INIZIATIVA DOMANI RIAPRE IL LABORATORIO ARTISTICO DI CARLO TEDESCHI, FINO AD AGOSTO<br />

A Mattinata è notte gitana<br />

In scena 25 artisti per uno spettacolo originale e coinvolgente<br />

Dopo il consenso ottenuto la<br />

scorsa estate, quando tutto il Gargano<br />

è stato travolto dal suo fascino e<br />

dal suo fuego latino, “Notte Gitna”<br />

torna anche quest’anno da domani,<br />

domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a<br />

Mattinata, nello spazio verde della<br />

Casa dei Giovani SS.89 km.144 (loc.<br />

Papone), e per ogni sabato fino alla<br />

fine di agosto.<br />

“Notte Gitana” è scritto e diretto<br />

da Carlo Tedeschi, pittore, scrittore,<br />

autore e regista teatrale, che torna<br />

in terra di Puglia con un suo spettacolo,<br />

uno di quelli più apprezzati<br />

a livello nazionale dopo aver toccato<br />

Foggia (nel febbraio 2016) con la sua<br />

mostra nazionale “+SE’-IO=PACE”<br />

(sostenuta dal Comune di Foggia e<br />

dalla Regione Puglia) e che sta per<br />

inaugurare un’altra mostra, in terra<br />

foggiana, nel santuario di San Michele<br />

Arcangelo, con un’esposizione di<br />

una selezione di sue opere dedicate<br />

alla sublimazione del sacro. Dall’Adriatico<br />

al Tirreno, “Notte Gitana”<br />

ha in sé i colori e suoni dell’estate!<br />

Per questo lo spettacolo, nella sua<br />

extending version, è stato chiamato<br />

ad arricchire la rassegna “Porto Antico<br />

Estate Spettacolo 2017” e sarà<br />

in scena, martedì 18 luglio 2017, al<br />

Porto Antico di Genova nell’ambito<br />

di Genova Outsider Dancer 2017”<br />

promosso dalla Fondazione Teatro<br />

Carlo Felice.Lo scorso anno fu anche<br />

al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte<br />

Colombo (Rimini) ottenendo per<br />

tutta la stagione quasi tutto esaurito<br />

ad ogni rappresentazione.<br />

Così è sempre stato, sin dal suo debutto,<br />

avvenuto il 10 agosto del 1997<br />

a piazzale Roma a Riccione, quando<br />

radunò 7.000 persone, facendo già<br />

presagire il suo appeal con il grande<br />

pubblico.<br />

“Notte Gitana” vede la presenza di<br />

venticinque artisti (tra cantanti, musicisti,<br />

ballerini, coristi), percussioni<br />

e chitarre coinvolgenti.<br />

Uno show con belle voci di artisti<br />

che indossano costumi origi nali<br />

garantendo fascino e poesia. Ogni<br />

sabato sera, fino alla fine di agosto<br />

(eventuale spettacolo infrasettimanale<br />

su richiesta per gruppi). Info e<br />

prenotazioni cell. 377.1755286 – ingresso<br />

a offerta libera. L’iniziativa si<br />

realizza anche grazie alla sinergia<br />

con l’ACSD “Danza e Musical”, giovane<br />

compagine di artisti capace di<br />

coinvolgere anche numerosi ragazzi<br />

del luogo nella passione della danza<br />

e del teatro, Carlo Tedeschi, che si è<br />

messo a disposizione dei giovani per<br />

le prove e la regia ed ha reso disponibile<br />

gratuitamente il proprio spettacolo,<br />

la Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, che<br />

ha sostenuto gli studi di tanti giovani<br />

portandoli alla maturità artistica,<br />

l’Associazione Dare che ha messo a<br />

disposizione la Casa dei Giovani a<br />

Papone e il service audio-luci.<br />

Ma <strong>come</strong> nacque “Notte Gitana”?<br />

“Una sera, in una discoteca di Pilas<br />

a Siviglia – racconta l’autore e regista<br />

Carlo Tedeschi - le musiche moderne<br />

vennero interrotte dal dj, diffondendo<br />

le note forti e passionali di una sevillana.<br />

I giovani, senza lasciare la pista<br />

iniziarono l’antica danza. Da qui,<br />

visto l’apprezzamento che questa musica<br />

suscita anche sui giovani, l’idea<br />

per la realizzazione dello spettacolo”.<br />

La trama. La giovane protagonista,<br />

una ragazza di oggi, curiosando<br />

in una vecchia soffitta, trova in un<br />

baule un classico costume sevillano<br />

mentre alla radio va in onda una tipica<br />

canzone dedicata alla Spagna.<br />

Fantasticando, sogna ad occhi aperti,<br />

di trovarsi in compagnia di gitani e<br />

di venire accolta dal calore di quella<br />

gente che, con i ritmi incalzanti delle<br />

loro chitarre, cantano e danzano per<br />

lei, coinvolgendola in una splendida<br />

“Sevillana”. Tutto si anima e si illumina.<br />

La ragazza, trasportata dalla<br />

danza, dalla musica e dall’atmosfera,<br />

vive il folklore e la passione gitana.<br />

Ne uscirà più matura, pronta ad indossare<br />

il costume spagnolo e una<br />

mantiglia avuta in dono, simbolo per<br />

lei di una riscoperta femminilità.<br />

Gli interpreti. Lo spettacolo è interpretato<br />

da: la giovane protagonista<br />

è Delia Grenacher, Emanuel Gatta<br />

nel ruolo del gitano, Chiara Bisceglie<br />

nel ruolo dell’amica a cui si aggiungono<br />

gli allievi dell’ ACSD “Danza<br />

e Musical” di Mattinata con cinque<br />

artisti professionisti della Compagine<br />

teatrale. Anche “Notte Gitana”<br />

rientra negli eventi e iniziative artistiche/socio-culturali<br />

promosse dalla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e dall’Associazione<br />

Dare a favore dei giovani. La<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e l’Associazione<br />

Dare, che nel corso degli anni<br />

hanno messo a disposizione numerose<br />

borse di studio, corsi e stage<br />

gratuiti, hanno donato gratuitamente<br />

lo spettacolo ad un gruppo di artisti<br />

che hanno formato così una giovane<br />

compagine teatrale. Gli stessidue<br />

enti durante il periodo estivo, accoglieranno<br />

al Lago di Montecolombo<br />

ragazzi provenienti da diverse città<br />

italiane per stages che prevedono un<br />

duplice percorso sia artistico che di<br />

condivisione e amicizia, per il rispetto<br />

dei valori della civile convivenza.<br />

26


6 luglio 2017<br />

„Torna a Mattinata ‘Notte Gitana’,<br />

lo spettacolo di Carlo Tedeschi“<br />

Dopo il consenso ottenuto la scorsa estate, quando tutto il Gargano è stato travolto dal suo fascino e dal<br />

suo fuego latino, “Notte Gitana” torna anche quest’anno da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata<br />

(FG) nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone) – in scena poi ogni<br />

sabato fino alla fine di agosto.<br />

“Notte Gitana” è scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />

pittore, scrittore, autore e regista teatrale, che<br />

torna in terra di Puglia con un suo spettacolo, uno<br />

di quelli più apprezzati a livello nazionale dopo aver<br />

toccato Foggia (nel febbraio 2016) con la sua mostra<br />

nazionale “+SE’-IO=PACE” (sostenuta dal Comune di<br />

Foggia e dalla Regione Puglia) e che sta per inaugurare<br />

un’altra mostra, in terra foggiana, nel santuario di<br />

San Michele Arcangelo, con un’esposizione di una<br />

selezione di sue opere dedicate alla sublimazione del<br />

sacro.<br />

Dall’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha in sé i colori e suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo,<br />

nella sua extending version, è stato chiamato ad arricchire la rassegna “Porto Antico EstateSpettacolo<br />

2017” e sarà in scena, martedì 18 luglio 2017, al Porto Antico di Genova nell’ambito di Genova Outsider<br />

Dancer 2017” promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice.<br />

Lo scorso anno fu anche al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la<br />

stagione quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione. Così è sempre stato, sin dal suo debutto, avvenuto<br />

il 10 agosto del 1997 a piazzale Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone, facendo già presagire il<br />

suo appeal con il grande pubblico.<br />

“Notte Gitana” vede la presenza di venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini, coristi),<br />

percussioni e chitarre coinvolgenti. Uno show con belle voci di artisti che indossano costumi originali<br />

garantendo fascino e poesia. Sarà in scena da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata nello spazio<br />

verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone). Ogni sabato sera, fino alla fine di agosto<br />

(eventuale spettacolo infrasettimanale su richiesta per gruppi). Info e prenotazioni cell. 377.1755286 –<br />

ingresso a offerta libera.“<br />

Potrebbe interessarti: http://www.foggiatoday.it/eventi/notte-gitana-mattinata-estate-2017.html<br />

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27


DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”<br />

L’OPERA MUSICAL<br />

PER LA PACE E I DIRITTI UMANI<br />

Nel dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni<br />

Unite ha definitivamente approvato la Dichiarazione<br />

sul diritto a godere della pace. Nel preambolo si riconosce<br />

che la pace non è solo assenza di conflitto, ma richiede<br />

anche un processo partecipatorio positivo e dinamico, in<br />

cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti<br />

in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione.<br />

La risoluzione dei conflitti, la ricerca di un dialogo, la<br />

scelta del bene e non del male, l’eliminazione della pena<br />

di morte, in un cammino verso la pace. In quest’ottica<br />

può essere letto “Patto di Luce – per la pace e i diritti<br />

umani” opera musical di Carlo Tedeschi. Lo spettacolo<br />

aveva debuttato nel 2010 al Lyrick Theatre di Assisi è<br />

stato in pianta stabile per 4 anni al Teatro <strong>Amici</strong> di Rimini.<br />

Patto di Luce, musical originale italiano scritto e diretto<br />

da Carlo Tedeschi, ha raggiunto i 17mila spettatori,<br />

molti dei quali studenti di numerose scuole italiane.<br />

Forte del suo successo, Patto di Luce torna in scena dal<br />

15 ottobre prossimo, ogni domenica alle ore 16.30, al<br />

Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Montecolombo in un nuovo<br />

allestimento, con nuovi protagonisti.<br />

Lo spettacolo da sempre propone musiche che vanno dal<br />

rock al tango argentino con soluzioni sceniche ad effetto<br />

tridimensionale, costumi e trucchi di scena di grande<br />

impatto ed una storia travolgente. Ricerche storiche e<br />

fotografiche riguardo il Lago di Piediluco stanno alla base<br />

del copione mentre scenografie, in continuo movimento<br />

sulla scena, riproducono la meraviglia della natura, così<br />

presente e protagonista nello spettacolo. Un progetto<br />

luci articolato ed effetti speciali innovativi immergono<br />

lo spettatore nella suggestione della meravigliosa<br />

leggenda. Costumi, accessori, maschere e trucco sono il<br />

risultato di una ricerca dell’autore durata anni.<br />

28


LA TRAMA<br />

Patto di Luce è un musical di 2 ore, ambientato 12.000<br />

anni fa, circa, in epoca primitiva, quando gli uomini da<br />

nomadi divennero stanziali, iniziando così a formare<br />

le prime tribù ed il senso di appartenenza e possesso,<br />

le prime leggi e le relative punizioni e condanne a<br />

morte per i traditori, ma anche le prime considerazioni<br />

sui diritti umani e sull’amore.In scena 40 artisti, tra<br />

acrobati, ballerini, attori e cantanti, vi trasporteranno<br />

in una magnifica leggenda dove una pastorella è alla<br />

ricerca dei “perché” sulla vita, sulla schiavitù sull’odio<br />

e sull’amore.Un Saggio Sciamano risponderà ai suoi<br />

interrogativi mentre le spie faranno di tutto per<br />

ostacolarla e farla condannare a morte. Grazie all’aiuto<br />

dei capi Leone ed i capi delle altre tribù, lo Sciamano la<br />

porterà alla lotta pacifica per eliminare nel suo villaggio<br />

schiavitù, odio e vendetta. In questo percorso nasce<br />

una meravigliosa storia d’amore tra la pastorella ed il<br />

pastorello i quali riusciranno a portare pace in tutti i<br />

villaggi. Musiche, costumi, scenografie in movimento<br />

ed effetti straordinari accompagnano lo spettatore a<br />

riflettere sui temi della “diversità” e dei relativi DIRITTI<br />

UMANI.<br />

29


DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”<br />

dal 15 OTTOBRE 2017<br />

ogni DOMENICA ore 16.00<br />

TEATRO LEO AMICI<br />

Lago di Monte Colombo RN<br />

Info e video: www.pattodiluce.it<br />

facebook: PattodiLuceOperaMusical<br />

30


Quando sentiamo nell’ aria “qualcosa”, ad esempio l’attesa<br />

della “prima” di uno spettacolo o, anche, di qualcosa<br />

d’importante che coinvolge anche altri…, non è solo il suono<br />

delle voci, la loro inflessione, le realtà contingenti a dare<br />

la sensazione dell’attesa ma è “qualcosa” di più. Il nostro<br />

stato d’animo, ad esempio. E <strong>come</strong> può uno stato d’animo,<br />

nascosto in noi, risultare così presente e reale all’esterno di<br />

noi? La verità è che la realtà di un suono, la vista di qualcosa,<br />

di qualcuno, un gesto, un fatto, passano … veloci, <strong>come</strong><br />

un lampo! E’ una realtà fuggente, vive per pochi istanti e<br />

si affoga nell’invisibile. Le immagini della realtà che più ci<br />

colpiscono, più di altre vengono registrate nella nostra<br />

mente, nell’invisibile dei nostri ricordi. Anche nel silenzio<br />

che sottolinea l’impegno e l’attenzione (ad esempio, seguire<br />

le mie parole), c’è qualcosa in più.<br />

Ogni silenzio ha significati diversi… eppure è sempre e solo<br />

silenzio, ma vi “leggiamo” realtà diverse, invisibili. Come<br />

possiamo, dunque, “leggere” la realtà invisibile? Perché<br />

tutto è reale, concreto, anche l’invisibile! Ed ha una sua forza<br />

vitale, una sua energia, che ognuno di noi può “leggere”,<br />

sentire. Energie che, se positive, attirano, (per chi crede),<br />

anche le buone cose e la presenza promotrice dello Spirito,<br />

se negative, ben altre forze ed entità. Quando siamo in un<br />

luogo ricco d’amore ci sentiamo di rilasciarci, ci sentiamo a<br />

casa. Viceversa, in un luogo negativo, ci sentiamo a disagio,<br />

cerchiamo di andarcene… Abbiamo “letto”, avvertito,<br />

sentito il bene e il male… .<br />

L’osservare, l’intelligere, l’analizzare, procura pensieri ed<br />

opinioni, anche apparentemente diverse da individuo a<br />

individuo. Da una parte, dunque, materialisti, dall’altra<br />

spiritualisti… per dirla semplicemente. Come mai<br />

però ambedue le parti, “leggono”, sentono, avvertono<br />

…l’“invisibile”?<br />

Togliendo la vista, che spesso si ferma alla realtà “concreta”,<br />

si dà un’ accelerata a “sentire”, o percepire, il mondo<br />

invisibile. Alla cecità, infatti, la natura sopperisce con lo<br />

sviluppo della sensibilità di altri sensi che, <strong>come</strong> antenna o<br />

radar, sostituiscono in parte, se non completamente, quello<br />

che non funziona. Questi argomenti – visibile, invisibile,<br />

bene, male -procurano diatribe a non finire: da una parte<br />

sensibili spiritualisti, uomini di fede, dall’altra razionalisti,<br />

ma anche filosofi o scienziati che vogliono solo ”toccare”,<br />

comprovare, giustamente, qualsiasi idea, intuizione,<br />

scoperta… Diatribe… lotte, fazioni che dividono spesso<br />

senza tolleranza, pazienza, accoglienza, sopportazione,<br />

attesa, dialogo… anche se “La logica non è logica se non<br />

corrisponde con la realtà… la verità è sommersa dalla logica<br />

ed ornata d’amore…” (Leo <strong>Amici</strong>). Chi crede potrebbe<br />

obiettare: “Perché sommersa dalla logica e non dall’amore?”<br />

Perché Dio “nasconde” il Suo amore per amore, per lasciarci<br />

liberi dal dover ricambiare tanto… e lascia spazio alla logica<br />

affinché, attraverso di essa, noi arriviamo a Lui.<br />

UNA MAGNIFICA LEGGENDA …<br />

Da queste diatribe nascono diritti e doveri per “regolare”,<br />

almeno in parte, le intemperanze degli animi o, peggio,<br />

sedare discordie. Regole da rispettare, sancite equamente<br />

da ambedue le fazioni, così anche per i diritti umani. Anche<br />

in questo caso, ci si divide tra sostenitori dei diritti umani di<br />

origine naturale e sostenitori dei diritti umani impressi nel<br />

cuore da Dio…<br />

Una “zona neutrale” è il tempo della magnifica leggenda…<br />

tempo di primitive tribù. L’ho scritta e diretta … per chi? Per<br />

tutti, <strong>come</strong> tutti i miei spettacoli… eppure… con particolare<br />

attenzione a coloro, soprattutto i giovani, che sono al di<br />

fuori di una fazione o dell’altra… ancora non compromessi<br />

nell’una o nell’altra, non contaminati da condizionamenti<br />

ed opportunità… per coloro che sono nel momento delicato<br />

della “scelta”, quando l’obiettività, però, fa da padrona…<br />

dove, per poter valutare e discernere, c’è bisogno di risposte.<br />

Leo <strong>Amici</strong>, le cui parole <strong>come</strong> voce fuori campo raccontano<br />

la leggenda, mentre altre sono recitate dai protagonisti,<br />

sembra rispondere concretamente a chi, ancora, dovesse<br />

scegliere…<br />

Le sue parole infatti sembrano addirittura rispondere a<br />

quella parte della scienza che scarta Dio, o a quella parte<br />

della fede che scarta la scienza…<br />

Se – tutto si rompe, si frantuma, si distrugge, ma nulla<br />

finisce -, per <strong>come</strong> dimostra la scienza, ma tutto muta e<br />

si trasforma in qualche altra cosa, allora – non ha inizio…-<br />

Così dicono le parole di Leo <strong>Amici</strong>, e continuano – se non<br />

ha inizio non ha creazione -. L’affermazione lo fa mettere<br />

nei panni dello scienziato scettico che scarta la logica di Dio<br />

galileiana e dubita di un inizio voluto e creato da Dio. Inizio<br />

che, se anche fosse stato “solo” il mettere ordine (Kairòs)<br />

nel disordine (Kaos) conseguente, ad esempio, ad un bigbang,<br />

non toglierebbe nulla al Suo potere infinito. Big bang<br />

attraverso il quale, tra l’altro, si pensa di poter scartare<br />

l’inizio di Dio e la fede in Lui.<br />

Ecco, dunque, perché ho accolto le parole di Leo <strong>Amici</strong><br />

pronunciate più di quaranta, cinquanta anni fa, che<br />

hanno anticipato tempi e scoperte scientifiche per darne<br />

addirittura risposte… e le ho “distribuite” nello spettacolo.<br />

Ecco il perché della “magnifica leggenda” che racconto fuori<br />

dal tempo ma, comunque, dentro fonti storiche precise, al di<br />

fuori di ogni credo, ideologia, fazioni opposte… L’ho scritta<br />

e rappresentata per guardare e far guardare obiettivamente<br />

nel nostro cuore “primitivo”, per scorgervi, possibilmente,<br />

se la natura umana, che nel tempo ha ideato e redatto la<br />

carta dei diritti umani, sia naturalmente conseguenza di un<br />

“big- bang” della nostra coscienza o se, dietro quella scintilla<br />

di consapevolezza, si nasconda un volere superiore.<br />

Carlo Tedeschi<br />

31


Dalla Sicilia un prezioso resoconto degli ultimi mesi<br />

un’estate alla Casa del Ponte<br />

La sede della Fondazione Leo <strong>Amici</strong> punto di riferimento per i giovani<br />

Un’estate piena, o per meglio dire, viva! La<br />

bella stagione per i giovani della Casa del<br />

Ponte, a Santa Caterina, Caltanisetta, che è<br />

uno dei luoghi della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, parte dal<br />

saggio di fine anno accademico dell’ ACSD “Danza<br />

e Musical” che in quella zona ha proprio una sede.<br />

Quest’anno, gli artisti-insegnanti Leri Benedetti,<br />

Ciro Gelsi e Lucia Brancato, hanno messo in scena<br />

due rappresentazioni per i tanti bambini e ragazzi<br />

che hanno partecipato ai corsi per dare occasione a<br />

tutti di potersi esprimere.<br />

Nella prima serata del 16 giugno 2017 si sono<br />

esibiti i bambini di strumento e i più piccoli con lo<br />

spettacolo “Dov’è Pinocchio” di Carlo Tedeschi. Il<br />

24 giugno, invece, i più grandi hanno rappresentato<br />

“Lo Svarietà è Donna” dello stesso autore. Si tratta<br />

di un bellissimo spettacolo di intrattenimento che<br />

tratta della figura femminile, dalla preistoria sino ai<br />

giorni nostri. Dopo questa prima rappresentazione,<br />

tanto gradita da tutto il pubblico intervenuto, circa<br />

600 persone, è giunta la richiesta di riproporlo<br />

nuovamente ad agosto… La nomea della bellezza<br />

dello spettacolo e della bravura dei ragazzi fa sì che<br />

la piazza Garibaldi di Santa Caterina, il giorno 17<br />

agosto, sia talmente piena tanto da arrivare a 1500<br />

persone per questa replica dello “Svarietà è donna”!<br />

Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong> ha messo a disposizione gratuitamente,<br />

dei giovani delle accademie di Bagheria e di Santa<br />

Caterina, la Casa del Ponte, una delle sedi distaccate<br />

della stessa, per poter fare un’esperienza di casa<br />

famiglia, così da far vivere a questi giovani dei<br />

momenti di fraternità dove potersi confrontare,<br />

raccontare e crescere insieme proprio attraverso<br />

il vivere la quotidianità di ogni giorno. In più sono<br />

state offerte a questi giovani sempre gratuitamente,<br />

lezioni di danza, canto e recitazione da parte degli<br />

insegnanti dell’ ACSD “Danza e Musical” e la messa<br />

in scena dello spettacolo “Notte Gitana”. Infatti il 30<br />

luglio davanti la Chiesa Madre di Santa Caterina, i<br />

ragazzi hanno potuto esibirsi con questo spettacolo.<br />

Insieme ai giovani dell’accademia della Casa del<br />

Ponte, abbiamo rappresentato più volte “I mille si di<br />

Maria”. In tanti paesi della Sicilia si è sparsa la voce<br />

di questo spettacolo e molti lo hanno voluto portare<br />

nelle loro parrocchie o città. “Per me personalmente<br />

è sempre una grande gioia ed emozione poter<br />

rappresentare uno spettacolo di Carlo Tedeschi -<br />

spiega Leri Benedetti -, sia per quello che ogni volta<br />

attraverso le musiche, le parole, i canti e le danze<br />

mi lascia nel cuore, sia perché mi faccio portavoce<br />

di questa bellezza e la faccio conoscere ad altre<br />

persone, una bellezza che parla intimamente a<br />

tutti. Sono custode, insieme a mio marito, di questa<br />

32


casa, “La Casa del Ponte”, una casa che per me<br />

è un’opportunità, un’opportunità di amare, di<br />

rinnovarmi, di scegliere ogni giorno il bene, ma<br />

soprattutto di incontrare tanti giovani, giovani<br />

che hanno bisogno di essere amati per <strong>come</strong> lo<br />

sono stata io e provo a farlo anche attraverso tutta<br />

l’attività artistica, <strong>come</strong> quella di questa estate”.<br />

Soddisfatti anche i giovani allievi: “Interpretare<br />

la parte del primo ballerino è stata un’emozione<br />

fortissima e mi ha permesso di migliorarmi<br />

fisicamente e spiritualmente.Questo spettacolo mi<br />

ha dato modo di legarmi sempre di più ai ragazzi<br />

e sono davvero felice di questa cosa. Spero che<br />

continueremo così, fino a diventare <strong>come</strong> una<br />

famiglia” dice Francesco L.V.<br />

“Sono una ragazza di S.Caterina Villarmosa, ho 12<br />

anni e frequento l’accademia da meno di un anno.<br />

Pratico principalmente danza, ma anche recitazione<br />

- dice Lara L.M. -. Quest’anno ho fatto tante cose<br />

alla Casa del Ponte. Ho fatto parte del musical “Lo<br />

Svarietà è Donna.” È stata un’esperienza unica e<br />

molto impegnativa, essendo il mio primo spettacolo.<br />

Per riuscire al meglio ho dovuto superare i miei<br />

limiti, le mie paure…Gli spettacoli di Carlo Tedeschi<br />

aiutano anche a questo, a superarsi e a correggersi e<br />

poi ti fanno riflettere tanto. Nel frattempo abbiamo<br />

anche portato in scena “I mille si di Maria” in 4 città<br />

diverse; anche questo è stato molto bello, portare<br />

uno spettacolo in altri posti dove non ci sono sedi<br />

della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, far conoscere quello<br />

che stiamo facendo e il messaggio degli spettacoli:<br />

è veramente una cosa speciale. Tutto questo è stato<br />

molto significativo e importante per me. Devo<br />

ringraziare Leri, Francesco , Lucia e Ciro per quello<br />

che stanno facendo per noi ragazzi”.<br />

Sette date per “Mille sì”<br />

“I mille si di Maria”, in tour in Sicilia con gli insegnanti<br />

e i giovani allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” ,<br />

hanno ottenuto un ampio successo e sono stati<br />

proposti il 4 febbraio, nella Chiesa Sant’Agata di<br />

Caltanissetta presenti oltre 400 persone, il 13 maggio<br />

a Santa Caterina Villarmosa - Caltanisetta - in onore<br />

del centenario dell’apparizione della Madonna di<br />

Fatima con la partecipazione di 300 persone; il 14<br />

maggio Campobello di Mazara - Trapani - in onore<br />

del centenario dell’apparizione della Madonna di Fatima con oltre<br />

400 persone; il 2 giugno a Monte Carmelo, monastero dei frati dei<br />

Carmelitani (SR) 600 persone; il 13 agosto a Barcellona Pozzo di Gotto<br />

- Messina - con più di 500 persone; il 19 agosto a Torretta - Trapani -<br />

con 200 persone e infine il 16 settembre “I mille si di Maria” sono<br />

andati in scena a Serradifalco Chiesa Madre - Caltanisetta -. Positivi i<br />

commenti del pubblico dopo lo spettacolo: “Questa sera ho assistito<br />

veramente a un bellissimo musical (confermato anche da mia figlia<br />

di 5 anni) rimasta fino alla fine ad applaudire senza mai annoiarsi!<br />

Questo è il primo spettacolo veramente gradevole, lasciando stare i<br />

gusti personali e gli orientamenti religiosi, io parlo di ARTE e non di<br />

karaoke vari alla quale abbiamo assistito quasi sempre. Complimenti<br />

a voi tutti promotori “ afferma Roberto. “… non hanno fatto solo<br />

spettacolo, ma hanno trasmesso con i loro movimenti e voce una<br />

grazia divina” ha sottolineato Angela.<br />

33


e l’11 agosto<br />

c’è “Chiara di Dio”<br />

Come ogni anno, nelle ricorrenze delle feste in<br />

loro onore, Santa Chiara e San Francesco vengono<br />

ricordati con la lettura del transito e la celebrazione<br />

della Santa Messa nella cappella a loro dedicata,<br />

adiacente alla Casa del Ponte, a Santa Caterina,<br />

Caltanisetta.<br />

L’invito a partecipare a questo momento è<br />

esteso a tutta la comunità. E così l’11 agosto<br />

2017, festività di Santa Chiara d’Assisi, Padre<br />

Marko Cosentino ha celebrato la Santa<br />

Messa a cui hanno partecipato in molti. A<br />

seguire, insieme ai ragazzi che frequentano<br />

l’accademia, alcuni giovani artisti della ACSD<br />

hanno offerto ai presenti alcune scene tratte<br />

dal musical “Chiara di Dio”.<br />

fuego latino anche in Sicilia<br />

Il 30 luglio 2017 è stato richiesto<br />

dall’Amministrazione comunale di Santa<br />

Caterina Villarmosa ai giovani della ACSD<br />

“Danza & Musical” di rappresentare “Notte<br />

Gitana” di Carlo Tedeschi in piazza Garibaldi<br />

al termine di una manifestazione cittadina.<br />

Un vero successo! Le tantissime persone<br />

intervenute, quasi un migliaio, sono state<br />

travolte dalle coinvolgenti musiche e danze<br />

spagnole che hanno riempito le vie di Santa<br />

Caterina e rallegrato la serata.<br />

34


Molti amici, una famiglia: il racconto nelle parole<br />

dei ragazzi.<br />

Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione Leo<br />

<strong>Amici</strong> ha messo a disposizione gratuitamente, dei giovani<br />

delle accademie di Bagheria e di Santa Caterina, la Casa<br />

del Ponte, una delle sedi distaccate della stessa, per poter<br />

fare un’esperienza di casa famiglia, così da far vivere a<br />

questi giovani dei momenti di fraternità dove potersi<br />

confrontare, raccontare e crescere insieme Queste le loro<br />

impressioni:<br />

“Quando ho raggiunto la Casa del Ponte ero emozionato,<br />

li ho conosciuto tutti quei ragazzi che mi hanno accolto a<br />

braccia aperte e a cui subito mi sono affezionato.<br />

Insieme abbiamo trascorso tre settimane fantastiche.<br />

Ci sono state molte occasioni dove io mi sono aperto e<br />

mi sono liberato di tutti i pensieri e dei dubbi che avevo.<br />

Durante il periodo della casa famiglia ho notato in me<br />

un cambiamento, una crescita. Il 30 luglio abbiamo fatto<br />

un estratto di Notte Gitana. Francesco e Leri mi hanno<br />

dato la possibilità di fare anche altri tre spettacoli.<br />

Dopo questa esperienza, sono tornato a casa <strong>come</strong> una<br />

persona diversa, credo proprio che questa esperienza mi<br />

abbia cambiato”.<br />

Salvatore (Bagheria)<br />

“L’esperienza della casa famiglia a Santa Caterina mi<br />

ha permesso di mettermi in gioco grazie allo stupendo<br />

spettacolo “Notte Gitana” e soprattutto di riscoprire<br />

l’essenza di Dio che c’è in ognuno di noi. Grazie di cuore”.<br />

Giuliana 17 anni (Bagheria)<br />

“Terminata l’accademia mi è stato proposto di andare<br />

a Santa Caterina alla Casa del Ponte, ma per motivi<br />

personali ho dovuto rifiutare. Però sapendo che il 30<br />

luglio a Santa Caterina i ragazzi avrebbero messo in scena<br />

“Notte Gitana”, sono andato a vedere lo spettacolo. E’<br />

stata una giornata bellissima. Mentre li guardavo sentivo<br />

proprio la presenza di Dio. Finito lo spettacolo nel tragitto<br />

di ritorno verso Bagheria, Nicole e Carlo, gli insegnanti<br />

dell’accademia di Bagheria, mi ripropongono di andare<br />

a Santa Caterina per fare un periodo di casa famiglia.<br />

Dopo diverse situazioni insolite riesco a partire per<br />

una settimana. Durante questo periodo sono cresciuto<br />

tantissimo, e grazie a Nicole, Carlo, Leri e Francesco<br />

ho corretto determinati comportamenti e ho imparato<br />

a fidarmi di più. Da questa esperienza mi porto a casa<br />

tantissime cose e ringrazio Carlo Tedeschi per questa<br />

opportunità che da ad ogni giovane”.<br />

Fabio 17 anni (Bagheria)<br />

“La vita movimentata della casa del Ponte è impegnativa<br />

ma al rientro dimentichi la stanchezza e sei pieno della<br />

grandezza che hai vissuto. Varcando il cancello si percorre<br />

realmente un ponte verso il cielo, l’aria pulita che si respira<br />

può solo essere celeste e voluta da Dio. E’ sempre un piacere<br />

e un onore per me, vivere e crescere con questa grande<br />

famiglia e partecipare alle iniziative che Leri e Francesco<br />

portano avanti insieme ai giovani”.<br />

Agata 20 anni (Paternò)<br />

“Questi ultimi sei mesi sono stati forse i più intensi...<br />

Un turbinio di emozioni che mi hanno fatto capire ciò<br />

che è davvero importante e ciò che voglio essere nel<br />

mio domani. Ho capito che non esiste soddisfazione più<br />

grande del donarsi completamente agli altri. Questo<br />

per me significa “fratellanza”. Sono fiera di far parte di<br />

questa realtà e ho la sicurezza di aver trovato un porto<br />

sicuro dove poter sempre trovare quella parola, quel<br />

gesto o quello sguardo capace di toccarmi il cuore”.<br />

Giuliana 17 anni (Santa Caterina)<br />

“Quest’anno è stata un’esperienza speciale, in più<br />

abbiamo messo in scena uno spettacolo in 20 giorni, io<br />

credevo di non riuscire invece alla fine è stato molto bello<br />

e divertente. Durante quelle settimane ho capito che è<br />

importante ascoltare le testimonianze degli altri. Alla fine<br />

mi sono servite tanto per crescere. Io ringrazio sempre<br />

Leri e Francesco per tutte le attività che ci propongono,<br />

soprattutto la casa famiglia che ci fa stare insieme e che<br />

ci aiuta a non disperderci e a non fare delle cattive scelte<br />

per la nostra vita”.<br />

Romina 15 anni (Santa Caterina)<br />

“Estate 2017. Un’estate indimenticabile, forse la più bella<br />

della mia vita.<br />

È iniziato tutto a Giugno, con ‘Lo Svarietà è Donna’ a cui<br />

si sono susseguite tantissime altre esperienze insieme<br />

alla mia famiglia. Li chiamo ‘famiglia’ e non ‘i ragazzi<br />

dell’accademia’ perchè non sono ragazzi qualunque e<br />

nemmeno amici....sono fratelli. La mia luce sono stati<br />

Leri, Francesco e i miei fratelli e le mie sorelle. Anche fare<br />

i Mille Sì di Maria è stato spettacolare. Non capita tutti i<br />

giorni di arrivare talmente tanto al cuore delle persone in<br />

modo tale da farci chiamare da diversi posti della Sicilia.<br />

Questo spettacolo ci ha permesso di conoscerci più a<br />

fondo e fatto capire che tutto ciò che stiamo facendo ci è<br />

stato regalato dall’alto e che è una cosa che non possiamo<br />

rifiutare.Un’altra bellissima esperienza è stata la casa<br />

famiglia. Ringrazio Carlo e Nicole, che ci hanno offerto<br />

gratuitamente le lezioni di danza e canto per la loro<br />

disponibilità, Piero e Mariangela ormai per me due figure<br />

su cui posso contare che già da qualche tempo si sono<br />

affiancati a noi e partecipano con noi a tutte le attività<br />

delle Casa del Ponte, i ragazzi di Bagheria perchè hanno<br />

fatto in modo che fossimo tutti una famiglia I miei fratelli<br />

e le mie sorelle perchè mi sono stati accanto, perchè<br />

abbiamo saputo parlarci, ascoltarci e confrontarci”.<br />

Chiara 17 anni (Santa Caterina)<br />

<strong>35</strong>


MOSTRA NAZIONALE ITINERANTE<br />

Riprende il suo tour in Italia<br />

“+Sé-Io=Pace” nuove tappe nel 2017<br />

a Volterra dal 3 all’11 novembre, Logge Palazzo Pretorio<br />

a Modena dal 2 al 16 dicembre, Galleria Europa<br />

Riprende il suo tour, dopo aver toccato Pesaro, Assisi, Foggia<br />

e Teramo, Milano, Rimini, Trento, la mostra nazionale<br />

itinerante “+Sé-Io=Pace” sui temi della pace, condivisione,<br />

del rispetto dell’altro diverso da sé, rivolta a tutti ma in particolar<br />

modo ai giovani.<br />

“+Sé-Io=Pace” nel 2017 toccherà le seguenti città: Volterra dal<br />

3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio (con il patrocinio del<br />

Comune di Volterra e della Regione Toscana) Modena, dal 2 al 16<br />

Dicembre alla Galleria Europa in Piazza Grande (con il patrocinio<br />

del Comune di Modena e dalla Regione Emilia Romagna).<br />

La mostra è promossa dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione<br />

riconosciuta e patrocinatrice sul territorio nazionale di numerose<br />

iniziative di promozione sociale) – sostenuta operativamente<br />

dall’Associazione Dare - e si avvale della straordinaria<br />

partecipazione del pittore, regista e scrittore Carlo Tedeschi<br />

(Artista per la pace nel 1991, Premio Borsellino per la pace nel<br />

2009) che gentilmente ha messo a disposizione alcune sue opere<br />

provenienti da collezioni private italiane e straniere e si è reso<br />

disponibile ad incontrare i numerosi giovani che sinora l’hanno<br />

visitata.<br />

Infatti, migliaia sono stati gli studenti, altrettanti i visitatori<br />

italiani e stranieri che hanno visionato la mostra durante le<br />

altre tappe nel corso delle quali i ragazzi delle varie città hanno<br />

consegnato le lettere della pace e ricevuto la t-shirt con il logo,<br />

creando un ideale trait d’union con i loro coetanei di altre realtà.<br />

L’esposizione si muove su due linee guida: stimolare una crescita<br />

comune, di tutta la cittadinanza, improntata alla condivisione<br />

e reciproca considerazione, oltre ad un impegno quotidiano,<br />

da portare avanti nelle proprie città, in favore della pace; nelle<br />

36


scuole, oltre rispetto dell’altro, promuove il superamento<br />

delle prevaricazioni e dei fenomeni di bullismo. Ad assumere<br />

questo ruolo saranno chiamati anche gli studenti delle scuole<br />

di Volterra e di Modena.<br />

PERCHÈ LA MOSTRA<br />

La mostra ha preso avvio in un periodo in cui l’ONU stava<br />

dibattendo il progetto di Dichiarazione della pace quale<br />

diritto umano fondamentale. Nel dicembre 2016 l’Assemblea<br />

Generale delle Nazioni Unite ha definitivamente approvato<br />

la Dichiarazione sul diritto a godere della pace. Nel preambolo<br />

si riconosce che la pace non è solo assenza di conflitto, ma<br />

richiede anche un processo partecipatorio positivo e dinamico,<br />

in cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti<br />

in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione.<br />

(A/C.3/71/L.29, Preambolo).<br />

“+ sé – io = pace” usufruisce della vasta produzione del noto<br />

pittore, regista e scrittore (suo “L’uomo dal turbante rosso”<br />

menzione speciale Premio Cesare Pavese) che propone<br />

un percorso interiore, culminando nella rappresentazione<br />

della pace, raggiunta attraverso un cammino progressivo<br />

dell’essere. Così da “L’Albero” sino a “Il volo della pace” e la concretizzazione<br />

del concetto di pace con il dipinto “Madre Lupa” creato appositamente per<br />

questa esposizione, il visitatore potrà immergersi nella “poetica pittorica” di<br />

Tedeschi, artista versatile, che unisce e raccoglie nel tratto tutta la sua ricchezza<br />

espressiva. “Tedeschi è un artista che si addentra nelle tematiche socioculturali<br />

del panorama contemporaneo e condensa nella sua visione eclettica<br />

i tre principali tempi verbali: passato – presente – futuro – spiega una delle<br />

tre curatrici, la prof.ssa Laura Mochi, affiancata da prof.ssa Antonella Di<br />

37


Muoio e Marisa Bovolenta -. Nel suo dialogo sintetizza le più svariate correnti artistiche,<br />

con riferimenti ai grandi artisti del passato. In una interiorizzazione universale, spazia dai<br />

primordiali graffiti all’arte figurativa, dall’arte informale al surrealismo. La sua arte è visione<br />

vivibile di una totalità in evoluzione, che da invisibile diviene visibile, e quindi condivisibile”.<br />

IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE<br />

Alla visione della mostra e per i temi trattati, sono invitati gli studenti della scuola primaria<br />

(classi quinte) e secondaria di primo e secondo grado. All’interno della mostra è posizionata<br />

una teca in plexiglas che accoglie la “lettera della pace”. Ogni classe porterà con sè la<br />

lettera, redatta dagli studenti, che rappresenterà la volontà e i desiderata dei ragazzi<br />

sul tema. Per ogni lettera sarà consegnata la t-shirt dell’evento. La maglietta della pace,<br />

riproducente il logo della mostra, diviene essa stesso strumento educativo: firmata dagli<br />

studenti e tenuta in classe rappresenta una sorta di “patto” per una crescita comune nella<br />

condivisione e nel rispetto reciproco. Le lettere, decorate anche con disegni, sono poi<br />

raccolte in un volume che porta il titolo della città che la mostra avrà toccato. Nella città<br />

successiva, raggiunta dall’esposizione, il volume entra a far parte del percorso espositivo e<br />

sarà consultabile dal pubblico.<br />

Info Mostra “+ sé – io = pace”<br />

Volterra dal 3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio<br />

(Orari: dalle 10.00 alle 13 e dalle 16.00 alle 19.00 tutti i giorni)<br />

Modena, dal 2 al 16 Dicembre alla Galleria Europa - Piazza Grande<br />

(Orari: lun-sab 9.00-13.00 lun e giov fino alle 18.30)<br />

Ingresso libero – visita ogni giorno gratuita con le curatrici<br />

Scuole su prenotazione al tel. 338-1014508<br />

Ufficio stampa 338-1014508 facebook: @piusemenoiougualepace<br />

38


SACRO SUBLIME<br />

49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo<br />

“Sacro sublime” è il titolo della mostra, apertasi a giugno 2017 e tuttora in corso, al Santuario di<br />

San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. L’esposizione racchiude 49<br />

opere di Carlo Tedeschi, riguardanti diversi periodi della sua attività di pittore e che propongono un<br />

viaggio verso la sublimazione del Sacro con un percorso affascinante e coinvolgente per il visitatore.<br />

39


Nel febbraio 2016 Foggia aveva accolto la mostra nazionale “+SE’-<br />

IO=PACE” (patrocinata dal Comune di Foggia e dalla Regione<br />

Puglia) sostenuta dall’Associazione Umanitaria Dare e promossa<br />

dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione riconosciuta) che hanno<br />

utilizzato le opere di Carlo Tedeschi per affrontare il tema della<br />

pace con i giovani. Le 49 opere proposte al Santuario di San<br />

Michele Arcangelo a Monte S. Angelo esprimono la poliedricità<br />

dell’artista anche sotto il profilo prettamente iconografico.<br />

Egli infatti, passa dal figurativo all’astratto e al surrealismo<br />

con semplicità, con un’agilità stilistica che ricollega alle porte<br />

della sublimazione, ovvero offrendo al visitatore un percorso di<br />

estraniazione dall’immanente per, una volta ripulita la sensibilità<br />

dalla materia, ricollegarsi con occhi nuovi al divino e quindi cogliere<br />

il messaggio che porta alla comprensione e ad un livello superiore.<br />

Le opere in esposizione così compongono un percorso che inizia<br />

dall’universo, dal nucleo, dai pianeti, dall’origine, passando dai<br />

toni del blu ai colori più caldi e offrendo in visione alcuni quadri che<br />

figurano anche nella mostra nazionale itinerante SE’-IO=PACE.<br />

All’interno infatti, anche quattro incisioni e la proposta di “Madre<br />

lupa” il quadro inedito della pace, suo ultimo lavoro, che conclude<br />

la Mostra Nazionale in ogni sua tappa italiana. Carlo Tedeschi sta<br />

attualmente lavorando alla realizzazione di un dipinto, olio su<br />

tela, dedicato all’Arcangelo San Michele e che prossimamente<br />

verrà presentato pubblicamente e donato ai Padri Micheliti del<br />

Santuario di Monte S.Angelo.<br />

Facebook: @piusemenoiougualepace<br />

dal diario di una curatrice...<br />

Ho attraversato tutta la penisola con la mostra<br />

+Se-Io= Pace di Carlo Tedeschi, ancora in<br />

itinere, partendo dal Centro Italia, con tappe<br />

intermedie ero approdata a Trento, Milano, ed anche<br />

a Foggia. Ora sono qui a Monte Sant’Angelo ( FG )<br />

dove, attiguo all’ingresso del Santuario dedicato al<br />

principe delle milizie celesti, S. Michele Arcangelo,<br />

vi è lo spazio espositivo, offerto dal Rettore della<br />

Basilica, padre micaelita, Ladislao Suchy, della mostra<br />

personale di Carlo Tedeschi “SACRO SUBLIME”.<br />

È una selezione di tele tratte dalla vastissima<br />

produzione pittorica del maestro che usa ogni<br />

forma d’arte per evangelizzare e condividere la sua<br />

profonda fede cattolica. Il trascendente è declinato<br />

in una visione-reale che apre interessanti spunti<br />

di connessione tra le fonti religiose-scientifiche e<br />

storiche e ciò che si ritiene insondabile. Il maestro<br />

dispiega con chiarezza nel suo, ormai consueto<br />

linguaggio universale e con candore anticipa, nella<br />

sua totale comprensione e coerente semplicità, la<br />

risoluzione dell’umanità, nel suo divenire. Fede e<br />

scienza e Scienza e fede al servizio della Verità di Colui<br />

che ha ideato, Progettato e realizzato Tutto.<br />

Al tramonto la luce vivida del sole entra nella mostra<br />

e si unisce all’effetto-luci dell’allestimento curato<br />

personalmente dall’artista nei minimi dettagli e<br />

realizzato con la collaborazione di Vincenzo Sivieri,<br />

Stefano Calaon e altri volontari della “Dare”.<br />

Le persone, attratte, entrano a frotte, alcune si fanno<br />

il segno della croce altre affermano di percepire una<br />

particolare sensazione di pace e, non ultimi, coloro<br />

che dimostrano apertamente la loro commozione<br />

ed esprimono <strong>come</strong> si sono sentiti compresi, capiti e<br />

inclusi nel loro intimo nel messaggio dell’artista.<br />

Appoggio a questa pagina il mio continuo<br />

sorprendermi per ciò che l’artista riesce a trasmettere<br />

con le sue opere: le riflessioni dei visitatori tratte da<br />

vox populi ne sono solo una parziale testimonianza.<br />

Prof. Laura Mochi<br />

40


...ai commenti dei visitatori<br />

In questo luogo che trasmette pace e serenità si avverte la presenza<br />

di Dio ed il suo meraviglioso creato. Complimenti al pittore.<br />

Antonietta<br />

Un momento di riflessione, un aiuto allo Spirito. In un momento<br />

dove se ne sente una grande necessità. Grazie per la dolcezza e la<br />

gentilezza.<br />

Marica<br />

Attirata da questa mostra ne ricevo un’energia grandissima. Guidata<br />

nella visita, arricchisco il mio spirito. Complimenti all’artista e grazie<br />

per il voler condividere il suo pensiero.<br />

Lucia Selvi e Toscano<br />

Duino (TS)<br />

Mi trema il cuore.<br />

trattengo a stento le lacrime.<br />

La pace avvolge, consola, riempie l’anima.<br />

Ogni quadro mi racconta la verità più grande,<br />

mi parla Dio, mi parla d’amore.<br />

Lo stesso amore che donate senza riserva a noi giovani<br />

e a chiunque incontrate.<br />

Grazie perchè siete casa, punto ferma, esempio, fratelli, amici sinceri.<br />

Grazie Carlo per la tua testimonianza viva,<br />

e per la tua instancabile dedizione.<br />

Mi date la certezza che si può ricominciare sempre,<br />

per dare un senso vero ad ogni giorno.<br />

Una ragazza in cerca della sua Strada.<br />

Sara<br />

41


Martedì 18 luglio 2017<br />

LA MOSTRA NEL SANTUARIO I QUADRI DEL POLIEDRICO ARTISTA CARLO TEDESCHI<br />

Sacro e sublime<br />

tra arte e fede<br />

a Monte S.Angelo<br />

La «creazione» in 49 opere<br />

sublime» è il<br />

titolo della mostra,<br />

allestita fino al 30<br />

settembre nel Santuario<br />

di San Mi-<br />

«Sacro<br />

chele Arcangelo di Monte Sant'Angelo.<br />

In esposizione 49 opere di<br />

Carlo Tedeschi, scelte tra le 500<br />

della sua produzione. La mostra<br />

presenta un viaggio nella poetica<br />

pittorica di Carlo Tedeschi, personaggio<br />

legato al mondo dell’arte,<br />

dalla scrittura del e teatro e dello<br />

spettacolo che trova nella pittura<br />

un momento di riflessione ed<br />

espressione della sua profonda<br />

Il pittore sta realizzando<br />

una tela sull'arcangelo<br />

che sarà donato ai<br />

Padri Micheliti<br />

vitalità.<br />

Le 49 opere esprimono la poliedricità<br />

dell'artista anche sotto il<br />

profilo prettamente iconografico.<br />

Tedeschi infatti, passa dal figurativo<br />

all'astratto e al surrealismo con<br />

semplicità, con un'agilità stilistica<br />

che ricollega alle porte della sublimazione,<br />

ovvero offrendo al visitatore<br />

un percorso di estraniazione<br />

dall'immanente per, una volta<br />

ripulita la sensibilità dalla materia,<br />

ricollegarsi con occhi nuovi al<br />

divino e quindi cogliere il messaggio<br />

che porta alla comprensione e<br />

ad un livello superiore.<br />

I lavori in esposizione così compongono<br />

un percorso che inizia<br />

dall'universo, dal nucleo, dai pianeti,<br />

dall'origine, passando dai<br />

toni del blu ai colori più caldi.<br />

Carlo Tedeschi sta attualmente<br />

lavorando alla realizzazione di<br />

SACRO<br />

SUBLIME<br />

Alcune delle<br />

opere in<br />

mostra nel<br />

santuario di<br />

San Michele<br />

a Monte<br />

Sant'Angelo<br />

un dipinto, olio su tela, dedicato<br />

all'Arcangelo San Michele e che<br />

prossimamente verrà presentato<br />

pubblicamente e donato ai Padri<br />

Micheliti del Santuario.<br />

Nel febbraio 2016 Foggia aveva<br />

accolto la mostra nazionale «+Sé-<br />

Io=Pace» (patrocinata dal Comune<br />

di Foggia e dalla Regione Puglia)<br />

sostenuta dall’Associazione<br />

Umanitaria Dare e promossa dalla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione<br />

riconosciuta) che hanno utilizzato<br />

le opere di Carlo Tedeschi per<br />

affrontare il tema della pace con i<br />

giovani.<br />

Carlo Tedeschi è artista versatile<br />

apprezzato nel panorama culturale<br />

italiano ed internazionale contemporaneo.<br />

Uomo di cultura è<br />

scrittore, regista, autore teatrale,<br />

pittore. Il suo impegno per la promozione<br />

dei valori della pace e dei<br />

diritti umani gli è valso i riconoscimenti<br />

«Artista per la pace» nel<br />

1991 e «Premio Borsellino per la<br />

pace» nel 2009.<br />

Con il supporto dell’Associazione<br />

Dare e attraverso la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong> Carlo Tedeschi ha favorito<br />

numerose azioni a sostegno<br />

delle popolazioni del Kenya, dello<br />

Zambia e offerto altrettanti aiuti<br />

concreti al Lago di Monte Colombo<br />

(Rimini), dove ha sede la Fondazione,<br />

a centinaia di bambini di<br />

Chernobyl, a minori in affido in<br />

collaborazione con le istituzioni<br />

per accogliere, curare ed assistere<br />

centinaia di bambini orfani e<br />

profughi durante la guerra dei<br />

Balcani.<br />

L’esposizione, ad ingresso libero,<br />

rimarrà aperta tutti i giorni alle<br />

9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle<br />

19,30, ad agosto prevista apertura<br />

serale fino alle 23.<br />

42


LETTERE<br />

una vocina...d’amore: lettera dalla Sicilia<br />

Santa Caterina Villarmosa, 10 settembre 2017<br />

Cari,<br />

siamo Maria Angela e Piero, una coppia di<br />

Santa Caterina Villarmosa sposata da sei anni<br />

che desidera ringraziare la fondazione Leo <strong>Amici</strong> e<br />

l’associazione Dare, per quanto noi e la nostra comunità<br />

abbiamo l’opportunità di vivere con la realtà della<br />

Casa del Ponte. Vorremmo farlo raccontando la nostra<br />

esperienza di quest’ultimo anno. Conosciamo Leri e la<br />

realtà della Casa del Ponte agli inizi di Dicembre, per caso<br />

veniamo a conoscenza del corso di dizione e decidiamo<br />

di iscriverci. Il caso...<br />

Durante una delle prime lezioni Leri ci racconta della sua<br />

storia e di quella di suo marito Francesco, della Casa del<br />

Ponte, della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, dell’Associazione<br />

Dare; ci mostra la Cappella dedicata a San Francesco e<br />

Santa Chiara. Rimaniamo letteralmente meravigliati<br />

nell’apprendere che dei giovani del nord vengano a vivere<br />

a Santa Caterina, un povero paesino del sud, abituati<br />

semmai a vedere partire tanti giovani di Santa Caterina<br />

verso il nord Italia e il nord Europa. Le motivazioni del<br />

loro trasferimento, poi, ci lasciano profondamente<br />

colpiti e intimamente commossi: rinunciare alle proprie<br />

vite “normali”, alle proprie famiglie, ai propri amici, ai<br />

propri luoghi, per offrirsi a Dio, per vivere il Vangelo e<br />

dedicarsi al prossimo nella quotidianità, è una scelta di<br />

vita coraggiosa che rompe il modello comune a cui oggi<br />

siamo abituati. Torniamo a casa affascinati, entusiasti,<br />

colmi di gioia per un incontro che subito si manifesta<br />

nelle nostre emozioni e nelle nostre sensazioni <strong>come</strong> una<br />

“luce”, un “segno” di Dio, una realtà nuova che sentiamo<br />

subito il bisogno di conoscere, percorrere, accogliere.<br />

Per comprendere pienamente il nostro percorso,<br />

dobbiamo tornare a due anni fa. Agli inizi di Agosto,<br />

apprendevamo la devastante notizia che l’unica sorella<br />

di Maria Angela che a soli 34 anni si era ammalata di<br />

un tumore incurabile. La realtà delle nostre vite veniva<br />

sconvolta. Dopo pochi mesi di cure palliative e le<br />

nostre incessanti preghiere, la sorella di Maria Angela<br />

ci lascia. All’angoscia, alla paura, alla tensione di quei<br />

mesi si sostituiscono la tristezza, lo sconforto, il vuoto<br />

incolmabile che lascia una ragazza che amava la vita, che<br />

fin dall’inizio, segretamente consapevole del suo infausto<br />

destino, e sino all’ultimo istante di lucida coscienza, non<br />

ha fatto mancare a noi e ai suoi genitori il buon umore,<br />

l’ottimismo, l’amore. È stata curata al centro tumori<br />

di Milano, dove ha conosciuto una piccola comunità<br />

di suore devote alla Madonna di Lourdes e un grande<br />

sacerdote, i quali ogni giorno offrono immancabilmente<br />

un prezioso e forte sostegno spirituale ai pazienti ed ai<br />

familiari. Credente ma non molto vicina alla Chiesa, a<br />

Milano vive una profonda ed intensa esperienza di fede<br />

che la rende forte e determinata ad affrontare l’epilogo<br />

del suo triste destino in questa terra. Durante questa<br />

dolorosa esperienza, che ci ha resi consapevoli di alcuni<br />

aspetti e valori della vita che forse solo nella sofferenza<br />

è possibile vedere con chiarezza, abbiamo avvertito<br />

sempre la presenza di Dio con noi.<br />

Successivamente abbiamo sentito forte il desiderio<br />

di recarci a Lourdes per ricevere un conforto spirituale<br />

e per chiedere a Nostra Signora di intercedere per la<br />

guarigione di Maria Angela, che dal 2014 soffre di una<br />

patologia della quale non si conoscono cause e rimedi<br />

definitivi. Ma a Lourdes siamo andati anche per offrire a<br />

Dio, attraverso Maria, la nostra vita, il nostro servizio, i<br />

nostri umili talenti il nostro impegno quotidiano, il nostro<br />

amore per il prossimo, chiedendo di capire quale fosse il<br />

nostro reale “ruolo” in questa vita per essere parte attiva<br />

nel Suo “Disegno”. A Lourdes viviamo un’esperienza<br />

spirituale intensa, avvertiamo la potente energia di<br />

amore e di pace che è presente in questo luogo sacro.<br />

Torniamo felici, rigenerati, grati a Dio e a Maria di questa<br />

grazia. Qualche giorno dopo il nostro viaggio a Lourdes<br />

casualmente abbiamo l’opportunità di incontrare un<br />

medico specialista che individua le cause della patologia<br />

43


LETTERE<br />

di Maria Angela, fornendole una strada nuova che,<br />

sebbene preannunciata lunga, sembra decisiva per la sua<br />

guarigione. Il caso... Oggi Maria Angela sta decisamente<br />

meglio e noi siamo profondamente grati a Dio e a Maria<br />

per questa grazia.<br />

Durante il Natale del 2016, Leri ci invita ad assistere<br />

in chiesa allo spettacolo “Greccio”, durante il quale<br />

rimaniamo positivamente impressionati della bellezza<br />

dello spettacolo e della bravura dei ragazzi. In seguito,<br />

la visita al Presepe nel giardino della Casa del Ponte ci<br />

consente di conoscere anche Lucia, Francesco e Ciro.<br />

Qualche settimana dopo assistiamo nella chiesa di<br />

S.Agata a Caltanissetta allo spettacolo “I Millle Sì di<br />

Maria”, durante il quale i nostri cuori si colmano di<br />

gioia e commozione. E anche questa volta avvertiamo<br />

intensamente che questa straordinaria esperienza non è<br />

frutto del caso perché quella sera stavamo rinunciando<br />

ad assistere allo spettacolo. Poco prima dell’inizio però<br />

una vocina ci suggerisce di partecipare comunque. Alla<br />

fine dello spettacolo, molto emozionati, comprendiamo<br />

che in quella bellezza, in quella poesia, in quelle<br />

musiche, in quei canti, in quei gesti, negli occhi di quei<br />

ragazzi, c’era Dio che si manifestava parlando all’intimo<br />

dei nostri cuori. Ringraziamo Dio per quella vocina e per<br />

quello che ha prodotto sino ad oggi.<br />

Incominciamo così a frequentare maggiormente Leri,<br />

Francesco, Ciro e Lucia viviamo dei bei momenti di<br />

condivisione delle nostre esperienze di vita. Qualche<br />

settimana prima di Pasqua ci propongono di partecipare<br />

al Saggio di fine anno con lo spettacolo “Lo S...<br />

varietà è donna” e poi alla “Via Crucis Via lucis”. Dopo<br />

averci pensato diversi giorni e messo da parte timori e<br />

timidezze, abbiamo sentito il desiderio di dire sì, con<br />

la convinzione che forse stavamo, nel nostro piccolo,<br />

iniziando a lavorare concretamente per Dio, per il Suo<br />

Disegno, a dare cioè parte di noi stessi per gli altri, per<br />

i giovani, per la comunità, a contribuire per trasmettere<br />

il Suo grande messaggio d’amore al cuore del prossimo.<br />

E così dopo la “Via Crucis Via Lucis” a Pasqua, in<br />

occasione della quale quale abbiamo conosciuto<br />

anche Nicole e Carlo, un’altra coppia straordinaria che<br />

opera a Bagheria, partecipiamo con un piccolo ruolo<br />

ai “I Millle Sì di Maria” in diversi posti della Sicilia, a<br />

giugno e ad agosto a “Lo S...varietà è donna” e a luglio<br />

a “Notte Gitana”. Così, abbiamo iniziato ad assistere<br />

al lavoro instancabile di Leri, Francesco, Ciro e Lucia<br />

e dei ragazzi che frequentano la Casa del Ponte: i<br />

corsi quotidiani di danza, recitazione, canto, ecc. con i<br />

bambini e i ragazzi, l’organizzazione dei due saggi di fine<br />

anno, la preparazione delle scenografie, dei costumi,<br />

le prove, la corale alla messa della domenica, il lavoro<br />

per mantenere sempre in ordine la casa e il giardino.<br />

Abbiamo apprezzato la loro professionalità, la loro<br />

serietà, la dedizione in ogni attività, la creatività, la<br />

fantasia e la serenità nel superare le difficoltà, il senso<br />

della bellezza, l’amore per i ragazzi, il valore dell’amicizia,<br />

della fratellanza, del rispetto degli altri e delle regole, lo<br />

spirito di accoglienza e della solidarietà, l’importanza<br />

della condivisione, l’armonia della preghiera comune,<br />

che ci hanno portato ad intraprendere un cammino<br />

comune dal quale è nata una amicizia vera.<br />

La Casa del Ponte è per la comunità di Santa Caterina<br />

un’occasione difficilmente ripetibile, una grazia che Dio<br />

ha voluto donarci, una realtà che non è nata per caso<br />

e che è cresciuta tanto fra molte difficoltà e diffidenze<br />

iniziali, che oggi è un punto di riferimento per molti<br />

ragazzi e per le loro famiglie. È una realtà sana che ha<br />

bisogno di sostegno perché in grado di offrire ai giovani<br />

una formidabile alternativa di crescita artistica, culturale,<br />

umana e spirituale. In essa si respira il bene, la bontà, la<br />

carità, l’amore che ci ha insegnato nostro Signore Gesù.<br />

Maria Angela e Piero<br />

44


Magica Monte Colombo<br />

Il mondo dello spettacolo è una cosa meravigliosa, mi sono innamorata del palco, degli amici che si trovano e che ti<br />

accompagnano e non ti abbandonano, Monte Colombo mi ha insegnato a vederlo veramente con il cuore capendo<br />

che è la cosa più bella che c’è...<br />

L’esperienza fatta con Silvia ci ha fatto apprezzare veramente il Signore! Ora sono sicura, Dio c’è! Monte Colombo è<br />

una delle tappe su cui Lui è passato e ha lasciato bellezza fra la natura, il teatro e la compagnia! C’è un dolce profumo<br />

che passa al “lago di Monte Colombo” e che ha “Bagnato” ognuno di voi…! Nel lago si sente, è il profumo della magia<br />

e della vera bellezza che ti da’ la certezza che Dio c’è e ti porge la mano… Il lago è un posto colorato, <strong>come</strong> se il Signore<br />

ha preso il pennello e <strong>come</strong> un pittore l’ha dipinto a modo suo…! È speciale, si sente e si vede, dall’amore degli abitanti<br />

e dall’energia che c’è fra loro…<br />

Queste sono le nostre idee sul lago, veramente crediamo che sia un posto magico e che voi siete speciali anzi super<br />

speciali! Quando siamo venuti, il 18 dicembre, è stato un giorno indimenticabile, in noi si è aperto il cuore e la passione<br />

per il teatro in modo veramente forte e indispensabile, abbiamo subito deciso di ritornare! Vogliamo sapere di più,<br />

sulla storia del Lago, su Leo, su di voi, vogliamo conoscervi scoprire chi siete, la vostra storia la vostra esperienza e il<br />

perché avete deciso di fare Teatro in questo modo speciale invece di diventare ballerini professionisti e famosi attori e<br />

musicisti!!! Vogliamo sapere cosa a voi ha colpito della storia del lago, di Leo e dei musicals dedicati a Dio!!!<br />

Noi desideriamo tanto tornare per vivere l’esperienza fantastica che<br />

Dio ci : “permetterà di vivere !!!”. Grazie !!!<br />

Anna, Giulia, Elisa, Giovanni e Nicolò - Padova<br />

Ecco qua siamo giunti alla fine di questa esperienza di convivenza in casa famiglia.<br />

Volevo ringraziarti perché <strong>come</strong> sempre instancabilmente ti sei occupato dei miei figli e di tutti i<br />

ragazzi! Per me non è stato mai scontato tutto questo.<br />

Oggi quando sono andata a prenderli ho avuto un po’ di malinconia perché per quanto sono contenta<br />

che sono tornati a casa, sono altrettanto dispiaciuta perchè sono certa che questa esperienza se viene<br />

vissuta nel verso giusto è la cosa più bella che un giovane possa vivere!<br />

Spero tanto che facciano tesoro di quello che hanno vissuto e di ciò che hanno imparato convivendo<br />

con altri giovani e vivendo con te.<br />

La mia malinconia è passata quando Andrea all’arrivo a casa mi abbraccia e mi dice: “mi siete mancati.”<br />

Grazie infinite, anch’io cercherò di fare sempre del mio meglio con loro e spero che poi possano<br />

raccogliere sempre più frutti e portarli a te!<br />

Un abbraccio di cuore.<br />

Francesca<br />

una mamma<br />

45


Le buone novelle, l’angelo azzurro e la gallina morta...incuriosisce e appassiona il lettore il nuovo libro di Carlo<br />

Tedeschi, seguito di Leo, l’uomo senza tempo editato lo scorso anno. Il sequel, quasi pronto per la<br />

stampa, e’ qui anticipato in un paio di capitoli per gentile concessione dell’autore. Buona lettura.<br />

ALLA SEQUELA<br />

DI GESÙ<br />

Pur rimanendo attenta al presente<br />

ma protesa sempre al futuro per la<br />

realizzazione dei propri valori, anche<br />

per Daniela, <strong>come</strong> per Carlo, tuffarsi<br />

nel passato costituiva una sorta di<br />

“esame di coscienza generale” più<br />

ampio e complesso di quello personale<br />

di ogni giorno.<br />

Col senno dell’oggi, infatti, si potevano<br />

valutare meglio i fatti di ieri.<br />

Fatti a volte così grandi o particolari<br />

da non poterli interpretare nella loro<br />

totalità e nel loro vero significato nel<br />

momento o attimo contingente in cui<br />

avvenivano.<br />

Daniela era altresì protesa nell’aiutare<br />

gli altri alla realizzazione dei loro<br />

valori e soprattutto alla realizzazione<br />

dell’opera che non avrebbe mai dovuto<br />

rimanere sospesa nel tempo ma<br />

giungere ad un proprio compimento,<br />

per poter costruire un ponte e, in un<br />

secondo futuro ancor più lontano,<br />

essere utile e servire tante altre<br />

persone.<br />

Si ricordò così Daniela, ancora una<br />

volta, di Marisa, la sua catechista - l’<br />

“angelo azzurro” dell’ospedale dove fu<br />

ricoverata -, e di ciò che in quel tempo<br />

capiva e assimilava con la mente ed il<br />

cuore di bambina: “Se avessi potuto<br />

conoscere io Gesù l’avrei seguito?<br />

Se fosse stato così “<strong>come</strong>” lo avrei<br />

seguito? Cosa avrei dovuto, potuto o<br />

voluto fare per lui?”<br />

Non potendo fare certo un salto nel<br />

tempo di duemila anni, non le restava<br />

che assimilarne la personalità e<br />

l’insegnamento attraverso la “buona<br />

novella” non trascurando e non<br />

vergognandosi di ciò che le scaturiva<br />

nel profondo del suo cuore.<br />

C’era però qualcosa in più nella sua<br />

vita: Leo.<br />

Nel suo esempio d’amore cristiano in<br />

qualche modo glielo rappresentava e<br />

dunque si poteva ritenere fortunata in<br />

quanto avrebbe potuto sperimentare<br />

in quel contesto chi avrebbe potuto<br />

essere e divenire alla sequela di Gesù.<br />

Contemporaneamente aveva anche<br />

pensato che tutti avrebbero dovuto<br />

avere tale opportunità ma, pur con<br />

i suoi occhi di bambina, si era resa<br />

conto che l’uomo in genere, una volta<br />

raggiunto il suo scopo, dopo aver<br />

ottenuto quello che desiderava o ciò<br />

di cui necessitava, tornava alla sua vita<br />

di sempre richiudendo in un cassetto<br />

anche la gratitudine.<br />

Eppure tutti coloro - a lei sembrava la<br />

maggior parte - che si comportavano<br />

così, incontrati nuovamente anche per<br />

caso a distanza di tempo – a volte anni<br />

- affermavano di non aver mai potuto<br />

dimenticare.<br />

“Chi mi ha incontrato anche un volta<br />

non mi dimentica più.”<br />

Daniela non poteva nemmeno porsi<br />

il problema di dimenticare qualcosa<br />

di Leo. Tutto scorreva in lei ed era<br />

naturale considerarlo uno di famiglia,<br />

sia per la sua persona così vicina a lei<br />

e alla sua casa, che per il suo “modo”<br />

di essere, sia per le “buone novelle”<br />

che sembravano ripescate da Leo<br />

direttamente dal cielo sia per quella<br />

variegata e infinita moltitudine di<br />

persone - grande famiglia - che<br />

ruotava intorno a lui.<br />

Tutti avrebbero dovuto sapere e<br />

conoscere questa grande novità di Leo<br />

che a lei pareva così “antica”.<br />

Così almeno pensava la sua mente<br />

che, trasmigrando quei pensieri<br />

verso il cuore, lo riempiva di essi ma,<br />

soprattutto, dei sentimenti che le<br />

scaturivano. Spesso sentiva il cuore<br />

gonfio di lui e della grandezza di Dio<br />

che le ispirava e, pur rimanendo critica<br />

nella sua integrità di discernimento,<br />

esattamente <strong>come</strong> i figli con i genitori,<br />

i giovani con il mondo che li circonda,<br />

si manteneva comunque sempre<br />

presente a se stessa, vagliando ogni<br />

situazione attraverso la propria<br />

ragione, la propria personalità che<br />

man mano andava modellandosi, la<br />

propria coscienza, la propria fede.<br />

Come la sua mamma che, pur avendo<br />

ormai scelto di dare la propria totalità<br />

a quell’opera meravigliosa e alla<br />

meravigliosa creatura che la guidava,<br />

ne era l’esempio.<br />

DUE MOMENTI PARTICOLARI<br />

DELLA VITA DI LEO<br />

A questo punto il vagabondare di<br />

Daniela tra un ricordo e l’altro sobbalzò<br />

ad un’immagine evocata nella sua<br />

mente. Scoppiò anche a ridere: era<br />

presente quando il gioielliere del<br />

Corso Cento Celle di Civitavecchia<br />

aveva raccontato di non aver mai<br />

visto, neanche nei film, una scena<br />

<strong>come</strong> quella!<br />

Leo, mentre camminava da solo, era<br />

arrivato nei pressi della vetrina della<br />

46


gioielleria – ed era per questo che il<br />

gioielliere aveva potuto godere della<br />

scena in tutta la sua spettacolarità<br />

– quando alle sue spalle arrivò un<br />

giovane di corsa che, raggiuntolo,<br />

allungò da dietro un braccio e con la<br />

mano cercò di strappare dal petto di<br />

Leo quello che gli era sembrato un<br />

prezioso gioiello.<br />

Pur colto di sorpresa e alla sprovvista,<br />

Leo non fece passare mezzo secondo:<br />

afferrò velocemente la mano del<br />

ragazzo e, con una forza indicibile,<br />

ruotandolo da dietro in avanti, lo fece<br />

volare in aria.<br />

Il malcapitato finì a terra davanti<br />

a lui, fece un botto pauroso e tutti<br />

i passanti che si erano fermati<br />

sentirono nitidamente anche il<br />

gioielliere all’interno del negozio il<br />

verso gutturale provenirgli da dentro:<br />

Aaah!<br />

Il ragazzo a pancia all’aria dopo avere<br />

sbattuto il sedere e la schiena, non<br />

voltandosi nemmeno a guardare colui<br />

che aveva fatto saltare per aria il colpo,<br />

con un balzo all’inpiedi, cominciò a<br />

scappare correndo furiosamente.<br />

Daniela si era tanto<br />

stupita di quell’azione<br />

di Leo, ma già altre<br />

volte aveva potuto<br />

ammirare la sua forza,<br />

non solo quella morale.<br />

L’aveva anche<br />

“salvata”, ad esempio<br />

precedendo di un<br />

attimo l’esplosione di<br />

una lite in un bar, da<br />

momenti drammatici<br />

che avrebbero<br />

potuto coinvolgerla,<br />

trascinandola lontano...<br />

Accanto a tanta forza<br />

Daniela ben sapeva<br />

che c’era comunque<br />

altrettanta dolcezza,<br />

tenerezza, <strong>come</strong><br />

quando – da piccola<br />

– tenendola sulle sue<br />

ginocchia le aveva tolto<br />

i dentini da latte senza farle alcun<br />

male.<br />

Come quando le teneva la mano in<br />

segno d’amore e protezione: una<br />

mano grande la sua rispetto a quella<br />

di Daniela.<br />

La mano di un lavoratore, ruvida e<br />

callosa, che sapeva però stringere e<br />

accarezzare con infinita delicatezza!<br />

Leo aveva sentimenti così diversi<br />

dagli altri uomini!<br />

E così diversi anche dagli altri papà del<br />

mondo!<br />

Forse un papà che amava<br />

profondamente poteva somigliargli,<br />

ma Leo vinceva sempre per costanza,<br />

presenza, dedizione.<br />

Non si stancava mai, e mai<br />

interrompeva l’erogazione della sua<br />

cura.<br />

Mai un moto di stizza, di nervoso pur<br />

sapendo anche essere severo.<br />

Quando e se avesse dovuto<br />

rimproverare sarebbe sembrato quasi<br />

la supplica rassicurante e stimolante<br />

di un buon comportamento e l’attesa<br />

che esso si realizzasse.<br />

Dal suo modo di esprimersi già si<br />

poteva gustare quanto si sarebbe stati<br />

bene se ciò si fosse voluto raggiungere<br />

e quanta felicità si sarebbe potuta<br />

leggere nei suoi occhi.<br />

Si tornava da Montescudo, era<br />

accaduto solo pochi giorni prima! Si<br />

era appena finito di girare una scena<br />

de La verità di un ragazzo quando,<br />

dopo una curva, senza alcuna<br />

possibilità di preavviso, una gallina<br />

starnazzante che scappava chissà<br />

da cosa, si ritrovò a sbattere contro<br />

l’auto guidata da Leo.<br />

E pensare che andava pure piano!<br />

Da quella botta la gallina non rinvenne,<br />

nonostante Leo, e di conseguenza<br />

tutti gli altri e anche gli occupanti<br />

delle macchine che lo seguivano,<br />

fossero scesi per soccorrerla.<br />

Quando proprio non ci fu più niente<br />

da fare già tutti pronti per ripartire<br />

qualcuno aveva ipotizzato, un po’ in<br />

imbarazzo, che la si sarebbe potuta<br />

anche portare a casa... era una bella<br />

gallina grossa e grassa e guardandosi<br />

intorno… non c’era proprio nessuno<br />

che aveva assistito al terribile<br />

dramma.<br />

Anche Leo cominciò a guardarsi<br />

intorno ma anche a camminare...<br />

cercando il cortile, il casolare da cui la<br />

gallina era provenuta e naturalmente<br />

lo trovò.<br />

Informò il proprietario dell’incidente,<br />

se ne scusò e chiese quanto avrebbe<br />

dovuto pagare per la gallina.<br />

Il proprietario, allibito da tanta onestà<br />

poiché molte altre volte le sue galline<br />

erano sparite nel nulla, insistette con<br />

Leo per non volere niente in cambio.<br />

Leo lo convinse ad accettare un<br />

compenso e gli lasciò la gallina.<br />

“Al saveva me che prima o dop ti<br />

sarebbe capitato...” disse il contadino<br />

guardandola senza speranza.<br />

Tante altre volte, infatti, la malcapitata<br />

gallina si era messa nelle condizioni di<br />

fare la stessa fine...<br />

47


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Le colonne sonore<br />

dei MUSICALS<br />

Patto di Luce<br />

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Greccio, notte di Natale 1223<br />

Gabriele dell’Addolorata<br />

Dio, che meraviglia!<br />

Chiara di Dio<br />

L’Uomo dal Turbante Rosso<br />

Notte Gitana<br />

Lago di Monte Colombo<br />

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Il video integrale di<br />

Notte Gitana<br />

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GIARDINO DI MARIA<br />

CASA DELLA MONTAGNA<br />

Colledoro di Castelli - Teramo<br />

presso il Santuario di San Gabriele<br />

altri luoghi della Fondazione<br />

BORGO DELLA SPERANZA<br />

Ulignano di Volterra - Pisa<br />

Museo<br />

Centro di aggregazione giovanile<br />

Corsi di danza e teatro “Danza e musical”<br />

Compagine teatrale<br />

Bed & Breakfast<br />

Pizzeria - Piadineria<br />

Centro di prima accoglienza della Protezione Civile<br />

Tel. 0861 970686 - info@ilgiardinodimaria.it<br />

CASA DEL TICINO<br />

Cadenazzo - Lugano<br />

Borgo antico e Chiesa del 1100<br />

Ristorante - Locanda del Borgo<br />

Residences<br />

Bed & Breakfast<br />

Corsi danza e musical - S. Girolamo di Volterra<br />

Tel. 0588 086113 - info@borgodellasperanza.it<br />

CASA DEL PONTE<br />

Santa Caterina - Caltanissetta<br />

Struttura per l’accoglienza<br />

Centro di aggregazione giovanile<br />

Tel. 0041 - 91 2243236<br />

DOMUS ROSARUM<br />

Assisi<br />

LA FONDAZIONE È INOLTRE PRESENTE<br />

Struttura per l’accoglienza<br />

Corsi di danza e teatro “Danza e musical”<br />

Compagine teatrale<br />

Cappella dei santi Francesco e Chiara<br />

Tel. 334 7176815<br />

CASA DI MATTINATA<br />

Mattinata - Foggia<br />

Accoglienza<br />

Corsi di danza e teatro “Danza e musical”<br />

Compagine teatrale<br />

Tel. 075 - 8065047<br />

Struttura per l’accoglienza<br />

Corsi di danza Danza e musical<br />

Compagine teatrale<br />

Cappella di S. Michele Arcangelo<br />

Tel. 377 1755286<br />

49


50<br />

Attività promosse e<br />

realizzate dal 1983<br />

Cultura, sport e ricreazione<br />

• Pubblicazioni riviste, libri, audio e video,<br />

incontri, mostre, spettacoli.<br />

• Rally, podismo, apnea, calcio, calcetto,<br />

gare, tornei, records mondiali.<br />

• Centri di aggregazione, incontri, corsi<br />

di cucina, cucito, pittura, iconografia,<br />

danza, recitazione, canto, musica.<br />

• Incontri di spiritualità.<br />

• Centri di ascolto del Vangelo.<br />

• Liturgia delle ore.<br />

Assistenza sociale<br />

• Opera di prevenzione del disagio<br />

giovanile.<br />

• Educazione e socializzazione anche<br />

presso scuole ed Istituti.<br />

• Borse di studio.<br />

• Formazione, avviamento professionale<br />

ed inserimento lavorativo.<br />

• Protezione, sotto il profilo fisico e<br />

morale, dell’infanzia abbandonata o<br />

priva di assistenza.<br />

• Coinvolgimento e coordinamento di<br />

famiglie per l’accoglienza e l’affidamento<br />

di minori.<br />

• Ospitalità e cure ai bambini di<br />

Chernobyl.<br />

• Ospitalità a bambini e famiglie della ex<br />

Jugoslavia.<br />

• Campi scuola.<br />

• Protezione, sotto il profilo fisico e<br />

morale, agli anziani.<br />

• Assistenza e supporto agli ammalati ed<br />

animazione anche presso ospedali e case<br />

di cura.<br />

• Soggiorni per anziani.<br />

• Sostegno morale ed economico a<br />

famiglie bisognose.<br />

• Attività di recupero dalla<br />

tossicodipendenza.<br />

• Attività ed iniziative per il sostegno<br />

economico ed umanitario in Kenia,<br />

Rwanda, Zambia, Australia ed avviati<br />

luoghi di aggregazione in Italia<br />

(Toscana, Abruzzo, Puglia, Umbria)<br />

e all’estero: Svizzera, Spagna, Francia,<br />

Germania.<br />

Istruzione<br />

• Laboratori, stages.<br />

• Accademia d’arte e formazione<br />

professionale.<br />

• Corsi di supporto scolastico.<br />

• Inserimento scolastico per immigrati.<br />

Sanità<br />

• Poliambulatorio privato e Centro di<br />

Riflessologia.<br />

• Congressi di medicina.<br />

• Incontri aperti al pubblico su<br />

alimentazione, stile di vita, prevenzione.<br />

Collaborazioni con parrocchie, diocesi,<br />

aggregazioni laicali, movimenti<br />

carismatici, associazioni culturali,<br />

sportive, umanitarie del territorio<br />

nazionale ed estero.<br />

Piccolo Paese del Lago<br />

E<br />

B<br />

C<br />

Sede Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

Gestione Associazione Dare<br />

• 1 - Hotel Villa Leri SPA - Tel 0541 985262<br />

Centro Benessere - Poliambulatorio - Residences - Ristorante Leonardo<br />

• 2 - La Grotta della Giamaica - Tel 0541 985580<br />

Bar- Ristorante - Pizzeria forno a legna- Pontile sul lago<br />

PICCOLO PAESE DEL LAGO<br />

via Canepa, 136 - 47854 Monte Colombo (Rn) - Tel. 0541.985207<br />

www.lagodimontecolombo.it www.teatroleoamici.it www.villaleri.it www.ilmiocasale.it<br />

F<br />

Strutture ricettive<br />

• 3 - ll mio Casale - Tel 0541 985164<br />

Ristorante - Agriturismo - Azienda agricola bio certificata - Vendita prodotti<br />

Servizi gratuiti<br />

• Casina nel bosco<br />

Piadineria<br />

• 4 - Casa LA BASE per bambini<br />

- Casa LA META per anziani<br />

• 5 - Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />

Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità<br />

Gli utili ricavati dalle strutture sono devoluti al mantenimento del paese e alle opere umanitarie<br />

della Fondazione. L’attività teatrale rientra nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.<br />

• Visita guidata del Paese del Lago<br />

• Visita museo Leo <strong>Amici</strong>:<br />

- filmati sulla storia della Fondazione<br />

- filmati musicals<br />

• Visita guidata all’azienda agricolo-didattica Il mio Casale<br />

• Mostre pittoriche e fotografiche permanenti<br />

D<br />

• Ingresso ad eventi straordinari<br />

• Incontri di spiritualità<br />

• Incontri per giovani e famiglie<br />

• Corsi di cucito, cucina, pittura<br />

• Teatro dei burattini<br />

• Parchi gioco per bambini<br />

• Centro sportivo<br />

• Dimostrazioni di riflessologia<br />

• Stages teatrali<br />

• Gite organizzate alle sedi distaccate


Leo <strong>Amici</strong><br />

Nasce ad Allumiere (RM) nel 1923. Frequenta la<br />

scuola fino alla terza elementare. Già da piccolo si<br />

distingue per la sua bontà. Partecipa alla seconda<br />

guerra mondiale arruolato in marina. È minatore<br />

in Francia, operaio nelle ferrovie e commerciante.<br />

Compie lunghi viaggi continuando dovunque a<br />

fare del bene. Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia.<br />

Nella sua casa confluiscono persone da ogni<br />

parte per chiedergli aiuto. Egli corrisponde<br />

trasmettendo alle centinaia di persone che<br />

vogliono conoscerlo pace, serenità e voglia di<br />

vivere. Rafforzandone lo spirito guarisce inoltre<br />

numerosi malati e recupera centinaia di ragazzi<br />

tossicodipendenti. A chi vuole ripagare in denaro<br />

il favore ricevuto, risponde: «Tu sai a chi darlo.<br />

Quando sei guarito, sei felice e ami il tuo prossimo,<br />

tu mi hai ripagato». Tiene riunioni a porte aperte<br />

in Italia, ma anche in Europa, Africa, Australia e<br />

America corrispondendo ai grandi interrogativi<br />

dell’uomo. Il suo progetto del Piccolo Paese<br />

comprende: una clinica, una casa per bambini<br />

abbandonati, una per anziani e strutture per la<br />

socializzazione dei giovani.<br />

Nel 1983 a tale scopo promuove la costituzione<br />

dell’Associazione Dare.<br />

Nel 1985 forma la compagnia teatrale “I Ragazzi<br />

del Lago” e la casa di produzione televisiva Ralac.<br />

Gira il film “La verità di un ragazzo” di cui è<br />

autore e regista. Nello stesso anno è fautore del<br />

record mondiale di immersione in apnea di Angela<br />

Bandini e ne realizza il relativo documentario.<br />

Nel 1986 dà vita al musical di Carlo Tedeschi<br />

“Sicuramente <strong>Amici</strong>”.<br />

Muore a Monte Colombo il 16 aprile 1986 dopo<br />

avere gettato le basi per la realizzazione del<br />

Piccolo Paese del Lago.<br />

Ha lasciato scritti, poesie e testimonianze di fede<br />

ed amicizia, strutture a beneficio dell’umanità e<br />

una traccia indelebile: pace, amore e fratellanza.<br />

Carlo Tedeschi<br />

Nel 1978 incontra Leo <strong>Amici</strong> e lo affianca. Artista<br />

versatile riceve consensi e riconoscimenti non<br />

solo per il valore culturale ma anche per l’impegno<br />

sociale. Tutta la sua produzione artistica diventa<br />

strumento di espressione dei valori universali<br />

della pace, dell’amore e della fratellanza. Dedica<br />

tutte le sue forze ed il suo impegno a favore della<br />

realizzazione dei giovani. Anche dopo la morte<br />

di Leo <strong>Amici</strong> porta a compimento la costruzione<br />

delle strutture del Piccolo Paese insieme a Maria<br />

Di Gregorio e ne prosegue fino ad oggi l’opera<br />

morale e sociale, realizzando anche le nuove sedi.<br />

Maria Di Gregorio<br />

Nel 1971, insieme alla sua famiglia,<br />

incontra Leo <strong>Amici</strong> e, da quel momento,<br />

ne sosterrà l’opera per tutta la vita.<br />

Testimone ed esempio d’amore, educa<br />

e coordina centinaia di volontari nelle<br />

iniziative sociali ed umanitarie.<br />

Nel 1982 con il marito ed i figli si<br />

trasferisce a Monte Colombo per<br />

sostenere l’ultima realizzazione di Leo<br />

<strong>Amici</strong>: il Piccolo Paese del Lago. Dopo la<br />

sua scomparsa, insieme a Carlo Tedeschi,<br />

ne porta a compimento il progetto.<br />

Muore l’11 giugno del 2002.<br />

Piccolo Paese del Lago<br />

Poeticamente definito dal suo fondatore<br />

Leo <strong>Amici</strong> «Piccolo paese fuori dal<br />

mondo», è oggi sede della Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong>. Le strutture, utilizzate per<br />

scopi umanitari, sono state realizzate dal<br />

1982 dall’Associazione Dare attraverso<br />

il volontariato dei suoi associati.<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

Già nel 1982, Leo <strong>Amici</strong> aveva espresso<br />

la volontà di dar vita ad una fondazione<br />

alla quale devolvere la proprietà delle<br />

strutture che sarebbero sorte affinché nel<br />

tempo permanessero rivolte unicamente<br />

a scopi umanitari. La Fondazione,<br />

costituita da Carlo Tedeschi, Daniela<br />

e Stefano Natale e dall’Associazione<br />

Dare, è stata riconosciuta nel 2002 ed<br />

è il risultato giuridico finale dell’opera<br />

umanitaria intrapresa da Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Il fine primario della Fondazione è<br />

salvaguardare e perpetuare le iniziative<br />

promosse ed avviate dal suo ispiratore a<br />

favore del prossimo.<br />

Associazione Dare<br />

Costituita nel 1983, non ha intento<br />

politico né fini di lucro. è uno strumento<br />

a disposizione di coloro che abbiano<br />

in animo la realizzazione di opere<br />

sociali ed umanitarie. Sostiene, anche<br />

attraverso il volontariato, la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Associazione Dare<br />

Data Costituzione: 3/3/1983<br />

Forma Giuridica:<br />

Associazione privata di volontari, senza<br />

fini di lucro (regolamentata dagli artt. 36 e<br />

seguenti del Codice Civile).<br />

Sede Legale:<br />

Morciano di Romagna (RN), Via Resistenza 1<br />

Organi: Assemblea - Comitato Direttivo -<br />

Presidente<br />

Telefono: 348-9027276<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

Data Costituzione: 20/6/2002<br />

Forma Giuridica: Fondazione<br />

riconosciuta in data 27 novembre 2002<br />

ed Iscritta nel Registro Prefettizio delle<br />

Persone Giuridiche dell’Ufficio Territoriale<br />

del Governo di Rimini<br />

Sede Legale: Montescudo-Monte<br />

Colombo (RN), Via Canepa 136<br />

Organi: Consiglio di Amministrazione -<br />

Collegio dei Revisori<br />

Telefono: 0541.985207<br />

E-mail: info@fondazioneleoamici.org<br />

5 x mille - Donazioni<br />

È sufficiente apporre la firma<br />

nell’apposito riquadro della<br />

dichiarazione dei redditi (CUD -<br />

730 - UNICO) a “Sostegno delle<br />

organizzazioni non lucrative di<br />

utilità sociale” ed indicare nello<br />

spazio sottostante il codice fiscale<br />

della Fondazione: 91078410403<br />

PER DONAZIONI alla fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong> puoi effettuare<br />

contribuzioni volontarie<br />

utilizzando anche il conto corrente<br />

bancario intestato alla Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong>, specificando nella<br />

causale “erogazione liberale”.<br />

UniCredit Banca S.p.a. Filiale di<br />

San Giovanni in Marignano - RN<br />

IBAN: IT 86 R 02008 68000<br />

000020087815<br />

www.leoamici.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org<br />

51


SACRO SUBLIME<br />

49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo

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