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La viandande sul mare di nebbia

Studio e progettazione di un paesaggio realizzati dalla classe 5C del Liceo linguistico "Celio-Roccati" di Rovigo nell'ambito del progetto "In20amo il paesaggio_NEXT" promosso dall’'Osservatorio Regionale per il Paesaggio del Veneto e realizzato dal Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) - Sezione Veneto nell'a.s. 2021-22.

Studio e progettazione di un paesaggio realizzati dalla classe 5C del Liceo linguistico "Celio-Roccati" di Rovigo nell'ambito del progetto "In20amo il paesaggio_NEXT" promosso dall’'Osservatorio Regionale per il Paesaggio del Veneto e realizzato dal Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) - Sezione Veneto nell'a.s. 2021-22.

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Vagabondavo in giro per il mondo, senza una reale meta da raggiungere o un obiettivo da conquistare.

Durante il mio cammino giunsi in un piccolo paese a me sconosciuto e subito la vastità della campagna

ed il clima sereno mi indussero a soffermarmi proprio su quell’ambiente rurale, che possedeva un non

so che di intrigante. Fui immediatamente rapita dal luogo e decisi di soddisfare la mia curiosità, per

quanto possibile; ebbi la fortuna di incontrare un gruppo di ragazze giovani e volenterose che

condivisero con me le loro conoscenze. Grazie a loro. le ragazze della quinta C , seppi che l’affascinante

luogo aveva un nome: Villadose. Cari lettori, vi invito a seguirmi nel viaggio attraverso Villadose ed a

farvi coinvolgere da questo diario.

LA VIANDANTE SUL MARE DI

NEBBIA


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L’aspetto che senza dubbio maggiormente mi impressionò del paesaggio villadosiano fu la presenza costante e

confortante di elementi naturali. Quale amante della natura in ogni sua forma, la prima informazione che chiesi

alle magnifiche ragazze della quinta C fu una descrizione particolareggiata ed approfondita del territorio dal

punto di vista della flora e della fauna. Le fanciulle seppero appagare la mia sete di conoscenza e le notizie che

mi diedero furono talmente complete ed appassionanti che la mia attrazione verso Villadose crebbe e non potei

far altro se non lasciarmi avvolgere da una piacevole sensazione che il paese suscitava in me.

Per maggiori

informazioni

clicca sulla

viandante

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Natura


IL TERRITORIO

Il territorio comunale di Villadose, che si estende su una superficie di 32,52 Kmq., risulta ubicato in posizione centrale rispetto

all’intera Provincia di Rovigo e confina:

- a nord e ad ovest con il Comune di Rovigo, capoluogo di provincia;

- a nord-est con il Comune di S. Martino di Venezze;

- a est con il Comune di Adria;

- a sud con il Comune di Ceregnano.

Il territorio di Villadose è caratterizzato dal tipo di paesaggio della “pianura

aperta”, all’interno della categoria paesaggistica denominata “paesaggi di bassa

pianura”. A Villadose, come peraltro nell’intera pianura padana, si è in presenza di un

paesaggio che si percepisce unicamente come esteso e che proprio in funzione

della mancanza di diaframmi e schermi, costituiti da alberi e piantumazioni,

consente di cogliere un orizzonte vasto e piatto.

Tutto ciò ha determinato un paesaggio di campi aperti, che a sua volta consente

coltivazioni seminative di vaste estensioni, con il ricorso ad una sempre

maggiore meccanizzazione delle operazioni colturali.


FIUMI

Il territorio è attraversato da un reticolato di canali più o meno

importanti, tra cui emergono sicuramente il Naviglio Adigetto,

su cui è sorto il capoluogo, lo scolo Valdentro più a sud e lo

scolo Bresega più a nord.

Il territorio Comunale di Villadose si colloca in area

pianeggiante centrale rispetto al bacino idrografico di

appartenenza, il Bacino Interregionale Fissero –Tartaro –

Canalbianco.

Il bacino si sviluppa lungo le province di Mantova, Verona,

Venezia e Rovigo; è delimitato dal corso del fiume Adige a nord

e del fiume Po a sud e tra l’area di Mantova ad ovest ed il Mare

Adriatico ad est.

Il bacino è interessato da rilevanti opere di canalizzazione

artificiale ed è attraversato da ovest ad est dal corso d’acqua

denominato Tartaro Canalbianco Po di Levante.


FLORA

Nel territorio di Villadose, come in tutto il territorio dell’Alto e del Medio Polesine, la presenza umana e le attività

associate hanno profondamente modificato il paesaggio rurale e l’ambiente.

Gli interventi agricoli estesi su ogni superficie coltivabile hanno portato alla rarefazione non solo delle specie che un

tempo componevano le vegetazioni boschive, dei prati aridi e degli ambienti umidi, ma anche delle entità infestanti

sempre insediate da diserbanti, incendi, sarchiature e canalizzazioni. Tra le coltivazioni tipiche primaverili troviamo i

cereali, la camomilla, mentre nel periodo estivo-autunnale troviamo il mais, la soia e la barbabietola. Durante la

stagione estiva i campi sono punteggiati dalla crescita spontanea dei papaveri.

A Villadose nella zona nord i fruttiferi talvolta interrompono il vuoto con ordinati filari di mele, pere e pesche,

arricchendo il paesaggio nei suoi aspetti naturali, specie nei periodi della fioritura.


FAUNA

Il territorio di Villadose risulta caratterizzato da vaste estensioni di campi coltivati e questo ambiente

dall’aspetto steppico ha aperto la strada all’espansione di nuove specie.

In inverno è facile scorgere su pali ed alberi isolati rapaci come la Poiana ed il Gheppio. I ruderi di cui

è disseminata la campagna offrono anch’essi un ambiente molto importante per la nidificazione di

alcuni uccelli, tra i quali Storni e Rondini, ma anche l’Airone cenerino, seguito dall’Airone bianco

maggiore.

Inoltre sono presenti numerosi esemplari di Civette e Barbagianni. Anche alcuni mammiferi giovano

della presenza di ruderi, ponendovi la tana: in particolare la Volpe e la Faina.


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Cari lettori, come vi ho in precedenza detto, la mia più grande passione è la natura ed è

probabilmente questa dedizione ad avermi condotto qui ed avermi permesso di intraprendere questo

splendido viaggio. Tuttavia, nutro anche un sincero interesse per la socialità, mi piace dialogare con

sconosciuti e sapere cosa provano, se sono felici, se l’ambiente che li circonda li fa sentire a proprio

agio e se la percezione che hanno del loro luogo è positiva. Spinta da questo desiderio di ricevere tali

informazioni, proposi alle ragazze della quinta C che mi affiancassero in una serie di brevi interviste

ad alcuni abitanti del luogo ed alcune persone di passaggio. Con mia grande fortuna accettarono la

proposta ed è così che riuscimmo a ricavare le affermazioni che trovate riportate nelle prossime

pagine.

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Percezioni-emozioni


Intervista a persone del paese ed esterne:

Le prime tre persone sono adolescenti del paese, la quarta persona è un adulto

che vive nel paese, l’ultima persona invece non abita nel paese ma ci va spesso.

Ti piace vivere lì e perché?

se no, cosa cambieresti?

1. Mi piace vivere qui per

abitudine, essendo nato qui

mi sono creato tutto qui, in

particolare il mio gruppo di

amici.

2. Si perché è un paese piccolo

però allo stesso tempo

rappresenta la mia infanzia e

c’è tutto ciò che mi serve.

3. è carino come posto, ci sono

tanti parchi e questo è un

aspetto bello, non mi piace

per le persone che ci abitano

e che ho avuto modo di

conoscere negli anni. Per il

resto è un posto tranquillo,

però so già di non volerci

passare il resto della mia

vita.

C’è un posto in particolare

in cui ti piace andare?

1. Un posto in cui mi piace

andare è il parco vicino a

casa mia.

2. Il posto che preferisco è un

prato in campagna per

andare verso Canale, una

frazione di Villadose.

3. In campagna all’aperto per

fare delle passeggiate e

respirare aria fresca.

Quali emozioni ti

trasmette?

1. Mi fa sentire a casa, perché

ci ho passato tutta la mia

infanzia e adolescenza, e

ancora oggi ci vado, a volte

anche per stare un po’ da

solo.

2. Provo relax, gioia, e mi fa

riaffiorare i ricordi della mia

infanzia.

3. Mi trasmette serenità e

libertà.


Intervista a persone del paese ed esterne:

Le prime tre persone sono adolescenti del paese, la quarta persona è un adulto

che vive nel paese, l’ultima persona invece non abita nel paese ma ci va spesso.

Ti piace vivere lì e perché?

se no, cosa cambieresti?

C’è un posto in particolare

in cui ti piace andare?

Quali emozioni ti

trasmette?

4. Sì mi piace vivere qui, e

anche per questo motivo quando

ho dovuto costruirmi una nuova

casa non ho avuto dubbi e ho

scelto di rimanere sempre qui a

Villadose.

5. Io vado spesso in questo

paese da qualche anno ormai e

mi ci sono affezionata. Mi piace

molto perché è un posto

tranquillo e con molte aree verdi

4. Non ho un posto in

particolare in cui mi piace

andare perché un po’ tutto il

paese mi fa stare bene e mi fa

sentire a casa.

5. C’è un parco in particolare in

cui mi piace andare

4. è un paese che mi fa liberare

la mente da tutti i problemi

della quotidianità.

5. è diventato importante per

me perché in questi ultimi

anni ci ho costruito molti

ricordi


Artisti da villadose:

Gianni Sparapan è un artista nato a Villadose nel 1944; è

un giornalista, uno scrittore, uno storico, un drammaturgo

ed un poeta. Ha recentemente pubblicato un libro di poesie

dedicate al territorio del Polesine, il cui titolo è “Gran de

rosari” : sono in totale centoquaranta composizioni redatte

in dialetto rodigino che trattano svariati temi, tra i quali la

Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, la vita

familiare del primo ‘900 nel polesine e l’alluvione distruttiva

del 1951. Riportiamo qui alcuni versi significativi e. I primi

quattro versi rappresentano una piccola descrizione fisica del

territorio, mentre i secondi narrano l’effetto dell’alluvione

del ‘51.

“El se intristisse solo,

el Po,

cô cala la fumara,

pan e companàdego de la vita

nostra”

“Spaventi somenando

e canpane a martèlo

e desperazión: aqua alta –

aqua forta – aqua marza –

aqua morta

aqua sassina da strada!

aqua sporca – aqua nera…”


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Villa Patella e museo

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Chiesa di San Leonardo Abate

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Abitanti e turisti


COSA VISITARE A VILLADOSE:

- Villa Patella: sede del municipio è una delle ville più

antiche della zona. È stata costruita attorno al XVII secolo

dalla famiglia Patella dopo essere stata investita del titolo di

conti da Borso d’Este. La Villa ospita anche il museo della

centuriazione romana.

- Museo della centuriazione romana: il museo è stato

aperto nel 1990 e ospita i ritrovamenti romani rinvenuti

dal gruppo archeologico di Villadose a nord del

Canalbianco. Dai reperti si intuisce che il territorio era già

abitato in epoca romana. Infatti, si trova a pochi chilometri

da Adria, all’epoca un importante porto commerciale,

necessario come via di comunicazione interna.


- Chiesa di San Leonardo Abate: l’edificio è stato eretto tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX

secolo dedicato a San Leonardo Noblac. Al suo interno si trovano opere pregiate come la Sacra

Famiglia, una delle pitture più pregiate realizzata nel 1873 da Riccardo Cessi, l’Altare della

Madonna proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Maddalena a Venezia, infine la statua in legno

di San Giovanni scolpita dall’artista veneziano Cadorin.


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Di un luogo non si conosce mai abbastanza e, qualora si presumesse di possedere piena

consapevolezza di ogni singolo aspetto rilevante, si incorrerebbe in un grosso errore di valutazione.

Anche io fui vittima di questa svista ed il fatto di essermi poi corretta mi rincuora profondamente;

tutta presa dalla mia bramosia di conoscenza, tralasciai un punto fondamentale, ossia le istituzioni

di Villadose. Grazie alle mie compagne di viaggio, che ormai avete appreso essere le giovani di

quinta C , ritornai sui miei passi e ricevetti insegnamenti preziosi circa la istituzioni del paese.

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Istituzioni


VILLA PATELLA

Il Palazzo dei Patella anche detta villa ‘del Doge’ è

un imponente edificio costruito in età

rinascimentale, con uno stile architettonico misto

veneziano-ferrarese. Edificio maestoso e ben

proporzionato presenta due facciate ben diverse

tra loro. Quella prospiciente il canale Adigetto ha

lineamenti piuttosto severi sottolineati dalle bugne

alle finestre e dalle porte arcuate. La facciata

posteriore, più solenne, presenta cinque arcate a

tutto sesto e una trifora al centro al primo piano, di

sicura derivazione veneziana. Eccellenze della

villa: L'edificio dal 1923 ospita la sede del

Municipio di Villadose. Al piano terra è presente il

Museo della "Centuriazione Romana.

La costruzione dell'edificio si deve alla volontà

della famiglia Patella, costituita da mercanti e

notai originari di Chioggia, qui stabilitasi dopo

essere transitata per Rovigo e dopo che Borso

d'Este li investì del titolo nobiliare di conte e

concesse loro il controllo del feudo nobile di

Villadose, anticamente appartenuto ai Conti di

Padova, nel 1470.


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Ciò che più mi affascina di un luogo è la sua storia; sapere che mille anni prima di noi, persone

ormai defunte calpestarono l’erba che ora è invece modificata dai miei passi mi rassicura ed allo

stesso tempo conferisce ad ogni ambiente un senso di inviolabilità che rasenta quasi la sacralità.

Per questa ragione decisi di chiedere notizie ed ogni sorta di dato relativo alla storia di

Villadose è ciò che appresi tuttora è inciso dentro di me. Le mie guide energiche ed alacri mi

misero a disposizione qualsiasi informazione potesse placare la mia sete di conoscenza. Scoprii

anche l’esistenza di una bizzarra organizzazione del territorio che mai prima d’ora avevo sentito

menzionare: la centuriazione.

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Storia e Patrimonio culturale


STORIA (cenni)

Dai ritrovamenti archeologici, grazie alle opere di bonifica, risulta che il territorio era

certamente popolato in età romana.

Nel 1484 , dopo il termine della guerra del sale tra Venezia e Ferrara dalla quale ne

uscì praticamente distrutta, Villadose passò dalla dominazione estense a quella

veneziana dove rimase fino alla caduta della Repubblica avvenuta nel 1797. In quel

periodo furono compiuti lavori di bonifica e sorsero alcune ville che portano ancora il

nome delle famiglie nobili veneziane.

Il segno della dominazione estense è rilevabile dal palazzo comunale, chiamato Ca'

Patella, dove le finestre del piano terra sono di stile ferrarese e quelle dei piani

superiori di stile veneziano.

Poco dopo l’ unità d'Italia Villadose fu soggetta ad una notevole emigrazione dei suoi

abitanti verso il Sudamerica , in seguito sia all'alluvione del Polesine del 17 settembre

1882 che provocò una crisi agraria, sia alla guerra commerciale in atto tra Italia e

Francia. Come conseguenza, alla fine degli anni ottanta del XIX secolo, Villadose fu il

comune polesano con il maggior tasso di emigrazione, pari ad oltre il 25 percento

della popolazione.


Centuriazione: che cos’è?

La centuriazione del territorio di Villadose fu un sistema di organizzazione del territorio

agricolo, che si caratterizzava per una regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale,

di strade, canali e appezzamenti agricoli. Questo sistema svolse un ruolo importante dal

punto di vista economico e sociale, permettendo una penetrazione militare più agevole, il

mantenimento dei traffici con tutto l’Impero romano e la difesa dei territori conquistati.

Le ricerche di superficie del Gruppo Archeologico di Villadose hanno reso possibile

l'individuazione di 108 siti archeologici nel Comune di Villadose, dove sono stati raccolti

materiali che ricostruiscono la storia della centuriazione attribuibile al Municipio romano di

Adria. I reperti oggi conservati presso il Museo della centuriazione romana (Villadose) hanno

dimostrato che il territorio è stato abitato dal II secolo a.C.

L'area centuriata, stretta attorno ai due paleoalvei del Po, è caratterizzata dalla presenza di un

imponente tracciato stradale, attualmente scomparso e visibile solamente dall'alto grazie alle

tracce dei due fossati laterali che hanno lasciato un binario rettilineo visibile sul terreno arato

e sulle colture. Questa strada è stata identificata come il decumano massimo ed è stata

convenzionalmente chiamata "Via di Villadose".


Festa della Centuriazione romana a Villadose: il gioco della battaglia

Fonte: La Voce di Rovigo


CA’ PATELLA

Ospita al piano terra il Museo della centuriazione romana.

Il Museo, allestito considerando le esigenze didattiche, è impostato in quattro

sezioni:

➢ Le centuriazioni in generale e la centuriazione di Adria in particolare.

➢ La ricerca archeologica di superficie.

Le attività dei coloni romani nella centuriazione.

Le tracce lasciate dalle popolazioni venete prima dei romani.

Il Museo della centuriazione romana del comune di Villadose espone una

selezione dei materiali rinvenuti in una vasta area a nord del Canalbianco,

interessata in epoca romana dalla centuriazione del municipium di Adria e

documenta le campagne di ricerca di superficie condotte dal GAV - Gruppo

Archeologico di Villadose. È di proprietà del Comune di Villadose e fa parte della

rete del Sistema Museale Provinciale Polesine.


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Villadose è indubbiamente un paese esteticamente piacevole, ricco di storia e di luoghi che rimandano

ad una cultura notevole. Bisogna però considerare anche l’aspetto economico che è in fin dei conti ciò

che permette ad un paese o ad un nucleo cittadino di sostenersi: così mi feci istruire dalle mie

compagne ed ormai amiche circa l’assetto economico di Villadose e ciò che appresi mi sorprese, senza

tuttavia scalfire la mia profonda ammirazione per questo centro.

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Attività economiche


ECONOMIA

Secondo i dati che si possono ricavare dall’Archivio Statistico delle Imprese Attive (A. S. I. A.), il macro settore di

attività economiche presenti a Villadose è il seguente:

● - Industria: B – estrazione di minerali da cave e miniere, C – attività manifatturiere, D – fornitura di energia

elettrica, gas, vapore e aria condizionata, E – fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e

risanamento.

● - Costruzioni: F – costruzioni

● - Commercio: G – commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e moto-cicli

- Servizi alberghieri e ristorazione: I – attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

- Servizi alle imprese e alle persone: H – trasporto e magazzinaggio, J – servizi di informazione e comunicazione,

K – attività finanziarie e assicurative, L – attività immobiliari, M – attività professionali, scientifiche e tecniche,

N – noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, P – istruzione, Q – sanità e assistenza sociale,

R – attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, S – altre attività di servizi.


L’economia di Villadose è

abbastanza sviluppata e per questo

si può andare a fare un confronto in

termini di dati statistici con il resto

delle industrie presenti nel

territorio di Rovigo e provincia.


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Ormai era passata una settimana dall’inizio del mio percorso conoscitivo di

Villadose e sentivo sempre più forte il bisogno di proseguire la mia missione di

evasione e scoperta del mondo. Presi perciò la decisione di lasciare il paese ma

prima, ben consapevole dell’aiuto che mi avevano fornito e delle inestimabili

conoscenze che mi avevano insegnato, volli salutare quelle che erano state le mie

compagne di avventura: le ragazze della quinta C . Inizialmente non volevano

accettare l’idea che avessi scelto di andarmene ma poi, a malincuore, mi salutarono

calorosamente. Prima che me ne andassi, mi informarono di un progetto che

avevano in mente di realizzare e che vale la pena io trascriva.

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Proposta


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Nel mezzo di un bel paesaggio naturale di campagna caratterizzato da campi

coltivati, alberi e un piccolo fiume, spicca negativamente questo edificio molto

ampio, che appare in stato di degrado ormai da molti anni. L’ex fornace di

Villadose è circondata da un ampio basamento di cemento invaso da erbacce e

rifiuti. Si trova in una posizione di periferia rispetto al centro abitato, ma il

luogo è molto semplice da raggiungere, nonostante la lontananza.

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Ex fornace


L’Ex-Fornace



A nostro avviso, questa fornace può essere riconvertita in un edificio polifunzionale istituendo il :

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un edificio utile ed esteticamente bello, che non rovini l’equilibrio della natura circostante.

Seguendo alcuni esempi di riqualificazione industriale, abbiamo ideato una possibile soluzione per sfruttare e

trasformare il grande spazio inutilizzato in un’area polifunzionale. Innanzitutto è utile rimuovere i rifiuti

inquinanti attorno alla struttura e procedere ad un graduale estirpamento delle erbacce, per poi continuare

con la ristrutturazione.


IL PIANO TERRA:

LA SERRA

Al piano terra della fornace si desidera

creare una grande serra che custodisca

molte varietà di piante e fiori, per

richiamare l’ambiente naturale polesano.

Lo spazio proposto diventerebbe un

punto di interesse per famiglie e

soprattutto bambini, che possono avere

l’occasione per conoscere e scoprire

qualcosa in più sulla flora locale.

L’ambiente, colorato e luminoso, è reso

più accogliente dalla presenza di un

piccolo bar.


IL PRIMO PIANO: GLI STUDI ARCHEOLOGICI

La presenza del mondo romano a Villadose, risalente

al I sec. D.C., è più che documentata. Sono stati

ritrovati moltissimi reperti di piccole dimensioni come

mattoni, tegole, lucerne, anfore che oggi sono

conservati al Museo della Centuriazione

Romana di Villadose. Grazie all'Aeronautica militare,

è stata rilevata l’area del tracciato dell’antica via

romana passante per il paese. Il tracciato era largo

circa 20 m con dei fossi profondi laterali e, sotto i

segni dell’attuale divisione dei campi, si scorgono i

segni divisionali dell’antica strada.

Senza dubbio, dai reperti in nostro possesso, si deduce

che Villadose era al centro di un’attività industriale dei

laterizi, per la presenza in loco di ottime qualità di

argilla: molte fornaci sono state costruite e

costituirono un’industria molto redditizia.

La stanza al primo piano viene trasformata in un’aula per lo studio e la ricerca, dove gli studenti di archeologia conducono

ulteriori ricerche sul territorio villadosano nell’ambito della storia romana. Inoltre, è utile allestire uno spazio espositivo per i

reperti trovati nel territorio, spostandoli dal piccolo Museo della Centuriazione romana attualmente al centro del paese. In

questo modo, si avrebbe a disposizione una spazio molto più ampio per disporre gli antichi reperti in modo ordinato.


L’ESTERNO:

L’ampio spazio circostante permette la creazione

di un parcheggio per i visitatori. Sicuramente si

possono piantare diversi alberi come anticipazione

dello spazio dedicato alla Serra.

L’ex fornace di Villadose sarà quindi riconvertita

per ottenere uno spazio nuovo e utile, per

permettere a persone di tutte le età di passare un

pomeriggio piacevole, alla scoperta di nuove

informazioni sul proprio territorio.


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SITOGRAFIA/BIBLIOGRAFIA:

https://www.culturaveneto.it/it/luoghi/lista-musei/61a14ad8b282ae2ca6685eef

https://it.wikipedia.org/wiki/Villadose

http://www.caseusveneti.it/territori/ca-patella/

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Villa_Patella

Presentazione di:

La viandante e

le ragazze di 5C

https://www.visititaly.it/cosa-vedere/veneto/villadose.aspx

https://viaggiart.com/villadose

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Leonardo_(Villadose)

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Museo_della_centuriazione_romana_(Villadose)

https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:San_Leonardo,_interno,_altare_San_Rocco,_statua_(Villadose).JPG

https://www.sololibri.net/Gran-de-rosari-poesie-polesane-Sparapan.html

https://www.archilovers.com/projects/11245/ex-fornace-carotta.html

G. Braggion- “E…Villadose risorse… da secolari tribolazioni” – Il Pilastrello Lendinara

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