Sei passato in librerìae hai comprato un libro.Hai fatto bene.Già nella vetrina della libreria hai individuato lacopertina col titolo che cercavi.Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hailetto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d'intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciartimettere in soggezione, che tra loro s'estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i LibriFatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D'Aprirli In Quanto Appartenenti AllaCategoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piombaaddosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti VolentieriMa Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vìvere Sono Quelli Che Sono.LibriURLAMI R-INNOVARE IL FAMILY BUSINESS UN MONDO SENZA RIFIUTI? VIAGGIO NELL'ECONOMIA CIRCOLAREwww.dimagazine.it83
Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo allefalangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere MaPrima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri TroppoCari Che Potresti Aspettare A Comprarli QuandoSaranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri IdemCome Sopra Quando Verranno Ristampati NeiTascabili, dei Libri Che Potresti Domandare AQualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti HannoLetto Dunque È Quasi Come Se Li Avessi Letti AncheTu. Sventando questi assalti, ti porti sotto le torri delfortilizio, dove fanno resistenza i Libri Che Da TantoTempo Hai in Programma Di Leggere, i Libri Che DaAnni Cercavi Senza Trovarli, i Libri Che RiguardanoQualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento, i LibriChe Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In OgniEvenienza, i Libri Che Potresti Mettere Da Parte PerLeggerli Magari Quest'Estate, i Libri Che Ti MancanoPer Affiancarli Ad Altri Libri Ne! Tuo Scaffale, i LibriChe Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica ENon Chiaramente Giustificabile. Ecco che ti è statopossibile ridurre il numero illimitato di forze in campo aun insieme certo molto grande ma comunquecalcolabile in un numero finito, anche se questorelativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate deiLibri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora DiRileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto FintaD'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi ALeggerli Davvero. Ti liberi con rapidi zig zag e penetrid'un balzo nella cittadella delle Novità Il Cui Autore OArgomento Ti Attrae, Anche all'interno di questaroccaforte puoi praticare delle brecce tra le schiere deidifensori dividendole in Novità D'Autori O ArgomentiNon Nuovi (per te o in assoluto) e Novità D'Autori OArgomenti Completamente Sconosciuti (almeno a te)e definire l'attrattiva che esse esercitano su di te inbase ai tuoi desideri e bisogni di nuovo e di non nuovo(del nuovo che cerchi nel non nuovo e del non nuovoche cerchi nel nuovo). Tutto questo per dire che,percorsi rapidamente con lo sguardo i titoli dei volumiesposti nella libreria, hai diretto i tuoi passi verso unapila di Se una notte d'inverno un viaggiatore freschi distampa, ne hai afferrato una copia e l'hai portata allacassa perché venisse stabilito il tuo diritto di proprietàsu di essa. Hai gettato ancora un'occhiata smarrita ailibri intorno (o meglio: erano i libri che ti guardavanocon l'aria smarrita dei cani che dalle gabbie del canilemunicipale vedono un loro ex compagno allontanarsial guinzaglio del padrone venuto a riscattarlo), e seiuscito. E uno speciale piacere che ti dà il libro appenapubblicato, non è solo un libro che porti con te ma lasua novità, che potrebbe essere anche solo quellaUrlami di Laura Fortugnodell'oggetto uscito ora dalla fabbrica, la bellezzadell'asino di cui anche i libri s'adornano, che durafinché la copertina non comincia a ingiallire, un velo dismog a depositarsi sul taglio, il dorso a sdrucirsi àgliangoli, nel rapido autunno delle biblioteche. No, tusperi sempre d'imbatterti nella novità vera, cheessendo stata novità una volta continui a esserlo persempre. Avendo letto il libro appena uscito, tiapproprierai di questa novità dal primo istante, senzadover poi inseguirla, rincorrerla. Sarà questa la voltabuona? Non si sa mai. Vediamo come cominciaItalo Calvino“URLAMI” Recensione a cura di Valeriana MarianiSenza l’esperienza del tradimento, né fiducia né perdono acquisterebbero piena realtà. Il tradimentoè il lato oscuro dell’una e dell’altro, ciò che conferisce loro significato, ciò che li rende possibili.Sembra infatti che la legge della vita sia scritta più nel segno del tradimento che in quello della fedeltà. Forse perché la vita preferisce chi ha incontratosestessoe sa chi davvero è, rispetto a chi ha evitato di farlo per stare rannicchiato in una casa protetta, dove il camuffamento dei nomi fa chiamare “amore” quello che inrealtà è insicurezza o addirittura rifiuto di sapere chi si è davvero, per il terrore di incontrare sé stessi, un giorno almeno, prima di morire, con il rischio di nonessere mai davvero nati. Esiste uno stretto legame tra assertività ed autostima: per farti rispettare dagli altri devi innanzitutto imparare a rispettare te stesso.Troppo spesso ci facciamo mettere i piedi in testa, ed altrettanto spesso, per reagire, rispondiamo con aggressività. Possiamo essere molto meglio di questo:possiamo essere sicuri di noi stessi, forti delle nostre idee e determinati nel raggiungere i nostri obiettivi. Nel saggio Il tradimento, che è possibile leggere in PuerAeternus, James Hillman prende in esame le possibili reazioni al tradimento, indicando tra queste quelle che bloccano la coscienza e quelle che la emancipano.Del resto, se vogliamo seguire il messaggio di Nietszche che ci ha insegnato a scoprire, sotto ogni virtù, il vizio che lo origina, la paura inconfessata che lagenera, la debolezza che si vuole nascondere, scopriamo che, ogni volta che siamo in relazione con l’altro, mettiamo in atto anche il nostro desiderio di nonannullarci nell’altro. Vogliamo essere con l’altro, ma nello stesso tempo, per salvare la nostra individualità, vogliamo non esserci completamente. Di quiquell’esserci e non-esserci, quel rincorrersi e tradire, che fa parte della relazione amorosa. Perchè l’amore è una relazione, non una fusione. Se infatti nonesistessimo come individualità autonome, non solo non potremmo incontrare l’altro e metterci in relazione, ma non avremmo neppure nulla da raccontareall’altro fuso simbioticamente con noi. Come dice Laura Fortugno nel suo libro “URLAMI”, quando lei o lui iniziano un viaggio fuori dal “noi”, e che prescinde dal“noi”, solo per le attese sociali, solo per i precetti religiosi tradiscono, mentre in realtà salvano la loro individualità dell’abbraccio mortale del “noi” che nonemancipa, non consente né crescite né arricchimenti, e neppure parole da scambiare che non siano già dette o già sapute prima che siano pronunciate. Tuttoquesto per dire che l’amore non è possesso, perchè il possesso non tende al bene dell’altro, né alla lealtà verso l’altro, ma solo al mantenimento della relazioneche, lungi dal garantire la felicità, sacrifica la ricerca e la conoscenza di sé, in cambio della sicurezza. Siamo in due, non sappiamo più chi siamo, ma siamoinsieme ad affrontare il mondo. Due esistenze negate, ma tutelate. L’amore è cosa intricata, perché sempre ci confonde a non ci si chiarisce se si ama l’altro o siama la relazione, se si soddisfa il nostro bisogno di sicurezza o il nostro bisogno di felicità. Oppure si vuole la felicità, ma non la sua monotonia. Amoreèungioco di forze dove si decide a quale dio offrire la propria vita: al dio della felicità che sempre accompagna la realizzazione di sé, o al dio della sicurezza chemolto spesso si affianca alla negazione di sé. Una cosa è certa: ovvero che nella relazione, nel “noi” non ci si può seppellire come in un sepolcro. Ogni tantobisogna uscire, se non altro per sapere chi siamo senza di lei o lui. Solo gli altri, infatti, ci raccontano le parti sconosciute di noi stessi. Gli altri, se li lasciamoparlare, senza soffocarli con il nostro bisogno di conferme che di solito, errando, siamo soliti chiamare bisogno d’amore. Nel viaggio che si intraprende fuori dal“noi” e che prescinde dal “noi”, è il “noi” che si tradisce, raramente il “tu”. Quel che si imputa a chi tradisce è di essere diventato diverso e di muoversi non più insintonia, ma da solo. Soltanto se si accetta il cambiamento dell’altro e lo si accoglie come una sfida a ridefinirsi earidefinire la relazione, il tradimento non è piùpercepito come tale. Ma ridefinirsi è difficile, così come accettare il cambiamento. Per questo le vie più combattute sono quelle della fedeltà, o in alternativaquelle del risentimento e della vendetta. Se queste considerazioni hanno una loro plausibilità occorre allora riscattare, almeno in parte, i traditori dell’infamia dicui abitualmente si sono ricoperti, perché in ogni tradimento c’è un lampeggiare di verità e autenticità che chi è tradito non vuol mai vedere.[...]