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Opuscolo Capolinea

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NON È MAI TROPPO LONTANO CHI POI RITORNA


INDICE

04

Presentazione

Una visione generale della produzione e

dell’organizzazione.

05

Note dell’autore

Ciò che l’autore ha voluto comunicare e quello che ha

pensato quando ha ideato la storia.

08

Produzione

Le figure basilari della produzione che contribuiranno

alla realizzazione del film.

11

Interpreti

Le figure artistiche più importanti che saranno le fondamenta

per un prodotto di qualità.

12

Sinossi

La storia. Le emozioni. La trama che si sviluppa e che

racconta una nuova amicizia tra due uomini.

13

Biografie

Il regista e lo sceneggiatore. Le loro esperienze e le

loro origini.



ADAMANTIS

CINEMA ITALIANO

PRESENTA

CAPOLINEA

Regia ° Claudio Malaponti

Produzione ° Adamantis

Soggetto ° Cesare Geremia Giromini

Sceneggiatura ° Giancarlo Mangione

Organizzazione generale ° Dario Maria De Luca

Direzioni casting ° Alessia Cipullo

Ufficio stampa ° Brandimarte

Musiche ° Rossella Spinosa

Distributore italiano ° da definire

Vendite estere ° da definire

Budget ° € 1.400.000


NOTE DELL’AUTORE

È una storia d’amicizia:

tra due uomini che si conoscono apparentemente

per caso, Antonio e Ray, molto differenti,

caratterialmente e per esperienze di vita, ma accomunati

da una stazione di rifornimento di provincia

quasi abbandonata, luogo simbolo per entrambi:

per Antonio è il presente e tutto ciò che

vuole difendere a denti stretti, per Ray è il passato

che ancora lo incatena. Trascorreranno insieme

due mesi della loro vita nella fatiscente

palazzina adibita a ristoro-bar della stazione di

rifornimento tra incomprensioni e risate, a volte

amare. Ma soprattutto, sarà l’occasione in cui

due sconosciuti ritroveranno il valore dell’amicizia

e della famiglia svelando le loro storie, fatte

di fantasmi del passato, di sogni infranti e sogni

desiderati in un tempo in cui famiglia e lavoro,

amore e morte giocano con la vita degli uomini.

È una storia d’amore:

c’è una doppia storia d’amore. Quella tra Antonio

e la moglie Nina e quella tra Antonio e la

diciassettenne figlia Isabella. Nina vive in “città”

assieme alla figlia, separate da Antonio perché

incapaci di vivere in quel “buco in culo al mondo”

dove Antonio, orgogliosamente, è legato

a quella stazione di rifornimento di provincia

che gli ha permesso di ottenere, alla soglia dei

cinquant’anni, il “suo primo contratto a tempo

indeterminato”. La loro è una separazione di

fatto, non sulla carta, fatta di brevi e fredde visite,

di carezze e abbracci desiderati e di incomunicabilità,

soprattutto con la figlia Isabella,

adolescente apparentemente legata più al suo

smartphone che al padre. Eppure sarà proprio lei,

apparentemente così “lontana”, a dimostrare al

momento opportuno di saper mettere a rischio

anche la propria incolumità per salvare il padre.



È una storia sociale:

tutto il microcosmo di Antonio ruota intorno a una

stazione di servizio ormai quasi in disuso, tra una lenta

quotidianità e le superficiali chiacchiere con i clienti

abituali della stazione di rifornimento. Ma è anche

una quotidianità provinciale a cui Antonio è legato; è

la sua àncora di riferimento, seppur apparente, in un

mare di precarietà.

E c’è un lieto fine:

di speranza e di rivalsa, a sorpresa, quando tutto sembra

ormai perduto, per sempre.


PRODUZIONE

Prodotto:

Dario Maria De Luca-Gloria Gordini

Cesare Geremia Giromini

Organizzatore generale:

Dario Maria De Luca

Direttore casting:

Alessia Cipullo

Soggetto:

Cesare Geremia Giromini

Sceneggiatura:

Giancarlo Mangione

Ufficio stampa:

Brandimarte

Direttore della fotografia:

Blasco Giurato

Scenografo:

Lorenzo Pitti

Costumista:

Paola Sereni

Montatore:

Antonio Siciliano

Direttore del suono:

Oscar Topazzini

Musiche:

Rossella Spinosa

I crediti non sono contrattuali

VALENTINA DI SIMONE

LEONIDA BOSI


EMANUELE CARLO OSTUNI


NON È MAI TROPPO LONTANO CHI POI RITORNA


INTERPRETI

Antonio (60 anni, Italiano), altezza media, leggermente sovrappeso,

capelli e occhi scuri, calvizie incipiente, sguardo penetrante.

È il gestore della stazione di servizio di gas metano, con annesso

bar, sulla vecchia provinciale. Buono, altruista, non particolarmente

colto, ma curioso e senza pregiudizi. Non ha retto la

separazione dalla moglie, Nina, e dalla figlia, Isabella, e da allora

si è chiuso in un mondo tutto suo, che lo contiene, rappresentato

dalla “sua” stazione e dalle persone che occasionalmente frequentano

il bar o si fermano a fare rifornimento. L’arrivo di Ray,

un outsider come lui, segnerà l’inizio di una profonda amicizia.

MAURIZIO MATTIOLI

Ray (35 anni, Italiano), alto un po’ più della media, magro, occhi

chiari, capelli castani lunghi raccolti in una coda. E’ il viandante che,

in una notte “buia e tempestosa”, bussa alla porta del bar di Antonio.

Capitato lì, apparentemente per caso e implorando riparo, vi

è poi rimasto per due mesi! E’ un pezzo di “modernariato” vivente.

E’ nato con trent’anni di ritardo: sembra uscito dall’immagine di

copertina di un ellepì di Crosby, Still, Nash & Young. Sempre assorto

in qualcosa che lo arrovella interiormente, è timido, imbranato

(soprattutto con le donne!) e di poche parole, ma sa ascoltare.

NICOLA NOCELLA

Clochard (60 anni, Italiano), corporatura normale, moro, capelli

pettinati all’indietro, leggermente stempiato ma con pochi

capelli bianchi. Sguardo vivo e intelligente, apparentemente

rozzo, sfodera un eloquio forbito ed ironico. Giunge anche lui

apparentemente per caso alla stazione di Antonio. Non dice

il suo vero nome e chiede di essere chiamato semplicemente

“Clochard”. Sorprenderà tutti raccontando episodi della sua vita

errabonda e non. Diventerà , forse suo malgrado, la vera “sorpresa”

della storia e sarà, alla fine, la vera fonte del riscatto.

REMO GIRONE

I crediti non sono contrattuali


Nina (40 anni, Italiana), di una bellezza semplice, tipicamente

italiana, altezza normale, capelli lunghi biondi voluminosi, occhi

grandi e penetranti. E’ la moglie di Antonio. 18 anni di matrimonio

vissuti sempre nella precarietà di lavori instabili: domestica a ore,

cameriera per qualche cooperativa di servizi. E’ una donna energica,

per nulla rassegnata, con una gran gioia di vivere. Ama sinceramente

il marito che ha seguito nel suo nuovo lavoro, in quelle due

stanze sopra il bar. Ma, dopo meno di un anno, lei e la figlia non

se la sono più sentita di condividere quel “buco in culo al mondo”.

STEFANIA ROOCA

Isabella (17 anni, Italiana) carina, di media altezza, mora.. Occhi

scuri. Esibisce uno sguardo furbo, intelligente e malizioso, quando

non è connessa al suo smart-phone! Figlia di Antonio e Nina,

quando Nina è tornata a vivere in città, lei l’ha seguita. Ama il padre

ma questo non le impedisce anche di odiarlo, sia perché lo

ritiene responsabile dello sfascio della famiglia per la sua decisione

di andare a vivere in quel “buco in culo al mondo”, e sia perché non

le riesce comprensibile come suo padre possa vivere senza uno

smartphone!

DENISE TANTUCCI

Janice (18 anni, non italiana) aggraziata, dolce, dall’aspetto mite.

Composta ed educata, ma non priva di astuzia e di malizia.Janice

è la ragazza delle pulizie, mandata alla stazione da un’agenzia. In

realtà la richiesta di Antonio era stata di tutt’altro tipo: insomma,

avrebbe preferito una donna di qualche anno più grande e disponibile,

per qualche extra! Ma Janice è solo poco più grande di Isabella

e Antonio subito le si affeziona quasi come a una seconda figlia.

FRANCESCA FIUME

Paolo (22 anni, Italiano) alto, moro, fisico asciutto è il ragazzo di

Isabella. Moderatamente “modaiolo”, ha i capelli rasati sui fianchi,

con un folto ciuffo crespo nel mezzo. Il classico bravo ragazzo che

e già lavora, ma è di una noia mortale. E Isabella se ne accorge

spesso, tant’è che talvolta lo tratta con sufficienza e talvolta con arroganza.

Paolo però fa finta di niente e asseconda, suo malgrado,

il caratterino di Isabella.

NICOLA LEPORE

I crediti non sono contrattuali


SINOSSI

È una storia di provincia. La nostra bella e spesso dimenticata provincia italiana, solcata da vecchie strade che quasi

più nessuno percorre, preferendo le più agili e veloci autostrade, tangenziali, raccordi... E così si taglia fuori tutto

un mondo di paesaggi, ma soprattutto di cose e persone. A questo mondo di cose e di persone appartengono la

vecchia stazione di servizio e Antonio, il gestore che pochi anni prima era riuscito a scongiurarne la dismissione.

Per Antonio, la “stazione” è tutto: a cinquant’anni è il suo primo lavoro con un contratto regolare che gli consente

di provvedere alla sua famiglia. Già! La sua famiglia: la moglie Nina e l’adolescente figlia Isabella, dopo pochi mesi,

hanno preferito trasferirsi in “città” pur di evadere da quelle due stanze al piano di sopra della palazzina che o-

spita al piano terra il bar dove i clienti della stazione di rifornimento sostano per un caffè. All’inizio tutto sembrava

perfetto: Antonio, era determinato a vivere lì con la sua famiglia, fiero del suo primo lavoro a tempo indeterminato

e soddisfatto della lenta quotidianità della provincia. Ma quella serena e pacata quotidianità aveva ben presto

lasciato il passo alla solitudine e ai conti a fine mese. Immerso nella sua stazione di servizio e al paesaggio provinciale,

Antonio vive in attesa delle visite di Nina e Isabella. Brevi e fredde, più di quel che Antonio immagina, ma

pur sempre visite. La vita trascorre in costante attesa della riunione della sua famiglia e immersa nei dubbi (lasciare

tutto, lavoro compreso, oppure no), finché una notte un ragazzo, uno sconosciuto in cerca di riparo in una notte di

tempesta, irrompe nella vita di Antonio con il suo bagaglio di solitudine e di “vita strappata”. Antonio si ritrova di

fronte all’ennesimo dubbio: lasciarlo entrare oppure no? Dopo qualche perplessità, Antonio dà fiducia al giovane

e lo accoglie in casa sua. E’ l’inizio di una sincera e profonda amicizia che lascerà segni indelebili nei due uomini.

Il giovane si chiama Ray e resta con Antonio giusto il tempo per raccontare la sua storia. Ma la sua è una lunga storia .


Non c’è TV nella vecchia stazione di servizio né tantomeno Internet. Ray con la sua “lunga storia” riempie le

serate di fine inverno, seduti sui gradini davanti al bar, sorseggiando larghe tazze di caffè lungo. Tra ricordi

e quotidianità esistenziali, la vita scorre lenta alla stazione che, altrettanto lentamente, giorno dopo

giorno, si sta spegnendo... Ormai sono sempre meno quelli che si fermano da Antonio, e quei pochi rappresentano

un campionario umano in via d’estinzione: come il vecchio barbone-filosofo che non dice nemmeno

il suo nome, ma desidera essere chiamato semplicemente Clochard. La storia che Clochard racconta

ad Antonio e Ray è d’amore e di passione e ha dell’incredibile, a tal punto da sperare che sia vera! Sarà

poi la volta di una ragazza, solo di un anno più grande di Isabella, che col suo comportamento li sorprenderà.

E poi... E poi arriva il fax della Compagnia petrolifera che annuncia lo smantellamento della stazione e il licenziamento del

gestore. Per Antonio, è la fine. Ma anche Ray è giunto alla fine della sua storia e può riprendere, quindi, il suo cammino.

È il CAPOLINEA della vita di Antonio, non solo della corriera che staziona fuori dalla stazione di servizio.

Antonio è rimasto solo con la lettera di licenziamento in mano, proprio quando la moglie, nella sua ultima visita,

si era detta decisa di ritornare con il marito al termine della scuola della figlia! Ma come dirglielo? Come

dire a Nina di aver lottato e di aver causato in parte la separazione della famiglia per un lavoro che adesso,

lo aveva abbandonato? Lui ormai è fuori tempo massimo, la sua famiglia è fuori tempo massimo. In un

evolversi drammatico degli eventi sarà l’intervento della figlia, l’indifferente Isabella, a ridare speranza, mentre

le storie vissute e raccontate in quel “buco in culo al mondo” troveranno concretezza in un finale inaspettato.

GIANCARLO MANGIONE

SCENEGGIATORE

Dopo aver conseguito la maturità classica, al proseguimento

degli studi ha preferito l’esperienza lavorativa,

diventando collaboratore “freelance” della casa editrice

Feltrinelli e curando, tra gli altri, l’edizione del bestseller

“Padre padrone” di Gavino Ledda . Si è poi dedicato

alla stesura di soggetti e sceneggiature per fumetti e

fotoromanzi, collaborando con la Mondadori (Bolero film

e Dolly) e lavorando come redattore presso l’Ediperiodici

di Milano. Esauritasi quest’esperienza, è entrato nel settore

dell’organizzazione, produzione e promozione di

spettacoli,lavorando come impresario di manifestazioni

“live” e coproducendo anche il lungometraggio “Come ti

vorrei” per Excelsior Cinematografica. Attualmente, tornato

al primo amore, quello per la scrittura, ha curato la

stesura di alcune nuove sceneggiature su soggetti originali.


Claudio Malaponti nasce a Milano nel 1968.

Dopo aver frequentato gli studi classici e il DAMS

di Bologna, si diploma, nel 1992, come Operatore

alla Scuola del Cinema del Comune di Milano.

Nello stesso anno dirige il mediometraggio “RAC-

CONTI DI FINE SECOLO” che viene presentato al MIFED,

mostra mercato cinematografico di Milano e successivamente

distribuito in Germania, Spagna e Stati Uniti.

Dopo aver preso parte a Ipotesi Cinema di Ermanno

Olmi, segue nel 1993 alla New York University un corso

di direzione degli attori e nel 1994, presso la stessa

Università, il corso di tecnica cinematografica durante

il quale dirige il cortometraggio “LONELY“, vincitore

del premio del pubblico al Festival della città di Albany.

Nello stesso anno lavora come regista della seconda unità

nel lungometraggio “DEAD INN”, per la regia di Jim Goodman

e dirige alcuni spot pubblicitari curando, in particolare,

la campagna di Amnesty International per la Francia.

Nel 1995, tornato in Italia, fonda la Casa di Produzione

Artika Motion Pictures con la quale produce più

di venti cortometraggi che partecipano a Festival e

rassegne nazionali ed internazionali più importanti.

Nel 1996 dirige il cortometraggio “IL PERFEZI0NI-

STA” che viene presentato come Evento Speciale alla

53^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Il film, che narra le vicende di un killer che deve assassinare

il noto pupazzo televisivo “Gabibbo”, dopo il successo

veneziano, viene trasmesso in prima serata su

Canale 5, ottenendo più di sei milioni di telespettatori.

Ancora oggi “IL PERFEZIONISTA” risulta essere il cortometraggio

più visto della storia del cinema italiano.

Nello stesso anno dirige lo spot pubblicitario Lancaster

“OXYGENE” trasmesso in tutta Europa, vincendo il Grand

Prix di Montecarlo per la migliore regia pubblicitaria.

Nel 1997 , oltre alla sua attività di produttore e regista di

cortometraggi, spot e videoclip, inizia a cercare risorse ed

idee per la realizzazione del suo primo lungometraggio.

Nel 1998 dirige “IL CREATIVO”, corto-spot sulla necessità

di produrre film italiani di qualitá, distribuito

in Russia e selezionato per “I GLOBI D’ORO ‘98”.

Nello stesso anno dirige “PORNOCOMIX”, selezionato

in concorso in numerosi Festival

internazionali e distribuito in dodici paesi.

Quest’ultimo cortometraggio serve da spunto per

l’esordio alla regia del suo primo lungometraggio

“LA GRANDE PRUGNA” di cui curerà anche la produzione

esecutiva, prodotto dalla Spark Entertainment

e distribuito in Italia dalla Columbia Tristar.

Tale lungometraggio ha per protagonisti gli at-

CLAUDIO MALAPONTI

REGISTA

tori dello Zelig cabaret tra cui Enzo Iacchetti, Natasha

Stefanenko, Luciana Littizzetto, Enrico Bertolino,

Ale e Franz e numerosi altri per un totale di 60 comici.

Nel 2002 cura la produzione esecutiva e la produzione

dell’esordio alla regia dell’attore Alessandro Haber con il

film “SCACCO PAZZO” distribuito in Italia dalla Key films,

vincitore di numerosi premi in festival e nomination ai Nastri

d’Argento per la migliore Opera Prima e miglior Scenografia.

Nel 2004 inizia la pre-produzione del suo secondo lungometraggio

dal titolo “7 KM DA GERUSALEMME”

tratto dal romanzo di Pino Farinotti che sarà prodotto

dalla sua casa di produzione ARTIKA FILM PRODUC-

TION con il contributo del Ministero dei Beni Culturali e

la collaborazione di RAI CINEMA e MULTIMEDIA SAN-

PAOLO. Tale film avrà come protagonista Luca Ward.

Nel 2005/2006 realizza il film. Distribuito in Italia da Mediafilm

nel maggio del 2007. “7 KM DA GERUSALEMME” tuttora

richiestissimo in cineforum e rassegne vanta prestigiosi

riconoscimenti e premi in Festival italiani e internazionali

tra cui il Premio “Jean Rouch - CICT-UNESCO 2007- Cinema

come ponte fra culture” e il “Gabbiano d’Argento” a Claudio

Malaponti come miglior regista di film d’autore del 2007.

Dal 2008 al 2012 Malaponti con il film “7 Km da Gerusalemme”

organizza un tour mondiale che lo porterà

a presenziare e proiettare il film in oltre 700 sale

in Italia, 70 città e 7 stati in Brasile, Russia, Bielorussia

e Polonia fino a numerosi paesi arabi e in Cina.

Dal 2013 al 2016 continua la sua collaborazione

con diverse case di produzione per la realizzazione

di spot pubblicitari e videoclip.

Dal 2017 al 2019 Malaponti è direttore artistico e regista

della applicazione turistica OPEN CITY APP prodotta dalla

Frigerio Viaggi e la multinazionale tedesca ARRIVA. 11 avventure

interattive (minifilm da 30’) sulla città di Milano,

12 walking tour interattivi, 30 spot e un documentario.


CONTATTI

UFFICIO PRODUZIONI

Via Privata Martino Lutero 6 - 20126 Milano - Italia

Tel. +39 0225715118

info@adamantiscinema.com

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