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Cassazione Penale, n. 55481 del 27.06.2017, Sez. 3- Violenza sessuale art. 609 bis e sostituzione di persona (ps. 12) d

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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Violenza</strong> <strong>sessuale</strong> <strong>art</strong>. <strong>609</strong> <strong>bis</strong> e <strong>sostituzione</strong> <strong>di</strong> <strong>persona</strong> (<strong>ps</strong>. <strong>12</strong>)<br />

quanto al trattamento sanzionatorio; rigetto nel resto;<br />

u<strong>di</strong>ti per l'imputato l'avv. Gianluca Anastasio e l'avv. Giuseppe<br />

Gianzi, che hanno concluso chiedendo l'accoglimento <strong>del</strong> ricorso.<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

1. Con sentenza <strong>del</strong> <strong>12</strong>.11.2015, il Tribunale <strong>di</strong><br />

Roma, a seguito <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio abbreviato, <strong>di</strong>chiarava<br />

A.G. responsabile <strong>del</strong> reato <strong>di</strong> cui <strong>art</strong>. 600 ter c.p.,<br />

comma 1, n. 1 (capo 1) - perchè utilizzava la<br />

minore degli anni <strong>di</strong>ciotto B.G. (n. (OMISSIS)) il<br />

per la produzione <strong>di</strong> materiale pornografico<br />

costituito da numerosi scatti fotografici ed un<br />

filmato video nei quali la minore era<br />

rappresentata e ripresa in attività sessuali<br />

esplicite - e <strong>art</strong>. <strong>609</strong> <strong>bis</strong> c.p., comma 2, nn. 1 e 2<br />

nonchè <strong>art</strong>. 61 c.p., n. 11 quinquies e <strong>art</strong>. <strong>609</strong> ter<br />

c.p., comma 1, n. 2 (capo 2)- perchè dopo aver<br />

contattato via facebook la predetta minore ed<br />

averla tratta in inganno falsamente attribuendosi<br />

la qualifica professionale <strong>di</strong> fotografo,<br />

nell'occasione <strong>di</strong> cui al capo 1) le somministrava<br />

sostanze alcoliche fino a farle raggiungere lo stato<br />

<strong>di</strong> ubriachezza e, abusando <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

inferiorità fisica e <strong>ps</strong>ichica <strong>del</strong>la p.o. la induceva<br />

ad intrattenere con lui i rapporti sessuali competi<br />

ripresi nel filmato <strong>di</strong> cui al capo a, in (OMISSIS)) -<br />

e lo condannava alla pena <strong>di</strong> anni cinque e mesi<br />

quattro <strong>di</strong> reclusione ed Euro 20.000 <strong>di</strong> multa.<br />

Con sentenza 19.9.2016, la Corte <strong>di</strong> appello <strong>di</strong><br />

Roma, in riforma <strong>del</strong>la predetta sentenza,<br />

applicava la circostanza attenuante ex <strong>art</strong>. 62 c.p.,<br />

n. 6 e riduceva la pena ad anni quattro, mesi <strong>di</strong>eci<br />

<strong>di</strong> reclusione ed Euro 14.000,00 <strong>di</strong> multa.<br />

2. Avverso tale sentenza ha proposto ricorso<br />

per cassazione A.G., per il tramite <strong>del</strong> <strong>di</strong>fensore <strong>di</strong><br />

fiducia, <strong>art</strong>icolando un unico complesso motivo e<br />

deducendo l'illegittimità <strong>del</strong>la sentenza per vizio<br />

<strong>di</strong> violazione <strong>di</strong> legge e vizio <strong>di</strong> motivazione.<br />

Argomenta, con riferimento al reato contestato<br />

al capo 2) che la Corte territoriale avrebbe<br />

affrontato, in maniera erronea e con motivazione<br />

sbrigativa, la questione <strong>del</strong>la <strong>sostituzione</strong><br />

fraudolenta <strong>di</strong> <strong>persona</strong> integrante il reato <strong>di</strong><br />

violenza <strong>sessuale</strong> contestato; la <strong>sostituzione</strong><br />

FATTO<br />

<strong>persona</strong>le andrebbe intesa con rimando all'<strong>art</strong>.<br />

494 c.p. con una lettura restrittiva, in senso<br />

formale, avuto riguardo a qualità a cui la legge<br />

attribuisce effetti giuri<strong>di</strong>ci e, cioè, riferita ad<br />

attività professionali il cui esercizio è sottoposto a<br />

<strong>di</strong>sciplina legale attraverso l'iscrizione ad apposito<br />

albo.<br />

Inoltre, neppure sussisterebbe la circostanza<br />

aggravante speciale <strong>di</strong> cui all'<strong>art</strong>. <strong>609</strong> ter c.p.,<br />

comma 1, n. 2, risultando sul punto<br />

contrad<strong>di</strong>ttoria ed insufficiente la motivazione<br />

resa dalla Corte territoriale in or<strong>di</strong>ne all'uso <strong>di</strong><br />

sostanze alcoliche ed allo stato <strong>di</strong> ubriachezza<br />

<strong>del</strong>la minore; inoltre, sarebbe stata omessa la<br />

valutazione <strong>del</strong>la circostanza, emergente dalle<br />

risultanze probatorie, <strong>del</strong> previo accordo alla<br />

consumazione <strong>del</strong> rapporto <strong>sessuale</strong>, circostanza<br />

che smentirebbe la versione <strong>del</strong>la co<strong>art</strong>azione<br />

<strong>del</strong>la volontà <strong>del</strong>la minore.<br />

Infine, viene censurata la motivazione<br />

espressa in or<strong>di</strong>ne al trattamento sanzionatorio<br />

con riferimento alla <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> pena<br />

effettuata in applicazione <strong>del</strong>la riconosciuta<br />

circostanza attenuante <strong>di</strong> cui all'<strong>art</strong>. 62 c.p.,<br />

comma 1, n. 6, in quanto, pur ritenendo<br />

sussistente tale circostanza attenuante basata<br />

sulla riparazione <strong>del</strong> danno integrale e volontaria,<br />

la Corte territoriale riteneva limitata l'entità<br />

<strong>del</strong>l'esborso effettuato rispetto alla oggettiva<br />

gravità dei fatti; inoltre, alcun rilievo veniva<br />

attribuito ai fini <strong>del</strong>la dosimetria <strong>del</strong>la pena alla<br />

con<strong>di</strong>zione lavorativa <strong>del</strong>l'imputato, alla sua vita<br />

antecedente ed alle sue con<strong>di</strong>zioni familiari;<br />

infine, alcuna motivazione veniva espressa circa il<br />

criterio <strong>di</strong> determinazione <strong>del</strong>la ingente pena<br />

pecuniaria.<br />

Chiede, pertanto, l'annullamento <strong>del</strong>la<br />

sentenza impugnata.<br />

1.Le censure relative alla affermazione <strong>di</strong><br />

responsabilità sono infondate.<br />

1.1. La Corte territoriale, con argomentazioni<br />

congrue e logiche che si sottraggono al sindacato<br />

<strong>di</strong> legittimità, ha ritenuto configurabile il reato <strong>di</strong><br />

violenza <strong>sessuale</strong> per induzione contestato (<strong>art</strong>.<br />

<strong>609</strong> <strong>bis</strong> c.p., comma 2, nn. 1 e 2) ritenendo<br />

DIRITTO<br />

comprovata una duplice attività induttiva da<br />

p<strong>art</strong>e <strong>del</strong>l'imputato: quella <strong>di</strong> indurre in inganno<br />

la <strong>persona</strong> offesa spacciandosi come fotografo<br />

professionista e quella <strong>di</strong> far ingerire alla minore<br />

<strong>del</strong>l'alcool in modo da renderla più <strong>di</strong>sinibita e così<br />

invogliarla a sod<strong>di</strong>sfare i propri impulsi sessuali.<br />

2<br />

La Scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

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