the music is in my headbyCaptain JakNeilYESTERDAYNailYoungNeil non molla.La passione per la musica, le session del nuovoalbum con i Crazy Horse e “Barn”, il 3° albumdegli “Archives”, quest'anno è l'anniversario diHarvestINTERVIEWCinquanta dopo, in un certo senso Neil Young sta ancora cercando di alzare ilvolume del fienile. Il suo nuovo disco coi Crazy Horse s'intitola proprio Barn eprende nome da un altro vecchio fienile, non in California ma sulle MontagneRocciose,doveluieisuoimusicistihannopassatonovemesi. Barn èancheiltitolodel documentario dedicato alle session diretto da Daryl Hannah, attrice e moglie diNeil. Si vedono Young, il chitarrista Nils Lofgren, il bassista Billy Talbot e ilbatterista Ralph Molina che suonano i 10 pezzi dell'album con l'accompagnamentodei cani del rocker Moon e Mo, qualche birra ghiacciata e ovviamente la luna piena.www.dimagazine.it
SETTEMBRE 1971. NEIL YOUNGFA SALIRE GRAHAM NASH SUUNA BARCA A REMI E LO PORTASUL LAGHETTO DI FRONTE ACASA PER FARGLI ASCOLTARE PERLA PRIMA VOLTA IL SUO NUOVOALBUM HARVEST. L’ABITAZIONEFUNGE DA CASSA DI SINISTRA, ILFIENILE DA CASSA DI DESTRA. ILPRODUTTORE ELLIOT MAZERS’AVVICINA ALL’ACQUA E CHIEDECOME SI SENTE. «MORE BARN!»,PIÙ FIENILE, URLA YOUNG.il disco precedente coi crazy horse, colorado,l'hai fatto in un vero studio. perché questo nelfienile?È un posto che amiamo, un vecchio fienile cheabbiamo ristrutturato di recente. Risale al 1850 egiù di lì. È dove si fermavano le diligenze perrifocillare i cavalli e pulire le ruote. E attorno c'eranoun paio di edifici malmessi dove la gente dormivaprima di ripartire. L'abbiamo rimesso a postousando materiali originali, basandoci su alcunischizzi e una fotografia. La struttura era malconcia.Abbiamo usato questi meravigliosi pini gialli, èvenuto bene, tutte le superfici sono ricurve, non cisono angoli. Gli angoli sono nemici del suono.Creano un'onda stazionaria che fa sì che alcunefrequenze saltino fuori e altre spariscano e questacosa ti tocca compensarla in fase di registrazione.Lì non l'abbiamo dovuto fare quasi per niente. Ilsuono era buono, era già lì, nell'edificio.È dai tempi di Harvest che ti piace suonare inposti del genere. C'è un motivo?Ai tempi di Harvest volevo registrare da qualchealtra parte e c'era questo bel fienile, mi sembravauna buona idea. Ora l'abbiamo rifatto dopo 50 anni.Hai registrato a giugno, sotto la luna piena.Perché è importante la luna?Perché funziona. Non so se tutti lo percepiscono,ma si sente l'influsso dei cicli lunari. È una cosa chela gente sa da anni e anni, specie in certe culture.Con l'arrivo della nuova luna ti senti diverso, ècome voltare pagina. È una questione di energia.Nel giro di una settimana cambia qualcosa dalpunto di vista creativo. Ecco perché abbiamo sceltodi registrare in base ai cicli lunari.Nel documentario c'è il tocco umoristico diDaryl che filma la band che canta di birra freddamentre tu pisci. Che cosa la rende una grandefilmmaker?Ha un talento naturale. Lo vuole fare da sempre, èuna cosa che adora. È sintonizzata con la musica.È successo tutto assieme: la costruzione del fienile,la musica, il film, tutto. Le idee sono venute fuorivelocemente.Parliamo della band. Che differenze vedi tra ivecchi Crazy Horse con Poncho Sampedro equesti Crazy Horse con Nils Lofgren?Poncho è enorme. È un gran musicista. Va giùpesante con gli accordi. A volte suoniamo la stessaparte ed è come sentire il suono di una chitarra cheviene da un altro luogo. Roba semplice, mapotente. Nils invece è più raffinato. Ha un buonorecchio e si sa muovere tra vari strumenti. È unmusicista di prima categoria. Lo si sente bene inquesto disco. Tutti i dettagli. Non c'è molto altro:sono i Crazy Horse, tutto qui. Lo apprezzi per quelloche è, per quello che dà.C'è un periodo dei Crazy Horse che preferisci?Questo qua. Mi piace quel che sta accadendoadesso. Non ricordo una formazione migliore diun'altra, anche se abbiamo ritrovato un concerto,sono gli highlight del tour del 1976 e sarannoall'inizio del terzo volume degli Archives, primatraccia, primo disco. È un live incredibile, forse lamigliore registrazione dei Crazy Horse di sempre.Bel suono e performance pazzesche.Il mio pezzo preferito di Barn è They Might BeLost. Sbaglio o è triste?Un po' lo è. Ma non saprei, non è davvero triste. Èuna specie di documento: sta succedendoqualcosa, tu pensi di sapere di che cosa si tratta,ma non ne sei tanto sicuro. È un pezzointeressante. Fatto alla prima take. C'è unasequenza di accordi che credo si ripeta per tutto ilpezzo. Comunque, non sono uno che si mette lìcon la chitarra e canta mentre scrive. Magari cantogiusto un verso, o lo canticchio o penso comepotrebbe essere mentre suono. Solo in un secondomomento scrivo le parole e non riprovo mai il pezzoprima di registrarlo con la band. Lo mostro agli altri,faccio vedere gli accordi, lascio che lo suonino perqualche minuto. E poi via. Ed è bello perché è laprima volta che lo suoniamo tutti assieme e mentrelo suoniamo scopriamo com'è, se funziona, se nonfunziona. E ci puoi improvvisare su perché non c'èuna traccia rigida da seguire. Niente regole, zero.Non è che rifai una cosa perché con un'altracanzone ti è venuta bene. Ecco, questa canzonerappresenta un buon esempio di traccia immediata,con parole scritte su fogliacci sparsi che poi hodovuto mettere assieme. Per capirci qualcosa li hodovuti numerare. A volte scrivo in modo talmenteveloce che è difficile capirci qualcosa (ride).Che cosa hai fatto nel lockdown? Hai avuto deltempo libero, tra il lavoro sugli archivi e il disconuovo?Giusto un po', con Daryl. Ci siamo presi del tempoper stare assieme, anche lei è molto creativa e haun sacco da fare. E il progetto degli Archives ègigantesco. Il Volume III è il più grande dei tre,quasi il doppio degli altri. Copre un periodo piùlungo. Credo contenga 13 album. Sto lavorando anuovi album adesso. Creo un nuovo album basatosulle session di un certo disco che è uscito.Prendiamo ad esempio Comes a Time. Prima diquel disco ne ho fatto un altro con le stessecanzoni. Erano tutte inedite, ma non le hopubblicate, le ho tenute. Ora la gente può sentirecom'era in origine. Ci sono tante registrazioni chenessuno ha mai sentito. Ci sono ad esempio leprove di un concerto con Nicolette Larson el'orchestra di Give to the Wind. Abbiamo suonato aMiami, eravamo pronti per fare Comes a Time,abbiamo registrato le prove alla Union Hall diNashville su un due tracce. Io e Nicolette checantiamo, la band, gli archi e tutto quanto. Ed èveramente figo. C'è un sacco di roba del genere.Sono documenti, senti le voci prima e dopo lecanzoni, ti dà l'idea che sia musica suonata dapersone.Che meraviglia sarà ascoltare le prove diNicolette.Oh, sono magnifiche. Le canta benissimo. Credosia la cosa più bella che abbiamo mai fatto insieme.Vorrei averla pubblicata tempo fa, ma fino a tremesi fa non l'avevo mai ascoltata.Che altri bei momenti puoi svelarci?Ci sono tante cose fantastiche. Il tredicesimo discoè un album intitolato Summer Songs, l'avevoregistrato su nastro e poi messo via per lavorare acanzoni nuove. All'epoca andando veloce, scrivevoun sacco di cose. Registravo una base e poicantavo l'armonizzazione, sempre seduto nellostesso punto. Veniva fuori un suono moltointeressante, come se le due voci fossero unasopra l'altra. Ho ritrovato questo gruppo di canzonigrazie alle lettere che arrivano agli Archives, sonomolto d'aiuto. Sono l'anima della mia community,persone che scrivono e raccontano quello chericordano. È così che riesco ad andare negliArchives, ritrovare materiale e dargli vita, è grazie airicordi condivisi da quelle persone. È così che sononati Summer Songs e altri quattro album. Sonocanzoni molto vecchie, per anni nessuno le hasentite. È così che finisce il Volume III, e in mezzoci sono altri undici album, assurdo.Cosa possono aspettarsi i fan per il 50°anniversario di Harvest, a febbraio?Abbiamo preparato un film di due ore e un disco.Racconta com'è stato messo assieme l'album.Avevamo del materiale, ma non l'abbiamo mai fattovedere a nessuno. Ci sono riprese nel fienile eanche con la London Symphony Orchestra.Lo scorso agosto, dopo l'arrivo della varianteDelta, hai saggiamente rinunciato al Farm Aid.La situazione è cambiata? Tornerai a suonaredal vivo?I media non sono d'aiuto in questa situazione.Magari sono in buona fede, ma fornisconoinformazioni confuse e non c'è una leadership alivello mondiale. Ti dico la mia idea assurda: vorreiche Putin, Xi e Biden facessero una conferenzastampa congiunta sul coronavirus. Dovrebberomettersi d'accordo e dire cosa fare incontemporanea a tutto il mondo. I leader dei trePaesi più grandi del mondo devono dire a tutti diproteggersi. È un brutto periodo per l'umanità, nonandiamo d'accordo, non ci ascoltiamo. Ci sonotante idee diverse su come gestire il virus. La cosaovvia è che non sappiamo precisamente come fare.Per questo, andare in giro a suonare… Non riescoa immaginarmi in tv, ripreso mentre suono con laband di fronte a un grande pubblico, mi sembratutto sbagliato. Non è il momento giusto. Nonsappiamo cosa stiamo facendo. La gente puòtornare a casa dallo show e contagiare i figli. Non èancora il momento. Perché tutta questa fretta? Nonsiamo obbligati. Dovremmo adattarci, andare tuttinella stessa direzione. Magari sembro un pazzo,ma quest'idea di accettare le nostre differenze…dovremmo ricominciare ad ascoltare e capire cheabbiamo un problema, che sta morendo un sacco digente. Che dobbiamo unirci. Abbiamo avuto unpolitico che ha avvelenato la discussione e reso tuttiscettici, la gente ha perso fiducia nel sistema enelle istituzioni.Molti musicisti oggi chiedono un tamponenegativo, oltre al vaccino, a chi vuole vederli dalvivo. Di cosa avresti bisogno per sentirti sicuroin tour?Non saprei. Non sono pronto. Non c'è nulla che mifaccia venire voglia di continuare. Con i testall'ingresso, i certificati vaccinali e le nuovevarianti… ma di cosa stiamo parlando? Perché nonlasciamo perdere finché non il virus non saràdavvero sotto controllo? Ora non lo è. Siamoabituati ad avere tutto quello che vogliamo quandolo vogliamo. L'industria dell'appagamento èdiventata uno stile di vita. Per come la vedo io,dovremmo fare un passo indietro, stare uniti farequalcosa assieme. Tutti quanti, la razza umana.Dobbiamo stare uniti. Ecco perché sono convintoche sarebbe bello che i leader dei Paesi più grandidel mondo si riunissero sullo stesso palco, o intelevisione, e dicessero la stessa cosa, cioè chequesta è una cosa seria e che dovremmo agire inun certo modo. È una cosa semplice e sarebbemolto più efficace di questa politica meschina, in cuii governatori degli Stati sono uno contro l'altro.Abbiamo bisogno che i leader si mettano d'accordoe dicano che siamo nei guai. Che dobbiamo farlo [ilvaccino]. Gli scienziati dicono che è sicuro. Sonosicuro che i governi di Russia, Cina e Stati Unitisono d'accordo su quello che va fatto. Non credo cisiano dubbi.So che ti piace improvvisare queste cose, ma