Sconfiggere il dolore si può!
La sofferenza non è sempre necessaria o scontata: l’algologo è lo specialista adatto a consigliarvi come alleviarla
La sofferenza non è sempre necessaria
o scontata: l’algologo è lo specialista adatto
a consigliarvi come alleviarla
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SETT 2011_4TO def:Layout 1 21/09/11 08:35 Pagina 1<br />
Periodico di divulgazione medica<br />
realizzato in collaborazione<br />
con <strong>il</strong> Gruppo Larc.<br />
Diffu<strong>si</strong>one 15000 copie.<br />
Distribuzione gratuita<br />
Anno di fondazione 1984,<br />
anno ventisette<strong>si</strong>mo<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e:<br />
Emanuela Amadei<br />
Segreteria di redazione: Larc<br />
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino<br />
tel. 011.2486216 - fax 011.4785146<br />
www.<strong>il</strong>monitoremedico.it<br />
info@<strong>il</strong>monitoremedico.it<br />
Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Grafica e Stampa Gabo s.r.l. - gabo@gabo.to.it<br />
in collaborazione con<br />
numero 07, numero settembre 1, 2014 2011<br />
Approfondimento<br />
Osteoporo<strong>si</strong>:<br />
integrare è<br />
Terapia<br />
Lombosciatalgia:<br />
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e quando la<br />
che <strong>si</strong> presenti anche a causa di diete povere di calcio,<br />
di lunghe degenze che costringono <strong>il</strong> paziente a letto per molto<br />
tempo, di un ut<strong>il</strong>izzo mas<strong>si</strong>ccio di cortisone e di patologie<br />
legate al malfunzionamento della tiroide<br />
Medicina<br />
Il numero è preoccupante: oltre 3 m<strong>il</strong>ioni di<br />
nuove fratture in Europa nel 2000. E <strong>si</strong> prevede<br />
un forte aumento nei pros<strong>si</strong>mi anni,<br />
urologici in una<br />
Interventi<br />
con un balzo del 30% entro <strong>il</strong> 2025, quando<br />
day surgery<br />
<strong>il</strong> numero salirà a 3,2 m<strong>il</strong>ioni e le fratture<br />
costeranno qualcosa come 38,5 m<strong>il</strong>iardi di<br />
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione:<br />
l’accesso ottimale ai farmaci preventivi<br />
potrebbe infatti far risparmiare fino a<br />
700 m<strong>il</strong>a fratture l’anno.<br />
Patologia<br />
Molto spesso la causa di tante fratture è<br />
l’osteoporo<strong>si</strong>, malattia che colpisce lo scheletro,<br />
in cui le ossa perdono re<strong>si</strong>stenza e<br />
la gotta<br />
Riconoscere<br />
spessore: <strong>il</strong> risultato è che le ossa diventano<br />
p. 5<br />
più frag<strong>il</strong>i.<br />
cause non completamente conosciute.<br />
Anche se generalmente l’osteoporo<strong>si</strong> viene Contrariamente a quanto <strong>si</strong> <strong>può</strong> ritenere,<br />
con<strong>si</strong>derata una malattia a carico delle ossa, l’osso non è una struttura inerte, ma un tessuto<br />
molto attivo dal punto di vista metabo-<br />
Appuntamenti<br />
secondo alcuni <strong>si</strong> tratterebbe di un processo<br />
fi<strong>si</strong>ologico la cui presenza predispone a un lico, che <strong>si</strong> rinnova costantemente e rapidap.<br />
6<br />
maggior sv<strong>il</strong>uppo di patologie e una conseguente<br />
diminuzione della speranza di vita,<br />
Dr. Sergio Rigardo<br />
se non adeguatamente trattata.<br />
Specialista in Medicina Fi<strong>si</strong>ca e Riab<strong>il</strong>itazione<br />
Più che una “malattia” l’osteoporo<strong>si</strong> è<br />
ed Idrologia Medica<br />
una “<strong>si</strong>ndrome”, cioè una patologia condizionata<br />
da numero<strong>si</strong> fattori e da con-<br />
continua a pag. 2<br />
p.<br />
Consulente Larc e Centro Medico Chirurgico Gu tuari Asti L’esperto risponde<br />
7<br />
2 numero 1, 2014<br />
decennio, andare a riconoscere l’evento iniziale non ha<br />
più alcuna ut<strong>il</strong>ità: l’urgenza da prendere in con<strong>si</strong>derazione<br />
è invece <strong>il</strong> <strong>dolore</strong> con cui <strong>il</strong> paziente deve convivere.<br />
Ed è questo <strong>il</strong> problema da risolvere! L’Italia purtroppo<br />
nell’ambito della “cultura del <strong>dolore</strong>” ha ancora<br />
molta strada da compiere: ad esempio è <strong>il</strong> fanalino di<br />
coda per uso di morfina in Europa con un consumo per<br />
paziente di 1/100 rispetto a quelli della Germania; nel<br />
nostro paese sono ancora molto forti i pregiudizi culturali<br />
e religio<strong>si</strong> per cui <strong>il</strong> <strong>dolore</strong> fa parte della malattia<br />
e va accettato e sopportato. Fortunatamente, a scalfire<br />
questa po<strong>si</strong>zione di rassegnazione, la fi<strong>si</strong>ologia va accertando<br />
che <strong>il</strong> <strong>dolore</strong> determina altre patologie, ad esempio<br />
a livello di coagulazione sanguigna: nel caso di postoperatori<br />
molto doloro<strong>si</strong>, in cui <strong>il</strong> paziente per lungo tempo<br />
“doveva” soffrire perché era normale così, <strong>si</strong> è notato che<br />
<strong>il</strong> male causava maggiore incidenza di trombo<strong>si</strong>.<br />
Questo aumento di con<strong>si</strong>derazione nei confronti della<br />
sofferenza lascia ben sperare per un futuro di terapie del<br />
<strong>dolore</strong> anche nel settore pubblico. Ci sono, anche se non<br />
così diffu<strong>si</strong>, i co<strong>si</strong>ddetti Ospedali senza <strong>dolore</strong>, che sposano<br />
la cultura medica di dover combattere la sofferenza.<br />
Anche perchè le ricadute del <strong>dolore</strong> cronico sulla vita<br />
di un paziente sono innumerevoli: prima di tutto sulla<br />
sua integrità fi<strong>si</strong>ca e p<strong>si</strong>chica; sul suo ambito famigliare<br />
che deve gestirne la depres<strong>si</strong>one; a livello sociale, per aumentate<br />
e<strong>si</strong>genze di medicalizzazione; a livello profes<strong>si</strong>onale,<br />
per assenteismo ed inefficienza.<br />
<strong>il</strong> monitore<br />
MEDICO<br />
Chiamata anche “malattia s<strong>il</strong>enziosa”, spesso non è diagnosticata fino<br />
a che non <strong>si</strong> subisce una frattura, di solito dopo una caduta<br />
Osteoporo<strong>si</strong>: quando le<br />
ossa <strong>si</strong> assottigliano e<br />
diventano frag<strong>il</strong>i<br />
schiena fa male<br />
p. 3<br />
non convenzionali. Inoltre l’aneste<strong>si</strong>sta ha una vi<strong>si</strong>one<br />
ambulatoriale<br />
p. 4<br />
olistica e generale del paziente e non ne prende mai in<br />
esame un <strong>si</strong>ngolo aspetto.<br />
La cura con<strong>si</strong>ste inizialmente nella terapia orale, gestita<br />
dal paziente con l’assunzione di farmaci a dosaggio graduato:<br />
per ciascun caso <strong>il</strong> trattamento potrà avere durata<br />
diversa, anche in con<strong>si</strong>derazione degli effetti collaterali, e<br />
quindi i benefici potrebbero far<strong>si</strong> attendere anche dei me<strong>si</strong>.<br />
Per avere un sollievo più immediato dalla sofferenza è<br />
pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e impiegare dei blocchi antalgici, cioè l’iniezione<br />
di anestetico locale in punti muscolari o nevralgici<br />
dolenti. Questi rimedi, efficaci e rapidi, sono di esclu<strong>si</strong>va<br />
competenza di un medico aneste<strong>si</strong>sta e la loro valenza<br />
è molteplice: da un lato producono benefici immediati<br />
al paziente, dall’altro possono consentire l’intervento<br />
di fi<strong>si</strong>oterapie efficaci e profonde. L’algologo <strong>può</strong> inoltre<br />
prescrivere vi<strong>si</strong>te diagnostiche strumentali volte all’individuazione<br />
ad esempio di ernie, neopla<strong>si</strong>e o vasculopatie<br />
diabetiche, per capire quale risultato è pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e ottenere:<br />
nel caso di <strong>dolore</strong> cronico, non sempre <strong>si</strong> <strong>può</strong> sperare di<br />
azzerarlo del tutto.<br />
A completare <strong>il</strong> quadro dei pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>i interventi, ci sono<br />
le terapie non convenzionali come l’agopuntura e l’impiego<br />
di farmaci neurolettici per cercare di modulare la<br />
componente depres<strong>si</strong>va della patologia algologa.<br />
Ricordiamo che decider<strong>si</strong> a curare un <strong>dolore</strong> cronico,<br />
senza attendere che <strong>il</strong> male pas<strong>si</strong> da solo, <strong>si</strong>gnifica evitare<br />
che la <strong>si</strong>tuazione peggiori ulteriormente: un <strong>dolore</strong><br />
muscolare trascurato, su cui non <strong>si</strong> interviene, causa dei<br />
blocchi e <strong>può</strong> dare reazioni di tipo ischemico e fibrotico,<br />
dando vita ad un circolo vizioso che nessun antinfiammatorio<br />
o fi<strong>si</strong>oterapista potrà interrompere senza l’aus<strong>il</strong>io<br />
di un’adeguata terapia del <strong>dolore</strong>.<br />
necessario<br />
p. 1-2<br />
Il paziente che soffre, cosa <strong>può</strong> fare? A chi deve rivolger<strong>si</strong>?<br />
La terapia del <strong>dolore</strong> viene perlopiù trattata dagli aneste<strong>si</strong>sti<br />
o algologi che, dal punto di vista <strong>si</strong>a farmacologico<br />
che terapeutico, hanno a dispo<strong>si</strong>zione più armi per <strong>il</strong><br />
trattamento della sofferenza rispetto ad altri specialisti.<br />
L’aneste<strong>si</strong>sta, nell’approntare una terapia multimodale,<br />
<strong>può</strong> scegliere di indirizzare <strong>il</strong> paziente a terapie fi<strong>si</strong>che e<br />
fi<strong>si</strong>atriche, ha la capacità di usare farmaci con impatto<br />
neurologico, ha la pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di associare tecniche di aneste<strong>si</strong>a<br />
loco-regionali e ha conoscenze relative a medicine<br />
Dunque, quali sono i con<strong>si</strong>gli per chi è vittima di questo<br />
problema?<br />
I pas<strong>si</strong> da seguire per chi è alle prese con una patologia<br />
del <strong>dolore</strong> sono pochi e semplici: non rassegnar<strong>si</strong><br />
alla sofferenza e non aspettare troppo tempo prima<br />
di prendere iniziative terapiche; affidar<strong>si</strong> al proprio medico<br />
di base, se questi ha la sen<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità per indirizzare<br />
alla giusta struttura altrimenti rivolger<strong>si</strong> a Centri come<br />
quelli del Gruppo LARC dove sono presenti aneste<strong>si</strong>sti<br />
che <strong>si</strong> occupano di terapia del <strong>dolore</strong>, disposti all’ascolto<br />
e in grado di presentar<strong>si</strong> come punto di riferimento in<br />
un percorso terapico multidisciplinare; infine, confidare<br />
nella pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità di star meglio, senza scambiare la ricerca<br />
di benessere per debolezza.<br />
Dr. Stefano Casalino<br />
Aneste<strong>si</strong>sta Specialista<br />
in Terapia del Dolore<br />
Consulente LARC