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Giornale dei Navigli n. 4 - 29 gennaio 2021

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Venerdì <strong>29</strong> Gennaio <strong>2021</strong><br />

Per partecipare attivamente alla rubrica scrivi a: renato.comunicazione@gmail.com<br />

Un passo avanti e uno indietro<br />

Nella “Giornata della memoria”, sempre più un popolo senza memoria…<br />

(rec) Ad inizio anni ‘60 nascevano<br />

quelli che sarebbero<br />

diventati i nonni e<br />

bisnonni di oggi: i figli del<br />

dopo guerra. In questi mesi<br />

il nostro giornale ha raccontato,<br />

tra le tante cose,<br />

anche delle nuove generazioni<br />

(nate mediamente<br />

negli anni ‘90) provocate<br />

dalla domanda: “Pronti a<br />

riconquistare quello che i<br />

nostri padri ci hanno lasciato<br />

in eredità?” Oggi e<br />

dal prossimo numero del<br />

giornale la domanda ritorna<br />

ai padri: cosa pensi utile<br />

lasciare in eredità alle nuove<br />

generazioni? Come hai<br />

vissuto il tuo tempo? Di<br />

cosa sei stato protagonista?<br />

Domande a cui non si potrà<br />

cavarsela con “ai miei tempi,<br />

ai mie tempi”. Oppure<br />

l’eterna “m e nat a”: “I giovani<br />

d’oggi non sono come<br />

quelli <strong>dei</strong> miei tempi!” Co sa<br />

succedeva ai tuoi tempi?<br />

Cosa succedeva negli anni<br />

’70-’80? Erano gli anni di<br />

quel primo indimenticabile<br />

motorino, della Seicento<br />

che ad averla si era pronti a<br />

conquistare il mondo. E poi<br />

che dire di quel “m e tte te<br />

<strong>dei</strong> fiori nei vostri cannoni”<br />

o di “chi non lavora non fa<br />

l’a m o re”. Ogni canzone un<br />

sogno: chi non ha ballato<br />

“Una rotonda sul mare”?<br />

Chi non ha canticchiato almeno<br />

una volta “Fatti mandare<br />

dalla mamma a prendere<br />

il latte, Azzurro, Volare,<br />

Vagabondo, Dio come ti<br />

amo, Nel sole, Io domani,<br />

Bocca di rosa. Ogni canzone<br />

raccontava una storia, giudicava<br />

un momento della<br />

vita. Chi non ha vissuto uno<br />

sciopero in piazza o chi non<br />

ricorda le lunghe giornate<br />

in oratorio? Chi non ha<br />

parteggiato per la DC o per<br />

il PCI? Chi non ha vissuto la<br />

Sezione del Partito o la sacrestia<br />

di una parrocchia?<br />

Era tutta una Appartenenza.<br />

Ma ad un certo punto<br />

qualcosa è accaduto? Non<br />

ricordi? È passato tanto<br />

tempo, dobbiamo organizzare<br />

un evento. Ma secondo<br />

te a qualcuno interessa? Ma<br />

se a nessuno interessa, perché<br />

farlo?<br />

A proposito di memoria<br />

Il 27 <strong>gennaio</strong> 1945 la<br />

60esima armata dell'esercito<br />

sovietico abbatte i<br />

cancelli di Auschwitz<br />

Il 27 <strong>gennaio</strong> 1945 è il<br />

giorno in cui, alla fine della<br />

seconda guerra mondiale -<br />

i cancelli di Auschwitz vengono<br />

abbattuti dalla 60esima<br />

armata dell’esercito sovietico.<br />

Il complesso di<br />

campi di concentramento<br />

che conosciamo come Auschwitz<br />

non era molto distante<br />

da Cracovia. Con la<br />

legge 211, dal 2000, in Italia<br />

ogni 27 <strong>gennaio</strong> si commemora<br />

il "Giorno della<br />

memor ia”: una commemorazione<br />

pubblica non soltanto<br />

della shoah, ma anche<br />

delle leggi razziali approvate<br />

sotto il fascismo, di<br />

tutti gli italiani, ebrei e<br />

non, che sono stati uccisi,<br />

deportati ed imprigionati,<br />

e di tutti coloro che si sono<br />

opposti alla ‘soluzione final<br />

e’ voluta dai nazisti,<br />

spesso rischiando la vita.<br />

Quanto tempo è passato<br />

da quei giorni? Perché ricordarsi<br />

dopo tutto questo?<br />

Memoria chi sei tu che<br />

a tutti i costi vuoi renderti<br />

presente in un tempo così<br />

lontano? Quante pretese<br />

hai, o memoria, cosa vuoi<br />

da me? Già non ricordo<br />

più com’era prima che iniziasse<br />

la Pandemia…<br />

Resta il “Giorno della<br />

memor ia”, memoria sempre<br />

più corta, spaesata in<br />

una nuova realtà chiamata<br />

Coronavirus, che ci ha privato<br />

e ci priva sempre di<br />

più anche della fantasia,<br />

mettendoci alla prova come<br />

mai era successo neppure<br />

in tempo di guerra.<br />

Durante quei tempi, l’u n i-<br />

ca cosa che ci si augurava,<br />

si sperava, si pregava in<br />

ogni lingua, era che tutto<br />

tornasse come era prima.<br />

La memoria di quel “pr i-<br />

m a” diventava forza, coraggio,<br />

energia e desiderio.<br />

Nessuno si fermava e nessuno<br />

avrebbe potuto dim<br />

e nt i ca re.<br />

A cura di Renato Caporale<br />

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