| COPERTINA to naturale scegliere questa strada che ha comportato un cambiamento radicale nella mia vita. Ci vuole coraggio a rinunciare a un lavoro fisso e ad un contratto a tempo indeterminato. È vero, ma è stato più forte il richiamo verso questa missione che sento molto mia. Ho raccolto dunque quel testimone e mi impegno per onorarlo al massimo. E in un anno la Lilt ha una veste tutta nuova, da qualche giorno avete trasferito la sede in viale Europa, perché una scelta così radicale? Cambia la veste ma non la sostanza. E la scelta non è derivata da un mio vezzo, ma dalla necessità di adeguare in tutto e per tutto i locali del centro di prevenzione oncologica alle nuove normative. Ho approfittato per rendere i locali ancora più accoglienti. I riscontri dei nostri soci-pazienti sono molto buoni. La nuova sede non è solo un involucro più elegante, è l’ambiente giusto per offrire servizi più innovativi ed evoluti che rendono più efficace ed attiva la prevenzione dei tumori. Sono ormai 60 i medici che si avvicendano durante la settimana, per assicurare diagnosi certe in 15 specialistiche. Ora la Lilt si trova in viale Europa 15 ai Due Ponti, con un ampio posteggio dedicato che assicura un attracco facile alla struttura. Come si educa una popolazione alla prevenzione dei tumori? Inviando quanti più messaggi e stimoli possibili per informare e rendere consapevoli dei rischi per la propria salute. Lanciare slogan non basta, bisogna diffondere attraverso i professionisti l’input giusto che renda chiaro il fatto che controllare la propria salute periodicamente e adottare i corretti stili di vita ed una alimentazione sana, sono le armi potenti che abbiamo a disposizione per combattere il cancro, perché solo intervenendo in tempo sulla malattia, si hanno altissime probabilità di cura e quindi di guarigione. Molto spesso purtroppo ci imbattiamo in persone che scoprono di essere affette da forme neoplastiche la nostra missione è anche quella di accompagnarle verso la migliore strategia terapeutica, la prevenzione terziaria è uno dei compiti preponderanti della missione Lilt. E quando la presidente non si occupa di Lilt quali passioni coltiva? Una delle mie grandi passioni sono i cavalli. Solo da pochi anni ho potuto realizzare un sogno che avevo fin da piccolissima. Chissà quante volte con fastidiosa insistenza ho chiesto al mio babbo di comprarmi un pony. Lui aveva la responsabilità di avermi trasferito la passione per i cavalli, da bambina la cosa che amavo di più era andare alle corse a Grosseto o a Roma con lui e questo la dice lunga su quale fascino esercitassero su di me. Ho frequentato per qualche tempo anche la scuola di equitazione a Pian del Lago, ma poi ha prevalso l’altra grande passione che ha attraversato la mia vita per oltre 15 anni, la danza moderna e jazz. Pochi mesi prima che mio padre lasciasse questa terra, avevo 22 anni, mi promise che mi avrebbe comprato un cavallo. Non fece in tempo. Solo molto più tardi sono riuscita a realizzare quello che era il nostro sogno comune. Sono una proprietaria sui generis ed fin troppo sentimentale, non inseguo i successi per forza, per me è importante il cavallo in quanto tale, se fa buone prestazioni meglio ma non è la mia ossessione. Mi preme che stia bene, che viva nell’ambiente giusto, che venga seguito con attenzione, a coccolarlo ci penso io. È una passione condivisa in famiglia, Sandro ci tiene ancor più di me. E se si parla di passioni, a un bel viaggio rinuncio con fatica, ho un’attrazione irrinunciabile per il mare e per il sole, detesto la montagna e il freddo. Pilates e yoga fanno il resto, a proposito di salute. 8 | ottomarzo <strong>2019</strong>
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