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Pagina 2<br />
commento alla Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi 2, 12-16<br />
a cura di Adriano Lembi<br />
Cristo è simbolo di unità<br />
Per l’Anno Pastorale 20<strong>19</strong>-2020, che stiamo vivendo<br />
senza poter condividere la mensa eucaristica,<br />
il nostro Vescovo Mario ha indicato a tutti i<br />
fedeli, in particolare ai Gruppi di Ascolto della<br />
Parola, come contenuto da meditare proprio la<br />
Lettera ai Filippesi, «un testo che può ispirare<br />
commozione, preghiera, pensiero, orientamenti<br />
all'azione», «per il progresso e la gioia della vostra<br />
fede». In questa V Domenica di <strong>Pasqua</strong> ne<br />
leggiamo solo quattro versetti, insieme ad una<br />
scelta di versetti del capitolo 10 degli Atti degli<br />
Apostoli. San Paolo aveva convertito i Filippesi,<br />
una comunità pagana ed ora li esorta a perseverare<br />
«con rispetto e timore» sulla strada della<br />
salvezza, ricordando che è la piena e pronta adesione<br />
alla volontà di Dio a suscitare in loro la capacità<br />
di operare secondo il suo disegno d’amore,<br />
tanto da essere vivida luce in mezzo ad una comunità<br />
malvagia, che non riconosce Cristo. Anche<br />
Pietro, secondo il racconto degli Atti, ispirato dallo<br />
Spirito Santo, viene a contatto con una famiglia<br />
pagana, quella del centurione Cornelio, che pure<br />
era un uomo giusto. E, scandalo per gli ebrei<br />
convertiti, si siede a tavola con loro e si ferma<br />
nella loro casa. Una concezione divisiva attraversava<br />
la chiesa primitiva (ma è tanto diverso anche<br />
oggi?): noi siamo i giusti, gli “altri” sono peccatori<br />
e seguiamo la legge che ci vieta di mischiarci<br />
con loro per non diventare impuri. Eppure<br />
Gesù aveva detto che non è ciò che entra dalla<br />
bocca che rende impuro l’uomo, ma ciò che<br />
esce dal suo cuore: «Dal cuore, infatti, provengono<br />
i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri,<br />
le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le<br />
bestemmie. Queste sono le cose che rendono<br />
immondo l’uomo, ma il mangiare senza lavarsi<br />
le mani non rende immondo l’uomo» (Mt 15,<br />
<strong>19</strong>-20). San Paolo sicuramente si ricordava di<br />
quelle parole quando esortava i Filippesi ad<br />
attenersi, per realizzare il progetto di Dio, ad<br />
un comportamento senza mormorazioni e<br />
senza esitazioni, un modo di essere e di agire<br />
senza divisioni. Già prima di incamminarsi da<br />
Giaffa a Cesarea per incontrare Cornelio, Pietro,<br />
che alloggiava presso un conciatore di pelli<br />
(un reietto, un impuro!), ha la visione della<br />
tovaglia che scende dal cielo, imbandita con<br />
animali impuri, che lo turba ma gli fa capire che<br />
l’incontro con un pagano non avrebbe intaccato<br />
la purezza. Ma gli ebrei criticano e sono<br />
risentiti: c’è ancora una netta divisione fra “noi”<br />
e gli “altri”. Papa Francesco ci ricorda che al<br />
tempo di Gesù – ma, ahimè, anche oggi nella<br />
Chiesa – c’erano più partiti religiosi – farisei,<br />
Comunità Pastorale dei Santi Pietro e Paolo<br />
sadducei, zeloti, esseni –, ciascuno dei quali<br />
pensava di detenere la verità. Non c’era unione.<br />
Oggi, nella Chiesa non è molto diverso: la parola<br />
del Papa suscita risentimenti, incomprensioni,<br />
divisioni, partiti che ritengono di essere depositari<br />
della verità e non perseguono l’unità. Francesco<br />
ricorda però che c'è un solo riferimento per<br />
l’unità e la comunione ed è Cristo che ha voluto,<br />
morendo in Croce, redimere tutta l’umanità. Tutti,<br />
nessuno escluso. Caliamo le letture di questa<br />
domenica nella nostra Comunità. Se riconosciamo<br />
che ci sono incomprensioni e disunioni dettate<br />
dalla durezza del nostro cuore che privilegia il<br />
“noi”, è il momento di chiederne perdono perché<br />
la Comunità non ne sia scandalizzata.<br />
Preghiera<br />
O Signore,<br />
liberaci dalla tentazione di essere divisivi,<br />
aiutaci a vedere questa grande verità di Gesù:<br />
che in Lui siamo tutti fratelli<br />
ed Egli è il Pastore di tutti.<br />
Sia allora questa parola - “tutti, tutti” -<br />
ad accompagnare ogni nostra giornata.<br />
Fa’ di noi, Signore, un unico gregge,<br />
che sappia riconoscere la voce sicura e amabile<br />
del Suo Pastore e non ceda alla tentazione di<br />
seguire voci suadenti che si sostituiscono<br />
a quella dell’unico Salvatore. Amen.<br />
Da domenica 3 maggio ha preso il via l’iniziativa<br />
virtuale “Tempo di scelta, tempo di prova” che il<br />
Servizio diocesano di Pastorale Giovanile ha<br />
ideato per i giovani 18-30enni ed i loro educatori.<br />
Questi “dialoghi a distanza” sono l’occasione<br />
per mettersi in ascolto della storia presente,<br />
interpretando ciò che lo Spirito vuole esprimere<br />
in questo tempo di pandemia, alla luce delle<br />
parole del Papa pronunciate lo scorso 27 marzo<br />
in Piazza San Pietro come momento di preghiera<br />
straordinario in tempo di epidemia: «Signore,<br />
ci chiami a cogliere questo tempo di prova come<br />
un tempo di scelta. Non è il tempo del Tuo giudizio,<br />
ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere<br />
che cosa conta e che cosa passa, di separare<br />
ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il<br />
tempo di reimpostare la rotta della vita verso di<br />
Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare<br />
a tanti compagni di viaggio esemplari, che,<br />
nella paura, hanno reagito donando la propria<br />
vita. È la forza operante dello Spirito riversata e<br />
plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È<br />
la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare<br />
e di mostrare come le nostre vite sono<br />
tessute e sostenute da persone comuni – solitamente<br />
dimenticate – che non compaiono nei<br />
titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi<br />
passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio,<br />
stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi<br />
della nostra storia: medici, infermiere e infermieri,<br />
addetti dei supermercati, addetti alle pulizie,<br />
badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari,<br />
sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che<br />
hanno compreso che nessuno si salva da<br />
solo». Il primo “incontro online” si è svolto<br />
domenica 3 maggio alle 18.00 con l’Arcivescovo<br />
Mons. Delpini in dialogo con i maturandi<br />
nella 57ª Giornata Mondiale di Preghiera per le<br />
Vocazioni e in presenza di don Marco Fusi,<br />
responsabile del Servizio per i Giovani e l’Università.<br />
Giovedì 14 maggio alle 18.30 interviene<br />
il prof. Silvano Petrosino, docente di Antropologia<br />
filosofica dell’Università Cattolica di<br />
Milano sul tema “Cosa stiamo imparando<br />
dall’imprevedibile? In che senso la prova può<br />
essere una opportunità?” con Roberta Casoli,<br />
Ausiliaria diocesana, membro dell’équipe di<br />
Pastorale Giovanile. Giovedì 28 maggio alle<br />
ore 21.00 il prof. Raffaele Mantegazza, docente<br />
di Pedagogia interculturale dell’Università<br />
Bicocca di Milano è in dialogo con gli studenti<br />
universitari sul tema “Come possiamo ascoltare<br />
ed educare le nostre emozioni? In quale<br />
modo affrontare fragilità e morte?” in presenza<br />
di don Marco Cianci, cappellano Università<br />
Statale di Milano. Giovedì 4 giugno alle ore<br />
21.00 interviene il prof. Mauro Magatti docente<br />
di Sociologia all’Università Cattolica di Milano<br />
sul tema “Quale mondo nasce attraverso l’emergenza<br />
coronavirus? Come cambiano il<br />
lavoro, la società e la politica?” in presenza di<br />
Giovanni Formigoni dell’équipe di Pastorale<br />
Giovanile. Al termine degli incontri online i<br />
giovani partecipanti sono invitati ad inoltrare<br />
riflessioni e contributi personali alla e-mail:<br />
giovani@diocesi.milano.it<br />
I “dialoghi a distanza” si svolgono in diretta<br />
sul portale www.chiesadimilano.it e inoltre<br />
su Chiesa TV – Canale <strong>19</strong>5, Radio Marconi<br />
e Radio Mater.<br />
Maggio<br />
mese consacrato a Maria<br />
”Maggio è il mese più delizioso dell’anno<br />
e, giustamente, è consacrato a Maria. Dal<br />
tempo degli Apostoli fino a noi non c’è<br />
stato un mese o un giorno in cui è venuto<br />
a mancare qualche favore da parte di questa<br />
Madre pietosa. Il mese di Maggio è in<br />
modo speciale consacrato a Lei”.<br />
(San Giovanni Bosco)<br />
Preghiera del Rosario<br />
ogni sera ore 20.45<br />
In streaming sui canali Facebook e YouTube<br />
dell’Oratorio alle ore 20.45<br />
Novena a Maria Ausiliatrice<br />
15-23 Maggio ore 20.45<br />
Don Bosco amava chiamarla “Madonna dei<br />
tempi difficili”: noi la pregheremo perché<br />
sconfigga il male che oggi ci opprime.