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ARTE

Aspetti del rapporto uomo-natura

nella storia dell’arte

Indagare la natura: Paesaggio della Valle dell’Arno e Studi botanici, Leonardo da Vinci

Leonardo, Paesaggio della Valle dell’Arno, 1473. Penna e inchiostro su

carta, 19,6x28,7 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni

e delle Stampe.

Leonardo, Studio di piante, 1506 ca.

Windsor, Royal Library.

I manoscritti di Leonardo, distribuiti in numerose raccolte, costituiscono un soggetto di studio particolarmente

impegnativo, poiché quasi ogni foglio contiene un disorganico insieme di disegni, annotazioni, schizzi, osservazioni,

calcoli, dai quali è tuttavia possibile riorganizzare i filoni fondamentali del suo pensiero. Tutti questi disegni

riguardano progetti di architettura, ingegneria e meccanica e studi analitici e puntuali su qualsiasi argomento,

dall’anatomia alla botanica e alla dinamica delle forze. In Leonardo i caratteri distintivi del disegno, la componente

analitica, quella creativa e quella progettuale, si fondono insieme a costituire un’unità indissolubile, che testimonia,

meglio di qualsiasi altra prova, della grande complessità del sapere umanistico e rinascimentale.

Il primo disegno certo dell’artista è il Paesaggio della Valle dell’Arno, datato 1473. Già in questo schizzo giovanile

è possibile cogliere una gigantesca intuizione; Leonardo è consapevole che l’aspetto delle cose non si può

trasferire automaticamente in una riproduzione visiva che sia analoga alla realtà; bisogna ricorrere a una serie

di accorgimenti e trucchi costruttivi che, modificando la convenzionale prospettiva dell’immagine, permettano

di riprodurre la visione sferica dell’occhio umano. La rappresentazione corretta sarebbe dunque realizzata

non solo grazie alle misure prese e ai calcoli fatti, ma anche mediante una modificazione sostanziale e intuitiva

delle stesse leggi prospettiche. Il paesaggio che stiamo ammirando sembra infatti deformato come se lo

osservassimo attraverso una lente sferica – una sorta di grandangolo fotografico –, poiché l’immagine è

allargata, distorta e plurifocale: in primo piano la montagna si piega in una curva impossibile con i due lati estremi

sollevati, mentre nello stesso tempo la lontananza sfoca l’immagine e un velo di nebbia, sollevato dalla cascata, fa

vibrare e rende instabili i profili delle rocce e le sagome degli alberi.

Leonardo si dedica anche al disegno analitico su tutti gli aspetti ancora poco conosciuti del mondo materiale,

naturale e umano: si susseguono così incessanti gli studi di botanica, zoologia, geologia e anatomia, sempre

accompagnati da un testo di commento o di preparazione. Gli studi botanici e anatomici appaiono ancora

oggi di una ricchezza e una precisione sbalorditive. La straordinarietà di questi studi risiede nella combinazione

del tutto eccezionale e unica tra la profondità del sapere, frutto di un’osservazione lucidissima, e l’assoluta qualità

della rappresentazione grafica.

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© De Agostini Scuola S.p.A. – Novara

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