BresciaUp Gennaio 2021
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Dal momento che Lei è stata Ministro
dell’istruzione, come vede l’acquisto dei
banchi a rotelle fortemente voluto dal
ministro Azzolina in un momento così
delicato?
Da ex ministro non ho mai personalizzato,
ma ho sempre sostenuto che la riapertura
della scuola a settembre in condizioni di sicurezza
era questione che investiva tutto il
governo e non certo soltanto un ministero.
I banchi a rotelle sono solo l’emblema di un
problema più grave, dell’improvvisazione
al potere. L’estate doveva essere utilizzata
in ben altro modo, anche perché i plessi
erano chiusi da marzo. E invece non è stato
fatto nulla. E adesso – dopo aver sprecato
anche il tempo delle vacanze di Natale – la
ripartenza è affidata al solito caos. Il governo
ha coinvolto i prefetti per la riorganizzazione
di ingressi e trasporti, ma i prefetti
difficilmente possono aumentare i vagoni
della metro o aumentare le corse dei bus.
Perché alle ultime elezioni comunali
di Brescia, il centrodestra ne è uscito
sconfitto, sebbene ne fosse uscito
vincitore poche settimane prima con le
Regionali?
Non so dire con esattezza cosa sia andato
storto. Abbiamo combattuto fino alla fine,
ma Del Bono ha riscosso più consensi. Noi
non ci siamo persi d’animo, con Paola Vilardi
e Paolo Fontana continuiamo a fare
un’opposizione responsabile nell’interesse
della città. In una fase così delicata, Forza
Italia in Consiglio comunale sta lavorando
senza sosta per sostenere le attività produttive
colpite dalla crisi, per aiutare le
famiglie più in difficoltà, per risollevare il
settore turistico ormai in ginocchio. Passo
dopo passo, battaglia dopo battaglia, vogliamo
rilanciare Forza Italia e il centrodestra,
unica alternativa credibile alla sinistra
anche in vista delle prossime elezioni amministrative.
Se oggi lei fosse al governo col centrodestra
qual è la prima cosa che farebbe?