Biccari - Guida turistica
Guida turistica del Borgo di Biccari, in provincia di Foggia. Maggiori info su www.visitbiccari.com
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Comune di
BICCARI
BICCARI
ITINERARI
1
2
Introduzione
Muovendo dalla Capitanata verso i Monti Dauni
arrivando fin quasi ai piedi di Monte Cornacchia, si
giunge a Biccari. Adagiato su colline dolci, silenziose
e tranquille e circondato da boschi di cerro, acero campestre,
faggio, olmo, roverella e biancospino e pascoli incantevoli
interrotti solo dal grazioso specchio d’acqua del Lago Pescara,
si scopre l’attuale centro abitato dalle chiari origini medioevali.
Qui, in un’atmosfera cordiale e genuina, si potrà sperimentare
la proverbiale ospitalità dei Biccaresi e, attraverso numerosi
itinerari, conoscere le tradizioni, i costumi ed i sapori che
ancora resistono.
Storia
Il territorio di Biccari mostra, come del
resto tutti i Monti Dauni, tracce di popolamento
stabile sin da epoca preistorica.
Il sito più importante dell’area finora individuato,
riferibile al Neolitico antico (VI millennio
a.C.) è sicuramente quello ubicato
in Località Serra di Cristo, sulla sommità di
un’alta collina a circa 4,5 km a sud-est dell’abitato
di Biccari.
Si tratta di un villaggio a carattere stagionale
frequentato nei mesi caldi da comunità
di agricoltori neolitici stanziati nella vallata
sottostante tra cui si ricorda la famosa “signora
neolitica di Biccari”, una donna deposta
in una tomba a grotticella accompagnata
da un ricco corredo funerario e da resti
di offerte animali. Stesse caratteristiche di
stagionalità presenta il villaggio neolitico
del V millennio a. C. ritrovato in Località Boschetto,
lungo la riva destra del Canale Organo,
a 700 m s.l.m., uno dei siti neolitici più
alti della Puglia.
È probabile che pure in questa zona, come
altrove, si affermino piccoli agglomerati impiantati
soprattutto lungo le vie d’acqua,
in località strategicamente idonee al controllo
di guadi e vie di comunicazioni, sulle
sommità di colline o in punti naturalmente
fortificati da dove controllare le vallate sottostanti
. Questo sistema di nuclei di abitato
sparsi mantengono il loro assetto fino alla
metà del IV sec. a. C., quando, in seguito al
contatto con i Romani, avviene il passaggio
verso un insediamento più compatto, circoscritto
in un’area relativamente poco estesa
e difeso da fortificazioni, con una viabilità
più regolare e con l’organizzazione dei settori
necessari allo svolgimento della vita civile,
economica e religiosa.
In questi anni il popolamento daunio è attestato
dalla stele antropomorfa in arenaria
ritrovata in località Femmina Morta e dagli
insediamenti di fase arcaica e dai santuari
rurali sparsi sul territorio.
In epoca ellenistica si assiste a un notevole
incremento di fattorie e necropoli, mentre
continua la fortuna dei santuari precedenti.
La spinta decisiva verso forme più propriamente
urbane è data dall’introduzione dei
nuovi modelli esplicitamente attestati dalle
nuove colonie latine , fra cui quella di Luceria,
dedotta nel 315-314 a. C..
È da questo momento che il territorio di
Biccari entra a far parte dell’ Ager Lucerinus.
L’età romana vede la nascita di numerose
fattorie di nuova ubicazione, mostrando un
notevole rigoglio in età imperiale. Per il periodo
tardo-antico molte ville di età romana
4
vengono rioccupate e ristrutturate; sono
meno numerose rispetto a quelle dei secoli
precedenti ma al tempo stesso sono di dimensioni
maggiori (come quelle individuate
in località Masseria San Pietro, Femmina
Morta e Renzone).
Poco sappiamo del periodo medievale.
Il rinvenimento di un bracciale in rame,
conformato a doppia cintura e nella parte
posteriore ad un’unica fascia, recante inciso
un nome femminile (Didona) potrebbe
indicare la presenza di una o più tombe
sulle falde del Monte Sant’Elena a sud del
Vulgano; l’oggetto potrebbe essere databile
ad età alto-medievale e riferibile ad un
orizzonte culturale longobardo.
Il sito medievale più importante è indubbiamente
Tertiveri, frazione del Comune di
Biccari, situata a circa 5 chilometri a Nord-
Est dal paese. La medievale Tortiboli, di cui
oggi sono visibili solo i resti di una casa-torre,
nasce nel 969 come sede suffraganea
dell’arcivescovato di Benevento e si consolida
poi nel corso dell’XI secolo come “città
di frontiera”, posta tra il territorio riconquistato
dai Bizantini e il vicino Principato longobardo
di Benevento.
Concessa nel 1296 da parte del re Carlo II
d’Angiò ad Abd el Aziz, un musulmano della
vicina Lucera, venne probabilmente abbandonata
durante il XIII secolo e nel XV il
vescovato di Tertiveri venne formalmente
unito a quello di Lucera.
Una certa importanza dovette averla,
nell’organizzazione del territorio a partire
dal X-XI secolo il monastero di San Pietro in
Vulgano, i cui ruderi erano ancora parzialmente
conservati fino agli anni ’60 del Novecento.
Il monastero insiste sul sito precedentemente
occupato da una grande villa
di età romana.
Sicuramente il monastero esisteva già nel
1054, quando una vedova dal nome Sikelgaita,
abitante di Vaccarizza, offrì i suoi averi
alla suddetta chiesa, “que situm est non longe
a cibitate Vicari”.
È questa la prima volta in cui il nome di Biccari
appare nelle fonti scritte. Sappiamo che
in questo periodo il comprensorio entra a
far parte della sfera di influenza dei bizantini.
Sono questi infatti gli anni in cui il catepano
Basilio Bojoannes organizza una serie
di avamposti militari lungo i confini con il
principato di Benevento.
Negli stessi anni il vicario del catepano, Bisanzio
de Alferana, crea 2 nuclei o avamposti
difensivi imperniati attorno a 2 torri
di avvistamento, la torre di Castelluccio
Valmaggiore e quella di Biccari, entrambe
ancora conservate.
Il nucleo originario di Biccari così formatosi,
viene dapprima fortificato da Pergamo, un
ufficiale normanno dell’esercito di Roberto
il Guiscardo, e successivamente esteso con
Guglielmo d’Altavilla, nipote di Roberto il
Guiscardo.
Da questo momento in poi la storia di Biccari
è caratterizzata dal dominio di diverse
signorie, tra cui ricordiamo quelle delle famiglie
Stendardo e Caracciolo.
Nel 1772 il feudo passa alla Regia Corte di
Napoli e nel 1860, dopo una rivolta sedata
nel sangue, entra a far parte dell’Italia Unita.
5
Itinerari
Il Centro
Storico
Il viaggio attraverso il cuore della Biccari
medievale ha inizio in Piazza Matteotti,
dove è possibile ammirare la fontana monumentale
in stile neoclassico, il monumento
al biccarese Donato Menichella, ex governatore
della Banca d’Italia e il Monumento ai
Caduti in guerra. Salendo Via Roma, dove
doveva erigersi una delle due porte di accesso
al centro storico fortificato (Porta Torre),
si incontra la Torre bizantina cilindrica fatta
costruire dal catepano Basilio Bojohannes
per mano del suo vicario Bisanzio de Alferana
come avamposto di difesa dai longobardi
del Ducato di Benevento e per un miglior
controllo della Via Traiana. E’ una torre cilindrica
alta 23 m con un toro sottile in cima, realizzata
con pietre irregolari, talvolta sfaccettate,
legate con una malta argillosa. Non ha
subito rimaneggiamenti o ristrutturazioni di
rilievo e oggi si presenta nella sua veste ori-
ginaria. Internamente era divisa in 4 vani di
cui uno interrato e vi si accedeva tramite una
scalinata ancora visibile. Oggi è usata come
luogo di allestimento di mostre e come
sede del Museo Civico di Biccari. Uscendo
dalla torre è possibile immaginare l’antico
circuito murario che racchiudeva il cuore del
paese e che correva lungo Via Lippi e Via Madonna
delle Grazie. Eretto da Pergamo, un
ufficiale normanno dell’esercito di Roberto
il Guiscardo, è caratterizzato da piccole torri
quadrate o circolari, delle quali rimangono
pochi resti. Successivamente, con il nuovo
signore di Biccari, Guglielmo d’Altavilla, nipote
di Roberto il Guiscardo, il nucleo abitato
si estese fino a porta Pozzi. Alle due originarie
porte, Porta Pozzi e la succitata Porta
della Torre, vennero aggiunte anche quelle
dell’Annunziata, di Colabastucci e ultima
quella di San Quirico. Passeggiando lungo
Via Madonna delle Grazie, si possono notare
i vicoli in ciottolato che caratterizzavano il
borgo antico ed è possibile visitare il Museo
Etnografico del Falegname e del Calzolaio.
Risalendo Via Campanile si arriva al Succorpo
dove, all’interno della Sala Papa Giovanni
XXIII è possibile ammirare il maestoso
postergale del XVII secolo dedicato a San
Donato, riccamente intagliato e decorato in
oro zecchino da artigiani biccaresi. Si arriva
6
così alla Chiesa Maria SS. Assunta, la chiesa
madre di Biccari. Esempio di architettura neoclassica,
è stata costruita a metà del secolo
scorso sulla preesistente chiesa fondata nel
XVII sec. La chiesa è a 3 navate, a croce latina,
con abside centrale semicircolare e 10 cappelle,
5 per ogni navata più 2 nel transetto
e 6 coppie di colonne su plinto con capitello
ionico. Sono da notare il fonte battesimale
in pietra lavorata, il bassorilievo raffigurante
l’Assunta, il quadro della Pietà nel braccio sinistro
del transetto, dipinto nel 1584 da Giovanni
Orazio De Luca, un grande quadro di
scuola napoletana datato al 1775 che orna
la volta centrale della Chiesa e il quadro della
Madonna della Costantinopoli, opera del
pittore biccarese Enzo Liberti. Attraverso il
vicolo Giordano si giunge in Via Domenico
Lippi, dove tra i numerosi palazzi signorili si
segnalano Palazzo la Piccola costruito verso
la fine del ‘700 e Palazzo Menichella dell’800,
il cui portone conserva ancora i colpi d’ascia
vibrati in occasione della rivolta anti-unitaria
che portò all’uccisione di Domenico Lippi,
ex sindaco simbolo dei liberali biccaresi. Proseguendo,
in Piazza Don Sturzo si ammira il
portale di Palazzo Gallo e si arriva in Piazza
Umberto I, costruita nel 1876 dopo l’abbattimento
dell’antica chiesa del Purgatorio.
Scendendo in Via Municipio degno di nota è
sicuramente Palazzo Caracciolo, costruito nel
XVI sec dalla Signoria dei Caracciolo, nobile
famiglia napoletana. La sua originale architettura
rinascimentale è stata stravolta dalle
continue ristrutturazioni in base alle diverse
esigenze. Già nel 1860 è il centro del potere
della vita cittadina e attualmente è sede del
Municipio. Conserva inoltre l’originale della
Croce di Porta Pozzi, costruita nel 1473 da
Matteo Stendardo, signore di Biccari. E’ una
croce greca, racchiusa in un anello decorato
da foglie di alloro intrecciate ed innalzata
fuori le mura a soprannaturale difesa del paese
e con funzione propiziatrice per il viandante.
Dagli angoli della croce fuoriuscivano
4 spade, oggi solo 2 , mentre delle mani sulla
colonna sorreggono l’anello. Su un verso la
croce porta l’immagine del crocifisso con
ai lati la Vergine e San Giovanni, mentre su
l’altro il Cristo seduto da giudice. Intorno, su
ogni placca, i simboli dei 4 evangelisti. Attraverso
Via Carceri si giunge alla Chiesa di San
Quirico, accanto all’omonima Porta. Risalente
al XIII secolo, è il luogo di culto più antico
di Biccari e si caratterizza esternamente per
la terminazione cuspidale, il cornicione concavo,
le 2 monofore, il portale in pietra grigia
e per il campanile a vela sul lato sinistro.
L’interno invece presenta un’ unica navata
con altare centrale e arcate laterali con i resti
ancora visibili di una cripta e di un muro
perimetrale probabilmente antecedente
alla costruzione della stessa. Superata Porta
Pozzi, nell’omonima Piazza sorge la croce
viaria descritta precedentemente. Infine è
possibile visitare il Convento di Sant’Antonio,
costruito nel 1467 da Matteo Stendardo
e composto da una chiesa, un chiostro con
annessi locali utili alla vita monastica e un
orto/uliveto. La chiesa, dedicata a Sant’Antonio
da Padova, è a navata unica e al suo
interno si possono ammirare 2 altari lignei finemente
intagliati, realizzati intorno al 1600
da Mastro Vito Checchia e dedicati uno a San
Francesco e uno a Sant’Antonio. Nel 1776 il
Convento fu destinato a luogo di culto teologico,
all’inizio dell’800 fu chiuso e adibito a
caserma mentre dopo la caduta dell’impero
napoleonico tornò in mano ai frati e subito
adibito a studentato e noviziato.
7
Itinerari
Il Sentiero
Frassati
Inaugurato nel settembre del 2011 su proposta
della Sezione CAI di Foggia, il sentiero
Frassati coinvolge i 5 Comuni dell’Area
del Monte Cornacchia: Biccari, Castelluccio
Valmaggiore, Faeto, Celle di San Vito e Roseto
Valfortore. Dedicato a Pier Giorgio Frassati,
socio attivo del CAI sin da giovane età e
proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo
II nel 1990, il Sentiero Frassati della Puglia è
tra i 20 “sentieri frassati” regionali in territorio
nazionale.
Numerosi sono i percorsi che collegano i vari
comuni tra loro e gli stessi alla vetta più alta
della Puglia, Monte Cornacchia. Da Biccari
ci sono 2 possibilità per raggiungere Monte
Cornacchia: un percorso sentieristico su strada
sterrata che, partendo da Via Giacomo
Leopardi, supera le Località Teglia e Masseria
Caterino, taglia a destra il Canale dell’Organo
e sale fino al Lago Pescara attraverso
l’area naturalistica Lago Pescara e il Parco
avventura.
Di qui è possibile raggiungere il rifugio di
Monte Cornacchia con un percorso ripido
su strada inizialmente rocciosa o con un sentiero
sterrato che attraversa i boschi della
parte più alta di Località Boschetto.
La seconda possibilità prevede il raggiungimento
del Lago Pescara e quindi di Monte
Cornacchia per mezzo della strada asfaltata
che parte dal centro del paese attraversando
le Località Santa Lucia e Molino a Vento.
I vari percorsi offrono aree di sosta e aree
pic-nic attrezzate.
8
Biccari dispone di una estesa area montana
caratterizzata da uno splendido
e verde paesaggio ricco di boschi e
pascoli, di una fauna molto varia e una rigogliosa
vegetazione, di un incantevole laghetto
naturale accompagnato da ruscelli
e canali. Si tratta dell’Area Naturale Lago
Pescara, composta dal Bosco della Cerasa, il
Boschetto, l’area del Vado del Tufo e dell’Orto
di Zolfo, il Vivaio Forestale, il Lago Pescara,
i canali dell’Organo e del Tufo, e infine le
vette del Toppo Pescara, Monte Sidone e
Monte Cornacchia, il monte più alto della
Puglia con in suoi 1151 metri di altezza. L’area
si estende per circa 310 ettari e dispone
di aree attrezzate per il pic-nic, punti di osservazione
faunistici e per il birdwatching e
posti di sosta. I boschi presentano formazioni
prevalentemente costituite da latifoglie
decidue con una dominanza delle querce, in
particolare Roverella e Cerro, accompagnati
da Acero Campestre, Acero Montano, Acero
Opale, Carpino Bianco, Frassino, Nocciolo,
Olmo montano, Ligustro, Sorbo domestico,
Ciliegio, Perastro, con qualche esemplare
sparso di Faggio. Negli ultimi anni la zona
è interessata dal rimboschimento forestale
con specie estranee (pino nero, abete greco,
cedro atlantico ed altre conifere). Molto
ricco è il sottobosco con presenze di Biancospino,
Rosa canina, Rovo, Agrifoglio, Pungitopo,
Corniolo, Asparagi e Prugnolo. A livello
floristico interessanti sono le essenze
appartenenti alla famiglia delle Orchidacee,
in particolare dei generi Orchis (Dactilorhyza,
Seraptas, Ophrys, Epipactis, Limodorum)
e rare colonie di un giglio selvatico dalla vistosa
fioritura arancione.
Itinerari
La
Montagna
9
Itinerari
La
Montagna
Si annoverano inoltre tappeti di Non ti scordar
di me, Primula, Ciclamino, Aglio orsino,
Ranuncolo, Veronica Comune, Bucaneve,
Mughetto, Viola, Vischio e Cardi di vario tipo.
Ad attrarre gli appassionati sono anche i tartufi,
che si possono trovare in gran quantità
nella zona.
Per quanto riguarda la fauna, attestata è la
presenza di alcuni esemplari di lupo appenninico,
ma possiamo incontrare anche cinghiali,
volpi, puzzole, faine, donnole, ghiri e
numerose specie di uccelli, tra cui piccoli falchi
come il Gheppo, lo Smeriglio, il Lodolaio,
lo Sparviere, e grandi falchi come la Poiana
e l’Astore. Talvolta è possibile ammirare anche
il Biancone o giovani Aquile Reali provenienti
dal Matese. Si ricordano inoltre il
Nibbio bruno, il Nibbio reale, il Pecchiarolo,
il Barbagianni, il Gufo comune, l’Allocco, la
Civetta, l’Assiolo. Numerosi sono anche i rettili
e molto interessanti sono le popolazioni
di anfibi e insetti.
Anche il Lago Pescara (probabilmente da
“peschiera”, alludendo alla bontà della pesca)
offre un ricco ed interessante quadro
floristico e faunistico che lo rende un biotipo
unico e raro. Si tratta di un piccolo bacino
lacustre naturale localizzato a nord-est
di Monte Cornacchia, alle pendici di Toppo
Pescara, a 900 metri s.l.m.. Privo di emissari
naturali le sue acque sono alimentate da
sorgenti sottolacustri e da ruscelli formatisi
dopo le precipitazioni e lo scioglimento delle
nevi.
Sulla sua superficie si possono osservare le
foglie galleggianti dette Lingue d’acqua, le
Ninfee e radi bianchi fiori del Ranuncolo acquatico.
Oltre a varie specie ittiche (Carpe,
Barbi, Alborelle) sono presenti Rane esculanti,
Salamandre e Bisce d’acqua.
La sentieristica offre diversi percorsi per
esperti o per tutti in base al livello di difficoltà.
Tra quelli facili ed adatti a tutti vi sono il
sentiero n.1 Boschetto-Lago (10 min.) su
strada asfaltata e il sentiero n.6 Lago-Parcheggio
Cappelle (30 min.) su strada brecciata.
Quelli di media difficoltà, su strada sterrata,
sono il sentiero n.2 Boschetto-Masseria
Bellone (45 min.), il sentiero n.3 Lago Pescara-Monte
Sidone (30 min.), il sentiero n.4
Lago Pescara-Area Panoramica Monte Sidone
a quota 1010 metri (20 min.), il sentiero
n.5 Area Panoramica Monte Sidone-Rifugio
Monte Cornacchia (50 minuti), il sentiero n.8
Canale del Tufo (45 min.).
Presenta invece una difficoltà elevata il
sentiero n.7 Area pic-nic Bosco della Cerasa-Monte
Cornacchia (1h e 30 min.), su strada
sterrata.
10
Oltre a trekking, la disponibilità di impianti
sportivi, in Via Calcare sulla
S.P. per Roseto Valfortore, da la possibilità
di praticare diversi sport. Il campo di
calcio regolamentare in erba sintetica con
pista di atletica, l’impianto polivalente all’aperto
con campi di pallavolo, pallacanestro,
e pallamano, il campo da tennis, i campi da
bocce, il campo da calcetto e il parco giochi
attrezzato permettono di trascorrere piacevolmente
il tempo libero.
Per informazioni consultare il sito del gestore
degli impianti: www.labaita-biccari.it.
Il tiro con l’arco, il più antico degli sport
moderni è uno sport di antiche origini.
In Italia il tiro con l’arco fu a lungo considerato
poco più di un passatempo per i
ragazzi e solo negli anni trenta iniziò ad essere
praticato come sport. Dagli anni ‘60 ad
oggi, l’attività Federale ha avuto infatti un
continuo sviluppo verso un’attività agonistica
di eccellenza raggiungendo nel giro di
pochi anni risultati prestigiosissimi in ambito
internazionale.
La disciplina arcieristica si distingue anche
per i suoi valori di SPORT “SANO”, che
garantisce ai giovani ed anziani un’attività
sportiva salubre da un punto di vista fisico
e mentale, oltre che socializzante.
È l’unica disciplina sportiva che permette
ad atleti diversamente abili di competere
alla pari dei normodotati.
Le discipline:
• Tiro alla Targa al chiuso (Indoor)
• Tiro alla Targa all’aperto
• Tiro di Campagna
• 3D
• Sky Archer.
Il tiro con l’arco è una disciplina affascinante;
fino ad un attimo prima di incoccare la
freccia senti tanta tensione, ma nel momento
in cui inizi l’azione sparisce tutto, la
mente si svuota. Ci sei tu, il tuo arco, la tua
freccia e il centro del bersaglio.
Le gare di campagna o “Hunter&Field” (H+F)
si svolgono durante tutto l’anno in un scenario
naturale(campi, boschi, colline) in cui
sono state disposte dalle 24 alle 48 piazzole
di tiro.
Gli arcieri devono eseguire un percorso prefissato
tirando su bersagli di diverso diametro,
di tipo “hunter(distanze sconosciute) e
di tipo “field”(distanze dichiarata). Molto simili
per ambientazioni e percorsi, alle gare
di campagna sono le gare 3D nelle quali si
tira su esclusivamente su sagome tridimensionali.
Su tutto il percorso sono disposte 24 piazzole
con sagome rappresentanti animali e
per ogni sagoma si tirano due frecce. Lo scenario
per queste due discipline deve essere
particolarmente suggestivo per permettere
all’arciere di immedesimarsi con l’ambiente
che lo circonda...boschi, colline, salite e
discese, laghi e fiumi rendono questa specialità
dei tiri di campagna affascinante, l’atleta
si libera e si immedesima con la natura.
Itinerari
Sport e tempo
libero
11
Ecco che l’area naturalistica del Lago Pescara
a Biccari sul Monte Cornacchia offre quello
che di meglio la Fitarco Puglia potesse chiedere
per la propria regione.
La particolarità del bosco che circonda il
lago, e che si estende verso la parte più alta
del monte Cornacchia, è la location perfetta
per poter preparare tecnicamente gli atleti
che si dedicano a questa specifica disciplina
del Tiro con l’arco.
Il percorso già sperimentato da diversi arcieri
professionisti e Tecnici provenienti dalla nostra
regione da quelle vicine, sarà di interesse
regionale per la preparazione tecnica di
atleti interessati in circuiti Nazionali.
Il territorio
Il comprensorio dei Boschi della Daunia settentrionale
è un territorio ad alta vocazione
agro-silvo-pastorale oltre che rappresentare
una zona di particolare pregio naturalistico
e paesaggistico. La presenza dell’unico lago
montano della Puglia (il lago Pescara), della
vetta più alta della regione (il monte Cornacchia),
delle uniche stazioni di Faggio conosciute
per l’intero comprensorio, di rare specie
vegetali e di animali rarissimi nella nostra
regione quali il Nibbio reale, il Nibbio bruno,
il Lupo, l’Istrice, la Salamandra pezzata, lo
rendono un territorio unico.
A chi è rivolto
“Natura Avventura” è destinata ad un utenza
di adulti e minori. Il team di gestione provvederà
alla formulazione di pacchetti personalizzati
a secondo dell’età, della programmazione
didattica e delle richieste.
La metodologia di lavoro
Gli interventi sono strutturati in modo da
aiutare a sviluppare le capacità di osservazione
del territorio, ad imparare gradualmente
a conoscere se stessi e l’ecosistema che ci
circonda, ad apprendere i comportamenti
più corretti per salvaguardarlo e difenderlo
dall’inquinamento e dal degrado. Le attività
puntano a testare le proprie attitudini e
capacità, l’autonomia d’azione, lo spirito di
gruppo e il proprio coraggio.
12
L’equìpe di gestione
I percorsi sono progettati e gestiti da uno
staff di formatori ed educatori ambientali,
esperti del territori, tecnici qualificati. Le tipologie
di attività “Natura Avventura” realizza
i seguenti interventi: • Attività giornaliere
• Progetti didattici annuali • Laboratori manuali
• Trekking • Consulenza per corsi di formazione
ed aggiornamento, progettazione
didattica.
Le proposte “Natura Avventura”
propone i seguenti temi:
1. Parco Avventura (Biccari)
Un insieme di percorsi acrobatici in altezza
con passaggi sospesi tra gli alberi, mediante
l’uso di cavi in acciaio, piattaforme in legno e
cordame, nell’assoluto rispetto delle piante
e del loro habitat, in piena sicurezza. Si tratta
di attività ludico-sportive che l’utente, precedentemente
istruito, guidato ed equipaggiato
da personale altamente qualificato, attraversa
in completa autonomia, mettendo così
raccolte, a cosa servono e quale può essere
il loro utilizzo. L’impatto, l’utilizzo e le trasformazioni
ad opera dell’uomo nell’ambiente
montano.
3. Orienteering
Chi partecipa ad una prova di Orientamento,
utilizza una carta topografica e una bussola
realizzata appositamente per questo sport,
con segni convenzionali unificati in tutto il
mondo. Si gareggia individualmente o in
squadra, transitando dai diversi punti di controllo
posti sul territorio. Raggiunto il punto
di controllo si dovrà registrare il passaggio
sul proprio testimone di gara.
alla prova il proprio equilibrio, la velocità, la
capacità di superare gli ostacoli e la voglia di
avventura.
2. Percorso e laboratorio didattico
naturalistico
Con l’ausilio e la guida di persone qualificate
(botanici e guide) si potranno scoprire e conoscere
quali sono le specie vegetali che si
incontrano lungo il tragitto che attraversa il
Parco Avventura e raggiunge il Lago Pescara
(un piccolo bacino naturale che mostra una
ricca vegetazione igrofila e accoglie varie
specie ittiche). Quali piante possono essere
Vince chi impiega il tempo minore; in questo
sport non vince sempre il più veloce, ma
colui che è in grado di orientarsi più rapidamente
e di fare le scelte di percorso migliori.
Nell’Orienteering ognuno insegue il proprio
obiettivo: l’atleta corre per raggiungere un
risultato agonistico, la famiglia e il principiante
per divertirsi in compagnia e trascorrere
una sana giornata all’aria aperta.
4. Trekking “Monte Cornacchia”
Sentiero Frassati della Puglia
Il Monte Cornacchia, vetta più alta dei Monti
Dauni, è considerato il “tetto della Puglia”,
dall’alto dei suoi 1151 m d’altitudine, dalle
cui pendici è possibile godere di un paesaggio
esclusivo che abbraccia, quasi in un unico
sguardo, dal Gargano al Tavoliere come
dall’Irpinia alle Isole Tremiti. Guide esperte
del Cai (Club Alpino Italiano) accompagneranno
gruppi, con percorsi escursionistici
13
mirati, dal Lago Pescara fino al rifugio Monte
Cornacchia. Proponiamo anche percorsi
trekking al di fuori dei Monti Dauni in località
montane limitrofe (Puglia, Basilicata, Molise).
Il Sentiero Frassati, presente uno per ogni regione,
è stato realizzato su proposta della
Sezione Cai di Foggia, al progetto collaborano
l’Azione Cattolica diocesana di Lucera ed
i comuni di Roseto Valfortore, Biccari, Castelluccio
Valmaggiore, Celle San Vito e Faeto. E’
stato dedicato a Pier Giorgio Frassati, il giovane
torinese beatificato nel 1990 e socio,
tra l’altro, anche del Club Alpino Italiano.
5. Tiro con l’arco
Un percorso con diversi livelli di difficoltà per
bambini e adulti e per i meno esperti è possibile
prendere lezioni di tiro con l’arco assistiti
da istruttori competenti.
6. Campus
Permette di far conoscere ai ragazzi la natura
a 360 gradi, vivendo una serie di esperienze
attraverso attività naturalistiche-ludiche-ambientali,
pernottando in tende
attrezzate, utilizzando una serie di strutture
comuni (mensa, bagni e aree didattiche), per
un periodo completo di 7 giorni. Gli esperti
accompagnatori garantiranno la presenza
dell’intero periodo di soggiorno.
7. Laboratori manuali
Un percorso di abilità manuali, con diversi
livelli di difficoltà, per permettere di confrontarsi
con la costruzione di piccoli oggetti
(cassette per gli uccelli, aquiloni, etc.).
8. Consulenza corsi di formazione, aggiornamento,
progetti educativi
Il team di esperti di Natura Avventura è in
grado di progettare, organizzare e gestire
corsi di formazione ed aggiornamento oltre
che supportare i docenti nella definizione di
progetti di educazione ambientale.
Il percorso ad accessibilità facilitata
L’aggettivo accessibile si usa spesso per intendere
un spazio o un servizio che grazie
a speciali infrastrutture può essere fruito
da persone in situazioni svantaggiate, certamente
persone con difficoltà motorie o
genericamente disabili ma anche genitori
che portano i bambini in passeggino e carrozzina,
anziani perfettamente deambulanti
ma con ovvie difficoltà a fare scalini e dislivelli
etc. Una toilette può essere accessibile,
un ufficio o un mezzo di trasporto pubblico
possono essere accessibili. Anche il percorso
intorno al lago può essere accessibile.
Il progetto è nato dall’idea di concretizzare
un’esigenza di diverse fasce di popolazione
che, per via delle loro condizioni, trovano
difficoltà a poter usufruire di contesti naturalistici
e turistici. Il percorso, costituito da
passerelle in legno per una lunghezza complessiva
di circa 400m, permette di rendere
l’area del Lago Pescara uno spazio d’incontro
aperto, capace di veicolare concretamente
una cultura dell’accoglienza e dell’inclusione
sociale, in grado di accogliere gruppi e persone
con disabilità, persone anziane, famiglie
con bambini in età infantile, che vogliono
accedere ad un’area di notevole interesse
naturalistico e paesaggistico.
L’osservatorio avifaunistico
La realizzazione dell’Osservatorio avifaunistico
scaturisce dall’esigenza di studiare
e valorizzare un’area di notevole interesse
naturalistico qual è il Lago Pescara, riqualificandone
gli ambienti e preservandola dal
degrado nonché di promuovere una serie
d’attività didattiche che attraverso l’osservazione
diretta di specie animali e habitat possano
accrescere il rispetto dei cittadini per gli
ambienti naturali. L’osservatorio è ubicato
sulla sponda orientale dello specchio d’acqua.
E’ composto da un capanno d’osservazione
in legno, al quale si accede per mezzo
della passerella in legno realizzata ai bordi
del lago, un percorso lungo circa centoventi
metri dove si possono osservare alcune essenze
floristiche tipiche degli ambienti lacustri
e una serie di cartelli didattici.
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Il territorio di Biccari negli ultimi anni è stato
oggetto di ricerche archeologiche (scavi
e ricognizioni) di notevole importanza
e derivanti dalla realizzazione di opere di
pubblico interesse o da studi universitari che
hanno approfondito la conoscenza della storia
del comprensorio. Non potendosi attuare
una musealizzazione in situ delle evidenze
individuate, gran parte del patrimonio
emerso è oggi conservato presso il Museo
Civico all’interno della Torre Bizantina. Meritano
uno sguardo anche le collezioni del
Museo etnografico del contadino, quello del
calzolaio e quello del falegname. Uno dei
siti ancora tutto da scoprire è quello della
medievale Tortiboli, interessato dal 2011 da
scavi condotti dall’Istituto Storico Germanico
di Roma in collaborazione con l’Università
degli Studi di Treviri. Nell’area dove è attualmente
visibile e parzialmente conservata
solo una casa-torre, sono state individuate
numerose strutture, tra cui alcuni impianti
difensivi e la presumibile chiesa episcopale a
tre navate con chiusura absidale che conservava
la sepoltura di un vescovo di cui è stato
trovato il pastorale oggi conservato presso il
Museo Diocesano di Lucera.
Itinerari
Archeologici
15
Itinerari
del gusto...
gastronomia
e prodotti
tipici
L’appiattimento culturale, così come la
sempre più insistente dipendenza umana
da modalità di vita fast life, ha condotto
Gino Veronelli ad inserire nel dibattito
nazionale lo strumento delle De.Co.per la
tutela di quelli che lui amava definire “giacimenti
gastronomici” d’Italia, facenti parte
di un patrimonio storico e civile che affonda
le sue radici nella stessa antichità umana.
L’istituzione della De.Co nasce quindi quale
mezzo di salvaguardia delle produzioni territoriali
ma, soprattutto, come strumento
concesso all’uomo per iniziare a «patteggiare
con la terra». A Biccari le De.Co. vengono
riconosciute per la prima volta nel 2011: la
“pizze a furne apierte” è il primo prodotto ad
essere riconosciuto come De.Co. e non poteva
essere diversamente considerato che è
storicamente il prodotto più rappresentativo
della gastronomia locale. Secondo la tradizione,
in assenza di tecnologie specifiche
per controllare la temperatura, i vecchi fornai
utilizzavano metodi empirici per verificare
che il forno avesse raggiunto la gradazione
ottimale per la cottura. Uno dei metodi
utilizzati era il seguente: il fornaio prendeva
dall’impasto (fatto lievitare in un grande
fazzoletto) un pezzo di pasta e lo adagiava,
senza teglie, direttamente sul piano cottura
del forno, lasciando la parte anteriore aperta.
Prima di quest’operazione, il panettiere
“munneliave” (preparava), il forno passandogli
uno straccio umido all’interno. Dopo
pochi minuti, quando appunto questa pasta
schiacciata era cotta, il forno raggiungeva
la temperatura ottimale per la cottura del
pane, passando dalla classica colorazione
rosso mattone a quella bianca incandescente.
Si otteneva in questo modo una “schiacciata”,
antenata dell’odierna “pizze a furne
apierte”, che veniva gustata al momento,
nell’attesa della cottura del pane. L’impasto
originariamente era quindi il medesimo del
pane: farina, acqua, patate, lievito e sale. Con
gli anni, l’impasto è stato arricchito con ingredienti
semplice per rendere la schiacciata
ancora più gustosa. Dal secondo dopoguerra,
infatti, si aggiunsero olio (rigorosamente
prodotto dagli oliveti biccaresi), origano e, a
gusto, del peperoncino piccante.
Gli altri prodotti locali che hanno ottenuto
questo prestigioso riconoscimento sono
l’olio extravergine di oliva, il cacioricotta di
capra (“U’ Mascjuottele”) e la salsiccia di maialino
nero.
L’olio extravergine di oliva di Biccari è legato
agli uliveti presenti nel territorio comunale.
Di fondamentale importanza risultano infatti
le caratteristiche degli ulivi e del terreno
che per costituzione conferiscono caratteristiche
organolettiche particolari all’olio.
Dal punto di vista analitico si presenta con
un valore di acidità intorno allo 0,3 e con
un numero di perossidi intorno alle 9 unità
che ne garantiscono una shelf-life di oltre
18 mesi dalla produzione. L’olio extra vergine
di oliva di Biccari nasce dalla lavorazione
di olive invaiate raccolte dalle folti chiome
della varietà cultivar Ogliarola. Si narra che,
l’Ogliarola biccarese si sia insediata nel territorio
molti secoli fa con l’arrivo della civiltà
greca. La tipicità dell’olio è dovuta alla vocazione
pedo-climatica che ha permesso di
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potenziare le caratteristiche intrinseche della cultivar rendendola definitivamente autoctona.
Al palato l’olio biccarese è molto gradevole in quanto dolce con un retrogusto leggermente
piccante che ne esalta l’aroma.
U’ Mascijuottele, è un formaggio ottenuto dalla
lavorazione del latte di capra. Formaggio senza
maturazione di gusto fresco, lievemente salato,
senza crosta. L’odore del Cacioricotta è delicato,
con sentori di erba e il sapore è dolce. Può essere
consumato fresco oppure, dopo una quindicina
di giorni, come formaggio da grattugia. Si
prepara solitamente nei mesi da giugno a settembre,
giacché la sua produzione è legata al
periodo di maggior produzione di latte caprino.
La capra Garganica è un’ antica razza originaria
del promontorio del Gargano. Grazie al fenomeno della transumanza, con il quale i pastori
nei mesi estivi si spostavano verso i freschi monti del sub-appennino dauno, questa specie è
diventata abituale anche nel Comune di Biccari. Negli ultimi anni il numero dei capi è drasticamente
diminuito nonostante le caratteristiche di rusticità e adattabilità della razza, che la
rendono perfetta per l’ambiente pedoclimatico montano. Ha duplice attitudine, da latte e da
carne. Allevata allo stato brado, è immediatamente riconoscibile alla vista: pelo lungo, liscio
e corvino, testa caratterizzata dal ciuffo e dalla lunga barba sotto il mento, corna un po’ appiattite
lateralmente, ritorte e con le punte divergenti a descrivere un arco. Il latte della capra
Garganica è per tradizione utilizzato per la produzione di formaggi freschi o da grattugia e
per il Cacioricotta nato per utilizzare tutte le proteine del latte comprese quelle della ricotta.
Era il formaggio storicamente legato ai territori più impervi dove la capra era chiamata, non a
caso, vacca dei poveri.
La salsiccia di maialino nero di Biccari viene prodotta riempiendo un budello naturale di maialino
nero di razza apulo-calabrese, con un misto di parti magre e grasse tagliate a punta
di coltello e condite con sale e peperoncino. Può essere consumata fresca (previa cottura) o
secca (quindi stagionata). La sua produzione è legata ad antiche trazioni locali e a sistemi di
conservazione che consentivano di prolungare il consumo di carne anche a periodi di tempo
lontani da quello della macellazione. Il clima particolarmente rigido di inverno, consentiva
l’”asciugatura” del prodotto. Non esisteva casa in cui agli immancabili ganci in ferro posti sul
soffitto non si appendessero i salumi realizzati in casa. Il clima freddo e secco, unito alla salatura
del prodotto rendeva unici questi insaccati.
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UOMINI E STORIE
MENICHELLA
Primo Direttore Generale dell’IRI dall’agosto 1934 al febbraio
1944 e dal marzo al maggio 1946.
Nasce a Biccari (Foggia) il 23 gennaio 1896. Compie gli studi all’Istituto
Tecnico “Pietro Giannone” di Foggia e poi al Regio Istituto
di Scienze Sociali “Cesare Alfieri” di Firenze, dove si laurea nel
1920. Durante la prima guerra mondiale presta servizio militare,
come ufficiale, in Albania.
Assunto alla Banca d’Italia nel 1921, comincia, nel 1923, ad occuparsi
delle pratiche relative alla liquidazione della Banca Italiana
di Sconto di cui dirige gli uffici dal 1924, dopo essersi dimesso
dalla Banca d’Italia. Nel 1929 è preposto all’Ufficio di Rappresentanza
di Roma della Banca Nazionale di Credito. Nel 1931 assume
la Direzione Generale della Società Finanziaria Italiana.
Nell’aprile 1933 è chiamato da Beneduce, primo Presidente
dell’I.R.I., a dirigere la Sezione Smobilizzi dell’Istituto e, un mese
dopo, diviene Direttore anche della Sezione Finanziamenti con
Regio Decreto Legge del 21 agosto 1934.
Dopo le vicende belliche lascia, nel febbraio 1944, la carica che riassume,
su invito del Presidente dell’IRI Paratore, nel marzo 1946.
Pochi mesi dopo, su indicazione di Luigi Einaudi, diventa Direttore
Generale della Banca d’Italia; seguirà, nel 1948, la nomina a
Governatore della stessa.
Il “Finalcial Times” gli conferisce l’Oscar di “most successful central
banker” per il 1960.
Muore a Roma il 23 luglio 1984.
DE PALMA
Ralph De Palma (Biccari, 19 dicembre 1882 – South Pasadena,
31 marzo 1956) è stato un pilota automobilistico statunitense.
De Palma è considerato tra i più grandi piloti automobilistici di
tutti i tempi ed è infatti inserito nella Automotive Hall of Fame
dal 1973 e alla International Motorsports Hall of Fame dal 1991.
Detiene il record di 2557 vittorie su 2889 gare cui partecipò, come
il record mondiale di velocità (241 km/h nel 1919, come la vittoria
alla 500 miglia di Indianapolis nel 1915 e l’epica partecipazione a
quella del 1912, come i grandi duelli con Barney Oldifiel.
Ralph De Palma si è, inoltre, misurato per provare la sua velocità,
facendo gare anche con gli aeroplani. Fu due volte Campione
Nazionale degli USA e una volta campione del Canada.
De Palma fu per milioni di emigrati italiani il primo “eroe dello
sport”. Raffaele De Palma era nato il 19 dicembre 1882 a Biccari e
riposa oggi all’Holy Cross Cementery di Culver City, nei pressi di
Los Angeles, in California. Sulla lapide della sua tomba compaiono
solo gli anni di nascita e di morte: 1882 e 1956.
L’epigrafe ricorda “il campione automobilistico prediletto vincitore
della corsa di Indianapolis del 1915 (Bloved automobile racing
champion 1915 Indianapolis speedway winner)”.
EVENTI
SANT’ANTONIO DA PADOVA
Festeggiato il 13 Giugno, oltre alla processione religiosa
vi è una fiera presso il convento omonimo con
sparo di mortaletti
SANT’ANTONIO ABATE
Si festeggia il 17 Gennaio con l’accensione di falò in
ogni quartiere del paese; è possibile gustare, ascoltando
canti popolari tradizionali, i prodotti tipici locali,
salsiccia, bruschette, pizze fritte, fagioli e cotiche, ceci
secchi, e un buon bicchiere di vino rosso.
COSTANTINOPOLI
Il martedì di Pentecoste il quadro della Madonna
Santissima di Costantinopoli, una dei santi patroni e
protettori di Biccari, viene portato in processione per
le vie del paese.
Si narra che la Madonna abbia salvato Biccari da un incendio
devastante.
SAN DONATO
Santo patrono di Biccari, è la festa più importante per i
cittadini; festeggiata il 7 Agosto, consiste in una grande
fiera lungo Via Giardino e nella processione solenne
della statua raffigurante il Vescovo di Arezzo e del
braccio d’argento contenente una reliquia.
La devozione per il Santo risalirebbe intorno al 1527
quando un biccarese che partecipava al sacco di
Roma, sceso nelle catacombe, si impossessò del braccio
del Santo portandolo al suo paese. Di solito vi sono
concerti bandistici serali, artisti di calibro nazionale e
fuochi d’artificio.
BORGO VECCHIO
Percorso enogastronomico tra i vicoli del borgo medievale
accompagnato da canti e danze popolari.
Si festeggia il 12 Agosto.
SAGRA DELLA PIZZA A FURNË APIERTË
Di solito verso la fine di Agosto la Pro-Loco di Biccari
organizza la sagra in onore della tipica pizza biccarese.
Ma non finisce qui! Biccari organizza un ricco cartellone
estivo ed ospita diversi eventi culturali e folk durante
tutto l’anno.
NUMERI UTILI
HOTEL
MOTEL SANTA LUCIA
DI CIRO IOANNA
C.da Molino a Vento, 3
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881)59 33 10
Cell. 349.52 42 190 (Gabriele)
Email: motelsantalucia@gmail.com
B&B
VILLA ANGELA
Contrada Tertiveri, 2
71032 - Biccari (FG)
Tel. +39 (0881)59 59 28
Cell. 340.29 79 637
Email: mariomansueto@yahoo.it
LA COLLINA
Contrada Abate Cesare, 1
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 17 53
Cell. 345.06 34 044
Email: info@lacollinabiccari.it
CATERINA
Vico I Duomo, 3
71032 Biccari (FG)
Cell. 347.70 65 865
Email: info@bbcaterina.com
IL GIRASOLE
Piazza Risorgimento, 5
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 19 09
+39 (0881) 59 18 50
Cell. 340.48 43 381 / 349.77 43 145
Email: info@ilgirasolebiccari.com
LE TRE B
Via giardino, 39
71032, Biccari (FG)
Cell. 340.95 76 920
Email: luciatizbea68@libero.it
OLEIFICI
PAVIA AGROALIMENTARI S.R.L.
Contrada Sterparo Mascia
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 33 53
OLEIFICIO VICARUM
Via Fuori Porta Garofalo, 129
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 31 60
+39 (0881) 59 31 60
Cell. 34.82 22 3315
Email: info@oliovicarum.com
OLEIFICIO CHECCHIA DI
CHECCHIA FRANCESCO SAVERIO
Via Mia Gioia, 1
71032 Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 10 03
Cell. 327.08 45 739
Email: oleificio.checchia@gmail.com
IUSI ANTONIO
Via San Rocco, 8
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 18 81
Cell. 320.72 06 801
FORMAGGI
CONTRADA MOLINO A VENTO
71032, Biccari (FG)
Tel./Fax: +39 (0881) 59 32 46
Cell. 349.87 50 915
Email: info@molinoavento.com
FATTORIA CAPRI’
71032, Biccari (FG)
Cell.320.32 90 641
LA TERTIVERESE
71032, Biccari (FG)
PUB UNIDA
Contrada Molino a Vento
Tel. +39 (0881) 59 33 10
Cell. 349.52 42 190 (Gabriele)
PIZZERIA “MOLINO A VENTO”
Contrada Molino a Vento
Tel. +39 (0881) 593310
Cell. 349.52 42 190 (Gabriele)
FANTI E BRIGANTI
Via Lippi, 13
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 591690
Email: maryjo08@live.it
LA LOCANDA DEI SAPORI
Via Fuori Porta Annunziata, 75
71032, Biccari (FG)
Cell. 347.30 42 887
LA BAITA
Via Calcare, 48
71032, Biccari (FG)
Cell. 349.59 21 926
Email: info@ristorantelabaitabiccari.it
PANAMA CAFÈ
Via Fuori Porta Garofalo, 5
71032, Biccari (FG)
Cell. 348.93 93 381
Email: panamacafe@libero.it
MASSERIA IRENE - TERTIVERI
Località Contrada Tertiveri, 44
71032, Biccari (FG)
Cell. 346.63 95 510
Email: info@masseriairene.it
MACELLERIE
MACELLERIA SALVATI
Via Fuori Porta Garofalo, 106/108
71032, Biccari (Fg)
Cell. 347.66 08 909 (Filomena)
MACELLERIA
MOCCIA ONOFRIO E MARIO
Via Giardino 46, P.zza Municipio, 1
71032, Biccari (FG)
Cell. 340.54 05 961 (Mario)
PANIFICI
PANIFICIO BASSO
Via Fuori Porta Annunziata, 117
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 13 81
PANIFICIO LA BOTTEGA
DEL PANE
Via Lippi, 14
71032, Biccari (FG)
Cell. 346.72 92 521
PANIFICIO TUORO
Via F.P. Garofalo, 25
71032, Biccari (Fg)
Tel. +39 (0881) 59 11 65
Cell. 348.52 65 769 (Luigi)
PASTIFICIO
PASTIFICIO L’ARTE ANTICA
Via San Marco
71032, Biccari (FG)
Cell. 340.47.32.424
RIVENDITORI
SUDITAL
Via San Marco
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 16 18
Cell. 342.37 10 068
RISTORANTI
BAR VARESE
Via Giardino, 37
71032, Biccari (FG)
Cell. 347.77 74 977
Email: beatricesoc.coop@gmail.com
MACELLERIA COZZELLA
Via Calcare, 16
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 59 13 77
Cell. 349.84 16 394
MACELLERIA D’ADDARIO
Via Giardino, 260
71032, Biccari (FG)
Cell. 329.57 87 447 (Vincenzo)
OPERATORI
DAUNIA AVVENTURA
71032, Biccari (FG)
Tel. +39 (0881) 61 32 90
Cell. 342.37 20 882
Indirizzi Email:
info@dauniavventura.com
prenotazioni@dauniavventura.com
CREDITS
Per le foto si ringraziano:
Ernesto GATTI;
Samuele ROMANO;
Marte Foto di Martino GATTI;
Ferruccio CORNICELLO.
I testi sono stai curati dalla:
Dott.ssa Maddalena LA TROFA e, per la parte De.Co.,
dal Vice Sindaco Francesco SESSA.
PER INFO COMUNE
DI BICCARI
Piazza Municipio, 1 - 71032 Biccari (FG) - Tel. +39 (0881) 59 10 07 - Fax +39 (0881) 59 11 73
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