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Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia

Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia acquistabile su Amazon: https://www.amazon.it/dp/1718076908/ref=sr_1_2 Grafica e impaginazione di Maria Giusi Ricotti - Il Calderone Magico

Ceramica Artistica: materiali tecniche storia di Edoardo Pilia
acquistabile su Amazon:
https://www.amazon.it/dp/1718076908/ref=sr_1_2
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Il periodo 1700-1800<br />

Questo periodo inizia incentrandosi<br />

sulla porcellana,<br />

mentre gli altri settori<br />

ceramici languono ognuno<br />

nel proprio cantuccio: oggi<br />

si chiamerebbero nicchie <strong>di</strong><br />

mercato.<br />

Lo sguardo è rivolto al passato,<br />

dal quale si vorrebbero<br />

recuperare <strong>tecniche</strong> ed<br />

effetti <strong>di</strong>menticati (è il caso<br />

dei lustri <strong>di</strong> Mastro Giorgio a<br />

Gubbio).<br />

Pur sempre in un clima <strong>di</strong> limitata<br />

<strong>di</strong>ffusione delle conoscenze<br />

tecnologiche, soprattutto<br />

nelle zone più depresse<br />

(come la Sardegna), ogni<br />

corporazione locale (gremio)<br />

è soprattutto impegnato a<br />

proteggersi dalla concorrenza<br />

delle zone <strong>di</strong> produzione<br />

vicine o lontane e con<strong>di</strong>ziona<br />

e vincola la produzione dei<br />

singoli artigiani, costringendoli<br />

a produrre la sola tipologia<br />

<strong>di</strong> manufatti per la quale<br />

sono iscritti al gremio, senza<br />

alcuna libertà <strong>di</strong> ampliare la<br />

propria offerta.<br />

Questa ottusa e mortificante<br />

politica <strong>di</strong> chiusura è un<br />

retaggio me<strong>di</strong>evale e avrebbe<br />

lo scopo <strong>di</strong> preservare la<br />

sopravvivenza degli artigiani,<br />

agendo anche attraverso<br />

l’imposizione <strong>di</strong> barriere<br />

doganali; in tale contesto<br />

ciò che fino ancora ai primi<br />

decenni del 1900 salva la<br />

produzione della ceramica, è<br />

la necessità <strong>di</strong> manufatti per<br />

gli usi della quoti<strong>di</strong>anità, alimentari<br />

e e<strong>di</strong>li.<br />

Le ricerche del 1700 coincidono<br />

con lo sviluppo degli<br />

stu<strong>di</strong> stratigrafici in geologia,<br />

soprattutto con riferimento<br />

all’utilizzo <strong>di</strong> argille più chiare<br />

(terraglie), utilizzate per imitare<br />

la porcellana.<br />

Nella seconda parte del<br />

1800 inizia ad applicarsi al<br />

campo ceramico una graduale<br />

meccanizzazione e industrializzazione,<br />

soprattutto<br />

nella patria della rivoluzione<br />

industriale in Inghilterra, e in<br />

particolare grazie a impren<strong>di</strong>tori<br />

come Josiah Wedgwood,<br />

<strong>di</strong> cui si è accennato in<br />

precedenza.<br />

In Italia la manifattura <strong>di</strong> Doccia<br />

nel 1896 si fonde con il<br />

gruppo industriale del milanese<br />

Augusto Richard, il quale<br />

introduce innovazioni meccaniche<br />

e imprime un forte<br />

impulso verso la decalcomania<br />

litografica, con riduzione<br />

dei costi della decorazione rispetto<br />

a quella fatta completamente<br />

a mano.<br />

In questi anni è avviata l’elettrificazione<br />

<strong>di</strong> zone sempre<br />

più ampie del territorio e la<br />

fabbrica Richard-Ginori s’impone<br />

anche nella produzione<br />

degli isolatori elettrici per il<br />

nuovo mercato.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista artistico la<br />

novità più rilevante riguarda,<br />

intorno al 1775, la manifattura<br />

Ferniani <strong>di</strong> Faenza, qui grazie<br />

a una fornacetta per il terzo<br />

fuoco, detto piccolo fuoco<br />

(perché la temperatura arriva<br />

appena a circa 700°C), s’inizia<br />

la produzione <strong>di</strong> oggetti<br />

decorati con l’applicazione<br />

dell’oro zecchino.<br />

Va anche detto che la terraglia<br />

è padrona del mercato<br />

basso, mentre quello alto è dei<br />

ricchi che ambiscono sempre<br />

alla porcellana, perciò il terzo<br />

fuoco non avrà nell’imme<strong>di</strong>ato,<br />

grande fortuna.<br />

Per completare il sommario e<br />

sintetico quadro del periodo<br />

si rimanda anche alla lettura<br />

<strong>di</strong> Le ceramiche orientali: i primi<br />

smalti e lustri ed al precedente<br />

capitolo de<strong>di</strong>cato alla Storia<br />

della porcellana.<br />

Impagliata o tazza da puerpera Faenza - Manifattura Ferniani<br />

maiolica - primi decenni del XVIII<br />

Dal 1900<br />

STORIA DELLA CERAMICA<br />

Notizie storiche che ho tratto dai<br />

testi <strong>di</strong> Marini-Ferru e citati in<br />

bibliografia, riportano i seguenti<br />

dati: nel primo decennio del<br />

1900 risultano attive in Italia 259<br />

fabbriche <strong>di</strong> maioliche, terraglie<br />

e porcellane che danno lavoro a<br />

5398 operai.<br />

L’Italia acquista dall’estero le<br />

porcellane per 37750 quintali a<br />

fronte <strong>di</strong> un’esportazione <strong>di</strong> soli<br />

4116. Nelle altre tipologie ceramiche<br />

l’importazione è doppia<br />

rispetto alle esportazioni.<br />

Durante questo secolo si notano<br />

i più importanti movimenti tecnico-creativi,<br />

tesi a valorizzazione<br />

le materie prime nazionali e lo<br />

sviluppo <strong>di</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> produzione<br />

innovative, anche grazie alle<br />

nuove tecnologie basate sull’utilizzo<br />

dell’elettricità.<br />

Il 1900 esalta la ceramica perché<br />

i progressi tecnici con le acquisizioni<br />

della chimica e della<br />

mineralogia e le migliori tecnologie<br />

meccaniche e <strong>di</strong> cottura<br />

hanno alimentato quelli stilistici,<br />

aiutando quest’arte a scrollarsi<br />

<strong>di</strong> dosso l’appellativo <strong>di</strong> minore.<br />

Lo sguardo fisso verso l’imitazione<br />

della porcellana aveva fatto<br />

apparire inutile la vocazione creativa<br />

dell’argilla, ma questa con<strong>di</strong>zione<br />

cambia grazie allo slancio<br />

romantico e neo-umanistico<br />

con cui si guarda nuovamente ai<br />

secoli d’oro della maiolica: quelli<br />

del rinascimento.<br />

Rinascono e si aprono a nuove<br />

contaminazioni stilistiche e artistiche,<br />

le tra<strong>di</strong>zioni territoriali<br />

legate alla ceramica: Urbino, Firenze,<br />

Faenza, Deruta, Montelupo,<br />

Savona, Pesaro, Castelli, Casteldurante<br />

(Urbania), seguendo<br />

una spinta concettuale già presente<br />

alla fine del 1800, nel desiderio<br />

<strong>di</strong> rinnovamento espresso<br />

dal critico d’Arte John Ruskin e<br />

dalle riven<strong>di</strong>cazioni delle art and<br />

crafts dello stile liberty, (detto anche,<br />

secondo l’area geografica:<br />

floreale o art nouveau o modern<br />

stile o jugendstil o sezzessionstil o<br />

modernismo).<br />

Nella seconda metà del 1800<br />

nasce la psicanalisi, che trova<br />

nel sogno la fonte primaria<br />

d’ispirazione, e trovano <strong>di</strong>gnità<br />

intellettuale le allegorie capaci<br />

<strong>di</strong> evocare un mondo magico e<br />

misterioso che emerge dall’indagine<br />

che l’artista attiva su se<br />

stesso.<br />

Non è l’Italia a iniziare il cammino<br />

ma è opportuno citare Galileo<br />

Chini, un artista fiorentino che<br />

nel 1897 crea la manifattura Arte<br />

della ceramica, come iniziativa<br />

anche <strong>di</strong> reazione alla cessione<br />

della Ginori all’industriale milanese<br />

Richard.<br />

La capacità decorativa <strong>di</strong> Chini è<br />

strettamente legata alla competenza<br />

del chimico Vittorio Giunti.<br />

Insieme realizzano un catalogo<br />

Manifattura ceramica Richar Ginori Doccia, 1902<br />

1700<br />

1800<br />

1900<br />

(comprendente anche oggetti in<br />

grès salato e a lustro) degno delle<br />

migliori manifatture europee.<br />

Altri nomi importanti, sempre<br />

d’area fiorentina del periodo<br />

sono Mario Salvini, la manifattura<br />

Cantagalli e la Florentia Ars,<br />

la Società <strong>Ceramica</strong> Colonnata<br />

e Egisto Fantechi. Tutte queste e<br />

altre manifatture avevano aspetti<br />

formali e decorativi riconducibili<br />

allo stile liberty.<br />

A Faenza sono da ricordare le<br />

Fabbriche riunite ceramiche (dovute<br />

alla fusione <strong>di</strong> tre fornaci:<br />

Ferniani, Farina, Trerè), il pittore<br />

<strong>di</strong> riferimento è Tommaso dal<br />

Pozzo; ma in questa città collaboravano<br />

anche Domenico Baccarini<br />

(che morì a soli 24 anni) e<br />

Achille Calzi.<br />

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