cronache delle gare - Federazione Ciclistica Italiana
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Caso Di Luca<br />
Ufficio di Procura antido-<br />
L’ ping del Coni ha disposto il<br />
deferimento di Danilo Di Luca al<br />
Giudice di ultima istanza a seguito<br />
del controllo eseguito nella<br />
tappa dello Zoncolan al Giro<br />
d’Italia 2007, che aveva evidenziato<br />
valori giudicati “anomali”.<br />
Di Luca era stato già sospeso<br />
per tre mesi alla vigilia del<br />
Mondiale di Stoccarda (frequentazione<br />
del dottor Santuccione).<br />
Ora che la stagione sta<br />
per entrare nel vivo con le prime<br />
grandi classiche rischia due<br />
anni di squalifica per violazione<br />
dell’articolo 2.2 del Codice Wada.<br />
L’atleta è accusato di essersi<br />
sottoposto a una flebo (di acqua<br />
o fisiologica) nel tempo intercorso<br />
tra il controllo antidoping<br />
Uci della tappa Zoncolan e<br />
il controllo a sorpresa degli<br />
ispettori Coni la sera stessa.<br />
Era stato chiamato lo scorso dicembre<br />
a spie<strong>gare</strong> le anomalie<br />
riscontrate nei profili ormonali<br />
e i periti della difesa avevano<br />
sostenuto la perfetta compatibilità<br />
dei valori con la semplice<br />
assunzione di acqua. Nel dubbio,<br />
la Procura ha deciso per il<br />
deferimento. Tutti si augurano<br />
che il Giudice prenda ora una<br />
decisione in tempi brevi e basata<br />
su elementi probanti dopo<br />
aver ascoltato il parere di<br />
esperti “super partes”.<br />
Il presidente della Fci, Renato<br />
Di Rocco, ha così commentato<br />
la notizia: “Sono molto dispiaciuto,<br />
come tutti gli sportivi, per<br />
questo deferimento. Ho sempre<br />
rispettato l’autonomia della<br />
giustizia sportiva e ribadisco la<br />
mia fiducia negli organi preposti.<br />
Non voglio e non posso entrare<br />
nel merito della decisione<br />
presa in questo momento dalla<br />
Procura del Coni su atti a disposizione<br />
da mesi. Il ciclismo italiano<br />
ha ampiamente dimostrato<br />
di essere in primo piano nella<br />
lotta al doping, fenomeno<br />
complesso e diffuso. Spero,<br />
perciò, che l’impegno di equità<br />
e i criteri di trasparenza, anche<br />
nella tempistica, siano garantiti<br />
sempre e in tutte le direzioni”.<br />
Massimo Rodi<br />
Dalla Spagna con… fiducia.<br />
Parafrasando un celebre<br />
film di James Bond, questo può<br />
essere il motto di Alessandro Petacchi.<br />
Il successo nella quinta ed<br />
ultima tappa della Vuelta Valnciana<br />
- vinta dallo spagnolo Ruben<br />
Plaza della squadra portoghese<br />
Benfica non senza qualche<br />
perplessità - porta a cinque i suoi<br />
successi stagionali, 147 in carriera<br />
– ma soprattutto lo ammette<br />
di diritto nel novero dei superfavoriti<br />
della prossima Milano Sanremo.<br />
Una vittoria netta, davanti<br />
a sprinter di vaglia come Napolitano<br />
e, prima del siciliano, Zabel<br />
anche lui a segno in Spagna e<br />
con ben quattro Sanremo, di cui<br />
tre consecutive, nel palmarés.<br />
Uno Zabel che dopo l’angosciosa<br />
confessione è tornato quasi più<br />
forte di prima, a voler dimostrare<br />
che la debolezza di un momento<br />
non può offuscare una carriera –<br />
211 vittorie in totale, primo tra i<br />
ciclisti in attività - costruita e vissuta<br />
su basi di ben altra solidità.<br />
Prefigurare un duello tra i due è<br />
andare troppo in là, ragionare su<br />
un ruolo da protagonisti è giocoforza,<br />
anche se il nuovo finale<br />
della classicissima – non sarà in<br />
via Roma, ma sul lungomare<br />
Calvino - sembra in grado di offrire<br />
nuove possibilità di recupero<br />
ai velocisti. In questo caso, aumentando<br />
le opzioni di vittoria e<br />
allargandole a più nomi.<br />
Compreso quello del ventiseienne<br />
Mirco Lorenzetto, anche lui<br />
reduce dalla Valenciana, vincitore<br />
nella quarta tappa, con ampio<br />
margine su Pozzato, il quale ne<br />
ha riconosciuto l’assoluta qualità<br />
di sprinter. Nel caso di Lorenzet-<br />
to bisogna ricordare che lo scorso<br />
anno, proprio sul lungomare<br />
Calvino ha messo in fila (però al<br />
fotofinish), Daniele Bennati, al<br />
termine del Giro del Mediterraneo.<br />
Oppure Rinaldo Nocentini,<br />
primo a Lugano nell’omonimo<br />
PROFESSIONISTI<br />
Sabato si corre l’Eroica, la “Roubaix” del calendario italiano<br />
I velocisti affilano le armi<br />
Petacchi centra il quinto successo della stagione, ma dalla Valenciana<br />
esce alla grande anche Lorenzetto. Nocentini brilla a Lugano<br />
L’arrivo di Nocentini<br />
a Lugano (foto Sirotti)<br />
numero 10<br />
Gran Premio con un allungo<br />
degno di un<br />
grande finisseur, davanti<br />
ad un Rebellin quanto<br />
mai tonico – è stato lui a<br />
dare il la alla fuga a cinque<br />
finale – e un Gasparotto<br />
che in volata è<br />
avversario temibile per<br />
tutti. Per tutti questi, i<br />
motivi per sorridere certo<br />
non mancano, al<br />
contrario di Paolo Bettini,<br />
caduto nella Kuurne<br />
– Bruxelles – Kuurne,<br />
fortunatamente riportando<br />
solo abrasioni e<br />
ammaccature varie, atteso<br />
protagonista sabato<br />
prossimo dell’Eroica,<br />
ma, ovviamente, non al<br />
meglio della condizione.<br />
La corsa toscana nel<br />
calendario ha preso il<br />
posto della Milano Torino, la<br />
“nonna” della classiche italiane,<br />
spostata in ottobre nella speranza<br />
di ricomporre col Giro del Piemonte<br />
e quello di Lombardia, un<br />
trittico che ha fatto la storia del<br />
ciclismo mondiale.<br />
Lo sprint di Lorenzetto nella terza<br />
tappa della Valenciana (foto Sirotti)<br />
Il Mondo del Ciclismo<br />
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