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<strong>Il</strong> <strong>Valdarno</strong><br />
gratis a casa tua<br />
PAGINA<br />
6<br />
<strong>Dicembre</strong> <strong>2018</strong><br />
Immagini della guerra d’Abissinia<br />
e del primo conflitto mondiale,<br />
i funerali del garibaldino<br />
Luigi Bolis, e poi gli antichi<br />
mestieri figlinesi, i personaggi<br />
dello sport di una volta, i paesi<br />
scomparsi, la civiltà contadina<br />
e le colonie sull’Arno; queste<br />
sono soltanto alcune delle<br />
migliaia di fotografie che Edo<br />
Mugnai ha recuperato in qualche<br />
vecchia soffitta o nelle<br />
cantine polverose, per restituirle<br />
alla dignità di vere testimonianze<br />
storiche e culturali.<br />
Anche per questo motivo gli è<br />
stato assegnato il Premio Bambagella<br />
<strong>2018</strong>, massima onorificenza<br />
che il Comune di Figline<br />
Incisa consegna ai cittadini che<br />
si sono distinti per attività in<br />
favore della comunità locale. <strong>Il</strong><br />
nome di Edo Mugnai ha messo<br />
tutti d’accordo. La sua candidatura<br />
al premio Bambagella era<br />
stata proposta nei mesi scorsi<br />
dalla ex Presidente del Consiglio,<br />
Cristina Simoni, e poi è<br />
stata confermata dal suo successore<br />
alla presidenza, Sandro<br />
Sarri.<br />
Edo Mugnai, che è nato nel<br />
1939, scatta fotografie fin da<br />
quando era un ragazzino. Una<br />
passione che nel 1982 divenne<br />
un vero e proprio hobby con la<br />
personaggi: <strong>Il</strong> prestigioso riconoscimento consegnato durante la Festa della Toscana<br />
<strong>Il</strong> Premio Bambagella a Edo Mugnai<br />
l’uomo che fotografa la nostra storia<br />
nascita del Circolo fotografico<br />
Arno, a cui Mugnai si iscrisse<br />
tra i primi. <strong>Il</strong> frutto di tante<br />
ore passate dietro la macchina<br />
fotografica, si è concretizzato<br />
in decine e decine di mostre<br />
allestite a Figline e anche nelle<br />
principali città toscane. E poi le<br />
fotografie di ieri e di oggi stampate<br />
sui tanti calendari a tema,<br />
Nelle foto: Edo Mugnai immortalato dopo aver ricevuto il Premio Bambagella.<br />
Qui sopra: una foto del castello di Pian Franzese<br />
realizzati dal Comune oppure<br />
venduti dalle associazioni a<br />
scopo benefico.<br />
Ma l’attività che più ha impegnato<br />
Edo Mugnai da oltre<br />
trent’anni è proprio la certosina<br />
ricerca di vecchie foto dimenticate<br />
in qualche baule. Immagini<br />
che ritraggono frammenti<br />
di vita quotidiana e anche importanti<br />
avvenimenti storici,<br />
dai primi del Novecento fino<br />
ai giorni nostri. Le ultime im-<br />
magini che sono finite nel suo<br />
archivio riguardano il castello<br />
di Pian Franzese, che fu abbattuto<br />
nel 1983 per consentire lo<br />
sfruttamento della lignite da<br />
parte dell’Enel. Grazie a lui<br />
si potranno ancora ammirare<br />
i possedimenti dei “Franzesi<br />
della Foresta” antica famiglia<br />
di derivazione longobarda. Per<br />
svolgere questa nobile missione<br />
Edo Mugnai ha battuto palmo a<br />
palmo le campagne figlinesi, ha<br />
rintracciato famiglie ormai trasferite,<br />
e poi ha convinto vecchie<br />
e nuove generazioni a farsi<br />
consegnare i reperti fotografici,<br />
talvolta piccoli come francobolli:<br />
immagini sbiadite e spesso<br />
rovinate dal tempo. Foto d’epoca<br />
riparate con amore e passione<br />
per realizzare il grande archivio<br />
storico realizzato dal Circolo<br />
Fotografico Arno presieduto<br />
da Silvano Monchi. Alcune di<br />
queste foto vengono pubblicate<br />
con regolarità nel sito che il<br />
Ministero dei Beni Culturali ha<br />
riservato alle più significative<br />
foto storiche italiane. Soprattutto<br />
queste antiche fotografie vengono<br />
ammirate ogni anno dai<br />
figlinesi che affollano le mostre<br />
allestite dal Circolo Fotografico<br />
in occasione delle feste principali.<br />
“In queste occasioni pubbliche<br />
- confessa Edo Mugnai<br />
- ricevo davvero tanti complimenti<br />
dai miei cittadini, che a<br />
volte mi imbarazzano. Ricordo<br />
ancora con emozione quella<br />
volta in cui una donna lanciò<br />
un urlo appena giunta di fronte<br />
ad una vecchia foto. Con le<br />
lacrime agli occhi mi confessò<br />
di avere visto per la prima volta<br />
l’immagine di sua madre, morta<br />
quando lei era ancora piccola”.<br />
Mar. Zi.<br />
eventi: In Palazzo Pretorio una mostra sulle opere giovanili dell’artista<br />
Figline omaggia Lorenzo Bonechi<br />
“<strong>Il</strong> cerchio e le nuvole. Lorenzo<br />
Bonechi O’ della Giovinezza”<br />
è il titolo della mostra<br />
allestita nel Palazzo Pretorio<br />
di Figline (in piazza San Francesco)<br />
dedicata al noto artista<br />
figlinese prematuramente<br />
scomparso nel 1994 all’età di<br />
39 anni. Esposti disegni, incisioni,<br />
pitture e sculture del<br />
periodo giovanile dell’artista,<br />
provenienti da collezioni private.<br />
Lorenzo Bonechi, traendo<br />
inesauribile e profonda ispirazione<br />
dalla propria terra d’origine,<br />
è stato apprezzato fin<br />
dai suoi esordi e ben presto si<br />
attestò sulla scena internazionale<br />
come interprete alto dei<br />
sentimenti della sua generazione.<br />
Molte delle sue opere<br />
sono state invitate a numerose<br />
mostre di successo in Italia e<br />
all’estero: Londra, New York,<br />
Tokio, Osaka, Washington,<br />
Vienna.<br />
La mostra figlinese rientra<br />
nell’ambito di un più ampio<br />
progetto - sul tema giovani e<br />
arte - che è dedicato a Bonechi<br />
e che coinvolge anche gli<br />
studenti dell’Accademia delle<br />
Belle Arti di Firenze. <strong>Il</strong> tutto<br />
in tre step, in partnership con il<br />
Rotary club di Figline e Incisa<br />
<strong>Valdarno</strong> e Caverni Assicurazioni:<br />
l’esposizione a Palazzo<br />
Pretorio (luogo in cui l’artista<br />
organizzò per la prima volta<br />
una sua personale), un premio<br />
dedicato agli studenti dell’Accademia<br />
e l’esposizione dei<br />
loro lavori a Casa Petrarca<br />
(piazza Benassai, a Incisa, dal<br />
15 dicembre all’8 gennaio).<br />
A Palazzo Pretorio sarà possibile<br />
ammirare opere provenienti<br />
da collezioni private, risalenti<br />
ad un periodo compreso<br />
tra il 1974 e il 1982 e, quindi,<br />
al Lorenzo ventenne. Ed è<br />
proprio a partire dall’analisi<br />
di queste opere che l’Accademia<br />
delle Belle Arti di Firenze,<br />
palestra formativa di Lorenzo<br />
Bonechi, ha aderito con entusiasmo<br />
al progetto e ha chiesto<br />
ai suoi studenti di interpretare<br />
l’eredità dell’artista figlinese,<br />
attraverso la realizzazione di<br />
opere a lui ispirate. Ne sono<br />
arrivate 70, che saranno giudicate<br />
da una commissione interna<br />
prima di esser trasmesse<br />
al Comune.<br />
Solo in 10 andranno in finale e<br />
il primo classificato si aggiudicherà<br />
2000 euro.<br />
Per saperne di più: www.labuonastrada.com/lorenzobonechi<br />
La mostra su Bonechi sarà<br />
visitabile fino al 6 gennaio il<br />
venerdì, il sabato e la domenica<br />
in orario 10-13 e 17-19,<br />
ad eccezione del 15 dicembre,<br />
quando l’apertura sarà solo<br />
mattutina.