PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - marzo 2021
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia, dell'ecumenismo spirituale e patrono dei malati di tumore)
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia, dell'ecumenismo spirituale e patrono dei malati di tumore)
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Portavoce
N. 2 - MARZO 2021
di san Leopoldo Mandić
Mensile - anno 61 - n. 2 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
IL MONDO
HA BISOGNO DI PADRI
L’ ANNO DI SAN GIUSEPPE
PER RICEVERE LA RIVISTA
Quota associativa per un anno
Italia € 20
Europa € 30
Altri Paesi USD 38
sostenitore da € 50
Portavoce
di san Leopoldo Mandić
Periodico di cultura religiosa
dell’Associazione «Amici di San Leopoldo»
Direzione, Redazione, Amministrazione
Associazione «Amici di San Leopoldo»
Santuario san Leopoldo Mandić
Piazzale Santa Croce, 44 - 35123 Padova
Sito internet
www.leopoldomandic.it
Direttore responsabile
e coordinamento redazione
Giovanni Lazzara
Hanno collaborato a questo numero
César P. Pinto, Flaviano G. Gusella,
Roberto Tadiello, Bruno Maggioni,
Vinicio Campaci, Anna Boscolo Artmann,
Silvia Foglietta, Luiz A. Cerioli, S.Z.,
Antonia Di Lenna e Fabio Camillo
Impaginazione
Barbara Callegarin
Stampa
Stampe Violato - Bagnoli di Sopra (PD)
Editore
Associazione «Amici di san Leopoldo»
Spedizione in abbonamento postale
Pubblicazione registrata presso il Tribunale
di Padova il 18 ottobre 1961, n. 209 e al R.O.C.,
n. 13870. Con approvazione ecclesiastica
e dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini
Garanzia di riservatezza
Nel rispetto del D.L. n. 196/2003 Portavoce di san
Leopoldo Mandić garantisce che i dati personali
relativi agli associati sono custoditi nel proprio
archivio elettronico con le opportune misure di
sicurezza. Tali dati sono trattati conformemente
alla normativa vigente, non possono essere
ceduti ad altri soggetti senza espresso consenso
dell’interessato e sono utilizzati esclusivamente per
l’invio della Rivista e iniziative connesse
In copertina: scultura di Franz Tavella,
Campodazzo-Renon (BZ), chiesa di San
Giuseppe
Le foto, ove non espressamente indicato, hanno
valore puramente illustrativo
Questa testata non fruisce di contributi statali
Chiuso in prestampa il 19 gennaio 2021
e consegnato a Poste Italiane
tra il 15 e il 20 febbraio 2021
versamento su conto corrente postale
n. 68943901, intestato a
«Associazione Amici di San Leopoldo»
versamento on-line sul c.c.p. n. 68943901
riservato ai titolari di un conto Bancoposta
o di una carta Postepay,
al sito https: //bancopostaonline.poste.it
bonifico intestato a
«Associazione Amici di San Leopoldo»
IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901
BIC(SWIFT): BPPIITRRXXX
Solo per i Paesi che non usano Euro:
IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901
BIC(SWIFT): POSOIT22XXX
assegno non trasferibile intestato a:
«Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini» e inviato a:
Santuario san Leopoldo Mandić,
piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova
L’associazione, che dà diritto di ricevere la rivista, può decorrere
da qualsiasi mese dell’anno. Il cambio di indirizzo è gratuito:
segnalatecelo al più presto per lettera o email
PER CONTATTARCI
Invia una email a:
Redazione: direttore@leopoldomandic.it
Santuario: info@leopoldomandic.it
Telefona a: Redazione e santuario: 049 8802727
Scrivi per posta a:
Direttore Portavoce di san Leopoldo M.
Santuario san Leopoldo Mandić - P.le S. Croce, 44 - 35123 Padova
Rettore del santuario, Fra Flaviano Giovanni Gusella
Santuario san Leopoldo Mandić - P.le S. Croce, 44 - 35123 Padova
PER SOSTENERE IL SANTUARIO
Offerte per la manutenzione e le opere del santuario tramite
bonifico bancario intestato a:
«Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini»
IBAN: IT88 S 05034 1211 9000000001983
BIC: BAPPIT21317
Sommario
N. 2 MARZO 2021 ANNO 61
6
9
10
17
20
22
25
28
30
38
4
7
34
35
36
Editoriali
LASCIARSI SORPRENDERE DA DIO / AI LETTORI / di Giovanni Lazzara
PROTESI ALLA GIOIA PASQUALE / LA VOCE DEL SANTUARIO / di Flaviano G. Gusella
Attualità ecclesiale
IL MONDO HA BISOGNO DI PADRI. L’ANNO DI SAN GIUSEPPE VOLUTO DAL PAPA
di papa Francesco e Redazione
Fede & vita
I VOLTI DI DIO NEL DESERTO / DIO NELLA BIBBIA > 5 / di Roberto Tadiello
San Leopoldo ieri e oggi
UNA SANTITÀ NASCOSTA E LUMINOSISSIMA / di Bruno Maggioni
LA NATURA DEL SACERDOZIO CRISTIANO / di Vinicio Campaci
TRE GIOVANI MARTIRI E LA BEATA VERGINE MARIA / ARTE IN SANTUARIO
di Anna Boscolo Artmann
L’INCONTRO CON UN MISTERIOSO FRATE AD ASSISI / di Silvia Foglietta
SAN LEOPOLDO È “ARRIVATO” A CAPITÃO LEÔNIDAS MARQUES
di P. Luiz Antônio Cerioli
È ANDATO IN CIELO / IL «PADRE» DEI PICCOLI > 11 / di Antonia Di Lenna
Rubriche
LA FOTO RACCONTA
LETTERE A PORTAVOCE / di fr. César P. Pinto
VITA DEL SANTUARIO / a cura della Redazione
GRAZIE, SAN LEOPOLDO / a cura della Redazione
CALENDARIO LITURGICO / di S.Z.
MARZO 2021 | PORTAVOCE | 3
SAN LEOPOLDO IERI E OGGI
Una santità nascosta
e luminosissima
In padre Leopoldo […] ho incontrato
una santità nascosta
e tuttavia luminosissima. Una
santità straordinaria, ma soltanto
se la guardi secondo la
grandezza del Vangelo, non secondo
il mondo, tanto meno secondo
quell’ossessione dell’apparire, che a
volte mi sembra affacciarsi anche in
alcune comunità cristiane.
Una santità, quella di padre
Leopoldo, che ha saputo unire
alcuni tratti evangelici a volte dimenticati,
eppure di grande importanza.
Il primo è la quotidianità. Il Vangelo
è radicale, certamente, ma la
vera radicalità evangelica si colora
di quotidianità. Come la vita di padre
Leopoldo sempre uguale, giorno
dopo giorno, un giorno uguale
all’altro sempre in confessionale.
Nel vangelo di Luca si legge: «Se
qualcuno vuole venire dietro di me,
rinneghi se stesso, prenda la sua
croce ogni giorno e mi segua (Lc
9,23). Ogni giorno, dunque, non
soltanto nel martirio, non soltanto
in gesti eroici, ma nella fatica quotidiana,
nella vita di ogni giorno, ordinaria,
si può e si deve esprimere
tutta la paradossalità della via della
Croce.
Il secondo tratto è la discrezione,
ma potrei parlare anche di nascondimento.
In una pagina evangelica
di grande valore, come il Discorso
della montagna, si leggono avvertimenti
che sorprendono, in netto
contrasto con certa nostra smania
di farsi visibili: «Non sappia la tua
Un breve profilo spirituale che evidenzia
i tratti evangelici di san Leopoldo. Ne è autore
il noto biblista mons. Bruno Maggioni,
deceduto lo scorso ottobre
d i B r u n o M a g g i o n i
20 | PORTAVOCE | MARZO 2021
sinistra ciò che fa la tua destra», «Quando
fai l’elemosina non suonare la tromba»,
«Quando digiuni profumati il capo e lavati
il volto, e quando preghi entra nella tua
casa». Il Padre vede nel segreto e a che
scopo fare allora tanto rumore? E non solo
– mi permetto di aggiungere – il Padre
vede nel segreto, ma anche la gente, la cui
edificazione è spesso una scusa per mostrarsi,
sa vedere la santità quando essa
c’è. La santità evangelica brilla per se stessa,
e non è il caso di proclamarlo retoricamente.
I veri discepoli di Gesù non proclamano
continuamente di esserlo, ma lo
sono davvero, e tutti se ne accorgono.
Un terzo tratto evangelico che ha caratterizzato
padre Leopoldo è quello di
essersi considerato un servo inutile,
come dice la parabola (Lc 17,5-10). Ma forse
sarebbe più corretto tradurre: «Sono
semplicemente un servo».
Il vero servitore non concepisce il suo
servizio al Signore come un contratto: tanto
lavoro e tanta paga, nulla di più e nulla
di meno. Dopo una giornata di lavoro non
dice: ho finito. E non accampa diritti, né fa
confronti con altri. Dice soltanto: sono un
servo. Semplicemente.
Un ultimo tratto evangelico, il più rivelatore:
padre Leopoldo ha passato la vita
in confessionale accogliendo i peccatori e
distribuendo a piene mani il perdono
di Dio.
Non conosco un gesto che più di questo
sia in grado di lasciar trasparire la verità
del Dio che Gesù ha rivelato. Dio ama i
peccatori – questo è il tratto più sorprendente
del suo volto – li cerca, li attende
e gioisce del loro ritorno. Dio gioisce nel
perdono. Il suo amore precede la conversione.
Non c’è dubbio: una vita passata in
confessionale a perdonare i peccati è la
testimonianza più trasparente del volto di
Dio. Anche perché il vero testimone distribuisce
la misericordia di Dio, ma poi si tira
subito da parte, quasi nascondendosi.
Così è stato padre Leopoldo. Nessuna
traccia di retorica nella sua santità. P
(B. Maggioni, Presentazione, in Giorgio Cavalleri,
Padre Leopoldo, Paoline Editoriale Libri, 2009. Il
libro è disponibile presso il negozio del santuario)
UNA VITA PER L’INSEGNAMENTO
DELLA PAROLA DI DIO
Si è spento il 29 ottobre 2020 nella sua abitazione di
Como-Muggiò all’età di 88 anni. Mons. Bruno Maggioni
era un famoso biblista e apprezzato autore di libri e articoli.
Prolifico scrittore, ha scritto diverse decine di testi, tutti
incentrati sulla Bibbia.
Originario di Abbadia Lariana (provincia di Lecco, ma
diocesi di Como), fu ordinato sacerdote nel 1955 e, dopo la
consacrazione presbiterale, fino al 1958 ha studiato presso il
Seminario Lombardo a Roma. Da allora ha dedicato la sua vita
all’approfondimento e allo studio della Bibbia.
Per molti anni ha insegnato al seminario diocesano: dal 1958
intere generazioni di sacerdoti hanno studiato con lui Teologia
biblica. È stato anche professore dell’Università Cattolica e
della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.
Dando l’annuncio della morte, il vescovo di Como, mons.
Oscar Cantoni, si esprimeva così: «Don Bruno ha dedicato
tutta la sua vita alla Parola di Dio, con amore, passione,
competenza, intelligenza. Ha veramente incarnato la Parola
di Dio e ha donato tutto se stesso all’insegnamento, rivolto a
tutti: ai sacerdoti, ai laici, ai consacrati, alla Chiesa e al mondo
intero».
Don Giacomo Perego, biblista della Società San Paolo, che l’ha
conosciuto bene, ha lasciato questa testimonianza: «L’amore
alla Parola di Dio si univa in don Bruno a una grande umanità:
accostava le persone con pacatezza, semplicità e con la sua
immancabile autoironia. La sua lettura della Parola di Dio
“toccava” la vita. Per nulla amante di titoli e di gradi gerarchici,
diceva “pane al pane, vino al vino”. Attento anche ai temi
sociali, sapeva incarnare la Parola nell’oggi della storia… Ai
suoi studenti trasmetteva come Dio fosse vicino all’uomo
particolarmente nelle situazioni di fragilità». (Redazione)
MARZO 2021 | PORTAVOCE | 21
SAN LEOPOLDO IERI E OGGI
Correva l’anno del Signore
2011. Per Lucia quel giorno
di agosto era un giorno come
gli altri. Insieme all’amica
Antonella erano state a fare
acquisti in una manifattura di abbigliamento
vicino a Bastia Umbra,
una cittadina in provincia di Perugia
poco lontano da Santa Maria degli
Angeli. Faceva molto caldo e Antonella
decise di deviare proprio verso
Santa Maria degli Angeli per raggiungere
un bar e mangiare un gelato.
Arrivate che furono, si accorsero
che nella cittadina c’erano tantissimi
pullman e tantissime persone che si
dirigevano all’interno della Basilica.
Prese da grande curiosità decisero
di andare a vedere cosa si stesse celebrando.
Entrarono e trovarono la
basilica stracolma di gente, mentre
tanta ancora ne arrivava. Per capire
quale fosse la festa, Lucia si avvicinò
a una signora e chiese informazioni;
la signora rispose semplicemente:
«È il Perdono» (cf. il Perdono d’Assisi
o Indulgenza della Porziuncola, si
celebra il 2 agosto, ndr)
Era tanto tempo che Lucia e Antonella
non mettevano più piede in
chiesa: la Confessione, la Comunione
facevano parte di ricordi lontani.
Lucia in quel momento però cominciò
a sentire dentro di sé un gran
desiderio della Comunione. Occorreva
prima confessarsi. Così disse
all’amica di aspettarla in fondo alla
chiesa, mentre lei sarebbe andata
a cercare un confessore. Antonella
rispose che lei non aveva voglia di
confessarsi, e poi l’attesa ai confessionali
era troppo lunga.
Lucia fece il giro di tutti i confessionali
e si accorse che la fila era
veramente lunga, per cui decise di
rinunciare. Avrebbero solo assistito
alla messa, che nel frattempo era
iniziata.
Così, Lucia ritornò vicino ad
Antonella, ma dentro di sé sentiva
L’incontro
con un misterioso
frate ad Assisi
Un giorno di agosto, dopo un gelato con un’amica,
il ritorno a Dio
d i S i lv i a F o g l i e t t a
qualcosa di strano: il desiderio della
Comunione si faceva sempre più
forte, quasi violento. All’improvviso
girò un attimo lo sguardo alla sua destra:
vide seduto su una piccola panca
un frate cappuccino, con un saio
diverso da quello dei francescani
in servizio nella Basilica. Egli stava
confessando solo una persona, così
senza pensarci due volte corse da
lui. Quando il penitente si alzò, Lucia
poté finalmente sedersi accanto
al frate, fare una bella confessione e
aprire il suo cuore al perdono.
28 | PORTAVOCE | MARZO 2021
Quel frate fu dolcissimo e le dette
l’assoluzione. Giunto il momento
della Comunione, Lucia si avviò
verso l’altare, ma più avanzava più
veniva spinta lateralmente da altre
persone, come se una forza misteriosa
la respingesse. Quando, finalmente,
tra tutta quella folla riuscì ad
arrivare davanti al sacerdote, questi
si girò di scatto verso altre persone,
come se non l’avesse vista.
Gli altri sacerdoti continuavano
a distribuire la Comunione ai fedeli.
Lei tentò allora di riprendere la fila
da un’altra parte, ma sempre una
forza misteriosa la spingeva lontano.
Dentro di sé avvilita e umiliata,
Lucia pensò che il Signore non la
voleva più. Forse erano troppe le
sue colpe. Non pensava che il Signore,
nella sua misericordia infinita,
perdona sempre tutto a coloro che
si avvicinano pentiti e in buona fede.
Ebbene, mentre stava tornando
in fondo alla chiesa, vide venirle incontro
il frate che l’aveva confessata.
Pensò: «Come ha fatto a ritrovarmi
tra tutta questa gente?». Il frate le
disse: «Non hai preso la Comunione,
vero?». Lei rispose vergognandosi:
«No, si vede che non devo comunicarmi!».
Ma lui continuò: «Vieni con
me: te la do io la Comunione!».
Uscirono dalla basilica e si avviarono
verso le porte laterali a sinistra
della chiesa, dove c’è la libreria e
l’ufficio informazioni. Quando entrarono
dentro la libreria nessuno fece
caso a loro: Lucia e Antonella pensavano
che nessuno le avesse fermate
perché stavano seguendo un frate.
Passarono tre stanze e nell’ultima
trovarono una cappella senza banchi
con un bellissimo altare antico,
finemente lavorato con doratura e
policromie. Qui il frate prese la stola
che stava sull’altare, pronunciò la
formula della Comunione e, mentre
si avvicinava a Lucia, disse queste
parole: «Chi sono io per non darti
la Comunione che desideri tanto!».
Lucia prese la Comunione con infinita
gioia, poi ringraziò il frate e se
ne andò insieme all’amica.
Uscite fuori si dissero l’una all’altra
che non sapevano che lì ci fosse
stata una piccola cappella antica.
Poi si diressero alla macchina e tornarono
a casa.
Passarono alcuni mesi e, un pomeriggio,
Lucia, insieme al marito
e al nipotino Alessandro, si
recarono a Santa Maria degli
Angeli. Lucia voleva far
conoscere ad Alessandro
i luoghi di san Francesco,
comperare
dei libri sulla
vita del santo nella libreria accanto
alla Basilica, affinché anche il nipotino
conoscesse tutta la storia.
Visitarono la Basilica, pregarono,
poi si diressero nel giardino del roseto
ed entrarono nella libreria dove
comperarono i libri. Lucia chiese
alla signora che vendeva i libri se
poteva accedere alla cappella antica
poco più avanti. La commessa la
guardò come se non capisse. Lucia
chiese ancora se oltre quelle stanze
ci fosse la cappella con l’altare antico,
ma le fu risposto che non esisteva
là dietro un altare e una cappella.
Lucia uscì fuori e incominciò a
pensare a tutto quello che era accaduto.
Sembrava così assurdo. Cominciò
ad avere dei brividi per tutto
il corpo. Rientrò di corsa in chiesa,
pregò san Francesco chiedendo la
grazia di capire chi fosse stato il frate
che le era apparso. Ma in quel momento
non ebbe nessuna risposta.
Tempo dopo diventò amica, insieme
alla sua famiglia, di un frate
francescano di Foligno. Gli raccontò
tutto. Lui, conoscendola e sapendo
il lavoro importante che svolgeva,
non mise mai in dubbio il suo
racconto, solo pensava chi potesse
essere quel frate. Era forse padre
Pio? Lucia ci pensò un attimo, poi
rispose di no. Forse san Makhluf
Charbel (1828-1898)? Aveva molte
foto di san Charbel, ma non somigliava
a quel frate. Non era lui.
Un giorno, dentro una chiesa, per
caso trovò una rivista, la prese e la
portò a casa. Quando cominciò a sfogliarla
fu folgorata da una foto: quella
di san Leopoldo Mandić, il santo
della riconciliazione e dell’ecumenismo
spirituale, appartenente all’ordine
dei frati minori cappuccini. Il
frate incontrato (apparso?) a Santa
Maria degli Angeli era proprio lui!
Senza ombra di dubbio. P
(Per rispetto della privacy i nomi dei protagonisti
sono stati sostituiti. Testo ripreso
da: Il Segno del Soprannaturale, dicembre
2019, pp. 12-13. Adattamento redazionale)
MARZO 2021 | PORTAVOCE | 29
SAN LEOPOLDO IERI E OGGI
San Leopoldo è “arrivato”
a Capitão Leônidas Marques
Tutto è iniziato nel 2001, in occasione
di una santa messa
celebrata dal cappuccino Damiano
Girardi da Thiene (1911-
2010) nella chiesa parrocchiale
di Nostra Signora de La Salette a
Capitão Leônidas Marques (Brasile).
Padre Damiano celebrava ogni
giorno e, in genere, c’era un piccolo
numero di fedeli che partecipavano
alle celebrazioni eucaristiche. Era
frequente che il missionario invitasse
i fedeli a partecipare alla santa
messa intorno all’altare. Un giorno,
alla fine della santa messa, egli rivelò
ai fedeli presenti che, quando è
entrato nel seminario, padre Leopoldo
Mandić era il suo insegnante.
E commentò: «Nemmeno sapevo
che fosse un santo».
Nel territorio della parrocchia
sorgeva una cappella, oggi dedicata
a san Leopoldo. La sua costruzione
fu iniziata il 20 marzo 1991. La sua
inaugurazione ebbe luogo l’11 agosto
1996 alla presenza dell’arcivescovo
metropolita di Cascavel mons.
Lúcio Ignácio Baumgaertner.
Personalmente stavo già coltivando
una grande ammirazione per
san Leopoldo, soprattutto perché
aveva dedicato gran parte della sua
vita sacerdotale ad amministrare
il sacramento della Confessione. I
suoi biografi raccontano che padre
Leopoldo trascorresse fino a dieci/
dodici ore al confessionale, tanto
da essere conosciuto come “confessore
eroico”. Così, dal giorno di
quella inaugurazione ho iniziato a
leggere per conoscere in modo più
Anche nel Paranà, stato meridionale del Brasile,
si va diffondendo la devozione a san Leopoldo.
Il racconto dell’evento nelle parole del parroco
cappuccino
d i P. L u i z A n t ô n i o C e r i o l l i
30 | PORTAVOCE | MARZO 2021
Alcuni momenti del rito
di intronizzazione delle reliquie
di san Leopoldo nella città brasiliana
di Capitão Leônidas Marques
approfondito la vita e l’opera di padre
Leopoldo. Il tempo è passato e,
all’inizio del 2014, il signor Claúdio
Heckert, fondatore del “Movimento
Salvai Almas” della città di Porto
Belo (Santa Catarina, Brasile) nel
sito internet del Movimento – di cui
sono membro – pubblicò un elenco
di luoghi, con i rispettivi indirizzi
email, per coloro che desideravano
chiedere reliquie di santi e beati.
Con tali informazioni ho inviato lettere
al “Carmelo de santa Teresa” a
Rio de Janeiro e ho chiesto una reli-
MARZO 2021 | PORTAVOCE | 31
SAN LEOPOLDO È “ARRIVATO” A CAPITÃO LEÔNIDAS MARQUES
IL CENTRO PASTORALE FREI GABRIELÂNGELO
È dedicato al cappuccino veneto
padre Gabrielangelo (Giuseppe)
Caramore (1923-2015) il nuovo
Centro pastorale della parrocchia
Nostra Signora de La Salette a
Capitão Leônidas Marques.
Padre Gabrielangelo, originario
di Concadirame (Rovigo), ha
operato come missionario per
40 anni in Brasile. Vi era giunto,
novello sacerdote, nel 1948. Ha
fatto rientro in Italia solo nel
1988, lasciando oltreoceano un
ricordo indimenticabile. Per 14
anni ha lavorato anche a Capitão
Leônidas Marques, dove si è
deciso di omaggiarne la memoria
dedicandogli una nuova, grande
struttura parrocchiale.
Costruito in tempi record, tra il
2016 e il 2017, il “Centro Pastorale
Frei Gabrielângelo” è stato
inaugurato il 20 dicembre 2017
da mons. Mauro Aparecido dos
Santos, arcivescovo di Cascavel
e da padre Pedro Cesário Palma,
ministro provinciale dei cappuccini
del Paranà-Santa Catarina. Un
vasto atrio ospita una galleria
fotografica (foto a sinistra) in onore
di tutti i frati che hanno lavorato
nella parrocchia e, sullo sfondo, il
busto di fra Gabrielangelo. (G.L.)
quia di Madre Teresa di Calcutta, allora
beata. Ho ricevuto una reliquia
di secondo grado: un pezzo di stoffa
da un indumento.
Poi ho inviato una lettera al santuario
di Nostra Signora di Fatima
in Portogallo, per chiedere una reliquia
di suor Lucia, veggente delle
apparizioni di Fatima nel 1917. Poche
settimane dopo ho ricevuto una
reliquia da un pezzo di stoffa delle
vesti di suor Lucia.
Dopo aver ricevuto queste due
reliquie, sentivo nel mio cuore che
avrei dovuto chiedere anche una
reliquia di san Leopoldo Mandić. Il
32 | PORTAVOCE | MARZO 2021
1° luglio 2014 ho inviato una e-mail
al rettore del santuario di san Leopoldo
a Padova. Il 15 luglio 2014 ho
ricevuto una lettera di risposta dal
santuario che mi spiegava le condizioni
per ricevere la reliquia: essa
doveva rimanere esposta in un oratorio
all’interno di una chiesa per la
visita e la venerazione dei fedeli perché
una reliquia di primo grado non
poteva rimanere in una casa di privati.
La richiesta della reliquia, poi,
doveva essere firmata dal parroco
su carta intestata della parrocchia e
vidimata dal vescovo.
Allora sono andato a parlarne con
il parroco, che era padre António
Pereira dos Santos. Egli, informato
di tutto, ha accettato e mi ha chiesto
di scrivere la lettera, che avrebbe firmato.
Così abbiamo fatto. Il 3 ottobre
2014, la segretaria dell’ufficio parrocchiale,
signora Adriane Dallabrida,
ha ricevuto un’email dal direttore
del Portavoce di san Leopoldo Mandić,
Giovanni Lazzara, che chiedeva
l’invio – per la loro pubblicazione – di
alcune foto della cappella che avrebbe
custodito la reliquia. La signora
Adriane Dallabrida ha scattato le foto
e le ha anche inviate via email.
Dopo alcune settimane, abbiamo
ricevuto per posta la reliquia. Però,
dal momento che non c’era ancora
una cappella o un oratorio per l’esposizione
permanente e la venerazione
dei fedeli, il parroco padre
Antonio ha deciso di custodire la reliquia
nella casa parrocchiale finché
non fosse pronto un oratorio dove
la reliquia poteva rimanere esposta.
Si decise anzi che tale oratorio
diventasse “cappella di san Leopoldo
Mandić! Si decise pure che, dopo
la costruzione e l’inaugurazione
dell’oratorio, tutto fosse documentato
e inviato un articolo da pubblicare
nella rivista del santuario di
san Leopoldo a Padova.
Finalmente, la “cappella di san
Leopoldo Mandić” è stata inaugurata
il 4 novembre 2019, con una
solenne celebrazione presieduta
dall’arcivescovo di Cascavel (Paranà),
mons. Mauro Aparecido dos
Santos, e con il sottoscritto padre
Luiz António Ceriolli, parroco della
parrocchia di Nostra Signora de La
Salette. Nel corso della celebrazione
è stata intronizzata solennemente
la reliquia di san Leopoldo. La celebrazione
ha visto una presenza
massiccia dei fedeli. La cappella san
Leopoldo si trova in Rua Pien 101, in
centro città. P
(Ha collaborato Pedro Grando)
DEVOZIONE A ŁOMŻA, POLONIA
«Reverendo padre Rettore, le mando alcune foto della nostra chiesa del Corpus Domini a Łomża, il cui presbiterio
è stato recentemente ristrutturato. La presenza delle reliquie di san Leopoldo Mandić in questo periodo dell’epidemia
ci è di consolazione e di conforto. Ci affidiamo alla sua intercessione. Riguardo alla mia persona: il vescovo diocesano
mi ha chiamato a svolgere il servizio di parroco in un’altra parrocchia: la SS. Trinità a Zambrów.
È una parrocchia più grande e più impegnativa. Anche in questa nuova parrocchia ho intenzione di introdurre
il culto di san Leopoldo Mandić.» — Don Wojciech Nowacki
MARZO 2021 | PORTAVOCE | 33
HAI DATO IL TUO
SOSTEGNO
A PORTAVOCE ?
La rivista vive grazie al fedele
contributo dei suoi lettori
Quota
associativa
annuale
Italia € 20
Sostenitore da € 50
Europa € 30
Altri Paesi USD 38
Modalità di pagamento
Portavoce
di san Leopoldo Mandić
CAPIRE LA MESSA
COSA VUOL DIRE
“CELEBRARE”?
■ versamento su conto corrente postale
n. 68943901, intestatoa «Associazione Amici
di San Leopoldo»
■ versamento on-line sul c.c.p. n. 68943901
riservato ai titolari di un conto Bancoposta
o di una carta Postepay, al sito https:
//bancopostaonline.poste.it
Mensile - anno 60 - n. 2 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Mensile - anno 60 - n. 4 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
N. 2 - MARZO 2020
Portavoce
di san Leopoldo Mandić
LA QUARESIMA
UN PERCORSO
SPIRITUALE
Mensile - anno 60 - n. 6 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
TESTIMONIANZA
I MIEI INCONTRI
CON P. LEOPOLDO
N. 4 - MAGGIO-GIUGNO 2020
NOVENA E FESTA
DI SAN LEOPOLDO
DAL 3 AL 12 MAGGIO
CON IL VICARIATO DEI COLLI
Portavoce
di san Leopoldo Mandić
IN USCITA
IL NUOVO FILM
SU SAN LEOPOLDO
N. 6 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2020
GIORNATA MISSIONARIA
IL TEMPO DI CRISI
INTERPELLA LA CHIESA
TI SENTI IMPECCABILE?
ATTENTO ALLA TRISTEZZA MENTALE
■ bonifico intestato a «Associazione Amici di San Leopoldo»
IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 - BIC(SWIFT): BPPIITRRXXX
Solo per i Paesi che non usano Euro:
IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 - BIC(SWIFT): POSOIT22XXX
■ assegno non trasferibile intestato a: «Provincia Veneta dei Frati
Minori Cappuccini» e inviato a: Santuario san Leopoldo Mandić,
piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova
ORARI DEL SANTUARIO
APERTURA
6.30-12 / 15-19
Tomba e luoghi del santo
7-12 / 15-19
PENITENZIERIA
Festivi: 7-12 / 15-19
Feriali: 7-12 / 15-19
Il lunedì pomeriggio i frati sono
impegnati in comunità, pertanto non
sono disponibili per le confessioni
SANTE MESSE
Festivi:
7 - 8.30 - 10 - 11.30 - 16 - 18
Feriali:
7 - 8.30 - 10 - 18
Sabato pomeriggio e vigilia
delle feste: 16 - 18
PELLEGRINAGGI
Per informazioni o prenotazioni,
telefonare alllo 049 8802727
(orario di ufficio),
email: info@leopoldomandic.it.
Chiediamo di indicare il numero
dei pellegrini, la data e l’ora prevista
dell’arrivo, la necessità di una
presentazione del santuario,
l’intenzione di celebrare la santa
messa con un sacerdote del gruppo.
Il santuario rimane chiuso
dalle 12 alle 15
www.leopoldomandic.it
Visita il sito web del
santuario. Hai la possibilità
di approfondire il carisma
spirituale di san Leopoldo,
di visitare i luoghi della sua
santità quotidiana,
d’informarti sulle nostre
iniziative e pubblicazioni.
Invia la tua email all’indirizzo
web@leopoldomandic.it,
ti invieremo la nostra
newsletter periodica.
CONTATTI
Redazione:
direttore@leopoldomandic.it
Santuario:
info@leopoldomandic.it
Tel. 049 8802727
P.le Santa Croce, 44 - 35123 Padova
I
IN CASO DI MANCATO RECAPITO, RINVIARE ALL’UFFICIO POSTALE DI PADOVA C.M.P., DETENTORE
DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA