Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia
Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia acquistabile su Amazon: https://www.amazon.it/dp/1718076908/ref=sr_1_2 Grafica e impaginazione di Maria Giusi Ricotti - Il Calderone Magico
Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia
acquistabile su Amazon:
https://www.amazon.it/dp/1718076908/ref=sr_1_2
Grafica e impaginazione di Maria Giusi Ricotti - Il Calderone Magico
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e a durezza cuoio l’oggetto con<br />
una terra <strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso e successivamente<br />
intervenire con il<br />
pettine o conchiglia.<br />
Pompetta<br />
Consiste nella decorazione in<br />
rilievo della superficie dell’oggetto<br />
crudo - a durezza cuoio -<br />
con ingobbi densi; oppure nella<br />
decorazione della superficie <strong>di</strong><br />
un biscotto con smalti densi (si<br />
può usare anche la siringa senza<br />
ago o quella da pasticciere).<br />
cronizzati (eventualmente anche<br />
una loro miscela) e poi mescolare<br />
molto bene.<br />
Si può aggiungere il 2x1000 <strong>di</strong><br />
silicato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o e CMC.<br />
ATTENZIONE: Bisogna ricordarsi<br />
che il silicato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o determina<br />
l’indurimento della massa<br />
<strong>di</strong> polveri con cui è miscelato<br />
e questa non potrà più essere<br />
riutilizzata, perciò è opportuno<br />
valutare <strong>di</strong> volta in volta quanto<br />
materiale preparare per la <strong>di</strong>stribuzione<br />
sull’oggetto.<br />
Riserva<br />
con gomma o grasso<br />
I rullini costituiscono uno dei meto<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> decorazione più antichi,<br />
si tratta <strong>di</strong> realizzare un cilindro<br />
con incisi in positivo o negativo<br />
dei motivi decorativi.<br />
L’asse longitu<strong>di</strong>nale del cilindro è<br />
forato ed è sede <strong>di</strong> un asse (collegato<br />
a un manico) sul quale il<br />
cilindro può ruotare per lasciare<br />
la propria traccia al passaggio<br />
sull’argilla fresca.<br />
Spolvero<br />
Stampa<br />
Utilizza la tecnica <strong>di</strong> stampa<br />
grafico-calcografica come<br />
l’acquaforte.<br />
Su una lastra <strong>di</strong> rame o zinco è<br />
<strong>di</strong>stribuita una cera affumicata<br />
che sarà graffiata nella fase <strong>di</strong><br />
formazione del <strong>di</strong>segno, con<br />
una punta sottile fino ad arrivare<br />
al metallo.<br />
LE DECORAZIONI<br />
pOMPETTA<br />
RISERVA<br />
RULLINI<br />
SPOLVERO<br />
STAMPA<br />
Per ottenere uno smalto denso,<br />
ma soprattutto capace <strong>di</strong> mantenere<br />
il rilievo in cottura, bisogna<br />
fornirgli uno scheletro; per esempio<br />
potreste ottenere uno smalto<br />
addensato anche utilizzando la<br />
pectina (come già in<strong>di</strong>cato nel<br />
capitolo de<strong>di</strong>cato agli smalti, sia<br />
nel paragrafo in cui si parla dei sospensivanti<br />
nel capitolo de<strong>di</strong>cato<br />
ai Rivestimenti e anche quando si<br />
parla della smaltatura a secco) ma<br />
si otterrebbe uno smalto solo apparentemente<br />
in rilievo, perché in<br />
cottura la pectina brucerebbe e lo<br />
smalto non avrebbe uno scheletro<br />
sul quale sostenersi, perciò si appiattirebbe<br />
come un rivestimento<br />
qualunque.<br />
Il modo più semplice per ottenere<br />
uno smalto denso da pompetta,<br />
consiste nel mescolare lo<br />
smalto con acqua (60 parti <strong>di</strong><br />
smalto in polvere + 40 parti d’acqua)<br />
lasciarlo riposare un giorno<br />
e saturare tutto il volume dell’acqua<br />
<strong>di</strong> superficie (separata dalla<br />
massa dello smalto decantato)<br />
con caolino o argilla bianca mi-<br />
È possibile riservare una parte<br />
della superficie dell’oggetto che<br />
non si vuole coprire con ingobbio<br />
o smalto.<br />
Per ottenere questo risultato si<br />
possono utilizzare dei riservanti<br />
specifici, applicabili liqui<strong>di</strong>, che<br />
poi soli<strong>di</strong>ficano e possono essere<br />
asportati (come una gomma<br />
elastica: lattice o vinavil) dopo<br />
che lo smalto si è perfettamente<br />
asciugato.<br />
Un risultato analogo si ottiene<br />
utilizzando sostanze grasse,<br />
che impe<strong>di</strong>ranno l’adesività dello<br />
smalto o ingobbio nella fase <strong>di</strong><br />
decorazione e poi bruceranno<br />
in cottura (concettualmente si<br />
tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso assimilabile<br />
alla cuerda seca ed è anche uno<br />
stratagemma decorativo utilizzato<br />
nel raku nudo).<br />
Rullini<br />
È una tecnica utilizzata per riprodurre<br />
in serie la stessa decorazione<br />
ed è utilizzata su oggetti<br />
realizzati in serie oppure per<br />
riportare un <strong>di</strong>segno su una superficie<br />
ceramica.<br />
Consiste nel <strong>di</strong>segnare o ricalcare<br />
su carta lucida (semi trasparente)<br />
il <strong>di</strong>segno che s’intende<br />
trasferire sul biscotto smaltato.<br />
In corrispondenza delle linee <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>segno ed a <strong>di</strong>stanza regolare,<br />
si effettuano dei buchi con un<br />
ago.<br />
La mascherina forata così ottenuta<br />
può essere appoggiata<br />
sull’oggetto smaltato (con<br />
lo smalto crudo e asciutto!) e<br />
leggermente tamponata con<br />
un sacchetto <strong>di</strong> tela contenente<br />
all’interno del carbone in polvere.<br />
I segni lasciati dal carbone<br />
saranno la traccia da ripercorrere<br />
con un pennello per <strong>di</strong>stribuire<br />
i colori.<br />
Durante la seconda cottura il<br />
carbone brucia ed i colori saranno<br />
inglobati nello smalto.<br />
La lastra è poi trattata con un<br />
acido forte (da qui il nome <strong>di</strong><br />
acquaforte) come l’acido nitrico<br />
che corroderà la zona del<br />
metallo non coperta dalla cera.<br />
L’applicazione <strong>di</strong> questa tecnica<br />
grafica alla ceramica, prevede<br />
che la successiva fase<br />
d’inchiostratura della lastra, sia<br />
effettuata con colore ceramico<br />
mescolato a olio <strong>di</strong> lino cotto<br />
(stand-olio), fino a ottenere<br />
un liquido vischioso con cui la<br />
piastra sarà dapprima completamente<br />
coperta e dalla quale<br />
sarà asportato l’eccesso,<br />
esclusi gli incavi del <strong>di</strong>segno.<br />
A questo punto sulla piastra è<br />
applicato un foglio <strong>di</strong> carta sottile,<br />
sul quale si appoggia un<br />
feltro e si procede con la torchiatura.<br />
Così il colore passa dagli incavi<br />
della lastra al foglio <strong>di</strong> carta<br />
e questi può essere appoggiato<br />
tal quale sull’oggetto da<br />
decorare.<br />
L’oggetto da decorare è in argilla<br />
ancora cruda e umida oppure<br />
biscottato o con smalto crudo o<br />
cotto.<br />
In ogni caso il me<strong>di</strong>um che<br />
consentirà il trasferimento del<br />
colore sul supporto <strong>di</strong> destinazione<br />
sarà l’acqua, che potrà<br />
già essere sul corpo dell’oggetto<br />
(nel caso dell’argilla cruda<br />
e fresca) o sarà apportata<br />
con l’ausilio <strong>di</strong> un tampone<br />
umido.<br />
Gli oggetti sui quali tale tecnica<br />
è stata applicata (insieme<br />
alla similare litografia ed alla<br />
successiva timbratura ) sono<br />
la stoviglieria da tavola, i classici<br />
piatti della nonna a volte<br />
detti colan<strong>di</strong>ne, nelle elaborate<br />
decorazioni in monocromia,<br />
soprattutto in marrone (manganese)<br />
e blu (cobalto).<br />
Timbratura<br />
Mescolare il colore (ceramico)<br />
con la glicerina, fino all’ottenimento<br />
<strong>di</strong> una flui<strong>di</strong>tà che consenta<br />
<strong>di</strong> spalmarlo in strato sottile<br />
su una lastra rigida (vetro o<br />
plexiglass).<br />
Applicarvi il tampone <strong>di</strong> gomma<br />
o spugna e avendo cura che<br />
non coli, premerlo poi leggermente<br />
sulla superficie dell’oggetto<br />
da decorare, sia essa argilla<br />
fresca o biscotto o smalto.<br />
Questa decorazione era impiegata<br />
per l’apposizione dei<br />
marchi <strong>di</strong> fabbrica ed è stata<br />
poi sostituita dalla serigrafia industriale.<br />
Tobi-Kanna<br />
TIMBRATURA<br />
TOBI-KANNA<br />
È una tecnica decorativa giapponese<br />
e consiste nell’applicazione<br />
a durezza cuoio <strong>di</strong> un ingobbio<br />
bianco sul corpo <strong>di</strong> un<br />
altro colore dell’oggetto.<br />
L’oggetto una volta ingobbiato (e<br />
sempre a durezza cuoio), si fissa<br />
al tornio e si fa girare abbastanza<br />
velocemente, in modo tale<br />
che applicandovi un utensile <strong>di</strong><br />
metallo flessibile (l’ideale è l’acciaio<br />
armonico) e piegato a “L”<br />
si formino sulla superficie degli<br />
effetti vibrati.<br />
Maggiore è la velocità del tornio<br />
e più ravvicinati saranno i segni<br />
che <strong>di</strong>pendono dall’asportazione<br />
parziale dell’ingobbio.<br />
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