AQUA-ERSA

SPESSO SI LEGGE ON LINE CHE LA CARNE SUINA FA MALE
E CHE NON BISOGNA MANGIARNE MOLTA. ALTRI, INVECE,
SOSTENGONO CHE BANDIRLA È OLTREMODO NEGATIVO.
LA CARNE SUINA DEL MARCHIO AQUA È DIFFERENTE E
SICURA?
QUAL È LA QUANTITÀ CONSIGLIATA SETTIMANALE?
Occorre sfatare i pregiudizi riguardo
il valore nutritivo e la
digeribilità della carne suina.
Queste carni rappresentano
un’ottima alternativa alle
bovine sia dal punto di vista
nutrizionale sia da quello
economico.
Tuttavia gli italiani continuano
a preferire queste ultime causa
la permanenza di pregiudizi,
ormai radicati, circa il loro reale
valore nutritivo.
Come prima cosa classifichiamo
la carne di maiale tra le
“carni bianche o rosate” ovvero
similari al pollo, tacchino o vitello,
in quanto, dopo la macellazione,
assume un colore ben
più chiaro rispetto a quello delle
“carni rosse”: manzo, cavallo,
pecora o delle “carni nere”:
daino, cinghiale, cervo, lepre,
fagiano.
La tipica differenza di colore è
dovuta alla diversa concentrazione
di mioglobina, una proteina
presente nei muscoli
animali che serve ad immagazzinare
l’ossigeno in previsione
di sforzi muscolari intensi.
E’ per questo motivo che animali
come il pollo o il tacchino,
che sono abituati a sforzi leggeri,
sono caratterizzati da una
carne chiara (minore mioglobina),
rispetto ad animali abituati
a compiere rilevanti sforzi
muscolari come il cavallo o il
manzo (maggiore mioglobina).
Questo però non influenza il
valore nutrizionale proteico del
prodotto infatti sia le carni bianche
sia quelle rosse apportano
circa 20g/proteine su 100g di
prodotto.
La differenza tra le due varianti
sta nella concentrazione di ferro
e di lipidi; infatti seppur il quantitativo
di ferrosia è più elevato
nelle carni rosse, queste portano
con se anche un maggior
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