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PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - marzo 2021

Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia, dell'ecumenismo spirituale e patrono dei malati di tumore)

Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia, dell'ecumenismo spirituale e patrono dei malati di tumore)

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Portavoce

N. 2 - MARZO 2021

di san Leopoldo Mandić

Mensile - anno 61 - n. 2 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

IL MONDO

HA BISOGNO DI PADRI

L’ ANNO DI SAN GIUSEPPE


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Portavoce

di san Leopoldo Mandić

Periodico di cultura religiosa

dell’Associazione «Amici di San Leopoldo»

Direzione, Redazione, Amministrazione

Associazione «Amici di San Leopoldo»

Santuario san Leopoldo Mandić

Piazzale Santa Croce, 44 - 35123 Padova

Sito internet

www.leopoldomandic.it

Direttore responsabile

e coordinamento redazione

Giovanni Lazzara

Hanno collaborato a questo numero

César P. Pinto, Flaviano G. Gusella,

Roberto Tadiello, Bruno Maggioni,

Vinicio Campaci, Anna Boscolo Artmann,

Silvia Foglietta, Luiz A. Cerioli, S.Z.,

Antonia Di Lenna e Fabio Camillo

Impaginazione

Barbara Callegarin

Stampa

Stampe Violato - Bagnoli di Sopra (PD)

Editore

Associazione «Amici di san Leopoldo»

Spedizione in abbonamento postale

Pubblicazione registrata presso il Tribunale

di Padova il 18 ottobre 1961, n. 209 e al R.O.C.,

n. 13870. Con approvazione ecclesiastica

e dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini

Garanzia di riservatezza

Nel rispetto del D.L. n. 196/2003 Portavoce di san

Leopoldo Mandić garantisce che i dati personali

relativi agli associati sono custoditi nel proprio

archivio elettronico con le opportune misure di

sicurezza. Tali dati sono trattati conformemente

alla normativa vigente, non possono essere

ceduti ad altri soggetti senza espresso consenso

dell’interessato e sono utilizzati esclusivamente per

l’invio della Rivista e iniziative connesse

In copertina: scultura di Franz Tavella,

Campodazzo-Renon (BZ), chiesa di San

Giuseppe

Le foto, ove non espressamente indicato, hanno

valore puramente illustrativo

Questa testata non fruisce di contributi statali

Chiuso in prestampa il 19 gennaio 2021

e consegnato a Poste Italiane

tra il 15 e il 20 febbraio 2021

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L’associazione, che dà diritto di ricevere la rivista, può decorrere

da qualsiasi mese dell’anno. Il cambio di indirizzo è gratuito:

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Redazione: direttore@leopoldomandic.it

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Direttore Portavoce di san Leopoldo M.

Santuario san Leopoldo Mandić - P.le S. Croce, 44 - 35123 Padova

Rettore del santuario, Fra Flaviano Giovanni Gusella

Santuario san Leopoldo Mandić - P.le S. Croce, 44 - 35123 Padova

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Sommario

N. 2 MARZO 2021 ANNO 61

6

9

10

17

20

22

25

28

30

38

4

7

34

35

36

Editoriali

LASCIARSI SORPRENDERE DA DIO / AI LETTORI / di Giovanni Lazzara

PROTESI ALLA GIOIA PASQUALE / LA VOCE DEL SANTUARIO / di Flaviano G. Gusella

Attualità ecclesiale

IL MONDO HA BISOGNO DI PADRI. L’ANNO DI SAN GIUSEPPE VOLUTO DAL PAPA

di papa Francesco e Redazione

Fede & vita

I VOLTI DI DIO NEL DESERTO / DIO NELLA BIBBIA > 5 / di Roberto Tadiello

San Leopoldo ieri e oggi

UNA SANTITÀ NASCOSTA E LUMINOSISSIMA / di Bruno Maggioni

LA NATURA DEL SACERDOZIO CRISTIANO / di Vinicio Campaci

TRE GIOVANI MARTIRI E LA BEATA VERGINE MARIA / ARTE IN SANTUARIO

di Anna Boscolo Artmann

L’INCONTRO CON UN MISTERIOSO FRATE AD ASSISI / di Silvia Foglietta

SAN LEOPOLDO È “ARRIVATO” A CAPITÃO LEÔNIDAS MARQUES

di P. Luiz Antônio Cerioli

È ANDATO IN CIELO / IL «PADRE» DEI PICCOLI > 11 / di Antonia Di Lenna

Rubriche

LA FOTO RACCONTA

LETTERE A PORTAVOCE / di fr. César P. Pinto

VITA DEL SANTUARIO / a cura della Redazione

GRAZIE, SAN LEOPOLDO / a cura della Redazione

CALENDARIO LITURGICO / di S.Z.

MARZO 2021 | PORTAVOCE | 3


SAN LEOPOLDO IERI E OGGI

Una santità nascosta

e luminosissima

In padre Leopoldo […] ho incontrato

una santità nascosta

e tuttavia luminosissima. Una

santità straordinaria, ma soltanto

se la guardi secondo la

grandezza del Vangelo, non secondo

il mondo, tanto meno secondo

quell’ossessione dell’apparire, che a

volte mi sembra affacciarsi anche in

alcune comunità cristiane.

Una santità, quella di padre

Leopoldo, che ha saputo unire

alcuni tratti evangelici a volte dimenticati,

eppure di grande importanza.

Il primo è la quotidianità. Il Vangelo

è radicale, certamente, ma la

vera radicalità evangelica si colora

di quotidianità. Come la vita di padre

Leopoldo sempre uguale, giorno

dopo giorno, un giorno uguale

all’altro sempre in confessionale.

Nel vangelo di Luca si legge: «Se

qualcuno vuole venire dietro di me,

rinneghi se stesso, prenda la sua

croce ogni giorno e mi segua (Lc

9,23). Ogni giorno, dunque, non

soltanto nel martirio, non soltanto

in gesti eroici, ma nella fatica quotidiana,

nella vita di ogni giorno, ordinaria,

si può e si deve esprimere

tutta la paradossalità della via della

Croce.

Il secondo tratto è la discrezione,

ma potrei parlare anche di nascondimento.

In una pagina evangelica

di grande valore, come il Discorso

della montagna, si leggono avvertimenti

che sorprendono, in netto

contrasto con certa nostra smania

di farsi visibili: «Non sappia la tua

Un breve profilo spirituale che evidenzia

i tratti evangelici di san Leopoldo. Ne è autore

il noto biblista mons. Bruno Maggioni,

deceduto lo scorso ottobre

d i B r u n o M a g g i o n i

20 | PORTAVOCE | MARZO 2021


sinistra ciò che fa la tua destra», «Quando

fai l’elemosina non suonare la tromba»,

«Quando digiuni profumati il capo e lavati

il volto, e quando preghi entra nella tua

casa». Il Padre vede nel segreto e a che

scopo fare allora tanto rumore? E non solo

– mi permetto di aggiungere – il Padre

vede nel segreto, ma anche la gente, la cui

edificazione è spesso una scusa per mostrarsi,

sa vedere la santità quando essa

c’è. La santità evangelica brilla per se stessa,

e non è il caso di proclamarlo retoricamente.

I veri discepoli di Gesù non proclamano

continuamente di esserlo, ma lo

sono davvero, e tutti se ne accorgono.

Un terzo tratto evangelico che ha caratterizzato

padre Leopoldo è quello di

essersi considerato un servo inutile,

come dice la parabola (Lc 17,5-10). Ma forse

sarebbe più corretto tradurre: «Sono

semplicemente un servo».

Il vero servitore non concepisce il suo

servizio al Signore come un contratto: tanto

lavoro e tanta paga, nulla di più e nulla

di meno. Dopo una giornata di lavoro non

dice: ho finito. E non accampa diritti, né fa

confronti con altri. Dice soltanto: sono un

servo. Semplicemente.

Un ultimo tratto evangelico, il più rivelatore:

padre Leopoldo ha passato la vita

in confessionale accogliendo i peccatori e

distribuendo a piene mani il perdono

di Dio.

Non conosco un gesto che più di questo

sia in grado di lasciar trasparire la verità

del Dio che Gesù ha rivelato. Dio ama i

peccatori – questo è il tratto più sorprendente

del suo volto – li cerca, li attende

e gioisce del loro ritorno. Dio gioisce nel

perdono. Il suo amore precede la conversione.

Non c’è dubbio: una vita passata in

confessionale a perdonare i peccati è la

testimonianza più trasparente del volto di

Dio. Anche perché il vero testimone distribuisce

la misericordia di Dio, ma poi si tira

subito da parte, quasi nascondendosi.

Così è stato padre Leopoldo. Nessuna

traccia di retorica nella sua santità. P

(B. Maggioni, Presentazione, in Giorgio Cavalleri,

Padre Leopoldo, Paoline Editoriale Libri, 2009. Il

libro è disponibile presso il negozio del santuario)

UNA VITA PER L’INSEGNAMENTO

DELLA PAROLA DI DIO

Si è spento il 29 ottobre 2020 nella sua abitazione di

Como-Muggiò all’età di 88 anni. Mons. Bruno Maggioni

era un famoso biblista e apprezzato autore di libri e articoli.

Prolifico scrittore, ha scritto diverse decine di testi, tutti

incentrati sulla Bibbia.

Originario di Abbadia Lariana (provincia di Lecco, ma

diocesi di Como), fu ordinato sacerdote nel 1955 e, dopo la

consacrazione presbiterale, fino al 1958 ha studiato presso il

Seminario Lombardo a Roma. Da allora ha dedicato la sua vita

all’approfondimento e allo studio della Bibbia.

Per molti anni ha insegnato al seminario diocesano: dal 1958

intere generazioni di sacerdoti hanno studiato con lui Teologia

biblica. È stato anche professore dell’Università Cattolica e

della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.

Dando l’annuncio della morte, il vescovo di Como, mons.

Oscar Cantoni, si esprimeva così: «Don Bruno ha dedicato

tutta la sua vita alla Parola di Dio, con amore, passione,

competenza, intelligenza. Ha veramente incarnato la Parola

di Dio e ha donato tutto se stesso all’insegnamento, rivolto a

tutti: ai sacerdoti, ai laici, ai consacrati, alla Chiesa e al mondo

intero».

Don Giacomo Perego, biblista della Società San Paolo, che l’ha

conosciuto bene, ha lasciato questa testimonianza: «L’amore

alla Parola di Dio si univa in don Bruno a una grande umanità:

accostava le persone con pacatezza, semplicità e con la sua

immancabile autoironia. La sua lettura della Parola di Dio

“toccava” la vita. Per nulla amante di titoli e di gradi gerarchici,

diceva “pane al pane, vino al vino”. Attento anche ai temi

sociali, sapeva incarnare la Parola nell’oggi della storia… Ai

suoi studenti trasmetteva come Dio fosse vicino all’uomo

particolarmente nelle situazioni di fragilità». (Redazione)

MARZO 2021 | PORTAVOCE | 21


SAN LEOPOLDO IERI E OGGI

Correva l’anno del Signore

2011. Per Lucia quel giorno

di agosto era un giorno come

gli altri. Insieme all’amica

Antonella erano state a fare

acquisti in una manifattura di abbigliamento

vicino a Bastia Umbra,

una cittadina in provincia di Perugia

poco lontano da Santa Maria degli

Angeli. Faceva molto caldo e Antonella

decise di deviare proprio verso

Santa Maria degli Angeli per raggiungere

un bar e mangiare un gelato.

Arrivate che furono, si accorsero

che nella cittadina c’erano tantissimi

pullman e tantissime persone che si

dirigevano all’interno della Basilica.

Prese da grande curiosità decisero

di andare a vedere cosa si stesse celebrando.

Entrarono e trovarono la

basilica stracolma di gente, mentre

tanta ancora ne arrivava. Per capire

quale fosse la festa, Lucia si avvicinò

a una signora e chiese informazioni;

la signora rispose semplicemente:

«È il Perdono» (cf. il Perdono d’Assisi

o Indulgenza della Porziuncola, si

celebra il 2 agosto, ndr)

Era tanto tempo che Lucia e Antonella

non mettevano più piede in

chiesa: la Confessione, la Comunione

facevano parte di ricordi lontani.

Lucia in quel momento però cominciò

a sentire dentro di sé un gran

desiderio della Comunione. Occorreva

prima confessarsi. Così disse

all’amica di aspettarla in fondo alla

chiesa, mentre lei sarebbe andata

a cercare un confessore. Antonella

rispose che lei non aveva voglia di

confessarsi, e poi l’attesa ai confessionali

era troppo lunga.

Lucia fece il giro di tutti i confessionali

e si accorse che la fila era

veramente lunga, per cui decise di

rinunciare. Avrebbero solo assistito

alla messa, che nel frattempo era

iniziata.

Così, Lucia ritornò vicino ad

Antonella, ma dentro di sé sentiva

L’incontro

con un misterioso

frate ad Assisi

Un giorno di agosto, dopo un gelato con un’amica,

il ritorno a Dio

d i S i lv i a F o g l i e t t a

qualcosa di strano: il desiderio della

Comunione si faceva sempre più

forte, quasi violento. All’improvviso

girò un attimo lo sguardo alla sua destra:

vide seduto su una piccola panca

un frate cappuccino, con un saio

diverso da quello dei francescani

in servizio nella Basilica. Egli stava

confessando solo una persona, così

senza pensarci due volte corse da

lui. Quando il penitente si alzò, Lucia

poté finalmente sedersi accanto

al frate, fare una bella confessione e

aprire il suo cuore al perdono.

28 | PORTAVOCE | MARZO 2021


Quel frate fu dolcissimo e le dette

l’assoluzione. Giunto il momento

della Comunione, Lucia si avviò

verso l’altare, ma più avanzava più

veniva spinta lateralmente da altre

persone, come se una forza misteriosa

la respingesse. Quando, finalmente,

tra tutta quella folla riuscì ad

arrivare davanti al sacerdote, questi

si girò di scatto verso altre persone,

come se non l’avesse vista.

Gli altri sacerdoti continuavano

a distribuire la Comunione ai fedeli.

Lei tentò allora di riprendere la fila

da un’altra parte, ma sempre una

forza misteriosa la spingeva lontano.

Dentro di sé avvilita e umiliata,

Lucia pensò che il Signore non la

voleva più. Forse erano troppe le

sue colpe. Non pensava che il Signore,

nella sua misericordia infinita,

perdona sempre tutto a coloro che

si avvicinano pentiti e in buona fede.

Ebbene, mentre stava tornando

in fondo alla chiesa, vide venirle incontro

il frate che l’aveva confessata.

Pensò: «Come ha fatto a ritrovarmi

tra tutta questa gente?». Il frate le

disse: «Non hai preso la Comunione,

vero?». Lei rispose vergognandosi:

«No, si vede che non devo comunicarmi!».

Ma lui continuò: «Vieni con

me: te la do io la Comunione!».

Uscirono dalla basilica e si avviarono

verso le porte laterali a sinistra

della chiesa, dove c’è la libreria e

l’ufficio informazioni. Quando entrarono

dentro la libreria nessuno fece

caso a loro: Lucia e Antonella pensavano

che nessuno le avesse fermate

perché stavano seguendo un frate.

Passarono tre stanze e nell’ultima

trovarono una cappella senza banchi

con un bellissimo altare antico,

finemente lavorato con doratura e

policromie. Qui il frate prese la stola

che stava sull’altare, pronunciò la

formula della Comunione e, mentre

si avvicinava a Lucia, disse queste

parole: «Chi sono io per non darti

la Comunione che desideri tanto!».

Lucia prese la Comunione con infinita

gioia, poi ringraziò il frate e se

ne andò insieme all’amica.

Uscite fuori si dissero l’una all’altra

che non sapevano che lì ci fosse

stata una piccola cappella antica.

Poi si diressero alla macchina e tornarono

a casa.

Passarono alcuni mesi e, un pomeriggio,

Lucia, insieme al marito

e al nipotino Alessandro, si

recarono a Santa Maria degli

Angeli. Lucia voleva far

conoscere ad Alessandro

i luoghi di san Francesco,

comperare

dei libri sulla

vita del santo nella libreria accanto

alla Basilica, affinché anche il nipotino

conoscesse tutta la storia.

Visitarono la Basilica, pregarono,

poi si diressero nel giardino del roseto

ed entrarono nella libreria dove

comperarono i libri. Lucia chiese

alla signora che vendeva i libri se

poteva accedere alla cappella antica

poco più avanti. La commessa la

guardò come se non capisse. Lucia

chiese ancora se oltre quelle stanze

ci fosse la cappella con l’altare antico,

ma le fu risposto che non esisteva

là dietro un altare e una cappella.

Lucia uscì fuori e incominciò a

pensare a tutto quello che era accaduto.

Sembrava così assurdo. Cominciò

ad avere dei brividi per tutto

il corpo. Rientrò di corsa in chiesa,

pregò san Francesco chiedendo la

grazia di capire chi fosse stato il frate

che le era apparso. Ma in quel momento

non ebbe nessuna risposta.

Tempo dopo diventò amica, insieme

alla sua famiglia, di un frate

francescano di Foligno. Gli raccontò

tutto. Lui, conoscendola e sapendo

il lavoro importante che svolgeva,

non mise mai in dubbio il suo

racconto, solo pensava chi potesse

essere quel frate. Era forse padre

Pio? Lucia ci pensò un attimo, poi

rispose di no. Forse san Makhluf

Charbel (1828-1898)? Aveva molte

foto di san Charbel, ma non somigliava

a quel frate. Non era lui.

Un giorno, dentro una chiesa, per

caso trovò una rivista, la prese e la

portò a casa. Quando cominciò a sfogliarla

fu folgorata da una foto: quella

di san Leopoldo Mandić, il santo

della riconciliazione e dell’ecumenismo

spirituale, appartenente all’ordine

dei frati minori cappuccini. Il

frate incontrato (apparso?) a Santa

Maria degli Angeli era proprio lui!

Senza ombra di dubbio. P

(Per rispetto della privacy i nomi dei protagonisti

sono stati sostituiti. Testo ripreso

da: Il Segno del Soprannaturale, dicembre

2019, pp. 12-13. Adattamento redazionale)

MARZO 2021 | PORTAVOCE | 29


SAN LEOPOLDO IERI E OGGI

San Leopoldo è “arrivato”

a Capitão Leônidas Marques

Tutto è iniziato nel 2001, in occasione

di una santa messa

celebrata dal cappuccino Damiano

Girardi da Thiene (1911-

2010) nella chiesa parrocchiale

di Nostra Signora de La Salette a

Capitão Leônidas Marques (Brasile).

Padre Damiano celebrava ogni

giorno e, in genere, c’era un piccolo

numero di fedeli che partecipavano

alle celebrazioni eucaristiche. Era

frequente che il missionario invitasse

i fedeli a partecipare alla santa

messa intorno all’altare. Un giorno,

alla fine della santa messa, egli rivelò

ai fedeli presenti che, quando è

entrato nel seminario, padre Leopoldo

Mandić era il suo insegnante.

E commentò: «Nemmeno sapevo

che fosse un santo».

Nel territorio della parrocchia

sorgeva una cappella, oggi dedicata

a san Leopoldo. La sua costruzione

fu iniziata il 20 marzo 1991. La sua

inaugurazione ebbe luogo l’11 agosto

1996 alla presenza dell’arcivescovo

metropolita di Cascavel mons.

Lúcio Ignácio Baumgaertner.

Personalmente stavo già coltivando

una grande ammirazione per

san Leopoldo, soprattutto perché

aveva dedicato gran parte della sua

vita sacerdotale ad amministrare

il sacramento della Confessione. I

suoi biografi raccontano che padre

Leopoldo trascorresse fino a dieci/

dodici ore al confessionale, tanto

da essere conosciuto come “confessore

eroico”. Così, dal giorno di

quella inaugurazione ho iniziato a

leggere per conoscere in modo più

Anche nel Paranà, stato meridionale del Brasile,

si va diffondendo la devozione a san Leopoldo.

Il racconto dell’evento nelle parole del parroco

cappuccino

d i P. L u i z A n t ô n i o C e r i o l l i

30 | PORTAVOCE | MARZO 2021


Alcuni momenti del rito

di intronizzazione delle reliquie

di san Leopoldo nella città brasiliana

di Capitão Leônidas Marques

approfondito la vita e l’opera di padre

Leopoldo. Il tempo è passato e,

all’inizio del 2014, il signor Claúdio

Heckert, fondatore del “Movimento

Salvai Almas” della città di Porto

Belo (Santa Catarina, Brasile) nel

sito internet del Movimento – di cui

sono membro – pubblicò un elenco

di luoghi, con i rispettivi indirizzi

email, per coloro che desideravano

chiedere reliquie di santi e beati.

Con tali informazioni ho inviato lettere

al “Carmelo de santa Teresa” a

Rio de Janeiro e ho chiesto una reli-

MARZO 2021 | PORTAVOCE | 31


SAN LEOPOLDO È “ARRIVATO” A CAPITÃO LEÔNIDAS MARQUES

IL CENTRO PASTORALE FREI GABRIELÂNGELO

È dedicato al cappuccino veneto

padre Gabrielangelo (Giuseppe)

Caramore (1923-2015) il nuovo

Centro pastorale della parrocchia

Nostra Signora de La Salette a

Capitão Leônidas Marques.

Padre Gabrielangelo, originario

di Concadirame (Rovigo), ha

operato come missionario per

40 anni in Brasile. Vi era giunto,

novello sacerdote, nel 1948. Ha

fatto rientro in Italia solo nel

1988, lasciando oltreoceano un

ricordo indimenticabile. Per 14

anni ha lavorato anche a Capitão

Leônidas Marques, dove si è

deciso di omaggiarne la memoria

dedicandogli una nuova, grande

struttura parrocchiale.

Costruito in tempi record, tra il

2016 e il 2017, il “Centro Pastorale

Frei Gabrielângelo” è stato

inaugurato il 20 dicembre 2017

da mons. Mauro Aparecido dos

Santos, arcivescovo di Cascavel

e da padre Pedro Cesário Palma,

ministro provinciale dei cappuccini

del Paranà-Santa Catarina. Un

vasto atrio ospita una galleria

fotografica (foto a sinistra) in onore

di tutti i frati che hanno lavorato

nella parrocchia e, sullo sfondo, il

busto di fra Gabrielangelo. (G.L.)

quia di Madre Teresa di Calcutta, allora

beata. Ho ricevuto una reliquia

di secondo grado: un pezzo di stoffa

da un indumento.

Poi ho inviato una lettera al santuario

di Nostra Signora di Fatima

in Portogallo, per chiedere una reliquia

di suor Lucia, veggente delle

apparizioni di Fatima nel 1917. Poche

settimane dopo ho ricevuto una

reliquia da un pezzo di stoffa delle

vesti di suor Lucia.

Dopo aver ricevuto queste due

reliquie, sentivo nel mio cuore che

avrei dovuto chiedere anche una

reliquia di san Leopoldo Mandić. Il

32 | PORTAVOCE | MARZO 2021


1° luglio 2014 ho inviato una e-mail

al rettore del santuario di san Leopoldo

a Padova. Il 15 luglio 2014 ho

ricevuto una lettera di risposta dal

santuario che mi spiegava le condizioni

per ricevere la reliquia: essa

doveva rimanere esposta in un oratorio

all’interno di una chiesa per la

visita e la venerazione dei fedeli perché

una reliquia di primo grado non

poteva rimanere in una casa di privati.

La richiesta della reliquia, poi,

doveva essere firmata dal parroco

su carta intestata della parrocchia e

vidimata dal vescovo.

Allora sono andato a parlarne con

il parroco, che era padre António

Pereira dos Santos. Egli, informato

di tutto, ha accettato e mi ha chiesto

di scrivere la lettera, che avrebbe firmato.

Così abbiamo fatto. Il 3 ottobre

2014, la segretaria dell’ufficio parrocchiale,

signora Adriane Dallabrida,

ha ricevuto un’email dal direttore

del Portavoce di san Leopoldo Mandić,

Giovanni Lazzara, che chiedeva

l’invio – per la loro pubblicazione – di

alcune foto della cappella che avrebbe

custodito la reliquia. La signora

Adriane Dallabrida ha scattato le foto

e le ha anche inviate via email.

Dopo alcune settimane, abbiamo

ricevuto per posta la reliquia. Però,

dal momento che non c’era ancora

una cappella o un oratorio per l’esposizione

permanente e la venerazione

dei fedeli, il parroco padre

Antonio ha deciso di custodire la reliquia

nella casa parrocchiale finché

non fosse pronto un oratorio dove

la reliquia poteva rimanere esposta.

Si decise anzi che tale oratorio

diventasse “cappella di san Leopoldo

Mandić! Si decise pure che, dopo

la costruzione e l’inaugurazione

dell’oratorio, tutto fosse documentato

e inviato un articolo da pubblicare

nella rivista del santuario di

san Leopoldo a Padova.

Finalmente, la “cappella di san

Leopoldo Mandić” è stata inaugurata

il 4 novembre 2019, con una

solenne celebrazione presieduta

dall’arcivescovo di Cascavel (Paranà),

mons. Mauro Aparecido dos

Santos, e con il sottoscritto padre

Luiz António Ceriolli, parroco della

parrocchia di Nostra Signora de La

Salette. Nel corso della celebrazione

è stata intronizzata solennemente

la reliquia di san Leopoldo. La celebrazione

ha visto una presenza

massiccia dei fedeli. La cappella san

Leopoldo si trova in Rua Pien 101, in

centro città. P

(Ha collaborato Pedro Grando)

DEVOZIONE A ŁOMŻA, POLONIA

«Reverendo padre Rettore, le mando alcune foto della nostra chiesa del Corpus Domini a Łomża, il cui presbiterio

è stato recentemente ristrutturato. La presenza delle reliquie di san Leopoldo Mandić in questo periodo dell’epidemia

ci è di consolazione e di conforto. Ci affidiamo alla sua intercessione. Riguardo alla mia persona: il vescovo diocesano

mi ha chiamato a svolgere il servizio di parroco in un’altra parrocchia: la SS. Trinità a Zambrów.

È una parrocchia più grande e più impegnativa. Anche in questa nuova parrocchia ho intenzione di introdurre

il culto di san Leopoldo Mandić.» — Don Wojciech Nowacki

MARZO 2021 | PORTAVOCE | 33


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N. 2 - MARZO 2020

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LA QUARESIMA

UN PERCORSO

SPIRITUALE

Mensile - anno 60 - n. 6 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

TESTIMONIANZA

I MIEI INCONTRI

CON P. LEOPOLDO

N. 4 - MAGGIO-GIUGNO 2020

NOVENA E FESTA

DI SAN LEOPOLDO

DAL 3 AL 12 MAGGIO

CON IL VICARIATO DEI COLLI

Portavoce

di san Leopoldo Mandić

IN USCITA

IL NUOVO FILM

SU SAN LEOPOLDO

N. 6 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

GIORNATA MISSIONARIA

IL TEMPO DI CRISI

INTERPELLA LA CHIESA

TI SENTI IMPECCABILE?

ATTENTO ALLA TRISTEZZA MENTALE

■ bonifico intestato a «Associazione Amici di San Leopoldo»

IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 - BIC(SWIFT): BPPIITRRXXX

Solo per i Paesi che non usano Euro:

IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 - BIC(SWIFT): POSOIT22XXX

■ assegno non trasferibile intestato a: «Provincia Veneta dei Frati

Minori Cappuccini» e inviato a: Santuario san Leopoldo Mandić,

piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova

ORARI DEL SANTUARIO

APERTURA

6.30-12 / 15-19

Tomba e luoghi del santo

7-12 / 15-19

PENITENZIERIA

Festivi: 7-12 / 15-19

Feriali: 7-12 / 15-19

Il lunedì pomeriggio i frati sono

impegnati in comunità, pertanto non

sono disponibili per le confessioni

SANTE MESSE

Festivi:

7 - 8.30 - 10 - 11.30 - 16 - 18

Feriali:

7 - 8.30 - 10 - 18

Sabato pomeriggio e vigilia

delle feste: 16 - 18

PELLEGRINAGGI

Per informazioni o prenotazioni,

telefonare alllo 049 8802727

(orario di ufficio),

email: info@leopoldomandic.it.

Chiediamo di indicare il numero

dei pellegrini, la data e l’ora prevista

dell’arrivo, la necessità di una

presentazione del santuario,

l’intenzione di celebrare la santa

messa con un sacerdote del gruppo.

Il santuario rimane chiuso

dalle 12 alle 15

www.leopoldomandic.it

Visita il sito web del

santuario. Hai la possibilità

di approfondire il carisma

spirituale di san Leopoldo,

di visitare i luoghi della sua

santità quotidiana,

d’informarti sulle nostre

iniziative e pubblicazioni.

Invia la tua email all’indirizzo

web@leopoldomandic.it,

ti invieremo la nostra

newsletter periodica.

CONTATTI

Redazione:

direttore@leopoldomandic.it

Santuario:

info@leopoldomandic.it

Tel. 049 8802727

P.le Santa Croce, 44 - 35123 Padova

I

IN CASO DI MANCATO RECAPITO, RINVIARE ALL’UFFICIO POSTALE DI PADOVA C.M.P., DETENTORE

DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA

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