A come Amici n° 35
A come Amici n° 35 - ottobre 2017
A come Amici n° 35 - ottobre 2017
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PATTO DI LUCE<br />
ritorna l’opera-musical<br />
dedicato alla pace e ai diritti umani<br />
RACCONTAMI DI TE…<br />
Lucia Vasini, Giovanni Giannone, Silvana Papandrea<br />
tre storie di vita, tra amicizia e volontariato<br />
A<strong>come</strong><br />
AMICI<br />
<strong>n°</strong> <strong>35</strong> - OTTOBRE 2017<br />
#20ANNI DI NOTTE GITANA:<br />
dal debutto del 1997 a Riccione,<br />
fino a Genova e alla Puglia nel 2017<br />
CHIARA DI DIO IN GERMANIA<br />
la mini tournée del musical<br />
dedicato alla santa di Assisi<br />
MOSTRE:<br />
“Sacro Sublime” al Santuario<br />
di S. Michele Arcangelo in Puglia<br />
“+Sè-Io=Pace” in autunno a Volterra e a Modena<br />
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>
Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
Semestrale d’informazione, arte e cultura<br />
a<strong>come</strong>amici.it - info@a<strong>come</strong>amici.it<br />
di Rosanna Tomassini<br />
Editore:<br />
Associazione Dare<br />
c/o Via Resistenza 1 - 47833<br />
Morciano di Romagna (RN)<br />
Direttore responsabile:<br />
Rosanna Tomassini<br />
Direzione:<br />
Anna De Persio - Cristiano Giuliani<br />
Francesco Troilo - Vincenzo Occhipinti<br />
Luigi Scalbi - Giovanni Giannone<br />
Redazione:<br />
Antonella Di Muoio<br />
Asia Ferri<br />
Monica Mancini<br />
dall’Estero:<br />
Ralph Flum (Amburgo)<br />
Sven Skinner (Lugano)<br />
Correzione bozze: Antonella Di Muoio<br />
Impaginazione:<br />
Alessandra M. Antonelli<br />
Monica Mancini<br />
Autorizzazione <strong>n°</strong> 21<br />
del 25 Settembre 2000<br />
Tribunale di Rimini<br />
Iscrizione al Registro degli Operatori<br />
di Comunicazione n. 17577<br />
Copyright © 2017 by Associazione Dare.<br />
Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.<br />
Benvenuto a colui che per la prima volta apre questo giornale<br />
e bentornati a coloro che ne sono appassionati lettori. Come<br />
sempre queste poche righe sono solo una introduzione agli<br />
argomenti che troverete all’interno. In particolare in questo numero<br />
segnaliamo la nuova rubrica “Raccontami di te...” una serie di<br />
interviste con personaggi che in qualche modo abbiamo incontrato<br />
durante questi mesi e con i quali abbiamo approfondito alcuni<br />
argomenti.<br />
Inoltre si è conclusa la programmazione di Sicuramente <strong>Amici</strong>, che è<br />
rimasto in scena durante l’inverno e la primavera al teatro del Lago<br />
di Montecolombo riscuotendo ampio successo di pubblico. Pronto<br />
al debutto anche il riallestimento di Patto di Luce, l’opera musical<br />
dedicata alla Pace, che sarà in scena dal 15 ottobre. Così <strong>come</strong> pronta<br />
a riprendere il viaggio è la mostra +Sè-Io=Pace che a Novembre sarà<br />
a Volterra e quindi a Dicembre a Modena mentre al Santuario di San<br />
Gabriele Arcangelo si è aperta la mostra “Sacro Sublime”.<br />
Applausi per Notte Gitana in Puglia, ormai una conferma estiva<br />
stabile nel Gargano e tanto spazio anche ai giovani della Sicilia che<br />
hanno molto, molto da raccontarci.<br />
Vi informiamo che parallelamente è stato realizzato “Il tempo della<br />
memoria”, una copia del quale è consultabile al Museo Leo <strong>Amici</strong>,<br />
insieme alla prima parte del “Trentennale ...la Scienza conferma”.<br />
“Il tempo della memoria” è una sorta di scatola del tempo che, una<br />
volta aperta, permetterà di recuperare, riscoprire le storie, i racconti,<br />
il contributo di tanti che nel corso dei decenni hanno partecipato alla<br />
vita del Lago di Montecolombo e che oggi non sono più tra noi. Se<br />
nella sabbia del bagnasciuga l’impronta è destinata a sparire a breve,<br />
nel grande cuore del Lago essa rimane per sempre.<br />
Buona lettura!<br />
2
S OMMARIO<br />
4 Raccontami di te... LUCIA VASINI<br />
6 16 Aprile 2017<br />
7 5° FESTIVAL della canzone per Leo<br />
8 Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE<br />
10 Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA<br />
14 Sicuramente <strong>Amici</strong> saluta: oltre 10 mesi di<br />
programmazione per il musical sull’amicizia.<br />
18 Chiara di Dio a Berlino<br />
20 Successo per “Notte Gitana”<br />
24 Il Gargano balla a ritmo del fuego latino<br />
28 L’opera musical per la pace e i diritti umani<br />
32 Un’estate alla Casa del Ponte<br />
36 “+Sè-Io=Pace” nuove tappe nel 2017<br />
39 Sacro Sublime<br />
49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo<br />
43 Lettere<br />
46 Anteprima del seguito di “Leo l’uomo senza tempo”<br />
3
Raccontami di te... LUCIA VASINI<br />
L’arte del palcoscenico<br />
tra passione e umiltà<br />
Lucia scosta la ciocca di capelli dalla fronte e ti fissa<br />
con i suoi occhi grandi, con una espressione seria...<br />
ma all’improvviso le labbra si schiudono su un sorriso<br />
aperto, cordiale che sa metterti subito a tuo agio. Lungi<br />
da lei atteggiamenti da diva, anzi, la sua semplicità la<br />
rende subito amica dell’interlocutore. E viene spontaneo<br />
allora, chiederle di autodefinirsi, così, quasi per gioco, con<br />
tre parole. Una celia a cui Lucia Vasini, che ci ha concesso<br />
questa intervista, partecipa volentieri...<br />
“Tre parole per definirmi? Posso dire la canzone...sole,<br />
cuore...amore. Scherzi a parte, è difficile farlo; sono<br />
un’attrice e sono sempre alla ricerca dei miei confini e<br />
sono una persona molto curiosa. Quando insegno dico<br />
proprio agli attori di non definirsi...”<br />
Quale è la cosa più bella della tua vita e quella meno<br />
bella?<br />
“La più bella quella di aver fatto un buon lavoro con mio<br />
figlio e con il suo papà...la meno bella quando perdi degli<br />
affetti, <strong>come</strong> per esempio i genitori”.<br />
L’arte di interpretare: professionalità, passione,<br />
predisposizione, cosa conta di più alla fine?<br />
“Conta di più quello che dice Cechov, cioè la capacità di<br />
soffrire e di entrare nella capacità delle cose e di accettare<br />
quello che è la vita. E’ la capacità di non fermare la vita<br />
ma di entrarci dentro con coraggio”.<br />
Due tuoi mentori a cui sei stata molto legata sono stati<br />
Dario Fo e Franca Rame. Ci racconti?<br />
“Sono state due figure fondamentali nella mia vita.<br />
Sia Franca che Dario sono stati amici e maestri, che mi<br />
hanno protetto e aiutato. Il teatro italiano ha leggi molto<br />
severe e il talento da solo non basta…per un periodo mi<br />
hanno dato man forte e sostenuto anche con i loro testi.<br />
E <strong>come</strong> non ricordare l’esperienza con Mistero Buffo? Fo<br />
ha rappresentato per il teatro italiano una vera e propria<br />
rivoluzione: non solo un attore o autore ma anche<br />
promotore di un teatro con una funzione sociale e di aiuto<br />
agli altri. Quante volte si è speso, si sono spesi entrambi,<br />
per chi aveva bisogno o era in difficoltà! Lui era davvero<br />
un ricercatore dell’anima, di una profondità immensa”.<br />
Chiediamo allora a Lucia Vasini un ricordo…<br />
“Nel 2008, Franca mi diede un suo testo che io misi in scena<br />
in un teatro di Milano. Si trattava di ‘Grasso è bello’ era<br />
una commedia, che prevedeva scenografie e costumi. In<br />
questo caso però io l’avevo trasformata in un monologo,<br />
recitandone tutti i ruoli e senza costumi per questioni<br />
economiche. Dario e Franca vennero alla prima, io avevo<br />
una paura pazzesca….Nel camerino Dario mi consigliò<br />
di fare una premessa ad inizio spettacolo, spiegando al<br />
pubblico che per carenza di budget non si erano potuti<br />
comprare i costumi che mi avrebbero ingrassato e che<br />
Vasini in Il clan delle divorziate con Enzo Iacchetti con Franca Rame<br />
4
pur avendo mangiato a dismisura nei giorni precedenti la<br />
messa in scena, non ero riuscita nemmeno ad ingrassare<br />
il fondo schiena! Poi Dario salì sul palco facendo il<br />
prologo e Franca al termine fece la stessa cosa dicendo<br />
che da quel momento la commedia sarebbe diventata<br />
un monologo tanto le era piaciuto il mio. Ecco bontà e<br />
fiducia, questo quello che esprimevano Dario e Franca,<br />
dei veri maestri”<br />
Quanto conta l’amore nella tua vita?<br />
“È totale. È quella frase ‘Ama il prossimo tuo <strong>come</strong><br />
te stesso’ che è difficile ...sembra semplice ma non lo<br />
è. Perché amare se stessi è molto difficile. Poi ami gli<br />
altri ...ma è amore o bisogno di…?Come dice il Piccolo<br />
Principe, è la differenza tra amare e volere bene”.<br />
Un bel libro “Nessuno dei due” che hai presentato<br />
anche in riviera a Cervia lo scorso agosto.<br />
“Non sono una scrittrice e un po’ mi vergogno di questa<br />
cosa. Mi rendo conto che non è il mio lavoro. Ma a me<br />
è servito, è stato terapeutico. E’ un excursus sulle mie<br />
esperienze artistiche.<br />
Parlo di tutti con molta confidenza, in realtà scrivendolo<br />
mi sono resa conto che ho conosciuto un sacco di gente<br />
famosa e importante. Parlo però di essere umani perché<br />
al di là dei nomi contano<br />
le persone. Persone<br />
che lasciano il segno.<br />
Anche la grandezza<br />
di un maestro <strong>come</strong><br />
Leo <strong>Amici</strong> che non ho<br />
conosciuto fisicamente<br />
ma solo attraverso Carlo<br />
e Daniela, ha lasciato<br />
il segno. Basta vedere<br />
le azioni concrete della<br />
Fondazione”.<br />
Che cosa resta di questa esperienza che è cominciata<br />
proprio un anno fa con il musical Sicuramente amici,<br />
a Genova con Notte Gitana, specialmente per te, che<br />
non ami cantare e men che meno ballare...<br />
“Resta la certezza dell’amicizia, il calore. E questo ti da<br />
sicurezza nella vita. Perché ti senti amato, tanto amato.<br />
Però deve essere una cosa reciproca ed io mi sento sempre<br />
un po’ in difetto, <strong>come</strong> di non corrispondere del tutto.<br />
È importante sentirsi amati ma anche impegnarsi per<br />
ricambiare l’affetto. In questo senso cerco di fare sempre<br />
tutto quello che posso...Ma vorrei fare sempre di più”.<br />
CHI È LUCIA VASINI<br />
Apprezzata attrice del teatro italiano, diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, Lucia Vasini ha studiato<br />
canto e recitazione con Linda Wise, seguendo vari stage a Los Angeles con Judy Weston (metodo Actors Studio). In<br />
teatro ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo e Franca Rame, Gabriele Salvatores, Paolo Rossi, Cesare Lievi e Enzo<br />
Iacchetti. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi <strong>come</strong> “Su la testa” e “Colorado”, oltre a numerosi film<br />
tra i quali Il ragazzo di campagna (1984) con Renato Pozzetto, A.A.A.Achille (2001), Tommaso è andato via (2004),<br />
Manuale d’amore 2 (2007).<br />
con Paolo Rossi con Cornacchione Vasini in Molière:la recita di Versailles<br />
5
16 Aprile 2017<br />
Come di consueto nella mattinata<br />
del 16 aprile 2017 al Lago di<br />
Monte Colombo (RN) si è svolta<br />
l’assemblea generale dei volontari dell’<br />
Associazione Dare ed è stata l’occasione<br />
anche per il rinnovo delle Cariche Sociali<br />
del comitato direttivo con l’elezione del<br />
nuovo Vicepresidente, il giovane Giannone<br />
Giovanni, distintosi durante l’emergenza<br />
neve in Abruzzo nel Gennaio 2017,<br />
operando nella sede della Fondazione Leo<br />
<strong>Amici</strong> di Colledoro di Castelli, a Teramo.<br />
Si è provveduto all’approvazione del<br />
Bilancio 2016 e a dar lettura della relazione<br />
dell’attività sociale ed umanitaria svolta<br />
nel corso del 2016. Il Comitato Direttivo<br />
è composto dal Presidente Luigi Scalbi,<br />
Vicepresidente Giannone Giovanni e in qualità di Consiglieri<br />
– Anna Di Persio, Federica Varchetta, Enzo Occhipinti,<br />
Francesco Troilo. Nonostante la concomitanza con il<br />
giorno di Pasqua, sono stati numerosi gli associati che,<br />
<strong>come</strong> sempre hanno raggiunto il Lago di Montecolombo,<br />
da ogni parte d’Italia partecipando alle varie iniziative in<br />
programma, tra cui la celebrazione della S. Messa.<br />
6
cinque inediti per un grande<br />
5° FESTIVAL della canzone per Leo<br />
Musica, comicità ma anche momenti di riflessione al 5°<br />
Festival della Canzone per Leo svoltosi, <strong>come</strong> ogni anno,<br />
in concomitanza con il 16 aprile, anniversario della<br />
scomparsa di Leo <strong>Amici</strong>, e che da l’opportunità a tanti giovani<br />
provenienti da ogni parte d’Italia di cimentarsi in brani dedicati<br />
alla figura dell’ideatore del Lago di Montecolombo. Si tratta di brani<br />
scritti da diversi autori nel corso degli anni oppure del tutto nuovi,<br />
messi a punto con il sostegno dei tecnici e degli artisti professionisti<br />
della ACSD “Danza e Musical” e della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Due presentatori d’eccezione, Carlo Tedeschi, che ne ha anche curato la regia e Lucia<br />
Vasini che gentilmente si è messa a disposizione dei giovani artisti per alcune gag. La<br />
musica ha anche lasciato spazio al reading di Daniela Natale di alcuni brani estrapolati dal<br />
secondo volume di “Leo - L’uomo senza tempo” di prossima uscita.<br />
Grande interesse e plauso del pubblico, <strong>come</strong> confermato anche dall’apprezzamento ottenuto<br />
sul web e nella pagina Facebook del Teatro Leo <strong>Amici</strong> dove è possibile riascoltarli, per i 5 brani<br />
inediti scritti e musicati dai giovani che compongono l’ultimo album dei Ragazzi del Lago “5”, disponibile anche<br />
su digital store. Il Festival è stato anche trasmesso in diretta streaming su You Tube ed in molti, da diverse parti<br />
d’Italia e anche dall’estero, hanno seguito l’evento. E per chi se lo fosse perso o lo volesse rivedere, il 5° Festival della<br />
Canzone per Leo è visibile su You Tube sul canale Italian Musicals Channel.<br />
7
Raccontami di te... GIOVANNI GIANNONE<br />
Un informatico tra neve e terremoto in Abruzzo<br />
Giovanni Giannone, un volontario sul Gran Sasso<br />
“L’amore è l’inizio e la fine di una giornata”<br />
8<br />
lo ha conosciuto attraverso il<br />
servizio di RaiNews24, nel gennaio<br />
L’Italia<br />
2017 quando, pochi giorni dopo il<br />
terremoto e la grande nevicata che colpi<br />
l’Abruzzo e distrusse l’hotel Rigopiano,<br />
gli inviati di quel tg giunsero a Colledoro,<br />
a pochi chilometri dal Rigopiano, per<br />
descrivere <strong>come</strong> era stata affrontata, in<br />
quel paesino alle pendici del Gran Sasso,<br />
l’emergenza.<br />
Così Giovanni raccontò della Casa<br />
della Montagna, una delle sedi della<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, che in quei giorni<br />
nel suo centro di aggregazione giovanile<br />
aveva accolto oltre 60 persone, in pratica<br />
tutto il paese, rimasto isolato e senza luce. Nella casa vera e<br />
propria avevano trovato ricovero oltre 20 unità dell’esercito<br />
intervenute per liberare i piccoli centri dell’entroterra<br />
abruzzese ancora isolati.<br />
Così l’Italia conobbe questo ragazzo di 32 anni, alto e<br />
riccioluto, risoluto e fermo anche quando doveva affrontare<br />
un tetto pieno di neve. Adesso l’estate se ne andata e<br />
Colledoro comincia a vestire i colori dell’autunno mentre i<br />
prati brillano di un bel verde intenso dopo la siccità estiva.<br />
Giovanni, <strong>come</strong> sei arrivato qui alla Casa della Montagna?<br />
“L’arrivo a Colledoro è partito dall’incontro con Carlo<br />
Tedeschi ed è stato un percorso a tappe.<br />
Ero in Sicilia, dove lui cercava di aiutare la compagnia<br />
teatrale a diventare professionista ed io in quella<br />
compagnia cercavo una ragazza. Trascorse un anno e da<br />
lui ebbi tanto aiuto, mi ha anche pagato gli studi e riuscii<br />
a laurearmi. Per ricambiare ho iniziato a collaborare<br />
con altri giovani dell’associazione Dare, prima in Sicilia,<br />
poi a Mattinata ed anche ad Assisi infine al Lago di<br />
Montecolombo che è anche la sede della Fondazione Leo<br />
<strong>Amici</strong> della quale la Dare è braccio operativo.<br />
Sono arrivato a Colledoro perché vidi due<br />
ragazzini di 10 anni giocare con una rana<br />
ed un uccellino. Il primo pensiero che mi<br />
venne in mente guardandoli è che fossero<br />
ragazzi normali. Non contaminati dalle<br />
tecnologie che oggi stordiscono e che ti<br />
portano a stare isolato e chiuso dentro<br />
casa.<br />
E per quella normalità di quei due ragazzi<br />
chiesi a Carlo e all’associazione di poter<br />
svolgere questo volontariato a Colledoro,<br />
non pensando che ci potesse essere la<br />
neve o il terremoto.<br />
Anche perché venendo dalla Sicilia non<br />
conoscevo ne la neve ne il terremoto.<br />
Eppure in quel momento, ricordo la prima scossa di fine<br />
ottobre 2016, il primo pensiero che ho avuto è stato correre<br />
per strada per tranquillizzare le persone. Lì, in qualche<br />
modo, ho iniziato a capire che avevo questo nel cuore.<br />
Partito da questi due ragazzi che giocano con una rana e<br />
un uccellino sono arrivato ad abbracciare gli anziani. Poi la<br />
neve, il terremoto e tutto quello che è successo è stata una<br />
occasione grande per poter aprire il cuore. Come ho visto<br />
fare a Carlo sempre, ho potuto fare anche io in quei giorni.<br />
Sono stato felice di poter aiutare e di essere qui”.<br />
È particolare che tu sottolinei il fatto dei ragazzi che<br />
giocavano con la rana e l’uccellino e che fossero lontani<br />
dalla dipendenza da tecnologie, proprio tu che sei<br />
laureato in informatica…<br />
“Prima di conoscere Carlo stavo 16 ore al giorno al<br />
computer a giocare, mi alzavo alle 6 di mattina per<br />
giocare ai giochi on line oppure leggevo libri fantasy. La<br />
saga di Harry Potter la rileggevo in una settimana. E<br />
questo veramente mi portava in un posto dove la realtà<br />
non esiste.
L’incontro con Carlo mi ha rimesso con i piedi per<br />
terra. Attraverso il teatro, attraverso la danza.<br />
Cose che non avrei mai fatto nella vita ma che in<br />
quel momento mi sono servite. Questi due ragazzi<br />
che avevano il piacere di stare all’aperto...mi<br />
hanno fatto innamorare di questo luogo sperduto,<br />
isolato in mezzo ai monti che invece, lo scorso<br />
inverno, si è trasformato nel luogo più affollato<br />
di tutte le sedi della Fondazione. Sia perché vi<br />
arrivano tutti i ragazzi dai paesi accanto: Castelli,<br />
Isola del Gran Sasso, Colledara. Vengono tutti<br />
qui, perché le famiglie sanno che in questo centro<br />
di aggregazione giovanile c’è sempre qualcuno<br />
pronto ad accoglierli, per prendere un caffè, per<br />
parlare, per giocare oppure per mangiare una<br />
buona pizza. “<br />
Parlavi di accoglienza, oggi si fanno distinzioni<br />
anche verso chi dirigere l’accoglienza.<br />
“Io non ho mai visto Carlo far distinzioni tra persone: credenti, laici o persone che avessero pelle differente. Conta solo la<br />
persona nell’accoglienza: dal bimbo piccolo che si avvicina al centro giovanile per dar due calci al pallone o all’anziano che<br />
si ferma un attimo la sera perché è stanco e ha bisogno di un massaggio alla schiena. L’accoglienza non ha colori e nella<br />
mia vita vorrei non darglieli, altrimenti diventa un’altra cosa”.<br />
La cosa più bella e quella meno bella che ti è capitata nella vita.<br />
“Mi vengono in mente due cose, ma in realtà sono belle tutte e due. La prima è quando è morta mia mamma a sette<br />
anni. Ho avuto la fortuna di vivere questa cosa <strong>come</strong> un evento non brutto. Mia mamma stava molto male, era malata di<br />
tumore. Alla sua scomparsa mia zia mi aveva detto che “adesso sarebbe stata bene”. E’ stato il primo momento in cui ho<br />
iniziato a credere veramente in Dio. L’altra cosa bella quando ho incontrato Carlo perché in quel momento ho rivissuto la<br />
stessa cosa”.<br />
Cosa rappresenta in generale l’amore per te?<br />
“E’ l’obiettivo della mia giornata, quando arrivi a sera e pensi a cosa hai fatto.– dice Giovanni alzandosi da uno dei tavoli<br />
in legno che fuori dalla porta della Casa della Montagna offrono un momento di riposo e spazio per un caffè al visitatore -.<br />
Cerco di ripercorrere tutti i momenti in cui ho ricevuto e dato amore. L’amore è l’inizio e la fine di una giornata, il suo senso<br />
dall’alzarsi la mattina fino al riposo della sera...”.<br />
9
Raccontami di te... SILVANA PAPANDREA<br />
... ci vuole una forza<br />
che mi arriva dal voler non perdere<br />
la strada di Dio...<br />
“Sono una persona che è alla ricerca della verità, in<br />
continuo cammino in questa ricerca per poter riuscire<br />
a confermare la certezza di Dio”. Così risponde Silvana<br />
Papandrea alla richiesta di descriversi ed è una frase<br />
che in sè contiene già mille risposte. Minuta ma con<br />
una grande forza, Silvana ha deciso di dedicare la sua<br />
vita agli altri. Non <strong>come</strong> ripiego o, <strong>come</strong> va di moda<br />
oggi, passatempo o per far qualcosa di buono. No, qui<br />
si tratta di un impegno totale la cui esigenza sorge già<br />
sin da piccola. “Sono stata educata dai miei all’aiuto<br />
- spiega Silvana - ma avevo sogni e speranze che non<br />
trovavano riscontro nella realtà che era ben diversa”.<br />
Poi il matrimonio con una persona che aveva già<br />
scelto la via del bene e con la quale per 10 anni Silvana<br />
continua nella sua ricerca spirituale verso l’amore di<br />
Dio.<br />
“Alla morte di mio marito - continua la fondatrice<br />
dell’Associazione Sollievo - avevo fatto una promessa<br />
a Padre Pio, che pregavo per superare questo grande<br />
dolore, che mi sarei impegnata ancora di più per gli<br />
altri, per portare sollievo agli altri. Ho cercato un<br />
miglioramento della mia vita, ho cercato di non<br />
subirla la vita - che non risparmia a nessuno dolori e<br />
attacchi del male per farti cambiare rotta -. La mia<br />
scelta, alla fine, è stata un<br />
atto di fede”.<br />
Così, nel 2001, nasce<br />
l’Associazione Sollievo<br />
iniziando un lavoro sul campo,<br />
quotidiano, contro tutto quello<br />
che di male toccava i bambini<br />
e i ragazzi, le famiglie. “È stato<br />
difficile all’inizio - racconta<br />
ancora Silvana - ma questa<br />
associazione mi ha portato<br />
ad avere un impegno forte,<br />
con alti e bassi, con anche<br />
con ricadute... finchè non ho<br />
incontrato Carlo Tedeschi,<br />
cinque anni fa. Al lago di<br />
Monte Colombo in grande ho<br />
ritrovato quello che io facevo<br />
in piccolo. Pensare che stavo<br />
quasi per gettare la spugna<br />
mentre in tanti mi dicevano di<br />
lasciare perdere...”.<br />
10
Oggi l’Associazione Sollievo ha tre sedi: la Casa<br />
Sollievo, casa diurna, a Leini vicino all’areoporto di<br />
Casselle - il cuore di tutta l’associazione; una sede<br />
nella parrocchia di Balangero, valli di Lanzo, dove<br />
don Luigi Magnano ha messo a disposizione gli spazi<br />
di una vecchia scuola dismessa e dove viene realizzata<br />
l’accademia di danza, recitazione e canto.<br />
Un’altra sede è nella val Susa, ospiti di un’altra<br />
associazione che rende disponibili i propri locali per<br />
progetti sociali.<br />
Infine la Casa Giovani a San Giorio, nella Valsusa, dove<br />
si radunano i gruppi di giovani che vengono coinvolti<br />
nelle varie sedi dall’Associazione Sollievo a cui si è<br />
affiancato il Gruppo Giovani “Anima Libera” che si<br />
prende cura delle persone utilizzando mezzi <strong>come</strong><br />
l’arte, la musica, la danza, il canto, la recitazione, la<br />
pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine<br />
di tirar fuori la bellezza che risuona in ogni cuore.<br />
“Tra accademia e centro giovani lo scorso anno<br />
abbiamo seguito oltre 200 persone, tra bambini<br />
e ragazzi in tutte le tre valli - continua Silvana - a<br />
cui si aggiunge una comunità di minori della città<br />
di Torino dove abbiamo un progetto educativo”. Le<br />
sue figlie condividono il progetto assieme a tanti altri<br />
giovani volontari.<br />
Non sarà un impegno facile...”Ho tanti giovani<br />
che mi aiutano ma pochi adulti. Tra questi adulti<br />
Livio Brescia un professionista con esperienza di<br />
musicista alla RAI di Torino per tanti anni che ha<br />
sposato la causa affiancandomi e trasmettendo<br />
tutta la sua arte e professionalità ai giovani.<br />
Ci vuole una forza che mi arriva dal voler non<br />
perdere la strada di Dio. Non voglio perdere lo<br />
sguardo verso il cielo. Per tanti anni ho camminato<br />
da sola, ma ora con Carlo e Daniela vicini non mi<br />
sento più sola, dopo dodici anni mi sento veramente<br />
i ragazzi dell’associazione Anima Libera<br />
con Carlo Tedeschi<br />
11
sostenuta. Nell’incontro con Carlo e Daniela,<br />
con l’Associazione Dare e con la Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong> ho ritrovato tutto quello che io<br />
sentivo che era vero nel mio cuore. Da li quel<br />
filo si è rafforzato ancora, fortificando la mia<br />
fede. Pensi che quando leggevo o sentivo<br />
parole, frasi che Leo <strong>Amici</strong> aveva detto trovavo<br />
subito corrispondenza alla mia esperienza e<br />
al contempo, sprone e sostegno per andare<br />
avanti”.<br />
Silvana Papandrea<br />
Nella Casa Sollievo, in comodato d’uso<br />
all’associazione a Leini, si lavora sodo ogni<br />
giorno. “Sin dall’inizio raccoglievo fondi per<br />
far fare terapie a bambini che ne avevano<br />
bisogno, accoglievo i bambini e i giovani per<br />
svolgere attività di gruppo. Poi con l’incontro<br />
con Carlo Tedeschi la possibilità di fare qualche<br />
cosa in più...addirittura mi ha aiutato a<br />
realizzare un musical che si chiama ‘Accadde<br />
per strada’ riconosciuto e valorizzato dalla<br />
Regione Piemonte che ci ha invitato a portarlo<br />
in ogni scuola. Questo spettacolo nato a<br />
livello amatoriale, coinvolgendo persone con<br />
diverse difficoltà, grazie all’aiuto di Annamaria<br />
Bianchini (n.d.r. aiuto regista della compagine<br />
teatrale ACSD “Danza & Musical”) e tre<br />
insegnanti della sua accademia, inviatami in<br />
soccorso da Carlo, è diventanto bellissimo.<br />
Ed è anche un musical educativo dove vengono<br />
coinvolti tutti, abili e diversamente abili, con una<br />
parte creata appositamente per ciascuno degli<br />
artisti in erba. L’arrivo di questi tre insegnanti<br />
provenienti dalla sua compagnia teatrale e dalla<br />
sua accademia ha permesso qui a Torino l’apertura<br />
di tre accademie.”<br />
La classica domanda, allora, la cosa più bella e<br />
quella meno bella della sua vita...<br />
“La cosa più bella di aver la certezza di Dio. La<br />
più brutta è non riconoscere il passaggio di Dio”.<br />
12
E in generale, che cosa è l’amore per lei?<br />
“L’amore è per me Dio e imparare ad amare <strong>come</strong><br />
ci ama lui”.<br />
Progetti futuri?<br />
“Una casa famiglia in cui poter accogliere dei<br />
giovani e mi assumerò la responsabilità della<br />
figura genitoriale. Nella Casa Sollievo possiamo<br />
ospitare saltuariamente dei giovani e ci limitiamo<br />
alle attività diurne. Vorremmo però creare una<br />
casa famiglia propio per far vivere a questi ragazzi<br />
l’esperienza di una famiglia basata su principi<br />
sani e sull’amore. E proseguire anche il progetto<br />
di aggregazione e formazione teatrale già posto in<br />
essere, <strong>come</strong> strumento di prevenzione e recupero<br />
di giovani in condizione di disagio”.<br />
Associazione Sollievo e Anima Libera<br />
l’Associazione Sollievo porta avanti diverse iniziative, collaborando anche con nuove realtà territoriali<br />
che si occupano di difficoltà e disagio sociale. Accademia PerLa Strada è un progetto dell’Ass. Sollievo che<br />
nasce da un bisogno sociale, che porta ad accorgersi sempre più di un’emergenza educativa. L’impegno<br />
e sfida di questo nuovo progetto è per i volontari giovani della compagnia teatrale “Anima Libera”<br />
dell’associazione Sollievo opportunità di guardare la propria vita e impegnarla nell’accompagnamento di<br />
giovani abili e diversamente abili verso una speranza, verso la gioia nel confronto con gli altri, lavorando<br />
alla riscoperta dei propri talenti.L’obiettivo è “strappare i giovani alla strada” della superficialità e dalle<br />
scelte banali dove si vive orfani di valori e di passione per la vita, seguendo esempi fragili di “cristallo”.<br />
il Gruppo Giovani “Anima Libera” si occupa, grazie al progetto creato dall’Associazione Sollievo,<br />
“Accademia PerLa Strada”, principalmente della cura delle persone utilizzando mezzi <strong>come</strong> l’arte, la<br />
musica, la danza, il canto, la recitazione, la pittura e di tutte le arti sceniche necessarie, al fine di tirar fuori<br />
la bellezza che risuona in ogni cuore, seguendo le regole dettate dai “Valori Umani”. Tutto quello che<br />
viene fatto è volontariato, coinvolgendo giovani, ragazzi portatori di handicap, bambini, genitori, che<br />
donano quanto più possibile l’uno all’altro. Vengono realizzati spettacoli sui valori umani, con musiche<br />
e testi scritti dagli stessi giovani che partecipano a questo grande progetto, ma soprattutto s’impara a<br />
vivere secondo l’unica legge che può essere chiamata tale, ovvero quella dell’Accoglienza e dell’Amore!<br />
13
SPECIALE TEATRO<br />
opo più di quattro mesi di spettacolo nella stagione<br />
D invernale, ricchi di soddisfazioni per i calorosi<br />
applausi ed una primavera-estate caratterizzata da<br />
un notevole afflusso di pubblico, italiano e straniero,<br />
“Sicuramente <strong>Amici</strong>”, (scritto da Carlo Tedeschi e<br />
Giancarlo De Matteis, per la regia di Carlo Tedeschi)<br />
sabato 9 settembre 2017 ha salutato i suoi affezionati<br />
spettatori che hanno ricambiato con una lunga standing<br />
ovation. A 30 anni dal suo debutto, con più di 7 mesi di<br />
programmazione, il musical ha dimostrato ancora la<br />
sua grande attualità, confermando anche il grande<br />
successo ottenuto nei maggiori teatri italiani nel 1986<br />
quando raggiunse le 1000 rappresentazioni.<br />
Grande festa quindi, per la compagine della ACSD<br />
“Danza e Musical” che ha chiuso una stagione ricca: con<br />
Ultima replica il 9 settembre 2017<br />
“Sicuramente <strong>Amici</strong>” saluta:<br />
oltre 10 mesi di programmazione per il musical sull’amicizia<br />
il musical “Chiara di Dio” in Germania con tre date in<br />
maggio, al Zentrum-Europasaal Theater di Bayreuth<br />
e a Berlino al Pfefferberg Theater; il 18 luglio scorso<br />
ha chiuso la rassegna Genova Outsider Dancer 2017,<br />
al Porto Antico di Genova promossa dalla Fondazione<br />
Teatro Carlo Felice, con lo spettacolo “Notte Gitana”,<br />
lo stesso che per luglio e agosto ha infiammato il<br />
Gargano con le rappresentazioni alla Casa dei Giovani<br />
di Mattinata, in Puglia, riscuotendo un ampio consenso<br />
di pubblico. In scena anche artisti di calibro <strong>come</strong><br />
l’attrice Lucia Vasini (in Sicuramente <strong>Amici</strong> e a Genova<br />
in Notte Gitana) e il tenore Diego Bragonzi (a Genova in<br />
Notte Gitana). Tutta l’energia, il calore e la passione di<br />
sempre ha preso corpo in questo nuovo riallestimento<br />
grazie anche alle nuove soluzioni: introdotte nuove<br />
14
scene, quelle che mettono a confronto l’umanità con<br />
il dramma della guerra e la presenza sul palco di tanti<br />
giovani e giovanissimi che, nella corale scena finale, ben<br />
rappresentano il futuro. In questa edizione del musical tra<br />
i protagonisti una spumeggiante Lucia Vasini, nella parte<br />
della vecchia umanità, che con le sue invalse doti artistiche<br />
ha commosso e coinvolto il pubblico.<br />
Per chi non conoscesse “Sicuramente amici” ripercorriamo<br />
i tratti salienti della trama: siamo in una notte di tempesta:<br />
lampi e tuoni invadono l’immenso spazio di una bottega<br />
dove tutto è in svendita: vero antiquariato, falsi di plastica.<br />
La vecchia e grassa proprietaria, talvolta grottesca da far<br />
paura, altre bellissima, scopre la bimba nascosta in uno dei<br />
suoi bauli: ha così inizio il più contorto e contraddittorio<br />
rapporto tra le due opposte generazioni. Chi è la vecchia,<br />
truculenta signora? E chi la bimba bagnata di pioggia che<br />
tenta di rubarle un vestitino celeste tutto pizzi e merletti?<br />
Quando la prima si intenerisce le racconta le vicende di<br />
alcuni personaggi della nostra storia presi a caso qua e<br />
là nei suoi ricordi. “Prima che esistessero tutte le cose...<br />
prima ancora... vagava nello spazio la “polvere nera”<br />
che faceva ammalare di odio e tristezza chiunque la<br />
respirasse...”. Iniziano così le “favole” che intratterranno<br />
la bimba facendo scorrere il tempo di quella terribile<br />
notte di brutti presagi. Così il pubblico scoprirà che l’unico<br />
antidoto contro la polvere nera è l’amicizia, attraverso<br />
un excursus nella storia e con personaggi quali Omero<br />
e Ulissse, Aristide, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo<br />
e Salaì, Colombo e il suo mozzo, dalle piramidi all’Old<br />
America, fino ad arrivare ai giorni nostri. La compagnia<br />
annovera un nucleo di professionisti, che provengono<br />
dal cinema, dal teatro e dalla televisione, e in trent’anni<br />
di attività ha rappresentato con successo i musicals dello<br />
stesso autore e regista; oggi sono numerose le compagnie<br />
che portano in scena in diversi punti d’Italia gli spettacoli<br />
di Carlo Tedeschi, divenendo così, oltre alla Compagine<br />
teatrale ACSD “Danza e Musical”, anche l’espressione<br />
artistica dell’Associazione umanitaria Dare che insieme a<br />
Carlo Tedeschi, senza scopo di lucro, da sempre mette a<br />
disposizione risorse, attività e strutture per i giovani in una<br />
azione di prevenzione e promozione dei valori della civile<br />
convivenza.<br />
MUSICAL<br />
Sicuramente <strong>Amici</strong><br />
di Carlo Tedeschi e Giancarlo De Matteis<br />
La meravigliosa favola dell’umanità!<br />
LA TRAMA<br />
Sicuramente <strong>Amici</strong> è il primo musical firmato Carlo<br />
Tedeschi, racconta in 20 quadri di danza, prosa,<br />
mimo e musica, la storia dell’amicizia dalle Piramidi ai<br />
giorni nostri. Gli artisti indossano, in uno spettacolare<br />
carosello di epoche, oltre 300 costumi, dando vita alle<br />
più affascinanti storie dell’Umanità. Lo spettacolo narra<br />
le vicende di due amici che rivivono, di volta in volta, la<br />
loro amicizia nei panni dei grandi personaggi della storia:<br />
Omero e Ulisse, Mago Merlino e Re Artù, Leonardo e<br />
Salaì, Colombo e il suo mozzo. Filo conduttore è la Vecchia<br />
Umanità, personaggio allegorico che racconta alla Piccola<br />
Umanità di domani l’amicizia più grande della storia,<br />
rivelando cos’è la Polvere Nera, raffigurazione del male<br />
che fa ammalare di tristezza, angoscia e odio chiunque la<br />
respiri. Dopo l’intreccio delle vite dei grandi personaggi,<br />
l’Umanità, consapevole dei propri errori, concluderà la<br />
storia ritrovando la saggezza e con tanto amore lascerà<br />
che sia la Piccola Umanità a proseguire il suo compito.<br />
CD delle colonne sonore<br />
anche nei migliori store<br />
iTunes - Google Play<br />
Spotify - Amazon<br />
Un sogno:<br />
gitani, passione e femminilità.<br />
Chitarre andaluse, musiche dal vivo,<br />
canti e danze spagnole coinvolgenti<br />
40 artisti in scena<br />
15
SPECIALE TEATRO<br />
UN ANNO DI SICURAMENTE AMICI...<br />
I COMMENTI DEI GIOVANI INTERPRETI<br />
Pensare che questo spettacolo sia stato l'inizio<br />
della compagnia teatrale e di tutto quello che da<br />
30 anni a questa parte è scaturito mette i brividi.<br />
Eppure dopo 30 anni questo musical, che parla<br />
della storia dell'umanità delineando personaggi<br />
che ne hanno migliorato il percorso, è ancora<br />
moderno, nuovo, geniale.<br />
Dopo un anno di questo musical è quasi strano<br />
pensare che per chissà quanto non ne sentiremo le<br />
canzoni, le parole eppure tutto quello che abbiamo<br />
messo in scena è entrato in me e mi ha aiutato a<br />
crescere sia <strong>come</strong> persona che <strong>come</strong> artista.<br />
Grazie a questo spettacolo tra risate, lacrime di<br />
commozione, spensieratezza e profondità ha<br />
lasciato in me e spero in tutti coloro che lo hanno<br />
visto ed interpretato, verità e consapevolezze<br />
nuove.<br />
Veronica<br />
Si chiude il sipario: è l'ultima rappresentazione di<br />
“Sicuramente <strong>Amici</strong>”.<br />
Il cuore mi batte forte perché sono consapevole<br />
che così <strong>come</strong> una stagione teatrale si è conclusa,<br />
un altro capitolo della mia vita è stato scritto. Non<br />
è facile tradurre in parole quello che vivo attraverso<br />
il teatro: un grazie è troppo poco per ricambiare<br />
l'immensa fortuna di poter esprimere la gioia che<br />
esprimo quotidianamente ad ogni spettatore del<br />
pubblico, donando una piccola parte di me.<br />
Un grazie per la grande possibilità di stare insieme<br />
ad altri ragazzi <strong>come</strong> me e di crescere, così <strong>come</strong><br />
su un grande palco di legno, su quello della vita.<br />
Gioia<br />
9 settembre 2017, data dell'ultima<br />
rappresentazione del musical Sicuramente <strong>Amici</strong>.<br />
16
E quasi passato un anno, anche se il tempo sembra essere<br />
volato da quando questo spettacolo ha debuttato con il<br />
suo nuovo riallestimento il 7 ottobre 2017. Non avrei mai<br />
pensato di interpretare il musical che ha segnato, ormai<br />
30 anni fa, l'inizio dell'infinita e meravigliosa storia della<br />
compagnia dei ragazzi del lago, compagnia, tra l'altro,<br />
della quale facevano parte i miei genitori e quelli di tanti<br />
altri componenti dell'attuale compagnia teatrale. E<br />
già, sembra assurdo ma è un ciclo che si ripete, proprio<br />
<strong>come</strong> si ripete l'amicizia dei due protagonisti del musical<br />
stesso, variando tra epoche e scenari ma mantenendo<br />
sempre costante, appunto, l’amicizia che li lega. Giorni,<br />
settimane, mesi di prove per arrivare a tale risultato,<br />
giorni intensi, a volte faticosi, potremmo dire, ma ripagati<br />
fino all'ultima goccia, soprattutto per chi, <strong>come</strong> me, ha<br />
voluto fare di questa compagnia, di questo teatro e di<br />
tutto ciò che gira attorno ad esso, la propria vita. Giorni<br />
faticosi appunto, ma che ci hanno tenuti stretti, vicini, che<br />
ci hanno insegnato a stare insieme costruendo un legame<br />
che sarà sempre più solido tra noi. L'emozione dell'ultima<br />
data porta anche un po' di malinconia ma la bellezza è<br />
l'essere consapevoli che non è la fine di un ciclo ma ne è<br />
l'inizio di uno nuovo.<br />
Iacopo<br />
17
SPECIALE TEATRO<br />
Tre date d’Oltralpe<br />
“Chiara di Dio” a Berlino<br />
tournèe in Germania per il musical da 500mila spettatori<br />
Maggio del 2004 “Chiara di Dio” il musical,<br />
scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />
debuttava al Liryck Theatre di Assisi. 13 anni di<br />
rappresentazioni, oltre 500mila spettatori e 7 anni<br />
in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi;<br />
lo spettacolo è stato riproposto da oltre 100<br />
compagnie amatoriali in tutta Italia e all’estero.<br />
Sono questi i numeri del successo di “Chiara di<br />
Dio”, il musical dedicato alla santa di Assisi, scritto<br />
e diretto da Carlo Tedeschi.<br />
Maggio 2017.<br />
Per il suo tredicesimo compleanno “Chiara di Dio”<br />
è in Germania con tre date: al Zentrum-Europasaal<br />
Theater di Bayreuth l’11 maggio e il 15 e il 16<br />
maggio a Berlino al Pfefferberg Theater. E’ stato<br />
un appuntamento importante, tanto atteso dal<br />
pubblico tedesco che ha avuto modo di assistere<br />
alla rappresentazione della vera storia di Chiara<br />
accanto a Francesco. Applausi per gli artisti che<br />
sul palcoscenico hanno ricambiato con passione il<br />
calore dei tanti spettatori.<br />
La storia di “Chiara di Dio”<br />
Il musical, rappresentato in Assisi al Teatro<br />
Metastasio e che costituisce uno dei pochi esempi<br />
in Italia di spettacolo in pianta stabile per così<br />
tanto tempo, era stato richiesto dal Comune<br />
18
di Assisi e dai frati Francescani all’autore e regista<br />
Carlo Tedeschi, messo in scena dalla sua compagnia<br />
che aveva debuttato in occasione della ricorrenza<br />
dei 750 anni dalla morte di Santa Chiara nel 2004 ed<br />
eccezionalmente rappresentato l’11 agosto 2004 anche<br />
nel bellissimo scenario di San Damiano.<br />
Da quella rappresentazione è stato realizzato un dvd,<br />
distribuito anche da Famiglia Cristiana, del quale alcuni<br />
passaggi hanno ottenuto numerose visite sui canali<br />
web, in particolare You Tube. Nel corso degli anni il<br />
musical su Chiara di Assisi è stato visto da centinaia<br />
di migliaia di persone e dal 9 agosto del 2008 al 2016<br />
è stato rappresentato in pianta stabile al Teatro<br />
Metastasio di Assisi.<br />
Alcuni brani dello spettacolo sono stati proposti anche<br />
in occasione della visita di Papa Francesco ad Assisi. Il<br />
musical, completamente dedicato alla figura e alla vita<br />
di Santa Chiara accanto a San Francesco, avvalendosi<br />
delle Fonti Francescane storiche, “fa emergere –<br />
spiega lo stesso regista e autore, Carlo Tedeschi –<br />
l’umanità e l’attualità di questi due giovani, Chiara e<br />
Francesco, un esempio per i ragazzi di oggi nonostante<br />
siano trascorsi otto secoli. Un modello di <strong>come</strong> uscire<br />
dagli schemi, con la forza e passione della gioventù<br />
senza compromettere la propria integrità. Esempio<br />
naturalmente da rapportare ed attualizzare ai mutati<br />
scenari dell’oggi”.<br />
Proprio per questa sua straordinaria attualità sono<br />
ormai oltre un centinaio le compagnie amatoriali che<br />
hanno rappresentato il musical, coinvolgendo oltre 5<br />
mila giovani. Il regista e autore Carlo Tedeschi ha voluto<br />
dare loro la possibilità, fin da subito, di utilizzare basi e<br />
copioni, nonché le strutture del piccolo Paese del Lago<br />
di Monte Colombo (RN) ove si è formata la compagine<br />
teatrale fornendo collaborazioni nel montaggio del<br />
musical (coreografie, canti, recitati) e nella realizzazione<br />
di costumi e scenografie. Tutto questa operosità ha<br />
consentito anche di portare alla luce nuovi talenti.<br />
LA TRAMA<br />
Lo spettacolo introdotto dalle parole di Papa Giovanni<br />
Paolo II (che definisce Chiara e Francesco “fenomeni”,<br />
“leggende”), inizia con Chiara morente, intorno a lei le<br />
consorelle piangenti. Chiara sfinita, chiede “una cerasa”,<br />
una ciliegia. Nell’intervallo che separa questa richiesta<br />
di Chiara dal ritorno della consorella (che arriverà<br />
miracolosamente con la ciliegia tra le dita trovata nel<br />
chiostro di S. Damiano in agosto) scorrono il primo ed<br />
il secondo tempo dello spettacolo con gli avvenimenti<br />
più toccanti e straordinari della sua vita: l’incontro con<br />
Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la<br />
sua consacrazione, l’obbedienza a Francesco. Episodi<br />
drammatici e di vita quotidiana: dallo spettacolare<br />
confronto con i Saraceni fino alla singolare figura di<br />
suor Filippa. La fedeltà alle fonti storiche ha evidenziato<br />
l’attualità dei modelli di Chiara e Francesco anche al<br />
pubblico più giovane.<br />
www.chiaradidio.it<br />
Facebook: @chiaradidiomusical<br />
Video: canale YouTube ItalianMusicalsChannel<br />
19
SPECIALE TEATRO<br />
La compagnia teatrale si esibisce a Genova<br />
Successo per “Notte Gitana”<br />
alla rassegna Genova Outsider Dancer al Porto Antico<br />
FOTO MANIFESTO<br />
EVENTO<br />
all’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha concluso<br />
D la rassegna Genova Outsider Dancer 2017,<br />
promossa dalla Fondazione Teatro Carlo Felice, con<br />
la rappresentazione di martedì 18 luglio 2017, al Porto<br />
Antico di Genova, in Piazza delle Feste. Applausi e<br />
standing ovation per la compagnia I ragazzi del Lago<br />
– ACSD Danza e Musical – che ha interpretato lo<br />
spettacolo musicale, scritto e diretto da Carlo Tedeschi.<br />
“Durante la rappresentazione vi abbiamo parlato di<br />
argomenti profondi – ha detto Carlo Tedeschi al termine<br />
della stessa – vi abbiamo parlato della passione gitana<br />
e della passione in genere, della femminilità e della<br />
fratellanza. Tre pilastri della nostra vita. La passione<br />
porta a vivere con amore, la donna porta l’amore, perchè<br />
ci cresce quando è mamma e poi ci è al fianco quando è<br />
donna per portare al mondo altre creature da amare e<br />
che, a loro volta, possano portare al mondo la passione<br />
della vita. Dunque passione, femminilità e fratellanza<br />
non fanno altro che portare gioia di vivere. Speriamo<br />
questa sera di avervi donato tanta gioia di vivere” ha<br />
concluso Tedeschi.<br />
L’obiettivo, a sentire i calorosi applausi, è stato raggiunto,<br />
così <strong>come</strong> è avvenuto nelle numerose rappresentazioni<br />
che hanno caratterizzato l’estate 2016 a Rimini, al Teatro<br />
Leo <strong>Amici</strong> – Lago di Montecolombo – dove Notte Gitana<br />
è stato in scena con successo per tutta la stagione,<br />
confermando il suo appeal con il pubblico già evidente<br />
al suo debutto avvenuto il 10 agosto del 1997 a piazzale<br />
Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone.<br />
L’arrivo a Genova è stata anche occasione per l’autore<br />
e regista Carlo Tedeschi di tornare in terra natia con un<br />
suo spettacolo dopo decenni.<br />
Nato a Rapallo, Tedeschi (pittore – attualmente in<br />
giro per l’Italia con la mostra nazionale itinerante<br />
+Sé-Io=Pace – Premio Borsellino per la pace nel 2009,<br />
scrittore – con volumi di successo quale “L’Uomo dal<br />
turbante rosso” Premio Cesare Pavese – , autore e<br />
regista teatrale con all’attivo oltre 20 spettacoli tra cui<br />
“Chiara di Dio” in pianta stabile al Teatro Metastasio<br />
di Assisi per dieci anni con oltre 500mila spettatori e<br />
“Sicuramente <strong>Amici</strong>” suo primo musical che conta più<br />
di 1000 rappresentazioni in Italia e all’estero) ha portato<br />
nella città della lanterna, uno dei suoi spettacoli più<br />
amati dal grande pubblico, spesso palestra per tanti<br />
giovani talenti da lui incontrati nella sua lunga carriera e<br />
portati alla maturità artistica grazie a percorsi di studio<br />
sostenuti dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Ospiti d’eccezione sul palco di “Notte Gitana” a Genova<br />
l’attrice Lucia Vasini e il tenore Diego Bragonzi a cui si sono<br />
affiancati cinquanta artisti (tra attori, cantanti, musicisti,<br />
ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti.<br />
“Notte Gitana” è prodotto dall’Associazione Dare e<br />
promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Tra i protagonisti, <strong>come</strong> già detto, anche Lucia Vasini<br />
(che ha interpretato il brano “Giamaica” e guidato<br />
la giovane protagonista nell’avvio di spettacolo) che<br />
ancora una volta conferma il suo grande coraggio sia<br />
dal punto di vista artistico che umano.”<br />
20
Un sogno:<br />
gitani, passione e femminilità.<br />
Chitarre andaluse,<br />
musiche dal vivo,<br />
canti e danze spagnole coinvolgenti<br />
50 artisti in scena<br />
LA TRAMA<br />
Sul palcoscenico la giovane protagonista, una<br />
ragazza di oggi, che curiosando in una vecchia<br />
soffitta, trova in un baule un classico costume<br />
sevillano mentre alla radio va in onda una tipica<br />
canzone dedicata alla Spagna. Fantasticando, sogna<br />
ad occhi aperti, di trovarsi in compagnia di gitani<br />
e di venire accolta dal calore di quella gente che,<br />
con i ritmi incalzanti delle loro chitarre, cantano e<br />
danzano per lei.<br />
La ragazza, trasportata dalla danza, dalla musica e<br />
dall’atmosfera, vive il folklore e la passione gitana.<br />
Ne uscirà più matura, pronta ad indossare il costume<br />
spagnolo e una mantilla avuta in dono, simbolo per<br />
lei di una riscoperta femminilità sottolineata dalla<br />
galanteria e dall’atteggiamento del gitano di cui si<br />
innamorerà.<br />
Un sogno:<br />
gitani, passione e femminilità.<br />
Chitarre andaluse, musiche dal vivo,<br />
canti e danze spagnole coinvolgenti<br />
40 artisti in scena<br />
21
Questa esperienza é del tutto nuova per me<br />
– afferma Lucia Vasini – ed è proprio grazie<br />
a questa compagnia di giovani, preparati<br />
sia professionalmente sia umanamente che<br />
un’artista riesce ad esprimersi al meglio,<br />
mettendo in luce la parte più vera di sé e l’amore<br />
che ha dentro. Perché é questo, poi, che passa<br />
dal palco al pubblico e per questo ringrazio il<br />
regista Carlo Tedeschi “.<br />
Ma <strong>come</strong> nacque “Notte Gitana”?<br />
“Una sera, in una discoteca di Pilas a Siviglia –<br />
racconta l’autore e regista Carlo Tedeschi<br />
– le musiche moderne vennero interrotte<br />
dal dj, diffondendo le note forti e passionali<br />
di una sevillana. I giovani, senza lasciare la<br />
pista iniziarono l’antica danza. Da qui, visto<br />
l’apprezzamento che questa musica suscita<br />
anche sui giovani, l’idea per la realizzazione<br />
dello spettacolo”.<br />
Notte Gitana è stato interpretato, oltre che da<br />
Lucia Vasini e Diego Bragonzi, da: Compagnia<br />
Ragazzi del Lago; la giovane protagonista<br />
è Maria Pia Giacomino; il gitano Francesco<br />
Troilo; Primi ballerini Gianluca Raponi e Simona<br />
Imola. Le voci sono di Paco Cuesta Fuentes,<br />
Juan Martinez Fernandez, Isabel Bejarano<br />
Dominguez, Maria Mercedes Porras Navarro,<br />
Albatea Internullo, Laura De Biagi.<br />
Lucia Vasini in scena<br />
La performance di Diego Bragonzi<br />
FOTO NOTTE GITANA A GENOVA<br />
per gentile concessione: Ufficio stampa Fondazione Teatro Carlo Felice, a cura fotografo Marcello Orselli<br />
22
20 ANNI<br />
DI NOTTE GITANA<br />
Piazza Roma e viale Ceccarini -Riccione<br />
La compagnia del 1997<br />
Ecco parte della storica compagnia del debutto a<br />
Riccione, piazza Roma, 10 agosto 1997! Sono passati<br />
vent’anni ma il fascino dello spettacolo, scritto e<br />
diretto da Carlo Tedeschi, è rimasto immutato.<br />
Alle 7mila persone che lo videro a Riccione allora se<br />
ne sono aggiunte altre migliaia, in tutta Italia e ogni<br />
volta un successo. Notte Gitana è anche occasione per<br />
sostenere un bel progetto...ma andiamo con ordine.<br />
Nella storica foto presenti: Carlo Tedeschi, che da<br />
allora ha realizzato tanti altri musical, tra tutti citiamo<br />
il più amato dal grande pubblico, “Chiara di Dio” che<br />
ha collezionato oltre 500mila spettatori, reinterpretato<br />
da più di 100 compagnie amatoriali e che è stato in<br />
pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi per 10<br />
anni. Presente anche il coreografo Carmelo Anastasi,<br />
personaggio mitico della televisione e del teatro,<br />
coreografo delle storiche trasmissioni Rai Studio Uno e<br />
Canzonissima. Grazie al fortunato incontro tra Tedeschi<br />
e Anastasi, nascono musical di egregio valore; seppure<br />
scomparso, le sue coreografie per diversi spettacoli di<br />
Tedeschi sono ancora riproposte al pubblico, tra cui<br />
quelle di Notte Gitana. Tra i musical coreograficamente<br />
più significativi e che denotano tutto il valore tecnico e<br />
artistico di Anastasi ricordiamo “Dio, che meraviglia”.<br />
Nella foto anche Maria Di Gregorio (in abito rosso<br />
accanto a Tedeschi). Last but not least, anima<br />
dell’Associazione umanitaria Dare (scomparsa nel<br />
2002), Maria Di Gregorio ispirò all’autore il senso<br />
dello spettacolo, dedicato al valore della femminilità<br />
e alla sua riscoperta. Nello stesso 1997, sempre<br />
in agosto, sabato 30 a Pesaro, all’Hotel Flaminio<br />
ricevette il premio nazionale “Speciale Donna 1997”,<br />
riservato alle figure femminili che si distinguono<br />
nel sociale (l’anno prima era stato assegnato<br />
a Madre Teresa di Calcutta) per il suo grande<br />
impegno nel mondo del volontariato, in particolare<br />
nei confronti dei bambini e dei giovani, tra i suoi<br />
progetti una casa famiglia per bambini abbandonati.<br />
Eppoi tanti artisti, cantanti, ballerini, tra cui Gianluca<br />
Raponi (oggi anche coreografo) e Simona Imola primi<br />
ballerini, musicisti provenienti direttamente dalla<br />
Spagna, Giancarlo De Matteis, musicista rinomato,<br />
autore anche delle musiche di Forza venite gente<br />
e di Sicuramente <strong>Amici</strong> e tanti altri, fino a contarne<br />
quasi cento, i cui nomi sfuggono ma dei quali non è<br />
andato perso il calore e la passione che proposero in<br />
quella storica rappresentazione. Il 10 agosto 1997<br />
è anche un primo esperimento: sul palcoscenico di<br />
piazzale Roma a Riccione, nella notte delle stelle<br />
cadenti e dei desideri, salgono quasi 100 artisti tra<br />
cantanti, ballerini, musicisti, attori per presentare<br />
“Notte Gitana” uno spettacolo dedicato al flamenco<br />
ed alla sivigliana. Tutti si esibiscono gratuitamente,<br />
lo scopo è raccogliere fondi per costruire una<br />
casa famiglia per l’infanzia abbandonata a<br />
Montecolombo, nella bella campagna verde riminese.<br />
Passano cinque anni. Nel 2002 la casa famiglia “La<br />
Base” è terminata ma ora occorre predisporre un<br />
salvadanaio per accogliere i futuri 12 piccoli ospiti.<br />
Ed ecco i 100 professionisti di nuovo in azione: da<br />
un’idea di Carlo Tedeschi e Stefano Natale autori di<br />
musical e già artefici dell’iniziativa del ’97, nasce la<br />
rassegna “I sette magnifici musicals”, sette spettacoli<br />
che sono rappresentati al Teatro “L. <strong>Amici</strong>” del Lago<br />
di Montecolombo, nell’entroterra riminese, fino ad<br />
ottobre, ogni mese a partire da aprile 2002. In questa<br />
rassegna è presente anche “Notte Gitana” che torna in<br />
scena per il mese d’agosto: è una sorta di “anniversario”<br />
per consolidare un bel risultato. Agli artisti si aggiungono<br />
anche altri professionisti, ciascuno nel suo settore, per<br />
concorrere tutti insieme all’iniziativa, impegnandosi<br />
gratuitamente. “Notte Gitana”, spettacolo di grande<br />
impatto, tutto interamente dal vivo, ha quindi una<br />
marcia in più. Oltre a rappresentare un viaggio nella<br />
Spagna, dall’immaginario collettivo (con i classici<br />
“Granada”, la Carmen di Bizet, ecc.) fino all’Andalusia<br />
reale, è un viaggio del cuore, nel cuore, in nome della<br />
solidarietà. La casa famiglia La Base è ora una realtà.<br />
23
Secondo anno di successi per lo spettacolo a Mattinata<br />
opo il consenso ottenuto la scorsa estate,<br />
D quando tutto il Gargano è stato travolto dal<br />
suo fascino e dal suo fuego latino, “Notte Gitana” è<br />
tornata anche quest’anno dal 9 luglio fino alla fine di<br />
agosto a Mattinata (FG) nello spazio verde della Casa<br />
dei Giovani SS.89 km.144 (località Papone). “Notte<br />
Gitana”, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, pittore,<br />
scrittore, autore e regista teatrale, ha in sé i colori e<br />
suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo, nella sua<br />
extending version, è stato chiamato ad arricchire la<br />
rassegna Genova Outsider Dancer 2017” promosso<br />
dalla Fondazione Teatro Carlo Felice. Lo scorso<br />
anno fu anche al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte<br />
Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la stagione<br />
quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione.<br />
A Mattinata“Notte Gitana” ha visto in scena di<br />
venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini,<br />
estate 2017<br />
Il Gargano balla a ritmo di fuego latino<br />
coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti ed è stata<br />
presente nel foggiano grazie ad una preziosa sinergia<br />
tra: l’ACSD “Danza e Musical” giovane compagine di<br />
artisti capace di coinvolgere anche numerosi ragazzi<br />
del luogo nella passione della danza e del teatro;<br />
Carlo Tedeschi, che si è messo a disposizione dei<br />
giovani per le prove e la regia ed ha reso disponibile<br />
gratuitamente il proprio spettacolo; la Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, che ha sostenuto gli studi di tanti giovani<br />
portandoli alla maturità artistica; l’Associazione Dare<br />
che ha messo a disposizione la Casa dei Giovani a<br />
Papone e il service audio-luci. Lo spettacolo è stato<br />
interpretato da: Delia Grenacher nel ruolo della<br />
giovane, Emanuel Gatta nel ruolo del gitano, Chiara<br />
Bisceglie nel ruolo dell’amica a cui si aggiungono gli<br />
allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” di Mattinata con<br />
cinque artisti professionisti della Compagine teatrale.<br />
24
Nacchere e mantiglie in Puglia<br />
nel racconto di Mirko e Desola<br />
"Io con Desola e Ryan, la mia famiglia, - esordisce Mirko<br />
- abbiamo trascorso 5 anni ad Assisi sia nella casa di<br />
Capodacqua assieme alla compagnia teatrale, data in<br />
comodato d’uso all’Associazione Dare dalla diocesi di<br />
Assisi, che al Teatro Comunale Metastasio in gestione<br />
alla Dare, partecipando <strong>come</strong> ballerini nei musical di<br />
Carlo Tedeschi, nelle iniziative proposte dall’Associazione<br />
Dare e la Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e <strong>come</strong> insegnanti della<br />
ACSD “Danza e Musical” portando gli allievi agli esami<br />
professionali di danza classica e moderna. Concluso l’anno<br />
accademico 2016 ad Assisi con il saggio, siamo partiti per<br />
raggiungere un’altra sede della Fondazione Leo amici,<br />
Mattinata (FG), lasciando con un po’ di rammarico tutti gli<br />
allievi che abbiamo curato in questi anni.<br />
Arrivati in Puglia, ad attenderci, Gigi e Licia, una coppia di<br />
insegnanti <strong>come</strong> noi dell’ACSD e artisti della compagnia<br />
teatrale di Carlo Tedeschi stabili alla “Casa dei giovani” data<br />
in comodato d’uso alla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> dalla diocesi<br />
di Manfredonia, ormai da 4 anni.<br />
"Subito al lavoro - proseguono Mirko e Desola - con<br />
l’allestimento dello spettacolo musicale Notte Gitana,<br />
prossimo al debutto nel piazzale di casa per tutta l’estate<br />
assieme ai giovani del posto e di tutta la diocesi seguiti<br />
con tanta cura da Gigi e Licia. Questi giovani ci hanno<br />
accolto <strong>come</strong> in una grande famiglia. Giorno dopo giorno,<br />
anche successivamente alla partenza di Gigi e Licia, dopo<br />
il debutto, il 9 Luglio, la sintonia ed il legame con i ragazzi<br />
si è fatto sempre più forte. Con loro abbiamo organizzato<br />
la pubblicità dello spettacolo, portato nelle piazze, negli<br />
hotel a 5 stelle di Manfredonia e Mattinata delle piccole<br />
performance di 10 minuti di Notte Gitana<br />
ed infine anche 2 rappresentazioni<br />
in forma integrale dello spettacolo a<br />
Zapponeta e a Manfredonia per la festa<br />
Patronale dove hanno assistito 2000<br />
persone.<br />
Inoltre durante l’estate abbiamo accolto,<br />
qui alla casa, numerosi gruppi di giovani<br />
provenienti da varie diocesi d’Italia (quasi<br />
200), offrendogli il nostro sostegno nella<br />
attività organizzate dai loro educatori<br />
e sacerdoti. L’estate è terminata ma le<br />
tante emozioni provate hanno fatto sì<br />
che questa esperienza rimarrà scolpita<br />
nel nostro cuore".<br />
25
Rassegna stampa<br />
sabato 8 luglio 2017<br />
L'INIZIATIVA DOMANI RIAPRE IL LABORATORIO ARTISTICO DI CARLO TEDESCHI, FINO AD AGOSTO<br />
A Mattinata è notte gitana<br />
In scena 25 artisti per uno spettacolo originale e coinvolgente<br />
Dopo il consenso ottenuto la<br />
scorsa estate, quando tutto il Gargano<br />
è stato travolto dal suo fascino e<br />
dal suo fuego latino, “Notte Gitna”<br />
torna anche quest’anno da domani,<br />
domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a<br />
Mattinata, nello spazio verde della<br />
Casa dei Giovani SS.89 km.144 (loc.<br />
Papone), e per ogni sabato fino alla<br />
fine di agosto.<br />
“Notte Gitana” è scritto e diretto<br />
da Carlo Tedeschi, pittore, scrittore,<br />
autore e regista teatrale, che torna<br />
in terra di Puglia con un suo spettacolo,<br />
uno di quelli più apprezzati<br />
a livello nazionale dopo aver toccato<br />
Foggia (nel febbraio 2016) con la sua<br />
mostra nazionale “+SE’-IO=PACE”<br />
(sostenuta dal Comune di Foggia e<br />
dalla Regione Puglia) e che sta per<br />
inaugurare un’altra mostra, in terra<br />
foggiana, nel santuario di San Michele<br />
Arcangelo, con un’esposizione di<br />
una selezione di sue opere dedicate<br />
alla sublimazione del sacro. Dall’Adriatico<br />
al Tirreno, “Notte Gitana”<br />
ha in sé i colori e suoni dell’estate!<br />
Per questo lo spettacolo, nella sua<br />
extending version, è stato chiamato<br />
ad arricchire la rassegna “Porto Antico<br />
Estate Spettacolo 2017” e sarà<br />
in scena, martedì 18 luglio 2017, al<br />
Porto Antico di Genova nell’ambito<br />
di Genova Outsider Dancer 2017”<br />
promosso dalla Fondazione Teatro<br />
Carlo Felice.Lo scorso anno fu anche<br />
al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte<br />
Colombo (Rimini) ottenendo per<br />
tutta la stagione quasi tutto esaurito<br />
ad ogni rappresentazione.<br />
Così è sempre stato, sin dal suo debutto,<br />
avvenuto il 10 agosto del 1997<br />
a piazzale Roma a Riccione, quando<br />
radunò 7.000 persone, facendo già<br />
presagire il suo appeal con il grande<br />
pubblico.<br />
“Notte Gitana” vede la presenza di<br />
venticinque artisti (tra cantanti, musicisti,<br />
ballerini, coristi), percussioni<br />
e chitarre coinvolgenti.<br />
Uno show con belle voci di artisti<br />
che indossano costumi origi nali<br />
garantendo fascino e poesia. Ogni<br />
sabato sera, fino alla fine di agosto<br />
(eventuale spettacolo infrasettimanale<br />
su richiesta per gruppi). Info e<br />
prenotazioni cell. 377.1755286 – ingresso<br />
a offerta libera. L’iniziativa si<br />
realizza anche grazie alla sinergia<br />
con l’ACSD “Danza e Musical”, giovane<br />
compagine di artisti capace di<br />
coinvolgere anche numerosi ragazzi<br />
del luogo nella passione della danza<br />
e del teatro, Carlo Tedeschi, che si è<br />
messo a disposizione dei giovani per<br />
le prove e la regia ed ha reso disponibile<br />
gratuitamente il proprio spettacolo,<br />
la Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, che<br />
ha sostenuto gli studi di tanti giovani<br />
portandoli alla maturità artistica,<br />
l’Associazione Dare che ha messo a<br />
disposizione la Casa dei Giovani a<br />
Papone e il service audio-luci.<br />
Ma <strong>come</strong> nacque “Notte Gitana”?<br />
“Una sera, in una discoteca di Pilas<br />
a Siviglia – racconta l’autore e regista<br />
Carlo Tedeschi - le musiche moderne<br />
vennero interrotte dal dj, diffondendo<br />
le note forti e passionali di una sevillana.<br />
I giovani, senza lasciare la pista<br />
iniziarono l’antica danza. Da qui,<br />
visto l’apprezzamento che questa musica<br />
suscita anche sui giovani, l’idea<br />
per la realizzazione dello spettacolo”.<br />
La trama. La giovane protagonista,<br />
una ragazza di oggi, curiosando<br />
in una vecchia soffitta, trova in un<br />
baule un classico costume sevillano<br />
mentre alla radio va in onda una tipica<br />
canzone dedicata alla Spagna.<br />
Fantasticando, sogna ad occhi aperti,<br />
di trovarsi in compagnia di gitani e<br />
di venire accolta dal calore di quella<br />
gente che, con i ritmi incalzanti delle<br />
loro chitarre, cantano e danzano per<br />
lei, coinvolgendola in una splendida<br />
“Sevillana”. Tutto si anima e si illumina.<br />
La ragazza, trasportata dalla<br />
danza, dalla musica e dall’atmosfera,<br />
vive il folklore e la passione gitana.<br />
Ne uscirà più matura, pronta ad indossare<br />
il costume spagnolo e una<br />
mantiglia avuta in dono, simbolo per<br />
lei di una riscoperta femminilità.<br />
Gli interpreti. Lo spettacolo è interpretato<br />
da: la giovane protagonista<br />
è Delia Grenacher, Emanuel Gatta<br />
nel ruolo del gitano, Chiara Bisceglie<br />
nel ruolo dell’amica a cui si aggiungono<br />
gli allievi dell’ ACSD “Danza<br />
e Musical” di Mattinata con cinque<br />
artisti professionisti della Compagine<br />
teatrale. Anche “Notte Gitana”<br />
rientra negli eventi e iniziative artistiche/socio-culturali<br />
promosse dalla<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e dall’Associazione<br />
Dare a favore dei giovani. La<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e l’Associazione<br />
Dare, che nel corso degli anni<br />
hanno messo a disposizione numerose<br />
borse di studio, corsi e stage<br />
gratuiti, hanno donato gratuitamente<br />
lo spettacolo ad un gruppo di artisti<br />
che hanno formato così una giovane<br />
compagine teatrale. Gli stessidue<br />
enti durante il periodo estivo, accoglieranno<br />
al Lago di Montecolombo<br />
ragazzi provenienti da diverse città<br />
italiane per stages che prevedono un<br />
duplice percorso sia artistico che di<br />
condivisione e amicizia, per il rispetto<br />
dei valori della civile convivenza.<br />
26
6 luglio 2017<br />
„Torna a Mattinata ‘Notte Gitana’,<br />
lo spettacolo di Carlo Tedeschi“<br />
Dopo il consenso ottenuto la scorsa estate, quando tutto il Gargano è stato travolto dal suo fascino e dal<br />
suo fuego latino, “Notte Gitana” torna anche quest’anno da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata<br />
(FG) nello spazio verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone) – in scena poi ogni<br />
sabato fino alla fine di agosto.<br />
“Notte Gitana” è scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />
pittore, scrittore, autore e regista teatrale, che<br />
torna in terra di Puglia con un suo spettacolo, uno<br />
di quelli più apprezzati a livello nazionale dopo aver<br />
toccato Foggia (nel febbraio 2016) con la sua mostra<br />
nazionale “+SE’-IO=PACE” (sostenuta dal Comune di<br />
Foggia e dalla Regione Puglia) e che sta per inaugurare<br />
un’altra mostra, in terra foggiana, nel santuario di<br />
San Michele Arcangelo, con un’esposizione di una<br />
selezione di sue opere dedicate alla sublimazione del<br />
sacro.<br />
Dall’Adriatico al Tirreno, “Notte Gitana” ha in sé i colori e suoni dell’estate! Per questo lo spettacolo,<br />
nella sua extending version, è stato chiamato ad arricchire la rassegna “Porto Antico EstateSpettacolo<br />
2017” e sarà in scena, martedì 18 luglio 2017, al Porto Antico di Genova nell’ambito di Genova Outsider<br />
Dancer 2017” promosso dalla Fondazione Teatro Carlo Felice.<br />
Lo scorso anno fu anche al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Monte Colombo (Rimini) ottenendo per tutta la<br />
stagione quasi tutto esaurito ad ogni rappresentazione. Così è sempre stato, sin dal suo debutto, avvenuto<br />
il 10 agosto del 1997 a piazzale Roma a Riccione, quando radunò 7.000 persone, facendo già presagire il<br />
suo appeal con il grande pubblico.<br />
“Notte Gitana” vede la presenza di venticinque artisti (tra cantanti, musicisti, ballerini, coristi),<br />
percussioni e chitarre coinvolgenti. Uno show con belle voci di artisti che indossano costumi originali<br />
garantendo fascino e poesia. Sarà in scena da domenica 9 luglio, alle ore 21.45, a Mattinata nello spazio<br />
verde della Casa dei Giovani SS.89 km.144 - Mattinata (loc. Papone). Ogni sabato sera, fino alla fine di agosto<br />
(eventuale spettacolo infrasettimanale su richiesta per gruppi). Info e prenotazioni cell. 377.1755286 –<br />
ingresso a offerta libera.“<br />
Potrebbe interessarti: http://www.foggiatoday.it/eventi/notte-gitana-mattinata-estate-2017.html<br />
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27
DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”<br />
L’OPERA MUSICAL<br />
PER LA PACE E I DIRITTI UMANI<br />
Nel dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni<br />
Unite ha definitivamente approvato la Dichiarazione<br />
sul diritto a godere della pace. Nel preambolo si riconosce<br />
che la pace non è solo assenza di conflitto, ma richiede<br />
anche un processo partecipatorio positivo e dinamico, in<br />
cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti<br />
in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione.<br />
La risoluzione dei conflitti, la ricerca di un dialogo, la<br />
scelta del bene e non del male, l’eliminazione della pena<br />
di morte, in un cammino verso la pace. In quest’ottica<br />
può essere letto “Patto di Luce – per la pace e i diritti<br />
umani” opera musical di Carlo Tedeschi. Lo spettacolo<br />
aveva debuttato nel 2010 al Lyrick Theatre di Assisi è<br />
stato in pianta stabile per 4 anni al Teatro <strong>Amici</strong> di Rimini.<br />
Patto di Luce, musical originale italiano scritto e diretto<br />
da Carlo Tedeschi, ha raggiunto i 17mila spettatori,<br />
molti dei quali studenti di numerose scuole italiane.<br />
Forte del suo successo, Patto di Luce torna in scena dal<br />
15 ottobre prossimo, ogni domenica alle ore 16.30, al<br />
Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Lago di Montecolombo in un nuovo<br />
allestimento, con nuovi protagonisti.<br />
Lo spettacolo da sempre propone musiche che vanno dal<br />
rock al tango argentino con soluzioni sceniche ad effetto<br />
tridimensionale, costumi e trucchi di scena di grande<br />
impatto ed una storia travolgente. Ricerche storiche e<br />
fotografiche riguardo il Lago di Piediluco stanno alla base<br />
del copione mentre scenografie, in continuo movimento<br />
sulla scena, riproducono la meraviglia della natura, così<br />
presente e protagonista nello spettacolo. Un progetto<br />
luci articolato ed effetti speciali innovativi immergono<br />
lo spettatore nella suggestione della meravigliosa<br />
leggenda. Costumi, accessori, maschere e trucco sono il<br />
risultato di una ricerca dell’autore durata anni.<br />
28
LA TRAMA<br />
Patto di Luce è un musical di 2 ore, ambientato 12.000<br />
anni fa, circa, in epoca primitiva, quando gli uomini da<br />
nomadi divennero stanziali, iniziando così a formare<br />
le prime tribù ed il senso di appartenenza e possesso,<br />
le prime leggi e le relative punizioni e condanne a<br />
morte per i traditori, ma anche le prime considerazioni<br />
sui diritti umani e sull’amore.In scena 40 artisti, tra<br />
acrobati, ballerini, attori e cantanti, vi trasporteranno<br />
in una magnifica leggenda dove una pastorella è alla<br />
ricerca dei “perché” sulla vita, sulla schiavitù sull’odio<br />
e sull’amore.Un Saggio Sciamano risponderà ai suoi<br />
interrogativi mentre le spie faranno di tutto per<br />
ostacolarla e farla condannare a morte. Grazie all’aiuto<br />
dei capi Leone ed i capi delle altre tribù, lo Sciamano la<br />
porterà alla lotta pacifica per eliminare nel suo villaggio<br />
schiavitù, odio e vendetta. In questo percorso nasce<br />
una meravigliosa storia d’amore tra la pastorella ed il<br />
pastorello i quali riusciranno a portare pace in tutti i<br />
villaggi. Musiche, costumi, scenografie in movimento<br />
ed effetti straordinari accompagnano lo spettatore a<br />
riflettere sui temi della “diversità” e dei relativi DIRITTI<br />
UMANI.<br />
29
DAL 15 OTTOBRE 2017 TORNA “PATTO DI LUCE”<br />
dal 15 OTTOBRE 2017<br />
ogni DOMENICA ore 16.00<br />
TEATRO LEO AMICI<br />
Lago di Monte Colombo RN<br />
Info e video: www.pattodiluce.it<br />
facebook: PattodiLuceOperaMusical<br />
30
Quando sentiamo nell’ aria “qualcosa”, ad esempio l’attesa<br />
della “prima” di uno spettacolo o, anche, di qualcosa<br />
d’importante che coinvolge anche altri…, non è solo il suono<br />
delle voci, la loro inflessione, le realtà contingenti a dare<br />
la sensazione dell’attesa ma è “qualcosa” di più. Il nostro<br />
stato d’animo, ad esempio. E <strong>come</strong> può uno stato d’animo,<br />
nascosto in noi, risultare così presente e reale all’esterno di<br />
noi? La verità è che la realtà di un suono, la vista di qualcosa,<br />
di qualcuno, un gesto, un fatto, passano … veloci, <strong>come</strong><br />
un lampo! E’ una realtà fuggente, vive per pochi istanti e<br />
si affoga nell’invisibile. Le immagini della realtà che più ci<br />
colpiscono, più di altre vengono registrate nella nostra<br />
mente, nell’invisibile dei nostri ricordi. Anche nel silenzio<br />
che sottolinea l’impegno e l’attenzione (ad esempio, seguire<br />
le mie parole), c’è qualcosa in più.<br />
Ogni silenzio ha significati diversi… eppure è sempre e solo<br />
silenzio, ma vi “leggiamo” realtà diverse, invisibili. Come<br />
possiamo, dunque, “leggere” la realtà invisibile? Perché<br />
tutto è reale, concreto, anche l’invisibile! Ed ha una sua forza<br />
vitale, una sua energia, che ognuno di noi può “leggere”,<br />
sentire. Energie che, se positive, attirano, (per chi crede),<br />
anche le buone cose e la presenza promotrice dello Spirito,<br />
se negative, ben altre forze ed entità. Quando siamo in un<br />
luogo ricco d’amore ci sentiamo di rilasciarci, ci sentiamo a<br />
casa. Viceversa, in un luogo negativo, ci sentiamo a disagio,<br />
cerchiamo di andarcene… Abbiamo “letto”, avvertito,<br />
sentito il bene e il male… .<br />
L’osservare, l’intelligere, l’analizzare, procura pensieri ed<br />
opinioni, anche apparentemente diverse da individuo a<br />
individuo. Da una parte, dunque, materialisti, dall’altra<br />
spiritualisti… per dirla semplicemente. Come mai<br />
però ambedue le parti, “leggono”, sentono, avvertono<br />
…l’“invisibile”?<br />
Togliendo la vista, che spesso si ferma alla realtà “concreta”,<br />
si dà un’ accelerata a “sentire”, o percepire, il mondo<br />
invisibile. Alla cecità, infatti, la natura sopperisce con lo<br />
sviluppo della sensibilità di altri sensi che, <strong>come</strong> antenna o<br />
radar, sostituiscono in parte, se non completamente, quello<br />
che non funziona. Questi argomenti – visibile, invisibile,<br />
bene, male -procurano diatribe a non finire: da una parte<br />
sensibili spiritualisti, uomini di fede, dall’altra razionalisti,<br />
ma anche filosofi o scienziati che vogliono solo ”toccare”,<br />
comprovare, giustamente, qualsiasi idea, intuizione,<br />
scoperta… Diatribe… lotte, fazioni che dividono spesso<br />
senza tolleranza, pazienza, accoglienza, sopportazione,<br />
attesa, dialogo… anche se “La logica non è logica se non<br />
corrisponde con la realtà… la verità è sommersa dalla logica<br />
ed ornata d’amore…” (Leo <strong>Amici</strong>). Chi crede potrebbe<br />
obiettare: “Perché sommersa dalla logica e non dall’amore?”<br />
Perché Dio “nasconde” il Suo amore per amore, per lasciarci<br />
liberi dal dover ricambiare tanto… e lascia spazio alla logica<br />
affinché, attraverso di essa, noi arriviamo a Lui.<br />
UNA MAGNIFICA LEGGENDA …<br />
Da queste diatribe nascono diritti e doveri per “regolare”,<br />
almeno in parte, le intemperanze degli animi o, peggio,<br />
sedare discordie. Regole da rispettare, sancite equamente<br />
da ambedue le fazioni, così anche per i diritti umani. Anche<br />
in questo caso, ci si divide tra sostenitori dei diritti umani di<br />
origine naturale e sostenitori dei diritti umani impressi nel<br />
cuore da Dio…<br />
Una “zona neutrale” è il tempo della magnifica leggenda…<br />
tempo di primitive tribù. L’ho scritta e diretta … per chi? Per<br />
tutti, <strong>come</strong> tutti i miei spettacoli… eppure… con particolare<br />
attenzione a coloro, soprattutto i giovani, che sono al di<br />
fuori di una fazione o dell’altra… ancora non compromessi<br />
nell’una o nell’altra, non contaminati da condizionamenti<br />
ed opportunità… per coloro che sono nel momento delicato<br />
della “scelta”, quando l’obiettività, però, fa da padrona…<br />
dove, per poter valutare e discernere, c’è bisogno di risposte.<br />
Leo <strong>Amici</strong>, le cui parole <strong>come</strong> voce fuori campo raccontano<br />
la leggenda, mentre altre sono recitate dai protagonisti,<br />
sembra rispondere concretamente a chi, ancora, dovesse<br />
scegliere…<br />
Le sue parole infatti sembrano addirittura rispondere a<br />
quella parte della scienza che scarta Dio, o a quella parte<br />
della fede che scarta la scienza…<br />
Se – tutto si rompe, si frantuma, si distrugge, ma nulla<br />
finisce -, per <strong>come</strong> dimostra la scienza, ma tutto muta e<br />
si trasforma in qualche altra cosa, allora – non ha inizio…-<br />
Così dicono le parole di Leo <strong>Amici</strong>, e continuano – se non<br />
ha inizio non ha creazione -. L’affermazione lo fa mettere<br />
nei panni dello scienziato scettico che scarta la logica di Dio<br />
galileiana e dubita di un inizio voluto e creato da Dio. Inizio<br />
che, se anche fosse stato “solo” il mettere ordine (Kairòs)<br />
nel disordine (Kaos) conseguente, ad esempio, ad un bigbang,<br />
non toglierebbe nulla al Suo potere infinito. Big bang<br />
attraverso il quale, tra l’altro, si pensa di poter scartare<br />
l’inizio di Dio e la fede in Lui.<br />
Ecco, dunque, perché ho accolto le parole di Leo <strong>Amici</strong><br />
pronunciate più di quaranta, cinquanta anni fa, che<br />
hanno anticipato tempi e scoperte scientifiche per darne<br />
addirittura risposte… e le ho “distribuite” nello spettacolo.<br />
Ecco il perché della “magnifica leggenda” che racconto fuori<br />
dal tempo ma, comunque, dentro fonti storiche precise, al di<br />
fuori di ogni credo, ideologia, fazioni opposte… L’ho scritta<br />
e rappresentata per guardare e far guardare obiettivamente<br />
nel nostro cuore “primitivo”, per scorgervi, possibilmente,<br />
se la natura umana, che nel tempo ha ideato e redatto la<br />
carta dei diritti umani, sia naturalmente conseguenza di un<br />
“big- bang” della nostra coscienza o se, dietro quella scintilla<br />
di consapevolezza, si nasconda un volere superiore.<br />
Carlo Tedeschi<br />
31
Dalla Sicilia un prezioso resoconto degli ultimi mesi<br />
un’estate alla Casa del Ponte<br />
La sede della Fondazione Leo <strong>Amici</strong> punto di riferimento per i giovani<br />
Un’estate piena, o per meglio dire, viva! La<br />
bella stagione per i giovani della Casa del<br />
Ponte, a Santa Caterina, Caltanisetta, che è<br />
uno dei luoghi della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, parte dal<br />
saggio di fine anno accademico dell’ ACSD “Danza<br />
e Musical” che in quella zona ha proprio una sede.<br />
Quest’anno, gli artisti-insegnanti Leri Benedetti,<br />
Ciro Gelsi e Lucia Brancato, hanno messo in scena<br />
due rappresentazioni per i tanti bambini e ragazzi<br />
che hanno partecipato ai corsi per dare occasione a<br />
tutti di potersi esprimere.<br />
Nella prima serata del 16 giugno 2017 si sono<br />
esibiti i bambini di strumento e i più piccoli con lo<br />
spettacolo “Dov’è Pinocchio” di Carlo Tedeschi. Il<br />
24 giugno, invece, i più grandi hanno rappresentato<br />
“Lo Svarietà è Donna” dello stesso autore. Si tratta<br />
di un bellissimo spettacolo di intrattenimento che<br />
tratta della figura femminile, dalla preistoria sino ai<br />
giorni nostri. Dopo questa prima rappresentazione,<br />
tanto gradita da tutto il pubblico intervenuto, circa<br />
600 persone, è giunta la richiesta di riproporlo<br />
nuovamente ad agosto… La nomea della bellezza<br />
dello spettacolo e della bravura dei ragazzi fa sì che<br />
la piazza Garibaldi di Santa Caterina, il giorno 17<br />
agosto, sia talmente piena tanto da arrivare a 1500<br />
persone per questa replica dello “Svarietà è donna”!<br />
Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong> ha messo a disposizione gratuitamente,<br />
dei giovani delle accademie di Bagheria e di Santa<br />
Caterina, la Casa del Ponte, una delle sedi distaccate<br />
della stessa, per poter fare un’esperienza di casa<br />
famiglia, così da far vivere a questi giovani dei<br />
momenti di fraternità dove potersi confrontare,<br />
raccontare e crescere insieme proprio attraverso<br />
il vivere la quotidianità di ogni giorno. In più sono<br />
state offerte a questi giovani sempre gratuitamente,<br />
lezioni di danza, canto e recitazione da parte degli<br />
insegnanti dell’ ACSD “Danza e Musical” e la messa<br />
in scena dello spettacolo “Notte Gitana”. Infatti il 30<br />
luglio davanti la Chiesa Madre di Santa Caterina, i<br />
ragazzi hanno potuto esibirsi con questo spettacolo.<br />
Insieme ai giovani dell’accademia della Casa del<br />
Ponte, abbiamo rappresentato più volte “I mille si di<br />
Maria”. In tanti paesi della Sicilia si è sparsa la voce<br />
di questo spettacolo e molti lo hanno voluto portare<br />
nelle loro parrocchie o città. “Per me personalmente<br />
è sempre una grande gioia ed emozione poter<br />
rappresentare uno spettacolo di Carlo Tedeschi -<br />
spiega Leri Benedetti -, sia per quello che ogni volta<br />
attraverso le musiche, le parole, i canti e le danze<br />
mi lascia nel cuore, sia perché mi faccio portavoce<br />
di questa bellezza e la faccio conoscere ad altre<br />
persone, una bellezza che parla intimamente a<br />
tutti. Sono custode, insieme a mio marito, di questa<br />
32
casa, “La Casa del Ponte”, una casa che per me<br />
è un’opportunità, un’opportunità di amare, di<br />
rinnovarmi, di scegliere ogni giorno il bene, ma<br />
soprattutto di incontrare tanti giovani, giovani<br />
che hanno bisogno di essere amati per <strong>come</strong> lo<br />
sono stata io e provo a farlo anche attraverso tutta<br />
l’attività artistica, <strong>come</strong> quella di questa estate”.<br />
Soddisfatti anche i giovani allievi: “Interpretare<br />
la parte del primo ballerino è stata un’emozione<br />
fortissima e mi ha permesso di migliorarmi<br />
fisicamente e spiritualmente.Questo spettacolo mi<br />
ha dato modo di legarmi sempre di più ai ragazzi<br />
e sono davvero felice di questa cosa. Spero che<br />
continueremo così, fino a diventare <strong>come</strong> una<br />
famiglia” dice Francesco L.V.<br />
“Sono una ragazza di S.Caterina Villarmosa, ho 12<br />
anni e frequento l’accademia da meno di un anno.<br />
Pratico principalmente danza, ma anche recitazione<br />
- dice Lara L.M. -. Quest’anno ho fatto tante cose<br />
alla Casa del Ponte. Ho fatto parte del musical “Lo<br />
Svarietà è Donna.” È stata un’esperienza unica e<br />
molto impegnativa, essendo il mio primo spettacolo.<br />
Per riuscire al meglio ho dovuto superare i miei<br />
limiti, le mie paure…Gli spettacoli di Carlo Tedeschi<br />
aiutano anche a questo, a superarsi e a correggersi e<br />
poi ti fanno riflettere tanto. Nel frattempo abbiamo<br />
anche portato in scena “I mille si di Maria” in 4 città<br />
diverse; anche questo è stato molto bello, portare<br />
uno spettacolo in altri posti dove non ci sono sedi<br />
della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, far conoscere quello<br />
che stiamo facendo e il messaggio degli spettacoli:<br />
è veramente una cosa speciale. Tutto questo è stato<br />
molto significativo e importante per me. Devo<br />
ringraziare Leri, Francesco , Lucia e Ciro per quello<br />
che stanno facendo per noi ragazzi”.<br />
Sette date per “Mille sì”<br />
“I mille si di Maria”, in tour in Sicilia con gli insegnanti<br />
e i giovani allievi dell’ ACSD “Danza e Musical” ,<br />
hanno ottenuto un ampio successo e sono stati<br />
proposti il 4 febbraio, nella Chiesa Sant’Agata di<br />
Caltanissetta presenti oltre 400 persone, il 13 maggio<br />
a Santa Caterina Villarmosa - Caltanisetta - in onore<br />
del centenario dell’apparizione della Madonna di<br />
Fatima con la partecipazione di 300 persone; il 14<br />
maggio Campobello di Mazara - Trapani - in onore<br />
del centenario dell’apparizione della Madonna di Fatima con oltre<br />
400 persone; il 2 giugno a Monte Carmelo, monastero dei frati dei<br />
Carmelitani (SR) 600 persone; il 13 agosto a Barcellona Pozzo di Gotto<br />
- Messina - con più di 500 persone; il 19 agosto a Torretta - Trapani -<br />
con 200 persone e infine il 16 settembre “I mille si di Maria” sono<br />
andati in scena a Serradifalco Chiesa Madre - Caltanisetta -. Positivi i<br />
commenti del pubblico dopo lo spettacolo: “Questa sera ho assistito<br />
veramente a un bellissimo musical (confermato anche da mia figlia<br />
di 5 anni) rimasta fino alla fine ad applaudire senza mai annoiarsi!<br />
Questo è il primo spettacolo veramente gradevole, lasciando stare i<br />
gusti personali e gli orientamenti religiosi, io parlo di ARTE e non di<br />
karaoke vari alla quale abbiamo assistito quasi sempre. Complimenti<br />
a voi tutti promotori “ afferma Roberto. “… non hanno fatto solo<br />
spettacolo, ma hanno trasmesso con i loro movimenti e voce una<br />
grazia divina” ha sottolineato Angela.<br />
33
e l’11 agosto<br />
c’è “Chiara di Dio”<br />
Come ogni anno, nelle ricorrenze delle feste in<br />
loro onore, Santa Chiara e San Francesco vengono<br />
ricordati con la lettura del transito e la celebrazione<br />
della Santa Messa nella cappella a loro dedicata,<br />
adiacente alla Casa del Ponte, a Santa Caterina,<br />
Caltanisetta.<br />
L’invito a partecipare a questo momento è<br />
esteso a tutta la comunità. E così l’11 agosto<br />
2017, festività di Santa Chiara d’Assisi, Padre<br />
Marko Cosentino ha celebrato la Santa<br />
Messa a cui hanno partecipato in molti. A<br />
seguire, insieme ai ragazzi che frequentano<br />
l’accademia, alcuni giovani artisti della ACSD<br />
hanno offerto ai presenti alcune scene tratte<br />
dal musical “Chiara di Dio”.<br />
fuego latino anche in Sicilia<br />
Il 30 luglio 2017 è stato richiesto<br />
dall’Amministrazione comunale di Santa<br />
Caterina Villarmosa ai giovani della ACSD<br />
“Danza & Musical” di rappresentare “Notte<br />
Gitana” di Carlo Tedeschi in piazza Garibaldi<br />
al termine di una manifestazione cittadina.<br />
Un vero successo! Le tantissime persone<br />
intervenute, quasi un migliaio, sono state<br />
travolte dalle coinvolgenti musiche e danze<br />
spagnole che hanno riempito le vie di Santa<br />
Caterina e rallegrato la serata.<br />
34
Molti amici, una famiglia: il racconto nelle parole<br />
dei ragazzi.<br />
Dal 10 luglio fino alla fine di agosto, la Fondazione Leo<br />
<strong>Amici</strong> ha messo a disposizione gratuitamente, dei giovani<br />
delle accademie di Bagheria e di Santa Caterina, la Casa<br />
del Ponte, una delle sedi distaccate della stessa, per poter<br />
fare un’esperienza di casa famiglia, così da far vivere a<br />
questi giovani dei momenti di fraternità dove potersi<br />
confrontare, raccontare e crescere insieme Queste le loro<br />
impressioni:<br />
“Quando ho raggiunto la Casa del Ponte ero emozionato,<br />
li ho conosciuto tutti quei ragazzi che mi hanno accolto a<br />
braccia aperte e a cui subito mi sono affezionato.<br />
Insieme abbiamo trascorso tre settimane fantastiche.<br />
Ci sono state molte occasioni dove io mi sono aperto e<br />
mi sono liberato di tutti i pensieri e dei dubbi che avevo.<br />
Durante il periodo della casa famiglia ho notato in me<br />
un cambiamento, una crescita. Il 30 luglio abbiamo fatto<br />
un estratto di Notte Gitana. Francesco e Leri mi hanno<br />
dato la possibilità di fare anche altri tre spettacoli.<br />
Dopo questa esperienza, sono tornato a casa <strong>come</strong> una<br />
persona diversa, credo proprio che questa esperienza mi<br />
abbia cambiato”.<br />
Salvatore (Bagheria)<br />
“L’esperienza della casa famiglia a Santa Caterina mi<br />
ha permesso di mettermi in gioco grazie allo stupendo<br />
spettacolo “Notte Gitana” e soprattutto di riscoprire<br />
l’essenza di Dio che c’è in ognuno di noi. Grazie di cuore”.<br />
Giuliana 17 anni (Bagheria)<br />
“Terminata l’accademia mi è stato proposto di andare<br />
a Santa Caterina alla Casa del Ponte, ma per motivi<br />
personali ho dovuto rifiutare. Però sapendo che il 30<br />
luglio a Santa Caterina i ragazzi avrebbero messo in scena<br />
“Notte Gitana”, sono andato a vedere lo spettacolo. E’<br />
stata una giornata bellissima. Mentre li guardavo sentivo<br />
proprio la presenza di Dio. Finito lo spettacolo nel tragitto<br />
di ritorno verso Bagheria, Nicole e Carlo, gli insegnanti<br />
dell’accademia di Bagheria, mi ripropongono di andare<br />
a Santa Caterina per fare un periodo di casa famiglia.<br />
Dopo diverse situazioni insolite riesco a partire per<br />
una settimana. Durante questo periodo sono cresciuto<br />
tantissimo, e grazie a Nicole, Carlo, Leri e Francesco<br />
ho corretto determinati comportamenti e ho imparato<br />
a fidarmi di più. Da questa esperienza mi porto a casa<br />
tantissime cose e ringrazio Carlo Tedeschi per questa<br />
opportunità che da ad ogni giovane”.<br />
Fabio 17 anni (Bagheria)<br />
“La vita movimentata della casa del Ponte è impegnativa<br />
ma al rientro dimentichi la stanchezza e sei pieno della<br />
grandezza che hai vissuto. Varcando il cancello si percorre<br />
realmente un ponte verso il cielo, l’aria pulita che si respira<br />
può solo essere celeste e voluta da Dio. E’ sempre un piacere<br />
e un onore per me, vivere e crescere con questa grande<br />
famiglia e partecipare alle iniziative che Leri e Francesco<br />
portano avanti insieme ai giovani”.<br />
Agata 20 anni (Paternò)<br />
“Questi ultimi sei mesi sono stati forse i più intensi...<br />
Un turbinio di emozioni che mi hanno fatto capire ciò<br />
che è davvero importante e ciò che voglio essere nel<br />
mio domani. Ho capito che non esiste soddisfazione più<br />
grande del donarsi completamente agli altri. Questo<br />
per me significa “fratellanza”. Sono fiera di far parte di<br />
questa realtà e ho la sicurezza di aver trovato un porto<br />
sicuro dove poter sempre trovare quella parola, quel<br />
gesto o quello sguardo capace di toccarmi il cuore”.<br />
Giuliana 17 anni (Santa Caterina)<br />
“Quest’anno è stata un’esperienza speciale, in più<br />
abbiamo messo in scena uno spettacolo in 20 giorni, io<br />
credevo di non riuscire invece alla fine è stato molto bello<br />
e divertente. Durante quelle settimane ho capito che è<br />
importante ascoltare le testimonianze degli altri. Alla fine<br />
mi sono servite tanto per crescere. Io ringrazio sempre<br />
Leri e Francesco per tutte le attività che ci propongono,<br />
soprattutto la casa famiglia che ci fa stare insieme e che<br />
ci aiuta a non disperderci e a non fare delle cattive scelte<br />
per la nostra vita”.<br />
Romina 15 anni (Santa Caterina)<br />
“Estate 2017. Un’estate indimenticabile, forse la più bella<br />
della mia vita.<br />
È iniziato tutto a Giugno, con ‘Lo Svarietà è Donna’ a cui<br />
si sono susseguite tantissime altre esperienze insieme<br />
alla mia famiglia. Li chiamo ‘famiglia’ e non ‘i ragazzi<br />
dell’accademia’ perchè non sono ragazzi qualunque e<br />
nemmeno amici....sono fratelli. La mia luce sono stati<br />
Leri, Francesco e i miei fratelli e le mie sorelle. Anche fare<br />
i Mille Sì di Maria è stato spettacolare. Non capita tutti i<br />
giorni di arrivare talmente tanto al cuore delle persone in<br />
modo tale da farci chiamare da diversi posti della Sicilia.<br />
Questo spettacolo ci ha permesso di conoscerci più a<br />
fondo e fatto capire che tutto ciò che stiamo facendo ci è<br />
stato regalato dall’alto e che è una cosa che non possiamo<br />
rifiutare.Un’altra bellissima esperienza è stata la casa<br />
famiglia. Ringrazio Carlo e Nicole, che ci hanno offerto<br />
gratuitamente le lezioni di danza e canto per la loro<br />
disponibilità, Piero e Mariangela ormai per me due figure<br />
su cui posso contare che già da qualche tempo si sono<br />
affiancati a noi e partecipano con noi a tutte le attività<br />
delle Casa del Ponte, i ragazzi di Bagheria perchè hanno<br />
fatto in modo che fossimo tutti una famiglia I miei fratelli<br />
e le mie sorelle perchè mi sono stati accanto, perchè<br />
abbiamo saputo parlarci, ascoltarci e confrontarci”.<br />
Chiara 17 anni (Santa Caterina)<br />
<strong>35</strong>
MOSTRA NAZIONALE ITINERANTE<br />
Riprende il suo tour in Italia<br />
“+Sé-Io=Pace” nuove tappe nel 2017<br />
a Volterra dal 3 all’11 novembre, Logge Palazzo Pretorio<br />
a Modena dal 2 al 16 dicembre, Galleria Europa<br />
Riprende il suo tour, dopo aver toccato Pesaro, Assisi, Foggia<br />
e Teramo, Milano, Rimini, Trento, la mostra nazionale<br />
itinerante “+Sé-Io=Pace” sui temi della pace, condivisione,<br />
del rispetto dell’altro diverso da sé, rivolta a tutti ma in particolar<br />
modo ai giovani.<br />
“+Sé-Io=Pace” nel 2017 toccherà le seguenti città: Volterra dal<br />
3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio (con il patrocinio del<br />
Comune di Volterra e della Regione Toscana) Modena, dal 2 al 16<br />
Dicembre alla Galleria Europa in Piazza Grande (con il patrocinio<br />
del Comune di Modena e dalla Regione Emilia Romagna).<br />
La mostra è promossa dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione<br />
riconosciuta e patrocinatrice sul territorio nazionale di numerose<br />
iniziative di promozione sociale) – sostenuta operativamente<br />
dall’Associazione Dare - e si avvale della straordinaria<br />
partecipazione del pittore, regista e scrittore Carlo Tedeschi<br />
(Artista per la pace nel 1991, Premio Borsellino per la pace nel<br />
2009) che gentilmente ha messo a disposizione alcune sue opere<br />
provenienti da collezioni private italiane e straniere e si è reso<br />
disponibile ad incontrare i numerosi giovani che sinora l’hanno<br />
visitata.<br />
Infatti, migliaia sono stati gli studenti, altrettanti i visitatori<br />
italiani e stranieri che hanno visionato la mostra durante le<br />
altre tappe nel corso delle quali i ragazzi delle varie città hanno<br />
consegnato le lettere della pace e ricevuto la t-shirt con il logo,<br />
creando un ideale trait d’union con i loro coetanei di altre realtà.<br />
L’esposizione si muove su due linee guida: stimolare una crescita<br />
comune, di tutta la cittadinanza, improntata alla condivisione<br />
e reciproca considerazione, oltre ad un impegno quotidiano,<br />
da portare avanti nelle proprie città, in favore della pace; nelle<br />
36
scuole, oltre rispetto dell’altro, promuove il superamento<br />
delle prevaricazioni e dei fenomeni di bullismo. Ad assumere<br />
questo ruolo saranno chiamati anche gli studenti delle scuole<br />
di Volterra e di Modena.<br />
PERCHÈ LA MOSTRA<br />
La mostra ha preso avvio in un periodo in cui l’ONU stava<br />
dibattendo il progetto di Dichiarazione della pace quale<br />
diritto umano fondamentale. Nel dicembre 2016 l’Assemblea<br />
Generale delle Nazioni Unite ha definitivamente approvato<br />
la Dichiarazione sul diritto a godere della pace. Nel preambolo<br />
si riconosce che la pace non è solo assenza di conflitto, ma<br />
richiede anche un processo partecipatorio positivo e dinamico,<br />
in cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti<br />
in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione.<br />
(A/C.3/71/L.29, Preambolo).<br />
“+ sé – io = pace” usufruisce della vasta produzione del noto<br />
pittore, regista e scrittore (suo “L’uomo dal turbante rosso”<br />
menzione speciale Premio Cesare Pavese) che propone<br />
un percorso interiore, culminando nella rappresentazione<br />
della pace, raggiunta attraverso un cammino progressivo<br />
dell’essere. Così da “L’Albero” sino a “Il volo della pace” e la concretizzazione<br />
del concetto di pace con il dipinto “Madre Lupa” creato appositamente per<br />
questa esposizione, il visitatore potrà immergersi nella “poetica pittorica” di<br />
Tedeschi, artista versatile, che unisce e raccoglie nel tratto tutta la sua ricchezza<br />
espressiva. “Tedeschi è un artista che si addentra nelle tematiche socioculturali<br />
del panorama contemporaneo e condensa nella sua visione eclettica<br />
i tre principali tempi verbali: passato – presente – futuro – spiega una delle<br />
tre curatrici, la prof.ssa Laura Mochi, affiancata da prof.ssa Antonella Di<br />
37
Muoio e Marisa Bovolenta -. Nel suo dialogo sintetizza le più svariate correnti artistiche,<br />
con riferimenti ai grandi artisti del passato. In una interiorizzazione universale, spazia dai<br />
primordiali graffiti all’arte figurativa, dall’arte informale al surrealismo. La sua arte è visione<br />
vivibile di una totalità in evoluzione, che da invisibile diviene visibile, e quindi condivisibile”.<br />
IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE<br />
Alla visione della mostra e per i temi trattati, sono invitati gli studenti della scuola primaria<br />
(classi quinte) e secondaria di primo e secondo grado. All’interno della mostra è posizionata<br />
una teca in plexiglas che accoglie la “lettera della pace”. Ogni classe porterà con sè la<br />
lettera, redatta dagli studenti, che rappresenterà la volontà e i desiderata dei ragazzi<br />
sul tema. Per ogni lettera sarà consegnata la t-shirt dell’evento. La maglietta della pace,<br />
riproducente il logo della mostra, diviene essa stesso strumento educativo: firmata dagli<br />
studenti e tenuta in classe rappresenta una sorta di “patto” per una crescita comune nella<br />
condivisione e nel rispetto reciproco. Le lettere, decorate anche con disegni, sono poi<br />
raccolte in un volume che porta il titolo della città che la mostra avrà toccato. Nella città<br />
successiva, raggiunta dall’esposizione, il volume entra a far parte del percorso espositivo e<br />
sarà consultabile dal pubblico.<br />
Info Mostra “+ sé – io = pace”<br />
Volterra dal 3 all’11 Novembre, Logge Palazzo Pretorio<br />
(Orari: dalle 10.00 alle 13 e dalle 16.00 alle 19.00 tutti i giorni)<br />
Modena, dal 2 al 16 Dicembre alla Galleria Europa - Piazza Grande<br />
(Orari: lun-sab 9.00-13.00 lun e giov fino alle 18.30)<br />
Ingresso libero – visita ogni giorno gratuita con le curatrici<br />
Scuole su prenotazione al tel. 338-1014508<br />
Ufficio stampa 338-1014508 facebook: @piusemenoiougualepace<br />
38
SACRO SUBLIME<br />
49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo<br />
“Sacro sublime” è il titolo della mostra, apertasi a giugno 2017 e tuttora in corso, al Santuario di<br />
San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. L’esposizione racchiude 49<br />
opere di Carlo Tedeschi, riguardanti diversi periodi della sua attività di pittore e che propongono un<br />
viaggio verso la sublimazione del Sacro con un percorso affascinante e coinvolgente per il visitatore.<br />
39
Nel febbraio 2016 Foggia aveva accolto la mostra nazionale “+SE’-<br />
IO=PACE” (patrocinata dal Comune di Foggia e dalla Regione<br />
Puglia) sostenuta dall’Associazione Umanitaria Dare e promossa<br />
dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione riconosciuta) che hanno<br />
utilizzato le opere di Carlo Tedeschi per affrontare il tema della<br />
pace con i giovani. Le 49 opere proposte al Santuario di San<br />
Michele Arcangelo a Monte S. Angelo esprimono la poliedricità<br />
dell’artista anche sotto il profilo prettamente iconografico.<br />
Egli infatti, passa dal figurativo all’astratto e al surrealismo<br />
con semplicità, con un’agilità stilistica che ricollega alle porte<br />
della sublimazione, ovvero offrendo al visitatore un percorso di<br />
estraniazione dall’immanente per, una volta ripulita la sensibilità<br />
dalla materia, ricollegarsi con occhi nuovi al divino e quindi cogliere<br />
il messaggio che porta alla comprensione e ad un livello superiore.<br />
Le opere in esposizione così compongono un percorso che inizia<br />
dall’universo, dal nucleo, dai pianeti, dall’origine, passando dai<br />
toni del blu ai colori più caldi e offrendo in visione alcuni quadri che<br />
figurano anche nella mostra nazionale itinerante SE’-IO=PACE.<br />
All’interno infatti, anche quattro incisioni e la proposta di “Madre<br />
lupa” il quadro inedito della pace, suo ultimo lavoro, che conclude<br />
la Mostra Nazionale in ogni sua tappa italiana. Carlo Tedeschi sta<br />
attualmente lavorando alla realizzazione di un dipinto, olio su<br />
tela, dedicato all’Arcangelo San Michele e che prossimamente<br />
verrà presentato pubblicamente e donato ai Padri Micheliti del<br />
Santuario di Monte S.Angelo.<br />
Facebook: @piusemenoiougualepace<br />
dal diario di una curatrice...<br />
Ho attraversato tutta la penisola con la mostra<br />
+Se-Io= Pace di Carlo Tedeschi, ancora in<br />
itinere, partendo dal Centro Italia, con tappe<br />
intermedie ero approdata a Trento, Milano, ed anche<br />
a Foggia. Ora sono qui a Monte Sant’Angelo ( FG )<br />
dove, attiguo all’ingresso del Santuario dedicato al<br />
principe delle milizie celesti, S. Michele Arcangelo,<br />
vi è lo spazio espositivo, offerto dal Rettore della<br />
Basilica, padre micaelita, Ladislao Suchy, della mostra<br />
personale di Carlo Tedeschi “SACRO SUBLIME”.<br />
È una selezione di tele tratte dalla vastissima<br />
produzione pittorica del maestro che usa ogni<br />
forma d’arte per evangelizzare e condividere la sua<br />
profonda fede cattolica. Il trascendente è declinato<br />
in una visione-reale che apre interessanti spunti<br />
di connessione tra le fonti religiose-scientifiche e<br />
storiche e ciò che si ritiene insondabile. Il maestro<br />
dispiega con chiarezza nel suo, ormai consueto<br />
linguaggio universale e con candore anticipa, nella<br />
sua totale comprensione e coerente semplicità, la<br />
risoluzione dell’umanità, nel suo divenire. Fede e<br />
scienza e Scienza e fede al servizio della Verità di Colui<br />
che ha ideato, Progettato e realizzato Tutto.<br />
Al tramonto la luce vivida del sole entra nella mostra<br />
e si unisce all’effetto-luci dell’allestimento curato<br />
personalmente dall’artista nei minimi dettagli e<br />
realizzato con la collaborazione di Vincenzo Sivieri,<br />
Stefano Calaon e altri volontari della “Dare”.<br />
Le persone, attratte, entrano a frotte, alcune si fanno<br />
il segno della croce altre affermano di percepire una<br />
particolare sensazione di pace e, non ultimi, coloro<br />
che dimostrano apertamente la loro commozione<br />
ed esprimono <strong>come</strong> si sono sentiti compresi, capiti e<br />
inclusi nel loro intimo nel messaggio dell’artista.<br />
Appoggio a questa pagina il mio continuo<br />
sorprendermi per ciò che l’artista riesce a trasmettere<br />
con le sue opere: le riflessioni dei visitatori tratte da<br />
vox populi ne sono solo una parziale testimonianza.<br />
Prof. Laura Mochi<br />
40
...ai commenti dei visitatori<br />
In questo luogo che trasmette pace e serenità si avverte la presenza<br />
di Dio ed il suo meraviglioso creato. Complimenti al pittore.<br />
Antonietta<br />
Un momento di riflessione, un aiuto allo Spirito. In un momento<br />
dove se ne sente una grande necessità. Grazie per la dolcezza e la<br />
gentilezza.<br />
Marica<br />
Attirata da questa mostra ne ricevo un’energia grandissima. Guidata<br />
nella visita, arricchisco il mio spirito. Complimenti all’artista e grazie<br />
per il voler condividere il suo pensiero.<br />
Lucia Selvi e Toscano<br />
Duino (TS)<br />
Mi trema il cuore.<br />
trattengo a stento le lacrime.<br />
La pace avvolge, consola, riempie l’anima.<br />
Ogni quadro mi racconta la verità più grande,<br />
mi parla Dio, mi parla d’amore.<br />
Lo stesso amore che donate senza riserva a noi giovani<br />
e a chiunque incontrate.<br />
Grazie perchè siete casa, punto ferma, esempio, fratelli, amici sinceri.<br />
Grazie Carlo per la tua testimonianza viva,<br />
e per la tua instancabile dedizione.<br />
Mi date la certezza che si può ricominciare sempre,<br />
per dare un senso vero ad ogni giorno.<br />
Una ragazza in cerca della sua Strada.<br />
Sara<br />
41
Martedì 18 luglio 2017<br />
LA MOSTRA NEL SANTUARIO I QUADRI DEL POLIEDRICO ARTISTA CARLO TEDESCHI<br />
Sacro e sublime<br />
tra arte e fede<br />
a Monte S.Angelo<br />
La «creazione» in 49 opere<br />
sublime» è il<br />
titolo della mostra,<br />
allestita fino al 30<br />
settembre nel Santuario<br />
di San Mi-<br />
«Sacro<br />
chele Arcangelo di Monte Sant'Angelo.<br />
In esposizione 49 opere di<br />
Carlo Tedeschi, scelte tra le 500<br />
della sua produzione. La mostra<br />
presenta un viaggio nella poetica<br />
pittorica di Carlo Tedeschi, personaggio<br />
legato al mondo dell’arte,<br />
dalla scrittura del e teatro e dello<br />
spettacolo che trova nella pittura<br />
un momento di riflessione ed<br />
espressione della sua profonda<br />
Il pittore sta realizzando<br />
una tela sull'arcangelo<br />
che sarà donato ai<br />
Padri Micheliti<br />
vitalità.<br />
Le 49 opere esprimono la poliedricità<br />
dell'artista anche sotto il<br />
profilo prettamente iconografico.<br />
Tedeschi infatti, passa dal figurativo<br />
all'astratto e al surrealismo con<br />
semplicità, con un'agilità stilistica<br />
che ricollega alle porte della sublimazione,<br />
ovvero offrendo al visitatore<br />
un percorso di estraniazione<br />
dall'immanente per, una volta<br />
ripulita la sensibilità dalla materia,<br />
ricollegarsi con occhi nuovi al<br />
divino e quindi cogliere il messaggio<br />
che porta alla comprensione e<br />
ad un livello superiore.<br />
I lavori in esposizione così compongono<br />
un percorso che inizia<br />
dall'universo, dal nucleo, dai pianeti,<br />
dall'origine, passando dai<br />
toni del blu ai colori più caldi.<br />
Carlo Tedeschi sta attualmente<br />
lavorando alla realizzazione di<br />
SACRO<br />
SUBLIME<br />
Alcune delle<br />
opere in<br />
mostra nel<br />
santuario di<br />
San Michele<br />
a Monte<br />
Sant'Angelo<br />
un dipinto, olio su tela, dedicato<br />
all'Arcangelo San Michele e che<br />
prossimamente verrà presentato<br />
pubblicamente e donato ai Padri<br />
Micheliti del Santuario.<br />
Nel febbraio 2016 Foggia aveva<br />
accolto la mostra nazionale «+Sé-<br />
Io=Pace» (patrocinata dal Comune<br />
di Foggia e dalla Regione Puglia)<br />
sostenuta dall’Associazione<br />
Umanitaria Dare e promossa dalla<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong> (fondazione<br />
riconosciuta) che hanno utilizzato<br />
le opere di Carlo Tedeschi per<br />
affrontare il tema della pace con i<br />
giovani.<br />
Carlo Tedeschi è artista versatile<br />
apprezzato nel panorama culturale<br />
italiano ed internazionale contemporaneo.<br />
Uomo di cultura è<br />
scrittore, regista, autore teatrale,<br />
pittore. Il suo impegno per la promozione<br />
dei valori della pace e dei<br />
diritti umani gli è valso i riconoscimenti<br />
«Artista per la pace» nel<br />
1991 e «Premio Borsellino per la<br />
pace» nel 2009.<br />
Con il supporto dell’Associazione<br />
Dare e attraverso la Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong> Carlo Tedeschi ha favorito<br />
numerose azioni a sostegno<br />
delle popolazioni del Kenya, dello<br />
Zambia e offerto altrettanti aiuti<br />
concreti al Lago di Monte Colombo<br />
(Rimini), dove ha sede la Fondazione,<br />
a centinaia di bambini di<br />
Chernobyl, a minori in affido in<br />
collaborazione con le istituzioni<br />
per accogliere, curare ed assistere<br />
centinaia di bambini orfani e<br />
profughi durante la guerra dei<br />
Balcani.<br />
L’esposizione, ad ingresso libero,<br />
rimarrà aperta tutti i giorni alle<br />
9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle<br />
19,30, ad agosto prevista apertura<br />
serale fino alle 23.<br />
42
LETTERE<br />
una vocina...d’amore: lettera dalla Sicilia<br />
Santa Caterina Villarmosa, 10 settembre 2017<br />
Cari,<br />
siamo Maria Angela e Piero, una coppia di<br />
Santa Caterina Villarmosa sposata da sei anni<br />
che desidera ringraziare la fondazione Leo <strong>Amici</strong> e<br />
l’associazione Dare, per quanto noi e la nostra comunità<br />
abbiamo l’opportunità di vivere con la realtà della<br />
Casa del Ponte. Vorremmo farlo raccontando la nostra<br />
esperienza di quest’ultimo anno. Conosciamo Leri e la<br />
realtà della Casa del Ponte agli inizi di Dicembre, per caso<br />
veniamo a conoscenza del corso di dizione e decidiamo<br />
di iscriverci. Il caso...<br />
Durante una delle prime lezioni Leri ci racconta della sua<br />
storia e di quella di suo marito Francesco, della Casa del<br />
Ponte, della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, dell’Associazione<br />
Dare; ci mostra la Cappella dedicata a San Francesco e<br />
Santa Chiara. Rimaniamo letteralmente meravigliati<br />
nell’apprendere che dei giovani del nord vengano a vivere<br />
a Santa Caterina, un povero paesino del sud, abituati<br />
semmai a vedere partire tanti giovani di Santa Caterina<br />
verso il nord Italia e il nord Europa. Le motivazioni del<br />
loro trasferimento, poi, ci lasciano profondamente<br />
colpiti e intimamente commossi: rinunciare alle proprie<br />
vite “normali”, alle proprie famiglie, ai propri amici, ai<br />
propri luoghi, per offrirsi a Dio, per vivere il Vangelo e<br />
dedicarsi al prossimo nella quotidianità, è una scelta di<br />
vita coraggiosa che rompe il modello comune a cui oggi<br />
siamo abituati. Torniamo a casa affascinati, entusiasti,<br />
colmi di gioia per un incontro che subito si manifesta<br />
nelle nostre emozioni e nelle nostre sensazioni <strong>come</strong> una<br />
“luce”, un “segno” di Dio, una realtà nuova che sentiamo<br />
subito il bisogno di conoscere, percorrere, accogliere.<br />
Per comprendere pienamente il nostro percorso,<br />
dobbiamo tornare a due anni fa. Agli inizi di Agosto,<br />
apprendevamo la devastante notizia che l’unica sorella<br />
di Maria Angela che a soli 34 anni si era ammalata di<br />
un tumore incurabile. La realtà delle nostre vite veniva<br />
sconvolta. Dopo pochi mesi di cure palliative e le<br />
nostre incessanti preghiere, la sorella di Maria Angela<br />
ci lascia. All’angoscia, alla paura, alla tensione di quei<br />
mesi si sostituiscono la tristezza, lo sconforto, il vuoto<br />
incolmabile che lascia una ragazza che amava la vita, che<br />
fin dall’inizio, segretamente consapevole del suo infausto<br />
destino, e sino all’ultimo istante di lucida coscienza, non<br />
ha fatto mancare a noi e ai suoi genitori il buon umore,<br />
l’ottimismo, l’amore. È stata curata al centro tumori<br />
di Milano, dove ha conosciuto una piccola comunità<br />
di suore devote alla Madonna di Lourdes e un grande<br />
sacerdote, i quali ogni giorno offrono immancabilmente<br />
un prezioso e forte sostegno spirituale ai pazienti ed ai<br />
familiari. Credente ma non molto vicina alla Chiesa, a<br />
Milano vive una profonda ed intensa esperienza di fede<br />
che la rende forte e determinata ad affrontare l’epilogo<br />
del suo triste destino in questa terra. Durante questa<br />
dolorosa esperienza, che ci ha resi consapevoli di alcuni<br />
aspetti e valori della vita che forse solo nella sofferenza<br />
è possibile vedere con chiarezza, abbiamo avvertito<br />
sempre la presenza di Dio con noi.<br />
Successivamente abbiamo sentito forte il desiderio<br />
di recarci a Lourdes per ricevere un conforto spirituale<br />
e per chiedere a Nostra Signora di intercedere per la<br />
guarigione di Maria Angela, che dal 2014 soffre di una<br />
patologia della quale non si conoscono cause e rimedi<br />
definitivi. Ma a Lourdes siamo andati anche per offrire a<br />
Dio, attraverso Maria, la nostra vita, il nostro servizio, i<br />
nostri umili talenti il nostro impegno quotidiano, il nostro<br />
amore per il prossimo, chiedendo di capire quale fosse il<br />
nostro reale “ruolo” in questa vita per essere parte attiva<br />
nel Suo “Disegno”. A Lourdes viviamo un’esperienza<br />
spirituale intensa, avvertiamo la potente energia di<br />
amore e di pace che è presente in questo luogo sacro.<br />
Torniamo felici, rigenerati, grati a Dio e a Maria di questa<br />
grazia. Qualche giorno dopo il nostro viaggio a Lourdes<br />
casualmente abbiamo l’opportunità di incontrare un<br />
medico specialista che individua le cause della patologia<br />
43
LETTERE<br />
di Maria Angela, fornendole una strada nuova che,<br />
sebbene preannunciata lunga, sembra decisiva per la sua<br />
guarigione. Il caso... Oggi Maria Angela sta decisamente<br />
meglio e noi siamo profondamente grati a Dio e a Maria<br />
per questa grazia.<br />
Durante il Natale del 2016, Leri ci invita ad assistere<br />
in chiesa allo spettacolo “Greccio”, durante il quale<br />
rimaniamo positivamente impressionati della bellezza<br />
dello spettacolo e della bravura dei ragazzi. In seguito,<br />
la visita al Presepe nel giardino della Casa del Ponte ci<br />
consente di conoscere anche Lucia, Francesco e Ciro.<br />
Qualche settimana dopo assistiamo nella chiesa di<br />
S.Agata a Caltanissetta allo spettacolo “I Millle Sì di<br />
Maria”, durante il quale i nostri cuori si colmano di<br />
gioia e commozione. E anche questa volta avvertiamo<br />
intensamente che questa straordinaria esperienza non è<br />
frutto del caso perché quella sera stavamo rinunciando<br />
ad assistere allo spettacolo. Poco prima dell’inizio però<br />
una vocina ci suggerisce di partecipare comunque. Alla<br />
fine dello spettacolo, molto emozionati, comprendiamo<br />
che in quella bellezza, in quella poesia, in quelle<br />
musiche, in quei canti, in quei gesti, negli occhi di quei<br />
ragazzi, c’era Dio che si manifestava parlando all’intimo<br />
dei nostri cuori. Ringraziamo Dio per quella vocina e per<br />
quello che ha prodotto sino ad oggi.<br />
Incominciamo così a frequentare maggiormente Leri,<br />
Francesco, Ciro e Lucia viviamo dei bei momenti di<br />
condivisione delle nostre esperienze di vita. Qualche<br />
settimana prima di Pasqua ci propongono di partecipare<br />
al Saggio di fine anno con lo spettacolo “Lo S...<br />
varietà è donna” e poi alla “Via Crucis Via lucis”. Dopo<br />
averci pensato diversi giorni e messo da parte timori e<br />
timidezze, abbiamo sentito il desiderio di dire sì, con<br />
la convinzione che forse stavamo, nel nostro piccolo,<br />
iniziando a lavorare concretamente per Dio, per il Suo<br />
Disegno, a dare cioè parte di noi stessi per gli altri, per<br />
i giovani, per la comunità, a contribuire per trasmettere<br />
il Suo grande messaggio d’amore al cuore del prossimo.<br />
E così dopo la “Via Crucis Via Lucis” a Pasqua, in<br />
occasione della quale quale abbiamo conosciuto<br />
anche Nicole e Carlo, un’altra coppia straordinaria che<br />
opera a Bagheria, partecipiamo con un piccolo ruolo<br />
ai “I Millle Sì di Maria” in diversi posti della Sicilia, a<br />
giugno e ad agosto a “Lo S...varietà è donna” e a luglio<br />
a “Notte Gitana”. Così, abbiamo iniziato ad assistere<br />
al lavoro instancabile di Leri, Francesco, Ciro e Lucia<br />
e dei ragazzi che frequentano la Casa del Ponte: i<br />
corsi quotidiani di danza, recitazione, canto, ecc. con i<br />
bambini e i ragazzi, l’organizzazione dei due saggi di fine<br />
anno, la preparazione delle scenografie, dei costumi,<br />
le prove, la corale alla messa della domenica, il lavoro<br />
per mantenere sempre in ordine la casa e il giardino.<br />
Abbiamo apprezzato la loro professionalità, la loro<br />
serietà, la dedizione in ogni attività, la creatività, la<br />
fantasia e la serenità nel superare le difficoltà, il senso<br />
della bellezza, l’amore per i ragazzi, il valore dell’amicizia,<br />
della fratellanza, del rispetto degli altri e delle regole, lo<br />
spirito di accoglienza e della solidarietà, l’importanza<br />
della condivisione, l’armonia della preghiera comune,<br />
che ci hanno portato ad intraprendere un cammino<br />
comune dal quale è nata una amicizia vera.<br />
La Casa del Ponte è per la comunità di Santa Caterina<br />
un’occasione difficilmente ripetibile, una grazia che Dio<br />
ha voluto donarci, una realtà che non è nata per caso<br />
e che è cresciuta tanto fra molte difficoltà e diffidenze<br />
iniziali, che oggi è un punto di riferimento per molti<br />
ragazzi e per le loro famiglie. È una realtà sana che ha<br />
bisogno di sostegno perché in grado di offrire ai giovani<br />
una formidabile alternativa di crescita artistica, culturale,<br />
umana e spirituale. In essa si respira il bene, la bontà, la<br />
carità, l’amore che ci ha insegnato nostro Signore Gesù.<br />
Maria Angela e Piero<br />
44
Magica Monte Colombo<br />
Il mondo dello spettacolo è una cosa meravigliosa, mi sono innamorata del palco, degli amici che si trovano e che ti<br />
accompagnano e non ti abbandonano, Monte Colombo mi ha insegnato a vederlo veramente con il cuore capendo<br />
che è la cosa più bella che c’è...<br />
L’esperienza fatta con Silvia ci ha fatto apprezzare veramente il Signore! Ora sono sicura, Dio c’è! Monte Colombo è<br />
una delle tappe su cui Lui è passato e ha lasciato bellezza fra la natura, il teatro e la compagnia! C’è un dolce profumo<br />
che passa al “lago di Monte Colombo” e che ha “Bagnato” ognuno di voi…! Nel lago si sente, è il profumo della magia<br />
e della vera bellezza che ti da’ la certezza che Dio c’è e ti porge la mano… Il lago è un posto colorato, <strong>come</strong> se il Signore<br />
ha preso il pennello e <strong>come</strong> un pittore l’ha dipinto a modo suo…! È speciale, si sente e si vede, dall’amore degli abitanti<br />
e dall’energia che c’è fra loro…<br />
Queste sono le nostre idee sul lago, veramente crediamo che sia un posto magico e che voi siete speciali anzi super<br />
speciali! Quando siamo venuti, il 18 dicembre, è stato un giorno indimenticabile, in noi si è aperto il cuore e la passione<br />
per il teatro in modo veramente forte e indispensabile, abbiamo subito deciso di ritornare! Vogliamo sapere di più,<br />
sulla storia del Lago, su Leo, su di voi, vogliamo conoscervi scoprire chi siete, la vostra storia la vostra esperienza e il<br />
perché avete deciso di fare Teatro in questo modo speciale invece di diventare ballerini professionisti e famosi attori e<br />
musicisti!!! Vogliamo sapere cosa a voi ha colpito della storia del lago, di Leo e dei musicals dedicati a Dio!!!<br />
Noi desideriamo tanto tornare per vivere l’esperienza fantastica che<br />
Dio ci : “permetterà di vivere !!!”. Grazie !!!<br />
Anna, Giulia, Elisa, Giovanni e Nicolò - Padova<br />
Ecco qua siamo giunti alla fine di questa esperienza di convivenza in casa famiglia.<br />
Volevo ringraziarti perché <strong>come</strong> sempre instancabilmente ti sei occupato dei miei figli e di tutti i<br />
ragazzi! Per me non è stato mai scontato tutto questo.<br />
Oggi quando sono andata a prenderli ho avuto un po’ di malinconia perché per quanto sono contenta<br />
che sono tornati a casa, sono altrettanto dispiaciuta perchè sono certa che questa esperienza se viene<br />
vissuta nel verso giusto è la cosa più bella che un giovane possa vivere!<br />
Spero tanto che facciano tesoro di quello che hanno vissuto e di ciò che hanno imparato convivendo<br />
con altri giovani e vivendo con te.<br />
La mia malinconia è passata quando Andrea all’arrivo a casa mi abbraccia e mi dice: “mi siete mancati.”<br />
Grazie infinite, anch’io cercherò di fare sempre del mio meglio con loro e spero che poi possano<br />
raccogliere sempre più frutti e portarli a te!<br />
Un abbraccio di cuore.<br />
Francesca<br />
una mamma<br />
45
Le buone novelle, l’angelo azzurro e la gallina morta...incuriosisce e appassiona il lettore il nuovo libro di Carlo<br />
Tedeschi, seguito di Leo, l’uomo senza tempo editato lo scorso anno. Il sequel, quasi pronto per la<br />
stampa, e’ qui anticipato in un paio di capitoli per gentile concessione dell’autore. Buona lettura.<br />
ALLA SEQUELA<br />
DI GESÙ<br />
Pur rimanendo attenta al presente<br />
ma protesa sempre al futuro per la<br />
realizzazione dei propri valori, anche<br />
per Daniela, <strong>come</strong> per Carlo, tuffarsi<br />
nel passato costituiva una sorta di<br />
“esame di coscienza generale” più<br />
ampio e complesso di quello personale<br />
di ogni giorno.<br />
Col senno dell’oggi, infatti, si potevano<br />
valutare meglio i fatti di ieri.<br />
Fatti a volte così grandi o particolari<br />
da non poterli interpretare nella loro<br />
totalità e nel loro vero significato nel<br />
momento o attimo contingente in cui<br />
avvenivano.<br />
Daniela era altresì protesa nell’aiutare<br />
gli altri alla realizzazione dei loro<br />
valori e soprattutto alla realizzazione<br />
dell’opera che non avrebbe mai dovuto<br />
rimanere sospesa nel tempo ma<br />
giungere ad un proprio compimento,<br />
per poter costruire un ponte e, in un<br />
secondo futuro ancor più lontano,<br />
essere utile e servire tante altre<br />
persone.<br />
Si ricordò così Daniela, ancora una<br />
volta, di Marisa, la sua catechista - l’<br />
“angelo azzurro” dell’ospedale dove fu<br />
ricoverata -, e di ciò che in quel tempo<br />
capiva e assimilava con la mente ed il<br />
cuore di bambina: “Se avessi potuto<br />
conoscere io Gesù l’avrei seguito?<br />
Se fosse stato così “<strong>come</strong>” lo avrei<br />
seguito? Cosa avrei dovuto, potuto o<br />
voluto fare per lui?”<br />
Non potendo fare certo un salto nel<br />
tempo di duemila anni, non le restava<br />
che assimilarne la personalità e<br />
l’insegnamento attraverso la “buona<br />
novella” non trascurando e non<br />
vergognandosi di ciò che le scaturiva<br />
nel profondo del suo cuore.<br />
C’era però qualcosa in più nella sua<br />
vita: Leo.<br />
Nel suo esempio d’amore cristiano in<br />
qualche modo glielo rappresentava e<br />
dunque si poteva ritenere fortunata in<br />
quanto avrebbe potuto sperimentare<br />
in quel contesto chi avrebbe potuto<br />
essere e divenire alla sequela di Gesù.<br />
Contemporaneamente aveva anche<br />
pensato che tutti avrebbero dovuto<br />
avere tale opportunità ma, pur con<br />
i suoi occhi di bambina, si era resa<br />
conto che l’uomo in genere, una volta<br />
raggiunto il suo scopo, dopo aver<br />
ottenuto quello che desiderava o ciò<br />
di cui necessitava, tornava alla sua vita<br />
di sempre richiudendo in un cassetto<br />
anche la gratitudine.<br />
Eppure tutti coloro - a lei sembrava la<br />
maggior parte - che si comportavano<br />
così, incontrati nuovamente anche per<br />
caso a distanza di tempo – a volte anni<br />
- affermavano di non aver mai potuto<br />
dimenticare.<br />
“Chi mi ha incontrato anche un volta<br />
non mi dimentica più.”<br />
Daniela non poteva nemmeno porsi<br />
il problema di dimenticare qualcosa<br />
di Leo. Tutto scorreva in lei ed era<br />
naturale considerarlo uno di famiglia,<br />
sia per la sua persona così vicina a lei<br />
e alla sua casa, che per il suo “modo”<br />
di essere, sia per le “buone novelle”<br />
che sembravano ripescate da Leo<br />
direttamente dal cielo sia per quella<br />
variegata e infinita moltitudine di<br />
persone - grande famiglia - che<br />
ruotava intorno a lui.<br />
Tutti avrebbero dovuto sapere e<br />
conoscere questa grande novità di Leo<br />
che a lei pareva così “antica”.<br />
Così almeno pensava la sua mente<br />
che, trasmigrando quei pensieri<br />
verso il cuore, lo riempiva di essi ma,<br />
soprattutto, dei sentimenti che le<br />
scaturivano. Spesso sentiva il cuore<br />
gonfio di lui e della grandezza di Dio<br />
che le ispirava e, pur rimanendo critica<br />
nella sua integrità di discernimento,<br />
esattamente <strong>come</strong> i figli con i genitori,<br />
i giovani con il mondo che li circonda,<br />
si manteneva comunque sempre<br />
presente a se stessa, vagliando ogni<br />
situazione attraverso la propria<br />
ragione, la propria personalità che<br />
man mano andava modellandosi, la<br />
propria coscienza, la propria fede.<br />
Come la sua mamma che, pur avendo<br />
ormai scelto di dare la propria totalità<br />
a quell’opera meravigliosa e alla<br />
meravigliosa creatura che la guidava,<br />
ne era l’esempio.<br />
DUE MOMENTI PARTICOLARI<br />
DELLA VITA DI LEO<br />
A questo punto il vagabondare di<br />
Daniela tra un ricordo e l’altro sobbalzò<br />
ad un’immagine evocata nella sua<br />
mente. Scoppiò anche a ridere: era<br />
presente quando il gioielliere del<br />
Corso Cento Celle di Civitavecchia<br />
aveva raccontato di non aver mai<br />
visto, neanche nei film, una scena<br />
<strong>come</strong> quella!<br />
Leo, mentre camminava da solo, era<br />
arrivato nei pressi della vetrina della<br />
46
gioielleria – ed era per questo che il<br />
gioielliere aveva potuto godere della<br />
scena in tutta la sua spettacolarità<br />
– quando alle sue spalle arrivò un<br />
giovane di corsa che, raggiuntolo,<br />
allungò da dietro un braccio e con la<br />
mano cercò di strappare dal petto di<br />
Leo quello che gli era sembrato un<br />
prezioso gioiello.<br />
Pur colto di sorpresa e alla sprovvista,<br />
Leo non fece passare mezzo secondo:<br />
afferrò velocemente la mano del<br />
ragazzo e, con una forza indicibile,<br />
ruotandolo da dietro in avanti, lo fece<br />
volare in aria.<br />
Il malcapitato finì a terra davanti<br />
a lui, fece un botto pauroso e tutti<br />
i passanti che si erano fermati<br />
sentirono nitidamente anche il<br />
gioielliere all’interno del negozio il<br />
verso gutturale provenirgli da dentro:<br />
Aaah!<br />
Il ragazzo a pancia all’aria dopo avere<br />
sbattuto il sedere e la schiena, non<br />
voltandosi nemmeno a guardare colui<br />
che aveva fatto saltare per aria il colpo,<br />
con un balzo all’inpiedi, cominciò a<br />
scappare correndo furiosamente.<br />
Daniela si era tanto<br />
stupita di quell’azione<br />
di Leo, ma già altre<br />
volte aveva potuto<br />
ammirare la sua forza,<br />
non solo quella morale.<br />
L’aveva anche<br />
“salvata”, ad esempio<br />
precedendo di un<br />
attimo l’esplosione di<br />
una lite in un bar, da<br />
momenti drammatici<br />
che avrebbero<br />
potuto coinvolgerla,<br />
trascinandola lontano...<br />
Accanto a tanta forza<br />
Daniela ben sapeva<br />
che c’era comunque<br />
altrettanta dolcezza,<br />
tenerezza, <strong>come</strong><br />
quando – da piccola<br />
– tenendola sulle sue<br />
ginocchia le aveva tolto<br />
i dentini da latte senza farle alcun<br />
male.<br />
Come quando le teneva la mano in<br />
segno d’amore e protezione: una<br />
mano grande la sua rispetto a quella<br />
di Daniela.<br />
La mano di un lavoratore, ruvida e<br />
callosa, che sapeva però stringere e<br />
accarezzare con infinita delicatezza!<br />
Leo aveva sentimenti così diversi<br />
dagli altri uomini!<br />
E così diversi anche dagli altri papà del<br />
mondo!<br />
Forse un papà che amava<br />
profondamente poteva somigliargli,<br />
ma Leo vinceva sempre per costanza,<br />
presenza, dedizione.<br />
Non si stancava mai, e mai<br />
interrompeva l’erogazione della sua<br />
cura.<br />
Mai un moto di stizza, di nervoso pur<br />
sapendo anche essere severo.<br />
Quando e se avesse dovuto<br />
rimproverare sarebbe sembrato quasi<br />
la supplica rassicurante e stimolante<br />
di un buon comportamento e l’attesa<br />
che esso si realizzasse.<br />
Dal suo modo di esprimersi già si<br />
poteva gustare quanto si sarebbe stati<br />
bene se ciò si fosse voluto raggiungere<br />
e quanta felicità si sarebbe potuta<br />
leggere nei suoi occhi.<br />
Si tornava da Montescudo, era<br />
accaduto solo pochi giorni prima! Si<br />
era appena finito di girare una scena<br />
de La verità di un ragazzo quando,<br />
dopo una curva, senza alcuna<br />
possibilità di preavviso, una gallina<br />
starnazzante che scappava chissà<br />
da cosa, si ritrovò a sbattere contro<br />
l’auto guidata da Leo.<br />
E pensare che andava pure piano!<br />
Da quella botta la gallina non rinvenne,<br />
nonostante Leo, e di conseguenza<br />
tutti gli altri e anche gli occupanti<br />
delle macchine che lo seguivano,<br />
fossero scesi per soccorrerla.<br />
Quando proprio non ci fu più niente<br />
da fare già tutti pronti per ripartire<br />
qualcuno aveva ipotizzato, un po’ in<br />
imbarazzo, che la si sarebbe potuta<br />
anche portare a casa... era una bella<br />
gallina grossa e grassa e guardandosi<br />
intorno… non c’era proprio nessuno<br />
che aveva assistito al terribile<br />
dramma.<br />
Anche Leo cominciò a guardarsi<br />
intorno ma anche a camminare...<br />
cercando il cortile, il casolare da cui la<br />
gallina era provenuta e naturalmente<br />
lo trovò.<br />
Informò il proprietario dell’incidente,<br />
se ne scusò e chiese quanto avrebbe<br />
dovuto pagare per la gallina.<br />
Il proprietario, allibito da tanta onestà<br />
poiché molte altre volte le sue galline<br />
erano sparite nel nulla, insistette con<br />
Leo per non volere niente in cambio.<br />
Leo lo convinse ad accettare un<br />
compenso e gli lasciò la gallina.<br />
“Al saveva me che prima o dop ti<br />
sarebbe capitato...” disse il contadino<br />
guardandola senza speranza.<br />
Tante altre volte, infatti, la malcapitata<br />
gallina si era messa nelle condizioni di<br />
fare la stessa fine...<br />
47
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49
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danza, recitazione, canto, musica.<br />
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morale, dell’infanzia abbandonata o<br />
priva di assistenza.<br />
• Coinvolgimento e coordinamento di<br />
famiglie per l’accoglienza e l’affidamento<br />
di minori.<br />
• Ospitalità e cure ai bambini di<br />
Chernobyl.<br />
• Ospitalità a bambini e famiglie della ex<br />
Jugoslavia.<br />
• Campi scuola.<br />
• Protezione, sotto il profilo fisico e<br />
morale, agli anziani.<br />
• Assistenza e supporto agli ammalati ed<br />
animazione anche presso ospedali e case<br />
di cura.<br />
• Soggiorni per anziani.<br />
• Sostegno morale ed economico a<br />
famiglie bisognose.<br />
• Attività di recupero dalla<br />
tossicodipendenza.<br />
• Attività ed iniziative per il sostegno<br />
economico ed umanitario in Kenia,<br />
Rwanda, Zambia, Australia ed avviati<br />
luoghi di aggregazione in Italia<br />
(Toscana, Abruzzo, Puglia, Umbria)<br />
e all’estero: Svizzera, Spagna, Francia,<br />
Germania.<br />
Istruzione<br />
• Laboratori, stages.<br />
• Accademia d’arte e formazione<br />
professionale.<br />
• Corsi di supporto scolastico.<br />
• Inserimento scolastico per immigrati.<br />
Sanità<br />
• Poliambulatorio privato e Centro di<br />
Riflessologia.<br />
• Congressi di medicina.<br />
• Incontri aperti al pubblico su<br />
alimentazione, stile di vita, prevenzione.<br />
Collaborazioni con parrocchie, diocesi,<br />
aggregazioni laicali, movimenti<br />
carismatici, associazioni culturali,<br />
sportive, umanitarie del territorio<br />
nazionale ed estero.<br />
Piccolo Paese del Lago<br />
E<br />
B<br />
C<br />
Sede Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />
Gestione Associazione Dare<br />
• 1 - Hotel Villa Leri SPA - Tel 0541 985262<br />
Centro Benessere - Poliambulatorio - Residences - Ristorante Leonardo<br />
• 2 - La Grotta della Giamaica - Tel 0541 985580<br />
Bar- Ristorante - Pizzeria forno a legna- Pontile sul lago<br />
PICCOLO PAESE DEL LAGO<br />
via Canepa, 136 - 47854 Monte Colombo (Rn) - Tel. 0541.985207<br />
www.lagodimontecolombo.it www.teatroleoamici.it www.villaleri.it www.ilmiocasale.it<br />
F<br />
Strutture ricettive<br />
• 3 - ll mio Casale - Tel 0541 985164<br />
Ristorante - Agriturismo - Azienda agricola bio certificata - Vendita prodotti<br />
Servizi gratuiti<br />
• Casina nel bosco<br />
Piadineria<br />
• 4 - Casa LA BASE per bambini<br />
- Casa LA META per anziani<br />
• 5 - Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />
Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità<br />
Gli utili ricavati dalle strutture sono devoluti al mantenimento del paese e alle opere umanitarie<br />
della Fondazione. L’attività teatrale rientra nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.<br />
• Visita guidata del Paese del Lago<br />
• Visita museo Leo <strong>Amici</strong>:<br />
- filmati sulla storia della Fondazione<br />
- filmati musicals<br />
• Visita guidata all’azienda agricolo-didattica Il mio Casale<br />
• Mostre pittoriche e fotografiche permanenti<br />
D<br />
• Ingresso ad eventi straordinari<br />
• Incontri di spiritualità<br />
• Incontri per giovani e famiglie<br />
• Corsi di cucito, cucina, pittura<br />
• Teatro dei burattini<br />
• Parchi gioco per bambini<br />
• Centro sportivo<br />
• Dimostrazioni di riflessologia<br />
• Stages teatrali<br />
• Gite organizzate alle sedi distaccate
Leo <strong>Amici</strong><br />
Nasce ad Allumiere (RM) nel 1923. Frequenta la<br />
scuola fino alla terza elementare. Già da piccolo si<br />
distingue per la sua bontà. Partecipa alla seconda<br />
guerra mondiale arruolato in marina. È minatore<br />
in Francia, operaio nelle ferrovie e commerciante.<br />
Compie lunghi viaggi continuando dovunque a<br />
fare del bene. Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia.<br />
Nella sua casa confluiscono persone da ogni<br />
parte per chiedergli aiuto. Egli corrisponde<br />
trasmettendo alle centinaia di persone che<br />
vogliono conoscerlo pace, serenità e voglia di<br />
vivere. Rafforzandone lo spirito guarisce inoltre<br />
numerosi malati e recupera centinaia di ragazzi<br />
tossicodipendenti. A chi vuole ripagare in denaro<br />
il favore ricevuto, risponde: «Tu sai a chi darlo.<br />
Quando sei guarito, sei felice e ami il tuo prossimo,<br />
tu mi hai ripagato». Tiene riunioni a porte aperte<br />
in Italia, ma anche in Europa, Africa, Australia e<br />
America corrispondendo ai grandi interrogativi<br />
dell’uomo. Il suo progetto del Piccolo Paese<br />
comprende: una clinica, una casa per bambini<br />
abbandonati, una per anziani e strutture per la<br />
socializzazione dei giovani.<br />
Nel 1983 a tale scopo promuove la costituzione<br />
dell’Associazione Dare.<br />
Nel 1985 forma la compagnia teatrale “I Ragazzi<br />
del Lago” e la casa di produzione televisiva Ralac.<br />
Gira il film “La verità di un ragazzo” di cui è<br />
autore e regista. Nello stesso anno è fautore del<br />
record mondiale di immersione in apnea di Angela<br />
Bandini e ne realizza il relativo documentario.<br />
Nel 1986 dà vita al musical di Carlo Tedeschi<br />
“Sicuramente <strong>Amici</strong>”.<br />
Muore a Monte Colombo il 16 aprile 1986 dopo<br />
avere gettato le basi per la realizzazione del<br />
Piccolo Paese del Lago.<br />
Ha lasciato scritti, poesie e testimonianze di fede<br />
ed amicizia, strutture a beneficio dell’umanità e<br />
una traccia indelebile: pace, amore e fratellanza.<br />
Carlo Tedeschi<br />
Nel 1978 incontra Leo <strong>Amici</strong> e lo affianca. Artista<br />
versatile riceve consensi e riconoscimenti non<br />
solo per il valore culturale ma anche per l’impegno<br />
sociale. Tutta la sua produzione artistica diventa<br />
strumento di espressione dei valori universali<br />
della pace, dell’amore e della fratellanza. Dedica<br />
tutte le sue forze ed il suo impegno a favore della<br />
realizzazione dei giovani. Anche dopo la morte<br />
di Leo <strong>Amici</strong> porta a compimento la costruzione<br />
delle strutture del Piccolo Paese insieme a Maria<br />
Di Gregorio e ne prosegue fino ad oggi l’opera<br />
morale e sociale, realizzando anche le nuove sedi.<br />
Maria Di Gregorio<br />
Nel 1971, insieme alla sua famiglia,<br />
incontra Leo <strong>Amici</strong> e, da quel momento,<br />
ne sosterrà l’opera per tutta la vita.<br />
Testimone ed esempio d’amore, educa<br />
e coordina centinaia di volontari nelle<br />
iniziative sociali ed umanitarie.<br />
Nel 1982 con il marito ed i figli si<br />
trasferisce a Monte Colombo per<br />
sostenere l’ultima realizzazione di Leo<br />
<strong>Amici</strong>: il Piccolo Paese del Lago. Dopo la<br />
sua scomparsa, insieme a Carlo Tedeschi,<br />
ne porta a compimento il progetto.<br />
Muore l’11 giugno del 2002.<br />
Piccolo Paese del Lago<br />
Poeticamente definito dal suo fondatore<br />
Leo <strong>Amici</strong> «Piccolo paese fuori dal<br />
mondo», è oggi sede della Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>. Le strutture, utilizzate per<br />
scopi umanitari, sono state realizzate dal<br />
1982 dall’Associazione Dare attraverso<br />
il volontariato dei suoi associati.<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />
Già nel 1982, Leo <strong>Amici</strong> aveva espresso<br />
la volontà di dar vita ad una fondazione<br />
alla quale devolvere la proprietà delle<br />
strutture che sarebbero sorte affinché nel<br />
tempo permanessero rivolte unicamente<br />
a scopi umanitari. La Fondazione,<br />
costituita da Carlo Tedeschi, Daniela<br />
e Stefano Natale e dall’Associazione<br />
Dare, è stata riconosciuta nel 2002 ed<br />
è il risultato giuridico finale dell’opera<br />
umanitaria intrapresa da Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Il fine primario della Fondazione è<br />
salvaguardare e perpetuare le iniziative<br />
promosse ed avviate dal suo ispiratore a<br />
favore del prossimo.<br />
Associazione Dare<br />
Costituita nel 1983, non ha intento<br />
politico né fini di lucro. è uno strumento<br />
a disposizione di coloro che abbiano<br />
in animo la realizzazione di opere<br />
sociali ed umanitarie. Sostiene, anche<br />
attraverso il volontariato, la Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Associazione Dare<br />
Data Costituzione: 3/3/1983<br />
Forma Giuridica:<br />
Associazione privata di volontari, senza<br />
fini di lucro (regolamentata dagli artt. 36 e<br />
seguenti del Codice Civile).<br />
Sede Legale:<br />
Morciano di Romagna (RN), Via Resistenza 1<br />
Organi: Assemblea - Comitato Direttivo -<br />
Presidente<br />
Telefono: 348-9027276<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />
Data Costituzione: 20/6/2002<br />
Forma Giuridica: Fondazione<br />
riconosciuta in data 27 novembre 2002<br />
ed Iscritta nel Registro Prefettizio delle<br />
Persone Giuridiche dell’Ufficio Territoriale<br />
del Governo di Rimini<br />
Sede Legale: Montescudo-Monte<br />
Colombo (RN), Via Canepa 136<br />
Organi: Consiglio di Amministrazione -<br />
Collegio dei Revisori<br />
Telefono: 0541.985207<br />
E-mail: info@fondazioneleoamici.org<br />
5 x mille - Donazioni<br />
È sufficiente apporre la firma<br />
nell’apposito riquadro della<br />
dichiarazione dei redditi (CUD -<br />
730 - UNICO) a “Sostegno delle<br />
organizzazioni non lucrative di<br />
utilità sociale” ed indicare nello<br />
spazio sottostante il codice fiscale<br />
della Fondazione: 91078410403<br />
PER DONAZIONI alla fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong> puoi effettuare<br />
contribuzioni volontarie<br />
utilizzando anche il conto corrente<br />
bancario intestato alla Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, specificando nella<br />
causale “erogazione liberale”.<br />
UniCredit Banca S.p.a. Filiale di<br />
San Giovanni in Marignano - RN<br />
IBAN: IT 86 R 02008 68000<br />
000020087815<br />
www.leoamici.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org<br />
51
SACRO SUBLIME<br />
49 opere di Carlo Tedeschi al Santuario di San Michele Arcangelo