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MOLIERE E LA NUOVA COMMEDIA
Molière, nato nel 1622 è stato un commediografo ed attore teatrale francese. Assieme
a Corneille e Racine rappresenta uno degli autori più importanti del teatro classico
francese del XVII secolo. Ebbe un’infanzia segnata da lutti ed inquietudini, che spiegano
in fondo la tristezza del suo umore. Molière compì i suoi studi dal 1635 al 1639
al Collège de Clermont, collegio di gesuiti, considerato il migliore della capitale e frequentato
da nobili e ricchi borghesi. Il 30 giugno 1643, Molière firmò il contratto che
costituì una troupe teatrale di dieci membri, l’Illustre
Théâtre. A partire dal 1652 la compagnia, ormai ben
affermata, iniziò ad avere un pubblico regolare a
Lione. Molière morì il 17 febbraio 1673 di tubercolosi.
L’aspirazione di Molière fu quella di dedicarsi a
sviluppare un nuovo tipo di commedia, che porterà
in seguito alla nascita della commedia di
costume moderna scritta. Nell’ultimo anno di
vita di Molière, la commedia è intrisa di realismo.
Lo stesso protagonista, che si presenta
come un classico personaggio farsesco, pronuncia
a tratti affermazioni lucide e ragionevoli,
mostrando un cinismo e una disillusione
che tradiscono le amare riflessioni dello stesso
autore, il quale approfitta delle occasioni
comiche offerte dalla trama per introdurre
in modo inaspettato un’aspra denuncia della
società a lui contemporanea.
Argante, è convinto di essere malato e vuole
dare sua figlia Angelica in sposa al figlio del medico Diafoirus, che potrebbe così prendersi
cura di lui.
Ma lei è innamorata del giovane Cleante. Nascono delle controversie tra padre e figlia
e la moglie, Belinda, approfitta di questa situazione per impossessarsi delle ricchezze di
Argante. Il fratello di Argante, Belardo, insieme alla governante, escogita un piano per
far capire ad Argante le reali intenzioni dalla perfida moglie Belinda. Belardo mette in
scena la morte di Argante. La figlia si dispera mentre la moglie ammette di essere sollevata.
Argante, quindi, si alza in piedi e abbraccia la figlia acconsentendole di sposare
Cleante, a patto che quest’ultimo diventi medico. Argante, viene invitato dal fratello a
diventare lui stesso medico. La conclusione della commedia è quella secondo tradizione,
con i buoni come sempre vittoriosi e premiati e i cattivi finalmente puniti.
Sempre in accordo con la sua precedente produzione, Molière mette alla gogna la classe
media, in questo caso rappresentata dai medici, portatori di un sapere fasullo.
Possiamo allora notare come la posizione di Molière risulti simile a quella che Galileo
rispecchia per quanto riguarda la ricerca astronomica, in opposizione al sapere statico
e ormai privo di vita degli aristotelici.
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