La viandande sul mare di nebbia
Studio e progettazione di un paesaggio realizzati dalla classe 5C del Liceo linguistico "Celio-Roccati" di Rovigo nell'ambito del progetto "In20amo il paesaggio_NEXT" promosso dall’'Osservatorio Regionale per il Paesaggio del Veneto e realizzato dal Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) - Sezione Veneto nell'a.s. 2021-22.
Studio e progettazione di un paesaggio realizzati dalla classe 5C del Liceo linguistico "Celio-Roccati" di Rovigo nell'ambito del progetto "In20amo il paesaggio_NEXT" promosso dall’'Osservatorio Regionale per il Paesaggio del Veneto e realizzato dal Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) - Sezione Veneto nell'a.s. 2021-22.
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Centuriazione: che cos’è?
La centuriazione del territorio di Villadose fu un sistema di organizzazione del territorio
agricolo, che si caratterizzava per una regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale,
di strade, canali e appezzamenti agricoli. Questo sistema svolse un ruolo importante dal
punto di vista economico e sociale, permettendo una penetrazione militare più agevole, il
mantenimento dei traffici con tutto l’Impero romano e la difesa dei territori conquistati.
Le ricerche di superficie del Gruppo Archeologico di Villadose hanno reso possibile
l'individuazione di 108 siti archeologici nel Comune di Villadose, dove sono stati raccolti
materiali che ricostruiscono la storia della centuriazione attribuibile al Municipio romano di
Adria. I reperti oggi conservati presso il Museo della centuriazione romana (Villadose) hanno
dimostrato che il territorio è stato abitato dal II secolo a.C.
L'area centuriata, stretta attorno ai due paleoalvei del Po, è caratterizzata dalla presenza di un
imponente tracciato stradale, attualmente scomparso e visibile solamente dall'alto grazie alle
tracce dei due fossati laterali che hanno lasciato un binario rettilineo visibile sul terreno arato
e sulle colture. Questa strada è stata identificata come il decumano massimo ed è stata
convenzionalmente chiamata "Via di Villadose".