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GUIDA AL CAMPIONATO

- 4 -

IL COACH

Carrea punta sull’appartenenza

«La squadra ha tutto per competere in questo campionato. Terremo ritmi alti»

di Elisa Pacini

Arrivato un anno fa come

una scommessa a cui

nessuno ha srotolato il

tappeto rosso, Michele

Carrea è diventato il punto di riferimento

a cui la Pistoia baskettara affida

sogni e voglia di riscatto. Lavoratore

ambizioso, si è conquistato la

fiducia di tutti anche col carisma di

chi non ha peli sulla lingua e sa - ora

più che mai - che il mondo non finisce

al portone della palestra.

Coach Carrea, da febbraio ad oggi

è successo di tutto. Difficile trovare

sempre nuove motivazioni?

«In questo momento storico non

è la motivazione che manca, ma il

terreno sotto i piedi. Uno dei pochi

aspetti positivi è stato il recuperare

il gusto delle cose che davamo per

scontate, come la voglia di andare

in campo per esempio. È un periodo

difficile per tutto il pianeta e non

va affrontato piangendosi addosso,

né col becero ottimismo. Il nostro

lavoro non è più complicato di altri,

ma dobbiamo smarcarci dai modelli

di routine avuti delle nostre carriere».

Soddisfatto della nuova squadra?

«Molto. È stata facile da costruire

perchè volevamo tutti partire dalla

“pistoiesità”, valorizzando le risorse

interne. Quattro scelte sono state

immediate, da Della Rosa a Querci,

Del Chiaro e Riismaa. Poi è arrivata

anche la conferma di Wheatle. Con

americani che conosciamo bene,

abbiamo fatto una squadra che mi

piace e che ha tutto per competere

in questo campionato. L’idea è quella

di una squadra che giochi ad alto

ritmo, con cinque giocatori che possono

attaccare e che sta insieme

anche difensivamente”».

Che giocatore è oggi Lorenzo

Saccaggi?

«A Biella (stagione 2018/2019) abbiamo

lavorato sulla sua gestione

dell’emotività. Lui non può giocare

senza, ma deve canalizzarla bene.

Ha fatto passi in avanti enormi, è

diventato un giocatore tecnicamente

ed emotivamente di alto livello.

Deve però sentirsi dentro un percorso

e non arrivato».

Obiettivi e ranking, a cosa guarda

la sua Pistoia?

«Vedendo una realtà emergente

come Chieti inseire un giocatore

come Sorokas, è difficile individuale

oggi chi non giocherà i playoff. Per

noi, dopo un’esperienza segnante

come l’interruzione di un campionato,

con un vissuto recente in

una categoria superiore, la volontà

è provare ad essere competitivi.

Fare di tutto nel breve o nel lungo

periodo per riconquistarla. Ma in

questo contesto, dovremo esser

soprattutto bravi ad andare oltre

alle difficoltà che abbiamo avuto,

che noi o altri potremo riavere. Non

soffermarsi sul problema ma sulla

soluzione».

In questo strano anno a Pistoia,

cosa ha capito della città?

«Avendola conosciuta in circostante

così particolari, mi è sorta la

curiosità di quanto bello sarebbe

stato venirci in una fase serena. In

città si respira basket e, alla base

della prosecuzione del rapporto,

c’è questo. Spero che anche in

questa situazione, si trovi un canale

di comunicazione con la gente».

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