Giovanni nel Giudizio Universale di Michelangelo

femmina di Giacobbe https://it.wikipedia.org/wiki/Dina_(Bibbia) di cui la Bibbia, oltre
quanto le accadde non sembra darne successive informazioni, dopo la violenza subita
potrebbe essere emigrata in quella che è l’attuale Russia, dove potrebbe aver avuto prole
con un DNA forse non contaminato da quello alieno.
Michelangelo invece - sempre si tratti di lui come qualche altro ricercatore ha già scritto
– potrebbe aver fatto la sua faccia alla pelle di san Bartolomeo
per dirci che si riteneva un guscio vuoto. Guscio vuoto perché
l’artista o forse chi gli commissionò l’opera, e può darsi non a
torto, riteneva che la prole generata dagli angeli caduti fosse
progenie del Maligno. Per dirla con parole del Vangelo, che
quelle persone non fossero inscritte nel Libro della Vita.
Ipotesi che, poiché venute a conoscenza di ciò, forse
renderebbe comprensibile la ragione dell’instaurazione
dell’inquisizione e delle stragi catare compiute dalla Chiesa.
Michelangelo ha posto Giacobbe tra i due
tempi e seduto su un telo verde anche perché
intendeva probabilmente dirci che il Profeta
fece da separatore (o soppiantatore, come
indica la radice del suo nome) soppiantando
col suo dio il credo nei confronti della Grande
Dea Madre (che l’artista gli dipinge alle spalle
col manto color zafferano). Nella Bibbia è narrato infatti che il dio biblico disse a
Rebecca che dai suoi due figli sarebbero nate due diverse nazioni. Con quel diverse
quell’El intendeva diverse geneticamente. Le due nazioni geneticamente diverse che
nascono sono i discendenti moltiplicatisi da Giacobbe, che aveva un DNA più vicino
all’originale ma crede nel dio del nonno Abramo, e quelle moltiplicatesi da Esaù, che
nacque invece rosso. Ciò accadde probabilmente perché Giacobbe prese maggiormente i
Geni della madre Rebecca invece Esaù prese di più i geni del padre Isacco.
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