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Donna impresa BELLA VITA by Bruno Baldassarri

Per molti simbolo di spensieratezza, il pop anni 80 ha in realtà avuto un'influenza enorme sul futuro della musica: ecco 15 pezzi simbolo di quegli anni che hanno lasciato impronte indelebili sulla meoria e nel cuore di chi, come me, quell'epoca l'ha vissuta nel pieno della giovinezza. “Cosa resterà di questi anni 80?”, cantava Raf in una mitica canzone che, a distanza di 30 anni, ci consente finalmente di rispondere con cognizione di causa... unica consolazione allo scorrere frettoloso di un tempo ancora pregno della magia di quegli anni. Gli anni '80 sono infatti uno dei periodi che ancora oggi vengono ricordati con maggior piacere e nostalgia e che è diventato un vero e proprio must per la generazione 4.0... www.dimagazine.it Inglish version For many a symbol of light-heartedness, 80s pop actually had a huge influence on the future of music: here are 15 pieces that symbolize those years that left indelible imprints on the memory and in the heart of those who, like me, that epoch 'lived in the height of youth. "What will remain of these 80's?", Sang Raf in a mythical song which, after 30 years, finally allows us to respond with full knowledge of the facts ... the only consolation to the hurried flow of a time still full of the magic of those years. The 80s are in fact one of the periods that are still remembered with greater pleasure and nostalgia and that has become a real must for the 4.0 generation ... www.dimagazine.it

Per molti simbolo di spensieratezza, il pop anni 80 ha in realtà avuto un'influenza enorme sul futuro della musica: ecco 15 pezzi simbolo di quegli anni che hanno lasciato impronte indelebili sulla meoria e nel cuore di chi, come me, quell'epoca l'ha vissuta nel pieno della giovinezza. “Cosa resterà di questi anni 80?”, cantava Raf in una mitica canzone che, a distanza di 30 anni, ci consente finalmente di rispondere con cognizione di causa... unica consolazione allo scorrere frettoloso di un tempo ancora pregno della magia di quegli anni. Gli anni '80 sono infatti uno dei periodi che ancora oggi vengono ricordati con maggior piacere e nostalgia e che è diventato un vero e proprio must per la generazione 4.0... www.dimagazine.it
Inglish version
For many a symbol of light-heartedness, 80s pop actually had a huge influence on the future of music: here are 15 pieces that symbolize those years that left indelible imprints on the memory and in the heart of those who, like me, that epoch 'lived in the height of youth. "What will remain of these 80's?", Sang Raf in a mythical song which, after 30 years, finally allows us to respond with full knowledge of the facts ... the only consolation to the hurried flow of a time still full of the magic of those years. The 80s are in fact one of the periods that are still remembered with greater pleasure and nostalgia and that has become a real must for the 4.0 generation ... www.dimagazine.it

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ANNI

LA MUSICA POP

'80

MON

Amour

rubrica a cura

Bruno Romano Baldassarri

nella foto: '80 generation

NEXT

singer

NUMBER :

extra

producer

&deejay

A casa di Jack

live streaming on FB

103

ELLAVITA

winter music 2019 / 2020


Per molti simbolo di spensieratezza, il pop anni

80 ha in realtà avuto un'influenza enorme sul

futuro della musica: ecco 15 pezzi simbolo di

quegli anni che hanno lasciato impronte

indelebili sulla meoria e nel cuore di chi, come

me, quell'epoca l'ha vissuta nel pieno della

giovinezza. “Cosa resterà di questi anni 80?” ,

cantava Raf in una mitica canzone che, a

distanza di 30 anni, ci consente finalmente di

rispondere con cognizione di causa... unica

consolazione allo scorrere frettoloso di un tempo

ancora pregno della magia di quegli anni. Gli

anni '80 sono infatti uno dei periodi che ancora

oggi vengono ricordati con maggior piacere e

nostalgia e che è diventato un vero e proprio

must per la generazione 4.0... sono infatti i

meravigliosi anni '80 ad aver contribuito più di

altri a formare la musica moderna. In quel

periodo si sviluppò un tale virtuoso groviglio di

generi musicali, tra loro contemporanei, che

nessun altro è mai riuscito ad eguagliare in fama

e seguito. Il Pop che raggiunse la sua massima

espansione a livello mondiale subito dopo

l'esplosione del Punk degli anni 70, pullulava di

grandi esponenti di questo genere la cui fama

riecheggia da generazione in generazione

consegnando loro il dono dell'immortalità:

Michael Jackson, rimasto ancora oggi

insuperato, Prince, i Rem, i Duran Duran e gli

Spandau Ballet. Tante sono le canzoni che

ancora oggi incantano il pubblico. Brani come

" Beat It" e " Thriller" del Re del pop, " Purple

Rain" di Prince, " Everybody Hurts" dei Rem, non

hanno ancora trovato rivali. Tutti ricordiamo

anche la grande rivalità, oggettivamente poi

vinta dai Duran Duran, tra le due band inglesi.

Entrambi i gruppi rappresentarono una sorta di

commistione di generi, dal pop al funk, dal synth

al rock leggero: " The Wild Boys" Duran Duran e

" True" Spandau Ballet, sono solo due tra tante

splendide canzoni delle band. Stessa cosa

avvenne per il Rock ed il Metal, grazie ad artisti

quali Guns N' Roses , Metallica , Megadeth.

Nello stesso periodo è poi il ritorno dei Deep

Purple e quello da solista (dopo l'esperienza

con i Black Sabbath), di Ozzy Osbourne. Negli

anni 80 dunque si svilupparono varie tendenze,

mescolandosi tra Rock, Punk e Post - Punk,

corrente creatasi a fine anni 70 con i Sex

Pistols ed i Clash. Dello stesso periodo è la

nascita del Metal: un genere che si

contraddistinse dal Rock per i suoni molto più

bassi e duri. Le band emergenti in questo

momento furono gli U2, con il loro frontman

80MANIA

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Bono Vox, i Guns N' Roses con Axl Rose ed il

chitarrista Slash, ma anche i Metallica. Se

cerchiamo due brani esemplari non possiamo

non citare " Sweet Child Of Mine dei Guns" N'

Roses e " Crazy Train" di Ozzy Osbourne.

Accanto a questi due generi principali, si

svilupparono molteplici generi musicali minori,

primo fra tutti il post-punk, prolungamento della

stagione punk aperta durante gli anni '70 con il

must per

suo maggiore esponente: David Bowie... non

4.0

la generazione

dimentichiamoci però di Madonna, che non si

può racchiudere in un genere particolare, che

nei primi anni 80, e precisamente nel 1984,

pubblicò il suo maggior successo di sempre:

" Like A Virgin". Sempre negli anni 80 iniziò a

svilupparsi la corrente elettronica, con i primi Dj

radiofonici presenti nelle maggiori discoteche.

Gli anni 80 hanno segnato pertanto uno dei

periodi di maggior creatività tra gli artisti di ogni

genere, che fossero quadri, sculture, moda e

musica, entrando nel cuore delle persone e

facendo vivere dei momenti particolarmente

emozionanti. Se ancora avete qualche dubbio, vi

basterà ascoltare le canzoni dei gruppi citati, per

farvi subito un'idea e capire perché questo

decennio ha segnato la storia dell'uomo. A me

non resta che augurarvi quindi buon ascolto e

buon ricordo di quei tempi .... che furono e che

resteranno in eterno nella storia della musica. A

presto.

RADIO ONDA PICENA 1985

Nella foto: Roberto Baldassarri


I MISS YOU

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Penso sia questa la frase più bella che ci si possa sentir dire. Perché il “ti amo” implica

un'univocità. Io amo te. Punto. Te lo dico. Ora lo sai. Ti puoi intenerire, ma anche

preoccupare, o infastidire, o rattristare perché tu non lo provi.

Ma il “mi manchi” significa che hai lasciato un vuoto nella persona che te lo dice. E tu,

solo tu, puoi riempire quel vuoto. Come un pezzo di puzzle. L'incastro perfetto che

nessun altro può essere. “Mi manchi” è come “Per essere me interamente, ho bisogno

che ci sia anche tu. Ma il “mi manchi” può anche rivelare uno stato interiore, l'assenza di

noi. E' un vuoto che puoi cercare di riempire in ogni modo, ma nulla, proprio nulla,

basterà. Anzi, cercare di riempirlo con qualcosa di diverso da quello che l'ha creato,

equivale a ingrandirlo sempre di più; finché non si corre il rischio di perdersi, e perdersi

è terribile, perché magari non te ne accorgi, magari continui a vivere tranquillamente la

tua vita, ma non sei più tu… E ti ritrovi a camminare per strada commuovendoti

guardando una coppietta di innamorati; ti ritrovi su un treno o su un autobus a guardare

fuori dal finestrino con lo sguardo fisso nel vuoto; non vedi le persone, non vedi il

panorama, vedi solo l'immagine sbiadita della persona che ti manca e vorresti tendere la

mano per toccarla un'ultima volta ma sai che non si può. Poi la sera, mentre da sola

assapori il tepore del tuo letto, ad un tratto, ti assale quella sensazione tremenda di un

nodo alla gola.

E per te, Linda, il “mi manchi” è riferito a cosa, o a chi?

“Mi manchi” è il Terzo brano l'ho scritto una sera d'inverno sentendo già nella testa quella tromba

che sarebbe stata il grido di accompagnamento alla mia voce arrabbiata e che darà il titolo al

mio disco "I miss you", magistralmente interpretata da Antonio Baldino che desidero ringraziare

pubblicamente per aver donato la sua arte nel mio disco. Tutta questa energia mi porterà a

compiere delle scelte serie ed a decidere di iscrivermi al conservatorio presso la West London

University sostenere due esami presso il London College Music grazie al mio super insegnante

di canto un colosso, un punto di riferimento, una base di appoggio, un approdo che mai nella

vita dimenticherò per come è riuscito a trasformarmi: Francesco Ruocco. E dopo 15 anni rimetto

le mani su quello strumento che tutti i giorni guardavo nel mio salone ma che non osavo toccare

e scrivo So young, che delicatamente interpreta al piano Alfredo Buonagiunto con il rispetto

che meritava la canzone che ho dedicato a mia madre. Il mio aver ripreso confidenza

con quei tasti mi farà scrivere ancora e ancora e questi saranno i progetti

futuri. Il prossimo step sarà un videoclip, non posso svelare i dettagli

ma è in programma. Il disco “I miss you” contiene 5 tracce

di cui una cover di Amy Winehouse “Back to Black”, le

canzoni sono tutte mie idee di cui ho scritto i testi,

melodie e musiche (in I Have Promised e Too far too

late ho due coautrici delle musiche Federica Ferro e

Daniela Somma) ne ho curato personalmente gli

arrangiamenti e sono state mixate da Giampaolo

Pasquile e distribuite dall'etichetta inglo-italiana

Play & Oracle Records ltd che fa capo allo

stesso Giampaolo e Michele Garruti.

Linda

ANDRESANO


Che cosa ti ha spinta a scrivere l'album?

Circa 4 anni fa una forte necessità di

raccontarmi e di raccontare seguita da una

profonda crisi interiore si trasformò in musica e

parole, diventando un primo brano dal titolo I

have Promised. Desideravo imprimere quel

momento storico e come dico nel pezzo

"guardandomi da una finestra" raccontare ogni

fotogramma di quel presente scomodo e privo

di sogni alleggerendolo in una ballad.

Non avevo più la luce, il mio sogno era chiuso

a chiave in un cassetto e io decido di

riprendere le chiavi e far fuoriuscire tutte quelle

lacrime nel mio soul. Qualche mese dopo

racconto di vecchi ricordi e vecchie esperienze

in incontri amorosi in una canzone funky too

far too late, il cui testo lo scrissi durante la mia

permanenza a Berlino in Germania, terra a me

molto cara. Passeggiavo nei parchi e

respirando quella terra sentivo questa melodia

nella testa ricordando il mio passato in

Germania. Viaggiare è sempre stata la mia

passione insieme alla musica mischiarmi con i

luoghi assimilarne gli odori i colori, gli usi di chi

ci vive è il mio mandala. Non esiste per me

momento più bello di quello che precede

l'uscita dall'aereo atterrato chissà dove...Non

ho avuto una vita semplice e questo mi ha

fatto sterzare moltissimo non perseguendo

subito la strada che amavo e che sentivo

necessaria, unica cura forse per il mio sentire

tanto nascosto e tanto fragile. Per fortuna poi

la vita decide per noi, ci mette di fronte agli

specchi e con un calcio ci rimette in sella.

Riflessioni profonde, sensazioni profonde,

che lasciano presagire qualcosa di

bellissimo: il riprendere la vita tra le mani.

Quello che dovremmo fare ad un certo

punto della nostra vita. Noi ci congediamo

da Linda, questa incantevole Creatura con

una frase tratta SE UNA NOTTE D'INVERNO

UN VIAGGIATORE Italo Calvino ed

augurandoti che la vita ti regali il meglio e

che non smetta mai di meravigliarti, così

come la vita ha meravigliato noi

incontrandoti Linda “…Stai per cominciare

a leggere il nuovo romanzo Se una notte

d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino.

Rilassati. Raccogliti, Allontana da te ogni

altro pensiero. Lascia che il mondo che ti

circonda sfumi nell'indistinto. La porta è

meglio chiuderla; di là c'è sempre la

televisione accesa”.

Musicisti che hanno suonato i brani:

Batteristi:

Enzo Fiorillo

Carlo Salentino

Sax

Alessandro Carraturo

Piano

Daniela Somma

Alfredo Buonagiunto

Violino

Federica Ferro

Bassisti:

Erick Janou

Antonio Sorvillo

Chitarre

Antonio Sorvillo

Tromba

Antonio Baldino

Copertina a cura di Gianluigi Iovino

Make up artist

Lia Gaeta

Hairstylist

De Filippis Angelo

Press Office

Pasquale Sorrentino e Rossella Liguori

Studio di Registrazione

Galdieri Francesco

CONTATTI:

A cura della redazione

"DONNA IMPRESA"

www.dimagazine.it

“Non c'è cosa peggiore

del sentire la mancanza

di qualcuno e non

poterglielo dire. La vita

è così. E la mancanza non

puoi controllarla. Anche

se fingi davanti agli altri,

anche se fingi con te stesso,

il pensiero subentra e

lentamente, nei momenti

di maggiore vulnerabilità,

si impossessa di te,

perchè quando una

persona che hai amato se

ne va lascia un vuoto,

un vuoto incolmabile che

non puoi colmare con

chiunque.


NIKALEO

Ciao mi presento, io sono Veronica

Palmisano e Nikaleo e' il nome

d'arte che utilizzo quando sono

sul palco, canto e mi si illuminano

gli occhi. Ah! non indosso piu' gli

occhialoni gialli, qualcuno di voi sa

dove sono?

Se il rap è purissimo blues e il blues è

sofferta poesia allora è facile capire il

disegno complessivo che spinge due

artisti italiani, pugliesi e bianchi – Mc

Tecà e Nikaleo – ad ampliare lo

spettro delle percezioni per cogliere il

grido di dolore che aleggia ormai in

ogni angolo del Mediterraneo. Sono

partiti sul mappamondo della musica -

attraversato da infiniti pentagrammi

per riportare a casa il suono del

ghetto, alla madre Africa dove tutto

ebbe inizio. Mourir pour vivre, Il

cerchio si chiude con la sublime

trovata francofona che li vede,

stupendamente complementari,

alternarsi tra loro e poi con le

immagini del regista Vince Alba che,

rinunciando a scontate immagini di

sbarchi di repertorio, sceglie di

mettere l'obiettivo in mano ad uno

qualunque dei bambini, delle donne e

degli uomini in fuga dall'orrore. Il

video racconta la tragedia con la sola

alternanza di scenari bellissimi ma

realisticamente crudi, impilati in un “fil

noir” che non può essere di maniera,

concedendo il finale a dettagli di

cronaca che potenziano il messaggio

di stringente attualità. E'un lavoro

bellissimo, un contributo di chiarezza

nel confuso, elefantiaco, talvolta

strumentale dibattito messo in essere

dalla comunicazione “ufficiale”. E

allora BON VOYAGE a tutti, a Tecà,

Nikaleo, Vince Alba eatuttiquelli che

scappano dalla guerra e dalla fame.

Ma soprattutto MERCI per aver

dimostrato, con un gioiellino di

canzone, che dopo qualche secolo la

storia dell'Umanità è sempre ferma al

palo, incapace di affrontare i problemi

di un continente che sta là, a trequattro

isolati dal nostro.

AGOSTINO CONVERTINO

( giornalista, musicologo)

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Sei passato in librerìa

e hai comprato un libro.

Hai fatto bene.

Già nella vetrina della libreria hai individuato la

copertina col titolo che cercavi.

Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai

letto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d'intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti

mettere in soggezione, che tra loro s'estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i Libri

Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D'Aprirli In Quanto Appartenenti Alla

Categoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba

addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri

Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vìvere Sono Quelli Che Sono.

Libri

URLAMI R-INNOVARE IL FAMILY BUSINESS UN MONDO SENZA RIFIUTI? VIAGGIO NELL'ECONOMIA CIRCOLARE

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83


Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle

falangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma

Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri Troppo

Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando

Saranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri Idem

Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei

Tascabili, dei Libri Che Potresti Domandare A

Qualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti Hanno

Letto Dunque È Quasi Come Se Li Avessi Letti Anche

Tu. Sventando questi assalti, ti porti sotto le torri del

fortilizio, dove fanno resistenza i Libri Che Da Tanto

Tempo Hai in Programma Di Leggere, i Libri Che Da

Anni Cercavi Senza Trovarli, i Libri Che Riguardano

Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento, i Libri

Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni

Evenienza, i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per

Leggerli Magari Quest'Estate, i Libri Che Ti Mancano

Per Affiancarli Ad Altri Libri Ne! Tuo Scaffale, i Libri

Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E

Non Chiaramente Giustificabile. Ecco che ti è stato

possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a

un insieme certo molto grande ma comunque

calcolabile in un numero finito, anche se questo

relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei

Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di

Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta

D'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A

Leggerli Davvero. Ti liberi con rapidi zig zag e penetri

d'un balzo nella cittadella delle Novità Il Cui Autore O

Argomento Ti Attrae, Anche all'interno di questa

roccaforte puoi praticare delle brecce tra le schiere dei

difensori dividendole in Novità D'Autori O Argomenti

Non Nuovi (per te o in assoluto) e Novità D'Autori O

Argomenti Completamente Sconosciuti (almeno a te)

e definire l'attrattiva che esse esercitano su di te in

base ai tuoi desideri e bisogni di nuovo e di non nuovo

(del nuovo che cerchi nel non nuovo e del non nuovo

che cerchi nel nuovo). Tutto questo per dire che,

percorsi rapidamente con lo sguardo i titoli dei volumi

esposti nella libreria, hai diretto i tuoi passi verso una

pila di Se una notte d'inverno un viaggiatore freschi di

stampa, ne hai afferrato una copia e l'hai portata alla

cassa perché venisse stabilito il tuo diritto di proprietà

su di essa. Hai gettato ancora un'occhiata smarrita ai

libri intorno (o meglio: erano i libri che ti guardavano

con l'aria smarrita dei cani che dalle gabbie del canile

municipale vedono un loro ex compagno allontanarsi

al guinzaglio del padrone venuto a riscattarlo), e sei

uscito. E uno speciale piacere che ti dà il libro appena

pubblicato, non è solo un libro che porti con te ma la

sua novità, che potrebbe essere anche solo quella

Urlami di Laura Fortugno

dell'oggetto uscito ora dalla fabbrica, la bellezza

dell'asino di cui anche i libri s'adornano, che dura

finché la copertina non comincia a ingiallire, un velo di

smog a depositarsi sul taglio, il dorso a sdrucirsi àgli

angoli, nel rapido autunno delle biblioteche. No, tu

speri sempre d'imbatterti nella novità vera, che

essendo stata novità una volta continui a esserlo per

sempre. Avendo letto il libro appena uscito, ti

approprierai di questa novità dal primo istante, senza

dover poi inseguirla, rincorrerla. Sarà questa la volta

buona? Non si sa mai. Vediamo come comincia

Italo Calvino

“URLAMI” Recensione a cura di Valeriana Mariani

Senza l’esperienza del tradimento, né fiducia né perdono acquisterebbero piena realtà. Il tradimento

è il lato oscuro dell’una e dell’altro, ciò che conferisce loro significato, ciò che li rende possibili.

Sembra infatti che la legge della vita sia scritta più nel segno del tradimento che in quello della fedeltà. Forse perché la vita preferisce chi ha incontratosestesso

e sa chi davvero è, rispetto a chi ha evitato di farlo per stare rannicchiato in una casa protetta, dove il camuffamento dei nomi fa chiamare “amore” quello che in

realtà è insicurezza o addirittura rifiuto di sapere chi si è davvero, per il terrore di incontrare sé stessi, un giorno almeno, prima di morire, con il rischio di non

essere mai davvero nati. Esiste uno stretto legame tra assertività ed autostima: per farti rispettare dagli altri devi innanzitutto imparare a rispettare te stesso.

Troppo spesso ci facciamo mettere i piedi in testa, ed altrettanto spesso, per reagire, rispondiamo con aggressività. Possiamo essere molto meglio di questo:

possiamo essere sicuri di noi stessi, forti delle nostre idee e determinati nel raggiungere i nostri obiettivi. Nel saggio Il tradimento, che è possibile leggere in Puer

Aeternus, James Hillman prende in esame le possibili reazioni al tradimento, indicando tra queste quelle che bloccano la coscienza e quelle che la emancipano.

Del resto, se vogliamo seguire il messaggio di Nietszche che ci ha insegnato a scoprire, sotto ogni virtù, il vizio che lo origina, la paura inconfessata che la

genera, la debolezza che si vuole nascondere, scopriamo che, ogni volta che siamo in relazione con l’altro, mettiamo in atto anche il nostro desiderio di non

annullarci nell’altro. Vogliamo essere con l’altro, ma nello stesso tempo, per salvare la nostra individualità, vogliamo non esserci completamente. Di qui

quell’esserci e non-esserci, quel rincorrersi e tradire, che fa parte della relazione amorosa. Perchè l’amore è una relazione, non una fusione. Se infatti non

esistessimo come individualità autonome, non solo non potremmo incontrare l’altro e metterci in relazione, ma non avremmo neppure nulla da raccontare

all’altro fuso simbioticamente con noi. Come dice Laura Fortugno nel suo libro “URLAMI”, quando lei o lui iniziano un viaggio fuori dal “noi”, e che prescinde dal

“noi”, solo per le attese sociali, solo per i precetti religiosi tradiscono, mentre in realtà salvano la loro individualità dell’abbraccio mortale del “noi” che non

emancipa, non consente né crescite né arricchimenti, e neppure parole da scambiare che non siano già dette o già sapute prima che siano pronunciate. Tutto

questo per dire che l’amore non è possesso, perchè il possesso non tende al bene dell’altro, né alla lealtà verso l’altro, ma solo al mantenimento della relazione

che, lungi dal garantire la felicità, sacrifica la ricerca e la conoscenza di sé, in cambio della sicurezza. Siamo in due, non sappiamo più chi siamo, ma siamo

insieme ad affrontare il mondo. Due esistenze negate, ma tutelate. L’amore è cosa intricata, perché sempre ci confonde a non ci si chiarisce se si ama l’altro o si

ama la relazione, se si soddisfa il nostro bisogno di sicurezza o il nostro bisogno di felicità. Oppure si vuole la felicità, ma non la sua monotonia. Amoreèun

gioco di forze dove si decide a quale dio offrire la propria vita: al dio della felicità che sempre accompagna la realizzazione di sé, o al dio della sicurezza che

molto spesso si affianca alla negazione di sé. Una cosa è certa: ovvero che nella relazione, nel “noi” non ci si può seppellire come in un sepolcro. Ogni tanto

bisogna uscire, se non altro per sapere chi siamo senza di lei o lui. Solo gli altri, infatti, ci raccontano le parti sconosciute di noi stessi. Gli altri, se li lasciamo

parlare, senza soffocarli con il nostro bisogno di conferme che di solito, errando, siamo soliti chiamare bisogno d’amore. Nel viaggio che si intraprende fuori dal

“noi” e che prescinde dal “noi”, è il “noi” che si tradisce, raramente il “tu”. Quel che si imputa a chi tradisce è di essere diventato diverso e di muoversi non più in

sintonia, ma da solo. Soltanto se si accetta il cambiamento dell’altro e lo si accoglie come una sfida a ridefinirsi earidefinire la relazione, il tradimento non è più

percepito come tale. Ma ridefinirsi è difficile, così come accettare il cambiamento. Per questo le vie più combattute sono quelle della fedeltà, o in alternativa

quelle del risentimento e della vendetta. Se queste considerazioni hanno una loro plausibilità occorre allora riscattare, almeno in parte, i traditori dell’infamia di

cui abitualmente si sono ricoperti, perché in ogni tradimento c’è un lampeggiare di verità e autenticità che chi è tradito non vuol mai vedere.[...]


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Tradire un amore, tradire un amico, tradire un’idea, tradire un partito, tradire persino la patria significa

svincolarsi da un’appartenenza e creare uno spazio d’identità non protetta da alcun rapporto fiduciario, e

quindi in un certo senso più autentica e vera. Nasciamo nella fiducia che qualcuno ci nutra e ci ami, ma

non possiamo crescere e diventare noi stessi se non usciamo da questa fiducia, se non ne restiamo

prigionieri, se a coloro che per primi ci hanno amato eatuttiquelli che dopo di loro ci ameranno, non

abbiamo l’onesta di dire: “Non sono come tu mi vuoi”.

E tutto

ebbe inizio

Laura Fortugno


R-innovare il

family business.

L'intelligenza

naturale

dell'imprenditore

come

differenziale

competitivo

Alessandro

scaglione 2919

Costruire una strategia che, pur mantenendo l'identità

del marchio, agisca su scala internazionale è ciò che

serve a un'impresa familiare per competere sul

mercato. Questo è possibile, se si evitano gli errori più

comuni (autoreferenzialità, passaggio univoco da

padre a figlio, attenzione esclusivamente rivolta al

prodotto) e si elabora un management più articolato

che implica la valorizzazione degli stakeholder, una

forte propensione all'innovazione (di prodotto e

processi) e una spinta all'internazionalizzazione che

vada oltre la, spesso negativa, delocalizzazione.

La nostra economia è

costruita secondo un

modello «lineare»:

preleviamo risorse

naturali dall'ambiente e

le restituiamo sotto

forma di residui che

procurano danni

all'ecosistema. È un

destino inevitabile, un

prezzo necessario da

pagare al progresso?

Lo abbiamo creduto a

lungo, ma ora la natura

ci presenta il conto.

Perché la nostra civiltà

non finisca per morire

soffocata dai propri

rifiuti, è necessario

imboccare una strada

alternativa. Quella

dell'«economia

circolare», nella quale

gli scarti ridiventano

materie prime. Se un

mondo senza rifiuti è

impossibile, un mondo

senza discariche è

invece del tutto

realizzabile, come

testimoniano molte

esperienze. Servono però iniziative economiche, servizi, impianti,

infrastrutture. Un'opportunità anche per l'Italia, che malgrado tutte

le sue munnezze, conquista anche primati positivi. A una

condizione: che nessuno scambi l'economia circolare per un

bucolico mondo dal quale i rifiuti scompaiono per magia.

Un mondo

senza rifiuti?

Viaggio

nell'economia

circolare.Antonio Massarutto 2019


art by

PAOLO SISTILLI

Nella foto: Il Maestro Paolo Sistilli nel suo studio

Passeggiando nel cammino

della vita, qualche volta bisogna

fare una pausa per riprendere

fiato, succede a tutti non solo a

me in particolare. Una mattina

mi sono alzato pensando a una

citazione di Fernando Pessoa.

(in un momento bisogna

fermarsi cercare un posto al

sole e abdicare da ogni

funzione e divenire Re di se

stessi) profondissima riflessione

del letterato portoghese. Tutto il

giorno ripenso a questo

concetto…bellissimo

giustissimo non si può essere

critici a tale profondità di

pensiero. Io sono un creativo la

mia vita gira intorno al mio

lavoro e… non potrebbe essere

diversamente quale sono le mie

funzioni cosa devo o posso

abdicare..? Forse sono sempre

stato un re con un piccolo regno

grande come il mio studio pieno

di forme e di idee, ma sicuro ho

poco da abdicare …

Ripensando ripensando

confrontarsi e riconfrontarsi ho

scoperto la genialità di Pessoa

e analizzando la sua letteratura

mi sono ricordato che era

vissuto molti anni in africa, ecco

il posto al sole… e da maturo

vivendo a Lisbona città atlantica

con un inverno umido mitizzava

i suoi ricordi… quindi il posto al

sole era il ricordo di una

fanciullezza felice. Mi sono

talmente impersonificato nel

concetto che ho cominciato a

proiettare il tutto nel mio lavoro

anche io assaporando i colori di

un tempo, ho ritrovato antiche

sensazioni, i colori di un sogno

e forse del mio posto al sole.

www.dimagazine.it

91


UTRECHT-NEDERLAND

www.paolosistilli.nl

NEW COLLECTION

LUNETTE


exibart.daily

Le

FINO AL PROSSIMO 19 GENNAIO,

A PALAZZO REALE DI MILANO, UNA

PASSEGGIATA NELLA VITA DELLA

GRANDE FOTOGRAFA

PALERMITANA. ATTRAVERSO UNA

MIRIADE DI ALTRI ESSERI UMANI.

Amante della vita, assetata di esistenza

e al contempo fiera, combattente e

risoluta: questa per difetto la personalità

diLetizia Battaglia, due nomi che

possono considerarsi la sintesi di una

vita coraggiosa, per dirla alla latina due

nomen omen che attagliano

perfettamente a una persona

straordinaria nella sua umanità ed

eccezionale nella sua semplicità, doti

trasmesse nelle fotografie. Non scatti di

una macchina, ma momenti di vita colti

con gli occhi del cuore e dell'intelletto:

'camere oscure' del piacere di vivere.

Palermitana (1935) con tre figlie, una

delle prime fotoreporter italiane,

professionalmente Letizia è figlia di

Milano – “la città del sud più grande

d'Italia” – dove arriva a 36 anni con una

valigia piena di determinazione e voglia

di realizzare il sogno di diventare

giornalista, ma la realtà è una 'muraglia

cinese' e poi tutte le porte cui bussa con

articoli chiedono perentoriamente anche

le foto: così nasce la fotografa, una

persona per cui la professione è vita

quotidiana e impegno morale e civile, a

volte sul filo del rasoio della vita,

soprattutto per e nella sua Palermo di cui

si sente figlia e madre.

Attraverso gli scatti di Letizia

Battaglia si compie “Una passeggiata

nella sua vita”

Una passeggiata nella sua vita con

un'umanità sofferta soprattutto al

femminile testimoniata dal quotidiano di

una miriade di esseri umani: tanti umili in

assoluta povertà di mezzi e affetti come

bimbe – in cui Letizia bambina ricerca se

stessa – dai grandi occhi tristi impegnate

in lavori 'da grandi' o con in mano un

pallone e lo sguardo di chi ha patito,

donne alla ricerca di un'emancipazione

spesso attraverso la sigaretta… e

altrettanti personaggi importanti che in

genere hanno scelto di essere e non di

apparire come per esempio Pasolini

«che era quello che io volevo essere» e

ancora lutti e stragi che hanno

moltiplicato il desiderio di pulizia morale.

Anche Letizia Battaglia è quello che

attraverso il maturarsi del divenire

quotidiano ha voluto e vuole essere!

FOTOGRAFIA di Wanda Castelnuovo

STORIE DI

STRADA di

Letizia

Battaglia a

Milano

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ee vnti

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di Roberta Pucci

2019

Il

s e c o n d o

Sotheby's.

Tra record e

followers

Un riassunto del 2019 delle casa

d'aste Sotheby's. Tra Claude Monet e

Banksy

“Il nostro 275 ° anniversario ha segnato un

anno eccezionale per Sotheby's, con vendite

record tra categorie e aree geografiche. Le

oltre 100 aste che abbiamo tenuto negli

ultimi due mesi ha prodotto risultati

particolarmente eccezionali che ci hanno

aiutato a terminare il 2019 su una quota

molto alta. Quell'energia e attenzione ci

porteranno nel 2020, che già promette di

essere un anno eccitante”. Questo il

riassunto del 2019 secondo il CEO di

Sotheby's Charles Stewart, che ha

commentato così i risultati annuali:

Sotheby's ha concluso le aste del 2019

questa settimana, raggiungendo vendite per

4,8 miliardi complessivi. Tra i momenti da

ricordare per la casa d'ste c'è sicuramente la

vendita dell'opera icona dell'impressionismo

parte dell'acclamata serie Haystacks di

Claude Monet, Meules del 1890 venduto

per 110,7 milioni nella vendita serale di arte

moderna e impressionista. Quel risultato

rappresenta contemporaneamente un

record di asta per qualsiasi opera di Monet,

la prima opera d'arte impressionista a

superare la soglia di $ 100 milioni all'asta e il

prezzo d'asta più alto del 2019. Parlando di

record va annoverato tra i momenti più alti

del 2019 anche la vendita di Devolved

Parliament di Banksy, una

rappresentazione derisoria della Camera dei

Comuni ridotta a un'assemblea di primati.

L'opera è stata venduta tra gli applausi a

12,1 milioni, infrangendo il record dell'asta

dell'artista e segnando la leadership asta

serale di arte contemporanea. Oltre ai

record, Sotheby's ricorda anche l'apertura

del nuovo headquarter di New York e un

milione di followers su Instagram.


LA GREEN ECONOMY

NEL CONTESTO DELLO

SVILUPPO

SOSTENIBILE E

DELLA LOTTA

ALLA POVERTÀ

Circa metà della ricchezza è

detenuta dall’1% della

popolazione mondiale.

Sette persone su 10 vivono in

paesi dove la disuguaglianza

economica è aumentata negli

ultimi 30 anni.

Guarda il video su:

www.dimagazine.it

av rt ideo


LA GREEN ECONOMY È LA

NOSTRA NUOVA STRATEGIA DI

CRESCITA E CONTRASTO

ALLA POVERTÀ

Con l’aggravarsi della crisi climatica, le analisi sui

suoi impatti economici rilevano che in genere,

anche nel recente passato, sono stati sottostimati

e che lo scenario che prospettano le analisi più

aggiornate è molto più preoccupante. Il

riscaldamento è globale ma, come è intuibile e

verificato, è maggiore nelle aree del Pianeta più

calde nelle quali, per la maggior parte, si trovano

Paesi e popolazioni le cui economie hanno una

grande dipendenza da agricoltura e pastorizia,

dalla disponibilità di acqua e di altre risorse

naturali fornite dalla terra, e dove minore è la

resilienza per scarsità di risorse economiche e

tecnologiche: ciò alimenterà nuova povertà, nuova

e maggiore instabilità globale, con una crescita di

conflitti e di nuovi e consistenti fenomeni migratori.

Non ci sono scuse per non agire. Cosa stiamo aspettando?

Energia pulita e auto elettriche, così’ decolla il

Green Deal Ue

Trasporti sempre più sostenibili, quindi elettrici, e

generazione elettrica sostenibile, quindi da fonti

rinnovabili. Sono due dei sette capitoli del Green

Deal europeo approvato dal Consiglio europeo su

proposta del Presidente della Commissione Ue

Ursula Von der Leyen. Unica eccezione la Polonia

che non l’ha sottoscritto, vincolata com’è dalla

dipendenza dal carbone (80% circa del suo mix

energetico). Il piano mobiliterà investimenti per

260 miliardi all’anno, pari all’1,5% del Pil, per

dimezzare le emissioni clima alteranti entro il 2030

e azzerarle nel 2050. L’emergenza climatica entra

così prepotentemente nell’agenda politica

mondiale per il prossimo anno. Il Green Deal

impegna l’Ue a fare tutto il necessario per

rispettare l’Accordo Onu di Parigi sul clima, e

“decarbonizzare” totalmente l’economia europea

nel 2050. Da quella data le emissioni clima

alteranti saranno così’ basse da essere

compensate dai “pozzi di assorbimento” naturali

cioè oceani e foreste. Tappa intermedia il 2030

quando le riduzione delle emissioni rispetto al

1990 dovrà essere del 55%, anziché del 40%

iniziale. Il piano si articola in sette capitoli e 50

azioni concrete che saranno disciplinate nel

dettaglio da leggi europee entro il 2021.

Comprenderanno la riforma della “Borsa delle

emissioni” Ets, i target nazionali di riduzione delle

emissioni, l’aumento dell’efficienza energetica,

l’aumento della produzione di energia da fonti

rinnovabili, la riduzione delle emissioni da

automobili.

Il futuro è nell’elettrico. Ma purtroppo ci si attacca a ricerche dallo scarso valore

scientifico per restare ancorati al passato.


STOP

BRUNO BALDASSARRI

MOBILE +39 339 1309721 e-mail: baldassarri2013@gmail.com

www.dimagazine.it

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