Giornale dei Navigli n. 31 - 9 settembre 2022
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Venerdì 9 Settembre <strong>2022</strong> COVER STORY 3<br />
E D I TO R I A L E<br />
Che sia festa ogni giorno, non solo durante le Sagre<br />
SUD MILANO (dad)<br />
Siamo tornati tutti,<br />
o quasi, a quella<br />
che è la nostra<br />
routine quotidiana.<br />
Superato lo<br />
shock per il rientro<br />
“in classe”, è<br />
ora tempo di immergerci<br />
nell’o ggi,<br />
fatto di lavoro, fatiche, incertezze e<br />
preoccupazioni riguardo il futuro<br />
che ci attende. Premesso che questo<br />
nostro affanno nel preoccuparci<br />
del futuro sia un processo tanto<br />
naturale quanto inutile, come abbiamo<br />
visto la scorsa settimana,<br />
non ci resta che vivere l’oggi, al<br />
meglio delle nostre possibilità.<br />
Con questo stato d’animo vi raccontiamo<br />
questa settimana, quella<br />
che dà il via alle feste, in buona<br />
parte <strong>dei</strong> nostri comuni del Sud<br />
Mi la n o.<br />
Le Sagre - un tempo venivano<br />
chiamate così, oggi sempre meno –<br />
fino a pochi anni fa erano “spa l-<br />
mat e” lungo tutto il mese di <strong>settembre</strong>.<br />
Quest’anno, forse per la<br />
smania di poter finalmente tornare<br />
a vivere con pienezza i momenti di<br />
incontro, dopo il buio della Pademia<br />
(mai finita, ma di certo meno<br />
ingombrante), i Comuni iniziano<br />
tutti insieme, dai prossimi giorni,<br />
con tanti appuntamenti ed eventi,<br />
spesso accavallati tra di loro (permettetemi<br />
almeno questa piccola<br />
nota polemica, visto che ci si troverà<br />
spesso a dover scegliere tra le<br />
varie proposte).<br />
E quindi festa sia, anzi, feste!<br />
Facciamo vivere il nostro territorio,<br />
con musica, balli, giochi, cultu<br />
ra.<br />
Ma come dice un detto: “Finita la<br />
festa gabbatu lu santu”... Ecco, su<br />
questo voglio soffermarmi.<br />
Avrà fine questo periodo di festeggiamenti,<br />
e torneremo ad una<br />
vera normalità.<br />
E poi?<br />
E poi dovremo tornare a parlare di<br />
buche sulle strade, degrado, sporcizia,<br />
disagio sociale, disattenzione<br />
da parte delle Istituzioni?<br />
Io mi auguro di no, ma sono<br />
abbastanza sicuro, con il pessimismo<br />
che sempre mi contraddistingue, che<br />
troveremo “le solite menate” lì dove<br />
le avevamo lasciate poco prima di<br />
interrompere le ostilità per fare fest<br />
a<br />
Ṡia chiaro, è giusto e doveroso<br />
festeggiare, e ne abbiamo tutti bisogno.<br />
Ma, cari governatori, più o<br />
meno locali, facciamoci un regalo:<br />
che la festa continui, occupandoci<br />
con lo stesso entusiasmo, ogni giorno<br />
dell’anno, del nostro territorio,<br />
con un occhio in particolare<br />
rivolto ai più fragili.<br />
Solo così tutto quello che<br />
vivremo in queste prossime<br />
settimane potrà avere un<br />
senso: rendere “f e st a” la<br />
vita di ogni abitante <strong>dei</strong><br />
nostri paesi<br />
Ȧndrea Demarchi<br />
Vi lascio a questa provocazione<br />
riguardo il “p oi”,<br />
contenuta in un rapporto di<br />
Oxfam dello scorso anno,<br />
quando ancora non c’era la<br />
guerra a peggiorare il tutto. Il titolo è<br />
emblematico: “Il virus della disuguaglianz<br />
a“<br />
Disuguaglianze sociali nel mondo: aumenta<br />
divario tra ricchi e poveri<br />
“Potremmo assistere ad un aumento<br />
esponenziale delle disuguaglianze,<br />
come mai prima d’ora. Una<br />
distanza tanto profonda tra ricchi e<br />
poveri da rivelarsi più letale del virus<br />
stesso. Mentre un’élite di pochi miliardari<br />
ha tratto enormi profitti dalla<br />
pandemia, le piccole e medie attività<br />
stentano a resistere, e sempre più<br />
persone perdono il lavoro, finendo in<br />
pover tà” ha dichiarato Gabriela Buch<br />
er, direttrice di Oxfam Internat<br />
i o na l .<br />
Il rapporto fa qualche esempio<br />
della disparità tra ricchi e poveri.<br />
Come quello di Miska Jean Baptiste,<br />
44 anni, che lavorava in un’industr ia<br />
di pollame nel Maryland. Ha contratto<br />
il Covid-19, gli è stato intimato<br />
di continuare a lavorare nascondendo<br />
i sintomi, si è aggravato ed è<br />
morto dopo pochi giorni in solitudine.<br />
Jean Baptiste ha lasciato la<br />
moglie e tre figli. Dopo che sua<br />
moglie ha raccontato questa storia ai<br />
media, l’azienda le ha inviato un<br />
biglietto e 100 dollari.<br />
“A loro non importa nulla della<br />
vita delle persone. Se avessero pensato<br />
alla sua salute, ora mio marito<br />
sarebbe ancora vivo. E noi potremmo<br />
s opravvivere”, sono le parole della<br />
mo glie.<br />
La festa, serve ogni giorno<br />
al nostro Mondo...<br />
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