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Cassazione Civile, n. 00047 del 03.01.2018, Sez. 6- Contratti tipici- Appalto- Responsabilità solidale ed eccezione di inadempimento (49-26,1) d (1)

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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Contratti</strong> <strong>tipici</strong>- <strong>Appalto</strong>- <strong>Responsabilità</strong> <strong>solidale</strong> <strong>ed</strong> <strong>eccezione</strong> <strong>di</strong> <strong>inadempimento</strong> (<strong>49</strong>-<strong>26</strong>,1)<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

VITTORIO EMANUELE II 154, presso lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>l'avvocato VINCENZO<br />

SPARANO, che la rappresenta e <strong>di</strong>fende;<br />

- resistente -<br />

avverso la sentenza n. 304/2013 <strong>del</strong>la CORTE D'APPELLO <strong>di</strong> PERUGIA,<br />

depositata il <strong>26</strong>/08/2013;<br />

u<strong>di</strong>ta la relazione <strong>del</strong>la causa svolta nella camera <strong>di</strong> consiglio non<br />

partecipata <strong>del</strong> 12/07/2017 dal Consigliere Dott. PASQUALE D'ASCOLI.<br />

1) La Ditta E<strong>di</strong>lizia S. S.n.c. conveniva in<br />

giu<strong>di</strong>zio avanti al Tribunale <strong>di</strong> Terni M.C.,<br />

committente <strong>di</strong> opere <strong>ed</strong>ili oggetto <strong>di</strong> appalto<br />

eseguite da parte attrice, per ottenere la<br />

condanna <strong>del</strong>la committente al saldo <strong>del</strong><br />

corrispettivo.<br />

A sostegno <strong>del</strong>la domanda la ricorrente<br />

invocava le risultanze <strong>di</strong> un proc<strong>ed</strong>imento per<br />

accertamento tecnico preventivo. In particolare,<br />

da tale operazione tecnica emergeva che le opere<br />

erano affette da vizi derivanti da un errore<br />

imputabile, secondo l'appaltatore, esclusivamente<br />

al progettista, nominato dalla committente, e<br />

in<strong>di</strong>viduabile solo con il possesso <strong>di</strong> specifiche<br />

competenze, estranee all'impresa incaricata<br />

<strong>del</strong>l'esecuzione.<br />

Il Tribunale <strong>di</strong> Terni con or<strong>di</strong>nanza ex art 702-<br />

bis c.p.c. <strong>del</strong> <strong>26</strong>.02.2010 respingeva la domanda e<br />

riconosceva la responsabilità <strong>del</strong>l'impresa<br />

appaltatrice per i vizi <strong>del</strong>l'opera. Avverso tale<br />

decisione la Ditta E<strong>di</strong>lizia S. proponeva appello;<br />

M.C. si costituiva chi<strong>ed</strong>endone il rigetto.<br />

2) La Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia respingeva il<br />

gravame con sentenza <strong>del</strong> 24.04.2013, n. 304,<br />

depositata in data <strong>26</strong>.08.2013, per le seguenti<br />

ragioni:<br />

a) sulla base <strong>del</strong>la consulenza esperita, si<br />

evinceva che le opere non erano state eseguite a<br />

regola d'arte, poichè, da un lato, mancava la<br />

richiesta <strong>di</strong> autorizzazione per lavori in zona<br />

sismica e, dall'altro lato, era mancata, in relazione<br />

alla copertura <strong>del</strong> tetto, la verifica statica<br />

<strong>del</strong>l'immobile sia con riferimento all'or<strong>di</strong>tura<br />

lignea <strong>di</strong> sostegno sia in or<strong>di</strong>ne al muro <strong>di</strong><br />

sostegno;<br />

b) l'impresa appaltatrice, in virtù<br />

<strong>del</strong>l'esperienza acquisita nel settore, aveva<br />

riscontrato le deficienze progettuali. Di<br />

conseguenza, avrebbe dovuto rappresentarle alla<br />

committente. Ciò sia in considerazione <strong>del</strong> fatto<br />

che l'errore era agevolmente riscontrabile con<br />

or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>ligenza sia poichè, negli atti <strong>di</strong>fensivi<br />

presentati, l'impresa stessa in<strong>di</strong>cava che si era<br />

avv<strong>ed</strong>uta dei <strong>di</strong>fetti progettuali e si era limitata<br />

FATTO-DIRITTO<br />

ad eseguire i lavori così come progettati, per non<br />

sostenere costi troppo elevati;<br />

c) nel contratto <strong>di</strong> appalto l'impresa appellante<br />

era costituita come responsabile alla clausola 2, in<br />

forza <strong>del</strong>la quale "i lavori dovranno essere eseguiti<br />

dall'impresa in perfetta regola d'arte (...)<br />

rimanendo comunque garante, nel pieno rispetto<br />

<strong>del</strong>le vigenti normative <strong>di</strong> legge, per tutti i <strong>di</strong>fetti e<br />

le imperfezioni non imm<strong>ed</strong>iatamente rilevabili<br />

che dovessero riguardare la stabilità <strong>del</strong>le<br />

strutture e/o <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> esecuzione <strong>del</strong>le opere<br />

realizzate (...) La <strong>di</strong>tta appaltatrice è tenuta ad<br />

attuare <strong>di</strong> sua iniziativa e a sue spese tutti i<br />

provv<strong>ed</strong>imenti necessari per garantire la perfetta<br />

riuscita <strong>del</strong>le opere"; nonchè al punto 5 <strong>del</strong><br />

contratto, secondo cui "qualora durante il corso<br />

dei lavori si rendessero necessarie <strong>del</strong>le opere non<br />

previste nel computo metrico estimativo allegato<br />

al presente contratto l'appaltatrice ha l'obbligo <strong>di</strong><br />

eseguirle".<br />

Di conseguenza, la m<strong>ed</strong>esima Corte acclarava<br />

l'<strong>inadempimento</strong> <strong>del</strong>l'impresa per<br />

inottemperanza all'obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ligenza qualificata<br />

ex art. 1176 c.c., comma 2, con relativo venir<br />

meno <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto all'ottenimento <strong>del</strong> corrispettivo.<br />

3) Per la cassazione <strong>del</strong>la sentenza, la "Ditta<br />

E<strong>di</strong>lizia S. S.n.c.", ha proposto ricorso notificato in<br />

data 19.02.2014, articolato su tre motivi. La sig.ra<br />

M. non ha depositato controricorso, ma una<br />

memoria, datata 30 giugno 2017, in vista<br />

<strong>del</strong>l'adunanza camerale <strong>del</strong> 12 luglio 2017. Tale<br />

memoria risulta inammissibile, poichè priva <strong>di</strong><br />

procura speciale. Il documento (un foglio in carta<br />

semplice firmato dalla parte e dal suo <strong>di</strong>fensore)<br />

denominato procura speciale datato 20 <strong>di</strong>cembre<br />

2014 e in prec<strong>ed</strong>enza depositato in atti, invocato<br />

nella memoria, non può essere considerato<br />

procura speciale ai sensi <strong>del</strong>l'art. 83 perchè non<br />

acc<strong>ed</strong>e a un atto <strong>del</strong> processo (controricorso,<br />

memoria etc). Non può quin<strong>di</strong> giovarsi nè <strong>del</strong>la<br />

mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>l'art. 83 c.p.c. introdotta con la L. n. 69<br />

<strong>del</strong> 20/09, che consente l'accessorietà <strong>del</strong>la<br />

procura a qualunque atto <strong>del</strong> processo, nè <strong>di</strong><br />

quanto convenuto nel protocollo d'Intesa tra la<br />

Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>, l'Avvocatura Generale <strong>del</strong>lo<br />

2<br />

La Scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

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