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Il Giornale dell'Handball - Gennaio 2021

Il nuovo numero del magazine della FIGH è online.

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Tutta la Pallamano Che Vuoi.

Il Giornale dell’Handball - Gennaio 2021

Proprietà

Federazione Italiana

Giuoco Handball

Stadio Olimpico

00135 Roma

Tel: 06-87975901

Fax: 06-87975913

Pubblicazione

Telematica Mensile

Iscrizione Tribunale Civile

di Roma 30/2012

del 13.02.2012

Direttore Responsabile

Marcello Festa

Redazione

Matteo Aldamonte

Sabrina Alessio

Consiglio Federale

Pasquale Loria

Stefano Podini

Gianni Cenzi

Flavio Bientinesi

Vincenza Fanelli

Onofrio Fiorino

Giuseppa Napoletano

Massimo Petazzi

Giovanni Sorrenti

Lucia Verticelli

Marcello Visconti

SOMMARIO

Segretario Generale

Adriano Ruocco

Vice Segretario Generale

Daniele Sonego

04 La nuova sfida

della FIGH

06 Salsomaggiore

elegge i più

belli d’Italia

08 Giovani leoni.

Grandi Chance

10 Federico Vieyra.

”El Nino” trascina

Sassari

11 Sladjana Perazic.

“Scusate il ritardo”

Collegio Revisori dei Conti

Michele Turato

Olimpia Formisano

Renato Vicinanza

Fotografie:

Claudio Atzori

Giovanni Pappalardo

Isabella Gandolfii

Archivio FIGH

3


Sarà ampliata sul sito

FIGH la sezione

“Territori” all’interno

della quale, regione

per regione, si potrà

avere chiara la

situazione dell’attività

svolta dalle singole

associazion.

Ampliata e arricchita

l’offerta sulle

piattaforme social

implementato “Il

Giornale dell’Handball”

che riserverà più

spazio alle realtà del

Movimento

di Marcello Festa

Lanuovasfidade

Dopo aver dato impulso e visibilità

all’attività Federale, in

modo particolare all’attività di

vertice fino al 2017 palesemente

nell’ombra, nel quadriennio

appena cominciato

risulterà di fondamentale importanza

azionare le stesse

leve per offrire identica visibilità

e conseguente maggiore

“spinta” all’attività della base,

a tutte quelle realtà che, assenti

sul “circuito” nazionale,

hanno ancora maggiore bisogno

di supporto ed assistenza. Impossibile

recuperare in appena

tre anni tutto ciò che doveva

esser fatto e non è stato fatto

nel ventennio precedente, ora

c’è necessità assoluta di correre,

di provare a recuperare il

terreno perso, partendo, questa

volta, da una solida certezza:

si può fare! Si può fare perché

non mancano passione e creatività,

non mancano appeal e

idee. Per prima cosa si è, allora,

deciso di mappare l’intero

movimento attraverso la predisposizione

di un questionario

regolarmente inviato a tutte le

ASD attive sul territorio nazionale

al fine di ricevere un preziosissimo

feedback sullo

stato dell’arte in termini di comunicazione

e visibilità dei singoli

club. Al termine di questo

primo step la FIGH avrà, così,

finalmente una vera e propria

banca dati circa il livello di comunicazione

raggiunto dalla

pallamano in Italia.

Terminato questo primo, necessario,

passaggio si passerà

alla fase operativa vera e propria.

L’attività dell’ufficio si articolerà

a 360 gradi non

escludendo alcuna forma di comunicazione

e a tal fine sarà

4

necessaria una fase di sensibilizzazione

e motivazione delle

singole associazioni che dovranno

comprendere l’importanza

degli strumenti

predisposti ad hoc. Sarà ampliata

e migliorata sul sito

FIGH la sezione “Territori” all’interno

della quale, regione

per regione, si potrà avere

chiara la situazione dell’attività

svolta dalle singole associazioni,

sarà ampliata e

arricchita l’offerta sulle piattaforme

social sia in termini di

news che di dirette streaming

e implementato “Il Giornale dell’Handball”

che riserverà più

spazio alle realtà del Movimento.

Uno sforzo notevole in

termini di produzione di contenuti

e ricerca degli spazi di vi-


llaFIGH

sibilità che appare, fin da oggi,

una scommessa di assoluta

necessità. Da vincere chiaramente!

Terminata la pandemia

ci sarà, come per tutti i settori

della vita sociale, una necessaria

e scontata ripartenza e

sarà proprio in quel momento -

quando giocoforza tutto si sarà

abbastanza livellato (verso il

basso ndr) - che occorrerà

scattare forte dai blocchi di

partenza. Chi avrà la forza di

(ri)partire meglio avrà anche

maggiori possibilità di vittoria

finale ed a quello start la Pallamano

Italiana dovrà presentarsi

più preparata e pronta di

chi è rimasto per tutto questo

tempo con le braccia conserte

e le gambe incrociate.


SALSOMAGG

i piu’ B

di Sabrina Alessio

A distanza di un anno ci risiamo.

Intorno è cambiato

tutto, è cambiato il mondo. A

Siena, nello scorso febbraio,

si parlava di Covid 19 con

sospetto e tanta, tanta approssimazione.

La pandemia

era da poco “approdata”

anche in Italia, il “paziente

uno” individuato in Lombardia

mentre il Veneto aveva

appena passato agli archivi

la prima vittima accertata da

Covid.

Più che paura c’era incredulità,

stupore; di tamponi, mascherine,

distanziamento e

gel igienizzante neanche se

ne immaginava la necessità,

l’urgenza. A distanza di un

anno sarà ancora Coppa Italia

(nella foto il nuovo logo

della manifestazione), non

più il PalaEstra di Siena ma il

Palasport di Salsomaggiore

Terme e questa volta i tamponi,

le mascherine, il distanziamento

e l’uso

dell’igienizzante saranno la

regola: la condizione necessaria

per poter giocare. Pazienza….Intanto

si gioca e

sarà il Palasport di Salsomaggiore

Terme, dal 12 al 14

febbraio, ad ospitare le Finals

di Coppa Italia con una

formula che coinvolgerà in

tutto 14 formazioni:

una Final6 femminile e

una Final8 maschile. La tre

giorni, pur dovendo rispettare

l’obbligo delle porte

6

chiuse agli spettatori per le

normative anti-Covid, coinvolgerà

circa 400 tra atlete,

atleti, tecnici, dirigenti, arbitri,

giornalisti e addetti ai lavori.

La manifestazione si

aprirà la mattina del 12 febbraio

con le gare dei quarti di

finale (quattro per gli uomini

e due per le donne) seguiti il

giorno seguente dalle semifinali

e dal Final-Day del 14

febbraio. Formula nuova

(l’anno passato erano 12 le

squadre partecipanti ndr) e

nuovo logo: un Pentagono

che vive nel pallone da gioco.

Un pentagono dorato, perché

la Coppa Italia rappresenta il

meglio, l’élite del movimento.

Non casuale neanche la

scelta della location che


IORE ELEGGE

elli d’ITALIA

segna la nascita di un’ampia

sinergia tra la Federazione e

la Regione Emilia-Romagna.

“La collaborazione attivata

con la Regione Emilia-Romagna

e con il Comune di Salsomaggiore

Terme –

sottolinea il presidente FIGH,

Pasquale Loria - rappresenta

un’occasione di grande importanza

per la nostra Federazione,

poiché ci darà modo

di avviare lo sviluppo di un

percorso condiviso nell’immediato

futuro. Desidero ringraziare

il Presidente

regionale, Stefano Bonaccini,

per avere sposato questo binomio

con la nostra disciplina

e il Sindaco di

Salsomaggiore, Filippo Fritelli,

con la certezza che

l’evento di febbraio rappresenterà

un grande successo

organizzativo. In generale disputare

le Finals di Coppa

Italia, l’appuntamento principale

dell’attività dei nostri

club di vertice, in una città

totalmente nuova ci permetterà

di portare la grande pallamano

in un’area in cui

incentivare la nostra promozione,

ma nel contempo di

tornare in una regione che

ama il nostro sport e che lo

pratica da sempre con passione”.

Terra di sport, l’Emilia-Romagna

sta da tempo

investendo sugli eventi sportivi,

formidabili aggregatori

di interessi in un periodo

complesso come quello che

si sta vivendo, caratterizzato

da una forte compressione

del volano turistico.

“Siamo orgogliosi di ospitare

le Finals 2021 di Coppa Italia

- ha sottolineato il Presidente

della Regione, Stefano

Bonacini - felici, in particolare,

che i trofei vengano

contesi a Salsomaggiore,

dove, sono certo, organizzazione

e accoglienza saranno

pienamente all’altezza: un

segnale chiaro, in un periodo

difficile come questo, di fiducia,

del fatto che non ci fermiamo

e che siamo pronti a

ripartire non appena lo si

potrà fare”.


Giovani LEONI.

La grande CHANCE

di Matteo Aldamonte

Due fine settimana per giocarsi tutto.

Abbandonata senza colpe, a causa della

pandemia, l’opportunità di giocare per

la prima volta nei Campionati Europei

di 1^ Divisione, le Nazionali italiane

U18 e U20 maschili hanno già ricalibrato

l’obiettivo: i Mondiali U19 e U21

del prossimo anno, sogno e traguardo

che l’Italia della pallamano non è mai

riuscita a raggiungere nei suoi cinquant’anni

di storia e poco più.

I grandi scenari, si sa, bisogna guadagnarseli.

E per farlo sarà vietato fallire

nella prossima primavera, quando le selezioni

allenate da Giuseppe Tedesco e

da Boris Popovic si giocheranno tutto in

un unico girone di qualificazione racchiuso

in soli tre giorni. Questa è la formula

individuata dalla Federazione

Europea: dal 12 al 14 marzo la Nazionale

U20 sfiderà Austria, Romania e

Israele in casa di quest’ultima, mentre

fra il 30 aprile e il 2 maggio toccherà ai

più giovani dell’U18 confrontarsi con

l’Austria padrona di casa, con Israele e

con la Russia. Due gironi da quattro

squadre e due posti ai Mondiali per ciascuno

di questi.

“Arriviamo con la voglia che contraddistingue

una squadra con un grande


obiettivo davanti e che sa di potercela

fare”, è il commento di Giuseppe Tedesco,

guida tecnica dell’U20. “La criticità

principale, che ritengo sia comune

anche da altre squadre, sta nel fatto di

avere ragazzi che pur avendo accumulato

anche esperienze importanti in senior,

nel contempo non giocano

insieme, come squadra, da molto

tempo. Nel girone affrontiamo tre squadre

avanti a noi come movimento complessivo

nei ranking interazionali, ma

contro le quali riteniamo di poterci misurare.

L’Austria ci ha battuti una volta,

due anni fa a Busto Arsizio in una gara

particolare e in cui arrivavamo rimaneggiati,

l’Israele è sicuramente abituata

anche più di noi a questo tipo di gare

ma sappiamo di poterli affrontare a viso

aperto e idem per la Romania, che nei

confronti diretti precedenti abbiamo

sempre superati. Questo non significa

nulla in vista di una nuova partita –

continua –, ma deve darci la misura dell’abitudine

della nostra Nazionale a giocare

per risultati importanti, a credere

in sé stessa ed a fare affidamento sul suo

invidiabile spirito di squadra”.

Fiducioso anche Boris Popovic, allenatore

dell’U18: “Nei raduni svolti fino a

qui si evidenziano sempre la grande serietà,

l’impegno, i progressi costanti dei

ragazzi. Si vede che tengono a questo

obiettivo, che lavorano a casa e coi loro

club. Questo è fondamentale perché nei

pochi giorni di raduno possiamo dare

degli input, ma il lavoro fatto quotidianamente

sul campo è la chiave di tutto.

Israele, Austria e Russia saranno le nostre

avversarie. Contro l’Austria siamo

riusciti ad imporci alla Partille Cup, le

altre due le abbiamo viste giocare, anche

se ovviamente bisognerà capire con

quali organici tutte arriveranno al girone.

Ad ogni modo sono fiducioso e

penso che se staremo bene, se arriveremo

nelle condizioni migliori, potremo

dire la nostra”.

L’Italia della pallamano sogna, insomma,

ma sa di avere finalmente le

carte in regola per tramutare desideri e

ambizioni in realtà.

9


Nell’ultimo lustro Federico

Vieyra ha vestito la maglia

dell’Ademar Leon, attuale

vicecapolista della Liga

Asobal, con cui ha giocato

la Velux Champions

League e la EHF Cup,

confermandosi giocatore di

livello eccelso all’interno

del panorama continentale

“El Nino”

TRASCINA

SASSARI

di Ufficio Stampa Raimond Sassari

Il suo approdo in Italia non è passato inosservato;

non poteva esserlo considerato il valore

ed il pedigree internazionale del giocatore. Non

solo. Chi in quell’ingaggio leggeva l’ascesa

della Raimond Sassari versa la nobiltà assoluta

della pallamano italiana scommetteva sul

sicuro e l’ingaggio di Federico Vieyra avallava

la facile previsione. Nato a Buenos Aires il 21

Luglio del 1988, “El Niño” come è stato simpaticamente

ribattezzato, muove i primi passi

con la maglia del Vicente Lopez tra il 2006 e il

2008. Dopo l’esperienza nel suo paese, l’alfiere

della Raimond Sassari si trasferisce in Spagna

per difendere i colori di Torrevieja e Huesca. Al

seguito dei quattro anni iberici, Vieyra vola in

Francia per militare nell’Istres. Nazionale argentino,

giovanile e senior, ha vinto una volta i


Giochi Panamericani e ha partecipato a svariate

edizioni di mondiali e giochi olimpici.

Nell’ultimo lustro ha vestito la maglia dell’Ademar

Leon, attuale vicecapolista della Liga Asobal,

con cui ha giocato la Velux Champions

League e la EHF Cup, confermandosi giocatore

di livello eccelso all’interno del panorama continentale.

“Ho conosciuto la pallamano all'età

di sei anni, grazie all'allenatore Sergio Gutierrez,

arrivato nella mia scuola a caccia di talenti.

All'età di 7 anni – DICE Vieyra - con mio

fratello Gonzalo, ho mosso i primi passi nel

VILO, squadra con cui ho giocato fino ai 19

anni. Sono arrivato in Europa dopo aver giocato

con la nazionale argentina. In albiceleste, ho

giocato i Mondiali Junior nel 2007, lì fui notato

da diversi allenatori spagnoli che seguivano la

kermesse. Sono stato contattato da Torrevieja,

club in cui militava già Sebastian Simonet. Al

momento dell'arrivo nella penisola iberica, ho

pensato che sarei andato via dopo pochi mesi,

invece ci sono rimasto per tre anni e mezzo.

Con la maglia della Nazionale, ricordo con

grande piacere i Giochi Panamericani del 2011

di Guadalajara, passammo da lì per qualificarci

alle Olimpiadi, manifestazione a cui ho preso

parte nel 2012 a Londra e nel 2016 a Rio. Chiaramente,

non posso dimenticare anche gli ottimi

risultati ai Mondiali di Svezia 2011 e Qatar

2015. A livello di club, i cinque anni con l'Ademar

Leon rappresentano un ricordo indelebile:

Champions League, EHF Cup e eccellenti piazzamenti

in campionato”. E così dopo aver frequentato,

per anni, i salotti buoni della

pallamano italiana Federico Vieyra ha accettato

le lusinghe della Raimond Sassari. “Conosco

il campionato italiano da molti anni, i miei

due fratelli maggiori e molti amici ci hanno giocato.

Sono stato diverse volte in vacanza nel

vostro meraviglioso paese, mi sono sempre

trovato benissimo e, una volta rientrato, pensavo

che un giorno mi sarebbe piaciuto giocarci.

Javier Grande, già giocatore di Sassari,

mi parlò del suo trascorso sportivo e della

città, dandomi ottime sensazioni. Di lì a poco

fui contattato dal ds Andrea Giordo che mi offrì

la possibilità di arrivare in Sardegna. Sono felicissimo

della scelta fatta”. Con il suo arrivo la

Raimond ha cambiato pelle ed ambizioni. Ora

lotta per il vertice non nascondendo le velleità

di successo finale. “Il campionato italiano, pur

essendo cresciuto tanto, credo abbia ulteriori

margini di miglioramento. Sono arrivati tanti ottimi

giocatori, ma si può ancora crescere. La direzione

presa però è quella giusta. L'obiettivo

della Raimond è quello di arrivare il più in alto

possibile, puntiamo allo Scudetto ed a questo

punto non possiamo più nasconderci. Non sarà

facile, ci sono tante squadre forti con le stesse

nostre ambizioni, ma noi ci siamo ed abbiamo

tanta fame di successi”.

11


SLADJANA PERAZIC

“Scusate il Ritardo”

di Ufficio Stampa

AC Life Style Erice

La sua è stata una lunga e

per alcuni tratti snervante

attesa. Alla fine, però, ce

l’ha fatta. Sladjana Perazic

montenegrina, classe ’95,

terzino destro in forza all’AC

Life Style Handball

Erice sta ripagando con

prestazioni maiuscole la

pazienza del team siciliano

che ha dovuto attendere

mesi prima di poterla

schierare in campo. Problemi

di natura burocratica

legati alla pandemia

hanno, infatti, ritardato l’ingresso

sulla scena italiana

della talentuosa e potente

mancina. Ora tutto è alle

spalle e Sladjana può godersi,

finalmente, il 40X20

e la Sicilia. L’umore è alle

stelle. “Secondo voi - dice -

come si può trovare

un’atleta che la mattina ha

la fortuna di svegliarsi e vedere

il mare, in un territorio

dove c’è sempre il sole e il

clima è sempre mite? Un

territorio dove la gente è

calorosa e ci tratta da professioniste

e la Società ci

dà tutti i comfort necessari

per stare tranquilli credo

sia il massimo cui poter

aspirare sia dal punto di

vista personale che sportivo.

Spero di rimanere il

più possibile perché qui

perché si vive davvero

12

bene”. Montenegrina con

alle spalle diverse esperienze

in Spagna, Serbia,

Slovenia e Norvegia, Perazic

ha collezionato diverse

presenze anche nella nazionale

U20 del suo paese

ora, però, l’attenzione è

tutta rivolta all’Erice e alla

Serie A Beretta. Eccellente

l’impatto con il gruppo. “Le

ragazze e i tecnici – sottolinea

- mi hanno accolto

molto bene. La Società è

molto seria e formata da

professionisti. Siamo curate

in tutto e posso dire

che raramente si trova una

Società che abbia gli stessi

comportamenti della Handball

Erice, che pretende

tanto ma dà anche tantis-


simo”. Naturale il confronto

con i campionati, tanti, in

cui ha militato. “I Campionati

stranieri sono tecnicamente

diversi. Comunque

devo dire che in Italia ci

sono delle belle realtà e

buone giocatrici, penso ad

esempio alle cubane Duran

e Gomez, ma anche italiane

che mi hanno sorpreso,

ad esempio il nostro

portiere Martina Iacovello

che sta dimostrando finalmente

le sue qualità grazie

anche all’aiuto di un valido

allenatore ed ex giocatrice

Marina Pellegatta”. Grazie

alle sue (tante) realizzazioni

l’Erice sta progressivamente

risalendo in

classifica; prendono corpo,

così, le grandi ambizioni

del club siciliano, neo promosso

in massima serie,

ma già con le idee chiarissime

circa il ruolo da recitare

nell’immediato futuro.

Campo, squadra, allenamenti

e poi? Sladjana Perazic

apre anche il

cofanetto del suo cuore.

“Sono fidanzata da due

anni con un ragazzo sloveno

e pur vivendo un rapporto

a distanza, siamo

molto uniti. Meravigliosamente

bello anche il rapporto

con la mia famiglia.

Ci sentiamo tutti i giorni ed

io non potrei pensare la

mia vita senza la mia famiglia.

Siamo molto legati e

per me è importante sapere

che ci sono anche se

per ragioni di lavoro siamo

spesso costretti a vivere distanti”.

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